Romain Rolland

«Un tributo all'elevato idealismo della sua produzione letteraria, alla comprensione ed all'amore per la verità con le quali ha descritto i diversi tipi di esistenza umana»

Romain Rolland nel 1915.
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la letteratura 1915

Romain Rolland (Clamecy, 29 gennaio 1866Vézelay, 30 dicembre 1944) è stato uno scrittore e drammaturgo francese, premio Nobel per la Letteratura nel 1915.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dedicò l'opera e la vita alla diffusione di un credo umanitario di pace e di fraternità cercandone conferma, non senza un certo eclettismo idealistico, in Lev Tolstoj, Gandhi, Gorkij, nella filosofia orientale e nella Rivoluzione russa. Ricercò un'arte «per il popolo», specie in campo teatrale; va ricordato, tra l'altro, il suo Théâtre de la Révolution, Les loups (I lupi), Danton, Le quatorze juillet (Il 14 luglio), pubblicati rispettivamente nel 1908, 1900 e 1902.

Compose poi numerose biografie esemplari, tra cui Beethoven (1903; Beethoven) e Michel-Ange (1905; Michelangelo), tradotte, e La vie de Tolstoj (1911; La vita di Tolstoj).

Jean-Christophe (Gian Cristoforo), pubblicato fra il 1903 e il 1912 sui Cahiers de la Quinzaine di Charles Péguy, è la sua opera più nota: si tratta di un romanzo in dieci volumi dove Rolland, sulla scorta di Tolstoj, rompe gli schemi del romanzo oggettivo alla Flaubert per descrivere il lento fluire di una intera esistenza. Alla formula del romanzo-fiume tornò con minore fortuna pubblicando i sette volumi de L'ame enchantée (1922-1933; L'anima incantata).

Allo scoppio della prima guerra mondiale Rolland si rifugiò in Svizzera: Au-dessus de la mêlée (1915; Al di sopra della mischia), raccolta di articoli pubblicati sul Journal de Genève (e in seguito in volume), fece scandalo per la forte intonazione antimilitarista.[1]

Nel 1913 ricevette il Gran premio di letteratura dell'Accademia francese, per l'opera Jean Christophe.[2][3]

Nel 1915 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura.[1][3]

Tra le due guerre Rolland partecipò ad alcune iniziative internazionali dell'intellettualità europea contro il fascismo e la guerra; nel 1923 partecipò alla fondazione della rivista Europe, mentre dall'anno seguente iniziò una corrispondenza epistolare col Mahatma Gandhi, di cui fu buon amico.[1] Vicino al partito comunista, nel 1935, durante un viaggio in Unione Sovietica, conosce Stalin, dal quale prende le distanze dopo il patto Molotov-Ribbentrop. Nello stesso anno fonda un Comitato internazionale di aiuto ai prigionieri e ai deportati antifascisti italiani. Nel 1937 si trasferì a Vézelay, dove visse, soprattutto dopo l'occupazione nazista del 1940, in completa solitudine.[4]

Notevole fu anche la sua attività di musicologo: laureatosi alla Sorbona nel 1895 con una tesi intitolata Les Origines du théâtre lyrique moderne: l'histoire de l'Opéra en Europe avant Lully et Scarlatti[3] ("Le origini del teatro lirico moderno; la storia dell'opera prima di Lully e Scarlatti"), Prix Kastner-Boursault 1896[5]. Rolland fu anche il primo titolare della cattedra di Storia della musica alla Sorbona (1904-1912).[3]

Per le sue ricerche, i suoi scritti e le sue conferenze, Rolland può essere a tutti gli effetti considerato uno dei primi musicologi francesi. Particolarmente intenso fu il fascino esercitato su di lui da Beethoven, cui Rolland dedicò non solo un'importante biografia, ma anche una serie di studi per un ammontare complessivo di circa 2000 pagine: la musica, e Beethoven in particolare, rivestono un ruolo di grande rilievo nel suo romanzo più noto, Jean-Christophe. Particolare menzione merita anche la sua monografia su Händel del 1910. La sua attenzione si estese peraltro anche alla realtà musicale dei suoi tempi, come ben dimostra il suo saggio Musiciens d'aujourd'hui del 1908: tra i compositori particolarmente apprezzati figurano Camille Saint-Saëns, Vincent d'Indy, Claude Debussy, Lorenzo Perosi, Hugo Wolf e Richard Strauss; dopo il 1908, scoprì la musica di Maurice Ravel e quella di Stravinskij, che suscitò in lui una fortissima impressione.

Strinse amicizia anche con Stefan Zweig, che gli scrive una biografia quando è ancora in vita, e con Hermann Hesse, che gli dedicò la prima parte del suo noto romanzo Siddhartha:

«Caro e venerato Romain Rolland,
dacché, nell'autunno del 1914, cominciai bruscamente ad avvertire anch'io come allo spirito stesse ormai mancando l'aria, e da sponde divenute ostili noi ci tendemmo la mano, fidenti negli stessi principi sovranazionali e inderogabili – fin da allora ho nutrito il desiderio di poterLe un giorno testimoniare il mio affetto e offrirLe, nel contempo, una prova del mio lavoro e un colpo d'occhio nel mio mondo interiore. Voglia benevolmente accettare la dedica della prima parte di questa mia leggenda indiana non ancora giunta a conclusione»

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Amour d'enfants (1888).
  • Les Baglioni (1891), inedito durante la vita dell'autore.
  • Empédocle (1891), inedito durante la vita dell'autore.
  • Orsino (1891), inedito durante la vita dell'autore.
  • Le Dernier Procès de Louis Berquin (1892).
  • Les Origines du théâtre lyrique moderne (1895).
  • Histoire de l'opéra avant Lully et Scarlatti (1895).
  • Cur ars picturae apud Italos XVI saeculi deciderit (1895).
  • Saint-Louis (1897).
  • Aërt (1897).
  • Les Loups (1898).
  • Le Triomphe de la raison (1899).
  • Danton (1899).
  • Le Poison idéaliste (1900).
  • Les Fêtes de Beethoven à Mayence (1901).
  • Le Quatorze Juillet (1902).
  • François-Millet (1902).
  • Vie de Beethoven (1903).
  • Le temps viendra (1903).
  • Le Théâtre du peuple (1903).
  • La Montespan (1904).
  • Jean-Christophe (1904-12).
    • Gian Cristoforo - Sonzogno "1900 libri", Traduzioni di Cesare Alessandri (III) e G.A. Piovano;
    • Jean-Christophe, traduzione di Gianna Carullo, prefazione di Carlo Bo, Editori riuniti, Roma 1966;
  • L'Aube (1904). Primo volume della serie Jean-Christophe.
    • Gian-Cristoforo 1. L'alba - Casa Ed. Sonzogno, 1920;
  • Le Matin (1904). Secondo volume della serie Jean-Christophe.
    • Gian-Cristoforo II. il mattino - Casa Ed. Sonzogno, 1920;
  • L'Adolescent (1904). Terzo volume della serie Jean-Christophe.
    • Gian-Cristoforo III. L'adolescente. - Casa Ed. Sonzogno, 1922;
  • La Révolte (1905). Quarto volume della serie Jean-Christophe.
    • Gian Cristoforo. IV. La rivolta - Casa Ed. Sonzogno, 1923;
  • Vie de Michel-Ange (1907).
  • Musiciens d'aujourd'hui (1908).
  • Musiciens d'autrefois (1908).
  • Antoinette (1908). Primo volume della serie Jean-Christophe à Paris.
    • Gian-Cristoforo a Parigi. Voll. 5-7. La fiera in piazza, Antonietta, In casa - Casa Ed. Sonzogno, 1923;
  • La Foire sur la place (1908). Secondo volume della serie Jean-Christophe à Paris.
  • Dans la maison (1908). Terzo volume della serie Jean-Christophe à Paris.
  • Haendel (1910).
  • Les Amies (1910). Primo volume della serie La Fin du voyage.
    • Gian Cristoforo, la fine del viaggio. Vol. 8. Le amiche;
  • La Vie de Tolstoï (1911).
  • Le Buisson ardent (1911). Secondo volume della serie La Fin du voyage.
    • Gian Cristoforo, la fine del viaggio. Vol. 9. Il rovereto ardente - Casa Ed. Sonzogno, 1924;
  • La Nouvelle Journée (1912). Terzo volume della serie La Fin du voyage.
    • Gian Cristoforo, la fine del viaggio : Vol. 10, La nuova Giornata - Casa Ed. Sonzogno, 1925;
  • L'Humble Vie héroïque (1912).
  • Au-dessus de la mêlée (1915).
    • Al di sopra della mischia, trad, Luigi Bonanate, Nino Aragno Editore, Torino 2008, isbn= 978-88-8419-357-5
  • Salut à la révolution russe (1917).
  • Pour l'internationale de l'Esprit (1918).
  • Empédocle ou L'Âge de la haine (1918).
  • Colas Breugnon (1919). Musicato da Dmitrij Kabalevskij nel 1937 (revisione: 1967–1968).
  • Pour l'internationale de l'Esprit (1919).
  • Liluli (1919).
  • Déclaration de l'indépendance de l'Esprit (1919).
  • Les Précurseurs (1919).
  • Clérambault (1920).
  • Pierre et Luce (1920).
  • Pages choisies (1921).
  • La Révolte des machines (1921).
  • Annette et Sylvie (1922). Tomo I de L'Âme enchantée.
    • L'anima incantata, |trad. Giuliano Attilio Piovano e Dionisia Caioli Carrara, Sonzogno, Milano sbn= IT\ICCU\BRI\0113829
    • Annetta e Silvia, trad. di G. A. Piovano;
  • Les Vaincus (1922).
  • L'Été (1924). Tomo II de L'Âme enchantée.
    • L'estate, trad, di G. A. Piovano;
  • Gandhi (1924).
  • Le Jeu de l'amour et de la mort (1925).
  • Pâques fleuries (1926).
  • Mère et fils (1924). Tomo III de L'Âme enchantée.
    • Madre e figlio, trad. di Dionisia Caioli Carrara.
  • Léonides (1928).
  • De l'Héroïque à l'Appassionata (1928).
  • Essai sur la mystique de l'action (1929).
  • L'Inde vivante (1929).
  • Vie de Ramakrishna (1929).
    • La vita di Ramakrishna, ed. Vidyananda, Assisi (PG) 2006 isbn= 88-86020-36-8
  • Vie de Vivekananda (1930).
  • L'Évangile universel (1930).
  • Goethe et Beethoven (1930).
  • L'Annonciatrice (1933). Tomo IV de L'Âme enchantée.
  • Quinze Ans de combat (1935).
  • Compagnons de route (1936).
  • Beethoven, Les grandes époques créatrices: Le Chant de la Résurrection (1937).
  • Valmy (1938).
  • Les Pages immortelles de Rousseau (1938).
  • Robespierre (1939).
  • La Cathédrale interrompue (1943-45). 3 volumi: 1. La Neuvième Symphonie (1943); 2. Les Derniers Quatuors (1943); 3. Finita Comœdia (1945, postumo).
  • Péguy (1945).
  • Inde: journal (1915-1943) (1951, postumo).
  • Journal des années de guerre, 1914-1919 (1952, postumo).
  • Journal de Vézelay 1938-1944 (2012, postumo).
  • L'éclair de Spinoza, Pagine d'Arte, 2010, sbn= IT\ICCU\TO0\1028760

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Romain Rolland, su hls-dhs-dss.ch/it. URL consultato l'11 gennaio 2020.
  2. ^ Grand Prix de Littérature, su academie-francaise.fr. URL consultato il 9 gennaio 2020.
  3. ^ a b c d Romain Rolland, su treccani.it. URL consultato l'11 gennaio 2020.
  4. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/romain-rolland/
  5. ^ Romain Rolland, su academie-francaise.fr. URL consultato l'11 gennaio 2020.
  6. ^ H. Hesse, Siddhartha, traduzione di M. Mila, Piccola Biblioteca Adelphi, n. 32, Milano, p. 32, ISBN 978-88-459-0184-3.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Charles Baudouin, Romain Rolland calomnié, Ginevra, Le Carmel, 1918.
  • Charles Baudouin, Hommage à Romain Rolland, Ginevra, Mont-Blanc, 1945.
  • Frédéric de Berthier de Grandry, La Famille d’Achille Tenaille de Vaulabelle (1799-1879), un ministre pionnier de l’Éducation nationale, prefazione di Jean-Pierre Soisson, Parigi, 1998-2004 ISBN 978-2-9513699-2-4
  • Paul Langevin, Allocution pour le 70° anniversaire de Romain Rolland, 1936; Hommage à Romain Rolland, texte inclus dans La Pensée et l'Action, Éditeurs français réunis, 1950.
  • Paul Masson-Oursel, Romain Rolland, ami de l'Inde, Ginevra, 1945.
  • René Cheval, Romain Rolland. L’Allemagne et la Guerre, Presses universitaires de France, Paris 1963.
  • (DE) Michael Klepsch, Romain Rolland im Ersten Weltkrieg. Ein Intellektueller auf verlorenem Posten, Kohlhammer, Stuttgart 2000 ISBN 3-17-016587-9
  • « L'Amitié Charles Péguy » n. 94, aprile-giugno 2001. "Romain Rolland préparant son "Péguy". Dossier présentato da Bernard Duchatelet.
  • Stefan Zweig, Romain Rolland: sa vie, son œuvre, Éditions Belfond, Parigi 2000; Le Livre de poche, Parigi 2003.
  • Bernard Duchatelet, Romain Rolland tel qu'en lui-même, Parigi, Éditions Albin Michel, 2002.
  • Guy Thuillier, Romain Rolland, de Jean-Christophe à Colas Breugnon, Nevers, bibliothèque municipale de Nevers et Société académique du Nivernais, 7 maggio-20 giugno 2005.
  • Guy Thuillier, Romain Rolland, de Lully à Péguy, Nevers, bibliothèque municipale de Nevers et Société académique du Nivernais, 11 marzo-15 aprile 2006.
  • AA.VV., Romain Rolland, Europe (revue), Paris, n. 942, ottobre 2007.
  • Jean-Pierre Brèthes, D'un auteur l'autre, L'Harmattan, 2009, Au-dessus de la haine, p. 117–124.
  • Chantal Meyer-Plantureux, Romain Rolland: Théâtre et engagement, Caen, Presses universitaires de Caen, 2012.
  • Nazy Alaie Ahdieh, Romain Rolland, guerre et religion, Rencontre avec la foi baha’ie, Éditions L'Harmattan, collection L'Iran en transition, Parigi 2015.[1]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore vincitori Prix Femina Successore
Myriam Harry 1905 André Corthis
Controllo di autoritàVIAF (EN71397100 · ISNI (EN0000 0003 6864 3937 · SBN CFIV047706 · BAV 495/117937 · Europeana agent/base/62464 · LCCN (ENn79059160 · GND (DE118602330 · BNE (ESXX1095999 (data) · BNF (FRcb11922460q (data) · J9U (ENHE987007267246305171 · NSK (HR000001134 · NDL (ENJA00454557 · CONOR.SI (SL7922787 · WorldCat Identities (ENlccn-n79059160