Curzola (città)

Curzola
comune
(HR) Korčula
Curzola – Veduta
Curzola – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Croazia Croazia
Regione Raguseo-narentana
Amministrazione
SindacoMirko Duhović
Territorio
Coordinate42°57′N 17°08′E / 42.95°N 17.133333°E42.95; 17.133333 (Curzola)
Altitudinem s.l.m.
Superficie108,20 km²
Abitanti5 419[1] (2021)
Densità50,08 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale20 260
Prefisso020
Fuso orarioUTC+1
TargaDU
Nome abitanticurzolani
Patronosan Marco evangelista
Giorno festivo25 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Curzola
Curzola
Curzola – Mappa
Curzola – Mappa
Localizzazione della città di Curzola nella regione raguseo-narentana
Sito istituzionale

Curzola[2][3][4][5][6][7] (in croato Korčula) è la maggiore città dell'isola di Curzola in Croazia e, al censimento del 2021, contava 5 419 abitanti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La colonia greca: Korkyra Melaina[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la mitologia, la città di Curzola nasce come città greca: secondo il mito, essa fu fondata dall'eroe troiano Enea o dal suo amico Antenore.

Storicamente, Curzola fu fondata dai greci di Cnido con il nome di Korkyra Melaina ("Corcira la Nera"), lo stesso con cui chiamavano l'isola, per via dei fitti boschi e in relazione con la più celebre e meridionale Kerkyra (Corcira, oggi Corfù).

Manufatti greci, comprese lapidi in marmo scolpito, si possono trovare nel locale museo.

Un'iscrizione su pietra trovata a Lumbarda (psephisma di Lombarda) e che è il più antico monumento in pietra scritto in Croazia, ricorda che i coloni greci di Issa fondarono un'altra colonia sull'isola di Curzola nel III secolo a.C. Le due comunità vissero pacificamente fino alle guerre illiriche (220 - 219 a.C.).

Epoche successive[modifica | modifica wikitesto]

Curzola fu sede vescovile dal 1300 al 1828.

Fu un comune della provincia di Spalato, suddivisione amministrativa del Governatorato della Dalmazia, parte del Regno d'Italia dal 1941 al 1943.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Nelle vicinanze della cattedrale di San Marco evangelista, ci sarebbe quella che alcuni considerano la casa di Marco Polo, tuttavia si tratta di un falso storico.[8]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

La presenza autoctona di italiani[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dalmati italiani, Esodo giuliano dalmata e Italiani di Croazia.

È presente una piccola comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italiane che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori per secoli della Repubblica di Venezia. La presenza di italiani a Curzola è drasticamente diminuita in seguito all'esodo giuliano dalmata, che avvenne dopo la seconda guerra mondiale e che fu anche cagionato dai "massacri delle foibe".

Gli italiani fino alla fine dell'ottocento costituirono più della metà della popolazione. Si concentravano nella quasi totalità nella cittadina di Curzola e nella vicina frazione di Petrara. I rappresentanti politici dei curzolani di lingua italiana erano i membri della famiglia dei conti Smerchinich. Nel 1867 uno Smerchinich venne eletto deputato italiano al parlamento di Vienna.

Il numero degli italiani andò sempre decrescendo fino ad arrivare al 1910 dove gli italofoni risultarono circa il 25% a Curzola e il 15% a Petrara. Dopo la fine della prima guerra mondiale, si accesero incidenti tra la popolazione di madrelingua croata e quella italiana. Il 4 novembre 1918, la Regia Marina italiana occupò la città. Molti, all'epoca, davano per certa anche una spedizione dannunziana a Curzola, analoga alla vicenda di Fiume. Tuttavia, nel 1921, l'Italia rinunciò all'isola e si ritirò, gettando nello sconforto la popolazione italiana locale, composta ancora da circa 900 persone.

L’annessione della città con l’isola al Regno di Jugoslavia, provocò un massiccio esodo dei curzolani italiani. Nel 1921 risultavano solo 180 italiani e nel 1923 il numero scese drasticamente ancora facendo risultare la comunità italiana di soli 46 persone. Al termine della seconda guerra mondiale quasi tutti i rimasti scelsero la via dell’esilio verso l’Italia e l’estero.

Oggi, secondo il censimento ufficiale croato del 2011, è presente una piccola comunità di italiani, lo 0,07% della popolazione[10].

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[11]
0,16% madrelingua bosniaca
0,25% madrelingua tedesca
97,09% madrelingua croata
0,09% madrelingua italiana
0,19% madrelingua slovena
0,46% madrelingua albanese
0,37% madrelingua serba

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Località[modifica | modifica wikitesto]

La città di Curzola è suddivisa in 5 frazioni (naselja)[12] di seguito elencate. Tra parentesi il nome in lingua italiana.

  • Čara (Carra[13], Chiara[14] o Ciara): 616 ab.
  • Korčula (Curzola), sede comunale: 2.856 ab.
  • Pupnat (Pupnatta[15] o Pupnata[16]): 391 ab.
  • Račišće (Raciste[17][18] o Racischie[19]): 432 ab.
  • Žrnovo (Zernova[20][21]): 1.368 ab.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Census of population, households and dwellings in 2021 - First results (XLSX), su popis2021.hr, 16 gennaio 2022. URL consultato il 28 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2022).
  2. ^ Pronuncia: Cùrzola
  3. ^ Andrea Bonifacio, Istria e Dalmazia, Terra Ferma, Crocetta del Montello (TV), 2013, pp. 204-209.
  4. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 1565-1587.
  5. ^ Touring Club Italiano, Istria, Quarnaro, Dalmazia. Escursioni, sport, divertimenti, enogastronomia, arte e cultura, Touring Editore, Milano 2004, pp. 172 e segg., ISBN 9788836530441.
  6. ^ Curzola und Lagosta (1901) - K.u.K. Militärgeographisches Institut - 1:75 000 - ZONE 34 – KOL XVI
  7. ^ Curzola in: Blatt 35-43 der Generalkarte von Mitteleuropa 1:200.000 der Franzisco-Josephinischen Landesaufnahme, Österreich-Ungarn, ab 1887
  8. ^ (EN) Olga Orlić (Institute for Anthropological Research, Zagreb, Croatia), The curious case of Marco Polo from Korčula: An example of invented tradition, in Journal of Marine and Island Cultures, vol. 2, n. 1, giugno 2013, pp. 20–28. URL consultato il 30 giugno 2015.
  9. ^ (HR) Popolazione nei comuni croati nel periodo 1857-2011, su dzs.hr.
    (EN) Census of population, households and dwellings in 2021 - First results (XLSX), su popis2021.hr, 16 gennaio 2022. URL consultato il 28 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2022).
  10. ^ Central Bureau of Statistics, su dzs.hr. URL consultato il 25 maggio 2020.
  11. ^ Censimento Croazia 2011
  12. ^ Frazioni della Regione raguseo-narentana
  13. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 1605-1607.
  14. ^ [1]
  15. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 1591-1592.
  16. ^ Prospetto riepilogativo del censimento austriaco del 1910 Archiviato il 9 novembre 2013 in Internet Archive.
  17. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 1587-1589.
  18. ^ Cfr. a p. 295 in Istituto Idrografico della Marina Portolano del Mediterraneo, volume 6, Adriatico Orientale (edizione 1994, nuova tiratura febbraio 2002), Genova. (Pubblicazione annessa alla cartografia ufficiale dello Stato - legge 2 febbraio 1960, n. 68).
  19. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1587.
  20. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 1589-1590.
  21. ^ Catasto austriaco Archiviato il 28 luglio 2014 in Internet Archive.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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