Amadeus (film)

Amadeus
Mozart (Tom Hulce) in una scena del film
Titolo originaleAmadeus
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1984
Durata160 min
180 min (director's cut)[1]
Rapporto2,35:1
Generebiografico, commedia, drammatico, musicale
RegiaMiloš Forman
SoggettoPeter Shaffer (opera teatrale)
SceneggiaturaPeter Shaffer
ProduttoreSaul Zaentz
Produttore esecutivoMichael Hausman
Bertil Ohlsson
Casa di produzioneOrion Pictures, The Saul Zaentz Company
Distribuzione in italianoMedusa Distribuzione (1985)
Warner Bros. (director's cut, 2002)
FotografiaMiroslav Ondříček
MontaggioMichael Chandler
Nena Danevic
T.M. Christopher (director's cut)
Effetti specialiBill Cohen, Steve Crawley, Ian Corbould, Neil Corbould, Paul Corbould
MusicheNeville Marriner, John Strauss (supervisione e coordinamento musiche), Wolfgang Amadeus Mozart
ScenografiaPatrizia von Brandenstein, Karel Cerný
CostumiTheodor Pištěk
TruccoDick Smith, Paul LeBlanc
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Edizione originale

Ridoppiaggio Director's cut (2002)

Amadeus è un film del 1984 diretto da Miloš Forman.

Tratta dall'omonima opera teatrale di Peter Shaffer e liberamente ispirata alla vita del compositore Wolfgang Amadeus Mozart, la storia parte dal presupposto letterario di un acceso antagonismo tra il giovane musicista salisburghese e il compositore legnaghese Antonio Salieri.[2]

Ogni scena è accompagnata da una scelta di capolavori mozartiani, che includono anche intere scene tratte dalle sue opere (Il ratto dal serraglio, Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Il flauto magico) fino al Requiem.

Il film riscosse un grande successo e vinse numerosi premi, tra i quali otto Oscar, quattro Golden Globe, altrettanti BAFTA e tre David di Donatello. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al cinquantatreesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.[3] Nel 2019 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[4]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

«Questo era Mozart. Wolfgang... Amadeus... Mozart.»

Vienna, 1823. Un anziano Antonio Salieri tenta il suicidio tagliandosi la gola mentre invoca il perdono di Mozart, della cui morte si accusa. I suoi servi accorrono, lo salvano e lo fanno trasferire in un manicomio. Qui riceve la visita di un giovane sacerdote, che lo sprona a confessarsi per liberarsi dei suoi tormenti. Salieri gli chiede se si intenda di musica e suona alcune delle sue melodie: il prete non ne riconosce nessuna, ma non appena il compositore accenna Eine kleine Nachtmusik di Mozart, subito eccitato, si mette ad accompagnarla a voce.

Data così la prova della propria mediocrità in confronto a Mozart, Salieri racconta la storia della sua inimicizia con il musicista salisburghese.

Sin da bambino Salieri sogna di diventare un grande compositore, proprio come il giovanissimo Mozart, del quale ha udito le gesta. Esse provocano in lui una forte invidia per il sostegno e gli insegnamenti che il bambino prodigio riceve dal padre Leopold, mentre il suo proprio padre, un mercante, lo ostacola nelle sue ambizioni.

Trovando conforto nella preghiera, il giovane Salieri si vota alla castità chiedendo in cambio a Dio di fare di lui un grande compositore. Il padre muore soffocato a tavola e, scorgendo nell'accaduto l'esaudimento della preghiera, Salieri si dà finalmente alla musica, approdando a Vienna e diventando compositore di corte dell'imperatore Giuseppe II.

La carriera sembra decollata quando a Vienna giunge Mozart: impaziente di incontrarlo di persona, Salieri si imbatte per caso nel volgare amoreggiamento tra una donna e un uomo, e tutto a un tratto quest'ultimo si rivela proprio Mozart. Il contrasto tra il dono divino della musica e la banalità della persona produce in Salieri un moto di rifiuto.

Tempo dopo, l'imperatore Giuseppe incontra il compositore di Salisburgo per commissionargli un'opera. Salieri, faticosamente, compone per l'occasione una marcia di benvenuto, che Giuseppe suona all'arrivo di Mozart. Accettata la commissione per Il ratto dal serraglio, Mozart rifiuta il dono dello spartito di Salieri sostenendo di conoscerlo già a memoria. Messo alla prova, stravolge la banale marcetta trasformandola nell'aria Non più andrai. L'umiliazione di Salieri è intollerabile.

Il ratto dal serraglio debutta al teatro nazionale e, mentre tutti si complimentano con l'autore, questi è costretto ad annunciare il suo fidanzamento con Constanze Weber dall'irruzione sul palco della ragazza e di sua madre. Salieri si accorge in questo momento che Mozart è stato amante di Caterina Cavalieri, allieva della quale egli è segretamente innamorato e che il salisburghese gli ha sottratto per il ruolo di soprano nella sua opera.

Giuseppe II, in cerca di un insegnante di musica per suo nipote, sta pensando a Mozart ma Salieri gli consiglia di bandire un regolare concorso. Mozart rifiuta di sottoporre la sua musica alla commissione, di cui fa parte Salieri stesso. Constanze, preoccupata per l'irresponsabilità economica del marito, si raccomanda al compositore italiano recandogli dei manoscritti. Leggendoli, Salieri resta folgorato dalla bellezza della musica, che gli fa udire la vera voce di Dio, e resta scioccato dal non trovare sulla carta il minimo segno di correzione. L'invidia che lo rode sempre più lo spinge a negare aiuto a Constanze e a giurare vendetta contro Dio stesso.

A questo scopo ingaggia una ragazza, Lorl, perché si presenti a casa Mozart per farsi assumere come governante, in modo da tener d'occhio i movimenti del rivale e dar campo libero a lui se tutta la famiglia esce di casa. Un giorno, mente Mozart è impegnato in un concerto, Salieri si fa aprire la porta da Lorl e scopre che il salisburghese sta lavorando a un libretto vietato, quello delle Le nozze di Figaro. Con la complicità del conte Orsini-Rosenberg e del Kapellmeister Bonno tenta allora di sabotare la messa in scena dell'opera presso il teatro nazionale. Ignaro della manovra, Mozart chiede aiuto proprio a Salieri per poter rappresentare l'opera. Salieri finge di volerlo aiutare, ma non muove un dito. Mozart, però, con la sua passione convince Giuseppe a lasciar mettere in scena l'opera, anche se questa ottiene poche repliche.

Ma il compositore salisburghese è già entrato nell'ultima fase della sua vita. Suo padre è morto, ed egli, in preda a sensi di colpa, rivedendo sé stesso in una figura del dissoluto punito, compone il Don Giovanni, nel quale Salieri vede emergere lo spettro di Leopold evocato da Wolfgang nelle sembianze del Commendatore. E proprio nell'assistere alla lugubre scena finale il compositore italiano elabora un piano diabolico: commissionare in segreto a Mozart una Messa di requiem, per poi provocarne la morte, spacciare il Requiem per suo ed eseguirlo al funerale.

Qualcuno, con lo stesso travestimento usato da Leopold durante un carnevale, si reca a casa di Mozart per incaricarlo del lavoro, dandogli quattro settimane di tempo e una caparra di cento ducati. Mozart, depresso, alcolizzato e in ristrettezze economiche, accetta, trascurando il resto del lavoro, la moglie e il figlio Karl. Disperata per le condizioni del marito, Constanze abbandona Wolfgang su consiglio di sua madre.

Ciò nonostante Mozart completa Il flauto magico, ma proprio la sera del debutto, mentre dirige l'orchestra, ha un collasso e viene scortato a casa da Salieri. Ripresosi momentaneamente, Mozart lascia capire a Salieri che sta lavorando al Requiem e ha bisogno di completarlo, anche se al tempo stesso è terrorizzato dal misterioso sconosciuto che pretende da lui l'adempimento del remunerato lavoro. Salieri si offre di aiutarlo. Quando Mozart inizia a dettargli il Confutatis, il compositore italiano si accorge che il brano è bellissimo ma egli non riesce neppure a star dietro alle indicazioni troppo veloci del collega che compone mentalmente.

Nel frattempo Constanze, già pentita dell'abbandono, torna a casa con Karl, trovandovi Salieri, mortificandolo e mettendo sotto chiave la partitura del Requiem. Mozart muore in quel momento. Il funerale si svolge in un triste giorno di pioggia, seguito da un piccolo corteo, ed il cadavere gettato in una squallida fossa comune.

Il piano di Salieri è fallito: Dio si è ripreso il suo beniamino e ha costretto lui a vivere fino a tarda età, assistendo al proprio declino e all'oblio nel quale è caduta tutta la sua musica, mentre quella di Mozart è ancora viva e popolare.

Concluso il racconto al prete, un infermiere entra nella stanza del vecchio maestro per accompagnarlo alla latrina, e gli promette un dolce, del quale è molto goloso. Mentre il prete resta sconvolto, Salieri attraversa il manicomio in carrozzina spinto dall'infermiere, si autoproclama campione e santo patrono dei mediocri e li assolve con un gesto di benedizione.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

La sceneggiatura del film è adattata dall'omonima opera teatrale di Peter Shaffer, che parte dal presupposto - prettamente letterario, nella realtà quasi certamente del tutto infondato - di un acceso antagonismo tra il giovane musicista salisburghese e il compositore veronese Antonio Salieri, presente alla corte dell'impero asburgico nello stesso periodo. Accoglie quindi la fantasiosa tesi puskiniana dell'avvelenamento ordito da Salieri ai danni di Mozart.[2]

Forman ha collaborato con la coreografa americana Twyla Tharp.[5]

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Mel Gibson e Mark Hamill erano in lizza per il ruolo di Mozart,[6] ma venne scelto dal regista Forman l'allora poco conosciuto Tom Hulce, che nel 1978 aveva recitato nel film Animal House. Tom Hulce si è ispirato agli sbalzi d'umore di John McEnroe per rappresentare l'imprevedibilità del genio di Mozart.[7]

Meg Tilly doveva interpretare Constanze, ma si strappò un legamento della gamba il giorno prima delle riprese.[7] In sua sostituzione fu scelta la debuttante Elizabeth Berridge. Simon Callow, che nel film interpreta Emmanuel Schikaneder, nell'omonima pièce teatrale andata in scena a Londra interpretava Mozart.[8]

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Alcune scene del film sono state girate al Teatro degli Stati di Praga.

Le riprese sono state effettuate a Praga, Kroměříž e Vienna. Le due città ceche sono state spesso usate come "controfigure" della capitale austriaca. Il regista, ormai cittadino americano ma ceco di nascita e quindi transfuga e "traditore del Comunismo", era tenuto sotto stretta sorveglianza da parte della polizia praghese, che aveva infiltrato vari suoi agenti fra le comparse. La loro presenza e la loro identità, comunque, erano diventate il classico "segreto di Pulcinella", tanto che alla fine dell'ultima scena di massa girata, come spiega divertito lo stesso Forman nel commento in DVD, nel brindisi per festeggiare la fine delle riprese, tutti - attori, tecnici e figuranti - ringraziano gli imbarazzati poliziotti per aver garantito loro la necessaria sicurezza.

Forman ha girato alcune scene al Teatro degli Stati di Praga, dove andarono in scena per la prima volta Don Giovanni e La clemenza di Tito.

Il film è stato girato interamente sfruttando la luce naturale, usando tutt'al più l'illuminazione delle candele, per ricreare le atmosfere dell'epoca, seguendo l'esempio di Stanley Kubrick quando realizzò nel 1975 Barry Lyndon.

Le riprese iniziarono il 31 gennaio 1983 e si conclusero il 20 luglio successivo.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Ogni scena del film è accompagnata da una scelta di capolavori mozartiani, che includono anche intere scene tratte da opere (Il ratto dal serraglio, Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Il flauto magico) fino al Requiem, che sottolinea i momenti finali della vita del compositore.

La musica è eseguita dall'Academy of Saint Martin-in-the-Fields, diretta da Neville Marriner. Il Choir of Westminster Abbey è diretto da Simon Preston.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Disco 1:

Disco 2:

L'album per la Fantasy/BMG/Musical Heritage Society/A&M Records ha raggiunto la settima posizione in Svizzera, la nona in Nuova Zelanda e la decima nei Paesi Bassi e Svezia ed ha vinto il Grammy Award al miglior album di musica classica 1985.

Nel film ci sono anche Caro mio ben di Giuseppe Giordani; Axur, Re d'Ormus di Salieri (Son queste le speranze); l'aria Martern aller Arten da Die Entführung aus dem Serail; l'aria Non più andrai dalle Nozze di Figaro, l'Allegro dal Concerto per pianoforte e orchestra n. 20; l'Allegro finale dal Concerto per pianoforte e orchestra n. 15. Der Hölle Rache è interpretata da June Anderson (compresa nella colonna sonora della versione Director's Cut), il duettino Cinque... dieci... venti... da Samuel Ramey.

Storicità[modifica | modifica wikitesto]

I veri Mozart e Salieri, in realtà, non furono mai rivali ma furono l'uno estimatore del lavoro dell'altro.

Sin dall'inizio, tanto Forman quanto il drammaturgo Peter Schaffer furono molto chiari sull'impostazione da dare al progetto: non doveva trattarsi di un film perfettamente attinente alla veridicità storica, bensì d'una vicenda fittizia liberamente ispirata dalla realtà. Non a caso, entrambi erano soliti riferirsi al film come una "fantasia sul tema di Mozart e Salieri".[9]

L'idea d'una rivalità quasi mortale tra Mozart e Salieri è di fatto un topos che ha radici lontane, risalenti già a qualche anno di distanza dalla morte di Mozart (dopo la morte del compositore italiano si sparse persino la voce che il Salieri fosse spirato accusandosi addirittura della morte del "rivale"[10], cosa riportata pure da un incredulo Beethoven[11] nei suoi quaderni di conversazione[12]), benché certamente infondata alla luce di fonti maggiormente accreditate; il fatto che lo stesso Mozart e suo padre Leopold, in occasione dell'insuccesso che Le nozze di Figaro registrarono alla prima rappresentazione, accusarono pubblicamente Salieri d'averne boicottato l'esecuzione (benché il compositore italiano non fosse in Austria in quel momento, trovandosi bensì in Francia per i preparativi della messa in scena della sua opera Les Horaces), senz'altro deve aver contribuito alla nascita delle dicerie sul loro conto[13]. È stato anche ipotizzato, nella fattispecie dallo storico Alexander Wheelock Thayer, che la loro presunta rivalità fosse stata "montata ad arte" dal poeta Giovanni Battista Casti il quale, avendo un'acerrima rivalità col poeta Lorenzo Da Ponte (librettista di alcune opere mozartiane, tra cui il Figaro, oltreché poeta di corte presso l'Imperatore), cercò d'istigare l'inimicizia tra i due musicisti nella speranza così di danneggiare indirettamente il rivale (sia Casti, sia Da Ponte, non figurano o vengono menzionati nella pellicola)[14].

Successivamente, sarà poi l'opera del celebre poeta e drammaturgo russo Aleksandr Sergeevič Puškin a far sì che la cosa si cementifichi nell'immaginario collettivo, grazie al suo dramma Mozart e Salieri (1830) in cui appunto inscenò un rapporto conflittuale e burrascoso intercorrente tra Mozart - esaltatovi quale genio incompreso alla tipica maniera romantica - ed il ben più affermato Salieri che, invidiosissimo dello strabiliante talento musicale del salisburghese, veniva spinto dal suo bruciante senso d'inferiorità a tramare per la rovina, ed infine la morte per mezzo d'un veleno, del rivale; da quest'opera, in seguito, Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov trarrà un'opera musicale omonima nel 1897[9] e da cui lo stesso Shaffer potrebbe poi essersi ispirato per la stesura della sua opera teatrale.

Tra le libertà prese in fase di sceneggiatura, l'idea che Salieri fosse un solitario obbligato da un voto di castità: nella realtà, Antonio Salieri era sposato ed ebbe otto figli e almeno un'amante.[15] Nei suoi ultimissimi anni, il compositore italiano divenne cieco, non tentò il suicidio (men che meno tagliandosi la gola) e non cadde completamente in declino ma anzi rimase uno dei più ricercati insegnanti di musica della sua generazione: tra i suoi allievi, infatti, figurarono personalità del calibro di Beethoven, Czerny, Hummel, Liszt, Schubert e perfino uno dei figli dello stesso Mozart, Franz Xaver Wolfgang. Inoltre, Mozart era più giovane di Salieri di soli sei anni, mentre nel film la differenza di età appare ben maggiore. Per quanto riguarda la commissione del Requiem, che nel film è attribuita dunque ad una macchinazione del Salieri, la maggior parte degli storici invece ritiene che l'ignoto e misterioso committente fosse il conte Franz von Walsegg.[16]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola uscì negli Stati Uniti d'America il 6 settembre 1984 in un'anteprima a Los Angeles, mentre in Italia arrivò il 21 dicembre dello stesso anno. Il budget del film è stato di 18 milioni di dollari e l'incasso negli USA è stato di circa 52 milioni di dollari.

Director's cut[modifica | modifica wikitesto]

Cofanetti della Director's Cut del film uscita nel 2002

Nel 2002 è stata distribuita nei cinema (e in seguito anche in DVD) una versione ampliata di circa venti minuti contenente i tagli (Director's Cut) operati in occasione della prima uscita della pellicola. Vengono ripristinate alcune scene che illustrano la condizione di Mozart, talento immenso ma perennemente al verde, tra cui una richiesta di aiuto del compositore a Salieri e le impossibili lezioni di piano ad una giovane dell'alta società.

Viene ripristinata inoltre una scena cruciale per comprendere l'odio (altrimenti inspiegabile), che Constanze dimostra nei confronti di Salieri: recatasi una mattina presso il compositore italiano per pregarlo di far avere a Mozart delle commissioni grazie alla sua influenza (scena sin qui presente nella versione originale), Salieri le fa intendere che avrebbe acconsentito se lei, quella notte stessa, gli si fosse concessa sessualmente. Constanze, disperata, si trova costretta ad accettare. Ma quando, poche ore dopo, Constanze giunge nella sala del palazzo di Salieri, si spoglia ed egli la rifiuta con disprezzo in preda sia ai suoi scrupoli religiosi (dato anche il suo antico voto di castità) sia perché la richiesta era stata solo una scusa per umiliarla, sapendo che la donna non si sarebbe mai adattata comunque. Ora che può vedere la miseria della moglie del suo nemico non ha certo intenzione di aiutarla. Salieri suona quindi il campanello e chiede al maggiordomo di accompagnare la donna alla porta, che tra l'altro è ancora mezza nuda. Da questo fatto nasce quell'odio in Constanze che poi si troverà alla fine del film nel momento della dipartita del marito.

L'edizione italiana è stata ridoppiata con voci diverse, sotto la direzione di Filippo Ottoni, con esiti che hanno sollevato qualche perplessità[17]. Anche i dialoghi sono stati in parte ritradotti. In particolare ne esce accentuata la "ribellione" alla potenza schiacciante della lingua italiana nel campo musicale in relazione alla presunta rivalità con Salieri. Non a caso l'edizione Director's Cut include una battuta di Mozart su Salieri, Rosenberg e Bonno («Naturalmente, gli italiani, sempre gli italiani! Gente musicalmente idiota!»), che è conforme all'originale,[18] ma che nella precedente versione italiana era stata edulcorata («Naturalmente, i cortigiani, sempre i cortigiani! Gente musicalmente idiota!»).

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha incassato 52 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada[19] e nel novembre 1985, mentre era ancora nelle sale oltreoceano, aveva incassato fino ad oggi oltre 90 milioni di dollari in tutto il mondo.[20]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato acclamato dalla critica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ottiene l'89% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 8,9 su 10 basato su 153 critiche,[21] mentre su Metacritic ha un punteggio di 87 su 100 basato su 28 recensioni.[22]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Amadeus - Director's Cut, su bbfc.co.uk, 26 luglio 2002. URL consultato il 22 marzo 2020.
  2. ^ a b Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario del cinema americano, Editori Riuniti, Roma, 1996, pag.16.
  3. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  4. ^ (EN) Complete National Film Registry Listing, su loc.gov. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  5. ^ (EN) Jordan Riefe, "Twyla Tharp Recalls Amadeus, Gene Kelly, Baryshnikov as She Marks 50th Anniversary", su The Hollywood Reporter, 2 ottobre 2015. URL consultato il 22 marzo 2020.
  6. ^ (EN) Tara Brady, Mark Hamill: 'If I had to climb a Skellig, I was staying at the top', su irishtimes.com, 25 novembre 2017. URL consultato il 6 dicembre 2018.
  7. ^ a b The Making of Amadeus. DVD. Warner Bros. Pictures, 2001. 20 min.
  8. ^ (EN) Ray Morton, Amadeus: Music on Film Series, Milwaukee, Limelight, 2011, ISBN 978-0-87910-381-1. URL consultato il 2 aprile 2024.
  9. ^ a b (EN) Clemency Burton-Hill, What Amadeus gets wrong, su bbc.com. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  10. ^ V. Elena Biggi Parodi, "Mozart und Salieri – ein unvermeidlicher Konflikt in Mozart, Experiment Aufklärung", in "Wien des Ausgehenden 18. Jahrhunderts", Herausgeber Herbert Lachmayer, Essayband zur Mozart Ausstellung, Da Ponte Institut Wien, Katje Cantz Verlag, Ostfildern, 2006, pp. 495-501.
  11. ^ Allievo di Salieri dal 1793 al 1795
  12. ^ Luigi Magnani, Beethoven nei suoi quaderni di conversazione, Laterza, 1970, p. 167.
  13. ^ John A. Rice, Antonio Salieri and Viennese Opera. Chicago e Londra: The Chicago University Press (1998) pagine 460 a 464
  14. ^ (EN) Alexander Wheelock Thayer, Half a dozen of Beethoven's contemporaries, in Dwight's Journal of Music, vol. 24, Boston, Dwight, 1865, p. 290. URL consultato il 5 marzo 2016.
  15. ^ (EN) Alex von Tunzelmann, Amadeus: the fart jokes can't conceal how laughably wrong this is, in The Guardian, 22 ottobre 2009. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  16. ^ (EN) aelarsen, Amadeus: Strange but True, su An Historian Goes to the Movies, 14 giugno 2015. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  17. ^ Sensibilmente peggiore viene definito il ridoppiaggio nel Dizionario dei film 2004 di Paolo Mereghetti
  18. ^ (EN) Naturally, the Italians! Of course, always the Italians! They're all musical idiots!, su script-o-rama.com. URL consultato il 20 febbraio 2014.
  19. ^ (EN) Amadeus (1984) – Financial Information, su The Numbers. URL consultato il 22 dicembre 2014.
  20. ^ (EN) Roger Watkins, Zaentz High On Back-End Deals As 'Amadeus' B.O. Tops $90-Mil, su Variety, 20 febbraio 1985, p. 6.
  21. ^ (EN) Amadeus, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato l'8 aprile 2024. Modifica su Wikidata
  22. ^ (EN) Amadeus, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato l'8 aprile 2024. Modifica su Wikidata
  23. ^ (EN) The 57th Academy Awards (1985) Nominees and Winners, su oscars.org. URL consultato il 13 ottobre 2011.
  24. ^ (EN) Amadeus, su The New York Times. URL consultato il 1º gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2008).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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