Khalji

Sultanato Khalji
Dati amministrativi
Lingue ufficialiPersiano
CapitaleDelhi
Politica
Forma di StatoMonarchia
Forma di governoSultanato
Nascita1290 con Jalāl al-Dīn Fīrūz Khaljī
Fine1320 con Quṭb al-Dīn Mubārak Shāh
Territorio e popolazione
Religione e società
Religione di StatoIslam sunnita
Territori controllati dai Khaljī (verde scuro) e loro Stati tributari (verde chiaro)
Evoluzione storica
Preceduto daMamelucchi di Delhi
Dinastia Vaghela
Succeduto daṬughlāq
Ora parte diBandiera dell'India India
Bandiera del Pakistan Pakistan

I Khaljī (in arabo الدولة الخلجية?, al-Dawla al-khaljiyya, in persiano دودمان خلجی‎, Dudmān khaljī, urdu خلجی خاندان, Khaljī khāndān) furono una dinastia turco-Afghano di breve durata che resse il sultanato di Delhi dopo il rovesciamento della dinastia mamelucca.
Fondata nel 1290 da Jalāl al-Dīn Fīrūz Khaljī, detto Fīrūz Shāh, la seconda dinastia di Delhi fu significativa per la storia indiana grazie all'azione di ʿAlāʾ al-Dīn Khaljī, che succedette allo zio Jalāl al-Dīn Fīrūz dopo averlo ucciso nel 1296.[1]

Viene anche ricordata per la sua efficace resistenza alle invasioni mongole dell'India.[2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I Khaljī erano vassalli della dinastia mamelucca di Delhi ed erano stati al servizio del Sultano di Delhi Ghiyāth al-Dīn Balban. I successori di Balban vennero assassinati tra il 1289 e il 1290 e la dinastia mamelucca cadde vittima dei conflitti tra le fazioni interne alla dinastia stessa e la nobiltà islamica turca. Fu quella la cornice in cui agì Jalāl al-Dīn Fīrūz Khaljī, che condusse a buon esito un colpo di Stato uccidendo il diciassettenne Muʿizz al-Dīn Kayqubād - l'ultimo regnante della dinastia mamelucca di Delhi.[4]

Jalāl al-Dīn Fīrūz Khaljī, che aveva circa 70 anni al momento della sua ascesa al trono, era noto per la sua riflessività e una certa qual moderazione. Era di carattere accomodante e attento alla cosa pubblica.[5] · [6]

Jalāl al-Dīn ebbe successo nel piegare l'opposizione dell'aristocrazia turca e salì sul trono di Delhi nel gennaio del 1290. Tuttavia non fu unanimemente accettato: durante i suoi sei anni di potere (1290–96), il nipote di Balban si ribellò a lui e di conseguenza brigò con la nobiltà e i comandanti dell'esercito che avevano servito in precedenza i Mamelucchi.[7] Jalāl al-Dīn represse tuttavia la rivolta e giustiziò alcuni comandanti, per poi intraprendere una spedizione sfortunata contro Ranthambhore e respinse un attacco mongolo sulle rive del fiume Indo, nell'India centrale, grazie anche all'aiuto di suo nipote Jawna Khān.[8]

Il suo successore, ʿAlāʾ al-Dīn Khaljī, riformò per parte sua il sistema economico di Delhi, assicurando cospicue entrate alle casse dello Stato tramite tassazioni fondiarie. Inoltre, il controllo sui prezzi e sui salari giovò in modo non indifferente alla popolazione.
Dopo aver respinto le invasioni mongole che muovevano a nord a partire dal 1303, ʿAlāʾ al-Dīn Khaljī si rivolse verso il meridione del subcontinente, riuscendo ad annettere al suo sultanato il regno di Kakatiya e raggiungendo il territorio Pandya nel Tamil Nadu.

Dopo la morte di questo sultano, avvenuta nel 1316, il potere dei Khaljī declinò velocemente per essere infine sostituito nel 1320 dalla dinastia Ṭughlāq.

Elenco dei sovrani khaljī di Delhi (1290–1320)[modifica | modifica wikitesto]

Titolatura del sovrano Nome Regno[9]
Shāyista Khān

(Jalāl al-Dīn)
جلال الدین

Jalāl al-Dīn Malik Fīrūz Khaljī
ملک فیروز خلجی
1290–1296
ʿAlāʾ al-Dīn
علاءالدین
ʿAlāʾ al-Dīn, detto anche ʿAlī Gurshāsp Khaljī
علی گرشاسپ خلجی
1296–1316
Shihāb al-Dīn
شھاب الدین
Shihāb al-Dīn ʿUmar Khān Khaljī
ﻋﻤﺮ خان خلجی
1316
Quṭb al-Dīn
قطب الدین
Quṭb al-Dīn Mubārak Khān Khaljī
مبارک خان خلجی
1316–1320
Con Ḥasan - poi Khusraw Khān - ha fine alla dinastia Khaljī. Catturato dal governatore di Dipalpur, Ghiyāth al-Dīn Ṭughlāq, dopo essere stato sconfitto in battaglia (Hawz Khas, o Hawz-e ʿAlāʾī), viene decapitato nel settembre del 1320.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Khalji Dynasty, su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato il 13 novembre 2014.
    «Questa dinastia, come la precedente dinastia mamelucca di Delhi, era di origine turca, malgrado la tribù dei Khaljī fosse rimasta insediata per due secoli circa in Afghanistan, nelle regioni di Helmand e Laghman. I suoi tre sovrani sono conosciuti per la loro scarsa devozione religiosa, la loro ferocia e la loro azione di conquista del sud dravidico dell'India.»
  2. ^ Alexander Mikaberidze, Conflict and Conquest in the Islamic World: A Historical Encyclopedia: A Historical Encyclopedia, ABC-CLIO, 2011, p. 62, ISBN 978-1-59884-337-8. URL consultato il 13 giugno 2013.
  3. ^ Pradeep Barua, The state at war in South Asia, U of Nebraska Press, 2005, p. 437, ISBN 0-8032-1344-1. URL consultato il 23 agosto 2010.
  4. ^ Peter Jackson, 2003.
  5. ^ Ashirbadi Lal Srivastava, 1966, p. 141.
  6. ^ A. B. M. Habibullah, The Khaljis: Jalaluddin Khalji, in Mohammad Habib e Khaliq Ahmad Nizami (a cura di), A Comprehensive History of India, 5: The Delhi Sultanat (A.D. 1206-1526), The Indian History Congress / People's Publishing House, 1992 [1970], p. 312, OCLC 31870180.
  7. ^ Peter Jackson, 2003, pp. 81-86.
  8. ^ Vincent Arthur Smith, The Oxford History of India: From the Earliest Times to the End of 1911, Oxford at the Clarendon Press, Oxford University Press, 1919, Cap. 2.
  9. ^ Kishori Saran Lal, 1950, p. 385.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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