Ortucchio

Ortucchio
comune
Ortucchio – Stemma
Ortucchio – Bandiera
Ortucchio – Veduta
Ortucchio – Veduta
Foto panoramica di Ortucchio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoRaffaele Favoriti (Lista civica Ortucchio che vogliamo) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate41°57′22″N 13°38′48″E / 41.956111°N 13.646667°E41.956111; 13.646667 (Ortucchio)
Altitudine680 m s.l.m.
Superficie39 km²
Abitanti1 731[1] (31-12-2022)
Densità44,38 ab./km²
Comuni confinantiCollelongo, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, Pescina, Trasacco
Altre informazioni
Cod. postale67050
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT066064
Cod. catastaleG145
TargaAQ
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 534 GG[3]
Nome abitantiortucchiesi
Patronosant'Orante
Giorno festivo28 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ortucchio
Ortucchio
Ortucchio – Mappa
Ortucchio – Mappa
Posizione del comune di Ortucchio all'interno della provincia dell'Aquila
Sito istituzionale

Ortucchio è un comune italiano di 1 731 abitanti[1] della provincia dell'Aquila, in Abruzzo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio montano di Ortucchio

Il comune marsicano è situato sul versante sud-est della piana del Fucino, dove prima del prosciugamento dell'omonimo lago sorgeva una piccola isola dai confini non chiaramente delineati a causa della variazione dei livelli dell'acqua nel corso del tempo. Il territorio si caratterizza per i paesaggi totalmente differenti tra loro come la fitta boscaglia di montagna, i fertili campi della piana fucense, la zona archeologica o quella artigianale e industriale. Il paese, confinante con i territori di Collelongo, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, Venere dei Marsi e Trasacco, è situato a ridosso dell'area di protezione esterna del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Ortucchio era una piccola isola situata all'estremità sud orientale del lago Fucino paragonata dall'umanista Pietro Marso, all'isola di Ortygia nel mare di Siracusa da cui acquisì il toponimo medievale[4][5]. Un'ipotesi farebbe derivare il toponimo da una variazione linguistica del termine latino "Hortus" ("piccolo orto" o "giardino")[6] oppure da "Ortus acquarum" ("origine dalle acque")[7].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ingresso della grotta La Punta

Ortucchio come tutta l'area del Fucino fu abitata sin dall'epoca preistorica dalle tribù bertoniane che, spostandosi dall'area costiera, trovarono riparo nelle grotte presenti a mezza costa alle pendici dei monti, lungo la linea del bacino lacustre. Rivestono particolare interesse archeologico ed archeozoologico le cavità situate nel territorio comunale, in particolare le grotte Maritza, di Ortucchio, La Cava e La Punta[8]. Successivamente gli insediamenti umani si spostarono verso valle in prossimità della riva del lago fucense.

A cominciare dal primo millennio a.C. sulle sponde lacustri stanziarono stabilmente i Marsi, popolo italico di guerrieri e sacerdoti. A causa della mancata concessione della cittadinanza romana iniziarono le ostilità tra i popoli italici, che si unirono in una confederazione con a capo il condottiero Quinto Poppedio Silone, e i romani.

Dopo la prima metà del Quattrocento Paolo Marso e successivamente altri storici, tra cui Muzio Febonio e Pietro Antonio Corsignani, sostennero l'ipotesi che l'antica e mitica città di Archippe, inghiottita secondo la leggenda dalle acque del lago, fosse situata tra Ortucchio e Trasacco nella contemporanea località denominata Arciprete[9].

Di certo il centro situato a ridosso del colle che acquisì il nome di Ortuclae o Ortuclum[7] veniva chiamato in epoca medievale Ortygia[10]. Assoggettato a Ruggero conte di Celano passò successivamente grazie a Ferdinando d'Aragona sotto la signoria di Antonio Todeschini Piccolomini. L'avvento dei Piccolomini mutò sensibilmente l'aspetto del paese, migliorando la condizione sociale. La dominazione spagnola e il successivo avvento dei briganti, legati alle rivolte napoletane di Masaniello, recarono devastazioni e gravi danni alla precaria condizione economica di quel periodo. A tutto ciò si aggiunsero la peste del 1656 e le devastanti e improvvise inondazioni del lago Fucino.

Nel 1807 i cittadini fecero vanamente appello a Giuseppe Bonaparte affinché provvedesse a delocalizzare il centro abitato più a monte, al riparo dalle inondazioni fucensi. Bonaparte commosso dall'appello promise di farlo con il desiderio che il paese venisse ridenominato "Giuseppopoli". Nella seconda metà dell'Ottocento Alessandro Torlonia riuscì a tramutare il lago in una fertile pianura, sfruttando l'opera idraulica dei Cunicoli di Claudio, preesistente dall'epoca romana. Dopo aver fatto ingrandire collettore ed emissario fu prosciugato il Fucino, fino ad allora terzo lago d'Italia per estensione. Casa Torlonia fu dichiarata proprietaria per quasi un secolo dei terreni emersi contro il volere dei comuni ripuari. Dopo le lotte contadine il Governo varò la riforma agraria del 1950 che portò anticipatamente all'esproprio e alla formazione, il 28 febbraio 1951, dell'ente di gestione pubblica della Maremma e del Fucino.

Il terremoto della Marsica del 1915 causò circa 1.200 vittime su un totale di 2.534 abitanti e gravissimi danni al patrimonio architettonico di Ortucchio, in particolare alla chiesa di Sant'Orante e al castello Piccolomini[11]. Il paese fu ricostruito nel corso del XX secolo[12][13].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario di Sant'Orante
Il santuario della Madonna del Pozzo
La chiesa di Santa Maria Capodacqua
Santuario di Sant'Orante
L'edificio di culto più volte ampliato nel corso dei secoli, venne edificato intorno alla fine dell'VIII secolo su una preesistente struttura a base poligonale risalente al III-II secolo a.C. Il nome originario della chiesa era "Santa Maria in Ortucla" (o "Santa Maria in Ortuchís"). È dedicata al patrono sant'Orante che morì il 5 marzo 1431 ad Ortucchio. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1915 è stata ricostruita alla fine degli anni sessanta[14]. Nel 2018 il vescovo di Avezzano, mons. Pietro Santoro ha elevato la chiesa a santuario[15].
Santuario della Madonna del Pozzo
La chiesa rurale sorge a circa tre chilometri da Ortucchio sulla strada per Lecce nei Marsi in località Cerqueto, toponimo che indica il grande bosco di querce che caratterizzava il paesaggio circostante e ricopriva interamente la valle di Ortucchio che si estendeva dalle rive del Fucino alle pendici dei monti circostanti. I luoghi furono descritti con incanto dal viaggiatore inglese Keppel Richard Craven che nell'Ottocento circumnavigò il lago. L'edificio originario fu edificato nel XII secolo. La chiesa della Madonna del Pozzo con gli annessi benefici dipese dall'abbazia di San Clemente a Casauria e, successivamente, dalla diocesi dei Marsi. Oltre che servire da luogo di culto dei tre paesi di Ortucchio, Lecce e Gioia, fu anche il punto di riferimento religioso del villaggio medievale di Vico e del poco distante monastero scomparso di San Clemente in Calluco[16].
Chiesa di Santa Maria Capodacqua
La chiesa parrocchiale situata nel centro urbano venne edificata nel corso degli anni cinquanta. L'edificio a navata unica si caratterizza per lo stile architettonico moderno.
  • Chiesa scomparsa di San Rocco: l'edificio di culto fu irrimediabilmente danneggiato dal terremoto del 1915 e successivamente demolito[17].

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo municipale
Palazzo municipale
L'edificio di architettura moderna che ospita il comune si trova nella piazza dedicata ad Alfred Zampa, costruttore di ponti negli Stati Uniti d'America.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Il castello Piccolomini
Castello Piccolomini
Si tratta di una struttura fortificata medievale e rara nella sua tipologia architettonica, condizionata, con i suoi elementi strutturali, a "coesistere" in una porzione del prosciugato lago del Fucino. Il maniero venne ultimato nel 1448 per volere di Antonio Piccolomini[18]. Le parti più alte della struttura, accessibili al pubblico, offrono il panorama offerto dalla piana del Fucino e dal sottostante laghetto naturale con parco annesso. Il maniero non a caso, nel 1843, fu disegnato dal noto viaggiatore inglese Edward Lear, rapito dalla bellezza della fortezza lacustre medievale e dal paesaggio circostante[19][20].

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Ingresso della grotta Maritza
Grotte di Ortucchio
Le grotte Maritza, Ortucchio (o dei porci), La Penna, La Cava e La Punta unitamente alle necropoli di Via Mesola, di Strada 28 del Fucino e al villaggio di Colle Santo Stefano, situato in località Pozzo di Forfora[21] rappresentano dei complessi archeologici che testimoniano come sin dal Paleolitico superiore le popolazioni bertoniane provenienti dalla costa abruzzese e appartenenti alla razza di Cro-Magnon avessero stanziato in modo continuativo grazie alle favorevoli condizioni ambientali e climatiche del territorio circostante il lago Fucino[22][23]. La prima ricognizione dell'area risale agli anni Cinquanta ed è stata condotta dall'archeologo Antonio Mario Radmilli dell'Università di Pisa. Articolati studi hanno dimostrato come tra i 23.000 e i 12.000 anni fa i livelli delle acque del Fucino fossero più bassi tanto da rendere praticabili i bordi lacustri e le sue cavità naturali di origine perlopiù tettonica. Studi e ricerche compiuti nei sedimenti dell'ex lago e i rinvenimenti nelle grotte testimoniano come i cambiamenti climatici ed ambientali, determinati anche dai mutamenti dei livelli lacustri, abbiano cambiato anche le abitudini e i comportamenti umani[24].

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Il laghetto di Ortucchio
Laghetto di Ortucchio
Il parco comunale di Ortucchio circonda il laghetto, unico residuo dell'antico lago Fucino, situato alle porte del paese.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[25]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

I cittadini stranieri residenti a Ortucchio rilevati dall'Istat al 31 dicembre 2020 erano 183, pari circa al 10,5% della popolazione residente[26].

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 marzo e il 28 settembre si svolgono rispettivamente le feste primaverili ed autunnali in onore del patrono di Ortucchio, sant'Orante[27].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del centro spaziale del Fucino è collocato il museo tecnologico di Telespazio allestito a cominciare dal 1968 e visitabile dal 1986. Ospita attrezzature e infrastrutture cadute in disuso che rappresentano l'evoluzione delle telecomunicazioni[28].

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Tra maggio e giugno si svolge la premiazione del concorso letterario nazionale Caro Diario rivolto agli autori di racconti inediti in forma di diario[29].

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Numerose aziende agricole della piana del Fucino si distinguono per la qualità degli ortaggi. Particolarmente rinomate sono le patate del Fucino, riconosciute con il marchio di qualità IGP attribuito dall'Unione europea, e le carote dell'altopiano del Fucino, anch'esse riconosciute IGP. Sono diverse le produzioni orticole d'eccellenza del territorio. In Abruzzo il 25% del PIL agricolo arriva dal Fucino[30].

Industria[modifica | modifica wikitesto]

Costruzione della prima grande antenna di Telespazio nel 1966, dopo la fase sperimentale
Il Centro spaziale del Fucino visto da Sperone

Il Centro spaziale del Fucino, gestito dalla società Telespazio, è situato nel territorio comunale in località Bacinetto, in via Cintarella. È stato realizzato a cominciare dal 1962 per gestire i primi esperimenti di telecomunicazioni satellitari tra l'Europa e gli Stati Uniti avviati nell'anno successivo. La fase sperimentale, conclusasi favorevolmente, ha consentito dal 1966 di procedere all'ampliamento del centro spaziale, attraverso la costruzione di diverse antenne paraboliche di grandi dimensioni. Con le sue 170 antenne distribuite su 370000 m² di superficie, è indicato come il primo e tra i più importanti teleporti al mondo per usi civili. Il centro spaziale, intitolato a Piero Fanti, ospita uno dei centri di controllo che gestisce i 30 satelliti e le attività operative del sistema di navigazione europeo Galileo. Il centro è tra i principali operatori al mondo nel campo dei servizi satellitari. Per le sue attività l'azienda può contare su una rete nazionale ed internazionale di centri spaziali e teleporti. Quasi a collegare simbolicamente la moderna tecnologia delle comunicazioni spaziali con quella pionieristica di Guglielmo Marconi, presso la sede abruzzese di Telespazio, è stata situata la parte della poppa completa di elica e timone della nave Elettra sulla quale Marconi, dal 1919 sino agli anni trenta, effettuò studi e primi esperimenti di radiofonia, facendola diventare il primo "laboratorio galleggiante" della storia. Alcuni frammenti ferrosi sono stati fatti analizzare dalla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Roma che ha promosso il restauro del panfilo[31][32]. Il 24 marzo 1985 Papa Giovanni Paolo II in visita nel centro spaziale inviò un messaggio di pace a tutti i lavoratori del mondo[33].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il più vicino casello autostradale è quello di Pescina dell'autostrada A25. La strada provinciale 21 Magoranese collega Casali d'Aschi, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi e Ortucchio fino all'innesto con la strada statale 83 Marsicana che collega la Marsica orientale con il territorio del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. La provinciale 22 Circofucense unisce i centri della piana del Fucino di Avezzano, Luco dei Marsi, Trasacco, Ortucchio e San Benedetto dei Marsi.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Ortucchio dal 1985 ad oggi[34][35].

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 12 giugno 1999 Roberto Jageregger Coalizione di centro Sindaco
13 giugno 1999 29 gennaio 2001 Mario Frigioni Coalizione di centro Sindaco [36]
30 gennaio 2001 12 maggio 2001 Franca Santoro Commissario [36]
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Mario Frigioni Lista civica Sindaco
29 maggio 2006 15 maggio 2011 Federico D'Aulerio Lista civica di centro-destra Sindaco
16 maggio 2011 4 giugno 2016 Federico D'Aulerio Lista civica Uniti per Ortucchio Sindaco
5 giugno 2016 3 ottobre 2021 Raffaele Favoriti Lista civica Ortucchio che vogliamo Sindaco
4 ottobre 2021 in carica Raffaele Favoriti Lista civica Ortucchio che vogliamo Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio comunale
La piscina comunale

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio di Ortucchio è l'Ortygia che milita nei tornei dilettantistici della regione Abruzzo. I colori sociali sono il rosso e il nero[38].

L'A.S.D. Virtus Marsica Est è una società di puro settore giovanile[39].

Pesca sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Gare di pesca sportiva vengono organizzate presso il laghetto di Ortucchio. Le attività di gara di trota-lago e carp-fishing sono riservate anche alle categorie giovanili[40].

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Ad Ortucchio gli impianti sportivi principali sono lo stadio comunale per la pratica del calcio, la palestra polivalente, la piscina comunale, la pista ciclabile e un campo da tennis[41].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Febonio, p. 24.
  5. ^ Fernique.
  6. ^ Mafai.
  7. ^ a b Ortucle, su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 17 giugno 2018.
  8. ^ Strategie di occupazione nelle grotte del Fucino (Abruzzo), su academia.edu, Accademia.Edu.
  9. ^ Archippe, su ortucchio.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  10. ^ Marie Emmanuel Fernique, De Regione Marsorum (la regione dei Marsi) (PDF), su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 20 febbraio 2016.
  11. ^ Gigli, p. 15.
  12. ^ Storia di Ortucchio, su comune.ortucchio.aq.it, Comune di Ortucchio. URL consultato il 20 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2015).
  13. ^ Ortucchio: storia, su ortucchio.terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
  14. ^ Gigli, pp. 39-46.
  15. ^ La chiesa di Sant'Orante diventa santuario parrocchiale, su marsicalive.it, Marsica Live, 10 marzo 2018. URL consultato il 10 marzo 2018.
  16. ^ Orante D'Agostino, Madonna del Pozzo, su ortucchio.com. URL consultato il 22 giugno 2022 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2019).
  17. ^ Grossi, p. 101.
  18. ^ Castello Piccolomini, su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo (archiviato il 7 marzo 2016).
  19. ^ Edward Lear: Ortucchio, castello Piccolomini, su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo.
  20. ^ Grossi, p. 97.
  21. ^ Villaggio di Colle Santo Stefano, su terremarsicane.it, Terre Marsicane (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2015).
  22. ^ Itinerari archeologici, su comune.ortucchio.aq.it, Comune di Ortucchio (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  23. ^ Antonio Mario Radmilli, La cultura bertoniana, su ortucchio.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 19 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2016).
  24. ^ Giuseppe La Spada, Ortucchio. Alle origini della storia, su beniculturali.it, MiBACT. URL consultato il 30 marzo 2018.
  25. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  26. ^ Cittadini stranieri Ortucchio, su demo.istat.it, Istat. URL consultato il 18 marzo 2022.
  27. ^ Festa di Sant'Orante, su sbsae-aq.beniculturali.it, MiBACT. URL consultato il 27 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2018).
  28. ^ Museo di Telespazio, su civiltadellemacchine.it, Leonardo S.p.A.. URL consultato il 27 marzo 2022.
  29. ^ Premio Letterario Nazionale Caro Diario, su concorsiletterari.it, Associazione Culturale Il Club degli autori. URL consultato il 27 agosto 2018.
  30. ^ Cuore d'Abruzzo: 25% PIL agricolo dal Fucino, su ricerca.gelocal.it, Il Centro.
  31. ^ Centro spaziale Piero Fanti, su telespazio.com. URL consultato il 29 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2019).
  32. ^ Restauro della poppa dell'Elettra, su annabenedetti.com, AnnaBenedetti.
  33. ^ La visita del Papa, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato il 16 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
  34. ^ Archivio storico delle elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno.
  35. ^ Storico elezioni comunali di Ortucchio, su tuttitalia.it. URL consultato il 23 ottobre 2020.
  36. ^ a b Scioglimento anticipato del consiglio comunale. Gazzetta ufficiale, su gazzettaufficiale.it, 29 gennaio 2001. URL consultato il 23 ottobre 2020.
  37. ^ Ortucchio e Capalbio, il gemellaggio tra Pionieri della Maremma, su avezzanoinforma.it, Avezzano Informa, 8 marzo 2017. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  38. ^ S.S.D. Ortigia, su figcabruzzo.it, FIGC Abruzzo. URL consultato il 5 maggio 2019.
  39. ^ A.S.D. Virtus Marsica Est, su figcabruzzo.it, FIGC Abruzzo. URL consultato il 5 maggio 2019.
  40. ^ Gara di pesca, su ilcentro.gelocal.it, Il Centro (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2016).
  41. ^ Parco comunale di Ortucchio, su marsicalive.it, Marsica Live.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Muzio Febonio, Anxantini e Antinati, in Historiae Marsorum, Cerchio, Adelmo Polla editore, 1993.
  • Marie Emmanuel Fernique, De Regione Marsorum (La regione dei Marsi), traduzione di Ilio Iorio, Cerchio, Adelmo Polla editore, 1991.
  • Ercole Gigli, Ortucchio. Dal lago al telespazio, Avezzano, Circolo culturale "Il Castello" Ortucchio, LCL stampe litografiche, 2005.
  • Giuseppe Grossi, Marsica giuda storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph editrice, 2002.
  • Miriam Mafai, Una vita, quasi due, Milano, Rizzoli, 2013.
  • Giovanni Semeraro, Le origini della cultura europea. Rivelazioni della linguistica storica, Leo S. Olschki, Firenze, 1994.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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