Campionato mondiale di Formula 1 1950

Campionato mondiale di Formula 1 1950
Edizione n. 1 del Campionato mondiale di Formula 1
Dati generali
Inizio13 maggio
Termine3 settembre
Prove7
Titoli in palio
PilotiBandiera dell'Italia Nino Farina
su Alfa Romeo 158 e Alfa Romeo 159
Altre edizioni
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Edizione in corso
L'italiano Nino Farina ha vinto il suo primo titolo, guidando la dominante Alfa Romeo

Il campionato mondiale di Formula 1 1950 organizzato dalla FIA è stato, nella storia della categoria, il 1° ad assegnare il Campionato Piloti. Iniziò il 13 maggio e terminò il 3 settembre, dopo 7 gare, sei disputate in Europa e, in aggiunta, la 500 Miglia di Indianapolis, corsa da piloti americani sotto il Regolamento della AAA e della USAC. Il titolo piloti venne vinto da Nino Farina. Si disputarono inoltre sedici gare europee non valide per il mondiale – dal 10 aprile al 29 ottobre - e inoltre undici gare sudamericane di Formula Libre – dall'8 gennaio al 24 dicembre – in Argentina, Brasile e Cile.

Si registrò un dominio totale della scuderia Alfa Romeo, che piazzò in classifica ai primi tre posti con la vettura Alfa Romeo 158 i suoi piloti di punta: oltre al vincitore Farina, si distinsero Juan Manuel Fangio, che vinse tre gare e perse il titolo all'ultimo appuntamento, e il veterano Luigi Fagioli, più costante dei compagni, ma penalizzato dalla regola sullo scarto dei risultati. Vennero infastiditi soltanto occasionalmente da Alberto Ascari sulla Ferrari, che si classificò quinto, e dal francese Louis Rosier sulla Talbot-Lago, giunto al quarto posto.

La pre-stagione[modifica | modifica wikitesto]

Il calendario[modifica | modifica wikitesto]

Gara Nome ufficiale del Gran Premio Circuito Sede Data Ora Locale Diretta TV
1 Bandiera del Regno Unito British Grand Prix Circuito di Silverstone Silverstone 13 maggio - -
2 Bandiera di Monaco Monaco Grand Prix Circuito di Monte Carlo Monaco 21 maggio - -
3 Bandiera degli Stati Uniti Indianapolis 500 Indianapolis Motor Speedway Speedway 30 maggio -
4 Bandiera della Svizzera Swiss Grand Prix Circuito di Bremgarten Berna 4 giugno - -
5 Bandiera del Belgio Belgian Grand Prix Circuito di Spa-Francorchamps Stavelot 18 giugno - -
6 Bandiera della Francia French Grand Prix Circuito di Reims Gueux 2 luglio -
7 Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia Autodromo nazionale di Monza Monza 3 settembre - -
Griglia di partenza del G.P. d'Italia 1950. In prima fila, da sinistra, Sanesi, Farina, Ascari e Fangio.

Nel 1950 la Federazione Internazionale dell'Automobile, attraverso la Commissione Sportiva Internazionale, decise di organizzare il primo campionato del mondo per vetture di Formula 1, tentando di mettere ordine nel complesso e variegato mondo dei Gran Premi, dopo l'accantonamento della Formula Grand Prix avvenuto nel 1946. Sui 24 Gran Premi in calendario, la FIA ne scelse sei europei validi per il titolo mondiale. Soltanto all'ultimo momento si decise di inserire la 500 Miglia di Indianapolis, l'appuntamento principale motoristico degli Stati Uniti d'America, nel tentativo di gettare un ponte tra due mondi comunque troppo differenti per specifiche tecniche e mentalità. Il tentativo fu un colossale disastro: i piloti americani non vennero a correre le gare del vecchio continente e quelli europei, dal canto loro disertarono l'ovale di Indianapolis (soltanto Alberto Ascari farà una timida apparizione sul circuito americano nel 1952); ciò nonostante la prova delle 500 Miglia sarà inserita nel calendario del campionato mondiale piloti e costruttori fino al 1960, per poi essere definitivamente accantonata. In esso le vetture della Formula, così come nelle gare sudamericane di Formula Libre, erano invitate a parteciparvi.

Il 13 maggio si svolse il 3º Gran Premio di Gran Bretagna sul Circuito di Silverstone, il primo Gran Premio valido per il nuovo campionato del mondo di Formula 1, impreziosito dalla presenza in tribuna del Re Giorgio VI e della Regina madre Elisabetta, e con un pubblico di oltre 100.000 spettatori. La gara vale anche come XI Gran Premio d'Europa, ed è la prima volta che viene organizzata dall'England Royal Automobile Club, detto anche RAC. A cinque anni dalla fine della guerra, i segni lasciati sono ancora visibili ovunque e di sicuro fanno la differenza, sia nei circuiti, i quali, tranne i casi dell'Autodromo di Monza e del Principato di Monaco, sono ricavati da vecchi aeroporti militari (quello inglese sopra citato, a circa 40 miglia a nord di Londra) oppure da strade destinate al traffico regolare (quello francese in aperta campagna di Reims, quello belga di Spa-Francorchamps che rispetto all'attuale era lungo più del doppio, quello svizzero del Bremgarten nei pressi di Berna e via dicendo) sia soprattutto nelle vetture.

La scuderia Alfa Romeo che dominò quel primo campionato, corse ancora con la 158 (denominata "Alfetta"), che era la stessa monoposto concepita nel 1938 per vincere la concorrenza delle fortissime scuderie tedesche dell'epoca, la Mercedes e la Auto Union. Con un motore a 8 cilindri di 1500cc ed un compressore volumetrico, capace di sviluppare una potenza di 350 CV a 8600 giri/minuto, la 158 garantiva prestazioni eccezionali. La sua evoluzione, la Alfa Romeo 159 del 1951, raggiungeva 425 cavalli a 9500 giri/minuto, con una potenza specifica di 280 cavalli per litro. In quella stagione schierava tre piloti di prim'ordine, il quarantaquattrenne torinese Giuseppe Farina, detto "Nino", l'asso argentino Juan Manuel Fangio appena ingaggiato su segnalazione di Achille Varzi, che intuì il suo talento straordinario due anni prima in una gara di Formula Libre disputata in Argentina, e il sempre valido Luigi Fagioli, che conobbe comunque la sua stagione migliore negli anni trenta.

La Ferrari invece debuttò soltanto il 21 maggio nel Gran Premio di Monaco, il secondo valido per il campionato, con la 125 assemblata nel 1948, dotata inizialmente di un motore a compressore a 8 cilindri e in seguito, di 1497 cc a 12 cilindri di 60º; schierava Alberto Ascari (figlio di Antonio, rivale di Tazio Nuvolari), il francese Raymond Sommer e il britannico Peter Whitehead. La pattuglia italiana è completata dalla Maserati, che fornisce tre scocche e un motore L4S a molte squadre composte da piloti iscritti come privati, tra i quali si distinguono i due della scuderia "Enrico Plate" dotati di titoli nobiliari, il barone svizzero Toulo de Graffenried e il principe tailandese Birabongse Bhanuban, abbreviato per comodità in Prince Bira.

Massiccia anche la presenza di squadre e piloti francesi: la Talbot-Lago possedeva una scocca leggera ma una potenza di appena 280 cavalli e schierava nomi come Yves Giraud-Cabantous, Eugène Martin, Philippe Étancelin e il belga Johnny Claes: la Simca-Gordini che aveva un propulsore di appena 1450cc e schierava tra gli altri Maurice Trintignant, fratello di un altro corridore, Louis deceduto nel 1933, e zio del futuro popolare attore Jean-Louis Trintignant; egli stesso subirà un grave incidente sul circuito di Bremgarten nel Gran Premio di Svizzera del 1948.

La Gran Bretagna invece si schierò con due "Factory team"; la Alta Car and Engineering Company, meglio conosciuta come Alta, che forniva scocca e motore al britannico Geoffrey Crossley e all'irlandese Joe Kelly, iscritti come privati, e la English Racing Automobiles, abbreviata familiarmente come ERA, che schierava quattro piloti "privatisti" connazionali. Tra le gomme la parte del leone la sostenevano l'italiana Pirelli e l'inglese Dunlop, con qualche incursione della belga Englebert.

Regolamento[modifica | modifica wikitesto]

In quel primo anno valido per il titolo mondiale, le monoposto di Formula 1 seguivano ancora le regole in vigore dal 1946, che prevedevano un limite di cilindrata di 1500 cc, se dotate di compressore volumetrico, e di 4.500 cc se prive di compressore (le cosiddette "aspirate"); inoltre, non esistevano limiti di peso e neanche di carburante. Per ogni Gran Premio vigeva la libertà di iscrizione, sia come appartenenti a una squadra sia come privato (in questo caso una "Factory Team" provvedeva a fornire scocca e motore al pilota, e tale situazione si protrarrà fino al 1958, anno in cui sarà introdotto il Campionato Mondiale Costruttori). I numeri di macchina erano variabili per ciascun Gran Premio e non seguivano mai la numerazione ordinaria – ad esempio nel Gran Premio di Monaco si assegnavano i numeri pari per evitare l'assegnazione del numero 13, e così via – così come la disposizione nella griglia di partenza, che dipendeva in gran parte dalla larghezza disponibile sulla sede stradale.

Sistema di punteggio[modifica | modifica wikitesto]

Il primo sistema di punteggio assegnava 8 punti al primo classificato, 6 punti al secondo, 4 punti al terzo, 3 punti al quarto, 2 punti al quinto e 1 punto all'autore del giro più veloce durante la gara. Il regolamento dell'epoca prevedeva inoltre la possibilità che su una stessa vettura si alternassero alla guida più piloti (regola che valse sino al 1957): in questo caso i punti ottenuti in base all'ordine di arrivo della vettura venivano divisi tra i piloti che l'avevano guidata durante la gara. Per il computo della classifica finale del mondiale venivano considerati solo i migliori quattro risultati ottenuti dal pilota sulle sette prove disputate.

Riassunto della stagione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'Alfa Romeo si decise di puntare tutte le carte su Juan Manuel Fangio, il quale nei primi mesi si era già aggiudicato due gare in Europa, e ribadirà nel finale di stagione il suo grande momento di forma vincendo tre gare consecutive di Formula Libre. Oltre al coraggio e all'incoscienza, indispensabili per gareggiare nei piloti di quella generazione, Fangio possedeva una visione tattica superiore rispetto alla concorrenza.

Dal canto suo, Farina non demorde e si aggiudica il Gran Premio inaugurale di Gran Bretagna a Silverstone con l'argentino tradito da una perdita d'olio[1]. A Monte Carlo Fangio gli risponde una settimana dopo dominando una corsa tormentata da un grave incidente nella sessione di qualifica toccato ad Alfredo Pián, argentino anche lui proveniente dalle gare sudamericane, che si frattura una caviglia, e da una spettacolare carambola al primo giro che elimina di colpo dieci concorrenti, provocata da un'improvvisa ondata alla curva del "Tabaccaio"[2]. Il torinese vince sull'insidioso tracciato svizzero del Bremgarten[3] e l'argentino gli risponde per le rime a Spa-Francorchamps. È un testa a testa entusiasmante e in Francia, sul circuito stradale di Reims-Gueux, Fangio completa la sua rimonta iridata, piazza il terzo sigillo e lascia a secco il rivale. Anche Luigi Fagioli si comporta benissimo, piazzandosi secondo in ben quattro gare disputate e racimolando 24 punti, ma con la regola degli scarti viene privato in pratica di lottare per il titolo nell'ultima corsa valida, il Gran Premio d'Italia. Conquisterà 4 punti con il terzo posto ma non saranno comunque validi. Passerà nella storia dell'automobilismo di Formula 1 come l'"eterno secondo".

A Monza è un affare privato tra Fangio e Farina, distanziati in classifica soltanto di quattro punti (26 per Fangio e 22 per Farina, che oltretutto è terzo). L'argentino già al sabato conquista la Pole position, con Farina che si piazza terzo dietro alla Ferrari di Ascari. Fangio conduce in testa i primi giri e piazza un punto mondiale segnando il giro più veloce, ma al 24º giro deve ritirarsi ai box per noie al cambio. Senza perdersi d'animo, sale sull'Alfa Romeo di riserva condotta Piero Taruffi che gli cede sportivamente il posto, ma compie appena dieci giri e dice addio ai sogni di gloria, lasciando vittoria e titolo mondiale nelle mani di Nino Farina, il primo italiano a laurearsi campione del mondo con tre punti di vantaggio sull'argentino, 30 contro 27. Fagioli sarebbe secondo con 28 punti, ma viene classificato al terzo posto con 24[4] .

Scuderie e piloti[modifica | modifica wikitesto]

Scuderie
Scuderia Costruttore Telaio Motore Pneu Pilota Gran Premi
Bandiera dell'Italia Alfa Romeo SpA Alfa Romeo 158/50 Alfa Romeo 158 1.5 L8c P Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio 1–2, 4–7
Bandiera dell'Italia Giuseppe Farina 1–2, 4–7
Bandiera dell'Italia Luigi Fagioli 1–2, 4–7
Bandiera del Regno Unito Reg Parnell 1
Bandiera dell'Italia Consalvo Sanesi 7
Bandiera dell'Italia Piero Taruffi 7
Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Ferrari 125
275
375
Ferrari 125 1.5 V12c
Ferrari 275 3.3 V12
Ferrari 375 4.5 V12
P Bandiera dell'Italia Luigi Villoresi 2, 4–6
Bandiera dell'Italia Alberto Ascari 2, 4–7
Bandiera della Francia Raymond Sommer 2, 4
Bandiera dell'Italia Dorino Serafini 7
Bandiera dell'Italia Officine Alfieri Maserati Maserati 4CLT/48 Maserati 4CLT 1.5 L4c P Bandiera di Monaco Louis Chiron 1–2, 4, 6–7
Bandiera dell'Italia Franco Rol 2, 6–7
Bandiera dell'Italia Scuderia Ambrosiana Maserati 4CLT/48 Maserati 4CLT 1.5 L4c D Bandiera del Regno Unito David Murray 1, 7
Bandiera del Regno Unito David Hampshire 1, 6
Bandiera del Regno Unito Reg Parnell 6
Bandiera dell'Italia Scuderia Milano Maserati-Speluzzi
Milano-Speluzzi
4CLT/50
1
Maserati 4CLT 1.5 L4c
Milano 1.5 L4c
Speluzzi 1.5 L4c
P Bandiera dell'Italia Felice Bonetto 4, 6–7
Bandiera dell'Italia Franco Comotti 7
Bandiera dell'Argentina Scuderia Achille Varzi Maserati 4CLT/48
4CL
Maserati 4CLT 1.5 L4c P Bandiera dell'Argentina José Froilán González 2, 6
Bandiera dell'Argentina Alfredo Pián 2
Bandiera dell'Italia Nello Pagani 4
Bandiera della Svizzera Toni Branca 4
Bandiera della Svizzera Scuderia Enrico Platé Maserati 4CLT/48 Maserati 4CLT 1.5 L4c P Bandiera della Svizzera Toulo de Graffenried 1–2, 4, 7
Bandiera della Thailandia B. Bira 1–2, 4, 7
Bandiera della Francia Equipe Gordini Simca-Gordini 15 Gordini 15C 1.5 L4c E Bandiera della Francia Robert Manzon 2, 6–7
Bandiera della Francia Maurice Trintignant 2, 7
Bandiera della Francia Automobiles Talbot-Darracq Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera della Francia Yves Giraud-Cabantous 1, 4–6
Bandiera della Francia Louis Rosier 1, 4–6
Bandiera della Francia Philippe Étancelin 1, 5
Bandiera della Francia Eugène Martin 1, 4
Bandiera della Francia Pierre Levegh 5–6
Bandiera della Francia Raymond Sommer 6
Bandiera della Francia Charles Pozzi Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera della Francia Charles Pozzi 6
Bandiera della Francia Louis Rosier 6
Bandiera della Francia Écurie Rosier Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera della Francia Louis Rosier 2, 7
Bandiera della Francia Henri Louveau 7
Bandiera della Francia Écurie Lutetia Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera della Francia Eugène Chaboud 5
Bandiera della Francia Philippe Étancelin Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera della Francia Philippe Étancelin 2, 4, 6–7
Bandiera della Francia Eugène Chaboud 6
Bandiera del Belgio Écurie Belge Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera del Belgio Johnny Claes 1–2, 4–7
Bandiera degli Stati Uniti Écurie Bleue Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera degli Stati Uniti Harry Schell 4
Bandiera degli Stati Uniti Horschell Racing Corporation Cooper-JAP T12 JAP 1.1 V2 D Bandiera degli Stati Uniti Harry Schell 2
Bandiera del Regno Unito Joe Fry Maserati
ERA
4CL
C
Maserati 4CLT 1.5 L4c
ERA 1.5 L6c
D Bandiera del Regno Unito Joe Fry 1
Bandiera del Regno Unito Brian Shawe-Taylor 1
Bandiera del Regno Unito Cuth Harrison 1
Bandiera del Regno Unito Peter Walker ERA E ERA 1.5 L6c D Bandiera del Regno Unito Peter Walker 1
Bandiera del Regno Unito Tony Rolt 1
Piloti privati
Pilota Costruttore Telaio Motore Pneu Pilota Gran Premi
Bandiera dell'Irlanda Joe Kelly Alta GP Alta 1.5 L4c D Bandiera dell'Irlanda Joe Kelly 1
Bandiera del Regno Unito Geoffrey Crossley Alta GP Alta 1.5 L4c D Bandiera del Regno Unito Geoffrey Crossley 1, 5
Bandiera del Regno Unito Bob Gerard ERA B
A
ERA 1.5 L6c D Bandiera del Regno Unito Bob Gerard 1–2
Bandiera del Regno Unito Cuth Harrison ERA C ERA 1.5 L6c D Bandiera del Regno Unito Cuth Harrison 2, 7
Bandiera del Regno Unito T.A.S.O. Mathieson ERA E ERA 1.5 L6c D Bandiera del Regno Unito Leslie Johnson 1
Bandiera del Regno Unito Peter Whitehead Ferrari 125 Ferrari 125 1.5 V12c D Bandiera del Regno Unito Peter Whitehead 2, 6–7
Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Ferrari-Jaguar 166S Jaguar XK 3.4 L6 ? Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti 7
Bandiera della Svizzera Antonio Branca Maserati 4CL Maserati 4CLT 1.5 L4c P Bandiera della Svizzera Toni Branca 5
Bandiera della Germania Ovest Paul Pietsch Maserati 4CLT/48 Maserati 4CLT 1.5 L4c P Bandiera della Germania Ovest Paul Pietsch 7
Bandiera della Francia Pierre Levegh Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera della Francia Pierre Levegh 7
Bandiera della Francia Guy Mairesse Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera della Francia Guy Mairesse 7
Bandiera della Francia Raymond Sommer Talbot-Lago T26C Talbot 23CV 4.5 L6 D Bandiera della Francia Raymond Sommer 5, 7

Nella tabella seguente sono indicati tutti i piloti partecipanti alla 500 Miglia di Indianapolis 1950, che pur non svolgendosi secondo le regolamentazioni della Formula 1 assegnava punti validi per il titolo iridato piloti. Per dettagli sui motori e telai utilizzati vedere la voce relativa.

Bandiera degli Stati Uniti Walt Ader Bandiera degli Stati Uniti Fred Agabashian Bandiera degli Stati Uniti Emil Andres Bandiera degli Stati Uniti Manuel Ayulo Bandiera degli Stati Uniti Henry Banks
Bandiera degli Stati Uniti Tony Bettenhausen Bandiera degli Stati Uniti Walt Brown Bandiera degli Stati Uniti Mike Burch Bandiera degli Stati Uniti Marvin Burke Bandiera degli Stati Uniti Bill Cantrell
Bandiera degli Stati Uniti Duane Carter Bandiera degli Stati Uniti Joie Chitwood Bandiera degli Stati Uniti Hal Cole Bandiera degli Stati Uniti George Connor Bandiera degli Stati Uniti Jimmy Davies
Bandiera degli Stati Uniti Billy DeVore Bandiera degli Stati Uniti Duke Dinsmore Bandiera degli Stati Uniti Ted Duncan Bandiera degli Stati Uniti Kenny Eaton Bandiera degli Stati Uniti Mitt Fankhouser
Bandiera degli Stati Uniti Walt Faulkner Bandiera degli Stati Uniti Johnny Fedricks Bandiera degli Stati Uniti Pat Flaherty Bandiera degli Stati Uniti Myron Fohr Bandiera degli Stati Uniti George Fonder
Bandiera degli Stati Uniti Carl Forberg Bandiera degli Stati Uniti Dick Frazier Bandiera degli Stati Uniti Cecil Green Bandiera degli Stati Uniti Bob Gregg Bandiera degli Stati Uniti Cliff Griffith
Bandiera degli Stati Uniti Sam Hanks Bandiera degli Stati Uniti Gene Hartley Bandiera degli Stati Uniti Mack Hellings Bandiera degli Stati Uniti Bill Holland Bandiera degli Stati Uniti Jackie Holmes
Bandiera degli Stati Uniti Norm Houser Bandiera degli Stati Uniti Jerry Hoyt Bandiera degli Stati Uniti Jimmy Jackson Bandiera degli Stati Uniti Joe James Bandiera degli Stati Uniti Danny Kladis
Bandiera degli Stati Uniti Chuck Leighton Bandiera degli Stati Uniti Bayliss Levrett Bandiera degli Stati Uniti Mark Light Bandiera degli Stati Uniti Andy Linden Bandiera degli Stati Uniti George Lynch
Bandiera degli Stati Uniti Cy Marshall Bandiera degli Stati Uniti Johnny Mauro Bandiera degli Stati Uniti Johnny McDowell Bandiera degli Stati Uniti Jack McGrath Bandiera degli Stati Uniti Al Miller
Bandiera degli Stati Uniti Chet Miller Bandiera degli Stati Uniti Duke Nalon Bandiera degli Stati Uniti Johnnie Parsons Bandiera degli Stati Uniti Ralph Pratt Bandiera degli Stati Uniti Dick Rathmann
Bandiera degli Stati Uniti Jim Rathmann Bandiera degli Stati Uniti Jim Rigsby Bandiera degli Stati Uniti Bud Rose Bandiera degli Stati Uniti Mauri Rose Bandiera degli Stati Uniti Paul Russo
Bandiera degli Stati Uniti Troy Ruttman Bandiera degli Stati Uniti Bill Schindler Bandiera degli Stati Uniti Bob Sweikert Bandiera degli Stati Uniti Joel Thorne Bandiera degli Stati Uniti Charles van Acker
Bandiera degli Stati Uniti Bill Vukovich Bandiera degli Stati Uniti Lee Wallard Bandiera degli Stati Uniti Spider Webb

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Gare del Campionato Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Gran Premio Circuito Pole position Giro veloce Pilota vincitore Costruttore Resoconto
1 Bandiera del Regno Unito Gran Premio di Gran Bretagna Silverstone Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
2 Bandiera di Monaco Gran Premio di Monaco Monaco Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
3 Bandiera degli Stati Uniti 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Bandiera degli Stati Uniti Walt Faulkner Bandiera degli Stati Uniti Johnnie Parsons Bandiera degli Stati Uniti Johnnie Parsons Bandiera degli Stati Uniti Kurtis Kraft-Offenhauser Resoconto
4 Bandiera della Svizzera Gran Premio di Svizzera Berna Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
5 Bandiera del Belgio Gran Premio del Belgio Spa-Francorchamps Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
6 Bandiera della Francia Gran Premio di Francia Reims Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
7 Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia Monza Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto

Gare non valide per il Campionato Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 1950 si sono disputate 16 gare per vetture di Formula 1 non valide per il Campionato Mondiale.

Gran Premio Nome ufficiale Data Circuito Immagine Pilota vincitore Costruttore Resoconto
Bandiera del Regno Unito Trofeo di Richmond II Richmond Trophy 10 aprile Goodwood Bandiera del Regno Unito Reg Parnell Bandiera dell'Italia Maserati 4CLT-48 Resoconto
Bandiera della Francia Gran Premio di Pau XI Grand Prix de Pau 10 aprile Pau Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Maserati 4CLT-48 Resoconto
Bandiera dell'Italia Gran Premio di San Remo V Gran Premio di San Remo 16 aprile Ospedaletti Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 158 Resoconto
Bandiera della Francia Gran Premio di Parigi IV Grand Prix de Paris 30 aprile Montlhéry Bandiera della Francia Georges Grignard Bandiera della Francia Talbot T26C Resoconto
Bandiera del Regno Unito Trofeo dell'Impero Britannico XII British Empire Trophy 15 giugno Douglas Bandiera del Regno Unito Bob Gerard Bandiera del Regno Unito ERA B Resoconto
Bandiera dell'Italia Gran Premio di Bari IV Gran Premio di Bari 9 luglio Bari Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 158 Resoconto
Bandiera del Regno Unito Jersey Road Race IV J.C.C. Jersey Road Race 13 luglio Isola di Jersey Bandiera del Regno Unito Peter Whitehead Bandiera dell'Italia Ferrari 125 Resoconto
Bandiera della Francia Circuito dell'Albigeois XII Circuit de l'Albigeois 16 luglio Albi Bandiera della Francia Louis Rosier Bandiera della Francia Talbot T26C Resoconto
Bandiera dei Paesi Bassi Gran Premio d'Olanda I Grote Prjis van Nederland 23 luglio Zandvoort Bandiera della Francia Louis Rosier Bandiera della Francia Talbot T26C Resoconto
Bandiera della Svizzera Gran Premio delle Nazioni III Grand Prix des Nations 30 luglio Ginevra Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 158 Resoconto
Bandiera del Regno Unito Trofeo di Nottingham I Nottingham Trophy 7 agosto Gamston Bandiera del Regno Unito David Hampshire Bandiera dell'Italia Maserati 4CLT-48 Resoconto
Bandiera del Regno Unito Trofeo dell'Ulster IV Ulster Trophy 12 agosto Dundrod Bandiera del Regno Unito Peter Whitehead Bandiera dell'Italia Ferrari 125 Resoconto
Bandiera dell'Italia Circuito di Pescara XIX Circuito di Pescara 15 agosto Pescara Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 158 Resoconto
Bandiera del Regno Unito Trofeo Internazionale BRDC II BRDC International Trophy 26 agosto Silverstone Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 158 Resoconto
Bandiera del Regno Unito Trofeo di Goodwood III Goodwood Trophy 30 settembre Goodwood Bandiera del Regno Unito Reg Parnell Bandiera del Regno Unito BRM P15 Resoconto
Bandiera della Spagna Gran Premio del Penya Rhin X Gran Premio de Penya Rhin 29 ottobre Pedralbes Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari 375 Resoconto

Gare della serie Formula Libre[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 1950, tra gennaio e dicembre si sono disputate anche 11 gare in Sud America della serie Formula Libre, nelle quali anche le vetture di Formula 1 erano invitate a partecipare. I paesi che ospitavano in quest'annata le gare erano Argentina, Brasile e Cile. Vi fu un dominio di Ferrari e Maserati: la prima vinse sia con la 166 FL approntata esclusivamente per questa serie, sia con la 125 di Formula 1. Una sola vettura francese, la Talbot, vinse l'ultima gara stagionale, la 500 Miglia De Rafaela.

Gran Premio Data Circuito Pilota vincente Team vincente Resoconto
Bandiera dell'Argentina Gran Premio Eva Duarte Peron 8 gennaio Parco Palermo Bandiera dell'Italia Luigi Villoresi Bandiera dell'Italia Ferrari 166 FL Resoconto
Bandiera dell'Argentina Gran Premio Generale San Martin 15 gennaio El Torreón Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari 166 FL Resoconto
Bandiera dell'Argentina Coppa Accion 22 gennaio Parque Independencia Bandiera dell'Italia Luigi Villoresi Bandiera dell'Italia Ferrari 166 FL Resoconto
Bandiera del Brasile Gran Premio di Interlagos 28 maggio Interlagos Bandiera del Brasile Francisco Credentino Bandiera dell'Italia Maserati Resoconto
Bandiera del Brasile Quinta da Boa Vista 4 luglio Boa Vista sconosciuto[5] sconosciuto[5] Resoconto
Bandiera del Brasile Gran Premio della Gavea 11 luglio Gávea sconosciuto[5] sconosciuto[5] Resoconto
Bandiera del Brasile Gran Premio di Boa Vista 24 settembre Boa Vista Bandiera del Brasile Chico Landi Bandiera dell'Italia Ferrari 125 Resoconto
Bandiera del Brasile Coppa Interlagos 1º ottobre Interlagos Bandiera del Brasile Chico Landi Bandiera dell'Italia Ferrari 125 Resoconto
Bandiera dell'Argentina Gran Premio del Parana 12 novembre Parque Urquiza Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Ferrari 166 FL Resoconto
Bandiera del Cile Gran Premio Presidente Alessandri 18 novembre Palma Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Ferrari 166 FL Resoconto
Bandiera dell'Argentina 500 Miglia De Rafaela 24 dicembre Rafaela Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera della Francia Talbot T26C Resoconto

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Classifica piloti[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema di punteggio prevedeva l'attribuzione ai primi cinque classificati rispettivamente di 8, 6, 4, 3 e 2 punti; un punto aggiuntivo veniva assegnato al detentore del giro più veloce. I punti venivano divisi equamente tra i piloti alla guida di una vettura condivisa; in questi casi il piazzamento a punti è indicato con il simbolo ‡ in tabella. Per la classifica finale valevano i migliori quattro risultati; nella colonna Punti sono indicati i punti effettivamente validi per il campionato, tra parentesi i punti totali conquistati.

Pos. Pilota Punti
1 Bandiera dell'Italia Nino Farina 1 Rit 1 4 7 1 30
2 Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Rit 1 Rit 1 1 Rit 27
3 Bandiera dell'Italia Luigi Fagioli 2 Rit 2 2 2 3 24 (28)
4 Bandiera della Francia Louis Rosier 5 Rit 3 3 6 4 13
5 Bandiera dell'Italia Alberto Ascari 2 Rit 5 NP 2‡ 11
6 Bandiera degli Stati Uniti Johnnie Parsons 1 9
7 Bandiera degli Stati Uniti Bill Holland 2 6
8 Bandiera della Thailandia Prince Bira Rit 5 4 Rit 5
9 Bandiera del Regno Unito Peter Whitehead 3 7 4
= Bandiera di Monaco Louis Chiron Rit 3 9 Rit Rit 4
= Bandiera del Regno Unito Reg Parnell 3 Rit 4
= Bandiera degli Stati Uniti Mauri Rose 3 4
13 Bandiera dell'Italia Dorino Serafini 2‡ 3
= Bandiera della Francia Yves Giraud-Cabantous 4 Rit Rit 8 3
= Bandiera della Francia Raymond Sommer 4 Rit Rit Rit Rit 3
= Bandiera degli Stati Uniti Cecil Green 4 3
= Bandiera della Francia Robert Manzon Rit 4 Rit 3
= Bandiera della Francia Philippe Étancelin 8 Rit Rit Rit 5‡ 5 3
19 Bandiera dell'Italia Felice Bonetto 5 Rit NP 2
20 Bandiera degli Stati Uniti Tony Bettenhausen 5‡ 1
= Bandiera degli Stati Uniti Joie Chitwood 5‡ 1
= Bandiera della Francia Eugène Chaboud Rit 5‡ 1
Bandiera della Svizzera Toulo de Graffenried Rit Rit 6 6 0
Bandiera del Regno Unito Bob Gerard 6 6 0
Bandiera dell'Italia Luigi Villoresi Rit Rit 6 NP 0
Bandiera degli Stati Uniti Lee Wallard 6 0
Bandiera della Francia Charles Pozzi 6 0
Bandiera del Belgio Johnny Claes 11 7 10 8 Rit Rit 0
Bandiera del Regno Unito Cuth Harrison 7 Rit Rit 0
Bandiera della Francia Pierre Levegh 7 Rit Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Walt Faulkner 7 0
Bandiera dell'Italia Nello Pagani 7 0
Bandiera degli Stati Uniti Harry Schell Rit 8 0
Bandiera degli Stati Uniti George Connor 8 0
Bandiera del Regno Unito David Hampshire 9 Rit 0
Bandiera del Regno Unito Geoff Crossley Rit 9 0
Bandiera degli Stati Uniti Paul Russo 9 0
Bandiera della Svizzera Toni Branca 11 10 0
Bandiera del Regno Unito Joe Fry 10 0
Bandiera del Regno Unito Brian Shawe Taylor 10 0
Bandiera degli Stati Uniti Pat Flaherty 10 0
Bandiera degli Stati Uniti Myron Fohr 11 0
Bandiera degli Stati Uniti Duane Carter 12 0
Bandiera degli Stati Uniti Mack Hellings 13 0
Bandiera degli Stati Uniti Jack McGrath 14 0
Bandiera degli Stati Uniti Troy Ruttman 15 0
Bandiera degli Stati Uniti Gene Hartley 16 0
Bandiera degli Stati Uniti Jimmy Davies 17 0
Bandiera degli Stati Uniti Johnny McDowell 18 0
Bandiera degli Stati Uniti Walt Brown 19 0
Bandiera degli Stati Uniti Travis Webb 20 0
Bandiera degli Stati Uniti Jerry Hoyt 21 0
Bandiera degli Stati Uniti Walt Ader 22 0
Bandiera degli Stati Uniti Jackie Holmes 23 0
Bandiera degli Stati Uniti Jim Rathmann 24 0
Bandiera dell'Irlanda Joe Kelly NC 0
Bandiera dell'Italia Franco Rol Rit Rit Rit 0
Bandiera della Francia Eugène Martin Rit Rit 0
Bandiera del Regno Unito David Murray Rit Rit 0
Bandiera dell'Argentina José Froilán González Rit Rit 0
Bandiera della Francia Maurice Trintignant Rit Rit 0
Bandiera del Regno Unito Peter Walker Rit 0
Bandiera del Regno Unito Tony Rolt Rit 0
Bandiera del Regno Unito Leslie Johnson Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Henry Banks Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Fred Agabashian Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Bill Schindler Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Bayliss Levrett Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Bill Cantrell Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Jimmy Jackson Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Sam Hanks Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Dick Rathmann Rit 0
Bandiera degli Stati Uniti Duke Dinsmore Rit 0
Bandiera della Francia Guy Mairesse Rit 0
Bandiera dell'Italia Piero Taruffi Rit 0
Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Rit 0
Bandiera della Francia Henri Louveau Rit 0
Bandiera dell'Italia Franco Comotti Rit 0
Bandiera dell'Italia Consalvo Sanesi Rit 0
Bandiera della Germania Ovest Paul Pietsch Rit 0
Pos. Pilota Punti
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ British GP, 1950 Race Report, su grandprix.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
  2. ^ Monaco GP, 1950 Race Report, su grandprix.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
  3. ^ Swiss GP, 1950 Race Report, su grandprix.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
  4. ^ Italian GP, 1950 Race Report, su grandprix.com. URL consultato il 7 dicembre 2013.
  5. ^ a b c d Resoconto non disponibile, risultati sconosciuti.

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