Elisa Debenedetti

Elisa Debenedetti (Torino, 24 maggio 1933) è una storica dell'arte italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia del critico Giacomo Debenedetti e sorella dello scrittore Antonio[1], si è laureata all'Università degli Studi di Palermo nel 1958 con Giulio Carlo Argan. Ha insegnato come professore ordinario di Storia dell'arte moderna presso l'Università di Roma "La Sapienza" e, dal 1991 al 2000, anche Storia della tradizione classica nell'arte europea all'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo. Ha inoltre insegnato presso la scuola di specializzazione in storia dell'arte medioevale e moderna di Roma dal 1994 al 2006, e ha fatto parte del consiglio dei docenti del dottorato "Strumenti e metodi per la storia dell'arte" presso la stessa università.

I suoi studi si sono concentrati prevalentemente sul XVIII secolo, dopo una parentesi sull'arte contemporanea. Ha offerto un rilevante contributo alla riscoperta del Settecento a Roma e delle sue diramazioni in Europa, soprattutto in Francia e in Svezia. Ha inoltre effettuato numerosi interventi sul collezionismo Albani e Sforza Cesarini, nonché su Antonio Canova, Carlo Marchionni e Giuseppe Valadier.[2]

Ha curato tre volumi che compiono, per la prima volta, uno scandaglio sistematico degli architetti-ingegneri operanti a Roma a cavallo dell'età napoleonica[3].

Ha regolarmente contribuito a periodici quali Storia dell'arte, Bollettino d'Arte e Neoclassico; è collaboratrice del dizionario Thieme-Becker e del Dizionario Biografico degli Italiani. Fa parte del Gruppo dei Romanisti[4]. È socia dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte.

Ha diretto la rivista Quaderni sul Neoclassico dal 1973 al 1980.[5] Ha poi fondato nel 1985 la rivista internazionale Studi sul Settecento Romano.[6]

Curatela di mostre[modifica | modifica wikitesto]

  • Valadier segno e architettura, Roma 1985
  • Alfa, Omega, Roma 1989
  • Giovanni Battista Piranesi e la raccolta di stampe della Biblioteca Fardelliana, Trapani 1996

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • I miti di Chagall, Milano 1962
  • Antonio Canova, Roma 1969
  • Valadier diario architettonico, Roma 1979
  • Il Cardinale Alessandro Albani e la sua Villa, Roma 1980
  • I precedenti del vedutismo settecentesco: immagini di repertorio archeologico, Roma 1985
  • Contributi su Carlo Marchionni, Roma 1987
  • L'architettura a Roma da Clemente XI a Benedetto XIV, Roma 1988
  • La pittura a Roma da Clemente XI a Benedetto XIV, Roma 1991
  • Scrittura e immagine. L'espressione verbo-visiva fra scrittura e pittura, Roma 1992
  • Stile e tecnica. Esempi di lettura da Giotto a Picasso, Sant'Oreste (Roma) 1993
  • Esempi rinascimentali di bassorilievo, pittura e architettura, Roma 1994
  • La pittura neoclassica, Roma 1997
  • Francesco Borromini itinerario romano, Roma 1998
  • Borrominismi, Roma 1999
  • L'architettura neoclassica, Roma 2003
  • Palazzo Sforza Cesarini, Roma 2008
  • Architetti e ingegneri a confronto l'immagine di Roma fra Clemente XIII e Pio VII, tre volumi, Roma 2006-2008, a sua cura
  • Rossiano 619: Caricature. Carlo Marchionni e Filippo, Città del Vaticano 2016
  • Roma e la campagna romana nella raccolta Lanciani, «Rivista dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'arte», n. 72, III serie, anno XL, 2017, a sua cura

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio di cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1962
  • Premio di cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1979
  • Premio Giacomo Lumbroso, IX edizione, 2005
  • Premio Livio Giuseppe Borghese, XXVIII edizione, 2017

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda biografica di Giacomo Debenedetti su Treccani.it. Cfr. inoltre l'intervista rilasciata su «succedeoggi», Una vita da critico: http://www.succedeoggi.it/2016/04/una-vita-da-critico/.
  2. ^ Si vedano le sue opere segnalate nel Sistema Bibliotecario Nazionale.
  3. ^ «Bollettino d'Arte», 2 (2009), pp. 156-159; «Palladio», 44 (2009), pp. 151-152; «The Burlington Magazine», dicembre 2009, p. 867.
  4. ^ L'elenco dei soci è disponibile nel sito del Gruppo: http://www.gruppodeiromanisti.it/.
  5. ^ «Quaderni del Neoclassico», vol. I e II, Studi canoviani. Le fonti; Canova e Venezia, Roma, Bulzoni, 1973
  6. ^ «Studi sul Settecento Romano», vol. I e II, Committenze della famiglia Albani. Note sulla Villa Albani Torlonia, Roma, Multigrafica, 1985-1986
  7. ^ Scheda sul sito del Quirinale

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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