Leo Gullotta

Leo Gullotta in Pacco, doppio pacco e contropaccotto (1993)

Salvatore Leopoldo Gullotta, detto Leo (Catania, 9 gennaio 1946), è un attore, doppiatore, comico e imitatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ultimo di sei figli, fin da piccolo si è avvicinato al mondo dello spettacolo, facendo la comparsa al Teatro Massimo Bellini di Catania. Nella sua pluridecennale carriera di attore, Leo Gullotta ha recitato al cinema e in teatro in commedie e lavori drammatici e ha partecipato a numerosi sceneggiati e varietà per la televisione. Ha svolto inoltre l'attività di doppiatore, prestando la sua voce all'attore Joe Pesci.

Leo Gullotta nel 1979

Maturato un periodo di rodaggio sui palcoscenici del Campanella, del Carlino, del Puff, La Chanson, a partire dagli anni ottanta ha acquisito una crescente popolarità, non soltanto televisiva, come attore della compagnia del Bagaglino, per la quale ha realizzato molte parodie, prima fra tutte quella della signora Leonida.

Nel marzo 1995 dichiara la propria omosessualità al settimanale Rome gay[1]. Ha raccontato la sua vita nell'autobiografia Mille fili d'erba. Ovvero: come vivere felici anche su questa terra, pubblicato nel 1998 da Di Renzo Editore. Nel 2010 ha festeggiato i cinquant'anni di attività artistica. Nel 2011 ha prodotto, insieme a Fabio Grossi, il film-documentario In arte Lilia Silvi ideato e diretto da Mimmo Verdesca, che racconta la vita e la carriera dell'ultima diva del cinema dei telefoni bianchi, Lilia Silvi. Il documentario ha vinto il Nastro d'argento 2012 per il Miglior Documentario dedicato al Cinema e ha partecipato con grande successo alla VI edizione del Festival internazionale del film di Roma, al BIF&ST 2012 e al 30º Valdarno Cinema Fedic dove ha vinto il premio della giuria "Giglio Fiorentino d'argento".

Nel marzo 2012 denuncia dalle pagine del quotidiano Leggo di essersi visto negare il ruolo di padre Pino Puglisi nell'omonima serie televisiva Rai in quanto omosessuale, per il dissenso di un alto dirigente dell'azienda[2]. Nel 2013 ha prodotto insieme a Grossi (il quale ne ha diretto pure la regia) il docufilm Un sogno in Sicilia, girato a Catania, che affronta, attraverso le esperienze di quattro giovani attori impegnati nell'allestimento shakespeariano (in scena nel 2012 al Teatro Stabile di Catania), l'attuale situazione artistico-occupazionale giovanile[3].

Caratterista comico e drammatico apprezzato da pubblico e critica, viene diretto, tra gli altri, da Nanni Loy in Café Express (1980), Testa o croce (1982), Mi manda Picone (1983), con cui vince il Nastro d'argento al migliore attore non protagonista, nel recita in e in Scugnizzi (1989); da Giuseppe Tornatore nei film Il camorrista (1986), con cui ottiene il David di Donatello per il miglior attore non protagonista, Nuovo Cinema Paradiso (1989; premio Oscar al miglior film straniero), L'uomo delle stelle (1995), Baarìa (2009); da Marco Di Tillo in Operazione pappagallo (1988); da Lorenzo Onorati in L'insegnante di violoncello (1989); da Maurizio Zaccaro in Il carniere (1997) e Un uomo perbene (1999), che gli valgono altri due David come miglior interprete non protagonista.

Presente anche nei film di Ricky Tognazzi La scorta (1993) e Il padre e lo straniero (2010), nelle commedie Selvaggi (1995) e In questo mondo di ladri (2004) di Carlo Vanzina, e nel drammatico Vajont (2001), per la regia di Renzo Martinelli, per il quale vince il Ciak d'oro e il Nastro d'argento al migliore attore non protagonista e viene nuovamente candidato al David di Donatello e lavora con Ficarra e Picone per il cinema ne L'ora legale e nella serie di successo su Netflix Incastrati.

Ha spesso svolto anche l'attività di doppiatore, dando voce, tra gli altri, a Burt Young nel film Rocky, a Joe Pesci in C'era una volta in America, Moonwalker e in Mio cugino Vincenzo e a Roman Polański in Una pura formalità. Sua è la voce del computer Edgar nel film Electric Dreams e del robot Numero 5 nel film Corto circuito. Ha collaborato inoltre alle versioni italiane di due episodi di Scuola di polizia (il III e il IV), in cui doppiava il personaggio di Zed (Bobcat Goldthwait).

Doppia il mammuth Manfred, uno dei protagonisti della saga d'animazione L'era glaciale (tranne nel quarto e nel quinto film nei quali viene sostituito dall'attore Filippo Timi).

A partire dal 2012 diviene doppiatore ufficiale di Woody Allen (dopo che questi per anni è stato doppiato da Oreste Lionello, morto nel 2009[4]). Ciò ha avuto inizio con il film, To Rome with Love del 2012[5].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Apertamente omosessuale, non rivelò pubblicamente il suo orientamento sessuale fino al 1995.[6] Nel 2019 si è unito civilmente con il suo compagno, Fabio Grossi, dopo una relazione iniziata nel 1980[7][8][9][10].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Leo Gullotta in Nuovo Cinema Paradiso (1988)

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Prosa televisiva[modifica | modifica wikitesto]

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Film d'animazione e serie animate[modifica | modifica wikitesto]

Prosa teatrale[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

In televisione ha lavorato in diverse serie, come Cuore (2001), tratta dal romanzo di Edmondo De Amicis e diretta da Maurizio Zaccaro, La missione (1998) di Maurizio Zaccaro, Operazione Odissea (1999) di Rossella Drudi e Claudio Fragasso, Il bell'Antonio (2005) di Maurizio Zaccaro, Il cuore nel pozzo[29] (2005), diretta da Alberto Negrin, e Incastrati (2022) di Ficarra e Picone, e in alcuni film per la TV come Cristallo di rocca - Una storia di Natale (1997), sempre di Zaccaro. Inoltre, appare periodicamente in televisione con gli spot di Condorelli, azienda dolciaria di cui è ormai da tanti anni storico testimonial.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi risalgono agli inizi degli anni sessanta, quando, ancora adolescente, Gullotta legge un pezzo dell'Adelchi di Alessandro Manzoni durante un provino, al Centro Universitario Teatrale (C.U.T.) di Catania.[30] Incomincia così a recitare per lo Stabile di Catania, dove lavora per dieci anni accanto a grandi maestri come Ave Ninchi, Salvo Randone e Turi Ferro.

Sempre per il Teatro Stabile e l'Università di Catania nel 1992 interpreta il ruolo e i personaggi di Luigi Pirandello con Ottavio Rosati nel ruolo di Jacob Levi Moreno, padre dello psicodramma, in Fantasmi scritto e diretto da Ezio Donato.[31]

Tra i numerosi spettacoli teatrali in cui ha preso parte, ricordiamo: La rosa di zolfo, Stichus, Vaudeville, Il signor Popkin, La vedova allegra, Il barbiere di Siviglia, Lapilli, Gadda 70 anni dopo in Abruzzo, Senza perdere la tenerezza, Minnazza - Letture tra i miti e le pagine di Sicilia (la regia dello spettacolo è di Fabio Grossi, mentre gli scritti da cui sono tratte le letture sono di Giovanni Meli, Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Luigi Capuana, Pippo Fava, Ignazio Buttitta, Andrea Camilleri),[32] L'uomo, la bestia e la virtù, Il piacere dell'onestà, Le allegre comari di Windsor.

Questi ultimi spettacoli, prodotti dal Teatro Eliseo di Roma, con la regia di Fabio Grossi, sono stati tra i maggiori incassi del teatro italiano degli ultimi anni. Nel 2013 interpreta, con altrettanto grande successo, il ruolo di Bottom nel Sogno di una notte di mezza estate, sempre con la fedele regia di Fabio Grossi ma, questa volta, prodotto dal Teatro Stabile di Catania. Nella stagione 2013/2014 è nuovamente in scena al Teatro Eliseo con lo spettacolo Prima del Silenzio di Giuseppe Patroni Griffi, con la fedele regia di Fabio Grossi e prodotto dal Teatro Eliseo. Nel 2016 porta in scena Spirito allegro di Noël Coward e nel 2018 Pensaci, Giacomino! di Luigi Pirandello sempre diretti da Fabio Grossi.

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

  • È stato voce narrante di Il grande spettacolo dell'acqua. Gerardo Maiella, il santo del popolo a Monteverde (AV), nell'oasi naturalistica del Lago di San Pietro, dal 2006 al 2013.
  • Nel 2009 canta in duetto con Aida Satta Flores il brano A cuore nudo (Premio della Critica e Premio Miglior Musica al Festival degli Autori di Sanremo), nei panni di un antico banditore.

Parodie[modifica | modifica wikitesto]

Gullotta, nelle varie trasmissioni televisive in cui ha collaborato con la compagnia del Bagaglino, si è spesso esibito imitando noti personaggi femminili dello spettacolo. Tra le sue imitazioni più divertenti e apprezzate dal pubblico, citiamo quelle di:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Altri premi[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Spot pubblicitari[modifica | modifica wikitesto]

  • Torroncini Condorelli
  • Banca di Credito Cooperativo - Il teatrino della finanza (2006)[55]
  • Bievisan - Integratori della salute (2018)
  • Ignis elettrodomestici anni '70

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Libri[59][modifica | modifica wikitesto]

  • Mille fili d'erba, 1998
  • La serietà del comico, 2022, con Andrea Ciaffaroni

Audiolibri[modifica | modifica wikitesto]

Videoclip musicali[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Repubblica - Leo Gullotta: sono gay, su ricerca.repubblica.it.
  2. ^ Gullotta: La Rai Mi Negò Il Ruolo Di Don Puglisi Perché Gay: Italia Bigotta, su leggo.it. URL consultato il 14 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  3. ^ Copia archiviata, su teatrostabilecatania.it. URL consultato il 30 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2015).
  4. ^ Simonetta Caminiti, "Woody adesso è mio. Dopo Lionello lo doppio io", "Il Giornale", 13 marzo 2012
  5. ^ Il Messaggero - Leo Gullotta: doppio Woody Allen pensando al grande Oreste Lionello, su ilmessaggero.it. URL consultato il 13 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2014).
  6. ^ La Repubblica - Leo Gullotta: sono gay
  7. ^ Leo Gullotta mostra la fede in tv e rivela di aver sposato il compagno, su Tgcom24. URL consultato il 30 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2019).
  8. ^ Leo Gullotta ha sposato il compagno dopo 32 anni d'amore: "I diritti sono diritti", su Today. URL consultato il 30 agosto 2019.
  9. ^ Leo Gullotta sposa il compagno dopo 32 anni e mostra la fede: «Un diritto conquistato», su ilmessaggero.it. URL consultato il 31 agosto 2019.
  10. ^ Luigina Moretti, Leo Gullotta e Fabio Grossi: amore a prova di palcoscenico, su torinocronaca.it. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  11. ^ Aggeo Savioli, Roma nei giorni tragici e gloriosi della Resistenza, «L'Unità», Roma, 27 marzo 1974, p.7
  12. ^ D.G., Cabaret. Ma che c'è... Fregoli?!, «L'Unità», Roma, 23 ottobre 1975, p.13
  13. ^ Riapre il Puff con «Pasquino», «L'Unità», Roma, 3 novembre 1976, p.9
  14. ^ F.C., Cabaret. Pasquino al Puff, «L'Unità», Roma, 9 novembre 1976, p.9
  15. ^ Vedova in allegria, "Il Giornale della Musica", 18 maggio 2002
  16. ^ Leo Gullotta rossiniano, "Corriere della Sera", 27 maggio 2003
  17. ^ «L'Epistola ai giovani attori» di Olivier Py nell'interpretazione di Leo Gullotta
  18. ^ Teatro: Roma, Leo Gullotta Porta In Scena 'La Città E L'Isola'
  19. ^ Rodolfo Di Giammarco, La caduta di Albert Camus con la voce di Leo Gullotta, "La Repubblica", 31 maggio 2009
  20. ^ «Carnivaldraghi» al Teatro Mongiovino, Roma, febbraio 2013
  21. ^ Luigina Moretti, Leo Gullotta e Fabio Grossi: amore a prova di palcoscenico, su torinocronaca.it. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  22. ^ Un debutto con grinta, «L'Unità\Settimana radio Tv», 24 gennaio 1976
  23. ^ Controcanale, «L'Unità», 25 gennaio 1976, p.9
  24. ^ Condotto da Lorella Cuccarini Rai 2 – Da lunedì 9 febbraio alle 21.00 a lunedì 16 febbraio 2004, su volint.it. URL consultato il 28 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2004).
  25. ^ AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - ZONA CINEMA: "Le avventure di Pinocchio" / "Pinocchio e la chiave d'oro"
  26. ^ Giovanni e Paolo e il mistero dei pupi, su ufficiostampa.rai.it. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2014).
  27. ^ "Lezioni di mare" all'Ecovision Festival 2007, 5 giugno 2007 Archiviato il 12 luglio 2007 in Internet Archive.
  28. ^ Un cartoon su padre Puglisi con le voci di Gullotta e Gioè, "La Repubblica", 16 settembre 2012
  29. ^ Foibe. Un film per capire, "Panorama.it", 16 luglio 2004
  30. ^ Jessica Nicotra, Un viaggio nelle esperienze di vita e di lavoro di un uomo: Leo Gullotta Archiviato il 26 ottobre 2014 in Internet Archive.; Intervista a Leo Gullotta, un grande attore, un grande uomo, 24 ottobre 2011 Archiviato il 26 ottobre 2014 in Internet Archive.
  31. ^ Fantasmi di Ezio Donato per il Teatro Stabile di Catania Plays
  32. ^ GULLOTTA CON "MINNAZZA" SOLO NEI TEATRI DI PIETRA, su giornaledellospettacolo.it. URL consultato il 20 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2014).
  33. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato..
  34. ^ Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, su daviddidonatello.it. URL consultato il 20 agosto 2021.
  35. ^ Leo Gullotta Premi vinti e nomination, su ComingSoon.it. URL consultato il 20 agosto 2021.
  36. ^ Taormina, 70 anni di Nastri d'Argento: premi a Leo Gullotta e Beppe Fiorello, su la Repubblica, 2 luglio 2016. URL consultato il 20 agosto 2021.
  37. ^ Globo d'oro al miglior attore - Globo D'oro della Stampa Estera, su Globo D'oro, 7 maggio 2020. URL consultato il 20 agosto 2021.
  38. ^ SemiColonWeb, CIAK D'ORO 2002, su news.cinecitta.com. URL consultato il 20 agosto 2021.
  39. ^ Taormina Arte, su taoarte.it. URL consultato il 20 agosto 2021.
  40. ^ Premi Flaiano, Vincitori Premi Internazionali Flaiano anno 1995, su premiflaiano.com. URL consultato il 20 agosto 2021.
  41. ^ Repubblica.it» spettacoli_e_cultura» Oscar Tv, pace Ricci-Bonolis "Speriamo che venga a Mediaset"
  42. ^ PREMI: ROMA, AL TEATRO ARGENTINA LA CONSEGNA DEL 'GINO TANI' (2)
  43. ^ https://www.premioberenicecna.it/edizione/9-edizione/, su premioberenicecna.it. URL consultato il 20 agosto 2021.
  44. ^ III Premio Turi Ferro. Il premio intitolato al grande attore catanese andrà quest'anno a Leo Gullotta, su Guida Sicilia. URL consultato il 20 agosto 2021.
  45. ^ Premio Persefone 2018 (PDF), su cortearcana.it. URL consultato il 20 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2021).
  46. ^ Premi Flaiano, Vincitori Premi Internazionali Flaiano anno 2010, su premiflaiano.com. URL consultato il 20 agosto 2021.
  47. ^ Leo Gullotta riceve il premio Arlecchino d’Oro, su ProgettoItaliaNews. URL consultato il 20 agosto 2021.
  48. ^ Albo d'Oro, su premionazionaleletterariopisa.onweb.it. URL consultato il 20 agosto 2021.
  49. ^ Premio Vittorini 2011 al teatro greco di Siracusa, su recensito.net, 28 giugno 2011. URL consultato il 20 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2014).
  50. ^ Cronaca Oggi Quotidiano, Il Giornale
  51. ^ alfiobonaccorso, Le emozioni di Taobuk 2016: ecco i premiati, su Taobuk Blog, 24 ottobre 2016. URL consultato il 20 agosto 2021.
  52. ^ Premio Martoglio a Leo Gullotta, Nino Bellomo e Tony Cucchiara - TGR Sicilia, su TGR. URL consultato il 20 agosto 2021.
  53. ^ Premio Charlot: Premiati 2019, su premiocharlot.it. URL consultato il 19 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2019).
  54. ^ Federica Manzitti, Leo Gullotta, 54 anni di spettacolo, un attore da «Pellicola d’oro», su Corriere della Sera, 30 luglio 2021. URL consultato il 20 agosto 2021.
  55. ^ McCann sceglie le marionette animate per la campagna BCC, 2 novembre 2006
  56. ^ Mondo visione, «L'Unità\Settimana radio Tv», 24 gennaio 1976
  57. ^ Controcanale, «L'Unità», 20 luglio 1974, p.9
  58. ^ RADIORAI: LA RADIO PER LE FESTE (4) Radiorai: La radio per le Feste, Adnkronos, 24 dicembre 1996
  59. ^ Leo Gullotta, su unilibro.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Grasso, Storia della televisione italiana, Milano, Garzanti, 1992. ISBN 88-11-73819-9; 2000. ISBN 88-11-73883-0; 2004. ISBN 88-11-74031-2.
  • Aldo Grasso (a cura di), Enciclopedia della televisione Garzanti, Milano, Garzanti, 1996. ISBN 88-11-50466-X; 2002. ISBN 88-11-50502-X; 2008. ISBN 978-88-11-50526-6.
  • Leo Gullotta (voce), in Enrico Lancia, Roberto Poppi (a cura di), Dizionario del cinema italiano. Testi e strumenti per la scuola e l'università, III, Gli attori. Dal 1930 ai giorni nostri, vol.1, A-L, Roma, Gremese, 2003. ISBN 88-8440-213-1.
  • Giorgio Tabanelli, Franco Enriquez e la Compagnia dei Quattro, Roma, Rai-Eri, 2006 ISBN 88-397-1363-8
  • Andrea Jelardi, Giordano Bassetti, Queer TV. Omosessualità e trasgressione nella televisione italiana, Roma, Croce, 2007. ISBN 88-89337-28-1.
  • Andrea Jelardi, Giuseppe Farruggio, Eduardo Savarese, Giordano Bassetti, In scena en travesti. Il travestitismo nello spettacolo italiano, Roma, Croce, 2009. ISBN 978-88-640-2009-9.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore David di Donatello per il miglior attore non protagonista Successore
Bernard Blier
per Speriamo che sia femmina
1987
per Il camorrista
Peter O'Toole
per L'ultimo imperatore
I
Leopoldo Trieste
per L'uomo delle stelle
1997
per Il carniere
Silvio Orlando
per Aprile
II
Fabrizio Bentivoglio
per Del perduto amore
2000
per Un uomo perbene
ex aequo con Giuseppe Battiston per Pane e tulipani
Tony Sperandeo
per I cento passi
III
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