Racconti popolari giapponesi

Voce principale: Folklore giapponese.
Il cesto pesante (1892), della serie Trentasei fantasmi, di Yoshitoshi.

I racconti popolari giapponesi sono una componente fondamentale del folclore giapponese. Il termine che nell'uso comune indica un insieme di storie classiche ben note.

Diversi racconti impostori sono mescolati a quelli veri, e risalgono al Periodo Muromachi (XIV-XVI secoli) ad anche in tempi precedenti al Medioevo. Questi normalmente non sono classificati come "racconti popolari" (cioè, raccolti dalla tradizione orale tra la popolazione).

In un senso più restrittivo, i "racconti popolari giapponesi" si riferiscono alla trasmissione orale di narrazioni popolari. Una raccolta sistematica di campioni è stata proposta dal folclorista Kunio Yanagita. Yanagita non gradiva la parola minwa (民話?), un termine coniato direttamente da "racconto popolare" (Yanagita ha affermato che il termine non era popolare[1]). Egli ha quindi proposto l'uso del termine mukashibanashi (昔話? lett. storie di una volta) da applicare ad ogni tipo creativo di storia popolare (cioè, quelle che non sono mitiche e che sono più di un reportage), anche se normalmente tale parola è usata per indicare le narrazioni molto antiche.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Molte storie del folclore giapponese hanno origini esterne al Giappone. Sembra che per la maggior parte provengano dalle Indie (attraverso la Cina) e dalla Cina stessa; occasionalmente dal Tibet, dalla Birmania o dalla Corea. A poco a poco, esse sono state adattate alla sensibilità giapponese fino alla nascita di racconti puramente nipponici.[3][4] Per esempio, le storie che trattano di scimmie sono state influenzate dall'epopea sanscrita Ramayana e dal Viaggio in Occidente, scritto classico cinese.[5]

Appaiono anche racconti legati alla tradizione buddhista theravāda (jātaka), ma modificati nelle storie popolari giapponesi.[6][7]
Le leggende di origine autenticamente giapponese sono di due tipi: quelli che risalgono agli albori della religione Scintoista, dodici secoli prima dell'introduzione del Buddhismo; e quelle, più recenti, datate al Medioevo Giapponese. Queste ultime sono ispirate ai poemi epici ed alle opere di armi famosi, così come alle avventure di monaci buddhisti o di persone che occupano un rango importante nella corte imperiale.

Narratori della seconda metà XX secolo andabano di città in città raccontando queste storie accompagnandole con illustrazioni chiamate kamishibai.

I racconti del folclore giapponese sono suddivisi in parecchie categorie: mukashibanashi (昔話? storie molto antiche), namidabanashi (涙話? storie tristi), obakebanashi (お化け話? storie di fantasmi), ongaeshibanashi (恩返し話? storie di ricompense di ricambi di favore), tonchibanashi (頓知話 oppure 頓智話 ? storie di spiriti), waraibanashi (笑い話? storie umoristiche), e yokubaribanashi (欲張り話? storie di avidità).

Leggende e racconti del Giappone[modifica | modifica wikitesto]

Il fantasma di Yugao (1886), di Tsukioka Yoshitoshi

Shintoisti[modifica | modifica wikitesto]

  • La creazione del mondo e del Giappone
  • La discesa agl'Inferi
  • Iwayado, il ritratto del Sole
  • Susanoo ed il drago ad otto teste
  • Urashima Tarō, il pescatore che salvò e la vita ad una tartaruga e poté visitare il palazzo in fondo al mare
  • Il dragone di Enoshima

Confuciani[modifica | modifica wikitesto]

  • Komatzu Seichi, un modello di pietà filiale

Buddhisti[modifica | modifica wikitesto]

  • Gli alberi-nani
  • I sei Jixō
  • Le spettro del monaco
  • Le salice del samurai, anche conosciuto sotto al nome di Salice di Kyōto, poiché si dice che la storia si svolga in questa città

Medioevali[modifica | modifica wikitesto]

  • Il sacrificio di Nakamitsu
  • I due daimyō ed i loro servitori
  • La mosca di Himeji o Il fantasma di Okiku ed i nove piatti (Banchō Sarayashiki)
  • Il rimorso di Kumagai
  • Watanabe e la strega
  • La medusa e la scimmia
  • L'Oloturia

Moderni[modifica | modifica wikitesto]

  • Il gatto-vampiro
  • Il Rōnin Hara e sua madre
  • Il mercante Rihei
  • Il riconoscimento della volpe
  • Lo Specchio
  • Un'invenzione di un ubriaco
  • La fontana della giovinezza

Sulle fate[modifica | modifica wikitesto]

  • Kintarō, il ragazzo dotato di forza sovrumana;
  • Momotarō, il bambino nato da una pesca (la pesca in Giappone è un simbolo di longevità);
  • Taketori monogatari, la storia del tagliabambù;
  • Shoki, il cacciatore di demoni;
  • Issun-bōshi, il ragazzo piccolissimo;
  • La teiera che si trasforma in cane procione (tanuki in giapponese);
  • Emma-o, il re degl'Inferi;
  • La donna-volpe malvagia Tamamo-no-Mae (variante del gatto-vampiro);
  • Il pescatore di perle;
  • Il passero dalla lingua tagliata (Shita-kiri Suzume);
  • Kiyohime, la donna-serpente vendicatrice;
  • Il fantasma di Oiwa Yotsuya Kaidan;
  • La montagna che cigola;
  • Il taglialegna e il re dei demoni;
  • Il vecchio che fa rivivere gli alberi morti (Hanasaka Jiisan);
  • Il sacrificio della lepre (Usagi)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Yanagita, "Preface to the 1960 edition", allegato al Nihon no mukashibanashi (Racconti popolari dal Giappone), Shinchosha, 1983, p.175.
  2. ^ (FR) Heibonsha, 1969, encyclopedia, vol.21, 492
  3. ^ (EN) Kyôkai; Miraculous Stories from the Japanese Buddhist Tradition: The Nihon Ryōiki of the Monk Kyōkai; Routledge; 1997; ISBN 0700704493
  4. ^ (EN) John L. Brockington; The Sanskrit Epics; Brill Academic Publishers; 1998; ISBN 9004026428
  5. ^ (EN) Gönül Pultar; On the Road to Baghdad Or Traveling Biculturalism: Theorizing a Bicultural Approach to...; New Academia Publishing, LLC; 2005; ISBN 0976704218
  6. ^ (EN) Sushil Mittal; The Hindu World; Routledge; 2004; ISBN 0415215277
  7. ^ (EN) Tsuneko S. Sadao, Stephanie Wada; Discovering the Arts of Japan: A Historical Overview; Kodansha International; 2003; ISBN 477002939X
I fantasmi, ca. 1850, di Kuniyoshi Utagawa.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Le cœur Japonais, Parigi, Payot, 1927.
  • (FR) Japon illustré, prima edizioneª ed., Parigi, Larousse, 1915.
  • (EN) A.B. Mitford, Tales of Old Japan, Wordsworth Edition Limited, 2000, ISBN 1-84022-510-6.
  • (EN) Henri L. Joly, Legend in Japanese Art, Rutland, Vermont e Tokyo, Editions Charles E. Tuttle Company, ISBN 0-8048-0358-7.
  • (FR) F. Challaye; Fernand Nathan, Contes et légendes du Japon. Collection des contes et légendes de tous les pays, 1963.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]