Sinnai

Sinnai
comune
(IT) Sinnai
(SC) Sìnnia[1]
Sinnai – Stemma
Sinnai – Bandiera
Sinnai – Veduta
Sinnai – Veduta
Chiesa di Santa Barbara
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Città metropolitana Cagliari
Amministrazione
SindacoTarcisio Anedda (centro-sinistra) dal 16-6-2019
Territorio
Coordinate39°18′09.21″N 9°12′11.2″E / 39.302557°N 9.20311°E39.302557; 9.20311 (Sinnai)
Altitudine133 m s.l.m.
Superficie223,91 km²
Abitanti17 280[2] (31-1-2024)
Densità77,17 ab./km²
FrazioniSan Paolo, Cuili Murvoni, Solanas, Torre Delle Stelle (Spiaggia di Genn'e Mari), Tasonis
Comuni confinantiBurcei (SU), Castiadas (SU), Dolianova (SU), Maracalagonis, Quartucciu, San Vito (SU), Settimo San Pietro, Soleminis (SU), Villasalto (SU), Villasimius (SU)
Altre informazioni
Cod. postale09048
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT092080
Cod. catastaleI752
TargaCA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Nome abitanti(IT) sinnaesi
(SC) sinniesus[1]
Patronosanta Barbara
Giorno festivo4 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sinnai
Sinnai
Sinnai – Mappa
Sinnai – Mappa
Posizione del comune di Sinnai nella città metropolitana di Cagliari
Sito istituzionale

Sinnai (Sìnnia in sardo[1]) è un comune italiano di 17280 abitanti[2] della città metropolitana di Cagliari in Sardegna.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Sinnai sorge ai piedi del Monte Serpeddì, a circa 133 m s.l.m., nella piana del campidano di Cagliari, a circa 13 km dal capoluogo.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Sinnai gode di un clima mediterraneo (più precisamente bioclima termomediterraneo).

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo non ha origine chiara ed è verosimilmente prelatino; nel 1341 è citato come "de Sinnay"[4].

È stata avanzata l'ipotesi che Sinnai/Sìnnia possa essere accostato al protosardo sinníga fitonimo indicante sparto o carice[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nuraghe Sa Fraigada

Il territorio di Sinnai è abitato dall'uomo sin dal neolitico. In periodo nuragico, nell'età del bronzo, vennero eretti numerosi nuraghi (se ne contano 56 circa) e vari villaggi.

Nel medioevo, dopo la dominazione bizantina, Sinnai fece parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari, detta anche di Civita. Nel XII secolo giunsero i monaci benedettini e camaldolesi a cui si deve un certo avanzamento culturale, tra cui l'introduzione di nuove tecniche agricole. Sinnai viene citata per la prima volta in un documento in lingua volgare campidanese (Prima Carta cagliaritana) databile al 1089 in cui il giudice di Cagliari Costantino I Salusio II cedeva alcuni terreni ai monaci vittorini provenzali dell'Abbazia di San Vittore di Marsiglia. Dopo i fatti del 1258 (caduta di Santa Igia) passò sotto il controllo di Pisa.

A seguito della conquista aragonese del XIV secolo, Sinnai entrò a far parte del Regno di Sardegna intorno al 1324 e venne data in feudo a Berengario Carroz e a sua moglie Teresa Gombau de Entenza a patto che con i redditi del feudo venisse restaurato il castello di San Michele nei pressi di Cagliari. Il paese visse un lungo periodo di decadenza per via dello spopolamento, delle alte tassazioni e delle epidemie di peste.

Il paese venne incorporato nella contea di Quirra, creata nel 1363 dal re d'Aragona Pietro IV e data in feudo ai Carroz. Nel 1603 il feudo fu trasformato in marchesato, ereditato prima dai Centelles e poi dagli Osorio de la Cueva; a questi ultimi fu riscattato nel 1839 con la fine del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale[6].

Nel 1796 diede i natali a Luigi Amat di San Filippo e Sorso, uno dei pochi cardinali sardi, figura di spicco dello Stato della Chiesa e della Santa Sede durante il Risorgimento[7]. Al cardinale Amat è dedicata la scuola media del paese.

Il 1º marzo 1915 fu costituito il 151º Reggimento fanteria "Sassari" nel quartiere di Sant'Isidoro.

Il 26 gennaio 1953 si verificò l'incidente aereo di Sinnai, nel quale persero la vita 19 persone.

L'8 gennaio 1991 si verificò la strage di Sinnai, in cui vennero assassinati 3 pastori. Per 33 anni fu ritenuto colpevole ed incarcerato un altro allevatore della zona, Beniamino Zuncheddu, il quale però il 26 gennaio 2024 è stato definitivamente assolto e rilasciato, lasciando il caso senza colpevoli e facendolo diventare uno dei più gravi errori giudiziari mai commessi in Italia; quella di Zuncheddu è stata la più lunga detenzione di una persona innocente della storia italiana.[8][9][10]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Sinnai sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 dicembre 1964.[11]

«Stemma inquartato: il primo e il quarto d'argento, ad una torre al naturale, mattonata di nero, aperta e finestrata del campo, merlata di quattro alla guelfa; il secondo d'azzurro, ad una fontana zampillante d'argento sormontata da un ramo d'ulivo al naturale, fruttato di due, uscente dalla partizione; il terzo pure d'azzurro, al monte all'italiana d'argento, di sette cime disposte 4-2-1. Ornamenti esteriori da Comune.[12]»

Il gonfalone è costituito da un drappo di azzurro.

Le due torri rappresentano le ville di Sinnai e di Segossini. La fontana ed il ramo d'ulivo, ricordano l'antica piazzetta detta "Funtana 'e olia". Le sette cime del monte rappresentano il massiccio di Sette Fratelli.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Santa Barbara, nella quale è custodito un retablo del pittore e scultore sardo Giovanni Angelo Puxeddu.
  • Chiesa di Sant'Isidoro
  • Chiesa di Santa Vittoria
  • Chiesa di San Bartolomeo
  • Chiesa di Sant'Elena
  • Chiesa dei Santi Cosma e Damiano

Luoghi di interesse naturalistico[modifica | modifica wikitesto]

La pineta[modifica | modifica wikitesto]

In prossimità dell'abitato è presente ormai da più di un secolo la Foresta Campidano[13], meglio nota come la Pineta di Sinnai (in sardo sa Pimpinera), un suggestivo polmone verde costituito da conifereti impiantati artificialmente che si estende per 1600 ha nel territorio di quattro comuni (oltre Sinnai anche Settimo San Pietro, Dolianova e Soleminis) intorno al rilievo collinare di Bruncu Mògumu dove è stato scoperto ultimamente un importante sito archeologico (resti di un tempietto nuragico di epoca protostorica e varie tracce di presenza fenicia del VII secolo a.C.). La pineta, data la sua estrema vicinanza con l'abitato, è da sempre un rinomato luogo di passeggiate, di escursioni e di svago non solo per i cittadini sinnaesi ma anche per tutti gli abitanti dell'hinterland cagliaritano. La superficie della pineta si è ultimamente ridotta, nel 1997, a causa di un incendio che bruciò oltre 600 ha di bosco.[14][15]

Bacino di Corongiu
Villaggio delle Mimose

Società[modifica | modifica wikitesto]

Abiti tradizionali di Sinnai

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Sinnai presenta una forte crescita demografica a partire dagli anni cinquanta. La popolazione residente passa dai 6736 abitanti del 1951 ai 16730 del 2011, per cui, in questo periodo di tempo, relativamente breve per quanto riguarda gli avvenimenti della storia, essa risulta essere più che raddoppiata.

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2019 a Sinnai risultano residenti 347 cittadini stranieri, pari al 2% circa della popolazione totale. Le nazionalità più rappresentate sono[17]:

Nazionalità Residenti
Nigeria 46
Romania 30
Marocco 26

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Sinnai è il campidanese comune.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Capo Boi

Il territorio comunale comprende anche l'isola amministrativa di Solanas, avente una superficie di 26,70 km².

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La composizione settoriale della popolazione attiva e la sua modificazione temporale ci permettono di notare come il paese, caratterizzato da un'assoluta prevalenza agricola nel 1951, si presenti nel 2001 con una quota irrisoria degli occupati in questo settore, che durante questo lasso di tempo perde quasi tutti i suoi addetti con un calo particolarmente vistoso verificatosi negli anni Sessanta.

Contemporaneamente a questo processo, notiamo inoltre che il settore terziario è nel 2001 in assoluto quello prevalente, e assorbe addirittura quasi il 70% del totale degli attivi. Discorso diverso per l'industria, che ha avuto un periodo di particolare vitalità in un periodo compreso tra gli anni Sessanta (quando è stata il settore di attività che offriva le maggiori possibilità di occupazione per i sinnaesi) e l'inizio degli anni Ottanta, poi in seguito è andata incontro anch'essa ad un vistoso calo. L'industria però si è manifestata a Sinnai essenzialmente attraverso l'industria di tipo edile, delle costruzioni, che ha sempre avuto un peso nettamente più rilevante rispetto agli altri settori dell'industria. Questo è vero soprattutto nel periodo intorno agli anni Sessanta quando la necessità di nuove case e edifici, sia nel territorio comunale sia nel capoluogo e nell'hinterland in generale, dovuta alla globale e imponente espansione urbanistica di tutta l'area metropolitana di Cagliari, ha reso floride queste attività.

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio della campagna di Sinnai

L'agricoltura è una delle attività economiche tradizionali del comune. La superficie agricola aziendale totale del territorio di Sinnai è all'anno 2000 di poco superiore ai 9000 ha, con un decremento rispetto al 1961 di ben 62 punti percentuali. A fine 2000, nel territorio risultano presenti 427 aziende agricole, contro le 779 unità del 1961: una riduzione quindi delle unità produttive di circa il 45%, fenomeno questo accentuato particolarmente nell'ultimo decennio e andato di pari passo con il decremento della superficie agricola.

Le coltivazioni più praticate nel comune sono la viticoltura, la mandorlicoltura e l'olivicoltura.

Allevamento[modifica | modifica wikitesto]

A Sinnai sono molto diffuse le pratiche pastorali estensive, riguardanti particolarmente l'allevamento ovino, conseguenti alla produttività molto bassa del territorio prevalentemente montagnoso. Questo carattere pastorale è legato anche alla grande estensione del comune, che in passato rendeva possibile, in regime comunitario delle terre, di condurre liberamente nei pascoli comunali le pecore così come i maiali che si nutrivano di ghiande di leccio nelle foreste dell'interno.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Tarcisio Anedda lista civica Sindaco [18]
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Tarcisio Anedda liste civiche di centro-sinistra Sindaco [19]
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Sandro Serreli lista civica Sindaco [20]
28 maggio 2006 15 maggio 2011 Sandro Serreli DS, DL, Socialisti Uniti, PRC, PSd'Az, PdCI Sindaco [21]
15 maggio 2011 5 giugno 2016 Maria Barbara Pusceddu PD, UDC, FLI, PSd'Az, RS Sindaco [22]
5 giugno 2016 1º dicembre 2018 Matteo Aledda SEL, CD, Matteo Aledda Sindaco (civica), Partito dei Sardi, #ProSinnia (civica), RossoMori, PSd'Az Sindaco Deceduto durante il mandato[23][24]
1º dicembre 2018 16 giugno 2019 Katiuscia Concas SEL, CD, Matteo Aledda Sindaco (civica), Partito dei Sardi, #ProSinnia (civica), RossoMori, PSd'Az Vicesindaco Reggente dopo il decesso del sindaco Matteo Aledda
16 giugno 2019 in corso Tarcisio Anedda PD, Insieme per Sinnai (civica), Sinnai Presente e Futuro (civica), Centro Popolare Sinnai (civica), Democrazia Comune (civica). Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Eventi sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda l'automobilismo, l'evento principale è la cronoscalata San Gregorio-Burcei.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, p. 543, SBN IT\ICCU\UMC\0979712.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 739, ISBN 88-02-07228-0.
  5. ^ Massimo Pittau, 5 toponimi prelatini della Sardegna FONNI, GENURI, SINNAI, TINNURA, ZINNIGAS, su pittau.it. URL consultato il 28 ottobre 2017.
  6. ^ I Comuni della Sardegna in Rete - Storia - Regione Autonoma della Sardegna, su www.comunas.it. URL consultato il 3 dicembre 2022.
  7. ^ AMAT di San Filippo e Sorso, Luigi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 3 dicembre 2022.
  8. ^ Chi è Beniamino Zuncheddu, assolto dopo 33 anni di carcere. “La fine di un incubo”, su Quotidiano Nazionale, 26 gennaio 2024. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  9. ^ Beniamino Zuncheddu assolto dopo 33 anni di carcere: "La fine di un incubo". La sentenza del processo di revisione per la strage di Sinnai, su Il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2024. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  10. ^ Nicoletta Cottone, Beniamino Zuncheddu assolto per non aver commesso il fatto, su Il Sole 24 ORE, 26 gennaio 2024. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  11. ^ Sinnai, decreto 1964-12-10 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 5 febbraio 2022.
  12. ^ Comune di Sinnai, Restyling dello stemma di Sinnai (PDF), su comune.sinnai.ca.it. URL consultato il 5 febbraio 2022.
  13. ^ Foresta demaniale Campidano, su sardegnaambiente.it.
  14. ^ Rinasce la pineta di Sinnai Dalle ceneri dell'incendio del 1997 sorgerà un parco ancora più bello - La Nuova Sardegna, su Archivio - La Nuova Sardegna. URL consultato il 16 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2022).
    «Nel 1997 un incendio aveva distrutto la parte di bosco più importante, quella vicino alla baita»
  15. ^ Andrea Manunza, Gli incendiari nella Pineta di Sinnai, il disastro del 1997 ha insegnato poco, su L'Unione Sarda.it, 7 giugno 2021. URL consultato il 16 luglio 2022.
    «Il ricordo del devastante incendio del 1997 – oltre 400 ettari di macchia mediterranea e bosco andati in cenere in poche ore – è ancora presente nei ricordi di chi lo visse in presa diretta.»
  16. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  17. ^ Cittadini Stranieri 2019 - Sinnai (CA), su Tuttitalia.it. URL consultato il 3 dicembre 2022.
  18. ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  19. ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  20. ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  21. ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  22. ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  23. ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  24. ^ Raffaele Serreli, Sinnai, un paese in lutto. È morto il sindaco Matteo Aledda, in L'Unione Sarda, 2 dicembre 2018. URL consultato il 2 dicembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Manlio Brigaglia e Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei comuni della Sardegna, introduzione di Claudia Lombardo, vol. 4, Sassari, Carlo Delfino, 2009, ISBN 978-88-7138-498-6 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2013).
  • Francesco Floris (a cura di), Sinnai (PDF), in Enciclopedia della Sardegna [La grande enciclopedia della Sardegna: eventi storici, politici e culturali, artistici, letterari, sportivi, religiosi, soldati e attori, gastronomia, costumi e bellezze naturali dalle culture prenuragiche fino ai grandi avvenimenti del nostro secolo], progetto e consulenza editoriale di Manlio Brigaglia, coordinamento redazionale di Salvatore Tola, vol. 9, Sassari, La nuova Sardegna, 2007 [2002], pp. 56-61, OCLC 879939459, SBN IT\ICCU\CAG\1489573 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2012).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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