Tachikawa Ki-92

Tachikawa Ki-92
Descrizione
Tipoaereo da trasporto
Equipaggio5
ProgettistaShinjiro Shinagawa
CostruttoreBandiera del Giappone Tachikawa
Data primo voloaprile 1945
Utilizzatore principaleBandiera del Giappone Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu
Esemplari1
Dimensioni e pesi
Lunghezza22,00 m
Apertura alare32,00 m
Altezza5,92 m
Superficie alare112,0
Peso a vuoto11 175 kg
Peso carico17 600 kg
Capacità34 soldati
Propulsione
Motore2 radiali Mitsubishi Ha-104
Potenza1 870 hp (1 394 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max466 km/h (252 kn)
Velocità di crociera350 km/h (189 kn)
Velocità di salita250 m/min (820 ft/min)
Autonomia5 000 km (2 700 nmi)
Tangenza10 100 m (33 136 ft)
Armamento
Mitragliatriciuna Ho-103 calibro 12,7 mm

i dati sono estratti dal sito Уголок неба[1]

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Il Tachikawa Ki-92 (立川 キ92?) fu un aereo da trasporto militare bimotore, monoplano ad ala bassa, sviluppato dall'azienda aeronautica giapponese Tachikawa Hikōki KK negli anni quaranta del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.

Destinato ad equipaggiare i reparti della Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu, la componente aerea dell'esercito imperiale giapponese, durante la seconda guerra mondiale, il suo sviluppo fu lento e riuscì a volare solo nell'aprile 1945, quando oramai le sorti del conflitto erano compromesse per entrare in servizio.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nella prima parte della sua storia, la componente aerea dell'esercito imperiale aveva deciso di puntare, per la dotazione ai reparti da trasporto, su modelli di importazione realizzati all'estero, o acquistati direttamente nei loro paesi d'origine o costruiti localmente su licenza, oppure modificando modelli di bombardiere di produzione nazionale già in servizio; tuttavia allo scoppio della guerra del Pacifico si fece più consapevole l'importanza tattica nel trasporto di mezzi e personale militare in zone di guerra.[2]

Nel marzo 1943 l'esercito giapponese espresse l'esigenza di dotare i propri reparti aerei di un nuovo modello di aereo da trasporto tattico pesante, un velivolo da affiancare ai Mitsubishi Ki-57 già in servizio, ma dalla capacità più elevata. Le autorità militari incaricarono dello sviluppo la Tachikawa Hikōki, la quale aveva già fornito all'esercito diversi modelli di aerei da addestramento, e tra le specifiche richieste il nuovo modello doveva riproporre la configurazione bimotore, superare in caratteristiche tutti i pari ruolo fino ad allora adottati dal servizio aeronautico dell'esercito, e poter trasportare carri armati leggeri, artiglieria da campo e truppe.

Il progetto venne assegnato all'ingegnere Shinjiro Shinagawa, il quale avviando quello stesso mese il suo sviluppo riuscì a realizzare un primo prototipo entro il settembre 1944[3]. Il velivolo era caratterizzato, come il precedente Tachikawa Ki-77, da una raffinata tecnologia, per l'epoca, che riguardava la velatura, monoplana dal profilo laminare. Il Ki-92 aveva anche uno scompartimento per il carico sigillato con finestrini con doppi vetri, che poteva ospitare 34 militari di truppa in 4 file (inclusi due sedili di emergenza) per ridurre la necessità di ossigeno e il raffreddamento forzato del tiraggio nelle gondole motore a bassa resistenza.

A causa di varie riparazioni e modifiche, il primo volo non ebbe luogo fino all'aprile 1945. Durante le successive prove di volo registrò una velocità massima di 426 km/h (230 kn), ma il Ki-92 rivelò essere pericoloso nel volare con il portellone di carico aperto a queste velocità, benché la rigidità della fusoliera non fosse un problema.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera del Giappone Giappone

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Уголок неба, Tachikawa Ki-92.
  2. ^ military.sakura.ne.jp, 立川 キ92試作輸送機.
  3. ^ Mikesh e Abe 1990, p. 285.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) René J. Francillon, Japanese Aircraft of the Pacific War, 2nd edition, London, Putnam & Company Ltd., 1979 [1970], ISBN 0-370-30251-6.
  • (EN) Robert C. Mikesh, Shorzoe Abe, Japanese Aircraft 1910-1941, London, Putnam, 1990, ISBN 1-55750-563-2.
  • (EN) David Mondey, The Concise guide to Axis Aircraft of World War II, New York, Bounty Books, 1996, ISBN 1-85152-966-7.
  • (EN) Giuseppe Picarella, Japanese Experimental Transport Aircraft of the Pacific War, New York, Mushroom Model Publications, 2011, ISBN 83-61421-41-6.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Tullio Marcon, Le denominazioni dei velivoli giapponesi, in Storia Militare, VIII, n. 81, Parma, Albertelli Edizioni Speciali srl, giugno 2000.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]