Joseph Joffre

Joseph Joffre

23° Capo di stato maggiore dell'Armée de terre
Durata mandato29 luglio 1911 –
14 dicembre 1916
PredecessoreAuguste Dubail
SuccessoreRobert Georges Nivelle

Dati generali
ProfessioneMilitare
FirmaFirma di Joseph Joffre
Joseph Jacques Césaire Joffre
SoprannomePapa Joffre
NascitaRivesaltes, 12 gennaio 1852
MorteParigi, 3 gennaio 1931
Dati militari
Paese servito Secondo Impero francese
Terza Repubblica francese
Forza armataEsercito francese
ArmaCavalleria
Anni di servizio1869 - 1916
GradoGenerale di divisione[1]
GuerreGuerra franco-prussiana
Guerra franco-cinese
Prima guerra mondiale
BattaglieAssedio di Parigi
Battaglia delle Frontiere
Prima battaglia della Marna
Battaglia di Verdun
Nemici storiciImpero tedesco
Comandante diEsercito francese
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Joseph Jacques Césaire Joffre (Rivesaltes, 12 gennaio 1852Parigi, 3 gennaio 1931) è stato un generale francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nei Pirenei Orientali, suo padre era un viticoltore di origine catalana, entrò nell'esercito a diciotto anni, ad un anno dallo scoppio della guerra franco-prussiana nella quale servì come soldato semplice. Si laureò poi in ingegneria all'École polytechnique e si distinse come tenente in Indocina e come capitano nel Nordafrica e in Madagascar, dove servì sotto Joseph Gallieni; proprio Gallieni, dopo aver rifiutato la nomina per sé stesso, appoggiò l'elezione di Joffre a capo dell'esercito francese, nel 1911.

Negli anni tra il 1911 e il 1914 si adoperò per adeguare i vertici dell'esercito alle proprie visioni tattiche, improntate alle dottrine d'attacco di Ferdinand Foch, sfrondandoli dagli elementi considerati difensivisti. Joffre credeva infatti fervidamente nella superiorità della guerra d'attacco, allora dottrina tattica prevalente in Europa, e tale visione si sarebbe esplicitata nel Piano XVII, il piano che, ad agosto 1914, era deputato a contrastare l'offensiva tedesca con un'immediata controffensiva in Alsazia e Lorena. Questa strategia si sarebbe rivelata fallimentare, improntata come era su considerazioni filosofiche (quello che si definiva "slancio vitale" dell'esercito francese) più che su valutazioni pragmatiche sulle nuove tecnologie e condizioni della guerra totale.

L'errore in questo senso commesso non solo da Joffre, ma da tutta la cultura militare europea, avrebbe avuto conseguenze disastrose determinando i massacri della Marna e di Verdun e l'inizio della guerra di trincea e di logoramento.

Per l'aspetto bonario e la reputazione di impassibilità davanti a qualsiasi situazione fu soprannominato "papà Joffre" e mantenne un'elevata popolarità presso i francesi fino alla battaglia di Verdun (1916), presentata come «l'ultimo assalto verso Berlino» e rivelatasi un immane massacro senza alcun risultato concreto. Proprio in corrispondenza della battaglia di Verdun venne destituito (il 13 dicembre 1916) dalla carica di comandante dell'esercito, in cui fu sostituito da Robert Nivelle, e insignito del titolo di Maresciallo di Francia.

In seguito ricoprì solo cariche di rappresentanza, prima presso la missione francese negli Stati Uniti (1918), poi come capo del Consiglio di guerra alleato.

Tra il 1918 e il 1930 ricoprì a più riprese la carica di ministro della guerra francese.

Massone, è stato iniziato nel 1875 nella Loggia Alsace-Lorraine del Grande Oriente di Francia, una loggia patriottica composta essenzialmente da politici, ingegneri, intellettuali e artisti[2].

Le sue memorie, in due volumi, sono state completate nel 1929 e pubblicate postume nel 1932.

Al suo nome è intitolata la cittadina malgascia di Joffreville.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze francesi[modifica | modifica wikitesto]

Médaille militaire - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 novembre 1914

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Stemma del Generale francese decorato del Collare dell'Ordine di Carlo III

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maresciallo di Francia è un titolo onorifico e non un grado.
  2. ^ (FR) E. Davesne, La Franc-maçonnerie au pouvoir (1789-1880), Parigi, Victor Palmé, 1881.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Seggio 35 dell'Académie française Successore
Jules Claretie 1918 - 1931 Maxime Weygand
Controllo di autoritàVIAF (EN56648875 · ISNI (EN0000 0001 1027 3051 · LCCN (ENn86069973 · GND (DE118776231 · BNF (FRcb12159258p (data) · J9U (ENHE987007280824705171 · CONOR.SI (SL20346723 · WorldCat Identities (ENlccn-n86069973