Cile

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Cile
(ES) Por la razón o la fuerza
(IT) Per la ragione o la forza
Cile - Localizzazione
Cile - Localizzazione
La Repubblica del Cile (in verde scuro) e il territorio antartico rivendicato ma non controllato (in verde chiaro)
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica del Cile
Nome ufficiale(ES) República de Chile
Lingue ufficialiSpagnolo
Altre lingueMapudungun, Quechua e Rapanui a livello locale
Capitale Santiago del Cile  (6.158.080 ab. / Cens. 2014)
Politica
Forma di governoRepubblica presidenziale
PresidenteGabriel Boric
IndipendenzaDalla Spagna, 12 febbraio 1818
Ingresso nell'ONU24 ottobre 19451
Superficie
Totale755.838,7[1] km² (38º)
% delle acque1,07%
Popolazione
Totale17.574.003 ab. (2017)
Densità23,25 ab./km²
Tasso di crescita0,88% (2012)[2]
Nome degli abitantiCileni
Geografia
ContinenteAmerica meridionale
ConfiniPerù, Bolivia, Argentina
Fuso orarioda UTC-5 a UTC-32
Economia
Valutapeso cileno
PIL (nominale)298 172[3] milioni di $ (2018) (41º)
PIL pro capite (nominale)16,078[3] $ (2018) (57º)
PIL (PPA)481 756[3] milioni di $ (2018) (41º)
PIL pro capite (PPA)25 978[3] $ (2018) (56º)
ISU (2016)0,847 (molto alto) [4] (38º)
Fecondità1,8 (2011)[5]
Varie
Codici ISO 3166CL, CHL, 152
TLD.cl
Prefisso tel.+56
Sigla autom.RCH
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleHimno Nacional de Chile
Festa nazionale18 settembre
Cile - Mappa
Cile - Mappa
1È uno dei 51 stati che hanno dato vita all'ONU nel 1945.
2 L'Isola di Pasqua e l'Isola Sala y Gómez usano UTC-5.
Evoluzione storica
Stato precedente Capitaneria generale del Cile

Cile di Pinochet (1973-1990)

 

Il Cile (in spagnolo: Chile), ufficialmente Repubblica del Cile (in spagnolo: República de Chile), è uno Stato situato nell'estremo sud-ovest del continente americano. Ha come capitale Santiago del Cile.

Si estende su un lungo e stretto lembo di terra tra l'Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande, con una superficie totale di 765625 km², comprensiva di territori insulari nell'Oceano Pacifico: delle Isole Juan Fernández, Sala y Gómez, Isole Desventuradas e l'Isola di Pasqua. Il Cile reclama inoltre la sovranità anche su una zona dell'Antartide denominata Territorio antartico cileno: per questo motivo, il Cile si considera il "paese dei tre continenti".

I suoi 17 910 000 abitanti dispongono di un indice di sviluppo umano, percentuale di globalizzazione, PIL procapite, livello di crescita economica e qualità della vita tra i più elevati dell'America Latina; per ISU supera: Argentina, Uruguay, Messico e Brasile. Dal 7 maggio 2010 il Cile fa parte dell'OCSE.

Il paese è seriamente minacciato dal riscaldamento globale e dall'inizio degli anni '90 ha perso almeno il 37% delle sue risorse idriche.[6]

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Lago Nordenskjöld, Parco Nazionale Torres del Paine, Patagonia cilena

Confina a nord con il Perù, ad est con la Bolivia e l'Argentina e a sud con lo stretto di Drake. È il paese di forma più allungata al mondo, coprendo una distanza da nord a sud (senza la parte antartica) di circa 4300 km, mentre la distanza media da est a ovest è solamente di 180 km.

Il Cile reclama la sovranità anche su una zona dell'Antartide di 1250257,6 km², denominata Territorio antartico cileno, compresa fra i meridiani 90° e 53° ovest fino al Polo Sud. Questa richiesta non è stata accolta a causa della firma al Trattato Antartico che, di fatto, determina la rinuncia alle pretese territoriali nell'Antartide.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Vi sono diverse teorie sull'origine del nome Chile. Secondo una di queste, descritta dal cronista del XVIII secolo Diego de Rosales, il termine deriva dal nome di uno dei capotribù (cacique) chiamato "Tili" che governava la valle dell'Aconcagua fino alla conquista da parte degli Incas.[7] Un'altra teoria punta sulla somiglianza tra la valle dell'Aconcagua e la valle di Casma in Perù, nella quale si trovava una città e una vallata chiamate Chili.[7] Altre teorie sostengono che il nome Chile derivi dal termine Mapuche chilli, che significa "dove finisce la terra",[8] oppure dal termine Quechua chin, "freddo". I primi spagnoli sentirono il nome dagli Incas e dai pochi sopravvissuti della prima spedizione in Perù di Diego de Almagro (1535-36) che si definivano "uomini di Chilli".[8]

L'abate Molina nel suo Compendio de la historia geográfica, natural y civil del reino de Chile fa risalire il termine alla parola mapuche chi o trih con cui veniva definito un uccello con una macchia rossa sulle ali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Cile.

L'epoca precolombiana[modifica | modifica wikitesto]

Diversi studi collocano l'epoca del popolamento dell'attuale territorio cileno a circa 10.500 anni a.C. Il Cile preispanico era popolato da una varietà di culture indigene che si stanziarono in bande longitudinali, attraversanti anche le Ande e arrivando a territori attualmente argentini nell'Atlantico. Nella zona del nord del paese i gruppi amerindi Aymara, Atacameña e Diaguita stabilirono culture fortemente agricole da parte dell'impero Inca che, dal secolo XV, dominò una grande parte del territorio attuale del Cile, fino al fiume Maule. Al sud del fiume Aconcagua si stabilirono le varie comunità seminomadi degli amerindi mapuche, la principale etnia indigena del paese. Nei canali australi, infine, hanno abitato diversi gruppi indigeni come gli amerindi: Chono, Yámana, Alacalufe ed Ona. Nell'Isola di Pasqua si sviluppò un'avanzata e misteriosa cultura polinesica, praticamente estinta oggi.

La conquista[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1520, Ferdinando Magellano fu il primo esploratore europeo a visitare il territorio cileno percorrendo lo stretto che porta il suo nome. Ma fu soltanto nel 1535 che i conquistatori spagnoli provarono a conquistare le terre della "valle del Cile" dopo aver sconfitto l'impero Inca. La prima spedizione, condotta da Diego de Almagro, non ebbe i risultati voluti; seguì il tentativo di conquista guidato da Pedro de Valdivia. Lungo il suo cammino verso sud, e attraversando il deserto di Atacama, Valdivia fondò una serie di centri abitati, il primo ed il più importante, il 12 febbraio 1541, fu la città di Santiago della Nuova Estremadura.

Pedro de Valdivia

Successivamente Valdivia iniziò una campagna militare diretta verso i territori più meridionali dove erano insediate le tribù mapuche, dando così inizio alla guerra di Arauco, che Alonso de Ercilla riportò magistralmente nella sua opera La Araucana (1576). Le battaglie si protrassero per circa tre secoli, intervallate da numerosi periodi di pace, grazie alla realizzazione di "Parlamenti" come quello di Quilín nel 1641, che avrebbe stabilito un limite tra il governo coloniale e le tribù indigene lungo il fiume Bío Bío, dando nome alla zona conosciuta ancora oggi come La Frontiera.

Un discorso a parte merita il tentativo effettuato da Pedro Sarmiento de Gamboa, a partire dal 1581, di colonizzare i territori al nord dello Stretto di Magellano, fondando le città Nombre de Jesús situata alla bocca occidentale dello stretto, e quella Rey Don Felipe alle prossimità dell'attuale Fuerte Bulnes, a circa 60 km a sud di Punta Arenas. Il tentativo fallì miseramente con la morte di tutti i coloni, meno Tomé Hernández, che, al passare del corsaro inglese Cavendish, decise di salire a bordo e di raccontare l'esito della spedizione in un suo scritto.

La Capitanía General de Chile, chiamata anche il Regno del Cile, fu una delle colonie più australi dell'Impero Spagnolo. A causa della sua lontana posizione dai grandi centri e dalle strade commerciali imperiali, e a causa del conflitto con i mapuche, il Cile fu una provincia povera, appartenente al Vicereame del Perù e la cui economia era praticamente destinata a sostenere i pochi abitanti del territorio.

L'indipendenza[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Indipendenza del Cile.
Bernardo O'Higgins

Nel 1810, iniziò, con la costituzione della prima assemblea di governo, il processo di autodeterminazione dalla nazione, e un periodo chiamato Patria Vecchia, che durò fino al 1814, anno della cosiddetta "Catastrofe di Rancagua", quando le truppe reali spagnole riconquistarono il territorio. Le truppe indipendentiste, profughe a Mendoza, formarono un battaglione con i soldati argentini l'Esercito delle Ande guidato da José de San Martín che liberò gran parte del Cile dopo la battaglia di Chacabuco, il 12 febbraio 1817. L'anno successivo, dopo la decisiva Battaglia di Maipú il governo del "Direttore Supremo" Bernardo O'Higgins Riquelme dichiarò l'indipendenza del Cile.

O'Higgins inaugurò un periodo di riforme, lasciando comunque insoddisfatta una grande parte dell'opinione pubblica, provocando, nel 1823, la sua abdicazione. Tra gli artefici dell'indipendenza del Cile un posto di primo piano lo occupa Manuel Rodríguez Erdoíza e ancora da ricordare la figura di José Miguel Carrera. Durante i 10 anni successivi, il Cile avviò una serie di politiche per costruire un nuovo Stato. Dopo una serie di fallimenti, la vittoria conservatrice nella Rivoluzione del 1829 diede inizio ad un periodo di stabilità: il nuovo regime si chiamò Repubblica Conservatrice ed ebbe come primo ministro Diego Portales che, grazie alla Costituzione del 1833, riuscì a costruire le basi politico-amministrative del Cile del XIX secolo.

Organizzazione della Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Il Cile iniziò lentamente a svilupparsi e a stabilizzare le sue frontiere. L'economia fu protagonista di una grande crescita, grazie alla scoperta dei giacimenti di zinco a Chañarcillo e alla crescita del porto di Valparaíso, fatto che provocò un conflitto con il Perù per la supremazia marittima nell'Oceano Pacifico. La formazione della confederazione fra il Perù e la Bolivia fu considerata una minaccia per la stabilità del Cile, per cui Portales dichiarò guerra ai due paesi; la guerra terminò nel 1839 con la vittoria cilena nella battaglia di Yungay e con la dissoluzione della confederazione. Allo stesso tempo, si provò a rafforzare il controllo sul Sud del paese intensificando la penetrazione nella zona dell'Araucanía con la colonizzazione della Llanquihue da parte di immigranti tedeschi. La regione di Magallanes fu incorporata nello stato grazie alla spedizione del capitano di origine scozzese John Williams Wilson che, in una piccola goletta di 16 metri, l'Ancud, costruita appositamente per la spedizione, trasportò 23 persone e alcuni animali nella zona e fondò, il 18 settembre 1843, il Fuerte Bulnes, dichiarando la sovranità cilena sullo Stretto di Magellano. Inoltre ebbe inizio la colonizzazione della zona di Antofagasta.

Guerra del Pacifico: Battaglia Navale d'Iquique, 21 maggio 1879.

Dopo quaranta anni di governo conservatore, nel 1871 ebbe inizio un periodo di governo del partito liberale, caratterizzato da una crescita economica dovuta all'estrazione mineraria del nitrato di potassio nella zona di Antofagasta. L'attività estrattiva era così proficua, che la Bolivia iniziò a reclamare questo territorio. Nonostante la firma dei trattati del 1866 e del 1871, i due paesi non riuscirono a risolvere i loro conflitti ed il 14 febbraio 1879, il Cile bombardò il porto di Antofagasta, dichiarando guerra a Bolivia e a Perù e sconfiggendoli entrambi, arrivando addirittura ad attaccare la città di Lima e ad annettere il dipartimento di Antofagasta e le province di Tarapacá, Arica e Tacna[9] e la contemporanea risoluzione dei problemi di confine con l'Argentina in Patagonia per il controllo di Puna di Atacama. Nello stesso periodo finì la Guerra di Arauco con la pacificazione dell'Araucania nel 1881 e l'annessione dell'Isola di Pasqua nel 1888.

Il genocidio dei Selknam, un popolo indigeno della Terra del Fuoco, ebbe luogo alla fine del XIX secolo. La causa principale del loro sterminio fu la privatizzazione della terra nella Terra del Fuoco a vantaggio di grandi estancias.[10]

Elementi fisici e politici di Argentina e Cile nel 1937

Nel 1891, il conflitto tra il Presidente José Manuel Balmaceda ed il Congresso causò una guerra civile: i membri del Congresso ottennero la vittoria e stabilirono una repubblica parlamentare. Questi anni si caratterizzarono, nonostante la crescita economica, per l'instabilità politica e la nascita del movimento proletario che portava l'attenzione sulla questione sociale. Dopo anni di dominio delle oligarchie, nel 1920 fu eletto Arturo Alessandri con l'appoggio dei movimenti popolari. La crisi però si accentuò, conducendo in due occasioni alla rinuncia di Alessandri, dopo la promulgazione della Costituzione cilena del 1925, anno che vide la nascita della Repubblica Presidenziale.

José Manuel Balmaceda

Carlos Ibáñez del Campo assunse il governo nel 1927 con un grande sostegno popolare, ma la fine della prima guerra mondiale[11] e la Grande depressione ridussero drasticamente il commercio del nitrato di potassio, producendo una forte crisi economica nel paese: il Cile fu infatti tra le nazioni più colpite dalla recessione a livello mondiale. Ibáñez rinunciò nel 1932 e l'instabilità politica dopo il colpo di stato militare diede vita alla Repubblica Socialista del Cile, che durerà soltanto 3 mesi, finché Alessandri riassunse il potere e rimise in sesto l'economia, ma senza ridurre la tensione tra i partiti. Dopo il massacro del Segundo Obrero, i partiti di tendenza fascista decisero di sostenere il candidato del Partito Radicale del Cile, Pedro Aguirre Cerda che venne nominato presidente nel 1938.

Il mandato di Aguirre Cerda dà inizio ad un periodo di governi fascisti, realizzando diverse riforme e rivendicando il territorio antartico antistante la nazione. A seguito della precoce scomparsa del Cerda, Juan Antonio Ríos, il suo successore, deve fare fronte all'opposizione e alle pressioni degli Stati Uniti per dichiarare la guerra all'asse durante la seconda guerra mondiale, cosa che accade nel 1945. Dopo essere stato sostenuto dal Partito Comunista del Cile, il radicale Gabriel González Videla viene eletto presidente nel 1946. Tuttavia, con l'inizio della Guerra Fredda i comunisti verranno esclusi dalla politica attraverso la Legge Maledetta. Nel 1952, Ibáñez torna alla politica, viene eletto con l'appoggio dei cittadini, ma lo perde dopo una serie di misure liberali attuate per ravvivare l'economia.

Nel 1958, viene eletto il politico indipendente Jorge Alessandri, il figlio di Arturo Alessandri, che dovrà fare fronte al caos prodotto dal terremoto del 1960, il più forte registrato nella storia del paese, evento che comunque non impedì nel 1962 lo svolgimento del campionato mondiale di calcio. In questo periodo, si instaura un sistema politico chiamato "Dei Tre Terzi" composto dalla Destra, dal Partito Democratico Cristiano del Cile e dal FRAP.[12] Temendo una vittoria delle sinistre, la Destra sostiene il Democratico Cristiano Eduardo Frei Montalva, successivamente eletto nel 1964. Benché Frei Montalva tenti di realizzare la sua cosiddetta "Rivoluzione nella libertà", attraverso una moderata riforma agricola e la controversa cilenizzazione del rame, alla fine del suo mandato la tensione politica produce una serie di scontri.

Nel 1970 fu eletto il socialista Salvador Allende alla testa della coalizione di Unidad Popular. Tuttavia, il suo governo si confrontò con molti problemi economici e la forte opposizione del resto dei partiti politici, delle élite economiche che tentarono di bloccare le sue riforme, e del governo degli Stati Uniti di Richard Nixon. L'estrazione del rame e le sue aziende vengono nazionalizzate, ma questo non impedisce che il paese cada in una grave crisi economica e che l'inflazione raggiunga doppia cifra. L'economia, già severamente provata, viene ulteriormente danneggiata da continui scioperi da parte di medici, insegnanti, studenti, camionisti, minatori, e in generale dal ceto medio. I confronti tra momios[13] ed upelientos[14] raggiungono livelli di terrorismo, si moltiplicano le difficoltà nel garantire la stabilità e la sicurezza del paese, come anche la fedeltà delle Forze Armate al regime costituzionale.

Salvador Allende

Il golpe e Pinochet[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Golpe cileno del 1973 e Cile di Pinochet.

L'11 settembre 1973 viene realizzato il colpo di Stato cileno, con l'aiuto della CIA. Durante il golpe perde la vita lo stesso Allende, morto all'interno del Palazzo della Zecca, e, secondo la versione ufficiale, suicidatosi poco prima di cadere nelle mani dei militari golpisti.[15] Nel luglio 2011 una nuova autopsia effettuata sul corpo riesumato di Allende da esperti internazionali e divulgata dal Servizio Sanitario di Santiago ha confermato che il presidente sia stato ucciso dai golpisti.

Prima di morire, Salvador Allende affida alla radio il suo ultimo messaggio, che influenzerà la futura coscienza del paese. L'esercito cileno conduce materialmente il golpe, ma non restituisce il potere alla Destra politica ed economica che l'aveva ideato: lo consegna invece nelle mani del generale Augusto Pinochet Ugarte, nato a Valparaíso il 25 novembre 1915, che passerà alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori.

Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e scomparvero, almeno 30 000 persone, tra cui gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, artisti e musicisti, come Víctor Jara, professionisti, religiosi, studenti e operai.

Pinochet salì al potere rimpiazzando il rinunciatario comandante in capo dell'esercito, generale Carlos Prats,[16] a causa delle forti pressioni esercitate dall'oligarchia cilena. Bisogna sottolineare il fatto che la nomina a generale, precedente al colpo di Stato, contò inizialmente proprio sull'approvazione di Allende, e fu resa possibile da un dettaglio tecnico legato all'anzianità del generale Prats, più che a doti particolari nel comando o a qualità professionali di Pinochet. Questa decisione politica fu presa nel tentativo estremo di evitare il colpo di stato nell'aria da tempo, nonostante i precedenti di Pinochet avessero già evidenziato il suo profilo repressivo e violento. Negli anni sessanta, ad esempio, durante il governo del cristiano-democratico Eduardo Frei Montalva, gli venne dato l'incarico di soffocare uno sciopero nella zona desertica situata nel nord del Cile: la repressione fu sanguinosa, il numero dei morti e dei feriti fu elevato. Malgrado questi precedenti l'esecutivo approvò la sua nomina, segnando involontariamente la propria sorte.

Augusto Pinochet

Ad ogni buon conto Pinochet e l'esercito giocarono un ruolo abbastanza secondario nell'organizzazione e nella realizzazione del complotto che il giorno 11 settembre 1973 sfociò nel golpe sanguinoso che travolse il governo di Unidad Popular. I veri artefici e mandanti intellettuali del "golpe" furono, secondo storici autorevoli, l'oligarchia e le élite imprenditoriali, appoggiate dai settori politici che le rappresentavano, ovvero la destra e la direzione della Democrazia Cristiana, tranne poche eccezioni. Un aiuto fondamentale dal punto di vista organizzativo all'ascesa del dittatore fu fornito degli Stati Uniti, timorosi che il socialismo potesse espandersi anche nell'area sudamericana.

Il colpo di stato venne affidato all'esercito in quanto storico garante dell'ordine costituzionale e istituzionale della repubblica, mito rafforzato dal profilo (anch'esso mitico) apolitico e professionale delle forze armate cilene, la cui formazione veniva attuata principalmente attraverso la tristemente celebre scuola "delle Americhe", allora stanziata a Panama.[17]

Dal 1973 al 1990 dunque il mondo fu testimone di migliaia di sparizioni, decine di migliaia di arresti, torture ed esili.

Con la nuova costituzione emanata nel 1988 venne stabilito che, attraverso un plebiscito, si sarebbe deciso se Pinochet sarebbe potuto rimanere in carica ancora per un altro mandato come presidente della repubblica. Il Plebiscito cileno del 1988 fu sfavorevole a Pinochet, e portò alle prime elezioni democratiche del 14 dicembre 1989. Pinochet lasciò ufficialmente la presidenza l'11 marzo 1990, ma nella nuova democrazia l'ex dittatore mantenne comunque la carica di comandante supremo delle forze armate.

La costituzione emanata dalla dittatura rimase invariata; i delitti commessi furono "liquidati" con l'attuazione della politica della riconciliazione nazionale; l'omicidio di stato nei confronti di coloro che denunciavano il prosieguo della repressione ai danni dell'opposizione era comunque una realtà; l'assegnazione a Pinochet, una volta in pensione, della carica di senatore a vita con conseguente immunità ed impunità venne difesa ferocemente.

La "caduta" di Pinochet, fino a poco tempo prima considerato in Cile un intoccabile,[18] iniziò il 22 settembre 1998, quando l'ex generale si recò a Londra per un'operazione chirurgica. Amnesty International e altre organizzazioni chiesero subito il suo arresto per violazione dei diritti umani. Pochi giorni dopo il giudice spagnolo Baltasar Garzón emise un mandato di cattura internazionale, chiedendo di incriminare il generale per la morte di cittadini spagnoli durante la dittatura cilena.

A sostegno di questa richiesta si espressero le sentenze dell'Audiencia Nacional di Madrid e della Camera dei Lords di Londra, richiamandosi al principio della difesa universale dei diritti dell'uomo e stabilendo rispettivamente che la giustizia spagnola era competente per giudicare i fatti avvenuti durante la dittatura militare in Cile - dal momento che si tratta di "crimini contro l'umanità" che colpiscono, come soggetto giuridico, il genere umano nel suo insieme - e che i presunti autori di gravi delitti contro l'umanità, come appunto Pinochet, non godono di immunità per i loro crimini, neanche se si tratta di capi di stato o ex capi di stato.

Il Ministro dell'Interno del Regno Unito, il laburista Jack Straw, il 2 marzo 2000 decise di liberare Pinochet e di permettere il suo ritorno in Cile, negando quindi l'estradizione e adducendo "ragioni umanitarie": un'espressione che suonò come un insulto alla memoria e al dolore dei familiari delle migliaia di vittime della sua dittatura.

A Santiago, il giudice Guzmán continua la sua inchiesta contro Pinochet, ma il vecchio ex dittatore resiste in tutti i modi per non essere portato davanti a un tribunale del suo paese, quel Cile che per oltre vent'anni ha dominato col pugno di ferro.

In seguito ad un attacco di cuore, Augusto Pinochet muore a 91 anni, il 10 dicembre 2006 dopo alcune settimane di degenza nell'ospedale militare di Santiago. La Repubblica cilena negò per il dittatore i funerali di stato. Massiccia fu la presenza delle gerarchie militari, simpatizzanti di estrema destra e delle più alte cariche della Chiesa cattolica.

Il dopo-Pinochet[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo immediatamente successivo alla dittatura di Pinochet, le elezioni presidenziali del 1989 conducono alla vittoria di Patricio Aylwin Azócar, sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra della Concentrazione dei Partiti per la Democrazia formata da Partito Democratico Cristiano del Cile, Partito per la Democrazia, Partito Radicale del Cile e Partito Umanista. La coalizione di centro-destra, Democrazia e Progresso, sostiene invece Hernán Büchi; ad essa aderiscono Unione Democratica Indipendente, Rinnovamento Nazionale e Democrazia Radicale.

Le successive elezioni presidenziali del 1993 vedono prevalere Eduardo Frei Ruiz-Tagle, esponente della Concentrazione. La coalizione di centro-sinistra si conferma alle elezioni presidenziali del 1999 con Ricardo Lagos, esponente del Partito Socialista del Cile. Lagos ottenne livelli di approvazione del 75%, grazie all'inserimento del paese nel consesso internazionale, inclusa la partecipazione nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con il suo rifiuto all'invasione dell'Iraq e la firma di trattati di libero commercio con l'Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina.

Le elezioni presidenziali del 2005 vedono la vittoria della socialista Michelle Bachelet. Il 13 marzo Bachelet approvò il suo primo provvedimento presidenziale, considerato di grande importanza, ossia l'esenzione dal pagamento di prestazioni sanitarie per le persone con più di 60 anni,[19] oltre alla creazione di una commissione parlamentare per le riforme del sistema previdenziale coinvolgendo membri dell'opposizione di centrodestra.[20] Bachelet ha iniziato il suo mandato con alti livelli di approvazione: oltre il 60% dei cittadini apprezzava la sua gestione presidenziale. Alcuni provvedimenti sono stati contestati, come gli aumenti delle imposte sulle attività produttive e la legge per la regolamentazione del lavoro nero, creando malcontento non solo nell'Alianza por Chile o nel mondo delle imprese ma anche nella coalizione di centrosinistra. Un'altra legge approvata nei primi mesi del suo governo è stata la legge della regolamentazione del tabacco.

Tuttavia la Presidente ha ricevuto molte critiche a seguito di alcuni provvedimenti non approvati dal Congresso, tra cui la controversa riforma dell'istruzione che ha suscitato grandi proteste da parte degli studenti che hanno organizzato diversi scioperi ed il 30 maggio l'80% degli studenti delle scuole superiori, pari a 800.000, hanno protestato nelle strade di Santiago del Cile. Il primo effetto di queste difficoltà per la Presidente è il calo notevole della popolarità che è arrivata fino al 44,2%,[21] il più basso dal 1990. Il 5 giugno gli studenti sono scesi nuovamente in piazza e quattro giorni dopo tutte le manifestazioni nel paese sono terminate. Il 10 dicembre del 2006 Augusto Pinochet è morto e Bachelet ha rifiutato di riservargli un funerale di stato.

Michelle Bachelet alla parata militare del 2007

Bachelet e la sua squadra di governo hanno affrontato la crisi economica del 2008-2009 creando consenso tra l'opinione pubblica e il sistema economico del paese.

Dietro proposta del monsignore Alejandro Goic, presidente della Conferenza Episcopale Cilena, la presidente ha decretato per il bicentenario della fondazione dello stato cileno (previsto per il 2010) un indulto plenario nei confronti di alcuni tipi di detenuti. Questo provvedimento ha avuto effetto dopo le elezioni presidenziali del 2009.

Il ritorno del centro destra[modifica | modifica wikitesto]

Sebastián Piñera e i suoi ministri

La presidente Bachelet registra elevati consensi alla sua gestione di governo specialmente alla fine del suo mandato previsto per il mese di marzo del 2010 soprattutto per la sua gestione economica, che ha permesso al paese di superare la crisi economica del 2009, limitando i danni della crisi finanziaria. Tuttavia la sua coalizione di riferimento, ossia la Concertación, risulta essere in difficoltà per la successione alla presidenza a causa delle divisioni interne che hanno portato alla duplice candidatura di Eduardo Frei Ruiz-Tagle, ossia il candidato ufficiale della coalizione, e Marco Enríquez-Ominami, ex socialista che propone un profondo rinnovamento all'interno dell'alleanza. Tale divisione ha portato a favorire il candidato della destra Sebastián Piñera che ha conseguito il 44% dei voti contro il 30% di Frei, 20% di Enríquez ed il 6% di Arrate, di area comunista ed ex appartenente alla coalizione di centro-sinistra. Il 17 gennaio 2010 Piñera vince le elezioni ponendo fine a 20 anni di governi consecutivi del centro-sinistra.

Piñera ha subito dovuto affrontare la ricostruzione legata al drammatico terremoto del 2010, in seguito al quale ha proceduto alla privatizzazione di partecipazioni statali (miniere, elettricità) e a un piano straordinario di crescita delle tasse. Nell'agosto 2010 ci fu l'incidente nella miniera di San José: dopo oltre due mesi tutti i minatori furono portati in salvo. A partire da giugno 2011 vengono messe in atto in tutto il paese una serie di manifestazioni studentesche per chiedere una riforma del sistema dell'istruzione scolastica superiore ed universitaria.

Il paese sotto la presidenza Piñera è tornato a una crescita economica, in controtendenza rispetto alla crisi mondiale, con il 5,8% nel 2010, il 5,9% nel 2011 e 5,6% nel 2012 e riducendo l'inflazione, arrivata all'1,5% del 2012, e la disoccupazione, al 6,4% nello stesso anno[senza fonte].

La coalizione di centro-sinistra torna al governo con le elezioni presidenziali del 2013, quando Michelle Bachelet è stata di nuovo eletta Presidente.

Al ballottaggio delle presidenziali del 17 dicembre 2017, Sebastián Piñera supera il candidato del centro sinistra, il radicale Alejandro Guillier, e con il 54,58% dei voti viene eletto per la seconda volta Presidente del Cile.

Superata la metà di ottobre 2019 in tutto il paese si sono verificati violenti scontri dovuti alla violenza dell'esercito e della polizia contro manifestanti pacifici, scesi in piazza per manifestare, attraverso quelli che vengono definiti cacerolazo, contro il governo e, in particolare, contro le nuove tasse annunciate a discapito del ceto medio-basso.[22]

Elezioni successive[modifica | modifica wikitesto]

Con le elezioni generali del 2021 viene eletto come presidente Gabriel Boric alla guida di una coalizione di sinistra che dal successivo 11 marzo 2022 è alla guida del paese

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Cile.
Topografia

Il territorio del Cile continentale si colloca su una lunga striscia di terra situata fra l'Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande che si estende per circa 4200 km con una larghezza media di circa 200 km; la larghezza massima, 445 km, è in corrispondenza dello stretto di Magellano (52° 21' S), sul cui imbocco orientale raggiunge l'Oceano Atlantico, mentre quella minima è pari a 90 km ai 31° 37' S.[23] Il territorio cileno si estende tra i 17° 30' S e i 56° 30' S di latitudine.

Il Cile è situato in un'area compresa nella cintura di fuoco e ad elevato rischio sismico a causa dei movimenti di subduzione della placca di Nazca contro la placca sudamericana. Alla fine del paleozoico il territorio dell'attuale Cile era una depressione marina che iniziò a sollevarsi verso la fine del mesozoico a causa dello scontro fra la placca di Nazca e quella sudamericana, scontro dal quale originò la cordigliera delle Ande. I successivi movimenti di assestamento e di erosione hanno dato ai rilievi la forma attuale.

Fanno parte del Cile alcuni territori insulari nell'Oceano Pacifico, come l'Isola di Pasqua e le Isole Juan Fernández, avanza inoltre rivendicazioni per una zona dell'Antartide.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

A causa della sua estensione il Cile continentale, da un punto di vista geografico, viene solitamente suddiviso in cinque regioni geografiche:

  • l'estremo settentrione, chiamato Norte Grande;
  • il centro-settentrione, chiamato Norte Chico;
  • la zona centrale, chiamata Zona central;
  • l'area meridionale, chiamata Zona sur;
  • l'estremo meridione, chiamato Zona austral.

Norte Grande[modifica | modifica wikitesto]

Valle della Luna, regione di Antofagasta

L'estremo settentrione del Paese, chiamato in spagnolo Norte Grande (Grande Nord) si estende dal confine con il Perù fino ai 27° di latitudine, all'altezza circa del corso del fiume Copiapó; questa parte del Paese è caratterizzata dall'estrema aridità, qui si trova il deserto di Atacama, una delle zone più aride del pianeta, gli scenari naturali sono estremamente vari e spettacolari, ricchi di colline e rilievi dai colori vari e cangianti a causa della loro diversa composizione minerale.

All'estremo settentrionale si eleva a picco dalla costa raggiungendo altitudini oltre i 4000 m s.l.m. la cordigliera Domeyko parallela alla costa e alle Ande. La topografia varia della costa genera delle aree con microclimi particolari, i rilievi intrappolano le nebbie che si sollevano dalle acque fredde dell'oceano e l'umidità si condensa sulle foglie della vegetazione. Oltre i rilievi costieri si trova un vasto altopiano con colline ondulate, che comprende le aride aree desertiche limitate ad est dalla cordigliera delle Ande. Al limitare dei deserti vi sono talvolta falde acquifere sotterranee che hanno permesso la crescita di foreste composte da Prosopis tamarugo, una pianta spinosa tipica dell'area che raggiunge i 25 m di altezza. Gran parte delle foreste sono state abbattute per ricavare combustibile per le numerose fonderie costruite fin dall'epoca coloniale, e per sfruttare gli abbondanti giacimenti di rame, argento e nitrato trovati in quest'area, l'abbattimento delle foreste ha reso la zona ancora più arida.

Le abbondanti precipitazioni dei mesi estivi provocano la formazioni di laghi salmastri che ospitano numerose specie di uccelli, compreso il fenicottero cileno. I corsi d'acqua sono per lo più brevi, nel loro corso discendente dalle Ande e talvolta formano delle oasi, sprofondano in banchi di sabbia o acquitrini, spesso a regime endoreico. Alcuni fiumi raggiungono l'Oceano Pacifico, fra questi il fiume Loa che presenta un caratteristico percorso a U ed è il principale fiume del Paese. I fiumi formano strette vallate nelle quali abbonda la vegetazione creando un forte contrasto con le aride colline circostanti. Le strade, solitamente, sono costruite nelle parti più aride per permettere un maggior sfruttamento agricolo delle aree irrigate. La ricchezza principale della regione tuttavia sono le risorse minerarie. In questa parte del Paese si trova la miniera di Chuquicamata, la più grande miniera di rame a cielo aperto del mondo. A partire dagli anni settanta si è avuto, nei porti principali della regione come quello di Iquique e Antofagasta, uno sviluppo dell'industria legata alla pesca.

Il Norte Grande è delimitato a est da una porzione della cordigliera delle Ande geologicamente relativamente recente con la presenza di alcuni stratovulcani e che si eleva dal confine settentrionale fino a raggiungere i 6880 m s.l.m. con il vulcano Ojos del Salado situato appena a sud del 27º parallelo all'altezza della città di Copiapó.[24] In una delle miniere scavate presso questa città si è avuto nel 2010 un grave incidente con 33 minatori salvati dopo mesi. Le temperature medie nell'area costiera, dove vive la maggioranza della popolazione di questa regione, sono tra i 20,5 °C nei mesi estivi e 14 °C in inverno.

Norte Chico[modifica | modifica wikitesto]

La valle del fiume Elqui, regione di Coquimbo

L'area chiamata Norte Chico (Piccolo Nord) si estende dal fiume Copiapó fino ai 32° di latitudine, appena a nord di Santiago del Cile. La regione è semiarida, le precipitazioni mensili dei soli quattro mesi invernali sono di circa 25 mm e sono scarsissime nei mesi rimanenti. La temperatura media estiva a livello del mare è di 18,5 °C, quella invernale è pari a 12 °C. Le piogge invernali e lo scioglimento delle nevi andine danno origine a fiumi con portata molto variabile durante l'anno, le profonde vallate trasversali scavate dai loro corsi offrono spazi per l'allevamento del bestiame e per le coltivazioni di frutta, attività in grande sviluppo a partire dalla metà degli anni settanta. Questa è inoltre l'area di produzione della quasi totalità del pisco cileno.

Così come nel Norte Grande anche le aree costiere di questa regione hanno un microclima particolare, anche qui l'umidità proveniente dall'oceano viene intrappolata nelle scarpate della costa originando tratti di foresta pluviale. Le vallate trasversali permettono all'umidità della costa di penetrare nell'interno mitigando il clima arido della regione. I rilievi dell'interno sono ricoperti di arbusti e cactus.

Il territorio della regione è prevalentemente montuoso e solcato da profonde valli trasversali che si estendono dalle Ande all'oceano, alcune aree della regione hanno un clima molto secco, l'assenza di umidità e di nuvole rende queste zone ideali per la costruzione di osservatori astronomici, in questa regione si trovano il Cerro Tololo Inter-American Observatory e l'osservatorio di La Silla.

Nelle Ande del Norte Chico si trovano alcune fra le principali vette del Paese, l'Ojos del Salado, il Tres Cruces e il Incahuasi.

Zona central[modifica | modifica wikitesto]

Vigneto Concha y Toro, regione di Santiago

La parte centrale del Cile (chiamata Zona central) ospita la maggior parte della popolazione del Paese e comprende tre delle principali aree urbane, Santiago, Valparaíso e Concepción. Si estende dal 32° S fino ai 37° S di latitudine, il territorio è caratterizzato dalla presenza di due catene montuose, la Cordillera de la Costa parallela alla costa e la cordigliera delle Ande, fra le due catene si trova un'ampia vallata chiamata Depresión Intermedia oppure Valle Longitudinal. Il clima è di tipo mediterraneo, le precipitazioni aumentano spostandosi verso sud. Nell'area di Santiago le temperature medie sono pari a 19,5 °C nei mesi estivi di gennaio e febbraio e scendono a 7,5 °C nei mesi di giugno e luglio. Le precipitazioni medie mensili sono di circa 69,7 mm nei mesi invernali mentre sono inconsistenti in estate.

Nell'area di Concepción le temperature medie estive sono lievemente inferiori (17,6 °C), sono però superiori quelle invernali (9,3 °C), le precipitazioni sono più abbondanti, in estate la media mensile è di 20 mm e in giugno e luglio raggiunge i 253 mm al mese. I numerosi corsi d'acqua aumentano notevolmente la loro portata in seguito alle piogge invernali e allo scioglimento delle nevi. Le abbondanti precipitazioni nevose sulle Ande e le temperature relativamente miti dell'inverno creano delle eccellenti condizioni per lo sci alpino.

Fra le due catene montuose si trova la cosiddetta valle centrale, un'area adatta allo sfruttamento agricolo soprattutto nella parte più settentrionale. Nelle zone a nord e a sud di Santiago viene coltivata la frutta e la vite dalla quale vengono ricavati i sempre più diffusi vini cileni. L'esportazione di frutta è drasticamente aumentata dalla seconda metà degli anni settanta, quando i coltivatori cileni hanno iniziato a esportare frutta nell'emisfero settentrionale, sfruttando il fatto di essere nella stagione opposta la frutta che viene esportata come primizia. I trasporti di mele, pesche e uva vengono, invece, effettuati tramite navi frigorifero, mentre, i frutti di bosco vengono trasportati per via aerea.

Zona sur[modifica | modifica wikitesto]

Parco Nazionale Villarrica, regione di Los Ríos
Il vulcano Lonquimay, regione dell'Araucanía

Benché vi siano diversi laghi anche nella zona costiera e nella regione andina del Cile centrale, la Zona sur può essere definita la zona lacustre del Paese. Si estende da sotto il corso del fiume Bío Bío a circa 37° fino a sud dell'isola di Chiloé alla latitudine di circa 43,4° S. In questa regione la vallata tra la cordigliera delle Ande e la cordigliera della costa ha un'altitudine inferiore rispetto alla Zona central, e i numerosi fiumi che discendono dai rilievi andini tendono ad avere una portata maggiore, alcuni, soprattutto il fiume Calle-Calle che scorre nei pressi della città di Valdivia sono, per brevi tratti, navigabili. L'estremo meridionale della depressione centrale termina nell'Oceano Pacifico formando il golfo di Ancud delimitato ad ovest dall'isola di Chiloé, ultima propaggine della Cordillera de la Costa.

Questa regione è una delle più piovose del pianeta, in particolare la città di Valdivia ha precipitazioni annue pari a 2535,4 mm. I mesi estivi (gennaio e febbraio) sono i meno piovosi con una media mensile di 60/70 mm, i mesi invernali (giugno e luglio) hanno una media mensile di 410,6 mm. Le temperature sono relativamente miti, a Valdivia la media estiva è pari a 16,7 °C e quella invernale è di 7,9 °C.

I laghi della regione, dalle limpide acque blu e turchesi, si presentano davanti allo sfondo delle vette innevate delle Ande creando un contrasto estremamente piacevole, i fiumi che scendono dalle Ande scorrono sulle rocce vulcaniche e formano numerose cascate, la vegetazione, ricca di felci è lussureggiante, vi sono diverse foreste originarie e in primavera abbondano le fioriture di fiori selvatici. I pascoli nella parte settentrionale, intorno al vulcano Osorno, sono sfruttati per l'allevamento di bovini, vi si producono latte, formaggi e burro. Nella zona cresce ogni tipo di bacca, i frutti di bosco vengono esportati e nelle acque dei fiumi vengono allevati trote e salmoni. Rilevante anche lo sfruttamento del legname. Nei mesi estivi la regione è visitata da molti turisti soprattutto cileni e argentini.

Numerose specie endemiche sono state decimate o delimitate nelle poche aree selvagge scampate all'invasione dell'uomo. È il caso dello huemul, una specie di cervo e del condor cileno, il più grande degli uccelli di questa famiglia, entrambi gli animali sono rappresentati sullo stemma del Paese. Gli ultimi puma cileni, più grandi dei loro cugini californiani e decimati dagli allevatori di pecore e capre, vivono nei parchi nazionali di questa regione.

Zona australe[modifica | modifica wikitesto]

Baia Ainsworth e glaciar Marinelli, regione di Magellano
Lago Jeinemeni, regione di Aysén

La Zona austral, corrispondente all'estremità meridionale del Paese, si estende dai 43-44° di latitudine sud fino a Capo Horn. La costa è molto frastagliata, con numerosissime isole e fiordi scavati fra montagne elevate che sembrano ergersi dal mare, come ad esempio il Cerro Macá (2300 m s.l.m.) nei pressi di Puerto Aysén. Nella regione vi sono migliaia di isole che formano numerosi arcipelaghi fra i quali si snodano le rotte di navigazione.

La parte settentrionale della regione presenta abbondanti precipitazioni. Le precipitazioni annue sono pari a 2 973,3 mm distribuiti in maniera equilibrata lungo tutto l'anno; nei mesi estivi le temperature medie sono di circa 13,6 °C, mentre nei mesi invernali sono di 4,7 °C. Nonostante il clima dell'area sia prevalentemente freddo e umido, la presenza di fiordi, montagne innevate e isole di ogni forma e foggia offre panorami spettacolari; la vegetazione è abbondante, con numerose foreste.

La parte a sud della regione comprende Punta Arenas, la città più meridionale del pianeta e la più vicina, dal lato cileno, al passo di frontiera denominato Paso Integración Austral.[25] Le precipitazioni sono inferiori rispetto alle latitudini superiori: il totale annuo è di 438,5 mm distribuiti lungo l'anno; le precipitazioni nei mesi invernali sono a carattere nevoso. Le temperature sono più rigide che nel resto del Paese: in estate la media è pari a 11,1 °C, valore che scende a 2,5 °C in inverno a causa del clima ulteriormente irrigidito dal vento pressoché costante proveniente dall'Oceano Pacifico meridionale.

La regione australe abbonda di pascoli utilizzati per l'allevamento delle pecore; le altre attività economiche sono l'estrazione di petrolio e di gas naturale nell'area dello Stretto di Magellano, che rappresenta uno dei corridoi di navigazione più importanti del pianeta in quanto permette di evitare le acque insidiose del Capo Horn. La navigazione nello stretto di Magellano richiede comunque la presenza a bordo di piloti cileni.

Chile insular[modifica | modifica wikitesto]

Parco Marino Motu Motiro Hiva

Rientrano nella sovranità cilena diverse isole che costituiscono quello che localmente viene chiamato Chile Insular in contrapposizione al Chile continental:

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Cile. Densità di popolazione per comune, secondo censimento 2002.

Il Cile è attraversato da diversi corsi d'acqua che, generalmente, discendono dalla Cordigliera delle Ande dirigendosi verso l'Oceano Pacifico. A causa della caratteristica conformazione del territorio, la maggior parte dei corsi d'acqua sono piuttosto corti e con una portata scarsa. Da un punto di vista economico, pur essendo inadatti per la navigazione, presentano un elevato potenziale di sfruttamento idroelettrico.

Nella regione del Norte Grande, ad eccezione di alcuni torrenti con regime endoreico e del fiume Loa, non esistono fiumi rilevanti. Il Loa è il più lungo fiume cileno (443 km) e ha il più ampio bacino idrografico del Paese, circa 34000 km². Nella zona dell'altopiano vi sono alcuni brevi corsi d'acqua che confluiscono nel lago Chungará, situato ad un'altitudine di 4500 m s.l.m.; in quest'area si incontrano anche i fiumi Lauca e Lluta, i quali attraversano anche la Bolivia e non superano i 100 km di lunghezza.

Il numero di corsi d'acqua aumenta nel Norte Chico, dove i fiumi scorrono in vallate densamente coltivate. Tra di essi spiccano il fiume Elqui (170 km) e l'Aconcagua (142 km), il Maipo (250 km) e il Maule (240 km). I fiumi sono alimentati dallo scioglimento delle nevi delle Ande e dalle piogge nei mesi invernali. Nella zona non vi sono laghi di grandi dimensioni, ad eccezione del bacino artificiale del lago Rapel, del lago Colbún, la Laguna del Maule e la Laguna de La Laja.

Più a sud si trova il fiume Bío Bío, che nel suo percorso dalle Ande all'Oceano attraversa l'omonima regione, alimentando numerose centrali idroelettriche lungo i suoi 380 km. Altri fiumi importanti dell'area sono l'Imperial e il fiume Toltén, che nascono dal lago Villarrica. Quest'ultimo è il principale degli svariati laghi situati nella regione dell'Araucanía e nella regione di Los Lagos. Fra i laghi più importanti vi sono quelli compresi nel cosiddetto sistema de los Siete Lagos, ovvero il lago Ranco, il lago Puyehue, il lago Rupanco, il lago Todos los Santos e il lago Llanquihue, il secondo lago più grande del Paese.

Nell'estremo meridione del Cile i corsi d'acqua sono brevi, ma con una portata maggiore rispetto al nel resto del Paese: tra di essi vi sono il fiume Futaleufú, il Palena, il Baker e il Pascua. Quasi tutti i laghi, ad eccezione del lago Presidente Ríos nella penisola di Taitao e della Laguna de San Rafael, sono situati al confine tra Cile e Argentina. Fra questi vi è il lago General Carrera, che con i suoi 970 km² compresi nel territorio cileno è il più grande del Paese. Altri laghi rilevanti sono il lago Cochrane, il lago O'Higgins e il lago Fagnano nella Terra del Fuoco.

Ghiacciai[modifica | modifica wikitesto]

Il Cile ospita circa 24.000 ghiacciai, ovvero più dell'80% dei ghiacciai del Sud America. Quasi tutti si stanno sciogliendo. Dalla fine degli anni 2000, il Paese sta vivendo una prolungata siccità. Nel 2019, il Cile registra in media un calo delle precipitazioni superiore al 50% e l'accesso ad acqua potabile sicura potrebbe diventare critico. Tuttavia, la principale risorsa idrica del Paese, i ghiacciai, soffrono del riscaldamento globale e l'estrazione mineraria, uno dei settori economici più importanti del Paese.[26]

Il glaciologo Francisco Ferrando sottolinea che "con l'aumento delle temperature legato al cambiamento climatico, i ghiacciai non ricevono più tanta neve come prima e la situazione è allarmante. Le precipitazioni aumentano il flusso di corrente in inverno, mentre questo fenomeno si è verificato in primavera con lo scioglimento della neve. Ciò significa che questi fiumi potrebbero essere presto asciutti già in primavera. "Sfida anche l'industria mineraria: "La criosfera è direttamente minacciata dall'attività estrattiva. Quest'ultimo distrugge il permafrost. Riduce il livello di profondità della neve con l'andirivieni di macchine e camion, aprendo nuovi percorsi nella roccia. L'industria mineraria distrugge anche i ghiacciai rocciosi a causa delle vibrazioni delle macchine e del peso dei materiali estratti dalle viscere delle montagne, accelerando la perdita d'acqua per compressione. Inoltre, vi è la contaminazione di particelle legate alle esplosioni di dinamite e la microsismicità di questa attività, che può destabilizzare le masse di ghiaccio vicine."[26]

Le ONG ambientaliste accusano il governo di cedere alle pressioni della lobby mineraria cercando di opporsi a qualsiasi progetto di legge. Nel 2018, il presidente conservatore Sebastián Piñera seppellì un'iniziativa per vietare le attività industriali in prossimità dei ghiacciai. Nel 2019, un disegno di legge delle file dell'opposizione ha cristallizzato le tensioni. Si suppone di convertire i ghiacciai e l'ambiente circostante "in aree protette, vietando qualsiasi intervento se non scientifico e che possa favorire un turismo sostenibile". Tra il 2019 e il 2028 dovrebbero essere completati almeno 44 progetti minerari, con un investimento stimato di 72 miliardi di dollari. Alcuni gruppi minerari sono anche accusati di aver deliberatamente distorto i loro studi di impatto.[26]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La grande lunghezza del Cile determina notevoli differenze climatiche tra le varie regioni del nord, del centro e del sud del Paese. Le regioni del nord del Cile, quasi interamente desertiche, sono tra le più aride del mondo. Nelle regioni centrali invece le temperature sono di tipo mediterraneo, con estati fresche e inverni miti. Infine le regioni del sud sono caratterizzate dalla grande piovosità, dal freddo intenso e dai forti venti, in particolar modo nelle zone della Patagonia cilena.

Città[modifica | modifica wikitesto]

Montagne[modifica | modifica wikitesto]

Cuernos del Paine dal lago Pehoé
* Principali montagne del Cile per Regione

Vulcani[modifica | modifica wikitesto]

Fiumi[modifica | modifica wikitesto]

Laghi[modifica | modifica wikitesto]

Isole[modifica | modifica wikitesto]

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione del Cile, che in base alla stima del 2010 è di 17113688 abitanti, con una densità di 23 unità per km², è costituita da bianchi discendenti di europei per il 52%, da meticci per il 40% e da amerindi per l'8%.[27] La popolazione vive soprattutto nei centri urbani che sorgono nella regione centrale compresa tra Concepción, centro agricolo industriale; Valparaíso, centro marittimo; Viña del mar, nota località balneare. La lingua ufficiale è lo spagnolo.

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Piramide della popolazione in Cile (2014)
Evoluzione della popolazione cilena (1835-2050)

Il Cile ha una popolazione stimata attorno ai 17113000 abitanti (secondo una stima del 2010).[28] Secondo l'ultimo censimento del 2002 la popolazione era di 15116435 abitanti, dei quali 7447695 erano uomini e 7668740 donne.

La crescita della popolazione si è ridotta negli ultimi anni. Alla fine del secolo XIX, la popolazione ammontava ai 2695625, che crebbe 5023539 nel 1940 e i 13348341 di abitanti nel 1992. La popolazione del Paese si è quintuplicata nel secolo XX, il tasso di crescita tra 1992-2002 fu dell'1,24% annuale,[29] che tuttavia sarà destinato a diminuire nel corso degli anni.

Grazie alle buone condizioni di vita, il Cile è il Paese con la speranza di vita più elevata del Sud America[30] arrivando fino ai 75,74 anni nel periodo 2000-2005.[31] Nel 2003 il tasso di natalità fu del 15,6‰ e la mortalità del 5,3%, con un tasso di crescita naturale del 10%, mentre il tasso di mortalità infantile si è ridotto al 7,8%.[32] Queste cifre indicano che la popolazione del Paese tendeva verso l'invecchiamento.[33]

Dal 1981 coesistono due sistemi sanitari: Isapra, gli istituti sanitari predittivi (privati), a cui può accedere il 18% dei cileni (oltre ai costi, le mutue private possono discriminare e rifiutare i pazienti a causa dell'età, del sesso o perché affetti da malattie croniche), e l'istituzione pubblica Fonasa, da cui dipende il 70% dei cileni. Più di 500000 persone non hanno copertura medica.[34]

Il Cile è sempre in testa alla classifica latinoamericana per obesità e sovrappeso. Secondo i dati del 2016, oltre il 60% della popolazione è in sovrappeso.[35]

Etnie[modifica | modifica wikitesto]

Squadra cilena di Polo, insieme con l'ex presidente Michelle Bachelet, dopo la vittoria al campionato del mondo della specialità 2008
Puerto Octay

Il Cile dal punto di vista etnico è relativamente omogeneo: la popolazione cilena si identifica per la maggior parte (95%) come di cultura europea, sebbene in maggioranza di origine meticcia.[36][37][38][39][40] Un altro recente studio stima che la popolazione discendente da immigrati di origine europea corrisponde a 8,8 milioni o 52,7% dei cileni.[41] In Cile la popolazione è classificata come 95,4% bianchi e bianchi-meticci da parte della CIA.[42]

Secondo il censimento 2002, il 3,2% della popolazione si è dichiarata di cultura amerinda.[41]

Un grande numero d'immigranti d'origine europea non spagnola è arrivato in Cile - principalmente agli estremi nord e sud del Paese - durante i secoli XIX e XX, compresi inglesi, irlandesi, italiani, francesi e iugoslavi. Gli immigrati sono stati importanti per l'evoluzione della società e della nazione cilena. Famiglie basche arrivarono dalla Spagna e dalle regioni del sud della Francia nel XVIII secolo, dando impulso all'economia ed entrando a far parte della vecchia aristocrazia castigliana fino a diventare l'élite politica che ancora oggi domina il Paese. I cileni di discendenza basca sono stimati fra il 10% (1600000) e il 27% (4500000) della popolazione.[43][44][45][46][47]

Puerto Varas città nel sud del Cile, fondata dai tedeschi

Inoltre vale la pena di menzionare i cittadini di discendenza croata, stimati in numero di 380000.[48][49] La comunità palestinese è la più grande colonia al di fuori del mondo arabo.[50][51][52] I discendenti di inglesi e irlandesi stimati in 700000.[53] Molti gli emigranti francesi e italiani, prevalentemente emiliani e liguri. Anche i greci immigrarono in Cile costituendo una notevole identità etnica;[54] i discendenti greci si stimano da 90000 a 120000,[55] la maggior parte vive nella zona di Santiago o di Antofagasta; il Cile è uno dei cinque Paesi con più discendenti greci nel mondo.[56]

Nel 1848 si ebbe una notevole immigrazione tedesca, che pose le basi della presente comunità tedesco-cilena, sponsorizzata dal governo cileno, con obiettivi di colonizzare la regione meridionale; questi tedeschi (tra cui svizzeri di lingua tedesca, slesiani, alsaziani e austriaci) influenzarono notevolmente la composizione culturale del sud del Cile. Durante la seconda metà del XIX secolo è stato eccezionale il numero di sfollati ebrei orientali, cristiani siriani e palestinesi in fuga dall'Impero ottomano.

Coloni modenesi a Capitan Pastene nel 1910: la Famiglia Castagna

D'altra parte, nonostante l'emigrazione sia diminuita durante l'ultimo decennio, è stato stimato che 857781 cileni vivano all'estero, di cui il 50,1% in Argentina, il 13,3% negli Stati Uniti e il 4,9% in Svezia. La mobilità della popolazione all'interno del Paese è aumentata durante gli ultimi decenni, a causa di un inurbamento voluminoso dalle zone rurali verso le più grandi città del Paese. Mentre nelle regioni centromeridionali del Paese più dell'80% della popolazione è formato da persone nate nella stessa regione (nella regione del Biobío raggiunge 86,11%), nella regione metropolitana di Santiago soltanto il 71% della popolazione è ivi nata, mentre nelle regioni estreme (come la regione di Magallanes) questo numero arriva soltanto a 55%.

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Cile e Religione in Cile.

Secondo l'ultimo censimento (2002), 7853428 dei cileni con più di 14 anni sono cattolici (equivalente a 69.96%) (2005=62,8%[57]). Il 15.14% dei cileni si è dichiarato protestante, lo 0.92% mormone e un 0.13% ebreo. L'8.3% del Paese si è dichiarato non-credente o agnostico, mentre 5.31% hanno indicato altre religioni.[58] Anche se la fede cattolica rimane la religione dominante nel Paese ed ha grande influenza nella società, questa influenza è andata declinando negli anni scorsi. La Chiesa cattolica è separata dallo Stato fin dal 1925, anno in cui il presidente Arturo Alessandri e l'arcivescovo Crescencio Errázuriz giunsero ad un accordo per proporre la separazione delle due istituzioni nella Costituzione e permettendo la libertà di culto.

Ma, secondo uno studio condotto da Latinobarómetro nel 2013, il 57% è definito come cattolico, il 13% come evangelico, il 25% ateo/nessuna/agnostico e il 5% appartenente ad altre religioni.[59]

L'ecumenismo è diffuso nel Paese da decenni. Nel 1970 sulla base di sollecitazioni da parte del cardinale Silva Henríquez vennero modificate alcune parti del rito del Te Deum del 18 settembre trasformandolo in una cerimonia non solo cattolica ma aperta a tutte le altre confessioni cristiane, con la partecipazione anche di rappresentanti del mondo ebraico, islamico e massonico.

Tuttavia durante il regime militare del generale Augusto Pinochet le confessioni cristiane non cattoliche si riunirono in un comitato per la pace e per la difesa dei diritti umani.

Religione Fedeli censimento del 2002 Fedeli Latinobarometro 2013
Cattolicesimo 7853428 69,95% 10043233 57%
Evangelici 1699725 15,14% 2290562 13%
Mormoni 103735 0,92%
Chiesa ortodossa 6959 0,06%
Totale Cristianesimo 9662063 86,07% 12333795 70% (Cattolicesimo + Evangelici)
Ebraismo 14976 0,13%
Islamismo 2894 0,03%
Altre religioni 614468 5,47% 880985 5% (includono tutte)
Nessuna (ateismo, agnosticismo) 931990 8,30% 4404927 25%

Diritti civili[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diritti LGBT in Cile.

Ordinamento dello Stato[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera e la Costituzione
Palazzo della Moneda a Santiago, sede del Potere esecutivo
Edificio del Ex-Congreso Nacional, a Santiago
Palazzo dei Tribunali di Giustizia di Santiago

La Repubblica del Cile è uno Stato unitario democratico e di carattere presidenzialista, costituito da diverse istituzioni autonome che si inseriscono in uno schema costituzionale che determina le funzioni e le competenze degli organi che compongono lo Stato Cileno secondo il principio della separazione dei poteri.

L'attuale Costituzione è stata approvata l'11 settembre 1980 da parte del regime militare di Augusto Pinochet ma è stata sottoposta a diverse riforme costituzionali per renderla più idonea alla democrazia attualmente presente nel Paese dopo la caduta di tale dittatura.

Il 25 ottobre del 2020 un referendum popolare ha approvato la decisione di scrivere una nuova Costituzione. Il 15 e il 16 maggio 2021 è stata eletta un'Assemblea Costituente con lo scopo di dare al Paese una carta costituzionale che sostituisca in toto quella varata da Pinochet negli anni Ottanta. La nuova Costituzione, fortemente appoggiata dal governo e dal presidente Gabriel Boric, è stata tuttavia respinta da un successivo referendum il 4 settembre 2022, con oltre il 60% dei voti contrari.

Il potere esecutivo, formato da governo ed amministrazione pubblica è attribuito al Presidente della Repubblica che è anche capo del governo. Secondo la costituzione il mandato presidenziale è esteso per quattro anni senza possibilità di rielezione immediata.

Il Presidente designa i ministri di stato del Cile e gli intendenti, ossia i governatori delle Regioni del Cile. I dirigenti delle Province del Cile sono sempre nominati dal Presidente in carica.

I sindaci dei comuni invece sono eletti direttamente dall'elettorato assieme ai consiglieri municipali che hanno il compito di guidare l'amministrazione comunale.

Il potere giudiziario è costituito dai tribunali autonomi ed indipendenti e la Corte Suprema rappresenta l'istituzione più importante e di riferimento per tale potere. Esiste anche il Pubblico ministero autonomo e gerarchizzato.

Il Tribunale Costituzionale è un'istituzione autonoma ed indipendente ed ha il compito di verificare la costituzionalità delle leggi approvate dal Parlamento e dai decreti approvati dal governo. La Controlleria Generale ha il compito invece di verificare la legalità degli atti compiuti dalla Pubblica Amministrazione e le attività dei fondi pubblici.

Il Tribunale Supremo Elettorale sia quello nazionale che quelli regionali hanno il compito di verificare la regolarità delle elezioni che si svolgono sia a livello nazionale che locale.

Il potere legislativo è attribuito sia al Presidente della Repubblica, per i decreti presidenziali del governo, sia al Congresso Nazionale di carattere bicamerale per l'approvazione delle leggi. Il Congresso è costituito da:

  • Senato, composto da 43 membri eletti per votazione popolare ed in carica per 8 anni con possibilità di rielezione nella propria circoscrizione, in ognuna delle quali di eleggono due senatori. Ogni 4 anni si rinnova la metà dei seggi in occasione delle elezioni parlamentari.
  • Camera dei deputati, composta da 155 membri eletti tramite votazione popolare per un periodo di quattro anni e con possibilità di rielezione immediata nelle rispettive circoscrizioni in occasione delle elezioni parlamentari dove si eleggono la totalità dei membri della Camera.

Per le elezioni del Parlamento è previsto il sistema binomiale che permette alle maggiori coalizioni - la Concertación (centrosinistra) e l'Alianza por Chile (destra) - di ottenere la quasi totalità dei seggi a disposizione mentre alle altre forze politiche rimangono pochi seggi.

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Regioni del Cile, Province del Cile e Comuni del Cile.

Nel 1974, per il Decreto Legge Nº 575, il Cile è stato diviso politicamente in dodici regioni (I a XII) e un'area metropolitana, che sono suddivisi in province e questi in Comuni. Nel 1979, per il Decreto Legge N° 2.339 è stato concesso il nome alla Regione Metropolitana e alle altre 12 regioni. Attualmente, il Cile dispone di 15 regioni, 53 province e 346 comuni in totale. Ciascuna delle regioni ha un numero romano originariamente assegnati secondo l'ordine da nord a sud, con l'eccezione della Regione Metropolitana di Santiago. Con la creazione nel 2007 di due nuove regioni (la XIV, costituita da 2 province prima appartenenti alla IX regione, e la XV, costituita da 2 province prima appartenenti alla I regione, la numerazione ha perso senso e vi è un disegno di legge, in attesa di eliminare tale designazione. Tra l'altro, oltre alla perduta congruenza della numerazione geografica da nord a sud, l'attuale suddivisione è incongruente anche di fatto, perché nella numerazione è stato "saltato" il numero ordinale XIII. Comunque, la struttura attuale delle regioni è la seguente (da nord a sud):

Regione Capitale Superficie Popolazione[ammin 1]
XV Arica y Parinacota Arica 16.873,3 km² 189.692
I Tarapacá Iquique 42.225,8 km² 286.105
II Antofagasta Antofagasta 126.049,1 km² 547.933
III Atacama Copiapó 75.176,2 km² 272.402
IV Coquimbo La Serena 40.579,9 km² 677.300
V Valparaíso Valparaíso 16.396,1 km² 1.682.005
RM Metropolitana de Santiago Santiago 15.403,2 km² 6.607.805
VI Libertador General Bernardo O'Higgins Rancagua 16.387,0 km² 849.120
VII Maule Talca 30.269,1 km² 975.244
XVI Ñuble[60] Chillan 13 178,5 km² 480 609
VIII Biobío Concepción 23 890,2 km² 1 557 414
IX La Araucanía Temuco 31.842,3 km² 937.259
XIV Los Ríos Valdivia 18.429,5 km² 373.712
X Los Lagos Puerto Montt 48.583,6 km² 794.529
XI Aisén del General Carlos Ibáñez del Campo Coihaique 108.494,4 km² 100.417
XII Magallanes y de la Antártica Chilena[61] Punta Arenas 132.033,5 km² 156.502

L'Isola di Pasqua in Oceania e l'Arcipelago di Juan Fernández sono inclusi.

Note sulla suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stimata al 30 giugno 2006 - INE Compendio Estadístico Año 2006

Rivendicazioni territoriali[modifica | modifica wikitesto]

Il Cile reclama anche 1250000 km² dell'Antartide, fra i meridiani 53° e 90°.

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Città del Cile.
Distretto Finanziario Santiago del Cile
Valparaíso

Di seguito l'elenco delle 14 città più popolose del Cile. L'area urbana di Santiago totalizza circa 5,4 milioni di abitanti comprendendo quindi circa il 40% della popolazione del Paese.

N. Nome Cens. 1982 Cens. 1992 Cens. 2002 Regione
1. Santiago de Chile[citta 1] 3.760.639 4.549.720 5.387.001 Regione Metropolitana di Santiago
2. Concepción[citta 2] 266.953 326.784 373.400 Bío Bío
3. Viña del Mar 265.355 285.454 286.931 Valparaíso
4. Antofagasta 183.333 225.316 285.255 Antofagasta
5. Valparaíso 265.355 274.228 263.499 Valparaíso
6. Temuco[citta 3] 157.297 185.936 260.783 Araucanía
7. Talcahuano[citta 4] 202.264 244.034 247.620 Bío Bío
8. Rancagua 139.781 179.638 206.971 Bernardo O'Higgins
9. Talca 128.445 159.711 189.505 Maule
10. Arica 139.017 161.333 175.441 Tarapacá
11. Los Ángeles 120.017 140.535 166.556 Bío Bío
12. Chillán[citta 5] - 145.759 165.128 Bío Bío
13. Iquique 110.175 145.139 164.396 Tarapacá
14. Puerto Montt 84.195 110.139 153.118 Los Lagos
15. Coquimbo 86.000 110.879 148.434 Coquimbo

Note sulle città principali[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Include i comuni di Puente Alto e San Bernardo.
  2. ^ Include i comuni di San Pedro de la Paz e Chiguayante.
  3. ^ Include il comune di Padre las Casas.
  4. ^ Include il comune di Hualpén.
  5. ^ Include il comune de Chillán Viejo.

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Il Congresso Nazionale ha la sua sede in Valparaíso. Il potere legislativo è affidato al Congresso composto dalla Camera dei deputati (120 membri) e dal Senato (46 membri).

Università[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo coloniale sia l'attività intellettuale che quella educativa era confinata alla chiesa. [62].

La più antica università cilena è stata fondata il 19 novembre 1842: si tratta dell'Università del Cile, il cui primo rettore e fondatore fu l'umanista venezuelano Andrés Bello.

In effetti nel 1738 era stata creata a Santiago del Cile da re Filippo V di Spagna la Real Universidad de San Felipe [63].

Ordinamento scolastico[modifica | modifica wikitesto]

Il tasso di alfabetizzazione del Cile è del 96,4%,[64] di cui 521.609 studenti universitari.[65]

La scuola si divide in tre fasce, la materna (obbligatoria), dai 3 ai 5 anni; la scuola dell'obbligo, dai 6 ai 13 anni e le superiori (obbligatorie), dai 14 ai 17 anni. Le sei lezioni quotidiane sono di 50 minuti, per 5 giorni alla settimana. L'inglese, seconda lingua ufficiale, viene insegnata dal primo anno di scuola obbligatoria (chiamata básico).

Più dettagliatamente, a 6 anni, dopo la scuola materna ("jardín infantil") e l'ingresso al "kinder", si inizia con il "primero básico" (prima elementare) fino all'"octavo año básico". Quindi una durata di 8 anni come elementare, per passare poi all'"enseñanza media" dai 12-13 anni fino ai 17-18 anni di età finendo la scuola media e superiore con el "cuarto año medio". L'"enseñanza media" (equivalente alla superiore italiana) ha una durata di quattro anni.

Riassumendo:

  • jardín infantil e kinder: prima dei 6 anni [scuola materna]
  • 1º básico (6 anni) - fino 8º básico (12 o 13 anni) - [educazione basica o scuola elementare]
  • 1º año medio (13 a 14 anni di età) - fino 4º medio (17 a 18 anni di età) - [educazione media e superiore]

Per l'ingresso all'università ogni anno si fa un esame a livello nazionale, la PSU (prova di selezione universitaria), in cui si scelgono le materie secondo il piano di studi delle scuole (umanistico, scientifico, tecnico) anche se i test obbligatori sono matematica e spagnolo. Si ottiene un punteggio ponderato per l'accesso a numero chiuso, secondo le esigenze di ogni università. Esistono comunque numerose università private che non chiedono l'ingresso tramite PSU.

Sistema sanitario[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema sanitario cileno ha una forte componente privata.[66]

Difesa[modifica | modifica wikitesto]

F-16, aereo da combattimento della Forza Aerea del Cile
Almirante Blanco Encalada (FF-15) a Pearl Harbor durante le esercitazioni del RIMPAC

Le forze armate cilene sono sottoposte al controllo di autorità civili: il Presidente della Repubblica e il Ministro della Difesa.[67]

L'esercito cileno è considerato come quello tecnologicamente più avanzato dell'America Latina.[67] il suo organico totale ammonta a circa 45 000 membri dislocati principalmente a Santiago del Cile e in altre sedi principali come Rancagua che ospita la Brigata Aerea e Colina sede delle Forze Speciali. Il comando dell'esercito cileno, ubicato presso Santiago del Cile è retto dal generale Oscar Izurieta Ferrer.

L'ammiraglio Edmundo González dirige i 25 000 membri della Armada de Chile,[68] di cui 5 200 sono impiegati Cuerpo de Infantería de Marina (Corpo di fanteria di marina). Conta 21 unità navali principali di una flotta di sessantasei e ha come sede principale Valparaíso[69] La marina non dispone attualmente di portaerei e di aerei da combattimento. Un'altra sede della marina cilena è Talcahuano.[67][70]

Gen. Ricardo Ortega Perrier è a capo dei 12.500 soldati della Fuerza Aérea de Chile (FACH). Le FACH hanno come sedi: Iquique, Antofagasta, Santiago, Puerto Montt e Punta Arenas. Operano anche nell'isola di King George; tra il 2001 e il 2009 il governo ha acquistato quarantotto F-16 MLU Block 52 dai Paesi Bassi.[67]

I carabinieri, le cui forze ammontano a circa 50 000 uomini, sono la forza di polizia e gendarmeria nazionale del Cile. La loro missione è quella di mantenere l'ordine e garantire il pubblico rispetto per le leggi del Paese specialmente nel contrasto all'evasione fiscale, ai traffici di droga e al terrorismo.[67] Dipendono dal Ministerio de Defensa Nacional (Ministero della Difesa Nazionale) attraverso il Sottosegretario ai Carabinieri e dal Ministerio del Interior (Ministero degli Interni) attraverso specifica struttura. L'attuale comandante è il Gen. Eduardo Gordon Valcárcel. Tale corpo è famoso per aver partecipato al golpe del 1973 sotto la guida di uno dei quattro capi della Junta, il generale César Mendoza, che portò alla destituzione e la morte di Salvador Allende e l'ascesa al potere del generale Augusto Pinochet.[71]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Politica del Cile.

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

Solamente negli ultimi anni della dittatura di Pinochet i partiti furono pienamente legalizzati attraverso la legge dei partiti approvata nel 1987 con la nuova Costituzione del Cile. Con il ritorno alla democrazia nel 1990 la principale forza politica è la Concertación de Partidos por la Democracia, di centrosinistra, che inizialmente raggruppava 17 partiti ma attualmente è formata da Partito Democratico Cristiano del Cile (PDC), il Partito Radicale Social Democratico (PRSD), il Partito per la Democrazia (PPD), e il Partito Socialista del Cile (PS).

La Concertazione è al governo dal 1990 costantemente ed ha espresso quattro presidenti, due democristiani, Patricio Aylwin (1990-1994) e Eduardo Frei Ruiz-Tagle (1994-2000), e due socialisti, Ricardo Lagos (2000-2006) e Michelle Bachelet (2006-2010).

Nel frattempo gli eredi della destra che sostenne Augusto Pinochet hanno costituito i partiti Unione Democratica Indipendente e Rinnovamento Nazionale che hanno formato l'Alianza por Chile che è tuttora la principale forza di opposizione. Sul versante della sinistra i principali partiti come il Partito Comunista del Cile e il Partito Umanista in collaborazione con la Sinistra Cristiana del Cile ha fondato negli anni ottanta hanno formato nel 2004 la coalizione Juntos Podemos. Questi ultimi non sono però rappresentati al Congresso.

Risultati delle principali coalizioni politiche alla elezioni dal 1989 al 2008

Altri partiti sono il Partito Regionalista Indipendente e Primo Cile, quest'ultimo nato da una scissione dal Partito per la Democrazia nel 2007. Sempre nello stesso anno anche il Partito Socialista ha subito una scissione che ha creato il Movimento Ampio Sociale di tendenza bolivariana.

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

Relazioni internazionali del Cile[modifica | modifica wikitesto]

I Paesi con cui il Cile ha rapporti internazionali sono:[senza fonte]

  • Argentina
  • Austria
  • Australia
  • Brasile
  • Belgio
  • Bolivia (solo consolato)
  • Canada
  • Colombia
  • Croazia
  • Cuba
  • Danimarca
  • Ecuador
  • Estonia
  • Finlandia
  • Francia
  • Gran Bretagna
  • Haiti
  • Honduras
  • Germania
  • Giappone
  • India
  • Indonesia
  • Islanda
  • Israele
  • Italia
  • Lituania
  • Messico
  • Nicaragua
  • Norvegia
  • Nuova Zelanda
  • Paesi Bassi
  • Autorità Nazionale Palestinese
  • Paraguay
  • Perù
  • Portogallo
  • Spagna
  • Stati Uniti
  • Sudafrica
  • Svezia
  • Svizzera
  • Thailandia
  • Turchia
  • Ungheria
  • Uruguay
  • Città del Vaticano
  • Venezuela

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Economia del Cile.
Chuquicamata, la miniera a cielo aperto più grande del mondo
San Antonio, il principale porto esportatore del Paese

L'economia cilena è riconosciuta internazionalmente come una delle più solide del subcontinente latinoamericano. Tuttavia durante il corso della sua storia il Cile ha conosciuto diversi periodi di crisi e altri di elevata crescita ed espansione economica. Durante la dittatura militare del generale Augusto Pinochet è stata applicata una politica neoliberista (anche se diversi aspetti, come il regime dei cambi fissi, sono stati definiti come non ascrivibili al liberismo[72]) che, secondo il Nobel per l'economia Milton Friedman, portò al cosiddetto miracolo cileno, ma che è stata modificata durante i governi della Concertación attraverso diverse riforme sociali progressiste in campo sanitario, previdenziale ed educativo e adottando la strategia della cosiddetta economia sociale di mercato.

Dopo anni di isolamento il Cile è un mercato aperto al mondo con un'economia basata sull'esportazione sia di prodotti finiti sia di materie prime.

Secondo i dati della Banca Centrale del Cile, durante il 2006, le esportazioni hanno raggiunto i US$ 58.116 milioni aumentando del 40,7% rispetto all'anno precedente, grazie ai diversi trattati di libero commercio stipulati con gli Stati Uniti, Unione europea, Corea del Sud e Cina oltre che accordi con altri paesi affacciati sul Pacifico e la partecipazioni a diverse organizzazioni economiche come il Mercosur, APEC, oppure la Comunità Andina dove è un membro associato. Le importazioni hanno invece raggiunto i US$ 35.973 milioni.[73][74]

Il PIL nominale, ha raggiunto i 298 172 milioni di US$ ed il reddito procapite nominale i 16,078 dollari.[3] Secondo il Fondo Monetario Internazionale il PIL procapite, sia nominale che a parità di potere d'acquisto, nel 2012 è stato il più elevato di tutta l'America Latina.[3] La crescita del PIL è intorno al 4% annuo e l'inflazione si mantiene intorno al 2,5%.[75]

Borsa di Commercio di Santiago

Il principale prodotto minerario esportato è il rame, di cui il Cile soddisfa il 36% del mercato mondiale. Di importanza rilevante vi sono anche il molibdeno, platino ed oro.[76]

Esportazioni[77] Importazioni[1]
Paese Percentuale Paese Percentuale
Bandiera della Cina Cina 14,8% Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 16,7%
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 12,5% Bandiera della Cina Cina 11,2%
Bandiera del Giappone Giappone 10,5% Bandiera del Brasile Brasile 10,3%
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 5,8% Bandiera dell'Argentina Argentina 9,9%
Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 5,7%
Bandiera dell'Italia Italia 5,1%
Bandiera del Brasile Brasile 5%
Altri 40,6% Altri 51,9%

L'estrazione ramifera rappresenta il 30% delle esportazioni del Paese ma nel 1970 raggiungeva addirittura il 60%. L'impresa nazionale Codelco Chile è delle più grandi miniere esistenti al mondo e controlla anche vari giacimenti del Paese come Chuquicamata e El Teniente. L'estrazione è la principale attività economica nel nord del Paese: Regione di Tarapacá, Regione di Antofagasta e la Regione di Atacama ed ha una grande importanza nella Regione di Coquimbo, Regione di Valparaíso, Regione del Libertador General Bernardo O'Higgins e nella Regione delle Magellane e dell'Antartide Cilena. Nel Paese (zona dello stretto di Magellano e Terra del Fuoco) esistono anche dei giacimenti minori di petrolio e gas.

Crescita economica del Cile dal 1961

L'agricoltura e l'allevamento sono le principali attività economiche del centro e del sud del Paese. L'esportazione della frutta e della verdura hanno raggiunto livelli storici grazie all'apertura dei mercati europei, nordamericani e asiatici, dove il Cile è uno dei principali esportatori anche per la silvicoltura e per la pesca. Attualmente il Paese ha superato la Norvegia per la pesca del salmone ed è il maggior esportatore al mondo[78] ed uno dei più grandi produttori vinicoli.

L'industria cilena è principalmente strutturata su piccole e medie unità ad eccezione della produzione di farina di pesce dove viene prodotta da grandi industrie. L'industria si concentra soprattutto intorno alla capitale Santiago e di minore intensità a Valparaíso e Concepción. Durante gli ultimi anni si è sviluppata notevolmente l'industria agroalimentare ed entro il 2010 il Cile diventerà una potenza a livello mondiale in questo settore[senza fonte], in particolare l'industria vinicola (quinto esportatore al mondo).[79] Il Cile, data la sua stabilità politica ed economica, si è convertito come una piattaforma che attira investimenti esteri per altri paesi dell'America Latina e molte imprese internazionali si sono insediate a Santiago. Il Cile è inoltre uno dei più grandi investitori latinoamericano nel settore dei servizi, con importanti investimenti in: Argentina, Perú, Colombia e Brasile.

Il Cile è stato il primo Paese al mondo (1981) a stabilire un sistema di pensioni amministrato totalmente da privati (AFP - Administradoras de Fondos de Pensiones), in base a versamenti individuali in fondi d'investimento regolati e controllati dallo Stato.

Tuttavia in Cile esiste la disuguaglianza tra i generi riguardo allo stipendio e la partecipazione al mercato del lavoro delle donne incide sull'economia.

La moneta ufficiale in Cile, dal 1975, è il peso cileno ($).[80]

Anno PIL totale (nominale US$) PIL procapite (US$) PIL procapite (US$PPA) Esportazioni migliaia $ (FOB) Importazioni migliaia $ (CIF) Debito pubblico %PIL Surplus(+)/Deficit(-) Fiscale % PIL
2009 146.789 8.678 13.989 54.943,9 50.990,8 - 7,7
2008 169.458 10.147 14.473 67.788,9 52.565,8 - 8,7
2007 163.880 9.872 13.890 67.643,9 43.990,8 4,1 8,7
2006 146.437 8.911 13.156 58.485,5 35.898,6 5,3 7,7
2005 118.250 7.269 12.296 41.266,9 30.492,3 7,2 4,5
2004 95.653 5.944 11.342 32.520,4 22.935,1 10,7 2,1
2003 73.990 4.648 10.509 21.664,2 17.941,3 13 -0,5
2002 67.473 4.285 10.038 18.179,8 15.794,2 15,7 -1,2
2001 68.820 4.416 9.760 18.271,8 16.428,3 14,9 -0,5
2000 75.404 4.897 9.322 19.210,2 17.091,4 13,6 -0,7
1999 73.171 4.815 8.845 17.162,3 14.735,1 13,7 -2,1
1998 79.499 5.301 8.896 16.322,8 18.363,1 12,5 0,4
1997 82.887 5.601 8.632 17.870,2 19.297,8 13,2 2,0
1996 75.797 5.193 8.070 16.626,8 17.698,7 15,1 2,2
1995 71.486 4.966 7.489 16.039,0 15.914,1 17,8 3,1
1994 55.461 3.919 6.772 11.604,0 11.824,6 23,4 1,5
1993 48.048 3.455 6.394 9.199,0 11.125,4 29 1,4
1992 44.880 3.284 5.956 10.008,0 10.128,6 31,4 2,1
1991 36.823 2.744 5.288 8.941,0 8.093,0 38,4 1,6
1990 32.982 2.427 4.831 8.373,0 7.677,0 44,8 2,4
  • Prodotto Nazionale Lordo: 14.673$ pro capite (40º posto della classifica mondiale) (anno 2006).
  • Bilancia dei pagamenti: -594 milioni di $ (2003).
  • Inflazione: 2,5% (stima per il 2007).
  • Disoccupazione: 6,7% (stima per il 2007).

La settimana del lavoro legale è di 45 ore. Circa il 70% dei dipendenti guadagna meno di 730 euro al mese.[81]

La dittatura di Pinochet ha aumentato notevolmente le disuguaglianze. Così, tra il 1974 e il 1989, il reddito del 10% più ricco delle famiglie cilene è cresciuto 28 volte più velocemente del 10% più povero delle famiglie cilene.[81]

Statistiche socio-economiche[modifica | modifica wikitesto]

Indice di Sviluppo Umano[modifica | modifica wikitesto]

ISU Cile

La seguente lista riporta l'elenco delle regioni del Cile in base all'indice di sviluppo umano registrato.[82] Da notare che la regione della capitale dispone di un indice paragonabile alle realtà europee e nord americane e altre regioni sono classificate come alte mentre ancora qualche regione è considerata media.

Posto Regione Capitale ISU 2003 Popolazione
Sviluppo Umano Elevato
Metropolitana Santiago de Chile 0,912 6.607.805
Sviluppo Umano Alto
Magallanes Punta Arenas 0,856 156.502
Antofagasta Antofagasta 0,845 547.933
Tarapacá Iquique 0,844 286.105
Valparaíso Valparaíso 0,842 1.682.005
Atacama Copiapó 0,841 272.402
Coquimbo La Serena 0,839 677.300
Sviluppo Umano Medio
Aisén Coihaique 0,742 100.417
O'Higgins Rancagua 0,736 849.120
10º Biobío Concepción 0,735 1.982.649
11º Los Lagos Puerto Montt 0,721 794.529
12º Maule Talca 0,720 975.244
13º Araucanía Temuco 0,717 937.259

Risorse[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

L'agricoltura e la zootecnia sono le principali attività delle regioni del centro e del sud del Paese. L'esportazione di frutta e verdura ha raggiunto livelli storici, con l'apertura delle porte dei mercati europei e asiatici, così come prodotti forestali. Si tratta di uno dei più importanti esportatori di vino della zona.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Elevata importanza riveste l'allevamento del salmone.

Vini[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Seña.

La Seña, un vino cileno nato nel 1995.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Il settore dei servizi è parte importante del Pil (63,9% nel 2005). Il settore finanziario è fortemente stabilito, con basi importanti nei capitali provenienti dal sistema privato di pensioni (AFP), che ha portato in media il risparmio nazionale ad un tasso del 21% del Pil. Le banche sono di partecipazione locale (Banco de Chile, Banco de Crédito e Inversiones, Banco Bice, Banco Security) come di capitali stranieri (Banco Santander Santiago, Banco BBVA (Ex-Bhif), Itaú, HSBC Chile).

Il sistema elettrico cileno è stato privatizzato nel 1982 e diviso in tre aree: Generazione, trasmissione e distribuzione. I partecipanti sono ditte locali (Colbún, CGE) e di capitali stranieri (Endesa, Enersis, AES Gener). Ha 4 sistemi interconnessi indipendenti fra di loro (SING: Sistema Interconnesso del Nord Grande; SIC: Sistema Interconnesso del Centro; Sistema di Aysen e Sistema di Magallanes.) Circa il 40% della generazione è a base di risorse idriche, mentre un 58% è prodotto da combustione termica (gas e carbone). La capacità installata al 2010 è di 15,94 GW.

Industria[modifica | modifica wikitesto]

L'industria cilena è efficiente e di qualità, concentrata soprattutto nelle aree urbane di Santiago del Cile, Valparaíso e Concepción. Settore particolarmente sviluppato è quello dell'industria alimentare. Lavorazione di rame e altri metalli, acciaierie, tessili, alimentari, chimiche, cartarie, metalmeccaniche, cantieristica navale.

Esportazioni[modifica | modifica wikitesto]

Giappone 16%, USA 15%, Regno Unito 6%, Corea del Sud 6%, Brasile 6%, altri 51%.

Importazioni[modifica | modifica wikitesto]

USA 23%, Argentina 10%, Brasile 7%, Messico 6%, Giappone 6%, altri 48%.

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Cile.
  • Rete stradale: 79814 km.
  • Rete autostradale: 3455 km.
  • Rete ferroviaria: 6585 km.
  • Rete navigabile: 725 km.
  • Aeroporti internazionali: Comodoro Arturo Merino Benítez di Santiago (Intercontinentale); Aeroporto di Punta Arenas, Presidente Carlos Ibañez del Campo; Aeroporto Diego Aracena di Iquique; Aeroporto di Mataveri (Isola di Pasqua); Aeroporto di Concepción, Carriel Sur.
  • La flotta è composta da 469 navi per un totale di 722.000 tonnellate di stazza lorda (TSL).
  • Porti (da nord a sud): Arica, Iquique, Mejillones, Antofagasta, Caldera, Coquimbo, Ventanas, Valparaíso, San Antonio, Lirquén, Talcahuano-San Vicente, Coronel, Valdivia, Puerto Montt, Quellón, Puerto Chacabuco, Punta Arenas, Puerto Williams

L'autostrada Panamericana ha circa 1900 chilometri continui di strada duplicata tra Puerto Montt, nel sud del Paese, a Copiapó, all'inizio del Deserto di Atacama.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Il turismo è in via di sviluppo. Una delle principali attrazioni turistiche è l'Isola di Pasqua, situata nell'estremo oriente della Polinesia, famosa per le statue chiamate Moai. Molto conosciuto è anche il deserto di Atacama ed in generale la biodiversità che offre questo Paese con le sue terre del ghiaccio e i suoi deserti.

Torres del Paine
Moai ad Ahu Tongariki, Isola di Pasqua

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette del Cile.

La tutela delle aree protette cilene è gestita tramite il Sistema de áreas silvestres protegidas por el Estado (Sistema delle aree protette dello Stato - SNASPE), istituito nel 1984 e amministrato dalla Corporación Nacional Forestal (CONAF) e che comprende una superficie di circa 146000 km², pari a circa il 20% del territorio del Cile.[83]

Il sistema comprende tre tipologie di aree protette, allo stato attuale (2017) vi sono 36 Parchi Nazionali, 49 Riserve Nazionali e 16 Monumenti Naturali.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Durante la Guerra civile spagnola, un grande letterato cileno prese parte alle spedizioni, alle quali si ispirò per creare composizioni poetiche: Pablo Neruda, il quale ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 1971. Gabriela Mistral fu la prima donna cilena e latinoamericana a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1945.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di legno di Castro (isola di Chiloé)

Nell'ambito dell'architettura cilena ricordiamo le chiese di Chiloé, templi cristiani in legno.

Tra gli architetti cileni del XX secolo ricordiamo Roberto Matta.

Pittura e scultura[modifica | modifica wikitesto]

Il Cile non gode di un notevole patrimonio culturale rispetto alle arti figurative, tuttavia possiamo trovare tracce importanti nell'arte precolombiana, dedita soprattutto all'aspetto plastico e scultoreo. Gran parte di queste opere sono visibili nel Museo d'Arte Precolombiana di Santiago del Cile, dedicato appunto allo studio dei manufatti originari di quest'epoca, provenienti dall'America centrale e del Sud. Tra il XX e il XXI secolo si afferma, inoltre, l'iperrealismo, di cui tra gli esponenti possiamo ricordare Claudio Bravo Camus.

Patrimoni dell'umanità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Patrimoni dell'umanità del Cile.

Il ricco patrimonio culturale cileno è testimoniato anche dalla presenza di alcuni siti inseriti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura cilena.

Le origini della letteratura cilena si diversificano rispetto a quelle delle altre letterature ispano-americane, a causa dell'influenza del poema dello spagnolo Alonso de Ercilla intitolato La Araucana, incentrato sulla vita degli indios araucani, ossia i primi abitatori del Paese. Questo preambolo diede avvio a una fioritura di poesia epica senza precedenti nel continente.[84]

Quindi già nel Cinquecento si assiste a una vasta letteratura, degnamente rappresentata da Pedro da Oña. Dopo un periodo di ristagno, la vita intellettuale del Cile si è ravvivata nell'Ottocento grazie alla romantica Societad Literaria a cui appartenne Jotabeche, uno de più apprezzati scrittori e cronisti di costume.

I cileni spesso definiscono il loro Paese País de Poetas (Paese di poeti), la poetessa Gabriela Mistral è stata la prima donna latino americana a vincere il Premio Nobel per la letteratura (1945) seguita nel 1971 dal più celebre Pablo Neruda, la cui poetica si estende dal realismo al surrealismo, e autore, in particolare, del Canto General (1950). Altri poeti celebri sono Pedro Prado, Vicente Huidobro, iniziatore del creazionismo poetico, Pablo de Rokha, Juvencio Valle, Rosamel del Valle, Gonzalo Rojas, Jorge Teillier, Enrique Lihn, Nicanor Parra, Carlos Pezoa Véliz e in epoca più recente Raúl Zurita, Juan Luis Martinez e Sergio Badilla Castillo.

Lo scrittore Alberto Blest Gana (1830 - 1920) è considerato il padre del romanzo cileno, mentre il romanziere e scrittore di racconti brevi più noto del XX secolo, benché poco noto al di fuori dei confini del Paese, è stato Manuel Rojas. Maggiore fama internazionale hanno raggiunto Isabel Allende(nipote di Allende) del realismo magico, il cui romanzo La casa degli spiriti (1982) ha venduto 70 milioni di copie [85], Francisco Coloane, Antonio Skármeta, Jorge Edwards, José Donoso, Miguel Serrano, Marcela Serrano, Luis Sepúlveda, Alejandro Jodorowsky, Roberto Bolaño o Hernán Rivera Letelier.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Festival de Viña del Mar

I primi documenti musicali cileni risalgono alla popolazione indios araucanos che idearono una vasta gamma di canti, atti ad accompagnare i momenti culminanti della vita individuale e sociale, quindi dalla nascita, alle nozze, alla guerra e alla morte. I canti si diversificano dagli altri canti dei vari Paesi americani sia per la ricchezza ritmica e tonale sia per il connubio con la musicalità creola.

Accanto alla fioritura popolare, si diffuse la musica colta europea, grazie ai missionari gesuiti, con l'introduzione del clavicembalo e del pianoforte.

Nel 1827 venne fondata a Santiago, la Sociedad filermonica cilena e nel 1845 un'analoga società a Valparaíso, che consentì la formazione ed il prezioso lavoro di Isidora Zegers, importante compositrice cilena, fondatrice del Seminario musical, scuola di perfezionamento per i fuoriusciti dal Conservatorio.

Negli anni cinquanta, grazie al lavoro di Violeta Parra, si è avuto un rinnovato interesse per la musica popolare, interesse che è sfociato nel movimento della Nueva Canción Chilena, che ha prodotto artisti come Víctor Jara, Inti-Illimani e Quilapayún.

L'espressione musicale India, legata ai modi pentatonici favorevoli a una musica contemplativa e nel complesso monotona, ha avuto un grande revival e una popolarità in tutto il mondo proprio grazie a gruppi come gli Inti-Illimani (raccolta Cantos de pueblos andinos).

La infaticabile cantante, autrice e ricercatrice nel campo del folclore musicale cileno, Margot Loyola è un'altra figura importante della musica folclorica e popolare del Cile contemporaneo.

Inoltre un antico ballo originario stilisticamente del Cile è la sirilla. Ogni anno si svolge il Festival Internacional de la Canción de Viña del Mar.

Va inoltre ricordato il famoso pianista cileno Claudio Arrau che è oggi considerato uno dei migliori pianisti di tutti i tempi.

Tuttavia, il musicista cileno probabilmente meglio noto nel mondo è Tom Araya, il bassista e cantante del celebre gruppo thrash metal Slayer.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Scienza e tecnologia[modifica | modifica wikitesto]

Il Cile nello spazio[modifica | modifica wikitesto]

  • 31 agosto 1995: viene lanciato Fasat-Alfa, il primo satellite cileno.

Classificazioni internazionali del Cile[modifica | modifica wikitesto]

Sondaggio Autore Anno Numero
di paesi
inclusi
Posizione
mondiale[class 1]
Posizione
A.L.[class 2]
Libertà economica[86] The Wall Street Journal 2007 157 11º
Pace e tranquillità[87] Institute for Economics and Peace 2009 149 28º
Informe PISA[88] OCDE 2006 62 40º
Situazioni delle madri[89] Save the Children 2006 125 19º
Percezione di corruzione[90][class 3] Transparenza internazionale 2010 178 21º
Diritto di proprietà[91] Diritto di proprietà 2007 70 23º
Competitività[92] IMD 2006 61 24º
Competitività per la crescita[93] Forum economico mondiale 2006-07 125 27º
Impegno ambientale[94] Università di Yale 2008 149 29º
Connettività[95] Forum economico mondiale 2005-06 115 29º
Sviluppo democratico[96] The Economist 2006 167 30º
Qualità della vita[97] The Economist 2005 111 31º
La ricchezza delle nazioni[98] Banca Mondiale 2005 118 32º
Istruzione per tutti[99] UNESCO 2007 125 35º
Sviluppo Umano[100] PNUD 2008/2009 2005 179 40º
Globalizzazione[101] A.T. Kearney/Foreign Policy 2007 72 43º
Libertà di stampa[102] Informazione 2006 168 49º
Indice di competitività turistica[103] Forum economico mondiale 2008 130 51º
Coefficiente di Gini PNUD 2006 126 114º 14º

Note sulla classificazione internazionale del Cile[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Posizione rispetto ai paesi inclusi nell'indagine statistica.
  2. ^ Posizione rispetto ai paesi dell'America Latina.
  3. ^ Cile e Uruguay hanno ottenuto lo stesso CPI nel 2008, la prima nell'America Latina.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Estadio Nacional de Chile, stadio della nazionale di calcio del Cile in Santiago

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Il Cile può vantare una discreta tradizione nel calcio. La nazionale cilena ha ottenuto come miglior risultato due vittorie in Coppa America nel 2015 e nel 2016 e un terzo posto nel Mondiale del 1962, entrambi organizzati in casa. Alle Olimpiadi di Sydney 2000 il Cile ha conquistato la medaglia di bronzo nel torneo di calcio maschile.

Tra i giocatori cileni spicca Elías Figueroa, inserito alla posizione 37 nella lista dei Migliori calciatori del XX secolo IFFHS. Sei importanti calciatori che si sono distinti a livello internazionale sono Marcelo Salas, Jorge Valdivia, Iván Zamorano, David Pizarro, Arturo Vidal, Mauricio Isla e Alexis Sánchez.

Tennis[modifica | modifica wikitesto]

Anche nel tennis il Cile ha ottenuto buoni risultati: tra questi spiccano gli ori olimpici ad Atene 2004 conquistati da Nicolás Massú, accompagnato nel doppio da Fernando González. Inoltre, sempre Fernando González ad Atene 2004 ha conquistato la medaglia di bronzo nel singolare, mentre a Pechino 2008, sempre nella stessa specialità, ha conquistato la medaglia d'argento.

Giochi olimpici[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cile ai Giochi olimpici.

Viene dal tennis la prima medaglia d'oro olimpica per il Cile: con Nicolás Massú e Fernando González, nel doppio maschile, ai Giochi olimpici di Atene 2004.

La prima medaglia olimpica per il Cile fu la medaglia di argento vinta nella maratona da Manuel Plaza, ad Amsterdam 1928.

Polo[modifica | modifica wikitesto]

Anche nella disciplina del polo il Cile ha ottenuto ottimi risultati con due ori mondiali nel Campionato mondiale di polo, nel 2008 e nel 2015.

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina cilena.

Il Cile è uno dei più importanti produttori mondiali di vino e molte ricette vengono preparate con l'utilizzo anche di vini locali.

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Tipici aspetti del folclore cileno riguardano la sirilla e un caratteristico strumento musicale chiamato tormento. Appartiene al folclore cileno, inoltre, l'alicanto, un uccello notturno che vivrebbe del Deserto di Atacama e che si nutrerebbe di oro e argento.

Festività[modifica | modifica wikitesto]

Il calendario delle festività cilene è composto principalmente da festività cristiane. Nel 2000 una legge ha stabilito che San Pietro e San Paolo, Columbus Day e Corpus Domini vengano spostate al lunedì se non dovessero cadere di sabato, domenica o lunedì.

Data Nome Italiano Nome Locale commenti
1º gennaio Primo dell'Anno Año Nuevo
Venerdì (variabile) Venerdì santo Viernes Santo
Sabato (variabile) Sabato santo Sábado Santo
Domenica (variabile) Pasqua Pascua de Resurrección
1º maggio Primo Maggio Día del Trabajo
21 maggio Giorno della Marina Día de las Glorias Navales
Lunedì (variabile) Corpus Domini Corpus Cristi 60 giorni dopo Pasqua
29 giugno San Pietro e San Paolo San Pedro y San Pablo se non cade di sabato, domenica o lunedì viene spostato al lunedì precedente
15 agosto Assunzione di Maria Asunción de la Virgen
18 settembre Giorno dell'Indipendenza Día de la Independencia Festa Nazionale
19 settembre Giorno dell'Esercito Día de las Glorias del Ejército
12 ottobre Giorno di Colombo Día del Descubrimiento de Dos Mundos una volta era chiamato anche "Día de la Raza"; se non cade di sabato, domenica o lunedì viene spostato al lunedì precedente
31 ottobre Giorno degli Evangelici Día de los evangélicos
1º novembre Tutti i Santi Día de Todos los Santos
8 dicembre Immacolata concezione Inmaculada Concepción
25 dicembre Natale Navidad

È da notare che il 18 settembre, festa nazionale cilena (denominata anche Fiestas Patrias), viene ricordata la creazione della prima Giunta di Governo cilena, nel 1810.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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