Lingua cinese media

Cinese medio (primo cinese medio, tardo cinese medio)
中古漢語T, 中古汉语S
Parlato inImpero cinese
PeriodoDinastie del Nord e del Sud; Dinastia Sui; Dinastia Tang e Dinastia Song (Rinascimento Cinese)
Locutori
Classificaestinta
Altre informazioni
ScritturaScrittura dei sigilli, scrittura del bronzo, scrittura dei cancellieri, scrittura regolare, scrittura semi-corsiva, scrittura dell'erba, scrittura Phagspa, scrittura Hangul
Tassonomia
FilogenesiLingue sino-tibetane
 Lingue sinitiche
  Cinese
Codici di classificazione
ISO 639-3ltc (EN)
Linguist Listltc (EN)
Glottologmidd1344 (EN)

Il cinese medio (中古漢語T, 中古汉语S, Zhōnggǔ HànyǔP), o anche cinese antico nell'accezione utilizzata dal linguista Bernhard Karlgren o "lingua cinese media" o "medio cinese", si riferisce alla lingua cinese parlata durante le Dinastie del Nord e del Sud e le dinastie Sui 隋朝, Tang 唐朝 e Song 宋朝 (VI-X secolo). Il termine "cinese medio", in contrapposizione al cinese antico e al cinese moderno, si usa di solito nel contesto della fonologia storica cinese, che cerca di ricostruire la pronuncia del cinese utilizzato in quei tempi. Siccome le dinastie Tang e Song corrispondono a quello che alcuni storici chiamano "Rinascimento cinese" (il termine è preso in prestito dalla storiografia europea), la lingua si può anche pensare come "cinese rinascimentale". La traduzione "cinese medioevale" o "cinese medievale" deriva dal nome in cinese, che contiene la sillaba 中 zhōng ("centro/mezzo") e dal fatto che è la varietà intermedia tra il un generico cinese antico e un altrettanto generico cinese moderno (in realtà, l'evoluzione del cinese si può suddividere in molti più periodi e varietà. In più, il nome rischia di fuorviare siccome il periodo Tang e Song sono considerati il Rinascimento cinese, quindi l'esatto opposto di un medioevo se pensato come epoca oscura. Il Medioevo cinese si può considerare il periodo a seguito della caduta della dinastia Han).

Il medio cinese si divide in un periodo iniziale, generalmente chiamato "primo cinese medio", e un periodo successivo, il "tardo cinese medio". Il punto di transizione fra il primo e il tardo medio cinese è collocato nel passaggio dalla dinastia Tang alla dinastia Song ed è indicato da sviluppi fonologici. Ad esempio, nel libro di rima Qieyun 切韵, sono mostrati i caratteri delle iniziali bilabiali [p pʰ b m], ma non vi sono iniziali labiodentali come /f/ e /v/, che si possono trovare nel Jiyun. Questo indica che nei quattro secoli dopo la comparsa del Qieyun nella pronuncia del cinese avvenne un cambiamento di suoni.

Ricostruzione[modifica | modifica wikitesto]

La ricostruzione del medio cinese da parte di diversi linguisti moderni varia leggermente, ma le differenze sono di poco conto e non danno adito a grandi controversie, indicando che la fonologia di questa lingua è ormai alquanto ben compresa e accettata. Il cinese medio non si scrive utilizzando caratteri di tipo alfabetico, pertanto i suoni non possono essere derivati direttamente dalla scrittura, ma devono essere dedotti da una pluralità di fonti.

  • Lingue moderne. Proprio come il proto-indo-europeo può essere ricostruito dalle moderne lingue indo-europee, così il cinese medio può essere ricostruito (approssimativamente) dalle moderne lingue sinitiche (ad es. il beifanghua/cinese mandarino 北方话, il Wu 吴语, il Min 闽南语 o il cantonese 广东话, detto anche "Yue" 粤语).
  • La pronuncia di caratteri cinesi preservata in vocaboli cinesi prestati, che sopravvive in lingue non cinesi come il giapponese, il coreano ed il vietnamita, le "lingue sino-xeniche". I caratteri cinesi in queste lingue sono detti "kanji, hanja e han tu'".
  • La poesia cinese classica del periodo del cinese medio (poesia Tang e Song), costruita su un impianto solido di rime e rimandi tonali.
  • Le traslitterazioni di parole straniere in caratteri cinesi. Ad esempio, il vocabolo sanscrito facente parte del lessico buddhista "Dravida" fu tradotto dagli scribi religiosi nella serie di caratteri 達羅毗荼, che ora in putonghua (普通话) (mandarino) si leggono come /ta35 luo35 phi35 thu35/ (pinyin: Dáluópítú). Ciò suggerisce che il mandarino /uo/ (pinyin -uo) sia il riflesso moderno di un antico suono simile ad /a/, e che il tono /35/ sia a sua volta un riflesso di antiche consonanti articolate. Entrambe queste ipotesi possono in effetti essere confermate attraverso il confronto tra i moderni dialetti cinesi.
  • Libri di rima (o dizionari di rima). Gli antichi filologi cinesi del periodo Qing dedicarono moltissimi sforzi a riassumere il sistema poetico cinese attraverso i rimari. Vi fu una profusione di opere di poesia cinese durante l'era Tang (唐诗) continuata poi durante il periodo Song (宋诗), con una rigida struttura del verso che si basava sulla rima e sul tono dei caratteri finali nei versi poetici. Il cinese medio incorporato nei libri di rima era un aiuto fondamentale per gli autori nella composizione poetica. Il dizionario di rima Qieyun 切韵 del 601 d.C. è la più antica registrazione fissa della fonologia della pronuncia cinese, sebbene senza l'aiuto di lettere fonetiche, ma di voci che sono indicizzate in base a una rigorosa gerarchia di tono, rima e attacco. Fino alla fortuita scoperta di una versione della Dinastia Tang nelle caverne di Dunhuang (敦煌), si conoscevano solo frammenti o copie incomplete (la prima grande spedizione nelle grotte di Mogao a Dunhuang risale al 1910 e in essa vennero reperiti molti testi sacri buddisti). I successivi dizionari di rima ampliati, come il Guangyun 广韵 (1008) e il Jiyun 集韵 (1037) della Dinastia Song dell'XI secolo, sopravvivono ai giorni nostri. Si tratta essenzialmente di versioni estese del Qieyun, e fino alla scoperta di Dunhuang, il Guangyun fu la base da cui venne ricostruito il cinese medio.

Suoni e paragoni[modifica | modifica wikitesto]

Rimari[modifica | modifica wikitesto]

Questo paragrafo serve per capire molto in generale come erano pronunciate le consonanti moderne nel periodo del primo cinese medio, nato prima della dinastia Sui. Serve anche a presentare la fonetica in generale. Come punto di partenza nella tabella, sono stati presi i suoni moderni, indicati con il pinyin. Questa ricostruzione è utile, tra i vari motivi, anche per cercare di capire la pronuncia dei sinogrammi nelle altre lingue, siccome sono stati importati in tempi arcaici. Dopo la spiegazione, una tabella ricapitola tutta la trascrizione Baxter del Primo Cinese Medio (2011), che si distingue da tutte le altre per la sua semplicità, e vi si affianca il suono in alfabeto fonetico internazionale IPA, dopodiché si elencano tutti i cluster vocalici.

Quando i sinogrammi furono importati in Corea e Giappone, il cinese antico stava per volgere al termine. Siccome la pronuncia del cinese antico e cinese medio non è direttamente attestata e il pinyin è stato inventato nella seconda metà del Novecento, è stata ricostruita col metodo comparativo applicato alle tavole di rime e ai prestiti cinesi in altre lingue: poiché i prestiti talvolta ritengono una pronuncia arcaica, si possono usare per ricostruire sia il cinese antico che il cinese medio. Altri vocaboli sono in comune con una determinata varietà di cinese perché la lingua in questione appartiene alla stessa famiglia di quella del cinese (infatti il cinese appartiene al ceppo sino-tibetano, a cui appartengono oltre 500 lingue; di alcune di queste, sono state ricostruite le varietà antiche). La ricostruzione del cinese antico, che viene talvolta citata, e la trascrizione usata sono quelle dei linguisti William Baxter e Laurent Sagart, che hanno ricostruito la loro versione del cinese antico e l'hanno presentata in Old Chinese: a New Reconstruction (2014). La fonte della ricostruzione del primo cinese medio (Baxter, 2011) è il Guangyun (广韵). Si dà una breve presentazione dei principali rimari usati per ricostruire il primo cinese medio:

  • Il Qieyun è stato ritrovato da Aurel Stein in forma frammentaria nelle grotte di Mogao a Dunhuang in una spedizione del 1906-1908. Una copia quasi completa è stata scoperta da due studiosi nel mercato dell'antico distretto di Liulichang 琉璃厂 (Pechino) nel 1947. Di quest'ultima copia sono stati pubblicati pochi anni dopo due studi di Dong Tonghe 董同龢 (1948, 1952) e uno studio di Li Rong 李荣 (1956). La copia faceva parte della Biblioteca Imperiale e, dopo la fine dello stato fantoccio di Manciukuò e la cattura di Puyi, era stata venduta. L'autore del Qieyun è Lu Fayan (陸法言, fl. 581-601), che ha intrapreso la stesura dell'opera vent'anni dopo una discussione tra amici sulla corretta pronuncia dei classici cinesi. L'opera è stata pubblicata nel 601, durante la dinastia Sui, e ha conosciuto un enorme successo. La specifica varietà del Qieyun, da cui deriva il Guangyun, è indicata nella prefazione di Lu Fayan come un compromesso tra le varietà di cinese del nord e del sud con una maggiore propensione verso quella del sud, dunque è una varietà artificiale; è poi specifica per la lettura e composizione di poesie con una precisa struttura, che include rime e toni. Questa interpretazione cozza con la prima ipotesi di Karlgren, che in passato aveva ipotizzato che fosse la pronuncia della capitale del tempo, Chang'an (questa teoria è oggi superata). Chiaramente, un dizionario del 601 conterrà e attesterà sinogrammi inventati fino a quella data. Per esempio, manca il carattere , assente pure nello Shuowen Jiezi 说文解字 (100 d.C. circa) di Xu Shen 许慎 (dinastia Han 汉朝 206 a.C.-220 d.C., molto anteriore) ma attestato nel Dizionario Kangxi 康熙字典 (dinastia Qing 清朝, 1644-1912, l'ultima) compilato a partire dal 1710 e pubblicato nel 1716. Siccome i caratteri sono organizzati in base alla rima, non si utilizza un sistema di radicali (ossia i radicali Shuowen, antenati dei radicali Kangxi)
  • La prima grande revisione del Qieyun è stata effettuata e pubblicata nel 706 da Wang Renxu (王仁煦, fl. 706) e si chiama Kanmiu Buque Qieyun (刊謬補缺切韻). Una copia completa è stata scovata nel Museo del Palazzo Imperiale a Pechino nel 1947. È stata dunque ristampata da Long Yuchun 龍宇純 (1968) e Zhou Zumou 周祖謨 (1983). Quest'ultima edizione include il facsimile dell'opera, che appare rovinato. Esistono tre versioni della revisione di Wang Renxu: la prima si chiama 王一 e consiste in un frammento ritrovato nelle grotte di Dunhuang. La seconda, 王二, si chiama anche Xiàngbáběn 项跋本, perché comprende una postfazione di Xiàng Yuánbiàn 项元汴, oppure viene anche chiamata Péiwùqí Zhèngzìběn 裴务齐正字本. La terza versione, 王三, si chiama anche Quánwáng 全王 e Gùgōngběn 故宫本 e Sòngbáběn 宋跋本 perché è completa, è stata ritrovata nel Palazzo Imperiale e ha una postfazione di Sòng Lián 宋濂.
  • Il Tangyun era la prima revisione del Qieyun, effettuata da Sun Mian (孫愐, fl. 751) e pubblicata nel 751. Purtroppo è andato perduto. In totale, dalle poche informazioni indirette, era composto da 5 libri detti "rotoli" ( juan3).
  • Nel 780 circa, è stato pubblicato lo Yunhai Jingyuan 韻海鏡源 di Yan Zhenqing 颜真卿 (709–785), composto da 360 volumi e dalle dimensioni enormi. Anche questo rimario, come il Tangyun, è andato perduto.
  • Quanto al Guangyun, i due principali redattori sono Chen Pengnian (陳彭年, 961–1017) e Qiu Yong (邱雍, fl. 1007-1008), mentre il patrocinatore è stato l'Imperatore Zhenzong della Dinastia Song (r. 997-1022). Si tratta di un'altra revisione, correzione e espansione del Qieyun, effettuata tra il 1007 e il 1008 e pubblicata nel 1008. In totale è composto da 5 libri ( juan3) e la pronuncia dei caratteri è indicata in fanqie (carattere per indicare l'iniziale di sillaba + carattere per indicare la rima + la sillaba qie4 o, nel Qieyun, la sillaba fan3). Siccome il libro rispecchia le antiche abitudini tipografiche cinesi, è scritto in verticale e si legge da destra a sinistra (e dunque al contrario, come se fosse arabo o ebraico).
  • Molte altre riedizioni del Qieyun, sia famose che meno note, sono andate perdute.

Consonanti e vocali[modifica | modifica wikitesto]

Si dà qui una rapida introduzione ai suoni del primo cinese medio.

  • C'era distinzione tra *b, p, ph sorda aspirata. La prima della tripletta è sonora perché, se si mette il palmo della mano intorno alla gola, si sentono le vibrazioni delle corde vocali durante la pronuncia. Si provi a pronunciare in questo modo "vvvvv" e "fffff". Nel suono aspirato, si aggiunge uno sbuffo d'aria alla consonante. Distinzioni di questo tipo (sonora-sorda-sorda aspirata), nelle lingue sinitiche, restano in dialetti come lo shanghainese (famiglia Wu). Nel tardo cinese medio, si erano formate altre consonanti ancora, come ad esempio "bh" */bʱ/ sonora aspirata, mentre la distinzione in forma di tripletta (già presente nel cinese arcaico) era sparita con la scomparsa della consonante sonora dalla tripletta.
    • La seconda distinzione era presente tra *d, t, th sorda aspirata.
    • La terza distinzione era presente tra *g, k, kh sorda aspirata
    • La quarta distinzione era presente tra *dz, ts, tsh sorda aspirata.
  • I suoni retroflessi (e cioè prodotti con la punta della lingua piegata indietro, nell'incavo del palato) vengono trascritti con una -“r” che non ha valore fonetico e, qualora ci sia aspirazione, la -“h” si scrive dopo la “r”. Nel contesto dei suoni retroflessi, c'è *dzr (come ZH in pinyin ma sonoro), tsr e tsrh sorda aspirata.
  • La seconda tripletta di suoni retroflessi è basilarmente costituita da una retroflessione di d e t, da cui si ottiene *dr, tr, trh sorda aspirata.
  • Un altro nuovo suono retroflesso, oggi sparito, è la "n" retroflessa, scritta come *“nr”. Suoni simili sono ancora presenti in lingue come il sanscrito, l’hindi e il nepali, pure se non sono di ceppo sinitico. In più, la "n" retroflessa anche presente nella pronuncia arcaica di parole in thailandese e bengali.
  • Sono presenti le palatali, rese riconoscibili con una “y” senza valore fonetico e che si comporta come la “r”. In cinese medio esiste la tripletta dzy, tsy, tsyh sorda aspirata. Nel pronunciare queste tre consonanti, la lingua è già in posizione di "gn" di gnomo.
  • Esiste anche la versione palatale di N, che è *“ny” ("gn" di gnomo), da cui è nata la sillaba ER e la R- in pinyin.
  • La R- del pinyin esisteva già come suono in dei contesti ed è trascritto *zr e la sua controparte sorda è *sr.
  • Esisteva poi una versione sonora dei moderni S (*s) e X (*sy), trascritta come *z e *zy.
  • L'aspirazione H (/x/, /h/), trascritta “x” aveva la controparte in cui vibrano le corde vocali “h” (*/ɣ/, / ɦ/).
  • Non esisteva il suono F /f/, comparso nel tardo cinese medio e derivato forse dal suono affricato */pf/ e */pfʰ/, a sua volta derivato da un suono bilabiale (vedi avanti).
  • Il cinese medio ha perso la consonante vibrante sonora */r/, che se intervocalica o prevocalica si riduce nella monovibrante /ɾ/ . Il cinese medio ha anche perso il suono */l̥/ , che si pronuncia come una L ma senza vibrazione delle corde vocali, tali per cui esce solo aria. Un simile suono esiste nel cluster "tl" /tl̥/ in islandese. Di contro, nel cinese medio sono nate le consonanti retroflesse, nate dai cluster del cinese arcaico che spesso avevano la consonante "-l-" (o, secondo Baxter, "-r-") al secondo membro. Un simile processo si ha anche in vietnamita.
  • Laddove in cinese arcaico c'era una sillaba che terminava in *-r, in cinese medio si è trasformata in *-j oppure è sparita.
  • Esisteva uno colpo di glottide, una consonante laringale/glottidale che equivale ad un colpetto di tosse che si accompagna all'attacco di una vocale. Quest’ultimo si trascrive come un apostrofo di fronte alla vocale. Nel tardo cinese medio era ancora presente, mentre nel cinese arcaico poteva trovarsi anche a fine sillaba. Una volta sparito, nel cinese medio (non quello contemporaneo) aveva creato il tono crescente in gran parte dei casi.
  • Esistevano già i toni (Baxter registra il tono piatto/level píng senza segni, crescente shàng con una X maiuscola a fine sillaba e discendente/departing con una H maiuscola a fine sillaba, tre in totale). Tutte le sillabe che terminavano in stop senza rilascio di suono (vedi avanti), atonali, venivano poi indicate come tono entrante (, ) e quindi si preferiva considerarle separate da tutte le altre. Il tono crescente del cinese medio si è formato dalla caduta del colpo di glottide a fine sillaba nel cinese arcaico, mentre il tono decrescente nel cinese medio deriverebbe in gran parte dei casi dalla caduta di una "-s" in un cluster consonantico a fine sillaba nel cinese arcaico. Tutte le sillabe che non avevano né il tono crescente, né il tono discendente (e quindi non avevano stacchi glottali o "-s" in fondo ma tutt'altro), né uno stop senza rilascio di suono (vedi avanti) avevano assunto il tono acuto. Non esisteva il terzo tono del cinese contemporaneo.
  • A fine sillaba si poteva avere, come suoni sonori, una –*n o una –*ng ma anche una –*m.
  • Esistevano pure tre consonanti occlusive senza rilascio di suono, oggi ancora presenti in lingue come il cantonese (famiglia Yue), il coreano e il vietnamita. Sono la –*p (la vocale si interrompe serrando le labbra ma senza una “p” di rilascio), la –*t (interruzione in zona dentale) e la –*k (interruzione in zona velare).
  • In conclusione, a inizio sillaba poteva esserci il suono *“ng-” nasale. Oggi è sparito nel cinese mandarino, ma ancora presente in lingue regionali come il cantonese.
  • Riguardo invece al quadro vocalico, presenta anch'esso delle differenze, ma la più plateale consiste nell’evoluzione della vocale alta centrale (quella presente in ZHI, CHI, SHI, RI), della vocale alta posteriore non arrotondata (quella presente in ZHE, CHE, SHE, RE) e della sillaba "ER".
  • Riguardo alla trascrizione di tre particolari vocali, il cluster "ae" */æ/ è una /e/ molto aperta, "ea" */ɛ/ è leggermente meno aperta e il simbolo "+" sta a indicare la vocale alta centrale */ɨ/.
  • Se la ricostruzione di Baxter-Sagart dell'antico cinese (2014) è corretta, il cinese arcaico aveva per ogni consonante (sorde, sonore, aspirate...) la sua versione faringalizzata, poi persa. La faringalizzazione è presente in lingue semitiche come l'ebraico antico e l'arabo ed era anche presente nel persiano antico. Consiste nel pronunciare una consonante con la radice della lingua contemporaneamente posizionata vicino alla parete della faringe/cavo orale. I due studiosi hanno anche aggiunto i suoni /q/ (K di koala pronunciata con la radice della lingua e non col dorso; esiste anche la sua versione aspirata) e /ɢ/ (lo stesso identico suono ma reso sonoro, non più sordo), che si sarebbero persi nel cinese medio. Molte altre consonanti poi sparite in cinese medio sono state proposte per il cinese arcaico da altri studiosi, per esempio la /ð/ interdentale sonora e /θ/ interdentale sorda nella ricostruzione di Pulleyblank, ma il cinese arcaico ha in generale svariati punti controversi e oggetto di dibattito.
  • Riguardo ai soli segnetti più importanti della ricostruzione Baxter-Sagart, i suoni messi tra parentesi quadra [...] indicano che non si è certi del suono ricostruito e, in alternativa, il suono corretto doveva essere simile a quello ricostruito. I suoni messi tra parentesi tonda (...) indicano il dubbio sulla presenza effettiva o no di quel suono. La "h" messa come apice indica l'aspirazione, la "w" in posizione apicale indica un arrotondamento delle labbra e ʕ i posizione apicale (è una forma simile a un falcetto) indica la faringalizzazione di tutto il composto. Si ricorda che l̥ è una L di leva pronunciata sorda (esce solo aria dai lati della lingua) e r̥ è una R di arare pronunciata sorda.
  • Ora che la ricostruzione Baxter-Sagart è stata introdotta, si può precisare (anche per dare un'idea dei cluster nel cinese arcaico) che la retroflessione aspirata CH- (sia odierna sia del cinese medio, in cui le retroflesse compaiono per la prima volta) deriva da cluster come *tsʰr, *[d]r, *tʰr, *lr ,*s.r̥ ,*qʰ<r> , *t.l̥ , *n̥r , *t.qʰ, *s-l̥ˤ<r> e *tr. Ci sono, come spesso accade, delle eccezioni, per esempio laddove il cluster si origina da *r̥ e *tʰ. Tutti questi cluster sono spariti nel cinese medio. Alcuni di questi suoni sono spariti dall'inventario consonantico del primo cinese medio.
  • Il suono retroflesso sordo SH- deriva da cluster come *s.t, *sr o da rielaborazioni di consonanti insolate come *l̥ e*[d] .
  • Il suono retroflesso ZH- deriva da cluster come *[t.q], *tr, *[dz]ˤr e dalla consonante isolata *t.
  • Come già accennato, il suono retroflesso sonoro R- in cinese medio era una gn di "gnomo", cioè un suono nasale palatale, * /ɲ/-, che è una mutazione del cinese arcaico */n/-. Lo stesso suono si trovava nella versione del primo cinese medio di ER; anch'esso deriva da una */n/- nell'antico cinese, quasi sempre seguita dalla vocale neutra schwa /ə/.
  • Nel cinese arcaico era possibile trovare cluster anche in sillabe poi divenute non retroflesse: semplicemente, uno o tutti i membri del cluster si sono persi, come in e4 (primo cinese medio eak, cinese arcaico *qˤ<r>[i]k) oppure guan4 (primo cinese medio kwaenH, cinese antico kˤro[n]-s).
  • Le sillabe che oggi iniziano in pinyin con W- in cinese medio talvolta erano introdotte da un’aspirazione sonora *h-, da una *m- o da *ng-.
  • Anche la sillaba YI /i/ era talvolta preceduta da *ng- /ŋ/. Ciò accade ancora più sporadicamente pure nei casi in cui ci sono altre sillabe introdotte dalla semivocale /j/.
  • La sillaba WU /u/ era *mju, *ngu ed era invece *'u (con colpo di glottide) nelle sillabe che oggi hanno il primo tono.
  • Non esisteva la schwa/vocale neutra */ə/, che invece esisteva in cinese arcaico e nel cinese contemporaneo (Baxter invece la interpreta come una */ɨ/). In cinese arcaico inoltre esisteva solo la */e/ chiusa, senza controparti più aperte.
  • La sillaba "AI" diventa spesso */ʔoj/ (anche il nucleo della sillaba "DAI" si pronunciava così), mentre "AO" è */ŋaw/ (anche se nucleo di sillaba, eccetto QIAO che diventa /jew/) e più sporadicamente /ʔaw/. La sillaba "YAN" /jɛn/, che curiosamente in pinyin non rispecchia a fondo la pronuncia, ha una pronuncia simile (perlopiù */jen; jem/ anche con la vocale più aperta)
  • La finale -NG non ha subito mutazioni, mentre laddove oggi c'è -N nel cinese medio degli albori ci poteva essere *-n oppure *-m (la seconda oggi è sparita nel cinese standard). Addirittura, le sillabe "CAN" finiva quasi sempre in -m. Le sillabe CHUN, CUN, DUAN, DUN, FEN, GUAN, HUN, JUAN, JUN, KUN, LUAN, LUN MAN, MEN, MIAN, MIN, PAN, PIAN, QUAN, QUN, RUAN, SHUN, SUAN, SUN, TUAN, TUN, WAN, WEN, XUAN, YUAN, YUN, ZHUAN, ZHUN, ZUAN, ZUN e pressoché in ogni caso TIAN e XUN hanno sempre conservato come coda la "-n". Le altre sillabe invece sono variabili. La seconda delle tue tabelle sottostanti indica una lista delle sillabe più diffuse che oggi terminano in -n ma che avevano *-m nel primo cinese medio. Questo suono tende a essere ritenuto in coreano, vietnamita e cantonese.
  • Il terzo tono attuale deriva in gran parte dei casi dal tono crescente del cinese medio, a sua volta derivato dalla caduta del colpo di glottide a fine sillaba. Un fenomeno simile è avvenuto anche in vietnamita, come dimostrato nella metà Novecento da Haudricourt.
  • Il secondo tono attuale deriva spesso da presenza di uno stop consonantico (-t, -p, -k, presenti comunque anche altrove) del cinese medio (a meno che non ci sia una coda nasale -ng o -n/-m, che invece si sono conservate oggi in -ng e -n) e dalla caduta degli stop finali è nato il tono crescente, presente per; anche in quelle con finale nasale. Siccome era breve di durata, si usava per trascrivere le parole con vocali brevi dal sanscrito.
  • Il primo tono dal cinese medio a oggi resta perlopiù invariato. Oggi la resa del primo tono varia in altezza da dialetto a dialetto: nello standard attuale di Pechino, su cui tutti i toni si modellano, ha un'altezza acuta, mentre per esempio nel dialetto Wu di Shanghai (shanghaiano) e Wenzhou (wenzhounese) è meno acuto, mentre nel dialetto Xiang di Changsha l'intonazione è nel registro medio. Semplicemente, se in Cina si vuole parlare il cinese comune per capirsi (molti dialetti di stessa famiglia sono non intelligibili tra loro), si parla il cinese standard, il putonghua, che ha le sue precise regole di intonazione.
  • Un discorso analogo si può fare con gli altri toni, che ovviamente hanno molte varietà dialettali oltre allo standard. Per esempio, il terzo tono in putonghua parte nel registro grave, cala e risale (di colpo o in modo lento e scandito) al registro alto. Nel dialetto Gan di Nanchang, scende e risale fermandosi nel registro medio. Il secondo tono attuale dal registro medio sale a quello acuto, mentre nel dialetto di Nanjing parte dal registro grave e risale al registro medio. In altri dialetti ancora c'è una convergenza di toni: nel dialetto Jin di Taiyuan ad esempio il primo e il secondo tono attuali convergono in una specie di primo tono nel registro grave. Per finire, il quarto tono attuale dal registro acuto scende in picchiata nel registro grave, ma nel dialetto Xiang di Changsha parte dal registro medio e scende in picchiata nel registro grave. Quando si parla dei quattro toni "acuto, crescente, calante-crescente e decrescente" ci si riferisce al putonghua, che si affianca a numerosi dialetti. In altri dialetti ci possono essere più di quattro toni: ad esempio, nel dialetto Pinghua di Nanning, dal punto di vista fonetico ce ne sono sei. Infine, nel dialetto di Yinchuan ce ne sono soltanto tre.
  • Anche il quarto tono attuale in parecchi casi resta perlopiù invariato dal tono decrescente del cinese medio, nato dalla caduta di -*S nei cluster a fine sillaba del cinese arcaico. Un simile fenomeno avviene anche in vietnamita, come dimostrò nuovamente Haudricourt. Comunque in cinese c'erano e ci sono anche sillabe col quarto tono che terminano con suoni nasali.
  • In tutte quante le regole dette finora, come più volte ribadito, valgono in parecchi casi ma si possono trovare delle eccezioni.
  • L'Old Chinese, nella ricostruzione Baxter-Sagart, aveva a fine sillaba la seguenti combinazioni: *-s, -t, -[t]s, -k, -ks, -p, -[p]s, -ʔ (stacco glottale), -ʔs (da questa combinazione, ovunque si trovi, derivano degli odierni quarti toni discendenti), -n, -ns, -nʔ, -[n]ʔs, -m, -mʔ, -mʔs, -ms, -ng, -ngʔ, -ngs, -ngʔs, -r (divenuta *-n nel primo cinese medio), -[r]ʔ, -rs.
  • Nel Middle Chinese, di contro si trovano soltanto *-n, *-m (converge in -n nel cinese moderno standard), *-ng *-p, *-t, *-k (i tre stop senza rilascio di suono sono tutti caduti in cinese mandarino).
  • Successivamente al tardo cinese medio, è venuto il primo mandarino o mandarino antico (早期官话 Zǎoqí Guānhuà o 古官话 Gǔ Guānhuà), databile dal periodo che va dalla nascita della Dinastia Jin (晋朝, nata nel 1115) al dominio della Dinastia Yuan (元朝), che corrisponde al khanato mongolo (1279-1368), che fu poi deposto dalla dinastia Ming (明朝, 1368-1644). Durante il primo mandarino (khanato mongolo), tutti gli stop consonantici senza rilascio di suono si sono leniti in uno stacco glottale/colpo di glottide fino a cadere. La loro caduta ha portato alla riorganizzazione del sistema tonale, siccome il tono entrante è scomparso. Contemporaneamente, sono quasi sicuramente scomparsi i suoni fricativi sonori z- e zy-. Dopodiché, era nato il suono */f/-, tuttora presente in cinese, i cluster vocalici si sono semplificati parecchio, *ny- si è trasformato nel suono retroflesso simile alla moderna R- e le retroflesse *dr, *tr, *trh e *zr sono sparite. Infine, la differenza sonora-sorda-sorda aspirata è sparita, riducendosi a non aspirata-sorda aspirata, come nel cinese contemporaneo. Lo stesso fenomeno ha interessato pure l'aspirazione *h e *x. Le differenziazioni restano solo in shangainese, mentre gli stop consonantici senza rilascio di suono sono presenti solo in cantonese e in alcune sillabe di dialetto taiwanese, come xue2, che si proununcia in modo simile a "hok". Nel Primo Mandarino, era ancora presente *ng- a inizio sillaba. Riguardo alle vocali, era nata la vocale neutra schwa, tuttora presente, e la distinzione tra *ju e *jo si è persa, convergendo in *ju e successivamente nel moderno YU, cioè /y/. Era ancora presente la *-m a fine sillaba, ma parte di esse si erano assimilate in *-n. Le rimanenti si sono tutte assimilate in *-n tra il tardo periodo Ming e il primo periodo Qing (清朝), l'ultima dinastia imperiale cinese. Nei dizionari di rime di questo periodo (khanato mongolo, Primo Mandarino), i caratteri avevano la pronuncia indicata con l'alfabeto 'Phags-pa, inventato dal monaco tibetano Drogön Chögyal Phagpa per Kublai Khan. Il cinese parlato tra il periodo Ming (fine del khanato mongolo) e il primo periodo Qing (che deposero i Ming nel 1644) è detto "mandarino Medio" (Middle Mandarin). Durante il Mandarino Medio, in Corea il re Sejong il Grande ha inventato l'alfabeto hangeul (1443). La fase finale non ha un nome preciso, ma si può chiamare "mandarino tardoimperiale" ("lingua franca tardo imperiale") e dura fino a tutta la dinastia Qing (l'ultimo imperatore, Puyi, abdica nel 1912, dopo la Rivolta di Wuhan dell'anno precedente). Nell'Ottocento, il dialetto più prestigioso era diventato quello di Pechino, che aveva sorpassato quello di Nanchino (periodo Ming). Dopo l'inizio Ottocento, è caduta la differenziazione tra /t͡s/ e la palatale /d͡ʑ/, siccome è avvenuta una convergenza verso la seconda. Questa differenza è rimasta però cristallizzata nel toponimo "Tientsin" (Tianjin 天津) e nel nome dell'università di "Tsinghua" (清华大学).
  • Se si usa il cinese medio o arcaico per cercare le corrispondenze di suono nei sinogrammi usati in altre lingue, bisogna sempre tenere conto anche dell'evoluzione di queste lingue: la pronuncia odierna potrebbe essere diversa da quella di un periodo anteriore, oppure conoscere la pronuncia arcaica nella lingua di approdo aiuta nel fare analisi e collegamenti. Sotto la tabella, sono presenti delle introduzioni sommarie al giapponese, coreano e vietnamita antichi.

IPA della trascrizione Baxter (2011) del primo cinese medio[modifica | modifica wikitesto]

Suono

(Baxter, 2011)

IPA

(Baxter, 2011)

b-, p-, ph- /b/, /p/, /pʰ/ (sonora, sorda, sorda aspirata)
d-, t-, th- /d/, /t/, /tʰ/
dzy-, tsy-, tsyh- /d͡ʑ/, /t͡ɕ/, /t͡ɕʰ/ (palatale)
dz-, ts-, tsh- /d͡z/, /t͡s/, /t͡sʰ/
dr-, tr-, trh- /ɖ/, /ʈ/, /ʈʰ/ (retroflesse)
dzr-, tsr-, tsrh- /ɖʐ/, /ʈʂ/, /ʈʂʰ/ (retroflesse)
g-, k-, kh- /g/, /k/, /kʰ/
s-, sy-, sr- /s/, /ɕ/, /ʂ/ (l'ultimo suono è retroflesso)
z-, zy-, zr- /z/, /ʑ/, /ʐ/ (l'ultimo suono è retroflesso)
l- /l/
m- insieme a -m /m/ e -/m/
n- insieme a -n, ny-, nr- /n/- e -/n/, /ɲ/, /ɳ/ (l'ultimo suono è retroflesso)
ng- insieme a -ng /ŋ/- e -/ŋ/
-p, -t, -k /p̚/, /t̚/, /k̚/ (stop consonantici senza rilascio di suono)
'-, h-, x- /ʔ/-, /ɣ~ɦ/, /x~h/ (il primo è uno stacco glottale)
a, i, +, u, o /a/, /i/, /ɨ/, /u/, /ʌ/
e, ea, ae /e/, /ɛ/, /æ/ (l'apertura della bocca è progressiva)
j, w /j~i̯/, /w~u̯/ (semivocali; la trascrizione cambia se la semivocale è alla fine del cluster vocalico.

In tal caso si scrive con un trattino piegato in basso.)

  • X indica il tono ascendente (shang4 del Cinese Medio, che nel cinese contemporaneo standard è analogo al cosiddetto secondo tono) e H indica il tono discendente (qu4 , che oggi è analogo al quarto tono), che parte da un'intonazione acuta ("HIGH").
  • Le sillabe senza stop hanno il tono entrante (ru4 ); in altre parole, è il modo di dire che vocale è sfuggita per lo stop consonantico senza rilascio di suono.
  • Tutte le altre hanno il tono piatto (ping2 ), che nel Putonghua è equivalente al primo tono. Questi toni sono poi ulteriormente evoluti dal Primo Cinese Medio.

Cluster vocalici[modifica | modifica wikitesto]

Qui sono presentati i cluster vocalici (cluster fonetici, non ortografici) del primo cinese medio secondo la ricostruzione Baxter-Sagart, senza iniziali e finali di alcun tipo:

  • Oj, ow.
  • Aej /æi/, aew.
  • Aw, aj.
  • Ij.
  • Ja, je, jej, jew, jo, joj, jow, ju, juw, jae, j+ (sempre seguito da consonante) /jɨ/, j+j, jie, jiej, jij, jiw, jiew, jwe, jwej, jw+j, jwi, jwie, jwo, jwoj, jwa.
  • Wo, woj, wi, we, wi, wij, wa, waj, wae, wea /wɛ/, waej, weaj, wej.
  • Uw.
  • Ej, ew.

Conversione pinyin-primo cinese medio e tavole di mutazioni principali (Baxter, 2011)[modifica | modifica wikitesto]

La tabella indica a grandi linee la conversione delle consonanti dal pinyin a inizio sillaba al suono ricostruito, in trascrizione Baxter e basandosi sul Qieyun. Viene pure indicata l'origine del suono moderno Yu e suoi derivati e della -E senza code nasali, entrambi in isolamento. Infine, viene anche trattata la vocale alta centrale. Queste tre vocali sono assenti in italiano e le prime due non appartengono al cinese medio degli albori, quindi creano curiosità riguardo alla loro origine insieme anche alla sillaba "ER", pure presente. Molti altri suoni vocalici sono stati spiegati in precedenza. Nelle due colonne in mezzo viene fornita la trascrizione scientifica in alfabeto fonetico internazionale (IPA) e, nell'ultima, una spiegazione dei suoni prima in putonghua e poi in Early Middle Chinese.

Un lavoro estremamente più approfondito deve comunque procedere oltre la sintesi qui operata, che è soltanto un buon punto di partenza, e può fare uso delle tavole di sinogrammi con la pronuncia ricostruita per una consultazione più a fondo o per la ricerca della pronuncia di una singola sillaba. Si ricorda che la pronuncia è ricostruita, quindi accanto a ogni slash in IPA e a ogni suono trascritto andrebbe un asterisco per indicare questa caratteristica.

Pinyin

(Putonghua)

拼音

IPA

(Putonghua)

声音

IPA

(Primo medio cinese)

中古汉语

Trascrizione Baxter e spiegazione

(Putonghua e primo medio cinese)

说明

B /b~p/ */b; p/ B di birra / P di palla. Può sentirsi sia sorda che sonora.

L'odierna B, stando alla ricostruzione di Baxter, nel cinese medio degli albori era una *b o,

in altri casi, una *p.

P /pʰ/ */b; pʰ/;

raramente */p/;

*-/p̚/

P di palla, sorda e con aspirazione.

La P a volte era *b, altre volte era *ph, sporadicamente era *p.

In cinese medio, a fine sillaba, era uno stop bilabiale senza rilascio di suono.

D /d~t/ */d; t/ D di dente / T di tavolo.
La D in cinese medio era una *d o, in altri casi, una *t.
T /tʰ/ */tʰ; d/

*-/t̚/

T di tavolo, sorda e con aspirazione sorda.

La T era una *th e una *d.

In cinese medio, a fine sillaba, era uno stop dentale senza rilascio di suono.

J /d͡ʑ~t͡ɕ/ */g; k; d͡z; t͡s/

seguita da vocale

anteriore

G di gelato / C di ciao, molto palatalizzata.

La J in cinese medio era, in parecchi casi, una *g/k/dz/ts seguita da una -*/i/ vocalica/semivocalica o

da una -*/e/.

Q /t͡ɕʰ/ */g; k; kʰ; d͡z; t͡sʰ/ C di ciao palatalizzata, sorda con aspirazione sorda.

La Q era *g/k/kh/dz/tsh seguita da una *-/i/ vocalica/semivocalica o da una *-/e/.

X /ɕ/ */s; ɦ; h; z/

seguita da vocale

anteriore

SC di scienza palatalizzata, sorda. Idem.

Nella pronuncia di molte donne, bambini e più in generale in quella meridionale,

si pronuncia /s/.

La X è una *s oppure in altri casi una *x/h/z, seguita spesso da *-/i/ vocalica/semivocalica

o dalla *-/e/.

G /g~k/ */k/ G di galera / C di cane / K di koala.

La G in cinese medio era una *k sorda.

K /kʰ/ */kʰ/

*-/k̚/

C di cane / K di koala, sorda e con aspirazione sorda.

La K era in quasi ogni caso una *kh, quindi non ha subito modifiche.

In cinese medio, a fine sillaba, era uno stop velare senza rilascio di suono.

H /h~x/

oppure /ʁ/

*/h; ɦ/ assimilabile H dell'inglese have, sorda. Si plasma poi in base alla vocale successiva.

In alcuni parlanti in tutti i casi la realizzano come /ʁ-/,

cioè una vibrazione sorda dell'ugola eseguita con la radice della lingua sollevata.

La H in cinese medio era una aspirazione a volte sorda *h- e a volte sonora *x-. Può inoltre plasmarsi

e rimodellarsi in base alla vocale successiva. Per esempio, con la /u/ chiusa può diventare la fricativa

velare /x/- e, se sonora, /ɣ/-, mentre prima del suono /i/ può palatalizzarsi in /ç/- e /ʝ/-.

Deriverebbe dal cinese arcaico *q, *G e *g, aventi sia faringalizzazione e cluster con -r-.

Z /d͡z~t͡s/ */d͡z; t͡s/ Z di zero, sorda o sonora.

La Z era ts e dz, quindi non è cambiata.

C /t͡sʰ/ */d͡z; t͡s/

"CE"= */ʈʂʰ/-

Z di zero, sorda e con aspirazione sorda.

La C in cinese medio era *ts o, in altri casi, *dz e, nella sillaba CE, era *tsrh retroflesso aspirato.

S /s/ */s; ʂ/;

raramente /z/

S di sera, sorda.

La S era una *s o talvolta una *sr retroflessa, sporadicamente *z fricativa.

M /m/ */m/;

-/m/

M di mano, sonora.

La M era già una */m/, quindi è rimasta invariata. In cinese medio poteva trovarsi a fine sillaba nelle

sillabe che oggi terminano (solo e unicamente) in -N.

In delle combinazioni inizianti in *mj-, in cui quindi era a inizio sillaba, è caduta insieme alla -/j/-.

(ex. *mjon, oggi wan4)

N /n/ */n; ɳ/;

raramente /ŋ/;

-/n/ assimilabile

N di nave, sonora.

La N era quasi sempre */n/, invariata, in altri casi era *nr retroflessa e sporadicamente era *ng-.

In cinese si può trovare tuttora a fine sillaba e rappresenta un suono nasale, basilarmente -/n/, che

può assimilarsi alla consonante successiva.

L /l/ */l/ L di leva, sonora.

La L era già una */l/, invariata. A sua volta, nell'antico cinese era solitamente *[r]ˤ o *[r].

F /f/ */b; p; pʰ/

seguite da -/j/...

F di ferro, sorda.

La F nel cinese medio era una *b o, in altri casi, una *p e una *ph, sempre seguite dalla

semivocale -*/j/. Il suono F non esisteva, come già detto.

ZH /ɖʐ~ʈʂ/ */ʈʂ; ɖʐ; t͡ɕ; ʈ; ɖ/ G di gelato / C di ciao cacuminale/retroflessa. Nella pronuncia meridionale,

manca la retroflessione a tutte le retroflesse.

La ZH e una *tsr e dzr e tsy, mentre in altri casi ancora è *tr e *dr.

CH /ʈʂʰ/ */t͡sʰ; ɖʐ; ʈʰ; ɖ;

d͡ʑ; t͡ɕʰ; ʈʂʰ/

C di ciao, sorda, retroflessa.

La CH in cinese medio era un suono estremamente variabile in base ai casi,

era infatti *tsh, dzr, trh, dr, dzy, tsyh, tsrh (ricorda che la h si scrive dopo la r, se presente).

SH /ʂ/ */ʂ; d͡ʑ; ɕ/;

raramente */ʑ/

SC di scienza, sorda e retroflessa.

La SH era sr, dzy, sy, sporadicamente zy.

R- /ʐ/ */ɲ/ SC di scienza, sonora e retroflessa. Si può immaginare come "SH" sonorizzato.

La R- era una *ny, cioè un suono nasale palatale, come GN di gnomo.

YU /y/ */ju; jo; ŋju; ŋjo/ I di infedele, chiusa e procheila (cioè le labbra si tengono arrotondate, tali che formano un cerchiolino).

YU in gran parte dei casi era *yu, *yo, *ngju, *ngjo.

YUE /ɥe/ */ŋjwot̚; jak̚/ IE di ieratico, con la "i-" arrotondata.

Yue era in gran parte dei casi *ngjwot e *yak.

YUAN /ɥæn/ */hjwon; ŋjwon/ IEN di iena, con la "i-" arrotondata e la "e" poco più aperta rispetto a /ɛ/.

Yuan in gran parte dei casi era *hjwon e *ngjwon.

YUN /yn/ */hjun/ In di indicare, con la "i-" arrotondata.

Yun era in svariati casi *hjun.

-E. /ɤ/ */ʔɛk̚; ŋak̚/;

*-/ap̚; at̚; ak̚; ok̚/;

RE era */ɲet̚/

in ZHE, anche *-/jep̚; jet̚ /

Il suono di questa vocale posteriore chiusa è una "o" con le labbra non arrotondate,

molto enfatica e con il dorso della lingua in posizione elevatissima, molto vicina al palato.

Dopo questa vocale, non sono presenti codine nasali.

In isolamento, nelle sillabe che oggi hanno il secondo tono era pressoché sempre *nga, in quelle

col quarto tono *'eak o *ngak.

Quando è nucleo di sillaba, è *-eak aperta, *-aek ancora più aperta oppure *-ik

(quest'ultimo soprattutto nella sillaba SE);

era quasi sempre *-ap, *-at, *-ak nelle sillabe GE, KE, HE.

in DE, TE, LE era quasi sempre *-ok;

NE era molto variabile e RE, presente nel Guangyun ricostruito nella sola sillaba , era *nyet.

in ZHE in svariati casi si trova anche come *-jep, *-jet.

ER /ʌɻ~aɻ~ɑɻ~əɻ/ */ɲi/ la vocale iniziale di questa particolare sillaba isolata è una "o" aperta, il dorso della lingua

distante dal palato e le labbra distese oppure una schwa oppure, in casi più rari, una /a/ centrale

o posteriore. La pronuncia varia moltissimo ma la sillaba resta inconfondibile.

Questo suono forma una sillaba a sé e unica nel suo genere. Il suono consonantico finale

è come la "r" inglese, che non vibra e non ha contatto tra organi. Inoltre è leggermente retroflessa.

In cinese medio era quasi sempre *nyi.

-I -/ɨ/ */ij/;

*/i; je; e/ e eventuale stop

Dopo i quattro suoni retroflessi ZH, CH, SH, R- e la loro versione non retroflessa "Z, C, S",

la "-i" è un falso amico che non esiste come sillaba a sé e ha una pronuncia pressoché

identica alla schwa. La pronuncia precisa si ricostruisce nel seguente modo:

si pronunci alla massima velocità "ke-ki-ke-ki-ke-ki".

Il dorso della lingua andrà a toccare il palato sporgendosi in avanti. In questa posizione,

si intoni la schwa tendendo le labbra non arrotondate.

Si può immaginare in modo semplificato come una schwa con la lingua più sollevata verso il palato.

In cinese medio era -*ij, -*i (specialmente nella sillaba SI), -*je. La sillaba RI era sempre *nyit

e nella sillaba SHI e ZHI poteva essere anche -*e oppure -*i con eventuale stop senza rilascio.

Un lavoro ancora più approfondito va anche a comprendere la resa delle vocali dei vari nuclei di sillaba, per esempio l'odierno -AI /ai/ in tutte le sue sillabe (ex. LAI, MAI, NAI, GAI, KAI, HAI, ZHAI, CHAI, SHAI, ZAI, CAI, SAI, BAI, PAI, DAI, TAI) e anche in isolamento, caso in cui, per esempio, si pronuncia spesso *'oj laddove c'è il primo tono odierno e *'ea col colpo di glottide oppure *ngoj.

Tavola ordinabile dei sinogrammi più diffusi in primo medio cinese (Baxter, 2011)[modifica | modifica wikitesto]

Riordinando la tabella in base al Primo Cinese Medio, si possono individuare *ng- e *'- (colpo di glottide/stacco glottale) insieme alle retroflesse *nr-, *dr-, *tr- e *trh e l'aspirazione sonora *h-.

In base alla quarta colonna, riordinabile in base a un pulsante apposito, si possono isolare le sillabe che in primo medio cinese hanno *mj- > *v-, quelle che nel passaggio dal cinese mandarino basato sulla varietà fonetica di Nanchino a quello basato sulla varietà di Pechino hanno subito una palatalizzazione della consonante velare (e che, in un secondo momento, hanno subito la palatalizzazione di alcuni suoni alveolari).

Sono poi isolabili le sillabe che terminavano in *-m, *-p, *-t e *-k. Dopodiché, sono evidenziate quelle che anche oggi in Putonghua terminano con la coda nasale velare, la vocale non arrotondata /ɤ/, il dittongo "ai" che deriva da *oj e le sillabe che hanno oggi la vocale alta centrale, di cui si può vedere l'origine.

Infine, sono evidenziate quelle che avevano le vocali *ae e *ea, adattate nelle altre lingue. Sempre in base alla pulsantiera, si possono individuare i radicali Kangxi (R.K.) in base alla lista tradizionale di 214 caratteri, resa famosa dal dizionario Kangxi.

Per gli hanzi, sono stati usati i caratteri semplificati per renderli riconoscibili in putonghua, con alcune varianti arcaicheggianti.

Gli hanzi sono ordinati in base al pinyin, eccetto per un'espansione in fondo alla tabella. Tutti i caratteri sono tuttavia (ri)ordinabili con il pulsante nella casella "hanzi"

Tabella[modifica | modifica wikitesto]

In cantonese sono messe solo le pronunce di caratteri che finiscono con uno stop senza rilascio udibile di suono, in *-m e che iniziavano in *ng- o *mj- oggi caduti, in *ny- e per consonante non palatalizzata in Primo Cinese Medio o che oggi hanno la vocale che in pinyin si trascrive -e (e.g. ge, ke, de...). A questi sono aggiunti quelli che in primo medio cinese avevano il dittongo *oj per mostrare come spesso le sillabe in parte *oj in cantonese. In alcuni casi di pronunce irregolari in cantonese, si affianca o sostituisce con il cantonese non nella versione standard (Canton/Guangzhou), ma in quella di Taishan. Se il suono è irrecuperabile in cantonese, si usano altri dialetti conservativi come il minnan, l'hokkien (una categoria particolare dei Minnan), l'hakka, il min dong e min bei (due categorie della famiglia min, che include i minnan) e pochi casi in Shanghainese (il più prestigioso dei dialetti wu dopo che sostituì quello di Suzhou) e dialetto gan. In particolare, le sillabe che iniziavan in *ny- non hanno questo suono in cantonese, in più la finale *-m dopo le sillabe che iniziano oggi con /f/ (e dunque in passato con le consonanti bilabiali con semivocale *bj-, pj-, phj-) si è assimilata in /n/ (l'unico dialetto che la preserva in questo contesto è il dialetto hakka). Ogni dialetto ha un suo sistema (o più sistemi) di romanizzazione, ma negli esempi si è optato per tenerne solo una (e.g. Il Pėh-ōe-jī /peʔ˩ ue˩ dzi˨/ per l'hokkien).

Hanzi

汉字

(简体)

Pinyin

拼音

(cifra-tono)

Primo medio cinese

(Baxter, 2011)

中古汉语

Dialetto

cantonese

广东话

Jyutping

粤拼

>Palatalizz.?

*Bilabiale>/f/?

*ny>/ʐ/?

*mj- caduto?

-ng?

*-m?

*-p/t/k?

>/ɨ/?

>/ɤ/?

>/y/, /ɥ/?

*oj>ai?

*-ea?

*-ae?

*-+?

R.K.?

康熙

部首

ai1 'oj oi1 *oj>ai
ai1 'oj aai1, oi1 *oj>ai
ai4 ngajH ngaai6
ai4 'ojH oi3 *oj>ai
an1 'an
an4 'anH
an4 nganH ngon6
an4 'anH
an4 'omH am3 *-m
ao2 ngaw ngou4
ao2 'awH
ao4 'awH
ao4 ngaw(H) ngou6
ba1 pae *-ae
ba1 peat baat3 *-t *-ea V
ba2 bat, beat bat6 *-t *-ea
ba3 paeX
bai2 baek baak6 *-k *-ae V
bai3 paek baak3 *-k *-ae
bai3; bo2 paek paak3 *-k *-ae
bai4 baejH, paejH *-ae
bai4 peajH *-ea
ban1 paen baan1 *-ae
ban1 pan
ban1 pan
ban3 baenX,

pjonX

*-ae
ban3 paenX *-ae
ban4 banX
ban4 beanH *-ea
ban4 bjun(X)
ban4 panH
bang4 bangH -ng
bang4 paengH -ng *-ae
bang1 paewng -ng *-ae
bao1 paew *-ae
bao1 paew, phaew *-ae
bao2 baewk *-ae
bao3 paewX *-ae
bao3 pawX
bao4 paewH *-ae
bao4 pawH
bei1 pij
bei1 pje
bei1 pjie
bei1 pwoj
bei3 pok bak1
bei4 bijH
bei4 bjeH
bei4 bwojH
bei4 bwojX
bei4 pajH V
ben1 pwon
ben3 pwonX
beng1 pong -ng
bi1 pik bik1 *-k
bi2 bjijH V
bi3 pit bat1 *-t
bi3 pjeX
bi3 pjijH, pjijX V
bi3 pjijX
bi4 pejH
bi4 pek bik1 *-k
bi4 pjieH
bi4 pjij(H)
bi4 pjit bit1 *-t
bian1, bian5 pen
bian1 pen
bian3 pjaemX bin2 (irreg.)

(Hakka: pién)

*-m *-ae
bian4 benX
bian4 bjenX
bian4 bjenX
便 bian4 bjienX
bian1 pen
bian4 penH
bian4 pjenH
biao1 pjiew
biao3 pjewX
bie2 bjet, pjet bit6 *-t
bin1 pin
bing1 ping -ng V
bing1 pjaeng -ng *-ae
bing1, bing4 pjieng -ng
bing3 pjaengX -ng *-ae
bing3 pjaengX -ng *-ae
bing3 pjiengX -ng
bing4 pjiengH -ng
bo1 pa
bo1 pat but6 *-t
bo2 bak bok6 *-k
bo2 paek baak3 *-k *-ae
bo2 pak bok3 *-k
bo1 paH
bu3 puwk baak6 *-k V
bu4 buH
bu4 buwX
bu4 phuH
bu4

(+sandhi)

pjuw
bu4 puH
cai1 tshoj caai1 (irreg.) *oj>ai
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
cai3 tshojX coi2 *oj>ai
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
cai3 tshojX coi2 *oj>ai
cai4 tshojH coi3 *oj>ai
can1 tshan
can1 tshom caam1 *-m
can2 dzan
can3 tshomX caam2 *-m
cang1 tshang -ng
cao1 tshawH,

tshawX

cao2 dzaw
草 (艸) cao3 tshawX V
册 (冊) ce4 tsrheak caak3 *-k >/ɤ/ *-ea
ce4 tsrheak caak3 *-k >/ɤ/ *-ea
ce4 tsrhiH ci3 >/ɤ/
ce4 tsrik zak1 *-k >/ɤ/
ce4 tsrhik caak1 *-k >/ɤ/
曾 (曽) ceng2 dzong -ng
ceng2 dzong -ng
cha2 drae *-ae
cha2 dzrea *-ea
cha2 tsrheat caat3 *-t *-ea
chai1 tsrhae,

tsha

*-ae
chai2 dzrea *-ea
chai2 dzreaj *-ea
chan3 sreanX *-ea
chan3 tsyhenX
chang1 tsyhang -ng
chang2 drjang -ng
chang2 dzyang -ng
chang4 trhjangH -ng V
chang4 tsyhangH -ng
chang4 tsyhangH -ng
chao1 trhjew
chao2 drjew
chao2 drjew
cao2 dzraew
chao3 tsrhaewX *-ae
che1 tsyhae ce1 >/ɤ/ *-ae V
che1 drjet, trhjet cit3 *-t >/ɤ/
che4 drjet, trhjet cit3 *-t >/ɤ/
chen2 drin
chen2 dzyin V
chen2 dzyin
chen2 zyin V
cheng2 drjeng -ng
cheng2 dzyeng -ng
cheng2 dzyeng -ng
cheng2 dzyeng -ng
cheng2 dzying -ng
cheng2 zying -ng
chi1 kj+t *-t >/ɨ/ *-+
chi2 dri >/ɨ/
chi2 drje >/ɨ/
chi3 tsyhek cek3 *-k >/ɨ/
chi3 tsyheX >/ɨ/
齿 chi3 tsyhiX >/ɨ/
chi4 syeH >/ɨ/
chi4 tshjek, tsyhek cek3 *-k >/ɨ/ V
chong1 tsyhuwng -ng
chong2 drjowng -ng
chong2 drjuwng -ng V
chou1 trhjuw
chou2 drjuw
chou5 dzyuw
chou3 trhjuwX
chou4 tsyhuwH
chu1 tsrhjo
chu1 tsyhwit ceot1 *-t
chu2 drjo
chu2 drju
chu2 dzrjo
chu3 tsrhjoX
穿 chuan1 tsyhwen
川 (巛) chuan1 tsyhwen V
chuan2 zywen
chuan3 tsyhwenX
窗 (囪) chuang1 tsrhaewng -ng *-ae
chuang2 dzrjang -ng
吹 (龡) chui1 tsyhwe
chun1 tsyhwin
chun3 tsyhwinX
chuo4 trhjaek coek3 *-k *-ae V
chuo4 trjwet zyut3 *-t
ci2 dzi >/ɨ/
ci2 tshje >/ɨ/
ci2 ziH >/ɨ/
ci2 zi >/ɨ/
ci3 tshjeX >/ɨ/
ci4 tshijH >/ɨ/
ci4 tshjeH,

tshjek

ci3, cik3, cek3 *-k >/ɨ/
聪 (聰) cong1 tshuwng -ng
cong1 tshuwng -ng
cong2 dzjowng -ng
cu1 dzuX,

tshu

cu4 dzak (= 酢 zuo4)

(Li Rong: /t͡sʰoH/)

(Wang Li: /t͡sʰuH/)

cou3

(zok6 se è
= 酢 zuo4)

(*-k)
cu4 tshjowk cuk1 *-k
cui1 tshwoj
cun2 dzwon
cun4 tshwonH V
cuo4 tshak co3, cok3 *-k
da2 top daap3 *-p
da2 dat daat6 *-t
dai4, da4 dajH,

daH

daai6 (unica) V
dai4 dojH doi6 *oj>ai
Dai4 dojH doi6 *oj>ai
dai4 dojH doi2 *oj>ai
dai4 dojX doi6 *oj>ai
dai4 dojH doi6 *oj>ai
dai4 tajH
dai4 thojH taai3 (irreg.)

(Hakka: toi4)

*oj>ai
dai4 tojH daai3 (irreg.) *oj>ai
dan1 tan
dan1 tan
dan1 tom(X) daam1 *-m
dan4 damH taam5 *-m
dan4 danX
dan4 tanH
dang1 tang -ng
dang4 tangH -ng
dao1 taw V
dao2 dawH
dao3 tawX
dao3 tawX
dao4 tawH
dao4 dawX
de2 tok dak1 *-k >/ɤ/
de2 tok dak1 *-k >/ɤ/
deng1 tong -ng
deng1 tong -ng
deng3 tongX -ng
di1 tej
di3 tejX
di4 dejH,

dejX

di4 dijH
di4 tejH
di4 tek dik1 *-k
dian3 temX dim2 *-m
dian3 tenX
dian4 denH
dian4 denH V
殿 dian4 denH
dian4 temH dim3 *-m
diao1 tew
diao1 tew
diao4 dewH,

dewX

diao4 tewH
die1 det dit3 *-t
die2 dep dip6 *-p
ding1 teng -ng
ding3 tengX -ng
ding3 tengX -ng V
ding4 dengH,

tengH

-ng
dong1 towng -ng
dong1 tuwng -ng
dong4 duwngH -ng
dong4 duwngX -ng
dong4 tuwngH -ng
dong4 tuwngH -ng
dou3 tuwX, tuwH V
dou4 duwH V
du1 tu
du2 dowk duk6 *-k
du2 duwk duk6 *-k
du2 duwk duk6 *-k
du3 tuX
du4 duH
du4 duX
du4 tuH
duan1 twan
duan3 twanX
duan4 dwanH, twanH
duan4 twanH, twanX
dui1 twoj
兑 (兌) dui4 dwajH, thwajH
dui4 twojH
dun1 dzwon
dun4 dwonX
dun4 twonH
duo1 ta
duo3 twaX
e4 nga ngo4 >/ɤ/
e4 nga ngo4 >/ɤ/
e4 nga ngo4 >/ɤ/
e4 ngaek ngaak6 *-k >/ɤ/ *-ae
e4 'ak ok3 *-k >/ɤ/
e4 'eak ak1, aak1 *-k >/ɤ/ *-ea
饿 e4 ngaH ngo6 >/ɤ/
e4 ngak ngok6 *-k >/ɤ/
en1 'on
er2, -r nye (Min Dong: niè)

(Wu: nyi (T3))

*ny→ER V
er2 nyi (Taishan: ngei4

/ᵑɡei²¹/)

*ny→ER V
er3 nyeX, nejX (Hakka: ngì

/ɲi¹¹/)

(Hokkien: ní)

*ny→ER
er3 nyiX (Wu: nyi)

(Hakka: ngí)

*ny→ER V
er4 nyijH (Hakka: ngi)

(Wu: nyi (T3))

*ny→ER V
fa1 pjot faat3 bilabiale>/f/ *-t
fa2 bjop fat6 bilabiale>/f/ *-p
fa2 bjot fat6 bilabiale>/f/ *-t
fa3 bjot fat6 bilabiale>/f/ *-t
fa3 pjop faat3 bilabiale>/f/ *-p
发 (髮) fa4 pjot faat3 bilabiale>/f/ *-t
fan1 bjom faan4 (irreg.)

(Hakka: fàm)

bilabiale>/f/ *-m
fan1 phjon bilabiale>/f/
fan1 phjon bilabiale>/f/
fan2 bjom faan4 (irreg.)

(Hakka: fàm)

bilabiale>/f/ *-m
fan2 bjon bilabiale>/f/
fan3 bjon bilabiale>/f/
fan3 pjonX bilabiale>/f/
fan3 pjonX bilabiale>/f/
fan4 bjomH faan3 (irreg.)

(Hakka: fam)

bilabiale>/f/ *-m
fan4 bjomX faan6 (irreg.)

(Hakka: fam)

bilabiale>/f/ *-m
fan4 bjonH, bjonX bilabiale>/f/
fan4 phjomH faan3 (irreg.)

(Hakka: fam)

bilabiale>/f/ *-m
fan4 pjonH bilabiale>/f/
fang1 pjang bilabiale>/f/ -ng V
fang1 bjang bilabiale>/f/ -ng
fang1 phjang bilabiale>/f/ -ng
fang1 pjang bilabiale>/f/ -ng V
fang2 bjang bilabiale>/f/ -ng
fang2 bjang bilabiale>/f/ -ng
fang4 pjangX bilabiale>/f/ -ng
fei1 phj+j bilabiale>/f/ *-+
fei1 pj+j bilabiale>/f/ *-+ V
fei1 pj+j bilabiale>/f/ *-+ V
fei2 bj+j bilabiale>/f/ *-+
fei4 bajH bilabiale>/f/
fei4 bjojH bilabiale>/f/
fei4 pj+jH bilabiale>/f/ *-+
fei4 pjojH fai3 bilabiale>/f/
fen1 bjun bilabiale>/f/
fen2 phjun bilabiale>/f/
fen1 pjun bilabiale>/f/
fen3 pjunX bilabiale>/f/
feng1 phjowng bilabiale>/f/ -ng
feng1 phjowng bilabiale>/f/ -ng
feng1 pjowng bilabiale>/f/ -ng
feng1 pjuwng bilabiale>/f/ -ng V
feng5 bjowng,

bjowngH

bilabiale>/f/ -ng
feng4 bjuwngH bilabiale>/f/ -ng
fou3 pjuwX bilabiale>/f/
fou3 pjuwX bilabiale>/f/ V
fu1, fu5 pju bilabiale>/f/
fu5 bju bilabiale>/f/
fu2 bjut, pjut fat1 bilabiale>/f/ *-t
fu2 bjuwH bilabiale>/f/
fu2, fu5 bjuwk bilabiale>/f/ *-k
fu2 phju bilabiale>/f/
fu2 pik, pjuwk fuk1 bilabiale>/f/ *-k
fu2 pjuwk fuk1 bilabiale>/f/ *-k
fu3 bjuX bilabiale>/f/
fu3 bjuX bilabiale>/f/
fu3 pjuX bilabiale>/f/
fu3 pjuX bilabiale>/f/
fu3 pjuX bilabiale>/f/
fu4, fu5 bjuH bilabiale>/f/
fu4 bjuH bilabiale>/f/
fu4 bjuwk fuk1 bilabiale>/f/ *-k
fu4 bjuwX bilabiale>/f/
fu4 bjuwX bilabiale>/f/ V
fu4 bjuX bilabiale>/f/ V
fu4 phjuH bilabiale>/f/
fu4 phjuwH bilabiale>/f/
fu4 pjuH bilabiale>/f/
fu4 pjuH bilabiale>/f/
fu4 pjuwH bilabiale>/f/
ga1 'eajH

(Wang Li: /kæt̚/)

gaa1;

gat1, gaat3

*-ea
gai1 koj goi1 *oj>ai
gai3 kojX goi2 *oj>ai
gai4 kajH
gai4 kojH koi3 *oj>ai
gai4 kojH koi3 *oj>ai
gan1 kam gam1 *-m V
gan1 kan V
竿 gan1 kan
gan3 kamX gam2 *-m
gan3 komX gam2 *-m
Gan4 komH gam3 *-m
gang1 haewng gong1 -ng *-ae
gang1 kang -ng
高 (髙) gao1 kaw V
gao1 kaw
gao1 kaw
gao1 kawH
ge1 ka go1 >/ɤ/
ge1 ka go1 >/ɤ/
ge1 kak gaak3 *-k >/ɤ/
ge1 kwa gwo1 >/ɤ/ V
ge1 kat got3 *-t >/ɤ/
ge1 kop gap3 *-p >/ɤ/
ge2 kaek gaak3 *-k >/ɤ/ *-ae
ge2 (dividere),

li4 (calderone)

keak gaak3, lik6 *-k >/ɤ/ *-ea V
ge2 keak gaak3 *-k >/ɤ/ *-ea
ge4, ge5 kaH go3 >/ɤ/
ge4 kak gok3 *-k >/ɤ/
gen1 kon
geng1 kaeng -ng *-ae
geng4 kaengH -ng *-ae
gong4 kjowngH -ng
gong1 kjowng,

kuwng

-ng
gong1 kjuwng -ng V
gong1 kjuwng -ng
gong1 kuwng -ng V
gong1 kuwng -ng
gong1 kuwng -ng
gong1 kuwng -ng
gong3 kjowngX -ng V
gong4 gjowngH -ng
gong4 kuwngH -ng
gou1 kuw
gou3 kuwX
gu1 ku
gu1 ku
gu3 kuwk guk1 *-k V
gu3 kuX
gu3 kuX
gu3 kwot gwat1 *-t V
gu4 kuH
gu4 kuH
gu4 kuH
gua1 kwae *-ae V
gua1 kwaet gwaat3 *-t *-ae
gua4 kweaH *-ea
gua1 kweaH *-ea
guai1 kweajH *-ea
guai4 kweajH *-ea
guan1 kwaen *-ae
guan1 kwan
guan1 kwan
guan1 kwan
guan3 kwanH
guan3 kwanX
guan4 kwaenH *-ae
guan4 kwanH
guang1 kwang -ng
广 guang3 kwangH,

kwangX

-ng V
gui1 kjwie
gui1 kwej
龟 (龜) gui1 kwij V
gui1 kwoj
gui3 kjw+jX *-+ V
gui4 gwijH
gui1 gjweX,

khjweX

gui4 kjw+jH *-+
gun3 kwonX
guo1 kwak gwok3 *-k
guo2 kwok gwok3 *-k
guo3 khwaX
guo3 kwaX
guo4 kwaH
hai2 hoj haai4, hoi4 *oj>ai
hai3 xojX hoi2 *oj>ai
hai4, hai5 hajH
hai4 hojX hoi6 *oj>ai
han2 han
han2 han
han2 hom haam4 *-m
han2 hom ham4 *-m
han3 xanX
han4 hanH
han4 homH ham6 *-m
Han4 xanH
han4 xanH V
hang2 hang, hangH hang4 -ng V
hao2 haw
hao2 haw
hao3 xawX
hao4 hawH
hao4 xawH
hao4 xawH
he2 ha ho4 >/ɤ/
he2 ha, haX ho4 >/ɤ/
he2 hop hap6 *-p >/ɤ/
he2 hwa wo4 >/ɤ/ V
he2 hwa wo4 >/ɤ/
he4 haH ho6 >/ɤ/
黑 (黒) hei1 xok hak1 *-k V
hen2 hon
hen3 honX
hen4 honH
heng1 xaeng -ng *-ae
heng2 haeng -ng *-ae
heng2 hwaeng -ng *-ae
hong2 huwng -ng
hong2 huwng -ng
hong2 huwng -ng
hong2 hweang -ng *-ea
hou2 huw
hou2 huw
hou4 huwX,

huwH

hou5 huwH
hou4 huwX
hu1 hu
hu1 xwot fat1 *-t
hu2 hu
hu2 hu
hu2 hu
hu2 hu
hu3 xuX V
hu4 huH
户 (戶) hu4 huX V
hua1 xwae *-ae
hua2 hweat waat6 *-t *-ea
hua2 hweat waat6 *-t *-ea
hua4 hwaejH *-ae
hua4 (<hua2) hwae *-ae
hua4 xwaeH *-ae
huan1, huan5 xwan
huan4, hai2 hwaen *-ae
huan4 hwaen *-ae
huan4 hwanH
huang2 hwang -ng
huang2 hwang -ng
hui1 xwoj
hui1 khwoj
hui2 hwoj
hui3 xjweX
hui3 xwojH,

xwojX

hui4, kuai4 hwajH
hui4 hwejH
hun1 xwon
hun1 xwon
hun4 hwonX
huo2, huo5 hwat wut6 *-t
huo3 xwaX V
huo4 hwok waak6 *-k
huo4 xwaH
ji1 kek gik1 velare>palatale *-k
ji1 ki gei1 velare>palatale
ji1 ki gei1 velare>palatale
ji1 kij gei1 velare>palatale
ji1 kij gei1 velare>palatale
ji1 kijX gei1 velare>palatale
ji2 dzip zaap6 alveolare>palatale *-p
ji2 dzjek zik6 alveolare>palatale *-k
ji2 dzijH alveolare>palatale
ji2 gik (> 極),

gjep (> 极)

gik6 (unica) velare>palatale *-p, *-k
ji2 gip kap6 velare>palatale *-p
ji2 kip gap1 velare>palatale *-p
ji2 kip kap1 velare>palatale *-p
ji2 kjit gat1 velare>palatale *-t
ji2 tsik zik1 alveolare>palatale *-k
ji3, gei3 kip kap1 velare>palatale *-p
ji3 kiX gei2 velare>palatale V
几 + 幾 ji3 kj+jX, kijX gei2 (幾),

gei1 (几)

velare>palatale *-+ V
ji4 giH, kiH gei6 velare>palatale
ji4 gjeX gei6 velare>palatale
ji4 kejH gai3 velare>palatale
ji4 kiH gei3 velare>palatale
ji4 kj+jH gei3 velare>palatale *-+
ji4 kjeH gei3 velare>palatale
ji4 kjwijH gwai3 velare>palatale
ji4 tsejH alveolare>palatale
ji4 tsjejH alveolare>palatale
ji4 tsjejH alveolare>palatale
ji4 tsjek zik1 alveolare>palatale *-k
jia1 kae gaa1 velare>palatale *-ae
jia1 kae gaa1 velare>palatale *-ae
jia1 kae gaa1 velare>palatale *-ae
jia1 keap gaap3 velare>palatale *-p *-ea
jia1 kea gaai1 velare>palatale *-ea
jia3 kaep gaap3 velare>palatale *-p *-ae
jia3 kaeX gaa2 velare>palatale *-ae
jia3 kaeH gaa3 velare>palatale *-ae
jia4 kaeH gaa3 velare>palatale *-ae
jia4 kaeH gaa3 velare>palatale *-ae
jian1 ken, hon gin1 velare>palatale
jian1 kaen gaan1 velare>palatale *-ae
jian1 kean gaan1 velare>palatale *-ea
jian1 kean gaan1 velare>palatale *-ea
jian1 kem(H) gim1 velare>palatale *-m
jian1 ken gin1 velare>palatale
jian3 gjemX gim6 velare>palatale *-m
jian3 keamX, heamX gaam2 velare>palatale *-m *-ea
jian3 tsjenX alveolare>palatale
jian4 dzjemX zim6 alveolare>palatale *-m
jian4 gjenX gin6 velare>palatale
jian4 gjonH gin6 velare>palatale
jian4 kaemH gaam1 velare>palatale *-m *-ae
jian4 keanH, kenH gin3 velare>palatale *-ea V
jian3 kjaemH, kjomH gim3 velare>palatale *-m *-ae
jian4 kjon gin3 velare>palatale
jian4 kjonH gin3 velare>palatale
jian4 tsjenH alveolare>palatale
jiang1 kaewng gong1 velare>palatale -ng *-ae
jiang1 kjang goeng1 velare>palatale -ng
jiang1 kjang goeng1 velare>palatale -ng
jiang1 tsjang alveolare>palatale -ng
jiang1 dzjangH alveolare>palatale -ng
jiang3 tsjangX alveolare>palatale -ng
jiang4 kaewngH gong3 velare>palatale -ng *-ae
jiang4 tsjangH alveolare>palatale -ng
jiao1 kaew gaau1 velare>palatale *-ae
jiao1 kaew gaau1 velare>palatale *-ae
jiao1 tsjew alveolare>palatale
jiao1 tsjew alveolare>palatale
jiao3, jue2 kaewk gok3 velare>palatale *-k *-ae
jiao3 kaewX gaau2 velare>palatale *-ae
jiao3 kjak goek3 velare>palatale
jiao4, jue2 kaewH gok3, gaau3 velare>palatale *-ae
jiao4 kewH giu3 velare>palatale
jie1 kea gaai1 velare>palatale *-ea
jie1 tsjep zip3 alveolare>palatale *-p
Jie2 gjet, kjet git6 velare>palatale *-t
jie2 tsjep zit3 alveolare>palatale *-p
jie3 keaX velare>palatale *-ea
jie4 keajH, keat gaai3 velare>palatale *-t *-ea
jie4 keajH gaai3 velare>palatale *-ea
届 (< 屆) jie4 keajH gaai3 velare>palatale *-ea
jie4 tsjaeH, tsjek ze3 alveolare>palatale *-ae
jin1 kim gam1 velare>palatale *-m
jin1 kim gam1 velare>palatale *-m V
jin1 kin gan1 velare>palatale V
jin1 kj+n, kj+nH gan1 velare>palatale *-+ V
jin1 tsin alveolare>palatale
jin3 kimX gam2 velare>palatale *-m
jin3 kjinX gan2 velare>palatale
jin4 gj+nH, gj+nX gan6 velare>palatale *-+
jin4 kimH gam3 velare>palatale *-m
jing1 gjaeng king4 velare>palatale -ng *-ae
jing1 keng ging1 velare>palatale -ng
jing1 kjaeng ging1 velare>palatale -ng *-ae
jing1 tsjeng alveolare>palatale -ng
jing3 kjaengX ging2 velare>palatale -ng *-ae
jing3 kjaengX, kjiengX ging2 velare>palatale -ng *-ae
jing3 tsjengX alveolare>palatale -ng
jing4 dzjengX alveolare>palatale -ng
jing4 kjaengH ging2 velare>palatale -ng *-ae
jing4 kjaengH geng3 velare>palatale -ng *-ae
jiong3 kjwaengX gwing2 velare>palatale -ng *-ae
jiu1 kjuwH gau3 velare>palatale
jiu3 kjuwH, kjuwX gau3 velare>palatale
jiu3 kjuwX gau2 velare>palatale
jiu3 kjuwX gau2 velare>palatale
jiu3 kjuwX gau2 velare>palatale V
jiu3 tsjuwX alveolare>palatale
jiu4 dzjuwH alveolare>palatale
jiu4 gjuwX kau5 velare>palatale V
jiu4 kjuwH gau3 velare>palatale
ju1 kjo(H) geoi1 velare>palatale >/y/
ju2 gjowk guk6 velare>palatale *-k >/y/
ju2 kjuwk guk1 velare>palatale *-k >/y/
ju2 kjwit gat1 velare>palatale *-t >/y/
ju3 kjoX geoi2 velare>palatale >/y/
ju4 dzjuH, dzjuX alveolare>palatale >/y/
ju4 gjoX geoi6 velare>palatale >/y/
ju4 gjoX keoi5 velare>palatale >/y/
ju4 gjuH geoi6 velare>palatale >/y/
ju4 kjoH geoi3 velare>palatale >/y/
ju4 kju keoi1 velare>palatale >/y/
ju4 kjuH geoi3 velare>palatale >/y/
juan3 khjwonX, kjwonX hyun1 velare>palatale >/ɥ/-
juan3 kjwenX gyun2 velare>palatale >/ɥ/-
jue2 dzjwet zyut6 alveolare>palatale *-t >/ɥ/-
jue2 gjut gwat6 velare>palatale >/ɥ/-
jue2, jiao4 kaewk gaau3, gok3 velare>palatale *-k >/ɥ/- *-ae
jue2 tsjak zoek3 alveolare>palatale *-k >/ɥ/-
jun1 kjun gwan1 velare>palatale >/y/
jun1 kjun gwan1 velare>palatale >/y/
jun1 kjwin gwan1 velare>palatale >/y/
jun1 gwinX kwan2 velare>palatale >/y/
jun4 swinH alveolare>palatale >/y/
kai1 khoj, khojX hoi1 *oj>ai
kai3 khojX hoi2 *oj>ai
kan4 khan
kan4 khom ham1 *-m
kan3 khomX ham1 *-m
kan4 khanH
kang1 khang -ng
kang3 khangX -ng
kang4 khangH -ng
kao3 khawX
kao3 khawX
ke3 khat hot3 *-t >/ɤ/
ke3 khaX ho2 >/ɤ/
ke4 khaek haak3 *-k >/ɤ/
ke4 khok hak1 *-k >/ɤ/
ke4 khok hak1 *-k >/ɤ/
ke4 khwaH fo3 >/ɤ/
ken3 khongX -ng
kong1 khuwng -ng
kong3 khjowngX -ng
kong3 khuwngX -ng
kong4 khaewngH,

khuwngH

-ng *-ae
kou3 khuwX V
kou4 khuwH
ku1 khuwk huk1 *-k
ku3 khuX
ku4 khowk huk6 *-k
kua1 khwae *-ae
kua4 khwaeH *-ae
kuai4 khwojH,

khwaejH

*-ae
kuai4 kwajH
kuan1 khwan
kuan3 khwanX
kuang1 khjwang -ng
kuang2 gjwang -ng
kuang4 xjwangH,

xjwangX

-ng
kui2 gjwij
kui4 hwojH
kun1 kwon
kuo4 kwat kut3 *-t
la1 lop laai1, laap6 *-p
la4 lat laat6 *-t
lai2 loj loi4 *oj>ai
lai2 loj loi4 *oj>ai
lan2 lam laam4 *-m
lan2 lam laam4 *-m
lang4 langH -ng
lang2 lang -ng
lang3 lang -ng
lang2 lang -ng
lao2 law
lao3 lawX V
lao4 (>lao2) lawH
le4 lak lok6 *-k >/ɤ/
lei4 ljweH
lei2 lwoj
lei4 lwijX,

lwojH

leng3 lengX -ng
li2 lej
li2 lje
li3 lejX
li3, li5 liX V
li3 liX
li3 liX
li4 lejH
li4 lejH, ljeH
li4 lijH
li4 lik lik6 *-k V
li4 lip laap6 *-p V
li4 lip lap1 *-p
li4 lip lap1 *-p
li4 lit leot6 *-t
li4 ljejH
lian2 ljem lim4 *-m
lian2 ljen
lian2 ljen
liang2 ljang -ng
liang2 ljang -ng
liang22 ljang -ng
liang5 ljang -ng
liang2 ljang -ng
liang3 ljangX -ng
liang4 ljangH -ng
liang5 ljangH -ng
liao2 lew
liao4 lewH
lie4 ljet lit6 *-t
lie4 ljet lit6 *-t
lin2 lim lam4 *-m
lin2 lim lam4 *-m
lin2 lim lam4 *-m
lin2 lin
lin2 lin
ling2 leng -ng
ling2 leng -ng
ling2 leng -ng
ling2 ling -ng
ling4 ljengH -ng
liu2 ljuw
liu2 ljuw
liu2 ljuw,
liu2 ljuw
liu3 ljuwX
liu4 ljuwk luk6 *-k
long2 ljowng -ng V
long2 ljowng -ng
long2 ljuwng -ng
long2 luwng -ng
lou2 luw
lou4 luwH
lu2 ljo
Lu3 luX
lu3 luX >/y/ V
吕 (呂) lv3 ljoX >/y/
lv3 ljoX >/y/
lu4 luH
鹿 lu4 luwk luk6 *-k V
绿 lv4 ljowk luk6 *-k >/y/
lv4 lwit leot6 *-t >/y/
lv4 lwit leot6 *-t >/y/
luan3 lwanX
luan4 lwanH
lve4 ljak loek6 *-k >/y/
lun2 lwin
lun2 lwon
luo2 la
luo2 la
Luo4 lak lok3 *-k
luo4 lak lok6 *-k
luo4 lak lok3 *-k
ma2 mae *-ae V
ma3 maeX *-ae V
ma4 maeH, maeX *-ae
mai2 meaj *-ea
mai3 meaX *-ea
mai4 meaH *-ea
mai4 maejH *-ae
mai4 meak mak6 *-k *-ea
mai4 meak mak6 *-k *-ea V
man4 maenH *-ae
man4 maenH, manH *-ae
man4 manH, mjonH
mang2 maeng -ng *-ae
mang2 mang,

mjang

-ng
mang4 mang -ng
mao1 maew, mjew *-ae
mao2 maew *-ae
mao2 maw V
mao2 mjuw, muw
mao3 maewX *-ae
mao4 maewH *-ae
mao4 mawH, mok mou6, mak6 *-k
mao4 mjuwH
mei2 mij, mj+jX *-+
mei2 mwoj
mei2 mwoj
mei2 mwoj
mei2 mwoj
mei3 mijX
每 (毎) mei3 mwoj(H), mwojX
mei4 mwojH
men1 mwon
men2 mwon V
meng2 meang -ng *-ea
meng3 muwng -ng
Meng4 maengH -ng *-ae
meng4 mjuwngH -ng
mi2 mej
mi3 mejX V
mi4 mit mat6 *-t
mi4 mjit mat6 *-t
mian2 men
mian3 mjenX, mjunH
mian4 mjienH V
miao2 mjew
miao4 mjewH
miao4 mjiewH
mie4 mjiet mit6 *-t
min2 mjin
min3 minX
min3, ming3 mjaengX ming5 *-ae V
Min3 mjun
ming2 mjaeng -ng *-ae
ming2 mjaeng -ng *-ae
ming2 mjieng -ng
ming4 mjaengH -ng *-ae
mo2 ma
mo2 ma
mo2 mu
mo4 maek, mak mak6 *-k *-ae
mo4 maek mok6 *-k *-ae
mo4 majH, mat mut6 *-t
mo4 mak mok6 *-k
mo4 mat mut6 *-t
mo4 mok mak6 *-k
mo4, mei2 mwot mut6 *-t
mo4 mok mak6 *-k
mou2 mjuw
牟 (> 哞) mou2

(> mou1)

mjuw
mou3 muwX
mu3 muwX V
mu3 muwX
mu4 mjuwk muk6 *-k V
mu3 muwX
mu4 mak mou6 *-k
mu4 muH
mu4 muwk muk6 *-k V
nai3 nojX naai5 (irreg.) *oj>ai
nai4 najH
nai4 nojH noi6 *oj>ai
nan2 nom naam4 *-m
nan2 nom naam4 *-m
nan2 nan
nang2 nang -ng
nao3 nawX
nei4 nwojH
neng2 nong, noj -ng
ni2 nej
ni2 nejH, nrij
nian2 nen
nian4 nemH nim6 *-m
niao3 tewX V
ning2 neng -ng
niu2 ngjuw V
nong2 nowng -ng
nong2 nrjowng, nuwng -ng
nong4 luwngH -ng
nu4 nu
nv3 nrjoX >/y/ V
nve4 ngjak joek6 *-k >/ɥ/-
nuo4 nak nok6 *-k
ou1 'uw
ou3 nguwH, nguwX
pa2 bae
pa4 phaeH, phaek paa3 (unica) *-k *-ae
pai1 phaek paak3 *-k *-ae
pai2 beaj *-ea
pan4 phanH
pan4 pheanH *-ea
pang2 bang -ng
pao2 baew
pao2 baw
pei2 bwoj
pei2 bwoj
pei4 bwojH
pei4 phwojH
pen2 bwon
peng2 bong -ng
pi1 bet, phej pai1 (unica) *-t
pi1 bje
pi1 phjit pat1 *-t
pian1 phjien
pian1 phjien
pian4 phenH V
piao1 phjiew
piao4 phjiew
pin2 bin
pin2 bjin
pin3 phimX ban2 (irreg.) *-m
pin4, ping4 pjiengH ping3 -ng
ping2 bjaeng, ben -ng *-ae
ping2 beng -ng
ping2 beng -ng
ping2 beng -ng
ping2 bing -ng
po4 paek bik1 *-k *-ae
po1 ba
po4 phaH
pou1 phuwX
pu1 phuwH,

phjuH, phjuwH,

bok

puk1, buk6 *-k
pu3 phuX
qi1 gi kei4 velare>palatale
qi1 tshej alveolare>palatale
qi5 tshek cik1 alveolare>palatale *-k
qi1 tshit cat1 alveolare>palatale *-t V??
qi2 gi kei4 velare>palatale
qi2 gi kei4 velare>palatale
qi2 gi kei4 velare>palatale
qi2 gi kei4 velare>palatale
qi2 gje kei4 velare>palatale
qi2 gje ke4 velare>palatale
qi2 gje kei4 velare>palatale
qi3 khejX kai2 velare>palatale
qi3 khiX hei2 velare>palatale
qi3 khj+t hat1 velare>palatale *-t *-+
qi3 khjieH, khjieX kei5, kei2 velare>palatale
qi4 khijH hei3 velare>palatale
qi4 khj+jH hei3 velare>palatale *-+ V
qi4 xj+t ngat6, hat1 velare>palatale *-t *-+
qi4 khip jap1 (irreg.)

(Hokkien: khip)

velare>palatale *-p
qian1 tshen alveolare>palatale
qian1 ywen jyun4
qian2 dzen alveolare>palatale
qian4 kheamH,

kheamX,

khem(X)

hip3, him3 velare>palatale *-m *-ea
qian4 khjaemH,

khjomH

him3 velare>palatale *-m *-ae V
qiang2 dzjang alveolare>palatale -ng
qiang2 gjang koeng4 velare>palatale -ng
qiang1 tshjang alveolare>palatale -ng
qiao2 kjewH, kjewX kiu4 velare>palatale
qiao3 khaewH,

khaewX

haau2 velare>palatale *-ae
qiao1 khaew(H) haau1 velare>palatale *-ae
qie2 gja ke2 velare>palatale
qie3 tshjaeX alveolare>palatale *-ae
qie4 tshet cit3 alveolare>palatale *-t
qin2 gim kam4 velare>palatale *-m
qin1 tshin alveolare>palatale
Qin2 dzin alveolare>palatale
qin2 gj+n kan4 velare>palatale *-+
qin2 gj+n kan4 velare>palatale *-+
qin3 tshimX cam2 alveolare>palatale *-m
qing1 khjieng(H) hing1 velare>palatale -ng
qing1 tsheng alveolare>palatale -ng
qing1 tshjeng alveolare>palatale -ng
qing2 dzjeng alveolare>palatale -ng
qing2 dzjeng alveolare>palatale -ng
qing3 tshjengX alveolare>palatale -ng
qiong2 gjuwng kung4 velare>palatale -ng
qiu1 khjuw jau1 (irreg.)

(Hokkien: khiu)

velare>palatale
qiu1 tshjuw alveolare>palatale
qiu2 dzjuw alveolare>palatale
qiu2 gjuw kau4 velare>palatale
qiu2 gjuw kau4 velare>palatale
qiu2 zjuw alveolare>palatale
qu1 khjowk kuk1 velare>palatale *-k >/y/
qu1 khju keoi1 velare>palatale >/y/
qu1 khjut wat1 (irreg.)

(Hokkien: khut)

velare>palatale *-t >/y/
qu2 gjo keoi4 velare>palatale >/y/
qu3 khjowk kuk1 velare>palatale *-k >/y/
qu3 tshjuX alveolare>palatale >/y/
qu4 khjoH, khjoX heoi3 velare>palatale >/y/
qu4 tshjuH alveolare>palatale >/y/
quan2 dzjwen alveolare>palatale >/ɥ/-
quan2 gjwen kyun4 velare>palatale >/ɥ/-
quan3 khwenX hyun2 velare>palatale >/ɥ/- V
quan4 khjwonH gyun3 velare>palatale >/ɥ/-
quan2 gjwen kyun4 velare>palatale >/ɥ/-
que1 khjwiet, khwet kyut3 velare>palatale *-t >/ɥ/-
que4 khaewk kok3 velare>palatale *-k >/ɥ/- *-ae
que4 khjak koek3 velare>palatale *-k >/ɥ/-
qun1 khwin kwan1 velare>palatale >/y/
qun2 gjun kwan4 velare>palatale >/y/
ran2 nyen *ny>/ʐ/
ran2 nyen *ny>/ʐ/
ran3 nyemH, nyemX jim5

(Hokkien: ní)

*ny>/ʐ/ *-m
冄 (in 那),

poi confuso

con 冉

ran3 nyemX jim5 ()

(Hakka: ngiâm

/ɲi̯am²⁴/)

*ny>/ʐ/ *-m
rang3 nyang(H) *ny>/ʐ/ -ng
rang4 nyangH (Hakka: ngiong

/ɲi̯oŋ⁵⁵/)

*ny>/ʐ/ -ng
rao2 nyewX (Min Bei: niǎu) *ny>/ʐ/
re4 nyet jit6

(Hakka: ngie̍t)

*ny>/ʐ/ *-t >/ɤ/
ren2 nyin (Hakka: ngìn) *ny>/ʐ/ V
ren2 nyin *ny>/ʐ/
ren3 nyinX (Hakka: ngiûn) *ny>/ʐ/
ren4 nyimH jam6

(Hakka: ngim)

*ny>/ʐ/ *-m
reng1 nying *ny>/ʐ/ -ng
reng2 nying (Wu: nyin (T3))

(/n̠ʲɪɲ²³/)

*ny>/ʐ/ -ng
ri4 nyit jat6

(Hakka: ngit)

*ny>/ʐ/ *-t >/ɨ/ V
rong2 hjwaeng -ng *-ae
rong2 yowng -ng
rong2 yuwng -ng
{{{2}}} rou4 nyuwk, nyuwH juk6

(Hakka: ngiuk)

*ny>/ʐ/ *-k V
ru2 nyo (Taishan: ngui3) *ny>/ʐ/
ru2 nyu *ny>/ʐ/
ru2 nyoX (Min Dong: nṳ̄) *ny>/ʐ/
ru3 nyuX (Min Dong: nĕng) *ny>/ʐ/
ru4 nyip jap6

(Hakka: ngi̍p)

*ny>/ʐ/ *-p V
ruan3 nywenX (Min Bei: nṳ̌ing)

(Hakka: ngiôn)

*ny>/ʐ/
rui4 dzyweH
run4 nywinH (Min Bei: nē̤ng) *ny>/ʐ/
ruo4 nyak joek6

(Hakka: ngiâ)

*ny>/ʐ/ *-k
ruo4 nyak joek6

(Hakka: ngio̍k)

*ny>/ʐ/ *-k
sa3 sreajX *-ea
san1 sam(H) saam1 *-m
san4 san(H)
sang1 sang -ng
sang1 sang -ng
sang1 sangH -ng
sao1 saw
sao3 sawX
sao3 sawH, sawX
se4 sok coi3, sak1 *-k >/ɤ/
se4 srik sik1 *-k >/ɤ/ V
sen1 srim sam1 *-m
sha1 srae *-ae
sha1 srae *-ae
sha1 sreat saat3 *-t *-ea
shan1 sraen *-ae
shan1 srean *-ea V
shan4 dzyenX
shan1 syenH
shang1 syang -ng
shang4 dzyangH -ng
shang4 dzyangH,

dzyangX

-ng
shao1 sew
shao2 dzyak soek3 *-k
shao3 syewX
shao4 dzyewX
she1 syae ce1, se1 >/ɤ/ *-ae
she2 zyae se4 >/ɤ/ *-ae
she2 zyet sit3 *-t >/ɤ/ V
she3 syaeX se2 >/ɤ/ *-ae
she4 dzyaeX se5 >/ɤ/
she4 dzyek, zyaeH se6 *-k >/ɤ/
she4 dzyep sip3 *-p >/ɤ/
she4 syaeH se3 >/ɤ/ *-ae
she4 syet cit3 (irreg.)

(Hokkien: siat)

*-t >/ɤ/
shen1 syim(H) sam1 *-m
shen1 syin
shen1 syin V
shen2 zyin
shen3 syimX sam2 *-m
shen4 dzyimH, dzyimX sam6 *-m
shen4 dzyinX
sheng1 sraeng -ng *-ae V
sheng1 sraeng -ng *-ae
sheng1 sraeng -ng *-ae
sheng1 syeng -ng V
sheng1 sying -ng
sheng4 dzyengH -ng
shi1 srij >/ɨ/
shi1 sye >/ɨ/
shi1 syj >/ɨ/
shi1 srij >/ɨ/
shi1 syij >/ɨ/ V
shi1 syit sat1 *-t >/ɨ/
shi2 dzyek >/ɨ/ V
shi2 dzyi >/ɨ/
shi2 dzyip sap6 *-p >/ɨ/ V
shi5 dzyip sap6 *-p >/ɨ/
shi2 zyik sik6 *-k >/ɨ/ V
使 shi3 sriH, sriX >/ɨ/
shi3 sriX >/ɨ/
shi3 syeX >/ɨ/ V
shi3 syijX >/ɨ/
shi3 syij(X) >/ɨ/ V
shi3 syiX >/ɨ/
shi4 dzriH >/ɨ/
shi4 dzrijX >/ɨ/
shi4 dzriX >/ɨ/ V
shi4 dzyejH >/ɨ/
shi4 dzyeX >/ɨ/
shi4 dzyeX >/ɨ/ V
shi4 dzyiH >/ɨ/
shi4 dzyijH, dzyijX >/ɨ/
shi4 dzyiX >/ɨ/
shi4 syejH >/ɨ/
shi4 syejH >/ɨ/
shi4 syek sik1 *-k >/ɨ/
shi4 syiH >/ɨ/
shi4 syik sik1 *-k >/ɨ/
shi4 syik sik1 *-k >/ɨ/
shi4 syit sat1 *-t >/ɨ/
shi4 zyijH >/ɨ/ V
shou1 syuw
shou3 syuwH V
shou3 syuwX
shou4 dzyuwH
shou4 dzyuwH
shou4 dzyuwX
shou4 srjuwH
shu1 dzyu V
shu3, pi3 (=匹) srjo so1, pat1 V
shu1 srjo
shu1 srjo
shu1 syo
shu1 syo
shu1 syu
shu1 syuwk suk1 *-k
shu2 dzyuwk suk6 *-k
shu3 syoX
shu3 syoX V
shu4 dzyuH
shu4 syowk cuk1 (irreg.)

(Hakka: suk/sok)

*-k
shu4 zywit seot6 *-t
shu4 zywit seot6 *-t
shua1 srjwet, srwaet caat3 *-t *-ae
shua1 srwij
shuai4 srwijH
shuang1 sraewng -ng *-ae
shuang1 srjang -ng
shei2, shui2 dzywij
shui3 sywijX V
shui4 dzyweH
shui4 sywejH
Shun4 sywinH
shun4 sywinH
shun4 zywinH
shuo1 sywet seoi3 *-t
shuo4 dzyek sek6 *-k
si1 si >/ɨ/
si1, si5 si >/ɨ/
si1 si >/ɨ/
si1 sij >/ɨ/
si1 sje(H) >/ɨ/
si3 sijX >/ɨ/
si4 sijH >/ɨ/
si4 ziH >/ɨ/
si4 ziX >/ɨ/
song1 zjowng -ng
song4 sowngH -ng
song4 suwngH -ng
sou1 srjuw
su2 zjowk zuk6 *-k
su4 sjuwk suk1 *-k
宿 su4 sjuwk suk1, sau3 *-k
su4 suH
su4 suwk cuk1 (irreg.)

(Hakka: suk)

*-k
suan1 swan
suan4 swanH, swanX
suan4 swanH
sui1 swij
sui1 swij
Sui2 sjweH, zjwe,

xjwieH

sui4 sjwejH
sui2 zwijH
sun1 swon
suo1 srjuwk suk1 *-k
suo3 sak, sraek saak3, sok3 *-k *-ae
suo3 srjoX, xjoX
ta1 tha
ta1 tha
tai1 thoj toi1 *oj>ai
tai2 doj, thoj toi4 *oj>ai
Tai4 thajH
tan2 dam taam4 *-m
tan2 dan
tan2 dam taam4 *-m
tan3 thanX
tang1 thang -ng
tang2 dang -ng
tang2 dang -ng
tao2 daw
tao4 daw
tao4 daw
tao3 thawX
te4 dok dak6 *-k >/ɤ/
teng2 dong -ng
ti1 thej
ti2 dej
ti2 dej
ti2 dej
ti4 thejH, thejX
ti2 thejH
tian1 then
tian2 dem tim4 *-m
tian2 den(H) V
tian2 den(X)
tiao2 dew
tie1 thep tip3 *-p
tie1 thet tit3 *-t
ting1 theng -ng
ting2 deng -ng
ting2 deng -ng
ting2 deng(H) -ng
ting2 deng -ng
ting3 dengX, thengX -ng
ting3 dengX -ng
tong1 thuwng -ng
tong1 thuwng -ng
tong2 duwng -ng
tong2 duwng -ng
tong2 duwng -ng
tong3 thowngH -ng
tong3 thuwngX -ng
tong4 thuwngH -ng
tou1 thuw
tou2 duw
tu1 dwot dat6 *-t
tu2 du
tu2 du
tu3 thuX, duX V
tu3 thuX
tu4 thuH
tu4 thuH
tuan2 dwan
tui1 thwoj, tsyhwij
tui3 thwojX
退 tui4 thwojH
tun1 then, thon
wa1 hwae, hwea,

'wae, 'wea,

*-ea

*-ae

wa3 ngwaeX ngaa5 *-ae V
wai4 ngwajH ngoi6 (irreg.)

(Min Bei: nguōi)

wan hwan
wan2 hwan
wan3 mjonX maan5 *mj- caduto
wan4 mjonH maan6 *mj- caduto
wang1 'wang -ng
wang2 hjwang -ng
wang2 mjang mong4 *mj- caduto -ng
wang4 mjangH mong4 *mj- caduto -ng
wang3 hjwangX -ng
wang3 mjangX mong5 *mj- caduto -ng V
wang4 mjangH mong6 *mj- caduto -ng
wei1 'jw+j *-+
wei1 mj+j mei4 *mj- caduto *-+
wei1 ngjwe ngai4
wei2 hjw+j *-+ V
wei2 hjw+j *-+
wei2 hjw+j *-+
wei2 hjwe
Wei4 ngjw+jH ngai6 *-+
wei2 ywij
wei3 'jweX
wei3 mj+jX mei5 *mj- caduto *-+
wei4 hjw+jH *-+
wei4 hjw+jH *-+
wei4 hjweH
wei4 hwijH
wei4 'jw+jH *-+
wei4 mj+jH mei6 *mj- caduto *-+
wei4 mj+jH mei6 *mj- caduto *-+
wen1 'won
wen2 mjun man4 *mj- caduto
wen2 mjun man4 *mj- caduto V
wen2 mjun man1 *mj- caduto
wen3 mjunX man5 *mj- caduto
wen4 mjunH man6 *mj- caduto
wo3 ngaX ngo5
wo4 'owk juk1 *-k
wo1 'aewk aak1 *-k *-ae
wu1 mju mou4 *mj- caduto
wu1 'u
wu1 'u
wu1 'u
wu2 mju mou4 *mj- caduto
wu2 mju mou4 *mj- caduto V
wu2 ngu ng4
wu2 ngu ng4
wu3 mjuX mou5 *mj- caduto
wu3 mjuX mou5 *mj- caduto
wu3 nguX ng5
wu5 nguX ng5
wu3 nguX ng5
wu4 mjuH mou6 *mj- caduto
wu4 mjut mat6 *mj- caduto *-t
wu4 mjut mat6 *mj- caduto *-t
wu4 nguH ng6
xi1 hej hai4 velare>palatale
西 xi1 sej alveolare>palatale
xi5 sek sik1 alveolare>palatale *-k
xi1, xi5 sik sik1 alveolare>palatale *-k
xi1 sjek sik1 alveolare>palatale *-k
xi1 sjek sik1 alveolare>palatale *-k
xi1 xi hei1 velare>palatale
xi1 xip kap1 (irreg.)

(Hokkien: hip)

velare>palatale *-p
xi1 xj+j hei1 velare>palatale *-+
xi zjek zik6 alveolare>palatale *-k V
xi2 zip zaap6 alveolare>palatale *-p
xi2 zjek zik6 alveolare>palatale *-k
xi3 sejX alveolare>palatale
xi3 xiX hei2 velare>palatale
xi5 kejH hai6 velare>palatale
xia hae haa4 velare>palatale *-ae
xia5 haeH, haeX haa6 velare>palatale *-ae
xia4 haeH haa6 velare>palatale *-ae
xia4 haeX haa6 velare>palatale *-ae
xian1 sen(H) alveolare>palatale
xian1 sjen alveolare>palatale
xian1 sjen alveolare>palatale
xian2 heam haam4 velare>palatale *-m *-ea
xian2 hen jin4 (irreg.)

(Hakka: hièn)

velare>palatale
xian3 xjaemX, xjemX him2 velare>palatale *-m *-ae
xian4 dzjenH, zjenH alveolare>palatale
xian4 heamH haam6 velare>palatale *-m *-ea
xian4 heanX haan6 velare>palatale *-ea
xian4 henH jin6 (irreg.)

(Hakka: hien)

velare>palatale
xiang1 sjang alveolare>palatale -ng
xiang1 sjang alveolare>palatale -ng
xiang1 xjang hoeng1 velare>palatale -ng
xiang1 xjang hoeng1 velare>palatale -ng V
xiang2 zjang alveolare>palatale -ng
xiang2 zjang alveolare>palatale -ng
xiang3 sjangX alveolare>palatale -ng
xiang3 xjangX, xaeng hoeng2 velare>palatale -ng
xiang3 haewngH hong6 velare>palatale -ng *-ae
xiang4 haewngX hong6 velare>palatale -ng *-ae
xiang4 xjangH hoeng2 velare>palatale -ng
xiang4 zjangX alveolare>palatale -ng
xiang4 zjangX alveolare>palatale -ng
xiang4 zjangX alveolare>palatale -ng
xiao1 sjew alveolare>palatale
xiao1 sjew alveolare>palatale
xiao3 sjewX alveolare>palatale V
xiao3 xewX hiu2 velare>palatale
xiao4 haewH gaau3 velare>palatale *-ae
xiao4 haewH haau6 velare>palatale *-ae
xiao sjewH alveolare>palatale
xiao4 sjewH alveolare>palatale
xiao4 xaewH haau3 velare>palatale *-ae
xie2 hea haai4 velare>palatale *-ea
xie2 xjaep hip3 velare>palatale *-p *-ae
xie3 sjaeX alveolare>palatale *-ae
xie4 heaX haai5 velare>palatale *-ea
xie4 sjet sit3 alveolare>palatale *-t
xie4 zjaeH alveolare>palatale *-ae
xin1 sim sam1 alveolare>palatale *-m V
xin1 sin alveolare>palatale
xin1 sin alveolare>palatale
xin1 sin alveolare>palatale
xin4 sinH alveolare>palatale
xing1 seng sing1 alveolare>palatale -ng
xing1 xing hing1 velare>palatale -ng
xing2 haeng(H) hang4 velare>palatale -ng *-ae
xing2 heng jing4 (irreg.)

(Minnan: hêng)

velare>palatale -ng
xing2 heng jing4 (irreg.)

(Minnan: hêng)

velare>palatale -ng
xing3 seng, sengH,

sengX

alveolare>palatale -ng
xing4 heangX hang6 velare>palatale -ng *-ea
xing4 sjengH alveolare>palatale -ng
xing4 sjengH alveolare>palatale -ng
xing4 xingH hing1 velare>palatale -ng
xiong1 xjowng hung1 velare>palatale -ng
xiong2 xjowng hung1 velare>palatale -ng
xiong1 xjwaeng hing1 velare>palatale -ng *-ae
xiong2 hjuwng hung4 velare>palatale -ng
xiong2 hjuwng hung4 velare>palatale -ng
xiu1 sjuw alveolare>palatale
xiu1 sjuw alveolare>palatale
xiu1 xjuw jau1 (irreg.)

(Minnan: hiu)

velare>palatale
xiu4 zjuwH alveolare>palatale
xu1 xjo, khjo heoi1 velare>palatale >/y/
xu1 sju alveolare>palatale >/y/
xu1 sju alveolare>palatale >/y/
xu3 xjoX heoi2 velare>palatale >/y/
xu4 xjuwk, trhjuwk cuk1 velare>palatale >/y/
xu4 zjoX alveolare>palatale >/y/
xuan1 sjwen alveolare>palatale >/ɥ/-
xuan2 hwen jyun4 (irreg.)

(Hakka: hièn)

velare>palatale >/ɥ/- V
xue2 haewk hok6 velare>palatale *-k >/ɥ/- *-ae
xue2 hwet jyut6 (irreg.)

(Hakka: hie̍t)

velare>palatale *-t >/ɥ/- V
xue3 sjwet syut3 alveolare>palatale *-t >/ɥ/-
xue, xie xwet hyut3 velare>palatale *-t >/ɥ/- V
xun1 xjun fan1 (irreg.)

(Minnan: hun)

velare>palatale >/y/
xun1 zwin alveolare>palatale >/y/
xun1 zwin alveolare>palatale >/y/
xun2 zwin alveolare>palatale >/y/
xun2 swin alveolare>palatale >/y/
xun4 swinH alveolare>palatale >/y/
xun4 xjunH fan3 (irreg.)

(Hakka: hiun)

velare>palatale >/y/
ya1 'ae *-ae
ya2 ngae ngaa4 *-ae V
ya2 ngae ngaa4 *-ae
ya2 ngea ngaai4 *-ea
ya2 yae *-ae
ya4 'aeH *-ae
ya4 ngaeH ngaa6 *-ae
Yan1 'en
yan1 hjen
yan1 'en
yan2 hjem jim4 *-m
yan2 ngaen ngaan4 *-ae
yan2 ngen jin4 (irreg.)

(Hakka: ngiên)

yan2 ngjon jin4 (irreg.)

(Min Dong: ngiòng)

V
yan2 yem jim4 *-m
yan3 ngeanX ngaan5 *-ea
yan4 'aenH, 'enH *-ae
yan4 'jiemH jim3 *-m
yang1 'jaeng, 'jang -ng *-ae
yang2 yang -ng
yang2 yang -ng V
yang2 yang -ng
yang3 yangX, zjang -ng
yang3 yangX -ng
yao1 'jiew
yao1 'jiew
Yao2 ngew jiu4 (irreg.)

(Min Dong: ngièu)

yao2 yew
yao3 ngaewX, kaew ngaau5 *-ae
yao1 'aewk joek6 *-k *-ae
yao4 'jiewH
ye3 yaeX *-ae
ye3 yaeX *-ae
ye4 ngjaep jip6 (irreg.)

(Hakka: ngia̍p)

*-p *-ae
ye4 yaeH *-ae
yi1 'j+j *-+ V
yi1 'j+j *-+
yi1 'jij
yi1, yao1

(+sandhi)

'jit jat1 *-t
yi2 ngi ji4 (irreg.)

(Hakka: ngì)

yi4 ngje ji4 (irreg.)

(Teochew: ngi5)

yi2 ye
yi yij
yi hiX
yi3 'it jyut3 *-t V
yi3 yiX
yi3 yiX
yi1 'ejH
yi4 'iH
亿 yi4 'ik jik1 *-k
yi4 'ik jik1 *-k
yi4 'ip jap1 *-p V
yi4 'jiek jik1 *-k
yi4 ngjeH ji6 (irreg.)

(Taishan: ngei5)

yi4 ngjeH ji5 (irreg.)

(Hakka: ngi)

yi4 ngjeH ji4 (irreg.)

(Teochew: ngi3)

yi4 ngjejH ngai6
yi4 yeH, yek ji6, jik6 *-k
yi4 yejH
yi4 yek jik6 *-k
yi4 yek jik6 *-k
yi4 yiH
yi4 yik jik6 *-k V
yin1 'im jam1 *-m
yin1 'im jam1 *-m
yin1 'jin
yin2 ngin ngan4
yin3 'imX jam2 *-m
yin1 'in
yin3 yinX
yin3 ywinX
yin4 'jinH
ying1 'jaeng -ng *-ae
ying1 'jieng -ng
ying2 ngjaeng jing4 -ng *-ae
ying2 yeng -ng
ying2 yeng -ng
ying2 yweng -ng
ying3 'jaengX -ng *-ae
yong1 yowng -ng
yong3 hjwaengH -ng *-ae
yong3 hjwaengX -ng *-ae
yong3 hjwaengH -ng *-ae
yong3 yowngX -ng
yong4 yowngH -ng
you1 'jiw
you2 hjuw
you2 yuw
you2 yuw
you2 yuw
you3 hjuwX
you3 hjuwX
you3 yuwX
you4 hjuwH
you4 hjuwH
yu2 yu >/y/
yu2 'jo, hju >/y/
yu2 hju >/y/
yu2 ngjo jyu4 (irreg.)

(Taishan: ngui3)

>/y/ V
yu2 ngjo jyu4 (irreg.)

(Min Dong: ngṳ̀)

>/y/
yu2 yo >/y/
yu3 yo >/y/
yu2 yu >/y/
yu2 yu >/y/
yu3 hjuX >/y/
yu3 hjuX >/y/
Yu3 hjuX >/y/
yu3 hjuX >/y/ V
yu3 ngjoX jyu5 (irreg.)

(Taishan: ngui4)

>/y/
yu3 yoX >/y/
yu4 hwik wik6 *-k >/y/
yu4 ngjowk juk6 (irreg.)

(Hakka: ngiu̍k)

*-k >/y/
yu4 ngjoH jyu6, ngaa6 >/y/
yu4 yo(H) >/y/
yu4 ngjuH jyu6 (irreg.)

(Min Dong: ngê̤ṳ)

>/y/
yu4 yoH >/y/
yu4 yowk juk6 *-k >/y/
yu4 yuwk juk6 *-k >/y/
yu4 yuX >/y/
yuan2 hjwen >/ɥ/-
yuan2 hjwen >/ɥ/-
yuan2 hjwen >/ɥ/-
yuan2 ngjwon jyun4 (irreg.)

(Min Dong: nguòng)

>/ɥ/-
Yuan2 hjwon >/ɥ/-
yuan2 ngjwon jyun4 (irreg.)

(Min Dong: nguòng)

>/ɥ/-
yuan2 ngjwon jyun4

(Min Dong: nguòng)

>/ɥ/-
yuan3 hjwonX >/ɥ/-
yuan4 hjwenH >/ɥ/-
yue1 hjwot joek6 *-t >/ɥ/- V
yue1 'jak joek3 *-k >/ɥ/-
yue4 hjwot jyut6 *-t >/ɥ/-
yue4 hjwot jyut6 *-t >/ɥ/-
yue4, le4 ngaewk ngok6, lok6 *-k >/ɥ/- *-ae
yue4 ngjwot jyut6

(Taishan: ngut5)

*-t >/ɥ/- V
yue4 yak joek6 *-k >/ɥ/-
yue4 yak joek6 *-k >/ɥ/- V
yun2 hjun >/y/ V
yun2 ywinX >/y/
yun3 hjunH >/y/
yun4 hjunH >/y/
yun2 yingH >/y/
zai1 tsoj zoi1 *oj>ai
zai1 tsoj zoi1 *oj>ai
zai4 tsojH zoi3 *oj>ai
zai4 dzojX zoi6 *oj>ai
zai4 tsojH zoi3 *oj>ai
zan4 dzamH zaam6 *-m
zan4 tsanH
zang4 dzangH -ng
zang4 tsangH -ng
zao1 tsaw
zao3 tsawX
zao3 tsawX
zao4 dzawX, tshawH
zao4 dzawX
ze2 draek zaak6 *-k >/ɤ/ *-ae
ze2 tsok zak1 *-k >/ɤ/
ze2 tsreak zaak3 *-k >/ɤ/ *-ea
zeng1 tsong -ng
zhai1 treak, thek zaak6 *-k *-ea
zhan1, zhan4 tsyem zim1 *-m
zhan3 trjenH,
zhan4 tsyenH
zhang1 trjang -ng
zhang1 tsyang -ng
zhang3 tsyangX -ng
zhang4 drjangX -ng
zhang4 tsyangH -ng
zhao1 dzyew, tsyew
zhao1 tsyew
zhao4 drjewH
zhao4 drjewX
zhao4 drjewX
zhao4 tsyewH
zhe2 trjet zit3 *-t >/ɤ/
zhe2 tsyet zit3 *-t >/ɤ/
zhe3 tsyaeX >/ɤ/ *-ae
zhen1 trjeng
zhen1 tsyin
zhen3 drinH
zhen4 trinH, trinX
zhen4 tsyinH
zheng1 tsreang -ng *-ea
zheng4 tsyeng(H) -ng
zheng4 tsyeng -ng
zheng4 tsyengH -ng
zheng4 tsyengH -ng
zhi1 tsye >/ɨ/
zhi1 tsye >/ɨ/
zhi1 tsye >/ɨ/
zhi1 (class.);

zhi3

tsyek (class.) zek3; zi3 *-k >/ɨ/
zhi1 tsyi >/ɨ/
zhi1 tsyi >/ɨ/
zhi1 tsyip zap1 *-p >/ɨ/
zhi2 driH >/ɨ/
zhi2 driH, dzyik zik6 *-k >/ɨ/
zhi3 tsyijX >/ɨ/
zhi3 tsyiX >/ɨ/ V
zhi3 tsyiX >/ɨ/
zhi4 drjeX >/ɨ/ V
zhi4 trijH >/ɨ/
zhi4 trjeH >/ɨ/
zhi4 tsyejH >/ɨ/
zhi4 tsyiH >/ɨ/
zhi4 tsyijH >/ɨ/
zhong1 trjuwng -ng
zhong1 trjuwng -ng
zhong1 tsyuwng -ng
zhong4 drjowngX -ng
zhong4 trjuwngH -ng
zhou1 tsyuw(X)
zhou1 tsyuw
zhou1 tsyuw
zhou1 tsyuw
zhou1 tsyuwk zuk1 *-k
zhou4 drjuwH
zhou4 dzrjuwH
zhu1 trjo
zhu1 tsyu
zhu1 tsyu
zhu2 drjuwk zuk6 *-k
zhu2 trjuwk zuk1 *-k V
zhu3, zhu4 trjuH
zhu3 tsyoX
zhu3 tsyuX
zhu4 drjuH
zhu4 drjuX
zhu4 dzrjoH
zhu4 trjuH
zhu4 tsyuwk zuk1 *-k
zhua1 tsraew,

tsraewH,

tsraewX

*-ae
zhuan1 tsywen
zhuan3 trjwenX
zhuan4 drjwenH,

trjwenH

zhuang1 tsrjang -ng
zhuang4 draewngH -ng *-ae
zhuang4 dzrjangH -ng
zhui1 trwij
zhui1 tsywij V
zhuo1 traewk coek3 *-k *-ae
zi tsi >/ɨ/
zi1 tsi >/ɨ/
zi1 tsij >/ɨ/
zi1 tsij >/ɨ/
zi3 tsiX >/ɨ/ V
zi4 dziH >/ɨ/
zi4 dzijH >/ɨ/ V
zong4 tsowng -ng
zong3 tsuwngX -ng
zou3 tsuwX V
zou4 tsuwH
zu1 tsu
zu2 dzuwk zuk6 *-k
zu2 tsjowk zuk1 *-k V
zu3 tsrjoX
zu3 tsuX
zu3 tsuX
zui4 dzwojX
zui4 tswajH
zui4 tswijH
zun1 tswin
zun1 tswon
zuo2 dzak zok6 *-k
zuo3 tsaH, tsaX
zuo4 dzwaH, dzwaX
zuo4 tsak zok3 *-k
shi4 dzriX
mian3 mjenX
姉 < 姊 zi3 tsijX >/ɨ/
wu1 'uwk uk1 *-k
gui1 kjw+j *-+
di4 dejH
qiang gjang koeng4 velare>palatale -ng
shou3 syuwX V
zhou4 trjuwH
yao4 yewH
fu2 bjuwk fuk6 *Bilabiale>/f/ *-k
hua4 hweaH, hweak *-ea
着 (< 著) zhe5;

zhao2, zhuo2

trjoH zyu3, zoek6 >/ɤ/
zhi3 tsyeX >/ɨ/
luo4 lak lok3 *-k
zhi4 trijH >/ɨ/
驿 yi4 yek jik6 *-k
yu3 yo >/y/
shi4, si1 ziX
zhi2, zhi4 driH
wei3 hjw+jX *-+
you1 'juw
chu3, chu5 tsyhoX
hu1 xu
kun4 khwonH
fu4 bjuwX *Bilabiale>/f/
shi2 zyit sat6 *-t >/ɨ/
zuo4 dzwaH, dzwaX
yi4 ywek jik6 *-k
tu2 du
nu4 nuH, nuX
chi3 trhiX >/ɨ/
li4 lejH
bao4 bawX
ya1 'aep aat3 *-p *-ae
bu3 buH
tan4 thomH taam3 *-m
shu4 srjuH
mu4 muH
gou4 kuwH
sui4 sjwejH
jue2 kwet kyut3 velare>palatale *-t
zhi4, chi2 drje >/ɨ/
fu2 bjuw *Bilabiale>/f/
du4 duH
yan3 yenX
pi2 bje
jie1 keaj velare>palatale *-ea
dao4 dawH
zhi2 driH, drik zik6 *-k >/ɨ/
ke1 khwa >/ɤ/
zhong3 tsyowngX -ng
ji1 tsjeH alveolare>palatale
jing1 tsjeng alveolare>palatale -ng
xu4 zjowk alveolare>palatale *-k >/y/
xu4 zjoX alveolare>palatale >/y/
zhi4 triH >/ɨ/
zhi2 tsyik zik1 *-k >/ɨ/
fu4 pjuwk fuk1 *Bilabiale>/f/ *-k
ye4 yep jip6 *-p
jiao3, jue2 kaewk (>jue2) gok3 velare>palatale *-k >/ɥ/ *-ae
访 fang3 phjangH *Bilabiale>/f/
ren4 nyinH (Hakka: ngin)

(Gan: nyin5)

(Wu: nyin (T3))

*ny>/ʐ/
wu5, wu4 nguH
diao4, tiao4 dew
fei4 phj+jH *Bilabiale>/f/ *-+
jin4 tsinH alveolare>palatale
shi4 tsyek sik1 *-k
xuan3 sjwenX alveolare>palatale >/ɥ/
bi4 pejH
za2 dzop zaap6 *-p
ding3 tengX -ng
tou2 duw
lai4 lajH
yan2 ngaen ngaan4 *-ae
yuan4 ngjwonH jyun6

(Min Dong: nguông)

>/ɥ/
lei4 lwojH *oj>ai
xia2 haeH haa6 velare>palatale *-ae
jian1 kaen gaan1 velare>palatale *-ae
jian4 haemH gaam3 velare>palatale *-m *-ae
jie2 gjet git6 velare>palatale *-t
qian1 khen hin1 velare>palatale
juan4 kjwienH gyun3 velare>palatale >/ɥ/
jie2 ket git3 velare>palatale *-t
gui3 kjwijX
jie4 keajH gaai3 velare>palatale *-ea
gui4 kwejH
xie4 heajH haai6 velare>palatale *-ea
qu1 khju keoi1 velare>palatale
jue2 kjwot kyut3 velare>palatale *-t >/ɥ/
jin3, jin4 ginH gan2 velare>palatale
jin3 kj+nX gan2 velare>palatale *-+
qi3 khj+jX hei2 velare>palatale *-+
tan2 dan
dan1, dan4 tamH daam1 *-m
畓 (<沓)

(gukja)

quan2

(<ta4, )

dop () daap6 ()
tun2 dwon
teng2 dong -ng
lve4 ljak loek6 *-k >/ɥ/
lian4 lenH
lie4 ljep lip6 *-p
ling2 leng -ng
lu2 lu
lv3 ljuH >/y/
lei4 lwijH
lun2 lwin
lin2 lim lam4 *-m
qian2 gjen
liao3, le5 lewX (da 瞭) liu5 (瞭 liu4) >/ɤ/
zhong4 tsyowngH -ng
shen1 syin
di1 tej
qing1 khjwieng king1 velare>palatale -ng
xiang4 zjangX -ng
dang3 tangX -ng
ju4 kjoH kek6 velare>palatale >/y/
mu4 muH
cu4 tshwot cyut3 *-t
ya1 'jiep aat3 *-p
坂 (阪) ban3 baenX *-ae
yu4 hwik wik6 *-k
tu2 du
yan2 yem jim4 *-m
yang1 'jaeng, 'jang -ng *-ae
bao4 pawX
si4 ziH >/ɨ/
jie4 keajH gaai3 velare>palatale *-ea
yan2 ngaem ngaam4 *-m *-ae
juan3 kjwenX gyun2 velare>palatale >/ɥ/
bu4 puH
fu4 pjuwk fuk1 *Bilabiale>/f/ *-k
you4 'jiwH
ku4 khuH
kuai4 khwaejH *-ae
lian4 ljwenH
huan4 hwaenH *-ae
zeng1 tsong -ng
ji4 gjeX gei6 velare>palatale
bai4 peajH *-ea
huan4 hwanH
sun3 swonX
jing4 kjaengH ging3 velare>palatale -ng *-ae
jiu4 gjuwH gau6 velare>palatale
bao4, pu4 bawH
ti4 thejH
zha2 tsreat zaat3 *-t *-ea
ju2 khu fu1 (irreg.)

(Hakka: ku1)

velare>palatale >/y/
rou2 nyuw *ny>/ʐ/
cha2 dzrea *-ea
wu3 mjuX mou5 *mj- caduto
li4 lek lik6 *-k
bi3 pjijX
mao2 maw V
bing1 ping -ng V
shen3 syimX sam2 *-m
fei4 pj+jH *Bilabiale>/f/ *-+
kuang4 xjwangH, xjwangX -ng
quan2 dzjwen alveolare>palatale
bo1 pa
ni2, ni4 nej
qian3 tshjenX alveolare>palatale
yu4 yowk juk6 *-k >/y/
ye4 yek jik6 *-k
hun2, hun4 hwonX
wen1 'won
hu2 hu
湿 shi1 syip, khip sap1 *-p >/ɨ/
zhun3 tsywinX
rong2 yowng -ng
zhao4 draewH *-ae
shao1 syew
tan4 thanH
zhao4 tsyewH
zao4 sawX
ban3 paenX
zhen1 trin
chu4 trhjuwH, trhjuwk cuk1 *-k
die2 dep dip6 *-p
liao2 ljewH
sheng3 srjengX -ng
xian4 hwenH jyun6 (irreg.)

(Hokkien: hiān)

velare>palatale
qi2 gj+j kei4 velare>palatale *-+
tong2 duwng -ng
jing4 gjaengH ging6 velare>palatale -ng *-ae
bi3 pit bat1 *-t
tong3, tong2 duwng -ng
zhu4 trjuwk zuk1 *-k
jian3 keanX gaan2 velare>palatale *-ea
qian2, jian3 tsjenX alveolare>palatale
chun2 dwonX
xi4 sejH
mian2 mjien
线 xian4 sjenH alveolare>palatale
lian4 lenH
qun2 gjun kwan4 velare>palatale
yi4 yik jik6 *-k
geng1 keang -ng *-ea
ji1 kij gei1 velare>palatale
jian1 hon gin1 velare>palatale
zhi1 tsyij >/ɨ/
wan4 'wanH
zang1, zang4 tsang -ng
huang1 xwang -ng
he2 ha >/ɤ/
zheng1 tsying -ng
bo2 bak bok6 *-k
bei4 bjeH
bu3 puX
chu4 tsyhowk zuk1 *-k
jie2 khjit kit3 velare>palatale *-t
zhu3 tsyo
jiang3 kaewngX gong2 velare>palatale -ng *-ae
gu3 kuwk guk1 *-k V
zhu4, zhu3 trjoX
shang3 syang -ng
xian2 hen, henH jin4 (irreg.)

(Hokkien: hiân)

velare>palatale
zeng4 dzongH -ng
chao1 trhjew
yong3 yowngX -ng
xuan1 xjon hin1 velare>palatale >/ɥ/
ni4 ngjaek jik6, ngaak6 *-k *-ae
you2 hjuw
dun4 dwonH
rui4 ywejH
lu4 ljowk luk6 *-k
men2 mwon V
lu4 ljuwk luk6 *-k
jie1 keaj gaai1 velare>palatale *-ea
ling3 ljengX
gu3 kwot gwat1 *-t V
gou4 kuwH
wang4 mjangH mong5 *mj- caduto
mang2 mang -ng
mai4 meak mak6 *-k *-ea
ming2 meng -ng
ming2 meng -ng
mou2 mjuw
wu4 muwH mou6 *m- caduto
min3 minX
fan4 bjomX faan6 (irreg.)

(Hakka: fam4)

*Bilabiale>/f/ *-m
bi4 pjaek bik1 *-k *-ae
feng4 phjowngX *Bilabiale>/f/ -ng
feng2 bjowng *Bilabiale>/f/ -ng
fen2 bjun *Bilabiale>/f/
fen4 pjunH *Bilabiale>/f/
fen4 bjunX *Bilabiale>/f/
fen1 phjun *Bilabiale>/f/
fei1 phj+j *Bilabiale>/f/ *-+
mi4, bi4 pijH
si4 ziX >/ɨ/
ci4 sjeH >/ɨ/
shuo4 sraewk sok3 *-k *-ae
chang2 dzyang, dzyangH -ng
shu4 syoH
xian1 sjen alveolare>palatale
xuan2 zjwen alveolare>palatale >/ɥ/
su1 su
song4 zjowng, zjowngH -ng
song4 zjowngH -ng
song4 zjowngH -ng
cui1 tshwoj
寿 shou4 dzyuwH
chou2 dzrjuw
xiu4 sjuwH alveolare>palatale
chui2 dzywe
su4 sjuwk suk1 *-k
shun4 sywinH
sheng4 syingH -ng
yan4 ngaenH ngaan6 *-ae
yang3 ngjangX joeng5 (irreg.)

(Teochew: ngiang2)

-ng *-ae
yang1 'jang -ng
yi4 yek jik6 *-k
yong1 'jowngX -ng
wei3 hjw+jH *-+
you2 yuw
you4 yuwX
run4 nywinH (Min Dong: nông) *ny>/ʐ/
ying1 'ing -ng
ning2 nging jing4 (irreg.)

(Teochew: ngêng5)

-ng
yi2 yiH
yi4 yik jik6 *-k
yin2 yij
lin4 nrimH jam6 (irreg.) *-m
zi4 tsijH >/ɨ/
zai3 tsojX zoi2 *oj>ai
ji4 dzek zik6 alveolare>palatale *-k
zei2 dzok caak6 *-k
zong4 tsjowngH -ng
zhu4 zhu4
jun4 tswinH alveolare>palatale >/y/
zheng4 tsyingH, tsyengH -ng
can2 dzam caam4 *-m
jian4 dzenH, dzwonH alveolare>palatale
qian1 tshjen alveolare>palatale
cheng1 tsyhing -ng
duo4 dwaX
tuo3 thwaX
zhuo2 traewk zuk6 *-k *-ae
duo2 dwajH, dwat dyut6 *-t
po1 pha
bi4 bjiejH
bi4 pjiejH
he4 haewk hok6 *-k *-ae
xi1 hej hai4 velare>palatale
xian2 hem jim4 (irreg.)

(Hokkien: hiâm)

velare>palatale *-m
xie2 xjaep hip3 velare>palatale *-p *-ae
ying2 hweng -ng
鸿 hong2 huwng -ng
huo4 hwaX
hou2 huw
hui1 xjw+j *-+
xi4 xjeH hei3 velare>palatale
jing1 kjaeng ging1 velare>palatale -ng *-ae
shi5, shi2 syik sik1 *-k >/ɨ/
chang3, chang2 drjang -ng
zhai2 draek zaak6 *-k *-ae
yu3 yoX >/y/
di3 tejX
fu3 pjuX *Bilabiale>/f/
yan2 yen -n
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
fu2 bju *Bilabiale>/f/
shu3 dzyoH
luo4 lak lok3 *-k
luo4 lak lok3 *-k

Varietà passate e prestiti[modifica | modifica wikitesto]

È importante capire quali sono i prestiti cinesi nelle altre lingue e come si pronunciano, partendo proprio dai sinogrammi, perché raccogliendo insieme le pronunce si possono notare affinità e differenze che permettono di fare ipotesi per ricostruire il cinese medio. Nel lavorare in questo modo, si usa il metodo comparativo. Una volta che il nucleo della sillaba viene ricostruito, si estende a tutti sinogrammi che vi fanno rima e contenuti nei rimari, come ad esempio il Guangyun, per poi fare altre comparazioni. Senza questi prestiti, a cui si affiancano i rimari, sarebbe impossibile ricostruire le varietà antiche del cinese letterario.

Contemporaneamente, chi studia i sinogrammi prestati nelle altre lingue, in svariati casi può rimanere perplesso nel vedere come ci siano delle vistose differenze con la pronuncia cinese attuale (putonghua), affiancate a delle sporadiche somiglianze forti. Questo sentimento deriva sia dalla non conoscenza del cinese medio e del modo attraverso il quale i prestiti sono stati adattati, una volta che il cinese medio è stato ricostruito. Facendo quindi un percorso inverso, dal punto di partenza del cinese medio si arriva a capire come mai un kanji o un hanja o un chu nom si pronuncia in un certo modo.

Per avere a disposizione degli strumenti usati per ricostruire il cinese medio e/o capire come la pronuncia varia rispetto ad esso, si offre quindi una spiegazione che illustra come i prestiti cinesi sono stati adattati. Viene anche inclusa qualche generalità sulle varietà arcaiche delle lingue, siccome i prestiti sono stati adattati in un periodo in cui non esisteva la varietà moderna. Siccome ogni lingua evolve seguendo il suo percorso, anche i prestiti evolvono parallelamente per l'influsso di trasformazioni o dialetti. Bisogna anche segnalare quali suoni mancavano in queste varietà antiche rispetto al cinese medio: spesso sono proprio i suoni assenti che hanno bisogno di essere adattati o epurati.

Capire come varia la pronuncia o come funzionavano le varietà antiche permette anche una migliore comprensione e memorizzazione della pronuncia, se viene affiancata a quella ricostruita in cinese medio e si osserva lungo la sua evoluzione. Nel caso del giapponese, parlare dell'adozione dei prestiti permette di capire anche come la suddetta lingua è stata arricchita di suoni, come ad esempio la coda nasale -/n/ assimilabile.

Le lingue selezionate (e talvolta affiancate per fare comparazioni) sono il Primo Cinese Medio (Early Middle Chinese, EMC) in ricostruzione Baxter presa dal Guangyun e notazione Baxter (sul cinese medio c'è molto consenso tra gli studiosi, in particolare sul sistema consonantico), il putonghua standard, il giapponese, il coreano e il vietnamita. Nelle ultime tre lingue, larghe fette di vocabolario derivano dal cinese, che ha avuto una grande influenza su queste lingue. In vietnamita, viene offerta la pronuncia antica dell'alfabeto importato dai missionari francesi, siccome la pronuncia aveva delle differenze. In fondo a ogni trattazione, c'è una tabellina che riassume in compendio tutte le trasformazioni dal cinese medio per una consultazione rapida.

Mentre da queste tre si può osservare il trattamento della pronuncia cinese dei sinogrammi, da altre due celebri lingue qui introdotte si può ricostruire il cinese medio e arricchire il panorama di comparazioni: si tratta del dialetto cantonese nella sua varietà standard di Hong Kong, qui trascritta con il sistema Jyutping. È un dialetto importante sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista linguistico perché è piuttosto conservativo rispetto al cinese medio. Ad esempio, è uno dei pochi dialetti cinesi insieme a svariati Minnan e all'Hakka a mantenere gli stop consonantici senza rilascio di suono a fine sillaba: negli altri e nel guanhua si è lenito in uno stacco glottale a fine sillaba. Il cantonese, di famiglia Yue, deriva dal Proto-Yue, di cui esistono delle ricostruzioni.

La seconda invece è lo shanghainese. Sebbene non fornisca una grande aiuto nella ricostruzione delle code nasali a causa della sua forte confusione e riduca tutti gli stop senza rilascio udibile di suono in un colpo di glottide, è l'unico dialetto cinese a preservare una forte differenza tra consonanti sorde, sonore e sorde aspirate. Viene dunque introdotto in un ampio paragrafo.

Infine, la terza famiglia di dialetti da cui si possono pescare informazioni è il Min . I Min sono un gruppo di dialetti meridionali piuttosto conservativi la cui versione primigenia, da cui discendono i vari Min, deriva insieme alle lingue Bai direttamente dall'Old Chinese. Il Proto-Min, di cui esistono delle ricostruzioni (e.g. Jerry Norman), conserva dal cinese medio la distinzione in consonanti come */b/, */p/ e */pʰ/ insieme ai tre stop senza rilascio di suono, alla nasale */ŋ/- a inizio sillaba e allo stacco glottale sempre a inizio sillaba. A questo si aggiungono alcune consonanti conservative rispetto all'Old Chinese. Tutte le altre famiglie dialettali discendono direttamente dal Primo Cinese Medio, come ad esempio lo shanghainese e il cantonese (il Proto-Yue si è formato durante le migrazioni per le invasioni subite dalla Cina durante il passaggio tra Dinastia Tang e Song). Il Proto-Min invece si è formato dopo la conquista di Nanyue 南越 e Baiyue 百越 da parte della Dinastia Han, conquiste con cui si è istituito il Primo Bac Thuoc 北属 (Appartenenza al Nord) nella storia vietnamita su un totale di quattro. Contemporaneamente, in Corea il regno di Goguryeo 高古丽 fu conquistato e diviso nelle Nove Comanderie Han, a loro conquistate da piccoli regni successivi coreani. Le lingue Min si sono suddivise in tre famiglie: le Min Bei 闽北, Min Dong 闽东 e Min Nan/Minnan 闽南 (Min Settentrionale, Min Occidentale, Min Meridionale). Al Min Bei appartiene il dialetto Jian'ou 建瓯话, mentre al Min Dong appartiene il dialetto di Fuzhou/fuzhounese/Fuzhouhua 福州话. Per scandagliare a fondo il Minnan, esso a sua volta ha un sottogruppo di dialetti prestigiosi e conservativi parlati a Fujian 福建 e Taiwan 台湾岛 (l'isola accanto a Fujian, già abitata dagli aborigeni e poi colonizzata anticamente dagli abitanti di Fujian), cioè gli Hokkien (dal nome di Fujian in dialetto). Gli Hokkien contano il dialetto di Amoy/amoynese/Amoy Hokkien (parlato a Xiamen 厦门, "Amoy" in dialetto), il taiwanese/Hokkien di Taiwan/Taiwanhua 台湾话 (con sotto-vairetà, come quella di Kaohsiung 高雄, diversa da quella della capitale Taipei 台北), lo Zhangzhou 漳州 e il Quanzhou 泉州. Altri due dialetti Minnan ma non del gruppo Hokkien sono il Chaozhou/Teochew 潮州 e lo Shantow/Swatow 汕头. Se il cantonese/Guangdonghua/dialetto Yue 粤语 ha la romanizzazione Jyutping e Yale e lo shanghainese/Shanghaihua/Huyu 上海话,沪语 ha tre romanizzazioni (Qian Nairong 钱乃荣, carente però di molti suoni; MinDict; Wikizionario), gli Hokkien hanno due romanizzazioni principali e molto simili tra loro, il Peh-oe-ji/POJ 白话字 e il Tai-lo 台罗 (quest'ultima fa meno uso di diacritici rispetto alla prima e riproduce meglio la pronuncia). A queste due, si aggiunge una romanizzazione ad-hoc per il Minnan di Chaozhou/Teochew, cioè il Peng'im 拼音, che in putonghua si pronuncia "pinyin".

L'ultimo dialetto meridionale utile siccome è conservativo (ma non trattato qui) è l'Hakka, che preserva la coda nasale *-m nei pochi casi in cui il cantonese la perde per un'assimilazione in -n. Conserva pure gli stop a fine sillaba. Il popolo Hakka ha iniziato a formarsi durante il periodo di turbolenze e guerra della Dinastia Jin (265-420), quindi è una delle famiglie dialettali discendenti dal Primo Cinese Medio più antiche.

Gli altri dialetti, anche se talvolta mostrano segnali di pronuncia arcaica, sono settentrionali e meno conservativi (e.g. dialetto Jin, dialetto Gan, dialetto Xiang).

Il proto-sino-tibetano (PST) e altre lingue antiche[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le lingue che discendono dall'Old Chinese e Primo Cinese Medio, incluse quete stesse varietà di lingue e tutte le varietà storiche esistite e anche le lingue delle culture neolitiche (cioè esistite prima della Dinastia Xia) vengono dette "lingue sinitiche". Queste ultime derivano da una suddivisione del Proto-Sino-Tibetano (la cui ricostruzione è ancora agli esordi), detto anche Trans-Himalayano, in due macro-aree (secondo il modello classico ma tuttora in discussione di James Matisoff, 1978): le lingue sinitiche e il proto-tibeto-birmano, da cui derivano il proto-tibetico/Proto-Tibetic, ricostruito da Nicolas Tournadre, 2013 (vi deriva l'Old Tibetan/Tibetano Antico/Tibetano Arcaico, da cui discendono le lingue tibetiche, incluso il tibetano classico e moderno) e il proto-lolo-birmano/Proto-Lolo-Burmese/Proto-Nisoic (lingue lolo-birmane/Lolo-Burmese languages), da cui derivano le lingue lolo e le lingue birmane, a cui appartiene l'Old Burmese/Birmano Antico/Birmano Arcaico.

Stando a un paper di Laurent Sagart, Guillaume Jacques e Yunfan Lai del 2018 e pubblicato nel 2019, "Dated language phylogenies shed light on the ancestry of Sino-Tibetan", la famiglia Sino-Tibetana (e dunque il Proto-Sino-Tibetano) è nata circa nel 5200 a.C.

William S-Y. Wang in "Three windows on the past" (1998), uno studio glotto-cronologico di sette lingue sino-tibetane (contro le 50 dell'articolo di Sagart-Jacques-Yunfa), afferma che esse hanno iniziato a mostrare i primi segni di perdita di unità intorno al 4000 a.C. Le prime tracce di Old Chinese, in base alle datazioni dei gusci di tartaruga più antichi, risalgono al 1250 a.C., mentre l'Old Tibetan e l'Old Burmese sono molto posteriori: l'Old Tibetan, il più antico dei due, è attestato dal VII secolo d.C., ma di fatto esisteva già prima: semplicemente, poco prima del 649/650 era stato inventato l'alfabeto tibetano, che marca simbolicamente l'inizio del periodo dell'Old Tibetan, posteriore al proto-tibetico. Dunque in questo periodo il proto-tibetico si era già separato dal proto-tibeto-birmano, che forse era un pidgin nato dal contatto dei parlanti rimanenti di proto-sino-tibetano che entrarono in contatto con altri popoli e lingue. Successivamente è attestato pure l'Old Burmese, ormai separatosi dal proto-lolo-birmano).

Per la precisione, i tibeto-birmani, secondo un articolo di Bo Wen, Xuanhua Xie et al. (Analyses of Genetic Structure of Tibeto-Burman Populations Reveals Sex-Biased Admixture in Southern Tibeto-Burmans, scritto nel 2003 e pubblicato nel 2004), derivano da una migrazione verso il sud di alcune tribù dalla Cina nord-occidentale. Queste tribù, le Di-Qiang, entrarono in contatto con le tribù native austroasiatiche e Mon-Khmer. Da questo studio genetico emerge che si sono anche mescolati geneticamente tra loro. La migrazione viene datata "nel periodo delle Primavere e Autunni [circa 2600 anni fa]" (il periodo va da 771 a.C. al 476 a.C. [~600 a.C.]). Siccome questo periodo è ricordato per le guerre sanguinarie tra 120 feudi, poi riuniti dalla prima dinastia imperiale, la Dinastia Qin, si può ipotizzare che siano avvenute per le guerre (in futuro, molte altre migrazioni avrebbero avuto come protagonisti dei profughi di guerra). L'avvenimento che dà inizio a questo periodo è la caduta della Dinastia Zhou, che è costretta alla fuga in un piccolo territorio, l'unico che controlla saldamente. La tribù che sconfisse gli Zhou, i Quanrong, era del gruppo Qiang e abitava proprio nella Cina nord-occidentale.

In totale, le lingue sino-tibetane secondo il linguista Harald Hammarström sono circa 500. Gran parte di esse sono lingue minori. Secondo James Matisoff, circa 250-300 sono tibeto-birmane (secondo Ethnologue, oltre 400). Le proto-lingue, insieme allo stesso proto-sino-tibetano, si ricostruiscono con il metodo comparativo tra vocaboli attestati o a loro volta ricostruiti o cercando le informazioni di pronuncia nei dizionari o altre opere, e.g. il fanqie. Alcuni di questi strumenti, come il Sino-Tibetan Etymological Dictionary and Thesaurus Project (STEDT, a cura di James Matisoff, finito nel 2015, a cui hanno partecipato molti altri studiosi come Baxter e Tournadre e con delle correzioni di etimologia di Laurent Sagart indicate in un articolo del 2019), sono liberamente consultabili online. Matisoff mette in guardia dalle "megalo-ricostruzioni" e indica che si arrivano a macro-proto-lingue a partire dalle ricostruzioni dal basso, cioè da piccoli gruppi imparentati/dall'estremità, per poi risalire verso l'alto, fermo restando che bisogna avere un sistema di parentela e classificazione alla base (a volte c'è disaccordo tra linguisti sulla classificazione di una lingua). Se la lingua possiede un alfabeto già dai tempi antichi, già in partenza si è avvantaggiati (si pensi al birmano, tibetano, alle scritture brahmiche da cui derivano e dunque alle loro stesse informazioni originali, 'Phags-pa, coreano, giapponese e ai lavori dei missionari europei a partire dal Cinquecento come Rodriguez, Trigault, de Rhodes, Pigneau, Ruggieri, Ricci e Brollo). Diverso è il caso dell'Old Chinese, che è formato da una pletora di ideogrammi e pittogrammi (il qieyun e le chiavi di lettura comunque non hanno la stessa efficacia di un alfabeto). Per la parentela tra lingua, non si usa solo la fonetica (il vocabolario, se ricco di prestiti, può portare a risultati ingannevoli), ma pure la grammatica, attestata in grammatiche antiche (scritte anche da missionari europei e linguisti e a volte ispirate all'impostazione di quelle di latino) o ricostruita, per esempio tramite comparazioni di uno stesso testo tradotto in più lingue (si pensi alla stele di Myazedi, che ha un testo in Mon, birmano antico, pali e pyu). Se la classificazione di Matisoff è corretta, da un sistema di cambiamenti più o meno drammatici di fonetica e grammatica che colpiscono il proto-sino-tibetano si ricavano l'Old Chinese (nella sua fase più antica attestata a volte viene chiamato in modo diverso, "Proto-Sinitico" o "Early Old Chinese", Primo Cinese Antico) e il proto-tibeto-birmano.

Quanto all'invenzione dell'alfabeto tibetano, l'inventore secondo la tradizione e le fonti storiche che ne parlano è Thonmi Sambhota. Quest'ultimo era un giovane mandato nel 632 in India (forse nel Kashmir) a studiare l'alfabeto indiano (varietà Kashmir o Khotan) per inventare una scrittura per il tibetano direttamente da Songtsen Gampo. Songtsen Gampo non era un nobile qualunque, ma il 33° sovrano del Tibet, l'unificatore di molti territori tibetani prima divisi e il fondatore dell'Impero Tibetano. La sua consorte era la principessa Bhrikuti del clan Licchavi, nepalese e figlia del re dell'omonimo regno nepalese (il nepali ha l'alfabeto indiano come scrittura; forse Bhrikuti era anche buddista). Fu anche colui che introdusse il buddismo in Tibet, promosse la costruzione di templi buddisti e fece tradurre le scritture buddiste dal sanscrito al tibetano, che si era appena dotato di un alfabeto. Quest'ultimo fu confezionato da Thonmi Sambhota al suo ritorno in Tibet: si stabilì probabilmente nell'eremo di Panboka, a pochi chilometri da Lhasa e fondato da Songtsen Gampo, e lì creò l'alfabeto, poi presentato al re e accettato. Lo stesso sovrano imparò in quattro anni la scrittura e la sua applicazione pratica e tradusse più di venti testi. L'alfabeto fu adattato alla fonetica dell'Old Tibetan, siccome conteneva 6 nuove consonanti per 6 suoni tibetani. Songtsen Gampo come seconda moglie sposò nel 641 una cinese, la principessa Wencheng, imparentata con l'Imperatore Taizong della Dinastia Tang, che acconsentì alle nozze (Taizong era il secondo imperatore della dinastia). Da questo matrimonio sarebbe nato un presunto avvicinamento del re alla cultura cinese. Muore nel 649/650, nello stesso periodo in cui muore anche Taizong. Xuanzang è contemporaneo a Taizong e il periodo Tang, in generale, vede una crescita in popolarità del buddismo, già entrato in Cina durante la Dinastia Han probabilmente attraverso i missionari indiani che attraversarono la Via della Seta. Dalla Cina poi approdò in Corea e Giappone insieme ai sinogrammi con la pronuncia in Primo Cinese Medio e ai classici della letteratura cinese.

Uno strumento online utilizzabile per consultare le radici in proto-tibeto birmano e altre lingue sino-tibetane è lo STEDT (Sino-Tibetan Etymological Dictionary and Thesaurus), un dizionario curato da James Matisoff dell'Università di Berkley la cui versione finale è stata rilasciata nel 2015. Un paper di Laurent Sagart (2019) indica le correzioni di alcune etimologie sbagliate. Alla creazione dello STEDT hanno partecipato anche Nicolas Tournadre e William Baxter. La ricostruzione in Old Chinese non sembra essere quella più recente del 2014.

Varietà di giapponese 日(本)语 (nihongo)[modifica | modifica wikitesto]

  • Siccome i caratteri cinesi sono arrivati in Giappone attraverso i coreani del regno di Baekje (百濟 백제, Corea meridionale) mentre in Cina stava volgendo a termine il cinese antico e stava nascendo il cinese medio, in quel periodo in Giappone si parlava il giapponese arcaico (Old Japanese, finito nel 794 con la fine del periodo Nara, quando la capitale era a Nara 奈良, e l'inizio del periodo Heian 平安 , in cui si inventano il カタカナ katakana e ひらがな l'hiragana e la capitale era a Kyōto 京都, anticamente chiamata "Heian").
  • Un altro aspetto del giapponese arcaico consiste nell'assenza totale di consonanti a fine sillaba. Esso è però limitato solo a questa fase estremamente arcaica. Oggi è possibile solo inserire un suono nasale traslitterato con "n" () che si assimila in base alla consonante successiva; questo suono nasale, insieme alla distinzione tra vocali lunghe e brevi e consonanti geminate/raddoppiate/tensificate e non, è stato inserito nel periodo Heian (794-1185), cioè durante il cosiddetto "giapponese medio degli albori/giapponese medio iniziale/Primo Giapponese Medio (Early Middle Japanese), proprio per adattare un enorme numero di prestiti cinesi al giapponese.
  • In generale, in giapponese non sono mai esistite le consonanti aspirate: quelle che in cinese medio hanno l'aspirazione la perdono a prescindere. Per esempio "tai" /tʰai/, che in cinese moderno conserva l'aspirazione dal primo cinese medio *thoj, in giapponese è /tai/.
  • Nel giapponese arcaico era poi presente la consonante vibrante */r/ e non esisteva né il suono /d͡z/ occlusivo (esisteva una */ⁿz/ fricativa) né il suono /d͡ʑ/, che per esempio si ritrova oggi nella parola "kanji" (sarebbe una palatalizzazione di /d͡z/, aggiunto più avanti e in cui convergono */d͡z/ affricata, */z/ fricativa insieme anche a */ʑ/ e */d͡ʑ/ palatali del cinese medio).
  • Nel tardo giapponese medio (iniziato con lo shogunato di Minamoto no Yoritomo 源 頼朝, detto "periodo Kamakura", in cui la capitale era Kamakura 鎌倉), periodo in cui abbiamo testimonianze occidentali della lingua giapponese come l’"Arte da Lingoa de Iapam" di João Rodriguez (1561/62-1633/34) del 1604-1608, il cluster vocalico /ou/, che tuttora conserva questa grafia, ha assunto la pronuncia /o:/, e la palatalizzazione di /si/ in /ɕi/ è attestata (e tuttora si conserva) mentre tutte le sillabe */kwe, kwi, gwe, gwi/ esistenti sono mutate in /ke, ki, ge, gi/. Un esempio di quest'ultima mutazione si può trovare nel kanji che in cinese moderno (trascrizione pinyin 拼音) è guǐ /kwei/ con il terzo tono, in coreano moderno è (gwi, dall’alfabeto hangeul 한글 si legge /kwi/), in vietnamita moderno è quỷ /kwi˧˩/ (se il suono /k/ è seguito da "u(…)", non si scrive *cu, bensì "qu…"), in cantonese (trascrizione jyutping 粤拼) è "gwai2" /gwɐi̯/ (intonazione crescente) e in cinese medio era, secondo Baxter, */kjwɨj/. In giapponese moderno, con la lettura on'yomi, si pronuncia (dal katakana, usato per traslitterare sia i prestiti sia la pronuncia on’yomi 音読み, si pronuncia /ki/). Dopo queste considerazioni, è facile immaginare come in tardo giapponese medio, prima della convergenza, fosse */kwi/.
  • I due dittonghi /we/ e /wi/, che in giapponese esistevano anche in isolamento, trascrivevano sillabe aventi cluster vocalici complessi, chiaramente ridotti. I tre casi emblematici sono -*/jwe/, -*/jwij/, -*/jwɨj/, che in cinese moderno sono "wei" e in giapponese, a colpo d'occhio, sono "we" e "wi", che però oggi sono in disuso totale pure se in isolamento, oltre che dopo consonante. Entrambi, se in isolamento, a prescindere si riducono in /i/. Sei esempi con il corrispettivo in primo cinese medio sono *jw+jH, *hjw+j, *hwijH, *'jw+j, *hjwe, *'jweX, oggi tutti quanti /i/.
  • Nel tardo giapponese medio (Late Middle Japanese) inoltre le sillabe /di/ e /ti/ si palatalizzano in /d͡ʑi/ e /tɕi/ (la prima converge in pronuncia con l’odierna ジ /d͡ʑi/, in passato /dzi/).
  • Nel giapponese moderno degli albori, che copre tutto il periodo Edo (ovvero tutto il periodo dello shogunato Tokugawa, durante la quale la capitale venne spostata a Edo 江戸, poi rinominata Tōkyō 東京 durante la Restaurazione Meiji 明治), anche /kwa/ e /gwa/ diventano /ka/ e /ga/, un esempio sembra rintracciabile in , l'anguria, che in cinese moderno è gua /kwa/ con il primo tono, in coreano moderno è goa (oggi /kwa/), in vietnamita moderno è "qua" /kwa/, in cantonese è "gwaa1" /gwa:/ (intonazione piatta acuta) e in cinese medio era *kwae. In giapponese moderno è カ (/ka/), quindi durante il giapponese moderno degli albori /kwa/ e diventato /ka/. Questo è pure il periodo in cui /u/, vocale arrotondata, diventa /ɯ/: non è più procheila. In altre parole, si toglie l'arrotondamento delle labbra.
  • Il dittongo *-/wo/ del cinese medio tende a ridursi in /o/ in giapponese, se e preceduto da consonante. In isolamento, non trascrive nessun kanji. Due esempi sono e , entrambi *xwon /xwon/ in cinese, oggi /kon/ in giapponese. Un terzo esempio è *kwok, in giapponese moderno /kokɯ/. Si può quindi momentaneamente concludere che nelle sillabe moderne [ka, ki, ke, ko] e [ga, gi, ge, go] e [kan], se si fa un confronto col cinese medio, era talvolta presente un dittongo che inizia per /w/-, oggi caduto da tutte le combinazioni. Per fare un paio di rapidi esempi contenenti "kan", si possono prendere 館/馆 *kwanH, oggi /kan/, e *khwanX, oggi /kan/. Questo fenomeno di caduta della semiconsonante /w/- in realtà è presente in altre sillabe ancora come *dwan, in giapponese moderno /dan/ oppure *dwan, oggi /tan/. Coinvolgerebbe quindi anche i suoni dentali e l'aspirazione in cinese medio, perché si può fare un ultimo esempio 換/换 *hwanH, oggi /kan/.
  • I gruppi vocalici molto complessi in cinese medio tendono a ridursi a prescindere, per esempio *woj diventa /ai/ in giapponese, ad esempio 退 *thwojH, oggi /tai/. Un altro esempio è *khwaej, oggi /kai/. Qui si può pure notare la vocale /æ/ approssimata in /a/.
  • Quindi per tirare una conclusione sommaria sull'antica semivocale (-)/w/, dal cinese medio si nota come oggi si siano persi i dittonghi che iniziano per -/w/ quando sono preceduti da consonante. Questi ultimi in cinese moderno tendono a restare. Riguardo a questi dittonghi in isolamento, "we" e "wi" si riducono in /i/ essendo in disuso, mentre /wa/ si usa ancora e resta inalterato (ex. /wa/). "Wo" in isolamento non si usa, mentre come particella per indicare il complemento oggetto diretto (l'unico uso frequente in giapponese moderno in scrittura hiragana) si pronuncia /o/ ma in romaji si latinizza come "wo" per non confonderlo con "o" (esistono kanji che si pronunciano /o/, come ). Se presente in cluster vocalici complessi (in cinese medio hanno tre o quattro membri), /w/- si è sempre semplificato; in generale, si tolgono uno o due membri.
  • Per rimanere in tema di gruppi vocalici, siccome in giapponese moderno /je/ fa parte del katakana per traslitterare prestiti moderni, nella pronuncia attuale dei kanji il suono appare sostituito: ad esempio, la sillaba in cinese medio è *sjew, mentre in giapponese è /ɕjo:/, che si scrive (e ricostruisce) "shou": o è stato trasformato o muta per l'effetto della -/u/. Se non si trasforma, è riconoscibile in versione semplificata, senza la semivocale /j/-, come in *gjenX, in giapponese /ken/.
  • La /h/- in cinese moderno, nel cinese medio distinta in aspirazione sorda e sonora, diventa /k/ e /g/ in giapponese moderno per approssimare i suoni */x/ e */ɣ/ del cinese medio, alternativi a /h/ e /ɦ/ o reperibili almeno nel caso di assimilazione data dal suono /u/ e /w/ appena successivo. La parola "kanji" è un esempio di questo fenomeno.
  • Le sillabe che giapponese moderno iniziano per /h/- in giapponese medio avevano /ɸ/, che deriva a sua volta da un’antica /p/ divenuta fricativa o /b/ defonologizzata e poi diventata pure lei fricativa. Un esempio è la parola 日本 (ニホン nihon), che straordinariamente conserva la variante arcaicheggiante ニッポン (nippon), da cui deriva l’aggettivo "nipponico": In cinese medio era *pwonX /pwon/, con intonazione crescente indicata da X (oggi terzo tono), mentre in cantonese oggi è "bun2".
  • La /f/ del cinese moderno, che deriva dal cinese medio *b, *p e *ph, in giapponese tende a diventare una semplice aspirazione perché la fricativa labiodentale /f/ non è mai esistita. Due esempi sono *pj+j, oggi /hi/ e *pjang, oggi /xo:/, cioè "hou". Nel primo esempio, si semplifica il gruppo vocalico perché la vocale alta centrale si fa convergere/si sostituisce con /i/. Da questi due punti si può concludere che l'odierna /h/ in giapponese deriva da suoni bilabiali del cinese medio, come anche l'odierna /f/ del putonghua: entrambe le consonanti hanno la medesima origine.
  • Sebbene sia vero che il giapponese ha inventato durante il periodo medio degli albori il suono nasale finale assimilabile (e quindi completamente flessibile) per adattare i prestiti cinesi, la distinzione netta del cinese medio tra *–n e *–m in giapponese non esiste, inoltre il suono nasale finale si usava più per riprodurre questi due suoni che per /ŋ/ finale, che spesso si può trovare approssimato come /i/ o /u/, per esempio in , che in cinese moderno è shēng (primo tono), in cantonese è "saang1" /sa:ŋ/ e in giapponese è セイ /sei/. In questi contesti sono nati /au/ (oggi (o:/), /eu/ (oggi /yo:/ anche in scrittura) e /ou/ (oggi /o:/). Un esempio dell'ultimo caso è il kanji *khuwngX, che in giapponese si pronuncia /ko:/ e si scrive */kou/.
  • /au/, in giapponese moderno /o:/, deriva non solo dall’esigenza di accomodare "vocale+ŋ" del cinese medio ma, in sillabe completamente diverse, ma anche dal bisogno di accomodare il nucleo di sillaba cinese "ao" (/au-ao/ in mandarino; in cinese medio era *aw). Ad esempio, máo (tono crescente) in cinese medio era *maw e in giapponese moderno è {{{2}}} /mo:/, da cui si ricava un antico /mau/. In cantonese moderno ci assomiglia perché oggi si pronuncia "mou4" (tono discendente). Si può quindi concludere che l'allungamento vocalico /o:/ deriva sia dalla trascrizione del suono nasale velare del cinese medio, sia dalla trascrizione della *-/w/ finale in cinese medio, dalla trascrizione della finale *-p (vedi avanti).
  • Il giapponese a inizio sillaba non ha mai avuto /ŋ/ (ma in giapponese si può trovare sostituito con g-, abbastanza simile) e /ɲ/ (si approssima con /n/, se si prende in considerazione il cinese medio; nel cinese arcaico al posto di /ɲ/ iniziale c’era comunque sempre /n/ nella ricostruzione di Baxter-Sagart). Un esempio si vede in 二 èr /ʌɻ/, che in cinese medio era *nyi /ɲi/ e in giapponese moderno è (/ni/). Un esempio invece di sostituzione di /ŋ/ con /g/ è nel carattere , che in cinese medio era *ngjoX (tono crescente) e in giapponese è /go/.
  • Di contro, in parecchi kanji si può notare come non sia avvenuta la palatalizzazione in cinese laddove la pronuncia in cinese medio era *gi, ki, khi (con "i" anche semivocalica per formare dittonghi o il suono moderno /y/) e oggi, in pinyin, forma le sillabe JI e QI. Per esempio, (versione tradizionale ), che in mandarino è qì (/tɕʰi˥˩/, quarto tono, in cinese medio era *khj+jH, ovvero */kʰjɨj/ con tono discendente), in giapponese si pronuncia (/ki/): non c’è palatalizzazione e il resto della sillaba è andato semplificandosi ancora una volta. In più, a prescindere si tolgono tutte le aspirazioni perché il giapponese non ne ha mai avute. Un altro esempio è , che in cinese moderno è "jīng" (primo tono), in cantonese è "ging1" /gi:ŋ/ e in giapponese è /kjo:/, derivato a sua volta da /kjou/ per rendere il suono -/ŋ/. Oppure, siccome è *kjaeng in cinese medio, il dittongo "jae" si è reso come /e/ per formare quindi /eu/ che, come già detto, diventa oggi /jo:/.
  • La vocale centrale alta /ɨ/, reperibile nelle sillabe cinesi ZHI, CHI, SHI, RI, ZI, CI, SI non esiste in giapponese e non esisteva nemmeno in cinese medio in questi precisi contesti appena elencati. In giapponese al suo posto si trova /i/. Ad esempio, (semplificato ) in cinese moderno è shí (secondo tono), in cinese medio *dzyi, in cantonese è "si4" /si:/ e in giapponese moderno (/ɕi/), oggi sempre palatalizzato.
  • Vocali anteriori aperte in cinese medio come ad esempio */æ/ presente in cinese medio, siccome nel giapponese arcaico non sono probabilmente mai esistite, sono state quindi approssimate in /a/ oppure /e/. In giapponese poi c’è spesso molta confusione nel distinguere le occlusive sorde da quelle sonore /b; p/ (oggi /b/ oppure /h/), /d; t/, /g; k/: anche in cinese oggi non c’è una distinzione netta, appartenente invece al cinese medio e a dialetti come lo shangainese.
  • Nel giapponese non esistono cluster consonantici a parte quelli formati da finale nasale e successiva consonante (si pensi alla stessa parola "kanji"). Tutti gli altri, derivati dagli stop senza rilascio di suono presenti nel cinese medio, o si perdono perché cade lo stop oppure, come nel caso di "studente", in giapponese moderno 学生 (ガクセイ, gakusei, in cinese "xue2sheng1"), c’è una vocale che permette di preservare lo stop, anche se la lettura on’yomi del kanji si allunga. Di solito si vede proprio la "u" oggi non più arrotondata, sporadicamente "i" se la vocale appena precedente è anteriore. Per la precisione, partendo dal presupposto che i tre stop a fine sillaba del cinese medio sono *-p, *-t, *-k, lo stop in zona velare *-k diventa "ku/ki" come nell'esempio precedente, quello in zona dentale diventa "tsu/chi" (oggi palatalizzati a partire da *"tu/ti") mentre quello in zona bilabiale è diventato /ɸu/ per poi ridursi oggi in */u/ > /ɯ/ (il simbolo ">" indica, nella letteratura filologica, la derivazione di una forma da un'altra). In quest'ultimo caso, come anticipato sopra, nascono altri allungamenti vocalici. Un esempio a caso di quest'ultima casistica è *kaep, che in giapponese è oggi /ko:/, che probabilmente deriva da */kau/, siccome /æ/ si approssima. Se dopo uno stop c'è una consonante che si articola nello stesso luogo (ex. -k k-), avviene un raddoppio, per esempio nella parola 国家 ("kokka"). Quest'ultimo fenomeno avviene anche in coreano, dove questa parola si pronuncia "gukka" /kukka/.
  • Il suono "r" in giapponese oggi si pronuncia /ɹ/, senza contatto tra organi come in inglese, ma fino al giapponese moderno degli albori era /r/ e, intervocalico, era monovibrante /ɾ/ esattamente come in italiano.
  • In giapponese, non è mai esistita la /l/, che nei prestiti cinesi e anche stranieri viene sostituita con la "r" giapponese. Si pensi al kanji (cinese moderno "lai", cantonese "loi2" /lo:y/, giapponese ライ, rai) e al prestito エレバット (erebatto, dall’inglese "elevator", "ascensore").
  • In questo periodo inoltre la sillaba /tu/ giapponese si pronuncia /t͡sɯ/ non più arrotondato.
  • Il colpo di glottide a inizio sillaba del cinese medio si è perso nel giapponese: non esistono segni che lo trascrivono.
  • In giapponese non sono mai esistite le consonanti retroflesse, presenti in cinese medio. Rispettivamente, *tr e *trh sono diventate /t/, *dr è diventata /d/ e *sr è diventata /s/, *zr è diventata /d͡z/: perdono tutte la retroflessione. Tutte quelle rimaste, che sono le affricate retroflesse *tsr e *tsrh, diventano /s/: si perde il contatto tra organi.
  • In giapponese, le palatali occlusive del cinese medio */t͡ɕ/ e */t͡ɕʰ/ vengono approssimati in /s/ perché questi suoni, eccetto per /t͡ɕi/ (ma che anticamente era /ti/), non sono mai esistiti in giapponese. Si può quindi concludere che nell'odierna /s/ convergono *s, *sr, *ts, *tsh, *tsr, *tsrh e *sy palatale. Un discorso analogo si può fare anche sul suono */t͡s/ del cinese medio, mai esistito in giapponese a parte nel caso /t͡sɯ/, che però anticamente era /tu/.
  • Le sillabe che in primo cinese medio iniziavano per *mj-, poi perso in cinese moderno (infatti oggi iniziano tutte con /w/-, derivato forse da */v/- o */ɱ/-), in giapponese tendono in parecchi casi a ritenere il suono /m/- o a mutarlo in /b/- o addirittura hanno una doppia versione. La /b/- sembra approssimare */v/-, che da labiodentale diventa bilabiale. Per fare tre esempi, (wei3, in cinese medio *mj+jX, in giapponese /bi/) ne ha una (ex. びこう 尾行 /biko:/), (wei4, in cinese medio *mj+jH, in giapponese /mi/) ne ha una (ex. みそ 味噌 /misɯ/), mentre (wan4, in cinese medio *mjonH, in giapponese まん mon e ばん ban) ha una doppia versione (ex. 万一, まんいち /monit͡ɕi/; 万能, ばんのう /banno:/).
  • Un kanji talvolta può avere più pronunce on'yomi, adottate in periodi storici diversi e quindi da varietà diverse dal punto di vista storico o dialettale. Un kanji in isolamento ha quasi sempre una lettura くんよみ kun'yomi, cioè nativa giapponese. Infatti si possono anche usare da soli per rappresentare un concetto. Anche in cinese moderno un sinogramma può avere, in casi sporadici, più pronunce: si pensi a , che può essere "zhe, zhao, zhuo".

Questa lunga introduzione è un punto di partenza per chi desidera approfondire anche il giapponese nel corso della sua evoluzione fonetica, per meglio capire da dove deriva la pronuncia on’yomi dei kanji. Per velocizzare la lettura, anche in caso in cui non si abbiano a disposizione l'IPA o il romaji, l'apprendente potrebbe avere la tentazione di imparare il katakana, siccome è composto da pochi segnetti derivanti da sinogrammi o loro pezzi semplificati fino all'osso. In tal caso (ma ancora di più nell'hiragana), quasi metà alfabeto è una ripetizione perché nel momento in cui ai suoni sordi si aggiunge un paio di trattini in alto, si ottiene la versione sonora della consonante. I trattini, detti "nigori"/ / ニゴリ / impurità, indicano la vibrazione delle corde vocali durante la pronuncia. Quindi da K, T, S, H (eccezione) si ottiene G, D, Z, B e viceversa se si toglie; se invece in quelle che iniziano con aspirazione H (sempre sorda) si mette un cerchiolino (detto "maru", cerchio), si ottiene il suono /p/ sordo perché il cerchio indica la chiusura delle labbra.

Compendio di trasformazioni

dal primo cinese medio

al giapponese moderno

总结

Spiegazione

e aggiunte

说明

1 -*n, -*m > -/n/ Non c'è differenziazione tra -n e *-m a fine sillaba: entrambi convergono in /n/, come in cinese moderno.

Questo suono nasale è poi assimilabile in base a consonante successiva.

2 */....ʰ/- > [ø] Non esiste nessuna consonante aspirata in giapponese, quindi l'aspirazione cade.
3 */d͡z/, */z/ > /d͡z/ (+/d͡ʑi/) /z/ non esiste in giapponese moderno, quindi il suono si approssima, convergendo con /d͡z/.

/d͡zi/ oggi si palatalizza in /d͡ʑi/.

4 -/wa/, -/wan/, -/wi/, -/we/, -/wo/ > caduta di -/w/- "Wa" in isolamento può esserci; "wo" non si usa nei kanji ma come particella per indicare di solito

il complemento oggetto diretto. Oggi si riduce in /o/.

[Consonante+W+vocale] non esiste in giapponese.

5 *ae > /a/, /e/ Approssimazione di vocale: /æ/ e /ɛ/ non esistono in giapponese.
6 *k-, *kh-, *g- > /k/-, /g/- Niente palatalizzazione rispetto al cinese moderno, in cui invece avviene.
7 *d-, *t-, *th- > /d/-, /t/- Caduta di aspirazione: le aspirate non esistono in giapponese.
8 */x/- e */ɣ/- > /k/- e /g/- L'aspirazione sonora non esiste in giapponese, quindi si approssima in /g/-.

In più l'aspirazione /x/ è un suono che non ha sillabe ad hoc in giapponese, quindi si approssima in /k/-.

9 */ɨ/ > /i/ Approssimazione di vocale: /ɨ/ non esiste in giapponese.

Anche nelle sillabe di cinese moderno che oggi hanno /ɨ/ si ritiene la */i/ e */j/ dell'Early Middle Chinese.

10 *-/ŋ/ > -/u/, che culmina in allungamento vocalico /o:/, oppure -/i/ La scelta della vocale dipende dall'armonia vocalica.
11 *b-, *p- > /h/-, /b/- Alcune sillabe perdono il suono bilabiale, mutato in un'aspirazione sorda.
12 */je/ > [ø] /je/ non si forma mai, non esiste nemmeno nel sillabario katakana (ma si può formare in quello hiragana),

quindi si evita con semplificazioni e mutamenti.

13 */aw/ > /o:/ Allungamento vocalico.
14 */ŋ/- > /g/- Approssimazione di consonante: /ŋ/- non esiste in giapponese.
15 */ɲ/-, */n/- > n Approssimazione di consonante: /ɲ/- non esiste in giapponese, quindi si depalatalizza in /n/-.
16 */l/- > /ɹ/- Approssimazione di consonante: /l/ non esiste in giapponese, si sostituisce allora con */r-/, oggi non più vibrante.
17 *-k > -/kɯ/ (in passato */ku/), -/ki/ Ritenzione dello stop senza rilascio di suono, mutato in stop con rilascio di suono attraverso l'aggiunta della vocale, sempre in base all'armonia vocalica.
18 *-t > -/t͡sɯ/, /t͡ɕi/ (in passato */tu/, */ti/) Ritenzione dello stop senza rilascio di suono, mutato in stop con rilascio di suono attraverso l'aggiunta della vocale, sempre in base all'armonia vocalica.
19 *-p > -/u/ -p non viene ritenuto, ma culmina in un allungamento vocalico.
20 */ʔ/- > [ø] In giapponese non esiste lo stacco glottale/colpo di glottide a inizio sillaba.

Nell'Old Chinese era presente anche a fine sillaba, ora scomparso in tutte le lingue.

21 *tr-, *trh- > /t/- Le retroflesse non esistono in giapponese, quindi il suono si approssima.
22 *dr- > /d/- Le retroflesse non esistono in giapponese, quindi il suono si approssima.
23 *s-, *sy-, *sr-, *tsr-, *tsrh-, *tsy-, *tsyh- > /s/- Le retroflesse non esistono in giapponese, quindi il suono si approssima.
24 Nuclei di sillaba complessi > si semplificano I nuclei di sillaba complessi, con almeno tre membri, non esistono in giapponese, quindi si semplificano a prescindere con riduzioni.
25 -*/jwe/, -*/jwij/, -*/jwɨj/ > -/i/ "we" e "wi" non si usano più nemmeno in isolamento; "wo" non si usa; "wa" sì.

Da ricordare anche la regola della caduta di -/w/- dentro una sillaba giapponese.

26 *mj- > /m/- o /b/- o entrambi In cinese moderno, alcune sillabe che iniziavano in *mj- hanno perso questo attacco di sillaba,

riducendosi in /w/-.

In giapponese tendono a preservare /m/- o la mutano in /b/- o hanno una doppia versione.

27 (*m- e *n- > restano invariati) Questi suoni sono presenti sia nel Middle Chinese sia nel giapponese.

Varietà di coreano 韩(国)语 (hangugeo) / 朝鲜语 (joseono)[modifica | modifica wikitesto]

  • Per fare un lavoro simile in coreano, bisogna partire da presupposti simili: se si desidera fare un lavoro molto approfondito che si estende a come è evoluta la pronuncia nella lingua di approdo, bisogna considerare la varietà storica e le sue trasformazioni. Ad esempio, nel coreano antico, quando nel 1443 fu inventato l’hangeul dal re Sejong (1418-1450) della dinastia Joseon (1392-1857), c’erano altre lettere oggi obsolete che trascrivevano suoni oggi scomparsi, inseriti in una tabella appena dopo la spiegazione degli adattamenti dei suoni del Cinese Medio. C’erano anche dei cluster consonantici oggi scomparsi ma reperibili nelle opere antiche e addirittura dei cluster preconfezionati con tre membri (oggi al massimo ne hanno due). C’erano poi altre combinazioni vocaliche oggi sparite. Quindi, se si vuole lavorare col coreano medio (dal X al XVI secolo, ovvero dalla dinastia Goryeo 高麗 (918-1392) fino ai primi tempi della dinastia Joseon 朝鮮 deposta dai giapponesi) e con il coreano arcaico, bisogna conoscere le basi della lingua arcaica a livello fonetico. Sotto alla tabella viene riportata anche una possibile ricostruzione della pronuncia arcaica delle vocali e dei cluster vocalici, che si pronunciavano così come si scrivevano.
  • Ci sono sempre stati gli stop consonanti –p, -t, -k/kk (che spesso rimangono invariati a parte -t) e anche altre consonanti a fine sillaba, come le nasali –n, -m, -ng (che restano invariate rispetto al primo cinese medio). A fine sillaba ci sono sempre stati anche il suono laterale -l (sostituisce *-t) e il suono –s (oggi si pronuncia come stop senza rilascio di suono in zona dentale -t). Alcuni prestiti aventi -s derivano dal cinese arcaico. Riguardo invece alla sostituzione di *-t con *-l, essa deriva da un cambiamento nel tardo cinese medio settentrionale, in cui la *-t si era addolcita in una *-r, che i coreani hanno reso (e rendono tuttora) -/l/.
  • Nell'hangeul, in base alla ricostruzione, non è segnata alcuna vocale */e/ (nemmeno */je/), */ɛ/, */æ/ del cinese medio e gruppi vocalici a loro annessi, che quindi si sostituiscono.
  • Nei gruppi vocalici, in ultima posizione ci poteva essere una *-/j/, ma mai la semivocale *-/w/ del cinese medio, per esempio nella parola *maw, che in coreano si pronuncia /mo/: il suono che più si avvicina a *-/w/ è la vocale -/o/ oppure la -/u/. In coreano esiste tuttavia il dittongo /ju/, che però termina in vocale. In dei testi, la -/w/ viene traslitterata per rendere al meglio la pronuncia cinese (vedi tabella dei caratteri obsoleti)
  • In coreano non esistono le retroflesse, quindi i suoni del cinese medio *tsr e *tsrh diventano /tɕ/ o /tɕʰ/ e in più vi convergono anche *tr e *dr, mentre *sr diventa /s/. Invece */tɕ/ e */tɕʰ/ restano suoni palatali in coreano.
  • Non ha mai avuto /ŋ/ a inizio sillaba (ad esempio, il sinogramma , cinese medio *ngjoX, in coreano si pronuncia /ʌ/) e non è mai esistita una lettera per il suono /ɲ/: entrambe cadono. Siccome in coreano (ma non in Corea del Nord) un prestito cinese non può mai iniziare con /n/, il suono che assomiglia di più a /ɲ/, tutte le sillabe che in cinese moderno sono "ER" o iniziano per "R-" non hanno alcuna consonante in coreano. Si pensi a (cinese medio *ɲijH, oggi /i/) o (cinese medio *ɲijt̚, oggi /il/ o, se intervocalica, /iɾ/), siccome *-t diventa *-l.
  • I suoni */t͡s/ e */t͡sh/ non avevano la palatalizzazione. In Nordcorea, siccome si pronunciano ancora così, la pronuncia è conservativa. Ad esempio, il sinogramma , in cinese moderno zì /t͡sɨ˥˩ / (quarto tono) e in cantonese "zi6" /t͡si:/ (tono piatto grave), in coreano si pronuncia /t͡ɕa/ in Sudcorea, /t͡sa/ in Nordcorea. Nel corso dell'evoluzione linguistica o dell'influsso dei dialetti, è normale che le vocali mutino.
  • Il suono /l/, che oggi si pronuncia /ɾ/ se intervocalico, trascrive la */l/ in cinese (in cinese moderno e cinese medio non esistono consonanti vibranti, al contrario del cinese antico). Tutte le sillabe in cui si trova /l/ all’inizio (che in coreano moderno non si modifica se la sillaba non è a inizio parola) avevano sempre */l/ in cinese medio e tuttora in cinese mandarino /l/, come : si pronuncia /lo/ (cinese medio */lu/ con tono già discendente), ma se a inizio parola si muta in grafia e pronuncia in 노 /no/, regola che vale con tutti gli altri casi in Sudcorea. Un esempio è 道路 도로 /doɾo/, "strada", che in cinese mandarino è dàolù e in cantonese dou6 lou6 .
  • In coreano non avvengono molte palatalizzazioni che esistono nel cinese moderno: per esempio, il carattere , in cinese medio *kjæng, in mandarino moderno "jīng" /t͡ɕiŋ/, in coreano è /kjʌŋ/, in cantonese è /giŋ/ e in giapponese on'yomi è /kyo:/ (anticamente /kyou/, di cui resta la grafia in traslitterazione).
  • La */ɳ/, */ʈ/ e */ɖ/ retroflesse del cinese medio non esistono in coreano.
  • Gli hanja in casi sporadici hanno più pronunce, esattamente come i kanji; allo stesso modo, hanno tutti quanti una lettura nativa coreana se presi e usati in isolamento.
  • In coreano non c'è mai stata la distinzione netta tra consonante sorda e sonora senza aspirazione, come in cinese medio e shanghaiano. Quindi, i suoni */p/ e */b/ del cinese medio non hanno particolare distinzione in coreano. Lo stesso discorso si può fare pure sulla coppia */s/ - */z/, */t͡s/ - */d͡z/, */t͡ɕ/ - */d͡ʑ/ (in coreano queste due coppie sono allofoniche: semplicemente, nel nord non avviene la palatalizzazione) e */k/ - */g/ in cinese medio. Quindi, in coreano c'è un unico esito e grafia, che di solito tende a realizzarsi sonora eccetto se a inizio frase. Un esempio chiarificatore di convergenza è *s, *z > /s/, in cui convergono pure *sy, *zy e *sr. Un altro più semplice è *x sorda e *h sonora che convergono in un'odierna /h/.
  • La *k e *kh del cinese medio in coreano diventano /k/ o un'aspirazione /h/. Quindi questa è l'unica consonante che dal cinese medio non conserva l'aspirazione a prescindere.
  • Il colpo di glottide a inizio sillaba in coreano è oggi sparito.
  • Le sillabe colpite da caduta di fono nel caso di *mj- in cinese medio tendono a preservare la /m/- in coreano (o, siccome l'Hangeul è stato inventato nel 1443, durante la Dinastia Ming e quindi quando ormai il Tardo Cinese Medio aveva lasciato posto al Primo Mandarino, la /m/- coreana è una ritenzione arcaica di */mj/- o un'approssimazione della labiodentale */ɱ/-). Per esempio, *mjun, in cinese moderno "wen4" rimane /mun/.
  • In conclusione, nei testi arcaici e rimari non solo si trovano delle consonanti in più oggi obsolete per rendere la pronuncia, ma si trovano anche due diacritici che, a sinistra del carattere, ne indicano la modulazione tonale (i toni sono poi spariti con la fine del "Coreano Medio" o "Coreano Medievale"): 상성 (上聲, ) è un paio di punti che indicano il tono "shang3", cioè un'intonazione crescente in Primo Cinese Medio (dal registro basso si sale verso il registro acuto) ma che in Coreano Medio indica un'intonazione piana acuta, mentre 거성 (去聲, ) è un singolo punto che indica il tono discendente sia in Primo Cinese Medio che in Coreano Medio. In assenza di punti, si specifica che il tono è piano/piatto (평성, 平聲) e nel registro grave. In presenza di uno stop senza rilascio udibile di suono, la vocale è sfuggita e interrotta dallo stop. Questo tipo di modulazione si dice "tono entrante" (입성, 入聲). Queste quattro categorie, shang3, qu4, ping2 e ru4, derivano dal Primo Cinese Medio. In Primo Cinese Medio, il tono crescente deriva dalla caduta di un antico colpo di glottide/stacco glottale a fine sillaba in Old Chinese, mentre il tono discendente deriva dalla lenizione e caduta di una *-s a fine sillaba.
  • Oggi il coreano standard, basato sulla parlata di Seul 서울, non ha toni ed è soltanto presente un contrasto tra vocale breve e lunga non mandatorio. Ad esempio, l'hanja /ku:/ ha la vocale lunga.
  • I toni in lingua coreana sono descritti con le 4 categorie cinesi, ma non hanno un'origine a causa dell'influsso del Primo Cinese Medio siccome hanno un diverso andamento: il tono discendente/qu4 in Primo Cinese Medio in Coreano Medio/Coreano Medievale equivale a un'intonazione acuta ed è indicato da un punto accanto al carattere; il tono crescente/shang3 上声 è un tono crescente in entrambe le lingue e in coreano è indicato da due punti prima della sillaba; di contro, il tono piatto 平声 in coreano si differenzia dal 去声 siccome ha un'intonazione bassa (non si conosce in modo esatto il registro); il tono entrante è comune alle due lingue, ma il coreano aveva gli stop senza rilascio udibile di suono *-k e *-p già durante l'Old Korean (poi si aggiunse *-t del Primo Cinese Medio, trascritta come *-l perché prese da una varietà di cinese in cui si era lenita in una *-r monovibrante). Pertanto, la descrizione dei toni usa le stesse categorie in entrambe le lingue, siccome i coreani presero a prestito la descrizione cinese, ma non c'è corrispondenza nella modulazione tonale, quindi la tonogenesi in Coreano Medio non si fa risalire al Primo Cinese Medio, ma sarebbero interne alla lingua coreana stessa Per la precisione, in principio nacquero due intonazioni, equivalenti al 去声 e al 平声, a cui si aggiunge l'intonazione sfuggita per lo stop (入声). Infine, nacque l'intonazione ascendente 上声 per la contrazione di due sillabe, la prima con il tono grave e la seconda con il tono acuto, in un'unica sillaba con un'intonazione crescente. I toni, insieme al rigoroso sistema di armonia vocalica nella formazione delle parole, sparirono con l'avvento del Primo Coreano Moderno.

Se si lavora sul coreano antico attraverso l’IPA e non leggendo l’alfabeto hangeul, questo lavoro si può evitare. In alternativa, si può imparare l'hangeul, che è un insieme di segnetti molto snello ed economico. Per esempio, per scrivere gli stop senza rilascio a fine sillaba, si mette in posizione finale la consonante (ex. "di", "it", il cui cerchiolino a inizio sillaba non ha valore fonetico e in fondo sillaba si pronuncia -/ŋ/); per ottenere il dittongo con /j/- al primo membro si aggiunge un trattino alla vocale (ex. "a", "ya"); per ottenere le doppie, si può usare un insieme di consonanti scritte due volte in piccolo e preconfezionate nell'alfabeto (ex. kkung); per ottenere le aspirate, si aggiunge un tratto alle consonanti base (ex. "ga", "ka" come in pinyin). Nella lettura dei caratteri di fila infine, a causa degli stop senza rilascio di suono, si aggiunge il sandhi consonantico, ossia una serie di mutazioni fonetiche. Per esempio, 압고 si pronuncia /ap̚k͈o/ e non */apko/ e nemmeno */akko/, mentre 입늬 si pronuncia /imnɰi/ e non */ipnɰi/ perché lo stop senza rilascio di suono si sonorizza a causa della consonante /n/, che possiede la vibrazione delle corde vocali.

Compendio di trasformazioni

dal primo cinese medio

al coreano moderno

总结

Spiegazione

e aggiunte

说明

1 *-t > -l Deriva da una varietà settentrionale del tardo cinese medio. Si pronuncia /l/ e, se intervocalica, /ɾ/ monovibrante sonora.
2 *ea, *ae > sostituite con approssimazione vocalica Nel coreano moderno non esiste una vocale che trascrive /æ/ e /ɛ/, mentre in passato ㅐ si pronunciava */ai̯/,

così come scritto.

3 *-w > l'intero cluster vocalico si semplifica o sostituisce -/w/ non esiste nell'inventario dei nuclei di sillaba in coreano.
4 *tsr, *tsrh, *tr, *dr > /tɕ/, /tɕʰ/ Le retroflesse non esistono in coreano moderno, quindi il suono si approssima. L'aspirazione si ritiene.
5 *sr > /s/ Le retroflesse non esistono in coreano moderno, quindi il suono si approssima.
6 */ŋ/- > [ø] /ŋ/- a inizio sillaba non esiste in coreano, quindi cade.
7 */ɲ/- > [ø] /ɲ/ non esiste in coreano. Si potrebbe approssimare in /n/-, ma a inizio sillaba tende a cadere.
8 */n/- > [ø] /n/- tende a cadere per regola, anche se talvolta si ritiene se il carattere appare dentro la parola e non all'inizio.
9 */ɨ/ > /i/ /ɨ/ non esiste in coreano e la vocale che vi assomiglia, /ɯ/ e la versione semivocalica /ɰ/, non sono usate.

Quindi si approssima con /i/.

10 */x/-, */ɣ/- > /h/- Non esiste l'aspirazione sonora in coreano, quindi si desonorizza.
11 *k-, *kh- > /k/-, /h/- (inoltre, *g- > k-, g-) Non esiste nessuna differenziazione netta in coreano. Inoltre, in dei casi il coreano rende la consonante occlusiva come fricativa.
12 *d-, t- > niente più differenziazione Non esiste nessuna differenziazione netta in coreano.
13 *b-, *t- > niente più differenziazione Non esiste nessuna differenziazione netta in coreano.
14 *s-, *z-, *sy-, *zy-, * sr-, *tsy-, *dzy-

> /s/-

Le retroflesse non esistono in coreano moderno, quindi il suono si approssima.

Se /s/- è seguita da -/i/ e -/j/-, in Corea del Sud si palatalizza, idem /d͡z/; in Corea del Nord no.

/z/ non esiste in coreano moderno, quindi si desonorizza in /s/.

15 -s coreano > -/t̚/ In delle sillabe sporadiche, è un utile relitto grafico del cinese arcaico, che si pronuncia come -t.

In quasi tutti i casi, la *-s del cinese arcaico è caduta, originando il quarto tono in cinese medio e snellendo l'inventario di finali di sillaba.

16 */ʔ/- > [ø] Nel coreano moderno non esiste lo stacco glottale a inizio sillaba, che cade.

Nell'Old Chinese era presente anche a fine sillaba, poi è caduto e ha originato il secondo tono in cinese medio, in più l'inventario di finali di sillaba si è snellito.

17 Nuclei di sillaba molto complessi

> si semplificano

Il coreano contiene dei nuclei di sillaba anche complessi, ma non hanno lo stesso grado di complessità di quelli del primo cinese medio, quindi si semplificano.
18 *mj- > m- Mentre dal cinese medio al cinese moderno *mj- si perde in alcune sillabe che oggi iniziano con /w/-, in coreano resta la /m/-.
19 (*s-, m-, l-, tsy-, tsyh-, -m, -n, -ng, -p

> non mutano in coreano)

Questi suoni a inizio sillaba esistevano già in coreano, insieme agli stop -p e -k.

Caratteri obsoleti nell'Hangeul e pronuncia arcaica delle vocali[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni caratteri dell'alfabeto Hangeul erano usati più o meno di rado nei testi antichi del Coreano Medio in larga misura per trascrivere dei suoni degli hanja al tempo del cinese medio, per poi cadere in disuso. Alcuni di questi caratteri potevano combinarsi in cluster, anch'essi caduti in disuso. Sempre in passato, erano possibili anche combinazioni vocaliche oggi in disuso, perlopiù per trascrivere la pronuncia degli hanja. Alcuni esempi di cluster antichi usati nel Coreano Medio e oggi in disuso sono (assimilatosi poi in ), e (assimilatisi in ), (assimilatosi in ), (assimilatasi in cioè raddoppiata), (sempre in posizione iniziale e assimilatasi in ), (assimilatasi in ᄂᄆ) e (assimilatosi in ). Nel Coreano Medio, potevano trovarsi cluster formati da tre membri, oggi tutti in disuso. Si ricorda che il primo testo a usare l'hangeul (inventato nel 1443) è lo 訓民正音 (훈민정음, Hunminjeongeum), pubblicato dal re Sejong il Grande il 9 ottobre 1446 e messo in coppia con lo 訓民正音解例 (훈민정음 해례, Hunminjeongeum Haerye), che in sei capitoli spiega come si pronunciano i suoni e si combinano le lettere. A questo, è seguita la pubblicazione di numerose opere incentrate sui commenti a opere buddiste, di cui si conservano ancora le copie, e dei primi dizionari di sinogrammi con la pronuncia sino-coreana e/o la pronuncia traslitterata il più fedelmente possibile a quella del cinese medio. Un simile discorso si può fare pure col giapponese, se si considerano i dizionari antichi di kanji.

Carattere Trascrizione

IPA

Descrizione e commenti
/ʔ/ Il suono è uno stacco glottale/colpo di glottide (noto in inglese come "glottal stop") ed equivale grossomodo a un colpetto di tosse. Il pallino è la consonante ㅇ rimpicciolita. Questo suono poteva trovarsi a inizio sillaba (e sporadicamente alla fine), poteva combinarsi in dei cluster e oggi è caduto. Dall'aggiunta di un tratto in alto che indica l'aspirazione, deriva l'aspirazione /h/ , che si plasma in base alla vocale successiva.
/ɾ/ Il suono è una "r" monovibrante e sonora, come nella parola "arare". Il pallino è la consonante ㅇ rimpicciolita, che indica una lenizione.
/β/ B di balena, ma senza il contatto tra labbra, come avviene nello spagnolo moderno. Il pallino è la consonante sorda rimpicciolita, che indica una lenizione. Oggi il suono è sparito perché sparito perché è mutato in /w/ già durante il Coreano Medio. Si trova rarissimamente nella trascrizione di parole straniere per indicare il suono /v/.
/f/ oppure /fʰ/ F di finale, accompagnata da un'eventuale enfasi, e si trova rarissimamente nella trascrizione di parole straniere per indicare il suono /f/. Il pallino è la consonante rimpicciolita, che indica una lenizione.
/z/ Z di zanzara, sonora e senza contatto tra organi. In alternativa, si può pensare come una S di sole ma sonora invece che sorda. Poteva combinarsi in dei cluster, come /lz/ e /nz/. Oggi questo suono è caduto nella pronuncia degli hanja e, nelle parole coreane, si può trovare sostituito con una . Nonostante la sua apparenza, non deriva da una modifica di . A questo suono si era assimilato il cluster arcaico .
/ɱ/- oppure, se

a fine sillaba, -/w/

Il suono è, se a inizio sillaba, una N di anfora, con gli incisivi dell'arcata superiore a contatto con il labbro inferiore per un fenomeno di assimilazione. Se a fine sillaba, è una semivocale alta e arrotondata -/w/, come nell'esclamazione colloquiale "Uau!" oppure "Wow!", e veniva usata nella trascrizione degli hanja. Il pallino è la consonante ㅇ rimpicciolita, che indica una lenizione: infatti la bocca deve rilassare le labbra per aprirle e trasformare dunque la -/m/ in una -/w/.
/ɳ/- N di nave retroflessa/cacuminale, tale per cui la lingua è piegata all'indietro, come se si arrotolasse lungo il palato. Era usata solo per trascrivere questo suono nella pronuncia originale degli hanja in Cinese Medio.
/ɣ/- G di galera, ma senza contatto tra organi e si ritrovava sempre prima di .
/s/ S di sole. Deriva da una con una gamba allungata.
/ts/ Z di zero, sorda.
/tsʰ/ Z di zero, sorda e con aspirazione.
/z/ Z di zanzara, sonora e senza contatto tra organi, come .
/dz/ Z di zanzara, sonora.
/ɕ/ S di sole, palatalizzata.
/tɕ/ C di cielo, palatalizzata, distinta da Z di zanzara, sorda.
/tɕʰ/ C di cielo, palatalizzata e aspirata.
/ʑ/ S di sole, sonora e palatalizzata. Si può pensare come una palatalizzata o come una G di gelato senza contatto tra organi e palatalizzata.
/dʑ/ G di gelato, palatalizzata e distinta da Z di zanzara, sonora.
-/ŋ/, sempre a fine sillaba Anticamente, c'era una differenza tra le lettere e . La prima indicava a prescindere il suono -/ŋ/ a fine sillaba e poteva combinarsi in dei cluster (ex. e ), mentre la versione senza trattino non aveva nessun valore fonetico e si usava a inizio sillaba per indicare la mancanza di consonante iniziale. In alcuni testi antichissimi si poteva usare anche a fine sillaba per indicare l'assenza totale di consonanti a fine sillaba. Questo secondo uso è diventato ridondante e la differenza tra le due lettere, molto simili tra loro, è caduta ed è rimasta solo , mentre la prima è caduta in disuso. Oggi, per indicare che la sillaba finisce senza consonanti, non si scrive nessuna consonante, mentre se presente a fine sillaba indica il suono -/ŋ/, mentre a inizio sillaba segnala l'assenza di iniziali, come già noto.
  • La vocale probabilmente si pronunciava */ɤ/ (labbra non arrotondate), mentre oggi, pur tenendo ancora le labbra non arrotondate, è aperta /ʌ/.
  • Alcuni suoni vocalici in origine erano dittonghi o altri avevano una pronuncia letterale (ciò è riconoscibile anche dalla grafia): oy */oi̯/, ay */ai̯/, ey */ɤi̯/, way, */oai̯/, wey */wɤi̯/, yay */jai̯/, yey */jɤi̯/. Quindi, nella lettura di questi gruppi vocalici, l’hangeul va visto pezzo per pezzo e letto con la pronuncia letterale. Il trattino sotto la "i" disambigua che è semivocale che fa parte di un dittongo o trittongo (altrimenti, nella trascrizione IPA vecchia, si può usare -"j"). La ricostruzione IPA qui offerta è quella che permette di conservare l'armonia vocalica. Un'altra ricostruzione di Lee Ki-Moon (1971) cambia la pronuncia di due lettere e tutti i cluster vocallici che ne derivano, */ɨ/ e */ə/, tale per cui la pronuncia è più vicina al Primo Cinese Medio. Esistevano molti altri cluster vocalici elaborati dallo studioso Sin Sik-ju per trascrivere la pronuncia del Cinese Medio, ma oggi sono in disuso in coreano. In svariati casi, la lettura non seguiva la scrittura (mentre per tutti quelli ancora in uso, vale il principio contrario).
  • Esisteva una vocale presente anche nell’inglese moderno e rappresentata da un punto, , oggi pronunciata /ɒ/ (vocale posteriore aperta arrotondata, è la versione ancora più aperta di /ɔ/). Questa vocale, la arae-a, è ancora presente nel Jeju, la lingua dell’omonima provincia sudcoreana, Jeju 濟州 (un’isola a sud della Sudcorea). La pronuncia arcaica tuttavia era probabilmente */ʌ/ (labbra non arrotondate) e romanizzazione, ingannevole, è "ə" (una romanizzazione alternativa fa uso della chiocciola, @).
  • La vocale , la arae-a, aveva pure la sua versione dittongo che assomiglia a un punto esclamativo,ᆝ */jʌ/, che si scriveva accanto alla consonante. Esisteva pure la combinazione */ʌi̯/.

Trasformazioni di pronuncia dal Coreano Medio e uso della tastiera Microsoft Old Hangul[modifica | modifica wikitesto]

Dai testi antichi (dal 1446 circa in poi), si ricavano delle pronunce antiche piuttosto utili che in Coreano Moderno sono mutate e che, sia con che senza l'ausilio dei caratteri obsoleti nell'hangeul, in svariati casi riflettono meglio la pronuncia del Primo Cinese Medio (un fenomeno simile avviene anche in giapponese) e in parte del cinese moderno. Si elencano qui sotto alcune trasformazioni, che sbrogliano e disambiguano delle apparenti irregolarità e mancate corrispondenze nella pronuncia.

In generale, la grafia antica, compresa di lettere arcaiche, si chiama "Old Hangeul", 옛한글, di cui esistono degli strumenti di input (입력기) e metodi di input (입력 방법) in tastiere impostabili appositamente nelle impostazioni. Uno dei modi migliori per scrivere le sillabe in Coreano Medio/Coreano Medievale è usare la tastiera Microsoft Old Hangul (si scarica, nelle opzioni "lingua", la tastiera in coreano e, tra i metodi di input nelle opzioni, si aggiunge Microsoft Old Hangul). La tastiera, in qualunque lingua, è visualizzabile su schermo e utilizzabile con il mouse se si attiva la "tastiera virtuale", tale per cui chi non conosce la posizione dei tasti può comunque scrivere. Se la tastiera non lascia scrivere su piattaforme come Wikipedia, si può scrivere su Word o simili e fare copia-incolla. Con la tastiera Microsoft Old Hangul si possono scrivere cluster complessi e le lettere obsolete ᄝᅠ, ᅗᅠ, ᅀᅠ, ᅌᅠ, ᅙᅠ, ᅟᆞ e ᅘᅠ.

  • Per digitare ᄝᅠ, bisogna digitare ᄆᅠ /m/ e subito dopo ᄋᅠ. Si può scrivere sia a inizio che a fine sillaba, e.g. 가ᇢ ("gau").
  • Per digitare ᅗᅠ, bisogna digitare ᄑᅠ e subito dopo ᄋᅠ.
  • Per digitare ᄫᅠ, bisogna premere ᄇᅠ e subito dopo ᄋᅠ.
  • Per digitare ᄛᅠ, bisogna premere ᄅᅠ e subito dopo ᄋᅠ.
  • Per digitare ᅀᅠ, bisogna premere il tasto Shift e digitare ᄆᅠ.
  • Per digitare ᅌᅠ, bisogna premere il tasto Shift e digitare ᄋᅠ (notare la somiglianza grafica, siccome aiuta nella digitazione).
  • Per digitare ᅙᅠ, bisogna premere il tasto Shift e digitare ᄒᅠ.
  • Per digitare ᅟᆞ, bisogna premere il tasto Shift e digitare ᅟ.
  • Per digitare ᅘᅠ, bisogna premere due volte di fila ᄒᅠ.
  • Per digitare ᄔᅠ, bisogna premere due volte di fila ᄂᅠ.
  • Tutte le altre consonanti arcaiche (e.g. ᄼᅠ) si ottengono premendo Shift e digitando ᄏᅠ, ᄐᅠ, ᄎᅠ, ᄑᅠ, ᅟᅲ e ᅟᅮ , che sono in fila in basso. Per esempio, ᄼᅠ si ottiene da ᄏᅠ.
  • Per ottenere la loro versione raddoppiata, bisogna dapprima digitare il singolo carattere, dopodiché riattivare nuovamente lo Shift e ri-digitare il carattere: applicando due volte di fila scrittura di ᄼᅠ da ᄏᅠ, si ottiene ᄽᅠ.
  • Sempre premendo Shift, si possono digitare i cluster doppi come ad esempio ᄈᅠ e altri suoni vocalici comeᅟ .
  • Per digitare , che indica il tono decrescente (去声) in Primo Cinese Medio e un'intonazione acuta in Primo Coreano Medio, bisogna digitare "302E" (attenzione alla maiuscola), evidenziare la scritta e premere alt+x. La soluzione deriva dal codice Unicode del diacritico, U+302E, HANGUL SINGLE DOT TONE MARK. In alternativa, si usa il "MIDDLE DOT" ·, che però è un surrogato siccome il primo è invece pensato apposta per il coreano. Il middle dot ha codice U+00B7.
  • Per digitare 〯, che indica il tono crescente "shang3" (上声) in Coreano Medio e Primo Cinese Medio, bisogna alla stessa maniera digitare 302F (U+302F, HANGUL DOUBLE DOT TONE MARK).
  • Se si preme Shift sulla tastiera su Windows 10, sulla tastiera compaiono le lettere arcaiche, cosa che non accade su Windows 8.1 e Windows 7 (ragion per cui le informazioni riportate sono utili per chi lavora, per esempio, con Windows 8.1).
  • La tastiera virtuale può sparire o nascondersi se si preme la barra spaziatrice o un altro tasto sulla tastiera reale invece che su quella virtuale. Non è detto che, copincollando dagli inventari di sillabe online e simili, le sillabe siano visibili su Word e altre piattaforme online anche se si è scaricato il font. La tastiera Microsoft Old Hangul funziona a priori.

Palatalizzazioni[modifica | modifica wikitesto]

In primis, delle sillabe che iniziavano in */dj/- sono mutate, per palatalizzazione causata proprio dalla semivocale, in un suono palatale. Il cambiamento è riflesso pure nella grafia, che mostra anche la perdita conseguente della semivocale (la vocale "i" invece resta). Lo stesso fenomeno avviene pure con la stessa consonante in versione aspirata. Accanto all'hanja, viene indicata l'eventuale versione semplificata usata nella Repubblica Popolare Cinese.

Hanja

汉字

Pronuncia

originale

原音

Pronuncia

moderna

现代发音

鳥 [鸟]
調 [调]
帳 [帐]
鐵 [铁]
聽 [听]
體 [体]

Perdita della semivocale */j/-[modifica | modifica wikitesto]

In alcuni hanja, la pronuncia originale aveva un dittongo che iniziava con la semivocale */j/-, poi sparita dalla pronuncia e grafia.

Hanja

汉字

Pronuncia

originale

原音

Pronuncia

moderna

现代发音

書 [书]
鮮 [鲜]
長 [长]
衆 [众]
車 [车]
獸 [兽]
世 (丗)
져ᇰ〮

Caduta dello stacco glottale[modifica | modifica wikitesto]

Alcune sillabe iniziavano con un colpo di glottide/stacco glottale, indicato con il jamo ᅙᅠ. Oggi è caduto, sostituito con , indicante l'assenza di suono.

Hanja

汉字

Pronuncia

originale

原音

Pronuncia

moderna

现代发音

ᅙᅡᆫ
ᅙᅳᆷ
ᅙᅳᆸ (doppia pronuncia)

Caduta del suono */z/[modifica | modifica wikitesto]

In Coreano Medievale, alcune sillabe iniziavano con il jamo ᅀᅠ, che presumibilmente indicava il suono fricativo sonoro */z/ (se si pronunciava sempre così anche davanti alla vocale /i/ e alla semivocale /j/, vuol dire che non si palatalizzava in */ʑ/). Si trovava anche in cluster. Oggi queste sillabe iniziano con e in cinese moderno iniziano con R-, derivato da un suono nasale palatale */ɲ/, o si pronunciano "ER", sillaba derivata sempre dallo stesso suono. Il suono resta in dei dialetti coreani defonologizzato in /s/. Si indicano 5 esempi e una serie ordinata in base alla chiave di lettura di altre sillabe che sono state colpite dalla caduta di questo suono.

Hanja

汉字

Pronuncia

originale

原音

Pronuncia

moderna

现代发音

ᅀᅵᆯ〮
ᅀᅵᆫ
二 (貳) ᅀᅵ
ᅀᅵ
ᅀᅣᇰ
Hanja

汉字

Pronuncia moderna

现代发音

, , ,

, , ,

, , , ,

, , ,

, , ,

, , , ,

,

(doppia pronuncia)

,

인 (잉) (cantonese: jing6, jan6; la prima è di uso comune)

, , ,
, ,
(≠ ), , , ,
, ,
, , , ,
, , 袵 (衽), , ,