Circuito di Zandvoort

Circuit Zandvoort
Tracciato di Circuit Zandvoort
Tracciato di Circuit Zandvoort
Localizzazione
StatoBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
LocalitàZandvoort
Caratteristiche
Lunghezza4 259[1] m
Curve14
Il circuito è stato più volte modificato
Inaugurazione1939
Categorie
Formula 1
Campionato FIA di Formula 2
Campionato FIA di Formula 3
Altre serieW Series
Formula 1
Tempo record1'11"097[1]
Stabilito daLewis Hamilton
suMercedes-AMG F1 W12 E Performance
il5 settembre 2021
record in gara
Mappa di localizzazione
Map

Il circuito di Zandvoort (Circuit Zandvoort) è un tracciato per competizioni automobilistiche che si trova nelle vicinanze dell'omonima cittadina, stazione balneare sulla costa olandese del Mare del Nord. In questa città si erano già tenute competizioni motoristiche nel 1939 su un circuito cittadino e il successo di tali manifestazioni aveva convinto il sindaco a realizzare un tracciato permanente nell'immediata periferia della città, ma lo scoppio della Seconda guerra mondiale fece sì che esso venisse completato solo nel 1948. Ha ospitato tutte le trentatré edizioni del Gran Premio d'Olanda di Formula 1 (dal 1952 al 1953, nel 1955, dal 1958 al 1971, dal 1973 al 1985 e dal 2021), oltre al Gran Premio di Zandvoort nel 1948 e nel 1949.

Il 14 maggio 2019 è stato ufficialmente reinserito nel calendario di Formula 1, a partire dalla stagione 2020, con una convalida di tre anni, ma successivamente posticipato al 2021, a causa della pandemia di COVID-19.[2]

Il circuito[modifica | modifica wikitesto]

Costruito vicino al mare, il circuito, molto apprezzato dai piloti, ha l'insidia aggiuntiva del vento che porta sul tracciato la sabbia della spiaggia.[3] Il tracciato presenta marcate variazioni altimetriche di almeno 7.92 metri di differenza; tra i tratti caratteristici è da ricordare la curva Tarzan (nome originale olandese Tarzanbocht), un secco tornante a destra subito alla fine del rettilineo di partenza caratterizzato da una marcata sopraelevazione, e il velocissimo tratto che si affronta "a tavoletta" lungo la cresta Hunse (Hunserug) e salendo attraverso la curva Rob Slotemaker (Rob Slotemakerbocht),[4] per andare a frenare una volta raggiunta la cima delle dune, dove scollinando si affronta la veloce e cieca Scheivlak.[5]

I tratti citati sono ancora presenti nella configurazione attuale del tracciato,[6] ma in passato vi erano altri tratti molto impegnativi, come le due curve Hondenvlak, un velocissimo sinistra-destra da affrontare ad acceleratore completamente aperto[7] e la veloce combinazione delle curve destra-sinistra Pulleveld e Bos In che segnava l'ingresso nel bosco allora presente in quel punto, definita dal pilota olandese Rob Slotemaker "la differenza tra i ragazzi e gli uomini veri".[8]

Su questo circuito persero la vita Piers Courage nel 1970 e Roger Williamson nel 1973, quest'ultimo perito in un incendio seguito all'impatto contro le barriere installate a ridosso della pista proprio in vista della gara di quell'anno e ai quali gli organizzatori si erano sempre fermamente opposti, ritenendo più sicuro il sistema delle reti di arresto.[9]

Il nome ufficiale delle sezioni attuali del circuito (i numeri corrispondono alle sezioni che partono dal via fino all'arrivo):[10]

  • Tarzanbocht (1)
  • Gerlachbocht (2)
  • Hugenholtzbocht (3)
  • Hunserug (4)
  • Slotemakerbocht (5)
  • Bocht 6 (6)
  • Scheivlak (7)
  • Mastersbocht (chiamata anche Marlborobocht in omaggio alla vecchia configurazione) (8)
  • Bocht 9 (chiamata anche Renaultbocht in omaggio alla vecchia configurazione) (9)
  • CM.com Bocht (chiamata anche Vodafonebocht in omaggio alla vecchia configurazione) (10)
  • Hans Ernst Bocht 1 e Hans Ernst Bocht 2 (chiamate anche Audi Sbocht in omaggio alla vecchia configurazione) (11 e 12)
  • Bocht 13 (chiamata anche Kumhobocht in omaggio alla vecchia configurazione) (13)
  • Arie Luyendykbocht (chiamata anche Bos Uit in onore alla curva omonima della vecchia configurazione) (14)
Una visuale aerea sul circuito di Zandvoort

Il record assoluto del circuito è di 1'08"885 stabilito da Max Verstappen su Red Bull Racing nelle qualifiche del Gran Premio d'Olanda 2021.[11]

Le modifiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1973, dietro pressione della Grand Prix Drivers' Association (il "sindacato" dei piloti di Formula 1) furono installate lungo tutta la pista le barriere protettive in acciaio, il cosiddetto guard rail e il tracciato fu modificato[9] con l'introduzione di una chicane, denominata Panoramabocht, al posto delle curve Pulleveld e Bos in,[8] poi nel 1979 fu realizzata in fretta e furia una chicane provvisoria all'altezza della seconda curva Hondenvlak che, dimostratasi inefficace nel rallentare i concorrenti, fu sostituita nel 1980 dalla definitiva chicane Marlboro.[7] Alla fine degli anni ottanta l'espansione urbana ai margini dell'autodromo (nei pressi della Panoramabocht) aumentò il malcontento dei residenti nei confronti dell'attività del circuito.

Questo, unito al declino dell'impianto, portò alla decisione degli amministratori locali di ridimensionare lo sviluppo del tracciato e di vendere nel 1987 alla società alberghiera Vendorado circa la metà del terreno su cui sorgeva il circuito,[12] dove furono realizzate un campo da golf e un'ulteriore zona residenziale.[4] Fu realizzata allora una nuova tortuosa sezione che deviava dalla vecchia pista subito dopo la Hunserug con uno stretto tornante a destra (Toyotabocht), si sviluppava nell'area che circonda i box e si raccordava con il rettilineo di partenza mediante una nuova Bos Uit[3] sopraelevata come la vecchia curva omonima e posta qualche centinaio di metri più vicino al traguardo;[4] la lunghezza fu quindi ridotta a soli 2.526 metri.[6]

In seguito tale scelta è stata in parte riconsiderata e alla fine degli anni novanta la pista, nel frattempo denominata Interim Club Circuit,[13] è stata allungata di nuovo riutilizzando un segmento del tracciato originale (fin quasi alla chicane Marlboro) e realizzando ex-novo circa un chilometro di nastro d'asfalto, perdendo però irrimediabilmente il suo carattere di pista medio-veloce per trasformarsi in un tracciato contorto e lento.

A novembre del 2018 i media annunciarono che la Formula 1 sarebbe ritornata in Olanda entro il 2020, la notizia venne presa con entusiasmo visto che la massima categoria fu assente dal 1985, per quest'occasione è stato consigliato ai manager del circuito di apporvi alcune modifiche al tracciato per rispettare le nuove norme di sicurezza, queste modifiche includono che la curva finale denominata Hugenholtzbocht dovrà diventare una curva sopraelevata per permettere alle vetture di sfruttare la pendenza e così da ottenere velocità superiori in uscita e il miglioramento delle strutture e servizi, per le spese di messa a norma si è offerto il comune di Zandvoort che pagò 4 milioni di euro.

I progetti vennero affidati all'italiana Dromo, che permise alle imprese locali di realizzare due curve sopraelevate con una progressione variabile. La T3 con una sezione calcolata secondo la serie di Fibonacci con pendenza fino a 19º e la T14, con pendenza laterale variabile fino a 18º.

L'asfalto steso, progettato e realizzato in esclusiva per Zandvoort, prende il nome di FlyingDutch,[14] in onore dei piloti olandesi.

Anni recenti[modifica | modifica wikitesto]

La corsa più importante che recentemente si svolge con una certa regolarità a Zandvoort è il Masters di Formula 3, gara internazionale ad inviti in cui si confrontano i migliori piloti dei rispettivi campionati nazionali, denominato Marlboro Masters sino al 2005. Nel 2007 e nel 2008, a causa di restrizioni per il rumore nell'area di Zandvoort, la gara si è svolta sul Circuito di Zolder, in Belgio, ma nel 2009 è tornata nella sua sede originale. Il circuito ha anche ospitato la gara inaugurale della seconda stagione (2006-2007) della serie A1 Grand Prix in aggiunta a prove del DTM e del WTCC.

Inizialmente previsto nel calendario della stagione 2020, il 28 maggio 2020 la FIA ha annunciato l'annullamento del Gran Premio d'Olanda, dopo che era stato rinviato nei mesi precedenti, a causa della pandemia di COVID-19, posticipando quindi il ritorno del circuito al 2021.[2]

Mappe del circuito[modifica | modifica wikitesto]

Albo d'oro della Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Anno Pilota Scuderia
1952 Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari
1953 Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari
1954 Non disputato
1955 Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera della Germania Mercedes
1956 Non disputato
1957
1958 Bandiera del Regno Unito Stirling Moss Bandiera del Regno Unito Vanwall
1959 Bandiera della Svezia Jo Bonnier Bandiera del Regno Unito BRM
1960 Bandiera dell'Australia Jack Brabham Bandiera del Regno Unito Cooper
1961 Bandiera della Germania Wolfgang von Trips Bandiera dell'Italia Ferrari
1962 Bandiera del Regno Unito Graham Hill Bandiera del Regno Unito BRM
1963 Bandiera del Regno Unito Jim Clark Bandiera del Regno Unito Lotus
1964 Bandiera del Regno Unito Jim Clark Bandiera del Regno Unito Lotus
1965 Bandiera del Regno Unito Jim Clark Bandiera del Regno Unito Lotus
1966 Bandiera dell'Australia Jack Brabham Bandiera del Regno Unito Brabham
1967 Bandiera del Regno Unito Jim Clark Bandiera del Regno Unito Lotus
1968 Bandiera del Regno Unito Jackie Stewart Bandiera della Francia Matra
1969 Bandiera del Regno Unito Jackie Stewart Bandiera della Francia Matra
1970 Bandiera dell'Austria Jochen Rindt Bandiera del Regno Unito Lotus
1971 Bandiera del Belgio Jacky Ickx Bandiera dell'Italia Ferrari
1972 Non disputato
1973 Bandiera del Regno Unito Jackie Stewart Bandiera del Regno Unito Tyrrell
1974 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera dell'Italia Ferrari
1975 Bandiera del Regno Unito James Hunt Bandiera del Regno Unito Hesketh
1976 Bandiera del Regno Unito James Hunt Bandiera del Regno Unito McLaren
1977 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera dell'Italia Ferrari
1978 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera del Regno Unito Lotus
1979 Bandiera dell'Australia Alan Jones Bandiera del Regno Unito Williams
1980 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham
1981 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera della Francia Renault
1982 Bandiera della Francia Didier Pironi Bandiera dell'Italia Ferrari
1983 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera dell'Italia Ferrari
1984 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren
1985 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito McLaren
1986

2020
Non disputato
2021 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull
2022 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull
2023 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull

Vittorie per pilota[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie Pilota Anno(i)/Vettura
4 Bandiera del Regno Unito Jim Clark 1963/Lotus - 1964/Lotus - 1965/Lotus - 1967/Lotus
3 Bandiera del Regno Unito Jackie Stewart 1968/Matra - 1969/Matra - 1973/Tyrrell
3 Bandiera dell'Austria Niki Lauda 1974/Ferrari - 1977/Ferrari - 1985/McLaren
3 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen 2021/Red Bull - 2022/Red Bull - 2023/Red Bull
2 Bandiera dell'Italia Alberto Ascari 1952/Ferrari - 1953/Ferrari
2 Bandiera dell'Australia Jack Brabham 1960/Cooper - 1966/Brabham
2 Bandiera del Regno Unito James Hunt 1975/Hesketh - 1976/McLaren
2 Bandiera della Francia Alain Prost 1981/Renault - 1984/McLaren
1 Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio 1955/Mercedes
1 Bandiera del Regno Unito Stirling Moss 1958/Vanwall
1 Bandiera della Svezia Jo Bonnier 1959/BRM
1 Bandiera della Germania Wolfgang von Trips 1961/Ferrari
1 Bandiera del Regno Unito Graham Hill 1962/BRM
1 Bandiera dell'Austria Jochen Rindt 1970/Lotus
1 Bandiera del Belgio Jacky Ickx 1971/Ferrari
1 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti 1978/Lotus
1 Bandiera dell'Australia Alan Jones 1979/Williams
1 Bandiera del Brasile Nelson Piquet 1980/Brabham
1 Bandiera della Francia Didier Pironi 1982/Ferrari
1 Bandiera della Francia René Arnoux 1983/Ferrari

Vittorie per scuderia[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie Scuderia Anno(i)/Pilota
8 Bandiera dell'Italia Ferrari 1952/Alberto Ascari - 1953/Alberto Ascari - 1961/Wolfgang von Trips - 1971/Jacky Ickx - 1974/Niki Lauda - 1977/Niki Lauda - 1982/Didier Pironi - 1983/René Arnoux
6 Bandiera del Regno Unito Lotus 1963/Jim Clark - 1964/Jim Clark - 1965/Jim Clark - 1967/Jim Clark - 1970/Jochen Rindt - 1978/Mario Andretti
3 Bandiera del Regno Unito McLaren 1976/James Hunt - 1984/Alain Prost - 1985/Niki Lauda
3 Bandiera dell'Austria Red Bull 2021/Max Verstappen - 2022/Max Verstappen - 2023/Max Verstappen
2 Bandiera del Regno Unito BRM 1959/Jo Bonnier - 1962/Graham Hill
2 Bandiera del Regno Unito Brabham 1966/Jack Brabham -1980/Nelson Piquet
2 Bandiera della Francia Matra 1968/Jackie Stewart - 1969/Jackie Stewart
1 Bandiera della Germania Mercedes 1955/Juan Manuel Fangio
1 Bandiera del Regno Unito Vanwall 1958/Stirling Moss
1 Bandiera del Regno Unito Cooper 1960/Jack Brabham
1 Bandiera del Regno Unito Tyrrell 1973/Jackie Stewart
1 Bandiera del Regno Unito Hesketh 1974/James Hunt
1 Bandiera del Regno Unito Williams 1979/Alan Jones
1 Bandiera della Francia Renault 1981/Alain Prost

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Circuit Zandvoort, su formula1.com. URL consultato il 5 settembre 2021.
  2. ^ a b Adam Cooper, F1, GP d'Olanda: il ritorno è rimandato al 2021, su it.motorsport.com, 28 maggio 2020. URL consultato il 28 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2020).
  3. ^ a b (EN) La storia del tracciato sul Sito ufficiale, su cpz.nl. URL consultato il 7 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2011).
  4. ^ a b c (EN) A lap at old Zandvoort, articolo con galleria fotografica, su circuitsofthepast.nl, www.circuitsofthepast.nl. URL consultato il 7 agosto 2010.
  5. ^ (EN) Articolo con galleria fotografica sulla Scheivlak, su circuitsofthepast.nl, www.circuitsofthepast.nl. URL consultato il 7 agosto 2010.
  6. ^ a b (EN) Le differenti configurazioni sul Sito ufficiale, su cpz.nl. URL consultato il 7 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2007).
  7. ^ a b (EN) Articolo con galleria fotografica sulla realizzazione della Chicane Marlboro, su circuitsofthepast.nl, www.circuitsofthepast.nl. URL consultato il 7 agosto 2010.
  8. ^ a b (EN) Articolo con galleria fotografica sulla realizzazione della Panoramabocht, su circuitsofthepast.nl, www.circuitsofthepast.nl. URL consultato il 7 agosto 2010.
  9. ^ a b (EN) Articolo sul Circuit Park Zandvoort, su circuitsofthepast.nl, www.circuitsofthepast.nl. URL consultato il 7 agosto 2010.
  10. ^ (EN) Formula 1 Heineken Dutch Grand Prix 2022 − Media Kit (PDF), su fia.com. URL consultato il 31 agosto 2022.
  11. ^ (EN) Formula 1 Heineken Dutch Grand Prix 2021 − Qualifying Session Final Classification (PDF), su fia.com, 4 settembre 2021. URL consultato il 4 settembre 2021.
  12. ^ (EN) Scheda su www.autoevolution.com, su autoevolution.com. URL consultato il 7 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2009).
  13. ^ (EN) Le differenti configurazioni del tracciato, su circuitsofthepast.nl, www.circuitsofthepast.nl. URL consultato il 7 agosto 2010.
  14. ^ (EN) Jeroen van Kesteren, Radical changes to Circuit Zandvoort | Articles, su Trackside Legends, 4 dicembre 2019. URL consultato il 16 giugno 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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