Paperino e il maragià del Verdestan

Zio Paperone e il maragià del Verdestan
fumetto
Titolo orig.Statuesque Spendthrifts
Lingua orig.inglese
PaeseStati Uniti
TestiCarl Barks
DisegniCarl Barks
EditoreDell Comics
Collana 1ª ed.Walt Disney's Comics and Stories
1ª edizionemarzo 1952
Albiunico
Editore it.Arnoldo Mondadori Editore (prima edizione)
Collana 1ª ed. it.Topolino
1ª edizione it.10 maggio 1952
Albi it.unico

Paperino e il maragià del Verdestan è una storia a fumetti della Walt Disney, scritta e disegnata da Carl Barks.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio della storia il sindaco viene cacciato dall'ufficio di Paperone dopo che questi aveva rifiutato di prestargli dei soldi per la costruzione della statua di Cornelius Coot, fondatore della città. Poco dopo arriva in città un ricco maragià del Verdestan ritenuto da molti l'uomo più ricco del mondo, e per dimostrarlo dona 20.000$ al sindaco per la statua di Cornelius Coot. Paperone, infuriatosi per la cosa, decide di dimostrare chi è il più ricco costruendo una statua di Cornelius Coot più alta (e più costosa) di quella del maragià. Inizia così una sfida tra i due, dove chi costruirà la statua di Cornelius Coot più alta vincerà. La città si riempe così di colossali statue di Coot, finché il sindaco, per variare genere, chiede ai miliardari di far costruire una statua diversa dalle altre, così i due le fanno costruire in suo onore. Il giorno dell'inaugurazione, le due statue sono coperte da un telo: la statua del Maragià è alta quaranta piedi (12,192 metri) ed è fatta d'oro puro, col turbante di diamante incastonato di madreperla e gli occhi di smeraldi. Paperone invece rivela un mero cilindro di diamanti (attributo tipico del personaggio), della stessa identica altezza dell'altra statua. Paperone sembrava quindi aver potuto costruire solo una parte della statua ma, deriso dalla folla, aziona una leva facendo emergere il resto della statua dal terreno, che arriva a novanta piedi di altezza (27,432 metri) e si rivela fatta di platino incastonato di diamanti e dagli occhi di zaffiri. Così Paperone vince decisamente la sfida, mentre il Maragià apprende di essere andato in bancarotta e si trova costretto a dare i vestiti al sindaco, essendo stati ipotecati, e ad andare in giro in una botte. Il Maragià diventa un mendicante e nel finale della storia fa visita al Deposito, compiacendosi di vederlo vuoto. Tuttavia, Paperone afferma che quelli spesi erano solo i soldi di una piccola cassa privata, scoperchiando il pavimento e mostrando al Maragià incredulo il vero deposito dei tre ettari cubici di denaro.

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

  • Nella prima edizione italiana della storia Cornelius Coot viene chiamato Cornelio Ermogene.

Riferimenti successivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Il maragià del Verdestan viene nominato nella 3ª vignetta dell'ultima tavola de Il cuore dell'impero (undicesimo capitolo della saga di Paperon de' Paperoni di Don Rosa) in cui Paperone scopre che ha superato il maragià del Verdestan ed è diventato il papero più ricco del mondo.
  • Gli eventi di questa storia sono brevemente citati nel racconto di Don Rosa La prima invenzione di Archimede, secondo cui si sono svolti poco prima di Paperino e il ventino fatale.
  • Secondo la storia italiana del 1999 Quel tesoro di Cornelius, la statua fu completata ai tempi in cui Cornelius era ancora vivo, e lui stesso posò per il monumento per un totale di sette ore.
  • In Zio Paperone e l'ultima avventura del 2013, Paperone, in versione spettrale grazie ad un'invenzione di Archimede consiglia a Rockerduck di entrare in affari col maragià del Verdestan. Il giorno dopo, con l'aiuto di Filo Sganga travestito da gran visir, si traveste da segretario del maragià e convince il miliardario di star firmando un accordo con lo stesso sovrano, mentre in realtà sta restituendo a Paperone la proprietà della Collina Ammazzamotori precedentemente sottrattagli.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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