Heinrich Vogeler

Heinrich Vogeler (1897)

Heinrich Vogeler (Brema, 12 dicembre 1872Qaraǵandy, 14 giugno 1942) è stato un pittore, architetto e poeta tedesco appartenente alla scuola di pittura di Düsseldorf.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù[modifica | modifica wikitesto]

Il Barkenhoff a Worpswede

Vogeler nacque a Brema e studiò alla Kunstakademie di Düsseldorf dal 1890 al 1895.[1] Nel corso della sua formazione artistica, fece anche dei viaggi in Belgio e Italia.[2]

Nel 1894, Vogeler entrò a far parte del gruppo di artisti di Worpswede e ne divenne uno dei membri più importanti.[3] Nel 1895 acquistò un cottage nel luogo e vi piantò molti alberi di betulla, quindi diede alla sua nuova casa il nome di Barkenhoff (che, in lingua basso-tedesca, significa "cottage delle betulle").[1][2] Nel 1901, Vogeler sposò Martha Schröder. Nel 1905 decorò e arredò la Güldenkammer (camera dorata) del municipio (Rathaus) di Brema.[4]

A partire dai primissimi anni del Novecento, l'artista illustrò libri seguendo i dettami dell'Art Nouveau (ossia Jugendstil in Germania) e realizzò alcuni dipinti decorativi per il municipio di Brema.[5] Nel 1906 viaggiò nello Sri Lanka.[1] L'artista iniziò a simpatizzare nei confronti della classe operaia dopo aver letto le opere di Gor'kij durante un soggiorno a Łódź, in Polonia, ed aver visto i bassifondi di Glasgow e Manchester.[1] Nel 1908, Vogeler e suo fratello Franz fondarono il "Worpsweder Werkstätte", che produceva oggetti per la casa.[1] Nel frattempo, i dipinti di Vogeler confermavano sempre più le sue posizioni filo-proletarie.

Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

La Güldenkammer del municipio di Brema

Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Vogeler si offrì volontario per il servizio militare, e fu inviato sul fronte orientale durante l'anno seguente.[1] Vogeler venne a conoscenza dell'ideologia bolscevica durante il suo periodo al fronte e durante i suoi viaggi in Polonia, Romania, Dobrugia e Russia.[1] Dopo aver fatto un appello scritto per la pace all'imperatore tedesco, Vogeler fu inviato in un ospedale psichiatrico a Brema prima di essere dimesso dal servizio militare.[6]

Attivismo politico[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la sua esperienza in guerra, Vogeler divenne pacifista e si unì al KPD, il partito comunista tedesco. Durante la rivoluzione di novembre (1918-1919), Vogeler e il suo amico Curt Stoermer entrarono a far parte del consiglio di fabbrica della Repubblica Sovietica di Brema. Dopo la fine della Rivoluzione, Vogeler venne arrestato e divorziò da sua moglie. Da qui in avanti, le opere dell'artista rinunciarono ai loro connotati romantici e divennero manifesti spiccatamente sociopolitici. Nel 1925 espose le sue opere alla Karl-Liebknecht-Haus di Berlino.[4] Nel 1931, Vogeler e la sua seconda moglie Zofia "Sonja" Marchlewska, che era figlia di Julian Marchlewski, emigrarono in Russia.[1] Nel 1941, in seguito all'invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania, Vogeler e altri cittadini tedeschi furono deportati nel Kazakistan dalle autorità sovietiche. Vogeler morì l'anno dopo a Qaraǵandy.[1]

Opere letterarie (elenco parziale)[modifica | modifica wikitesto]

  • Dir. Gedichte, Lipsia 1899 (A te, un volumetto illustrato di poesie)
  • Über den Expressionismus der Liebe. Der Weg zum Frieden, Brema 1918 (Sull'espressionismo dell'amore. La via alla pace)
  • Reise durch Rußland. Die Geburt des Neuen Menschen, Dresda 1925 (Viaggio in Russia. La nascita dell'Uomo nuovo)
  • Erinnerungen, a cura di Erich Weinert, Berlino 1952 (Memorie, postumo)

Libri illustrati o decorati da Vogeler (elenco parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i (EN) Heinrich Vogeler, su heinrich-vogeler.com. URL consultato il 23 giugno 2020.
  2. ^ a b (EN) Erika A. Metzger, Michael M. Metzger, A Companion to the Works of Rainer Maria Rilke, Camden House, 2004, p. 273.
  3. ^ (EN) Worpswede school, su britannica.com. URL consultato il 23 giugno 2020.
  4. ^ a b Vogeler, Heinrich, su treccani.it. URL consultato il 23 giugno 2020.
  5. ^ (EN) Patricia Rochard, 100 years of art in Germany: 1885-1985. Ingelheim am Rhein, 28 April-30 June 1985, The City, 1985, p. 28.
  6. ^ (EN) Autori vari, Localism, Landscape, and the Ambiguities of Place: German-speaking Central Europe, 1860-1930, University of Toronto, 2007, p. 64.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Roland Hoja, Heinrich Vogeler: Boheme & Sozialist, Norderstedt, Books on Demand, 2012.
  • (DE) K. Schaefer, Die Güldenkammer des Bremer Rathauses, in Deutsche Kunst und Dekoration, vol. 18, 1906, pp. 513-520 (con 10 fotografie storiche di buona qualità). URL consultato il 3 luglio 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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