Nanni Loy

Nanni Loy ospite al Giffoni Film Festival del 1990
Premio Nastro d'argento al regista del miglior film 1963
Premio Nastro d'argento alla migliore sceneggiatura 1963
Premio Nastro d'argento al migliore soggetto 1980
Premio Nastro d'argento alla migliore sceneggiatura 1984

Nanni Loy, all'anagrafe Giovanni Loy-Donà[1] (Cagliari, 23 ottobre 1925Fiumicino, 21 agosto 1995), è stato un regista, sceneggiatore, autore televisivo e attore italiano.

È noto anche per aver introdotto in Italia la telecamera nascosta nel programma televisivo Specchio segreto, per la Rai, nel 1964.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nanni Loy lavorò come assistente di Goffredo Alessandrini, Luigi Zampa e Augusto Genina, documentarista, regista e montatore.[2]

Dopo essersi diplomato presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma nel 1948, esordì alla regia con Parola di ladro (1957), umoristico e fine giallo in costume, diretto assieme a Gianni Puccini, con il quale girò l'anno successivo Il marito. Dopo aver consolidato la sua vena umoristica con Audace colpo dei soliti ignoti (1959), si affermò con due film sulla Resistenza: Un giorno da leoni (1961) e Le quattro giornate di Napoli (1962), affresco popolare e vigoroso, per poi dedicarsi alla trasmissione televisiva comica Specchio segreto (1964), prima apparizione italiana del genere della candid camera.[3]

Nel 1971 fu uno degli ottocento firmatari di un documento, pubblicato dal settimanale L'Espresso, che indicava un coinvolgimento del commissario Luigi Calabresi nella morte di Giuseppe Pinelli presso la Questura di Milano, misfatto le cui circostanze non furono mai chiarite e per il quale era stata ipotizzata una corresponsabilità.

In qualità di regista si distinse nella sua critica sociale con il film drammatico Detenuto in attesa di giudizio (1971) e con il satirico Sistemo l'America e torno (1974). Dopo Viaggio in seconda classe (1977), per la televisione, realizzò Café Express (1980), Testa o croce (1982), Mi manda Picone (1983), Amici miei - Atto IIIº (1985), Scugnizzi (1989) e Pacco, doppio pacco e contropaccotto (1993). Da ricordare, tra le sue ultime opere, la miniserie televisiva A che punto è la notte (1994)[4] e la regia teatrale di Scacco pazzo.[5]

Sposato con Bianca Marchesano, Nanni Loy ha avuto quattro figli: Caterina, Francesco (musicista rock del gruppo Loy e Altomare), Tommaso e Guglielmo. Morì all'età di 69 anni per un attacco cardiaco il 21 agosto del 1995 e la sua salma riposa al cimitero del Verano di Roma.[6]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Nanni Loy sul set di Audace colpo dei soliti ignoti

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Regista di seconda unità o Assistente alla regia[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ DBI.
  2. ^ (ES) Biografía de Nanni Loy, su buscabiografias.com. URL consultato il 3 ottobre 2017.
  3. ^ Nanni Loy, su mymovies.it. URL consultato il 3 ottobre 2017.
  4. ^ Filmografia Nanni Loy, su mymovies.it. URL consultato il 3 ottobre 2017.
  5. ^ Nanny Loy, su ecodelcinema.com. URL consultato il 3 ottobre 2017.
  6. ^ Pietro Zangrillo, Muore a Fregene il regista Nanny Loi il 21 agosto del 1995, su latina.biz. URL consultato il 3 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antioco Floris e Paola Ugo (a cura di), Nanni Loy un regista fattapposta, Cagliari, Cuec, 1996
  • Stefano Porru e Carmen Giordano, "Nanni Loy, regista per caso", film documento, Directory Media, 2005.
  • Gerry Guida, Fabio Melelli, Café Express. Viaggio in treno al termine della notte, Dublino, Artdigiland, 2021.

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