Gabriel Marcel

Gabriel Marcel (a destra).

Gabriel Marcel (Parigi, 7 dicembre 1889Parigi, 8 ottobre 1973) è stato un filosofo, scrittore, drammaturgo e critico di musica francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò al liceo Carnot e alla Sorbona, dove risentì dell'influenza di Léon Brunschvicg e di Henri Bergson. Si laureò con la tesi L'influence de Schelling sur les idées métaphisiques de Coleridge, svolse l'attività di professore di liceo fino al 1923, insegnando a Vendôme, Sens, Parigi e Montpellier.

Nel suo itinerario filosofico si è dovuto spesso confrontare con la riflessione filosofica di Heidegger e Jaspers, accogliendo alcune istanze della corrente esistenzialista, ma senza per questo riconoscersi del tutto in questo orientamento di pensiero. Nel 1927 ha pubblicato a Parigi il suo Giornale metafisico, una sorta di diario filosofico in cui è documentata e svolta in maniera personale la riscoperta dell'esistenza in senso religioso. Di religione ebraica, nel 1929 si è convertito al cattolicesimo trovando in esso l'orizzonte che cercava.

Nel 1935 pubblica un'altra opera importante, introdotta dalla pubblicazione di poco precedente del saggio Posizione e approcci concreti del mistero ontologico: Essere e Avere, in cui approda al tema dell'esistenza in rapporto all'essere e all'avere, nonché alla distinzione tra problema e mistero. In tutta la sua opera è chiara l'ispirazione religiosa del suo pensiero, volto al rapporto tra uomo e uomo e tra uomo e Dio, e a rifiutare qualsiasi oggettivazione possibile di tali rapporti, in una logica che concepisce l'esistenza come dono e non come problema, aprendo l'uomo al mondo in una dimensione dell'essere che si può scorgere e cogliere nei due fondamentali momenti della fedeltà e dell'amore, che dunque fondano la soggettività rivolta verso l'altro e verso Dio.

La filosofia di Marcel: l'essere come mistero[modifica | modifica wikitesto]

Criticando la separazione di origine cartesiana tra soggetto e oggetto, che ha portato l'uomo a pensare in maniera ingiusta di potere dominare il mondo, Marcel afferma che è necessario recuperare l'unità fra soggetto e oggetto, partendo dall'Io e dal corpo, che non è altro da me, in quanto "io sono il mio corpo".

È errato considerare la domanda sull'essere come un problema e tentare di risolverlo in termini razionali; esso infatti è un mistero e come tale trascende l'analisi razionale. L'uomo può scegliere tra l'avere e l'essere. Il primo è l'atteggiamento errato di chi si affida in modo completo all'analisi empirica e oggettivizzante la scienza; il secondo è proprio di chi accetta il mistero dell'essere e la sua trascendenza.

Per potersi avvicinare a esso sono necessari l'amore, come rapporto con un altro Io che è unico e differente da tutti gli altri (superando il cogito ergo sum cartesiano che scinde il soggetto capace di conoscere e il soggetto vitale) e la fede in Dio, che Marcel definisce il Tu assoluto.

Secondo Marcel esiste una profonda differenza tra problema e mistero. Il primo si presenta oggettivamente come un qualcosa che si pone di fronte al soggetto; il soggetto, tuttavia, non è implicato nel problema stesso, cioè si trova in una posizione esterna, vede le cose dall'alto, e tenta una soluzione che possa essere intersoggettivamente condivisa; in questo caso la soluzione è in linea di principio distinta dal processo che ne ha permesso l'individuazione.

Il mistero, invece, è un enigma che coinvolge in prima persona il soggetto, in quanto immerso nel mistero dell'essere; in questo caso la soluzione non è un procedimento scientifico oggettivante e a portata di mano, bensì un percorso personale che apre la strada alla trascendenza.

La stessa distinzione si può quindi fare tra due diverse concezioni del sapere: quella scientifico-oggettivante e quella filosofico-esistenziale. Per la conoscenza scientifica, infatti, ciò che conta è il risultato, e una volta che questo sia stato raggiunto diventa irrilevante sia il percorso che si è fatto per ottenerlo, sia l'autore di tale percorso. Per fare un esempio: se uno scienziato scopre una formula chimica per ottenere una medicina ciò che più conta è tale formula, mentre come ci si è arrivati e chi l'ha scoperta non servono ai fini dell'utilizzo di tale prodotto.

In filosofia la questione cambia radicalmente: il percorso filosofico, intrapreso da un soggetto ricercante, non è separabile dal risultato raggiunto, anche perché questo è spesso parziale e, più che risolvere problemi, indica e suggerisce categorie interpretative. Il filosofo, inoltre, è esso stesso coinvolto nella propria riflessione, cosicché qualsiasi teoria non può prescindere dal proprio autore, e dal cammino che egli ha svolto per approdare alla sua verità.

Mentre Marcel era ancora in vita gli studiosi etichettarono la sua riflessione con il nome di "esistenzialismo"; egli, però, rifiutò di considerare se stesso un esistenzialista (come del resto già faceva Martin Heidegger) e preferì definire la sua filosofia "socratismo cristiano".

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Il sacro nell'età della tecnica
  • Manifesti metodologici di una filosofia concreta
  • Dal rifiuto all'invocazione, saggio di filosofia concreta 1940
  • Homo viator
  • Il declino della saggezza
  • La dignità umana e le sue matrici esistenziali
  • Dialogo sulla speranza
  • Gli uomini contro l'umano
  • Il mistero dell'essere 1951

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Grand Prix de Littérature, su academie-francaise.fr. URL consultato il 9 gennaio 2020.
  2. ^ Grand prix national des Lettres, su revolvy.com. URL consultato l'11 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Prini, Gabriel Marcel e la metodologia dell'inverificabile, Edizioni Studium, Roma 1977. ISBN 8838233705
  • Mauro Cozzoli, "L'uomo in cammino verso... L'attesa e la speranza in G. Marcel", Ed. Abete, Roma 1979
  • Marco Lancellotti, Marcel. Antinomie e metafisica, Edizioni Studium, Roma 2003. ISBN 8838239169
  • Gabriel Marcel, Tu non morirai, a cura di Franco Riva e Maria Pastrello, traduzione di Maria Pastrello, Roma, Valter Casini Editore, 2006, ISBN 8879050931.
  • Sergio Labate, "Intimità e trascendenza. La questione dell'io a partire da Gabriel Marcel", Edizioni Scientifiche italiane, Napoli 2007. ISBN 8849514255
  • Iolanda Poma, Gabriel Marcel. La soglia invisibile, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2008. ISBN 9788849516937.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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