Franco Alfano (compositore)

Franco Alfano

Franco Alfano (Napoli, 8 marzo 1875Sanremo, 27 ottobre 1954) è stato un compositore italiano.

Può essere considerato come uno degli ultimi rappresentanti della scuola verista italiana ed ebbe i suoi maggiori successi in campo teatrale, dove attenuò progressivamente l'enfasi verista per giungere a composizioni più meditate e complesse.

La sua opera di maggior successo[1] è Risurrezione, del 1904 che prende spunto dall'omonimo romanzo di Lev Tolstoj.

Il suo nome è tra l'altro legato al completamento, nel 1925-1926, dell'opera Turandot, rimasta incompiuta alla morte di Puccini.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Villa delle Onde
Bordighera

Studiò pianoforte a Napoli con Alessandro Longo, quindi frequentò il Conservatorio di San Pietro a Majella dove ebbe come insegnante di armonia Camillo De Nardis (1857-1951) e di composizione Paolo Serrao (1863-1907).

Si trasferì a Lipsia nel 1895 dove studiò con Hans Sitt e Salomon Jadassohn, a Berlino nel 1896 dove iniziò la carriera di pianista e compose la sua prima opera, Miranda. La Fonte di Enschir, sua seconda opera composta nel 1898, fu accolta freddamente a Breslavia.

Andò quindi a Parigi dove compose per le Folies Bergère i balletti Napoli e Lorenza che saranno rappresentati con successo l'anno successivo.

Il 30 novembre 1904 venne rappresentata al teatro Vittorio Emanuele di Torino la sua prima opera importante, Risurrezione, scritta alcuni anni prima quando si trovava a Mosca. Quest'opera di taglio verista dà fama internazionale al compositore, e verrà rappresentata con grande successo a Berlino, Bruxelles, Madrid, Parigi e fuori Europa, tanto da arrivare alle 1 000 rappresentazioni verso il 1950. Proprio quest'opera fece catalogare il compositore come verista.

Tuttavia lo stile di Alfano si stava evolvendo sotto l'influenza delle moderne correnti europee e la stessa opera italiana stava acquisendo nuovi timbri sotto l'influsso di Debussy, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Richard Strauss.

Franco Alfano con il suo cane e i due gatti siamesi.

Tornato in Italia nel 1914 viaggiò molto e soggiornò in varie città. Nel 1926 soggiornò a Bordighera nella Villa delle Onde dove compose l'opera Madonna Imperia.[2] Forse fu in quel periodo che scoprì il romanzo di Giovanni Ruffini Il Dottor Antonio che musicò nel 1953 su libretto di Mario Ghisalberti.[3] Morì il 27 ottobre 1954 a Sanremo. Alcuni suoi cimeli e il pianoforte Steinway sono conservati a Sanremo, presso l'abitazione che fu dell'amico fraterno Giuseppe "Pipin" Ferrari, per lascito testamentario della figlia adottiva Nina Alfano. Il Comune di Sanremo ha dedicato a Franco Alfano l'auditorium all'aperto posto nei Giardini Marsaglia.

Compose inoltre L'ombra di Don Giovanni (1913, rifatta nel 1941 col titolo Don Juan de Manara), La leggenda di Sakùntala (1921, ristrumentata nel 1952), suo capolavoro, e Cyrano de Bergerac (1936).

Incarichi professionali e il finale incompiuto di Turandot[modifica | modifica wikitesto]

Franco Alfano rivestì prestigiosi incarichi tra i quali ricordiamo l'insegnamento al Liceo di Bologna, nel 1918 la direzione del Conservatorio di Bologna e dal 1923 la direzione del conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino che mantenne sino al 1939. In quegli anni fece dei lunghi soggiorni a Bordighera, dove nel 1926 lavorò alla sua opera "Madonna Imperia", e a Sanremo. Nel 1940 divenne sovraintendente al Teatro Massimo di Palermo, incarico che mantenne per due anni. Infine fu direttore tra il 1942 e il 1947 dell'Opera all'Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma e tra il 1947 e il 1950 al Conservatorio Rossini di Pesaro.

Nonostante abbia scritto e completato dodici opere (due sono rimaste incompiute), Alfano deve oggi la sua fama, come già ricordato, soprattutto al completamento della Turandot, sulla base degli appunti di Puccini. La scelta di far completare l'opera cadde su Alfano e fu dovuta a Arturo Toscanini ed all'editore Ricordi sulla base delle affinità che l'opera La Leggenda di Sakùntala aveva con il finale incompiuto di Turandot.

Alfano e la Massoneria[modifica | modifica wikitesto]

Franco Alfano fu membro di una Loggia di Napoli all'Obbedienza del Grande Oriente d'Italia e della Loggia "Giuseppe Mazzini" di Sanremo[4][5]. Fu anche membro del Rito scozzese antico ed accettato di cui raggiunse il 33º e ultimo grado.

Considerazioni sull'artista[modifica | modifica wikitesto]

Compositore attento alle novità musicali europee (Debussy e gli impressionisti francesi, Ravel, Strauss, Puccini), nelle sue opere dimostrò di avere ottime capacità di orchestrazione e inventività melodica fluente, qualità riconoscibili nelle sue opere più importanti, cioè Risurrezione, in cui si riflettevano la poetica e il carattere musicale del teatro "verista" e La leggenda di Sakuntala, il suo capolavoro, caratterizzato da una strumentazione scintillante ed estremamente raffinata, che avvolge in modo suggestivo un libretto di grande qualità poetica (aspetto, questo, che si ritrova in tutta la sua produzione operistica); tuttavia anche le opere meno conosciute hanno una certa importanza, perlomeno per la cura della veste strumentale, gli impasti coloristici e timbrici e la larga cantabilità[6][7].

Interessante è poi la sua produzione strumentale (in particolare, 2 sinfonie) e vocale, aggiornata sugli esempi europei a lui contemporanei, ma al contempo di impronta originale e personale: vi si riscontra la delicata poesia musicale che caratterizzava la sua opera maggiore[8][9].

Composizioni[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Musica orchestrale[modifica | modifica wikitesto]

  • Suite romantica, 1909
  • Sinfonia n. 1, 1910
    • Nel 1953 venne riveduta e riproposta con il titolo Sinfonia classica
  • Danza e finale di Sakùntala, 1923
  • Himno al libertador Simón Bolívar, per coro e orchestra, 1930
  • Hic est illa Neapolis, tre pezzi orchestrali, 1932
  • Sinfonia n. 2, 1933
  • Sinfonia breve, 1934
  • Divertimento per orchestra da camera e pianoforte obbligato, 1936
  • Vesuvius, poema sinfonico, 1946
  • Danza per orchestra, 1948

Balletti[modifica | modifica wikitesto]

  • Napoli, Parigi, Folies Bergère, 1900
  • Lorenza, Parigi, Folies Bergère, 1901
  • Eliana, azione mimica in quattro parti di Romualdo Pantini sulla musica della Suite romantica, Roma, 1923
  • Vesuvio, con libretto di Vittorio Viviani sulla musica di Hic est illa Neapolis, Sanremo, 1933

Musica da camera[modifica | modifica wikitesto]

  • Quatre morceaux per pianoforte, 1898
  • Quatre danses napolitaines per pianoforte, 1899
  • Quatre pièces per pianoforte, 1899
  • Quatre danses roumaines per pianoforte, 1899
  • Deux pièces per pianoforte, 1900
  • Cinq danses de Cléo de Mérode per pianoforte, tratte dal balletto Lorenza, 1902
  • Nostalgia per pianoforte, 1918
  • Quartetto n. 1, 1918
  • Sonata per violino e pianoforte in Re, 1923; revisione del 1933
  • Sonata per violoncello e pianoforte, 1925
  • Quartetto n. 2, 1926
  • Concerto per trio d'archi, 1929
  • Pax, per organo o pianoforte, 1929
  • Quintetto con pianoforte, 1936
  • Giorno per giorno per violoncello e pianoforte, 1941; arrangiamento del n..3 di Tre Liriche di Tagore del 1928
  • Quartetto n. 3, 1943
  • Nenia per fisarmonica, 1951

Musica vocale[modifica | modifica wikitesto]

  • Cinq mélodies, 1896
  • Deux mélodies, 1900
  • Felicità, su testo di Francesco Pastonchi, 1914
  • Tre poemi di Tagore, 1918
  • Sei liriche, su testi di autori diversi, 1919-1922
  • Tre liriche di Tagore, 1928
  • Vocalise-étude, 1928
  • Messaggio, su testo di Saffo, 1932
  • Tre vocalizzi, 1933
  • Gelosia, Segreto e Corsa, su testi di Tagore, 1935
  • Antica ninnananna partenopea, 1935
  • Nuove liriche tagoriane, 1936
  • È giunto il nostro ultimo autunno, su testo di Miranda Bona, 1943
  • Cinque nuove liriche tagoriane, 1948
  • Tre nuovi poemi, testi di Cesare Meano e Luigi Orsini, 1939

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Risurrezione - Dénia Mazzola Gavazzeni - Orchestre Nationale De Montpellier - Festival Radio France e Montpellier 2002

- Direttore Friedman Layer * Cyrano de Bergerac; William Johns, Olivia Stapp, Gianfranco Cecchele, Miti Truccato Pace, Ezio Di Cesare, Alfredo Giacomotti - Direttore: Maurizio Arena - Orchestra RAI di Torino - Live - 2 CD Opera d'Oro IOD (2004);

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Opera Manager - Opera: Franco Alfano Risurrezione, su operamanager.com. URL consultato il 17 settembre 2017.
  2. ^ Franco Alfano, su bordighera.it. URL consultato il 1º luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2015).
  3. ^ Franco Alfano, su flaminioonline.it. URL consultato il 15 maggio 2017.
  4. ^ Franco Alfano sul sito ufficiale del Grande Oriente d'Italia
  5. ^ (FR) Franco Alfano sul sito Museo virtuale di musica massonica
  6. ^ Alfano, Franco - Sapere.it, su sapere.it. URL consultato il 16 maggio 2015.
  7. ^ Alfano, Franco, su treccani.it. URL consultato il 16 maggio 2015.
  8. ^ Franco Alfano: Symphonies 1 & 2 - Israel Yinon | Songs, Reviews, Credits, Awards | AllMusic, su AllMusic. URL consultato il 16 maggio 2015.
  9. ^ Franco Alfano | Biography | AllMusic, su AllMusic. URL consultato il 16 maggio 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., Microsoft Encarta Enciclopedia Premium, voce "Alfano, Franco", Milano, 2008.
  • AA. VV., Enciclopedia multimediale Rizzoli Larousse, voce "Alfano (Franco)", Milano, Rizzoli Larousse S.p.a., 2001.
  • Konrad Dryden: Franco Alfano, Transcending Turandot (Scarecrow Press Inc., 2009)
  • Redazione Garzanti, Musica, voce "Alfano, Franco" edizioni Le Garzantine (Garzanti Libri), Milano, 2005.
  • Armando Gentilucci, Guida all'ascolto della musica contemporanea, Milano, Feltrinelli, 1969.
  • R. Maione (a cura di): Franco Alfano. Presagio di tempi nuovi con finale controcorrente (Rugginenti Editore, 1999)
  • John C.G. Waterhouse: Alfano, Franco, in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, 2001

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