Daniele Ferrari

Daniele Ferrari
vescovo della Chiesa cattolica
Iter para tutum
 
Incarichi ricoperti
 
Nato18 gennaio 1920 a Comun Nuovo
Ordinato presbitero20 marzo 1943
Nominato vescovo7 settembre 1970 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo25 ottobre 1970 dal cardinale Angelo Dell'Acqua, O.SS.C.A.
Deceduto20 dicembre 2006 (86 anni) a Genova
 

Daniele Ferrari (Comun Nuovo, 18 gennaio 1920Genova, 20 dicembre 2006) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Comun Nuovo, in provincia e diocesi di Bergamo, il 18 gennaio 1920.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Ottenne la laurea in lettere e giurisprudenza.[1]

Il 20 marzo 1943 fu ordinato presbitero a Bergamo.

Dopo l'ordinazione fu vicario parrocchiale a Filago e poi a Comun Nuovo. A partire dal 1949 fu direttore spirituale del seminario regionale di Benevento, mentre dal 1953 di quello di Siena.[1]

Il 29 agosto 1958 papa Giovanni XXIII gli conferì il titolo di cameriere segreto soprannumerario di Sua Santità.[2]

Nel 1961 si trasferì a Roma, dopo la nomina a direttore spirituale del Pontificio Seminario Romano Maggiore.[3]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 settembre 1970 papa Paolo VI lo nominò vescovo ausiliare di Gaeta e vescovo titolare di Velia. Il 25 ottobre seguente ricevette l'ordinazione episcopale, nella cappella maggiore del Pontificio Seminario Romano Maggiore a Roma,[3] dal cardinale Angelo Dell'Acqua, co-consacranti gli arcivescovi Ugo Poletti (poi cardinale) e Roberto Ronca.

Il 22 febbraio 1973 lo stesso papa lo nominò vescovo di Chiavari; succedette a Luigi Maverna, dimessosi essendo stato nominato in precedenza assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica. L'8 aprile successivo prese possesso della diocesi.[3]

Nel 1984 inaugurò il museo diocesano di arte sacra, mentre nel 1986 l'istituto di scienze religiose Mater Ecclesiae. Nel 1987 indisse il quarto sinodo diocesano.[1]

Il 4 agosto 1995 papa Giovanni Paolo II accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Chiavari; gli succedette Alberto Maria Careggio, del clero di Aosta. Rimase amministratore apostolico della diocesi fino all'ingresso del successore, avvenuto il 24 settembre seguente.[1]

Morì nel pomeriggio del 20 dicembre 2006 in una clinica di Genova. Dopo le esequie, celebrate il 23 dicembre nella cattedrale di Chiavari dall'arcivescovo Angelo Bagnasco, fu sepolto nella cripta dello stesso edificio.[4]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d I Vescovi della Diocesi di Chiavari, su diocesichiavari.it, Diocesi di Chiavari. URL consultato il 21 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2020).
  2. ^ Acta Apostolicae Sedis (PDF), n. 51, Tipografia Poliglotta Vaticana, 1959, p. 53. URL consultato il 21 agosto 2019.
  3. ^ a b c Addio a Daniele Ferrari, il vescovo che credeva nella Tv, in Il Giornale, 31 dicembre 2006. URL consultato il 21 agosto 2019.
  4. ^ L'ultimo saluto a monsignor Daniele Ferrari, in Radio Aldebaran, 23 dicembre 2006. URL consultato il 21 agosto 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Velia Successore
Pietro Santoro 7 settembre 1970 – 22 febbraio 1973 Antonio Mazza
Predecessore Vescovo di Chiavari Successore
Luigi Maverna 22 febbraio 1973 – 4 agosto 1995 Alberto Maria Careggio