Tanabata

Tanabata
(七夕)
Tipoculturale
Data7 luglio, festeggiata tra luglio e agosto
Celebrata inBandiera del Giappone Giappone
Oggetto della ricorrenzanella leggenda, ricongiungimento di Orihime e Hikoboshi, rappresentanti le stelle Vega e Altair
Ricorrenze correlateFesta di Qīxī
TradizioniTanzaku, Kusudama, Yukata
Data d'istituzione755
Altri nomiFesta delle stelle, Festa delle stelle innamorate

Tanabata (七夕?, lett. "settima notte"), conosciuta anche come Festa delle stelle o Festa delle stelle innamorate (星祭り?, Hoshi matsuri) è una festa tradizionale giapponese derivata dall'equivalente festival cinese di Qīxī[1].

Celebra il ricongiungimento delle divinità Orihime e Hikoboshi, rappresentanti le stelle Vega e Altair. Secondo la leggenda i due amanti vennero separati dalla Via Lattea potendosi incontrare solo una volta all'anno, il settimo giorno del settimo mese lunare del calendario lunisolare. La festa viene celebrata il settimo giorno del settimo mese lunare (in inglese è conosciuta come "Festa del Doppio Sette"), quindi non ha una data precisa, ma variabile[2][3]. Le date gregoriane del settimo giorno del settimo mese lunare del calendario lunisolare giapponese per i prossimi anni sono:

  • 2023: 22 agosto
  • 2024: 10 agosto
  • 2025: 29 agosto
  • 2026: 19 agosto
  • 2027: 20 agosto

È una dei gosekku (五節句?), le cinque festività maggiori dell'anno[2][4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ukiyo-e raffigurante un Tanabata nella città di Edo (Tokyo). Hiroshige, 1852.
Yashima Gakutei

Il festival fu importato in Giappone dall'imperatrice Kōken nel 755[5]. Le sue origini sono dovute al Kikkōden (乞巧 奠? festa per pregare per le abilità), nome alternativo di Qīxī, celebrato in Cina e adottato dal Palazzo Imperiale di Kyoto nel periodo Heian[6].

Il festival guadagnò popolarità tra i giapponesi nel primo periodo Edo, quando iniziò ad essere celebrato insieme al festival Obon (celebrato allora il 15º giorno del settimo mese), dando origine al moderno Tanabata[6].

Le usanze in uso durante il festival variano da regione a regione[6], ma in generale, è comune scrivere dei desideri su piccole strisce di carta chiamate tanzaku (短冊?) e legate ad alberi di bambù[5]. Attualmente, il festival Obon cade il 15 agosto del calendario solare, vicino alla sua data originaria nel calendario lunare, rendendo il Tanabata e l'Obon due eventi separati[7].

Il nome Tanabata ha origini antiche, venendo associato alla lettura giapponese dei caratteri cinesi 七夕, pronunciati allora[Tutti i riferimenti temporali di questo capoverso non sono definiti] come shichiseki (settima sera)[4]. Origini più precise si ritrovano in una cerimonia di purificazione shintoista risalente allo stesso periodo, nella quale una miko tesseva una veste su un telaio e questa veniva poi offerta in dono alla divinità perché proteggesse il raccolto dalla pioggia e ne donasse loro uno abbondante in autunno. Durante la cerimonia la miko tessitrice veniva chiamata tanabatatsume (棚機つ女?, donna del telaio) e i primi due kanji (“scaffale” e “apparecchio”) erano letti tanabata (棚機?)[8]. Gradualmente questa cerimonia si è fusa con il Kikkōden fino a diventare Tanabata. Per i caratteri cinesi 七夕 fu scelta appositamente la lettura giapponese tanabata, un esempio di caratteri assegnati a posteriori (ateji)[4].

Origini del Tanabata[modifica | modifica wikitesto]

La festa di Tanabata trae origine da una leggenda cinese che vede protagonisti due amanti, la tessitrice Orihime (織姫? Zhinü nella versione cinese) e il mandriano Hikoboshi (彦星? Niulang per i cinesi), che rappresentano rispettivamente le stelle Vega e Altair[9]. I due, a causa della loro passione, dimenticarono i propri doveri e furono per questo puniti dal padre di lei, Tentei (天帝?), il Re del cielo. Furono separati e confinati alle due rive del Fiume Celeste (a seconda delle versioni Fiume del Cielo o ancora Fiume Argentato, rappresentante la Via Lattea[10]) e fu impedito loro di incontrarsi, salvo un solo giorno all'anno, il settimo giorno del settimo mese lunisolare[8].

Esistono molteplici versioni della leggenda all'origine del Tanabata[9] e molte di queste sono spesso legate all'astronomia, al calendario lunare e a origini e tradizioni antiche delle popolazioni asiatiche. Una famosa storia simile alla leggenda delle due stelle è ambientata nei pressi del fiume Han[11], in Cina, dove abitava una fanciulla, abilissima tessitrice, orgoglio del padre, sovrano della regione. In età da marito anche lei venne data in moglie a un giovane pastore e anche questi due giovani abbandonarono le loro attività lavorative poiché travolti dalla passione e sempre in ugual modo vennero crudelmente separati[8].

In seguito la storia venne trasposta in uno scenario celeste, questo probabilmente dovuto al fatto che i cinesi fossero e sono un popolo di studiosi del cielo e di fenomeni celesti[8][11].

Usanze[modifica | modifica wikitesto]

Per celebrare l'incontro delle due stelle, i giapponesi si riversano nelle strade illuminate delle luci dei zen-washi (tipiche lampade di carta) e arricchite da diverse decorazioni simboliche, indossando il tradizionale yukata (浴衣?)[11].

Tra le principali decorazioni che addobbano le strade vi sono i tanzaku (短冊?), strisce di carta colorata che simboleggiano i fili di seta intrecciati da Orihime[2]. Su di essi vengono scritti, a volte sotto forma di poesia, preghiere e desideri rivolti alle stelle protagoniste della festa e successivamente legati ai rami di bambù. In particolare sono attratti da questa usanza i più giovani, che sono soliti chiedere fortuna nell'amore e, nei tempi più recenti, nello studio[11].

Toami sono delle reti da pesca la cui esposizione porterebbe fortuna nella pesca e nei raccolti.

Fukinagashi sono strisce filanti colorate le quali richiamano i filamenti che Orihime tesseva.

Gli orizuru sono origami, in particolare a forma di gru, che portano salute, protezione e lunga vita alle famiglie.

Kinchaku sono piccole borse tradizionali che portano buoni affari e ricchezza.

Kusudama, classiche decorazioni di forma ovale.

Kuzukago sono sacchi della spazzatura che simboleggiano la "pulizia" (intesa come purezza) e la prosperità[11].

Il bambù è considerato il simbolo principale del Tanabata. È possibile trovare le sue canne ornare gli usci delle abitazioni, mentre in alcune regioni, le foglie vengono fatte galleggiare sui fiumi insieme a lanterne di carta[12]. A tal proposito esiste una famosa canzone popolare che descrive le usanze del Tanabata[13][14]:

(JA)

«ささのは さらさら (Sasa no ha sara-sara)
のきばに ゆれる (nokiba ni yureru)
お星さま きらきら (Ohoshi-sama kira-kira)
きんぎん すなご (kingin sunago)
ごしきの たんざ (Goshiki no tanzaku)
わたしが かいた (watashi ga kaita)
お星さま きらきら (Ohoshi-sama kira-kira)
空から 見てる (sora kara miteiru).»

(IT)

«Le foglie di bambù frusciano
vicino alle gronde ondeggiando
Le stelle luccicano
granelli d'oro e argento
Le strisce di carta dai cinque colori
ho già scritto
Le stelle luccicano
e ci guardano dal cielo.»

Festival[modifica | modifica wikitesto]

Tanabata a Tokyo
Tanabata a San Paolo (Brasile)
Tanabata a Asagaya

I grandi festival Tanabata si svolgono in molti luoghi in Giappone, aventi come location centri commerciali e ampie strade, le quali vengono decorate con grandi stelle filanti colorate. Il più famoso festival Tanabata si tiene a Sendai dal 6 agosto all'8 agosto[15]. Nella regione del Kantō, il più grande festival di Tanabata si tiene a Hiratsuka (Kanagawa) nei primi giorni di luglio[12]. Un altro importante festival Tanabata si svolge a Ichinomiya (Aichi). Per quanto riguarda il Tanabata al di fuori del Giappone il più importante è quello di San Paolo in Brasile, attorno al primo fine settimana di luglio[16].

Sebbene la data dei festival Tanabata vari a seconda della regione, nella maggior parte di essi si possono trovare concorsi di decorazione, sfilate e concorsi di bellezza[11]. Come altri matsuri giapponesi, molte bancarelle vendono cibi tradizionali all'aria aperta, giochi e maschere di carnevale, in modo da creare un'atmosfera festosa[17].

Hiratsuka[modifica | modifica wikitesto]

Tanabata a Hiratsuka

Il Tanabata di Hiratsuka, nella prefettura di Kanagawa, si svolge tra il 4 e il 6 luglio ed è il più grande del suo genere nella regione del Kantō. Ogni anno l'organizzazione coinvolge interi quartieri le cui strade vengono addobbate con numerose decorazioni, soprattutto l'ultimo giorno. Alcune decorazioni sono così grandi da essere sorrette da apposite travi in acciaio invece che dai tradizionali alberi di bambù[2].

Ichinomiya[modifica | modifica wikitesto]

A Ichinomiya, nella prefettura di Aichi, il Tanabata si festeggia tra il 24 e il 27 luglio. Viene organizzato all'interno di Honmachi Shotengai, un viale di cinquecento metri che conduce al santuario di Masumida. Una delle particolarità di questo festival è il concorso di "Miss Tanabata"[2].

Sendai[modifica | modifica wikitesto]

Kusudama al Tanabata a Sendai nel 2005

Il Tanabata di Sendai, nella prefettura di Miyagi, è probabilmente il più famoso e più importante festival del suo genere in Giappone[2]. Si svolge tra il 6 e l'8 agosto[2]. Nel periodo Edo, il particolare stile Edo del Tanabata di Sendai fu denominato Tanabata-san dalla popolazione locale. Il signore feudale Date Masamune compose otto poesie giapponesi sul Tanabata, indicandolo come evento già consolidato in quel periodo[18].

Il Tanabata era originariamente celebrato il 7 luglio sul vecchio calendario. A Sendai, la gente seguiva la tradizione di gettare le decorazioni del Tanabata in un fiume la mattina dell'8 luglio. Tuttavia questa tradizione fu anticipata di un giorno: il festival fu celebrato il 6 luglio e le decorazioni furono gettate nel fiume la mattina del giorno seguente, tutto ciò a partire dall'era del 7° signore feudale Date Shigemura. Dalla sera del 6, le persone decoravano con il bambù le strade, celebrando l'incontro dei due stelle (Orihime e Hikoboshi).

Nelle regioni di Kantō, Hokuriku e Tōhoku, la gente bruciava incenso, e gli agricoltori pregavano per un buon raccolto, costruendo cavalli di paglia in onore della divinità protettrice del risone. A Sendai, il bambù veniva prima tagliato in piccoli rami e usato come decorazione, e successivamente gettato nel fiume Hirose la mattina del 7º giorno (in alcune epoche l'8º giorno) mentre la gente faceva il bagno o faceva il bucato nel fiume. Questo giorno venne chiamato Nanukabi o Nanukabon, e corrispondeva al giorno in cui le persone si purificavano e iniziavano a organizzare il festival Obon. Questo tipo di Tanabata cominciò a cadere in disuso a causa dei grandi cambiamenti dopo la restaurazione Meiji. Dopo l'adozione del calendario solare nel 1873 (il 6º anno dell'era Meiji), la festa di Tanabata divenne piuttosto rara, e continuò ad essere celebrata sempre meno spesso col passare degli anni. La recessione dopo la prima guerra mondiale costrinse anche a imporre una tassa sull'organizzazione del festival[18].

Dopo la recessione nel 1927 (secondo anno Shōwa), un gruppo di mercanti di Sendai decisero di far rivivere e rendere bellissime le decorazioni per il Tanabata, in modo da rilanciare gli affar a Sendai. Il nuovo Tanabata ebbe un gran successo e, dopo tanto tempo, la città ritornò a essere meta di numerose persone attratte dalle decorazioni.

L'anno successivo, il 1928, viene ricordato come l'anno in cui il Tanabata di Sendai venne completamente ristabilito.

Tuttavia quando la scoppiò la seconda guerra mondiale, le decorazioni di Tanabata scomparvero nuovamente dalla città. Durante gli anni più difficili della guerra, nel 1943 e nel 1944, le poche decorazioni venivano esposte solo nelle principali vie dello shopping[18].

Dopo la guerra, il festival di Tanabata fu ufficialmente ristabilito dopo dieci anni. Da allora il quartiere dello shopping del centro di Sendai ha sempre lavorato con entusiasmo per assicurare il successo del Tanabata.

Nel corso degli anni il festival si è sviluppato in un evento avente lo scopo di attirare i turisti e promuovere le attività del quartiere dello shopping del centro di Sendai. Il Tanabata di Sendai è diventato il più grande festival di Tanabata in Giappone e attira ogni anno turisti da tutto il Paese.

I kusudama (くす玉? i classici ornamenti di forma ovale), erano originariamente delle decorazioni di carta a forma di fiore per tenere a distanza gli spiriti maligni dei morti, ma l'attuale kusudama fu concepita nel 1946 dal proprietario di un negozio nel centro di Sendai. Queste decorazioni continuano ad essere le più famose tra le decorazioni moderne del Tanabata, oltre alle stelle filanti fukinagashi[18].

G8 di Hokkaidō[modifica | modifica wikitesto]

I leader partecipanti al G8 di Hokkaido

Nel 2008, il 34º vertice del G8 a Tōyako (Hokkaidō) coincise con i festeggiamenti del Tanabata[19]. L'allora primo ministro giapponese Yasuo Fukuda invitò i leader partecipanti al G8 a partecipare allo spirito della festa. Fu chiesto loro di scrivere un desiderio su un tanzaku, di appenderlo su un ramo di bambù e di impegnarsi a intraprendere azioni atte a cambiare il mondo in meglio[20]. Il gesto simbolico di scrivere il desiderio e di appenderlo a un ramo di bambù fu considerato un primo passo verso questo obiettivo[21].

Il Ministero degli affari esteri durante il vertice mise a disposizione uno spazio apposito con un albero di bambù e delle strisce di carta colorate facente parte di una campagna di sensibilizzazione per i cittadini di Rappongi dove i visitatori potevano esprimere i propri desideri riguardo al futuro della Terra[22].

Fuori dal Giappone, il gesto del Primo Ministro Fukuda ebbe inaspettate conseguenze. Per esempio, il maggiore quotidiano indiano a diffusione nazionale, The Hindu, pubblicò un editoriale riassumendo i maggiori temi trattati dal vertice sotto forma di desideri[23].

Fukuda invitò anche i cittadini giapponesi a spegnere le luci delle loro abitazioni e a uscire di casa con le famiglie per poter godere dello spettacolo della Via Lattea nel cielo notturno[24]. Il 7 luglio, il Ministero dell'Ambiente previde che oltre 70000 strutture, tra edifici lavoratori e abitazioni, avrebbero spento le luci dalle ore 20 alle ore 22 come passo simbolico e come augurio per un futuro migliore[25].

Nei media[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Il Tanabata fa da sfondo al quinto episodio della miniserie Ueno Juri to Itsutsu no Kaban (上野樹里と5つの鞄?), trasmessa in Giappone il 3 ottobre 2009[26]. Vengono presentati diversi elementi della festa, tra cui l'uso dello yukata e l'affissione del tanzaku sul ramo di bambù, inoltre la protagonista Juri Ueno (上野樹里?) si riferisce chiaramente a Orihime mentre osserva la Via Lattea che appare nel cielo notturno di Tokyo.

Nell'episodio Rapsodia della foglia di bambù, che apre la seconda stagione dell'anime La malinconia di Haruhi Suzumiya e costituisce il secondo capitolo del terzo volume della light novel, i protagonisti festeggiano il Tanabata. Viene fatto riferimento all'uso del bambù e dei tanzaku, oltre che alle stelle-divinità (Orihime e Hikoboshi) che dovrebbero esaudire i desideri[27].

Un episodio dell'anime Keroro, Furto dei desideri. Signorsi!, è ambientato durante il Tanabata, ribattezzato nella versione italiana "Festa delle Stelle"[27]. Tale adattamento è stato utilizzato precedentemente anche per l'episodio numero 148 dell'anime Ranma ½, dal titolo La principessa Ori[27].

L'episodio 14 dell'anime Kimagure Orange Road è ambientato durante la festa del Tanabata; nello stesso si possono vedere i protagonisti appendere i loro tanzaku sull'albero di bambù[27]. Nell'anime Steins;Gate 0 più volte Mayuri Shiina ricorda la leggenda, paragonandosi a Orihime. Anche nella serie Pretty Star - Sognando l'Aurora è presente un episodio in cui si celebra la festa del Tanabata. Il Pokémon leggendario Jirachi è ispirato proprio a questa festa.

Durante un episodio della settima stagione della sitcom The Big Bang Theory, L'amalgamazione dell'incertezza, Rajesh narra questa leggenda. La festa di Tanabata viene citata nell’episodio 22 dello anime Nana, in particolare per ciò che riguarda la compilazione dei Tanzaku e in Kiss Me Licia, nella puntata "il compleanno di Andrea".

Manga[modifica | modifica wikitesto]

Nel primo numero delle Short Stories pubblicate da Naoko Takeuchi sulla celeberrima serie Sailor Moon è presente una storia ambientata durante il Tanabata, in essa si parla appunto dell'amore fra la tessitrice e il pastore. Anche una storia del manga Usagi Yojimbo fa riferimento alla leggenda dei due amanti separati[27]. La festività è anche citata più volte nel manga "Buonanotte,Pun pun" di Inio Asano

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Il "settimo giorno del settimo mese" ricorre anche nel più lungo componimento della poesia classica cinese, Il canto del rimpianto eterno di Po Chu-i: nella chiusa finale, quando alla Montagna Divina la principessa defunta ricorda l'eterna promessa d'amore fatta all'amato perduto per sempre[28][29].

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Nel popolare videogioco della serie Animal Crossing, ovvero Animal Crossing: New Horizons, sono stati resi disponibili alcuni oggetti nel catalogo Nook, dedicati appunto alla festa delle stelle e alla leggenda del pastore e della filatrice.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Brown, 2006, p. 75.
  2. ^ a b c d e f g (EN) Vicki L. Beyer, Tanabata: The ultimate in wishing on a star, in Japan Today, 30 giugno 2014. URL consultato il 30 giugno 2014.
  3. ^ (EN) Tanabata, su japan-guide.com. URL consultato il 26 giugno 2014.
  4. ^ a b c (JA) 七夕特集, su jishujinja.or.jp. URL consultato il 25 novembre 2012.
  5. ^ a b (EN) The Festival of Shinto, su psychicsophia.com. URL consultato il 25 novembre 2012.
  6. ^ a b c Hearn, 1905, pp. 9-25.
  7. ^ (EN) Bon A-B-C, su bonodori.net. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2012).
  8. ^ a b c d Tanabata Matsuri: Festa delle Stelle Innamorate, su sakuramagazine.com. URL consultato il 25 novembre 2012.
  9. ^ a b Brown, 2006, p. 72.
  10. ^ Lai, 1999, p. 191.
  11. ^ a b c d e f Tanabata Matsuri, su asakusa.it. URL consultato il 25 novembre 2012.
  12. ^ a b (EN) Japanese Tanabata Festival, su gojapan.about.com. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2011).
  13. ^ (EN) MIT Japanese "culture-notes" - Song-Tanabata, July, su web.mit.edu. URL consultato il 26 novembre 2012.
  14. ^ (JA) Testo in giapponese della canzone popolare sul Tanabata
  15. ^ (EN) Sendai Tanabata Festival, su sendaitanabata.com. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2013).
  16. ^ (EN) Marina Tamiko Mizioka, Tanabata Matsuri in São Paulo, in Yokoso News, 30 agosto 2010. URL consultato il 26 novembre 2012.
  17. ^ (EN) Tanabata Festival, su astronomy.pomona.edu. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2012).
  18. ^ a b c d (EN) History of Sendai Tanabata Festival, su sendaitanabata.com. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2012).
  19. ^ (EN) FACTBOX-Schedule for G8 summit and surrounding events, in Reuters, 3 luglio 2008. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).
  20. ^ (EN) Tanzaku Action - One Million Wishes, su g8ngoforum.org, 20 luglio 2008. URL consultato il 26 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2008).
  21. ^ (EN) Mari Saito e Sophie Hardach, G8 leaders to wish upon a bamboo tree at summit, in Reuters, 2 luglio 2008. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2012).
  22. ^ (EN) Setting up of the Public Relations Booth for the G8 Hokkaido Toyako Summit, su mofa.go.jp. URL consultato il 27 novembre 2012.
  23. ^ (EN) Andrew F. Cooper e Ramesh Thakur, Wishing on a star for the G8 summit, in The Hindu, 7 luglio 2008. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2008).
  24. ^ (EN) Before Tanabata, the Star Festival. This is Yasuo Fukuda, su kantei.go.jp. URL consultato il 27 novembre 2012.
  25. ^ (EN) Lights to be turned off at 72,000 facilities on Tanabata night, su hokkaido-np.co.jp. URL consultato il 27 novembre 2012.
  26. ^ (JA) 上野樹里と5つの鞄|WOWOWオンライン, su wowow.co.jp. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2012).
  27. ^ a b c d e (EN) Tanabata, su tvtropes.org. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2012).
  28. ^ Costantini, 1988, p. 243.
  29. ^ Belletato, 2001, p. 147.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]