Madre di Cecilia

Madre di Cecilia
La madre di Cecilia (a sinistra) ritratta da Francesco Gonin
UniversoI promessi sposi
AutoreAlessandro Manzoni
1ª app. inFermo e Lucia
Ultima app. inI promessi sposi
Caratteristiche immaginarie
Specieumano
SessoFemmina
Etniaitaliana

La madre di Cecilia è un personaggio immaginario presente ne I promessi sposi, romanzo di Alessandro Manzoni.

Compare nel capitolo XXXIV, considerato come uno degli episodi più toccanti del romanzo.

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Renzo Tramaglino giunge a Milano per cercare di raggiungere la sua amata Lucia Mondella. La città è in pieno caos, a causa della peste. Circolano per le strade alcuni monatti, incaricati di recuperare le salme dei defunti. Ed è proprio in questo frangente che compare in scena una giovane donna che tiene in braccio il cadavere della figlia. Costei è la madre di Cecilia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«Scendeva dalla soglia d'uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui aspetto annunziava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e maestosa, che brilla nel sangue lombardo»

La madre di Cecilia, di giovane età, risulta sconvolta dalla morte della propria figlia e ciò lo si evince dai suoi tratti fisici ormai trasandati. Il critico Cesare Angelini sottolinea come lo scrittore voglia mettere in risalto la bellezza della donna comparandola con quella della regione lombarda, afflitte entrambe dalla situazione di pestilenza. [1]

«Un turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie però d'insolito rispetto, con un'esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro, senza però mostrare sdegno né disprezzo, "no!" disse: "non me la toccate per ora; devo metterla io su quel carro: prendete!»

La madre sa che è giunto il momento di salutare la giovane figlia ma, prima di lasciarla andare, vuole che sia lei a darle l'ultimo saluto. Con un atteggiamento quasi scontroso, pone il corpo della fanciulla sul carro. La bacia e si rivolge per l'ultima volta a Cecilia con una dei passi più toccanti dell'intero romanzo:

«Addio, Cecilia! riposa in pace! Stasera verremo anche noi, per restar sempre insieme. Prega intanto per noi; ch'io pregherò per te e per gli altri»

Manzoni introduce il nome della povera defunta per la prima volta. Lo fa proprio nel momento culmine, quando la madre predice la sua stessa morte e di altri cari. La donna non sembra provare paura, semmai si augura di raggiungere presto la sua amata creatura e di ricongiungersi insieme.

Il fatto storico[modifica | modifica wikitesto]

Federico Borromeo, nel suo De pestilentia, riporta il seguente avvenimento. Manzoni lo riprende, aggiungendo un nome fittizio alla giovane creatura morta. Accentua il pathos descrivendo minuziosamente il momento dell'addio.

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

L'episodio è stato ripreso in campo artistico da numerosi pittori, fra cui Renato Guttuso.

Nella serie RAI de I promessi sposi , il ruolo della madre è affidato a Laura Lattuada.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Capitoli sul Manzoni vecchi e nuovi, Mondadori, Milano, 1969
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