Luigi Ramponi

Luigi Ramponi

Presidente della 4ª Commissione Difesa della Camera dei deputati
Durata mandato21 giugno 2001 –
27 aprile 2006
PredecessoreValdo Spini
SuccessoreRoberta Pinotti

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
8 maggio 1996

Durata mandato28 aprile 2006 –
14 marzo 2013
LegislaturaXII, XV, XVI
Gruppo
parlamentare
XII-XV: Alleanza Nazionale
XVI: Popolo della Libertà
CoalizioneXII: Polo del Buon Governo
XV: Casa delle Libertà
XVI: Centro-destra 2008
CircoscrizioneXII: Lazio
XV-XVI: Veneto
CollegioXII: Roma-Primavalle
Incarichi parlamentari
XII legislatura:
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato30 maggio 2001 –
27 aprile 2006
LegislaturaXIV
Gruppo
parlamentare
Alleanza Nazionale
CoalizioneCasa delle Libertà
CircoscrizioneVeneto 1
CollegioVenezia-San Donà di Piave
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoAN (1994-2009)
PdL (2009-2013)
Titolo di studioLaurea in scienze strategiche
ProfessioneMilitare di carriera
Luigi Ramponi
NascitaReggio Emilia, 30 maggio 1930
MorteRoma, 5 maggio 2017
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Esercito Italiano
SISMI
Arma Guardia di Finanza
Corpobersaglieri
Anni di servizio1949 - 1992
GradoGenerale di corpo d'armata con incarichi speciali
Comandante diComandante generale della Guardia di Finanza
Servizio per le informazioni e la sicurezza militare
(direttore 1991-1992)
Regione militare della Sardegna
8ª Brigata meccanizzata "Garibaldi"
1º Reggimento bersaglieri
DecorazioniCavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
Altre carichepolitico
voci di militari presenti su Wikipedia

Luigi Ramponi (Reggio Emilia, 30 maggio 1930Roma, 5 maggio 2017[1]) è stato un generale e politico italiano.

È stato comandante generale della Guardia di Finanza dall'11 gennaio 1989 al 31 agosto 1991, direttore del SISMI dal 19 agosto 1991 al 9 agosto 1992, deputato alla Camera nella XIV legislatura e senatore della Repubblica nella XIV, XV e XVI legislatura per Alleanza Nazionale e Il Popolo della Libertà.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha frequentato l'Accademia Militare di Modena nel 1949-1951 e successivamente la Scuola d'Applicazione d'Arma a Torino. È stato nominato sottotenente dei Bersaglieri nel 1951. Dopo aver frequentato il corso di abilitazione al lancio con paracadute e quello di pilota osservatore dell'Esercito, ha comandato reparti aerei del 4º e 8º Reggimento di Artiglieria, del Centro Addestramento Aviazione dell'Esercito e, successivamente l'XI Battaglione Bersaglieri della Divisione meccanizzata “Folgore”.

Ha frequentato dal 1965 al 1968 la Scuola di Guerra dell'Esercito e ha ricoperto incarichi di Stato Maggiore presso il 5º Corpo d'armata. È stato insegnante presso la Scuola di Guerra e dal 1977 al 1980 ha ricoperto l'incarico di Addetto Militare presso l'Ambasciata d'Italia a Washington. Promosso colonnello nel 1972, ha comandato il 1º Reggimento Bersaglieri.

Nominato generale di brigata nel 1979, ha comandato la Brigata meccanizzata “Garibaldi” e dal 1982 al 1985 è stato Comandante della Regione Militare della Sardegna. Dal 5 dicembre 1985 ha ricoperto la carica di Capo Ufficio del Segretario generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti.

Generale di corpo d'armata, il 1º aprile 1988 è stato nominato Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa. Dall'11 gennaio 1989 al 31 agosto 1991 è stato Comandante generale della Guardia di Finanza.[2] Dal 20 agosto 1991 è stato direttore del SISMI, l'intelligence militare, fino al 21 luglio 1992, quando il neo ministro della difesa Salvo Andò lo fa sostituire. Riccardo Malpica dichiarò che la Commissione Parlamentare di inchiesta sui servizi segreti presieduta da Gerardo Chiaromonte[3] concluse che non vi erano fondati motivi per rimuoverlo dall'incarico dopo appena undici mesi. Al suo posto fu insediato Cesare Pucci, amico personale di Giuliano Amato e "protetto" del craxiano Fulvio Martini, già direttore del Sismi per sette anni e quattro mesi (aprile 1984/agosto 1991).[3]

È morto il 5 maggio 2017 all'Ospedale militare del Celio, dov'era ricoverato da giorni.[1][4][5][6]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Elezione al Senato[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 1994 viene candidato al Senato della Repubblica nel collegio elettorale di Roma-Primavalle, sostenuto dalla coalizione di centro-destra Polo del Buon Governo in quota Alleanza Nazionale (AN), dov'è eletto senatore con il 40,94% dei voti contro i candidati dei Progressisti Gasparino Caviglioli (36,01%) e del Patto per l'Italia Francesco Cioffarelli (14%)[7]. Nella XII legislatura della Repubblica è stato vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia e membro della 4ª Commissione Difesa.[8]

Alle elezioni politiche del 1996 viene ricandidato al Senato nel medesimo collegio elettorale, sostenuto dalla coalizione di centro-destra Polo per le Libertà in quota AN, ma ottiene solo il 43,3% dei voti e viene sconfitto dal candidato de L'Ulivo, in quota PDS, Giorgio Mele.

Presidente della Commissione Difesa[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2001 viene candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Venezia-San Donà di Piave, sostenuto dalla Casa delle Libertà in quota AN, venendo eletto deputato col 49,96% dei voti[9]. Nella XIV legislatura della Repubblica è stato presidente della 4ª Commissione Difesa della Camera e del Gruppo di cooperazione parlamentare italo-egiziano.[10]

Nel 2004 ha fondato e poi presieduto il Centro Studi Difesa e Sicurezza, think tank, riconosciuto dal Ministero della difesa e con il patrocinio della Presidenza delle Repubblica Italiana, la quale ha dato vita, nel tempo, a svariate conferenze, iniziative e proposte documentate in tema di cyber security.[5][11]

Rielezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2006 viene rieletto senatore della Repubblica, tra le liste di AN come capolista nella circoscrizione Veneto. È membro della 4ª Commissione Difesa e nel 2008 è ancora rieletto al Senato nelle file de Il Popolo della Libertà dove resta fino al 2013.[12][13]

Ramponi è stato membro della Commissione Trilaterale[14]. È stato uno dei pochi italiani a fare parte del C.F.R. Council of foreign relations.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 15 marzo 1989[15]
Croce d'argento al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale Generale dalle eccezionali qualità morali, intellettuali e professionali. Ha profuso, instancabilmente, il meglio di se stesso, dimostrando sempre un giovanile entusiasmo ed ottenendo, così, brillantissimi risultati nell'espletamento degli incarichi di alta responsabilità che è stato chiamato ad assolvere. Prestigioso Comandante di reparti cd Unità di grande rilievo operativo ed addestrativo, dall'1l° btg. bersaglieri, al 1º rgt. bersaglieri, all'8^a Brigata meccanizzata "Garibaldi" ed, infine, al Comando della Regione Militare della Sardegna, ha agito, sempre, per il bene dell'Istituzione con spirito di abnegazione ed alto senso del dovere, conseguendo, in special modo in quest'ultimo incarico, risultati degni di lode ed ammirazione anche da parte delle autorità civili e della popolazione, chiara eco dell'ampio prestigio di cui ha goduto nel contesto dell'isola. Nell'incarico di Addetto Militare a WASHINGTON ha riscosso vivi e lusinghieri apprezzamenti da parte delle autorità del luogo, contribuendo a migliorare ulteriormente i rapporti con gli U.S.A. e a promuovere sempre più proficue forme di collaborazione. Chiamato, per le sue qualità, intrinseche ed estrinseche, alle prestigiose cariche di Capo Ufficio del Segretario Generale e Direttore Nazionale degli Armamenti, Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Direttore del Servizio Informazioni e Sicurezza Militari e di Comandante Generale della Guardia di Finanza ha portato a soluzione problemi di rilevante complessità, fornendo pareri di straordinario livello per concretezza ed originalità. La sua instancabile ed appassionata opera ha, così, riscosso plausi e consensi tra le Autorità civili e militari in Patria ed all'estero, che hanno esaltato l'immagine della Forza Armata. Roma, 6 agosto 1992 - 26 novembre 1992»
— 31 dicembre 1992[18]
Medaglia militare aeronautica per lunga navigazione aerea (20 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia militare aeronautica per lunga navigazione aerea (20 anni)

Straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Esercito: deceduto al Celio di Roma il generale Luigi Ramponi, in AGI-Agenzia Giornalistica Italia, 5 maggio 2017. URL consultato il 5 maggio 2017.
  2. ^ Copia archiviata, su gdf.gov.it. URL consultato il 2 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  3. ^ a b Il Manuale Cencelli dei Servizi Segreti, su ricerca.repubblica.it, Roma, 9 novembre 1993.
  4. ^ Il Giorno, Morto il generale Luigi Ramponi: "Nobile figura di dirigente militare e senatore" - Cronaca, su Il Giorno. URL consultato il 17 giugno 2023.
  5. ^ a b Morto il generale Luigi Ramponi: fu parlamentare di An e Pdl, su Today. URL consultato il 17 giugno 2023.
  6. ^ È morto Luigi Ramponi: fu parlamentare, comandante Gdf ed ex capo Sismi, su Fanpage. URL consultato il 17 giugno 2023.
  7. ^ Archivio storico elezioni: Collegio elettorale di Roma - Primavalle (Senato della Repubblica), su elezionistorico.interno.gov.it.
  8. ^ senato.it - Scheda di attività di Luigi RAMPONI - XII Legislatura, su www.senato.it. URL consultato il 17 giugno 2023.
  9. ^ Archivio storico elezioni: Collegio elettorale di Venezia - San Donà di Piave (Camera dei deputati), su elezionistorico.interno.gov.it.
  10. ^ sito Camera, su legxiv.camera.it. URL consultato il 23 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2016).
  11. ^ Centro Studi Difesa e Sicurezza - Sito istituzionale
  12. ^ sito Senato
  13. ^ senato.it - Scheda di attività di Luigi RAMPONI - XVI Legislatura, su www.senato.it. URL consultato il 17 giugno 2023.
  14. ^ Lista dei mebri della Commissione Trilaterale (PDF), su trilateral.org. URL consultato il 10 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2011).
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  16. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  17. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  18. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Comandante generale della Guardia di Finanza Successore
Gaetano Pellegrino 11 gennaio 1989 - 31 agosto 1991 Costantino Berlenghi
Predecessore Direttore del SISMI Successore
Sergio Luccarini 19 agosto 1991-9 agosto 1992 Cesare Pucci