Süd-Tiroler Freiheit

Süd-Tiroler Freiheit
Freies Bündnis für Tirol
LeaderEva Klotz
SegretarioSven Knoll
PortavoceWerner Thaler
StatoBandiera dell'Italia Italia
(Bandiera dell'Alto Adige Alto Adige)
SedeVia dei Portici, 9
39100 Bolzano
AbbreviazioneSTF
Fondazionemaggio 2007
Derivato daBürger Union für Südtirol
IdeologiaSeparatismo[1][2]
Tutela delle minoranze di lingua tedesca[3][4]
Populismo di destra[5][6]
CollocazioneEstrema destra[7]
Partito europeoAlleanza Libera Europea (Membro)[8]
Seggi Consiglio provinciale
4 / 35
(2023)
Organizzazione giovanileJunge Süd-Tiroler Freiheit
Iscritti3.659 (maggio 2014)
Coloribianco-rosso
Sito web(DE) Suedtiroler-Freiheit
Il confine del passo del Brennero, con il cartello "L'Alto Adige non è Italia", voluto dal movimento Süd-Tiroler Freiheit (foto del 2009; il pannello è stato poi rimosso)

Süd-Tiroler Freiheit (per esteso Süd-Tiroler Freiheit - Freies Bündnis für Tirol, in italiano Libertà Sud-Tirolese - Libera alleanza per il Tirolo) è un partito politico della provincia autonoma di Bolzano, fondato da Eva Klotz, figlia di Georg Klotz.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I prodromi della nascita del partito risalgono a maggio 2007, quando in seno all'Union für Südtirol (siglato UFS, al tempo uno dei partiti di riferimento dell'indipendentismo sudtirolese) sorsero polemiche tra i due esponenti più in vista, Eva Klotz e Andreas Pöder. Quest'ultimo aveva infatti presentato al congresso degli iscritti una mozione che rafforzasse le prerogative e le competenze dell'Obmann (presidente), ottenendone l'approvazione con un risicato margine (76 voti favorevoli contro 70 contrari).

Non accettando il verdetto congressuale, la Klotz e i dissidenti decisero poco dopo di fuoriuscire dall'UFS e di costituirsi in quello che venne definito come un nuovo "movimento di raccolta", la Süd-Tiroler Freiheit[9][10][11].

Il nuovo partito fece il suo esordio alle elezioni provinciali del 2008, raccogliendo il 4,9% dei voti ed eleggendo consiglieri la leader Klotz e Sven Knoll.[12]

Alla successiva tornata elettorale, nel 2013 i consensi del partito salirono al 7,2%, permettendo di eleggere un terzo consigliere: ai riconfermati Eva Klotz e Sven Knoll si aggiunse Bernhard Zimmerhofer.[13]

Sempre nel 2013 il partito lanciò l'iniziativa Selbstbestimmung 2013, una sorta di referendum autogestito (privo di effettiva validità legale e giuridica) realizzato in parte online e in parte mediante gazebo per sondare l'opinione dei cittadini provinciali sul tema dell'autodeterminazione[14]: a detta delle fonti interne al movimento, esso avrebbe rivelato una schiacciante maggioranza favorevole alla secessione dall'Italia.

Il 17 novembre 2014 Eva Klotz si dimise per motivi personali da consigliera provinciale[15] e venne sostituita dalla candidata più votata tra i non eletti, Myriam Atz Tammerle.[16]

Alle elezioni provinciali 2018 (le prime senza Klotz in lista) la Süd-Tiroler Freiheit scontò il complessivo calo di consenso di tutta l'area ideologica secessionista altoatesina: rispetto al 2013 perde infatti oltre 4000 voti e scende sotto il 6% dei consensi, confermando i soli consiglieri Knoll e Atz Tammerle. Si riprese però ampiamente alla tornata elettorale 2023, sfiorando l'11% dei consensi e piazzandosi al terzo posto tra i partiti in corsa, alle spalle solo della Südtiroler Volkspartei e del Team K; Sven Knoll confermò il suo seggio consiliare con oltre 25 000 preferenze (terzo candidato più votato in assoluto) e assieme a lui entrarono nell'emiciclo altri tre esponenti: la confermata Myriam Atz Tammerle, il rientrante Bernhard Zimmerhofer e la new entry Hannes Rabensteiner.

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

Sven Knoll, successore de facto di Eva Klotz alla guida del partito.

Il partito si rivolge alle popolazioni di lingua tedesca e ladina, autodescrivendosi come «alleanza liberale-patriottica che reclama il diritto all'autodeterminazione per il Popolo Sudtirolese»: si prefigge pertanto il conseguimento dell'indipendenza dell'Alto Adige dall'Italia con successiva riannessione allo Stato Federato del Tirolo, "sanando" così la cessione effettuata dall'impero austro-ungarico alla fine della prima guerra mondiale.

La propaganda partitica viene condotta con metodi spesso provocatori: esemplificativa fu l'apposizione, nel 2009, sul lato austriaco del passo del Brennero di un cartello recante la dicitura Süd-Tirol ist nicht Italien!, ovvero "il Sud-Tirolo non è Italia".[17][18]

La STF richiede altresì la concessione di doppia cittadinanza italo-austriaca ai cittadini altoatesini che ne facciano richiesta, l'ampliamento del diritto all'uso della lingua madre (citando ad esempio la realizzazione di foglietti illustrativi dei farmaci anche in tedesco), una maggiore autonomia nella stesura dei programmi scolastici, includendovi l'insegnamento della storia tirolese "senza mistificazioni", l'eliminazione dei toponimi italiani introdotti da Ettore Tolomei col prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige lasciando in vigore solo quelli anticamente in uso, nonché l'abbattimento o il depotenziamento dei monumenti costruiti nel periodo del Fascismo [19].

A livello internazionale, aderisce all'Alleanza Libera Europea.

STF si dichiara partito non ideologico, definendosi non collocabile a destra o sinistra e professando distanza da qualsiasi forma di estremismo,[20] citando in proposito l'utilizzo nella propaganda di linguaggi e figure anche molto dissimili tra di loro,[21] e professando sostegno attivo per la tutela dei diritti civili, quali quelli della comunità LGBT.[22] Alcuni osservatori tuttavia l'hanno a più riprese collocato nell'estrema destra[7] rilevando finanche una contiguità con movimenti neonazisti.[23] Nel 2008, poco prima delle elezioni regionali, la rivista L'Espresso affermò che Sven Knoll avesse preso parte a un evento insieme a esponenti neonazisti del Partito Nazionaldemocratico di Germania (NPD).[23] In un servizio del Corriere dell'Alto Adige del 25 ottobre 2008, l'allora procuratore capo Cuno Tarfusser negò tuttavia rapporti tra la Süd-Tiroler Freiheit e l'NPD.[24][25]

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni provinciali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Provinciali di Bolzano 2008 14.888 4,9
2 / 35
Provinciali di Bolzano 2013 20.736 7,2
3 / 35
Provinciali di Bolzano 2018 16.927 6,0
2 / 35
Provinciali di Bolzano 2023 30.583 10,9
4 / 35

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Wolfram Nordsieck, Parties and Elections in Europe – SOUTH TYROL, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 7 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2020).
  2. ^ Alberto Magnani, «Süd-Tirol ist nicht Italien!". I separatisti alla conquista di Bolzano, in Il Sole 24 ore, 28 ottobre 2013. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  3. ^ Giovanni Neve, Asili solo per bambini tedeschi. Polemica in Alto Adige: "È pulizia etnica", su il Giornale.it, 2 maggio 2018. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  4. ^ Olimpiadi, Südtiroler Freiheit contro Kompatscher per il tricolore Biancofiore: «Basta guerre etniche», su l'Adige.it, 27 giugno 2019. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  5. ^ (DE) Nicht wählen ist keine Lösung, su brennerbasisdemokratie.eu, 25 febbraio 2018. URL consultato il 27 gennaio 2018.
  6. ^ (DE) CSU ist der Sargnagel für SPD, su bundesdeutsche-zeitung.de, Bundesdeutsche Zeitung, 16 ottobre 2018.
  7. ^ a b (FR) Richard Heuzé, L'allemand gagne à l'écrit dans le Haut-Adige, su lefigaro.fr, Le Figaro, 26 luglio 2010. URL consultato il 19 febbraio 2012.
  8. ^ (ENDE) EFA - Member Parties, su e-f-a.org. URL consultato il 26-09-2014.
  9. ^ Klotz: "Lascio per assistere mio marito ma continuerò la mia battaglia politica" [collegamento interrotto], su ilgiornoaltoadige.it, 17 novembre 2014.
  10. ^ I gruppi consiliari - Süd-Tiroler Freiheit [collegamento interrotto], su consiglio-bz.org. URL consultato il 28-10-2007.
  11. ^ (DE) Eva Klotz präsentiert "Süd-Tiroler Freiheit", su Stol.it, 08-05-2007. URL consultato il 28-10-2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  12. ^ Süd-Tiroler Freiheit, su consiglio-bz.org, Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 10-03-2010.
  13. ^ (DE) Landtagswahlen 2013 [Risultati elezioni provinciali 2013], su civis.bz.it. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  14. ^ Gabriele Di Luca, "Il referendum sarà la nostra campagna", su Salto, 2 settembre 2013. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  15. ^ Eva Klotz si è dimessa dal consiglio provinciale: "Mio marito è malato, voglio stargli vicino", in Alto Adige, 17 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2014).
  16. ^ Al suo posto la Tammerle, la protagonista del video anti-italiano, in Alto Adige, 18 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  17. ^ Breve storia del sud-tirolo dal 1918 ai nostri giorni, su Süd-Tiroler Freiheit (sito ufficiale). URL consultato il 3 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2013).
  18. ^ Provinciali, Stf punta all'indipendenza, su ansa.it, ANSA, 5 giugno 2018. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  19. ^ (DE) Programmatische Grundzüge [Linee programmatiche], su Süd-Tiroler Freiheit (sito ufficiale). URL consultato il 18 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2013).
  20. ^ Manifesto politico del movimento Süd-Tiroler_Freiheit, su suedtiroler-freiheit.com. URL consultato il 28 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2013).
  21. ^ Che Guevara nuovo eroe di Eva Klotz, in Alto Adige, 14 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2013).
  22. ^ Outing dell'esponente Cristian Kollmann, candidato sindaco a Bolzano, su Tageszeitung online, 17 aprile 2016.
  23. ^ a b Pura razza Sud Tirolo, in L'Espresso, 23 ottobre 2008. URL consultato il 28 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2008).
  24. ^ Corriere dell'Alto Adige del 25 ottobre 2008, p. 5.
  25. ^ Intervista[collegamento interrotto] del Corriere della Sera al procuratore Cuno Tarfusser.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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