Michael Rasmussen

Michael Rasmussen
Nazionalità Bandiera della Danimarca Danimarca
Altezza 175 cm
Peso 60 kg
Ciclismo
Specialità Mountain biking, strada
Termine carriera 2012
Carriera
Giovanili
?-1992Holbæk Cykle Ring
1993-1994Wheeler (MTB)
Squadre di club
1995-1996Scott International (MTB)
1997-1998Trek-Volkswagen (MTB)
1999Gary Fisher (MTB)
2000-2001Haro-Lee (MTB)
2001Dungarees (MTB)
2002Team CSC
2003-2007Rabobank
2009Tecos Trek UAG
2010Miche
2011-2012Christina Watches
Carriera da allenatore
2013Christina Watches
Palmarès
 Mondiali di mountain bike
Oro Åre 1999 XC
 
Rasmussen durante il Tour de France 2005

Michael Rasmussen (Holbæk, 1º giugno 1974) è un ex mountain biker, ciclista su strada e dirigente sportivo danese, professionista dal 1995 al 2012. È stato campione del mondo di cross country nel 1999.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la sua carriera ciclistica con il mountain biking, specialità cross country, disciplina in cui si laurea campione del mondo nel 1999. Debutta da professionista nel 2001 con il Team CSC - Tiscali, aggiudicandosi la prima tappa della Jadranska Magistrala. Segue, nel 2002, una vittoria alla Vuelta Burgos (la 4ª tappa).

Nel 2003, Rasmussen lascia la Team CSC Tiscali per andare a vestire la maglia della squadra olandese Rabobank. Con quest'ultima, si aggiudicherà altre 3 vittorie: la 7ª tappa della Vuelta di Spagna, a Cauterets, nel 2003, la 6ª tappa del Giro del Delfinato, a Grenoble, nel 2004.Partecipa al Tour de France 2005 per correre al livello dei migliori. Vince la nona tappa con una fuga d'altri tempi e sulle Alpi si dimostra il più forte insieme a Lance Armstrong, infatti è secondo nella generale a pochi secondi dallo statunitense. Sui Pirenei si deve arrendere agli attacchi di Ivan Basso, ma alla vigilia della penultima tappa, una lunga cronometro di 55 km, è comunque al terzo posto nella generale. Corre una cronometro disastrosa, cadendo più volte a causa di traiettorie disegnate male. Perde quindi 4 posizioni e chiude settimo in classifica generale, vincendo la maglia a pois.

Durante il Tour del 2006 vince la sedicesima tappa Bourg d'Osains-La Toussuire grazie ad una eroica fuga durata 176 km. Sempre alla "Grande Boucle" del 2006 ha conquistato la maglia a pois in qualità di miglior scalatore: l'impegno profuso per conquistare questo traguardo gli ha però impedito di curare la classifica generale, trasformandolo in un gregario per il russo Denis Men'šov.

La squalifica per doping[modifica | modifica wikitesto]

Nel Tour de France 2007 vinse l'ottava tappa che attraversava il territorio alpino, staccando i compagni di fuga e conquistando la sua prima maglia gialla. Sulla salita di Plateau de Beille rispose agli attacchi di Alberto Contador giungendo secondo all'arrivo subito alle spalle dello spagnolo. Nella sedicesima tappa, ultima frazione pirenaica, Rasmussen attaccò Contador sull'ultima salita del Colle d'Aubisque staccandolo di quasi 40 secondi, vincendo la tappa in solitaria e consolidando il primato in classifica generale con 3'10" sullo stesso spagnolo e 5'10" su Cadel Evans. La sera stessa fu obbligato a ritirarsi dal Tour dalla sua squadra, la Rabobank, per aver mentito sul luogo di allenamento (diceva di trovarsi in Messico, ma il commentatore RAI Davide Cassani disse di averlo visto in Trentino).[1]

In seguito l'organizzazione del Tour il 25 luglio 2007 lo costrinse all'esclusione dalla competizione, a seguito della "non negatività" alla Dynepo (considerata EPO di seconda generazione) ad un controllo effettuato durante la corsa. Rasmussen non fu squalificato ma obbligato al ritiro dalla Rabobank[2] quando era ancora maglia gialla. In seguito fu squalificato per due anni dalla stessa UCI.

Nel 2009 torna a correre, vincendo il prologo della Vuelta a Chihuahua, una corsa a tappe messicana; due anni dopo si aggiudica anche una frazione del Tour de Serbie. Il 31 gennaio 2013 annuncia il ritiro dall'attività agonistica. Durante la conferenza stampa ammette di aver fatto uso di numerose sostanze dopanti (EPO, ormone della crescita, testosterone, insulina, cortisone, trasfusioni di sangue) tra il 1998 e il 2010[3].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

MTB[modifica | modifica wikitesto]

Campionati del mondo, Cross country (Åre)

Strada[modifica | modifica wikitesto]

tappa Jadranska Magistrala
4ª tappa Vuelta a Burgos
7ª tappa Vuelta a España
6ª tappa Critérium du Dauphiné Libéré
9ª tappa Tour de France
16ª tappa Tour de France
8ª tappa Tour de France
16ª tappa Tour de France
Prologo Vuelta a Chihuahua
3ª tappa Tour de Serbie (Bajina Bašta)

Altri successi[modifica | modifica wikitesto]

Classifica scalatori Tour de France
Classifica scalatori Tour de France

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

2002: 45º
2005: ritirato (15ª tappa)
2006: ritirato
2007: 48º
2004: 14º
2005: 7º[4]
2006: 18º
2007: sospeso
2003: 7º
2006: ritirato (17ª tappa)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pier Augusto Stagi, Tour: Rasmussen, cacciato e licenziato per una bugia, in Il Giornale, 27 luglio 2007. URL consultato il 17 maggio 2021.
  2. ^ Choc al Tour: Rasmussen cacciato dalla sua squadra, in La Gazzetta dello Sport, 24 luglio 2007. URL consultato il 13 dicembre 2010.
  3. ^ Rasmussen: “I miei 12 anni di doping”, in La Stampa, 1º febbraio 2013. URL consultato il 1º febbraio 2013.
  4. ^ Il 26 ottobre 2012 l'UCI, preso atto dei risultati dell'inchiesta della USADA relativa all'uso di sostanze dopanti da parte di Armstrong e di diversi altri ciclisti, stabilì la non alterabilità di tutte le classifiche generali, così come delle vittorie di tappa, relative a tutti gli eventi sportivi inerenti al periodo 1998-2005. La stessa UCI dispose quindi la non riassegnazione di tutte le vittorie o dei piazzamenti conseguiti dagli atleti squalificati per doping nel periodo sopra menzionato. Cfr. (EN) Brian Homewood, No winner for 1999-2005 Tours, says UCI, in Reuters.com, 26 ottobre 2012. URL consultato il 17 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2015). (EN) UCI to leave Tour de France winner list blank from 1999-2005, in Ctvnews.ca, 26 ottobre 2012. URL consultato il 17 giugno 2015.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN305858492 · ISNI (EN0000 0004 2338 6030 · LCCN (ENno2014131290 · WorldCat Identities (ENlccn-no2014131290