Istituto dell'Enciclopedia Italiana

Istituto della Enciclopedia Italiana
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1925 a Roma
Fondata daGiovanni Gentile e Giovanni Treccani
Sede principaleRoma
GruppoCassa depositi e prestiti (7,4%)
Persone chiave
SettoreEditoria
Prodottilibri ed enciclopedie
Fatturato26 milioni di (2017)
Utile netto198.000 (2017)
Slogan«Treccani. La Cultura Italiana.»
Sito webwww.treccani.it/

L'Istituto della Enciclopedia Italiana (ufficialmente Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A.)[1] è una casa editrice italiana, anche conosciuta come Istituto Treccani, fondata nel 1925 a Roma da Giovanni Treccani e Giovanni Gentile.

È nota aver pubblicato la prima edizione e le successive nove appendici dell'Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, considerata la massima impresa editoriale italiana in ambito culturale, nonché una delle più importanti enciclopedie del XX secolo, insieme all'Encyclopædia Britannica e all'Enciclopedia universal ilustrada europeo-americana..[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi vent'anni[modifica | modifica wikitesto]

Gentile a palazzo Venezia presenta a Mussolini i volumi dell'enciclopedia italiana nel 1937

L'Istituto fu fondato a Roma il 18 febbraio 1925 dall'imprenditore Giovanni Treccani e dal filosofo Giovanni Gentile con il nome di Istituto Giovanni Treccani. Oltre al fondatore, che ne era anche il presidente, ne facevano parte: l'editore Calogero Tumminelli quale direttore editoriale, il filosofo Giovanni Gentile in qualità di direttore scientifico, il linguista Antonino Pagliaro come caporedattore, Gian Alberto Blanc, Pietro Bonfante, il maresciallo d'Italia Luigi Cadorna, il ministro Alberto De Stefani, lo storico Gaetano De Sanctis, l'economista Luigi Einaudi, il pittore Vittorio Grassi, il medico Ettore Marchiafava, il giurista Silvio Longhi, il già citato Ferdinando Martini, il giornalista Ugo Ojetti, lo storico Francesco Salata, il giurista Vittorio Scialoja, l'economista Angelo Sraffa, l'ammiraglio Paolo Thaon di Revel, Tommaso Tittoni[3].

La prima edizione dell'Enciclopedia Italiana, costituita da 35 volumi di testo e uno di indici, venne pubblicata dal 1929 al 1937 ed ebbe ottimo successo, rappresentava l'affermazione di un modello culturale vincente del regime stesso[4]. Le difficoltà finanziarie dell'impresa però spinsero Treccani nel 1931 a costituire, con le case editrici Tumminelli e Fratelli Treves, la società "Treves-Treccani-Tumminelli"; difficoltà che terminarono nel 1933, quando assunse il nome attuale di Istituto dell'Enciclopedia Italiana e con il R.D.L. 24 giugno 1933 n. 669 divenne ente di finalità nazionale, costituito in parti eguali da Banco di Napoli, Banco di Sicilia, Monte dei Paschi di Siena, Istituto nazionale delle assicurazioni e Istituto poligrafico dello Stato[5].

Dal 1933 fu presidente Guglielmo Marconi e dal 1938 Luigi Federzoni. Nel 1940 furono pubblicati i 4 volumi del Dizionario di politica, diretto da Antonino Pagliaro.

Durante la Repubblica di Salò ne fu commissario il bibliotecario Guido Mancini, che dal 1940 era direttore dell'Ufficio studi e legislazione del PNF[6] e dopo l'8 settembre 1943 fu brevemente trasferita a Bergamo. L'istituto riprese l'attività in modo saltuario a Roma dalla fine del 1944.

Stand Treccani alla Fiera del libro 2006

Dopo la guerra[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 maggio 1946 ne divenne presidente Luigi Einaudi. Dal 1947 la nomina del presidente fu devoluta al Presidente della Repubblica, e il primo fu Gaetano De Sanctis, cui seguirono personalità della cultura italiana. Prima opera realizzata dopo la guerra fu il Dizionario enciclopedico italiano, sintesi di vocabolario ed enciclopedia, pubblicata in 12 volumi tra il 1955 e il 1961. Poi l'Enciclopedia del Novecento tra il 1975 e il 1990, articolata in 522 saggi, che vide la collaborazione di 21 premi Nobel.

Riconoscimento come ente di diritto privato[modifica | modifica wikitesto]

Con la legge n.123 del 2 aprile 1980 l'istituto fu riconosciuto come ente di diritto privato d'interesse nazionale e istituzione culturale[7]. Nel 1988 l'istituto ricevette per l'attività culturale la Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte.

Il XXI secolo[modifica | modifica wikitesto]

La fine degli anni duemila ha visto il passaggio alla forma digitale e online di una grande parte dei contenuti culturali dell'Istituto[8]. Il 30 maggio 2009 è stato ufficializzato[9] un accordo raggiunto tra il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta e l'Istituto della Enciclopedia Italiana. L'accordo prevede la presenza in due siti del Ministero[10] di alcuni materiali disponibili con licenza Creative Commons[11]. Inoltre, è previsto un collegamento tra il portale Treccani Scuola[12] con il portale InnovaScuola del Ministero, mentre quest'ultimo ospiterà un motore di ricerca dal quale accedere al vocabolario e ai lemmi enciclopedici presenti sul sito della Treccani[13].

Nell'ambito dell'editoria tradizionale, si sono aggiunti volumi di pregio dedicati a città, siti archeologici, musei italiani e a riproduzioni in facsimile di codici miniati[8].

Presidenti dell'Istituto[modifica | modifica wikitesto]

Benché, come detto, riconosciuto quale ente di diritto privato e pertanto indipendente – anche finanziariamente – dallo Stato,[7] in ragione dell'importanza culturale che l'Istituto riveste, la nomina del suo Presidente spetta al Presidente della Repubblica.

Collaboratori dell'Enciclopedia e dell'Istituto[modifica | modifica wikitesto]

All'organizzazione e alle opere dell'Istituto e dell'Enciclopedia hanno contribuito molti personaggi di rilievo nel panorama scientifico e culturale italiano e straniero. Tra gli altri:

Altre opere dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Oltre all'Enciclopedia Italiana, l'Istituto ha pubblicato e pubblica numerose altre opere di ampio respiro, nelle quali sono impegnati studiosi tra i più qualificati. Tra queste[14] ricordiamo:

Raccolte biografiche[modifica | modifica wikitesto]

Lessicografia, enciclopedia[modifica | modifica wikitesto]

Storie di città[modifica | modifica wikitesto]

Opere tematiche[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni d'arte[modifica | modifica wikitesto]

  • Pompei
  • Venezia
  • Firenze
  • Sicilia[16]

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

  • Voci
  • Visioni

Il Tascabile[modifica | modifica wikitesto]

Da settembre 2016 viene pubblicata online la rivista "Il Tascabile", che si occupa di approfondimento culturale riguardante temi quali la letteratura, la scienza, il cinema, il teatro, la politica e l'attualità. La rivista pubblica saggi, interviste e recensioni. Tra i redattori più noti troviamo i senior editor Matteo De Giuli e Francesco Pacifico, la caporedattrice Alessandra Castellazzi e il direttore editoriale Massimo Bray.

Uso nella scuola[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 maggio 2009 è stato ufficializzato[9] un accordo raggiunto tra il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta e l'Istituto della Enciclopedia Italiana. L'accordo prevede la presenza in due siti del Ministero[10] di alcuni materiali disponibili con licenza Creative Commons[17]. Inoltre, è previsto un collegamento tra il portale Scuola[12] della Treccani con il portale InnovaScuola del Ministero, mentre quest'ultimo ospiterà un motore di ricerca dal quale accedere al vocabolario e ai lemmi enciclopedici presenti sul sito della Treccani[13].

Esaminando la situazione finanziaria relativa al 2008, nel marzo 2010 la Corte dei conti ha rilevato una perdita di circa 1,8 milioni di euro, a fronte di un utile di 2 milioni nell'anno precedente; malgrado questo e considerando i futuri provvedimenti di risanamento e investimento, la Corte ne ha comunque promosso la gestione nell'affrontare questa crisi[18].

Proprietà[modifica | modifica wikitesto]

Dati del 2015[19]:

  • Unicredit 11,6%
  • Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A 10,45%
  • Bnl 9,67%
  • Fondazione Sicilia 9,67%
  • Fondazione Cassa di risparmio in Bologna 8,7%
  • Telecom Italia 7,98%
  • Invitalia 7,7%
  • Assicurazioni Generali 7,73%
  • Intesa Sanpaolo 7,73%
  • Banca d'Italia 4,83%
  • Fondazione Cassa di risparmio delle Provincie lombarde 4,83%
  • Rai 0,8%

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
«Per attività culturale»
— Roma, 28 novembre 1988[20].

Altri riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1994, l'Istituto è stato insignito del Premio Brancati-Zafferana per la diffusione della cultura italiana nel mondo[21].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Trattamento dei dati personali, su treccani.it. URL consultato il 14 maggio 2020.
  2. ^ Amedeo Benedetti, Enciclopedia Italiana Treccani e la montagna illustrata, "La Rivista", Torino, CAI, a. 129, settembre - ottobre 2008, p. 71.
  3. ^ Amedeo Benedetti, L'Enciclopedia Italiana Treccani e la sua biblioteca, "Biblioteche Oggi", Milano, n. 8, ottobre 2005, pp. 39-46.
  4. ^ Angelo d'Orsi, Gli intellettuali e il fascismo, in Andrea Bonoldi e Hannes Obermair (a cura di), Tra Roma e Bolzano. Nazione e provincia nel ventennio fascista, Comune di Bolzano, 2006, pp. 105-115, ISBN 88-901870-9-3.
  5. ^ Istituto della Enciclopedia Italiana nell'Enciclopedia Treccani
  6. ^ A.I.B.
  7. ^ a b Missione e valori, su treccani.it. URL consultato l'11 aprile 2021.
  8. ^ a b La nostra storia, su Treccani. URL consultato il 12 marzo 2021.
  9. ^ a b Vedi la prima parte del Comunicato stampa Archiviato il 10 aprile 2010 in Internet Archive.
  10. ^ a b Portale del Cittadino e Portale InnovaScuola Archiviato il 21 settembre 2012 in Internet Archive.
  11. ^ Ad ottobre 2009 la licenza utilizzata da InnovaScuola è la "Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5", mentre il Portale del Cittadino è ancora sotto Copyright.
  12. ^ a b Portale Scuola, su treccani.it. URL consultato il 28 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2010).
  13. ^ a b Da notare che i lemmi enciclopedici della Treccani non sono e non saranno pubblicati con licenza Creative Commons; infatti, nella seconda parte del comunicato stampa si ribadisce solo l'impegno del Ministero e della Treccani nel campo della "didattica digitale".
  14. ^ Si veda anche il catalogo dell'Istituto Archiviato il 26 giugno 2008 in Internet Archive.
  15. ^ Nel 2011 L'Istituto ha pubblicato un'edizione economica monovolume (che riporta il 2010 come anno di edizione), con identico contenuto e identica impaginazione dell'editio maior ma, a differenza di quest'ultima (distribuita attraverso la rete di vendita diretta Treccani), destinata alla vendita in libreria e ad un pubblico potenzialmente più ampio
  16. ^ Le edizioni d'arte Archiviato il 23 marzo 2017 in Internet Archive.
  17. ^ A ottobre 2009 la licenza utilizzata da InnovaScuola è la "Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5", mentre il Portale del Cittadino è ancora sotto Copyright.
  18. ^ Treccani in rosso, colpa della crisi e di Wikipedia, in ANSA, 28 marzo 2010. URL consultato il 7 aprile 2010.
  19. ^ L'enciclopedia Treccani si affida a Invitalia per fare il salto nel digitale
  20. ^ Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte ISTITUTO TRECCANI
  21. ^ Albo d'oro premio Brancati, su comune.zafferana-etnea.ct.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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