Lingua cinese media

Cinese medio (primo cinese medio, tardo cinese medio)
中古漢語T, 中古汉语S
Parlato inAntica Cina
Periodo420-1279: Dinastie del Nord e del Sud; Dinastia Sui, Dinastia Tang e Dinastia Song
Locutori
Classificaestinta
Altre informazioni
ScritturaScrittura dei sigilli, scrittura del bronzo, scrittura dei cancellieri, scrittura regolare, scrittura semi-corsiva, scrittura dell'erba, scrittura Phagspa, scrittura Hangul, Hiragana in forma di furigana
Tipoisolante; SVO
Tassonomia
FilogenesiProto-sino-tibetano
 Proto-cinese
  Cinese antico
   Cinese degli Han orientali
    Cinese della dinastia Jin
Codici di classificazione
ISO 639-3ltc (EN)
Linguist Listltc (EN)
Glottologmidd1344 (EN)

Il cinese medio (中古漢語T, 中古汉语S, Zhōnggǔ HànyǔP), detto anche "lingua cinese media" o "medio cinese", è la varietà storica di lingua cinese parlata durante il periodo delle Dinastie del Nord e del Sud e le dinastie Sui 隋朝, Tang 唐朝 e Song 宋朝 (VI-X secolo). Il termine "cinese medio", in contrapposizione al cinese antico e al cinese moderno, si usa di solito nel contesto della fonologia storica cinese, che cerca di ricostruire la pronuncia del cinese utilizzato in quei tempi.

Il medio cinese si divide in un periodo iniziale, il "primo cinese medio", e un periodo successivo, il "tardo cinese medio". Il punto di transizione fra il primo e il tardo medio cinese è collocato nel passaggio dalla dinastia Tang alla dinastia Song ed è indicato da sviluppi fonologici.

Il nome "cinese medio", "medio cinese" e per esteso "lingua cinese media" deriva dalla traduzione della sillaba 中 zhōng ("centro/mezzo") nel nome in cinese.

Siccome le dinastie Tang e Song corrispondono a quello che alcuni storici chiamano "Rinascimento cinese" (il termine è preso in prestito dalla storiografia europea), la lingua si può anche chiamare "cinese rinascimentale".

La traduzione "cinese medioevale" o "cinese medievale" deriva sempre dal nome in cinese e dal fatto che è la varietà intermedia tra un generico cinese antico e un altrettanto generico cinese mandarino, cioè cinese usato dagli ufficiali nella corte imperiale, nella burocrazia e nella letteratura non vernacolare, scritta solitamente in wenyan o "cinese classico". In realtà, l'evoluzione del cinese si può suddividere in molti più periodi e varietà: lo stesso cinese antico ha una fase pre-imperiale, una fase imperiale e una fase tarda parlata durante gli Han orientali ed è preceduto dal proto-cinese. Anche il mandarino è diviso in tre fasi (primo mandarino, mandarino medio e mandarino tardo-imperiale), per cui la tripartizione della lingua cinese in tre macro-periodi storici è molto generica. Peraltro, il nome "medievale" rischia di fuorviare siccome il periodo Tang e Song è considerato il Rinascimento cinese, quindi l'esatto opposto di un medioevo se pensato come epoca oscura. Il Medioevo cinese è anteriore ed è il periodo compreso tra la caduta della dinastia Han e la riunificazione della Cina con l'avvento della dinastia Sui.

Infine, il linguista svedese Bernhard Karlgren l'aveva chiamato "cinese antico", termine oggi in disuso, e l'aveva contrapposto al "cinese arcaico" (detto oggi cinese antico).

Storia e contesto linguistico

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Il periodo appena precedente a quello del primo cinese medio è quello del cinese della dinastia Jin, di cui ancora non esistono ricostruzioni. Dopo la caduta della dinastia Han (220), la Cina si era divisa in tre regni in lotta tra loro; il periodo dei Tre Regni va dal 220, anno in cui l'ultimo imperatore Han abdica, fino al 280. All'interno di uno dei tre regni, Cao Wei, con un colpo di Stato nacque una nuova dinastia di origine mongola, la dinastia Jin. La dinastia Jin riuscì a vincere gli altri due regni in guerra e per un breve periodo (280-316) unificò la Cina sotto l'impero. La dinastia Jin iniziò a vacillare quando, nel 311, gli Xiongnu riuscirono a saccheggiare l'antica capitale Luoyang e a imprigionare e giustiziare l'imperatore Jin del tempo (disastro di Yongjia). La Cina dunque si divise nuovamente in feudi in lotta tra loro per la terza volta nella sua Storia, tra cui un baludardo della dinastia Jin nel sud della Cina che resse fino al 420.

Il periodo dal 420 al 589 viene detto "periodo delle Dinastie del Nord e del Sud": cinque dinastie a nord del fiume Changjiang (Yangtze) e cinque dinastie a sud del fiume si fecero guerra per avere l'egemonia sul territorio cinese. Il 420 è anche l'anno di inizio del primo cinese medio, che era genericamente diviso in varietà a nord del Changjiang e a sud del Changjiang.

I dieci regni si fecero guerra tra loro finché la dinastia Sui, nel 589, riuscì a riunificare la Cina sotto all'impero. La dinastia Sui ebbe comunque una breve durata, siccome nel 618 venne sostituita dalla dinastia Tang. Già prima della dinastia Sui si compilavano i rimari, cioè dei vocabolari di sinogrammi ordinati in base alla consonante iniziale, alla rima e alla modulazione tonale siccome il primo cinese medio era una lingua tonale; i rimari venivano usati come prontuario per comporre le poesie in rima (che venivano già composte durante il cinese antico, per esempio nello Shijing). Il primo rimario sopravvissuto è il Qieyun di Lu Fayan, pubblicato nel 601 e poi rimaneggiato in più edizioni.

I Sui furono una dinastia che durò pochi anni perché l'Imperatore Yang (隋炀帝), pur essendo riuscito a riconquistare il Vietnam (perso a seguito di una rivolta), aveva anche provato a invadere quattro volte la penisola coreana per assoggettare tutta la Corea, senza mai riuscirci, e aveva lasciato l'impero in bancarotta siccome si era lanciato in mega-progetti costosi come la ricostruzione della Grande Muraglia Cinese e del Gran Canale della Cina. A causa delle numerose guerre fallimentari, i cinesi pur di non essere arruolati si facevano venire il "piede fortunato", cioè si rompevano apposta gli arti. I cinesi, pur di sbarazzarsi di Yang, dovettero architettare un complotto e strangolarlo intanto che si era riparato dalle rivolte a Jiangdu (江都).

La dinastia Tang ha inaugurato il rinascimento cinese, cioè il periodo in cui le Arti ebbero una particolare fioritura in Cina. Un prodotto culturale molto celebre della Cina dei Tang e fondamentale per la ricostruzione del primo cinese medio è tutto il corpus delle poesie Tang. Le poesie Tang sono in rima e seguono uno schema compositivo fisso che contiene delle corrispondenze tonali; la corrispondenza delle rime era molto più alta durante il primo cinese medio, siccome la lingua cinese è poi evoluta (lo stesso discorso vale per lo Shijing). In questo periodo, il buddismo Mahayana conobbe una grande diffusione in Cina; il buddismo comunque era già entrato durante il periodo degli Han orientali grazie alla traduzione delle prime opere buddiste dalle lingue indiche (e.g., sanscrito classico) in cinese degli Han orientali. Siccome i cinesi dovevano talvolta traslitterare delle parole in sanscrito classico in primo cinese medio, dovettero usare l'inventario di suoni e sinogrammi disponibili per rendere questi prestiti e creare dunque dei calchi fonetici.

La dinastia Tang terminò nel 907 e, dopo un breve periodo di guerre che coinvolse anche un baluardo della dinastia Tang, ascese al potere la dinastia Song. La caduta della dinastia Tang marca il passaggio dal primo cinese medio al tardo cinese medio. La dinastia Song corrisponde al secondo periodo del rinascimento cinese. Un prodotto culturale importante durante questa dinastia è il corpus delle poesie Song. Durante la dinastia Song, si produssero altri rimari come il Guangyun, un'espansione del Qieyun pubblicata nel 1008 e contenente 9000 caratteri; un altro rimario è il Jiyun. Nei rimari del periodo Song, si notano delle differenze fonetiche per cui il cinese medio si può suddividere in due fasi. Ad esempio, il Qieyun mostra le iniziali bilabiali [p pʰ b m] ma non mostra iniziali labiodentali come /f/ e /v/, che invece si possono trovare nel Jiyun.

Substrato in vietnamita

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Durante il primo cinese medio, il Vietnam possedeva già i sinogrammi ("Han tu"), entrati al tempo del cinese antico durante le dominazioni cinesi dello Stato antenato del Vietnam: questo Stato si chiamava "Nanyue" ed era stato fondato da Zhao Tuo durante il declino della dinastia Qin. Le dominazioni cinesi sono dette Bắc thuộc (北屬, 北属), che letteralmente significa "Appartenenza al Nord", in senso di "Dominazione del Nord". Il 111 a.C. è l'anno di inizio della prima dominazione cinese, in cui entrarono anche i primi prestiti di cinese antico nella lingua locale, siccome il vietnamita ancora non esisteva. Questo lessico viene genericamente detto "lessico sino-vietnamita", 詞漢越 Từ Hán-Việt. I sinogrammi vennero introdotti in quanto erano il mezzo di scrittura cinese e uno strumento per la gestione dell'amministrazione e burocrazia ordinaria; già dal periodo Qin venivano usati in Cina anche per fini amministrativi. I sinogrammi avevano poi subito la prima standardizzazione proprio sotto la dinastia Qin, guidata dal cancelliere Li Si. Durante il primo Bắc thuộc, i cinesi esportarono il Buddismo Chan, il Taoismo e il Confucianesimo in Vietnam.

Il vietnamita moderno non ha solo un substrato di cinese antico al suo interno, ma anche un substrato risalente al cinese medio (420-1279). Infatti, svariati prestiti nella lingua moderna sono cinesi e risalgono proprio al periodo del rinascimento cinese. Tuttavia, il vietnamita come unica forma di scrittura usata gli Han tu' insieme a un poderoso corpo di caratteri nazionali, cioè di ideogrammi coniati direttamente dai vietnamiti per rappresentare il lessico nativo e non sino-vietnamita. I caratteri nazionali in vietnamita sono detti Chu' nom e sono attestati grossomodo a partire dal periodo Yuan (khanato mongolo). Durante la dinastia Sui, il Vietnam (che allora si chiamava "Regno di Van Xuan" ed era un regno che aveva guadagnato l'indipendenza a seguito di una rivolta) era stato nuovamente invaso dalla Cina; durante la dinastia Tang, venne ribattezzato "Annam" 安南, cioè "Pacifico Sud", da cui deriva il nome della lingua vietnamita in francese, "annamitico" (i francesi poi avrebbero chiamato "Annam" solo la parte di Vientam compresa tra Tonchino e Cocincina). Il Bắc thuộc finì per un'altra rivolta capitanata da Ngô Quyền (吳權), che nel 938 d.C. respinse i cinesi della Dinastia Song nella battaglia del fiume Bạch Đằng. Per la precisione, sconfisse la flotta cinese nascondendo dei pali di legno sotto l'acqua, che fecero incagliare le navi cinesi e permisero ai vietnamiti di bruciarle. Salì quindi al potere la Dinastia Ngô, che rinominò l'Annam "Đại Việt" (大越).

Il vietnamita si è dotato di un alfabeto solo grazie all'opera dei missionari cattolici nel Seicento, durante la tarda dinastia Ming in Cina; all'epoca, il Vietnam non era più dominato dalla Cina in quanto era diventato spontaneamente uno Stato vassallo retto dalla dinastia Le. l'alfabeto vietnamita permette dunque di attestare con un maggiore grado di precisione la pronuncia delle parole vietnamite, incluse quelle del substrato in cinese medio, nonostante l'invenzione dell'alfabeto vietnamita sia tarda rispetto al primo cinese medio. I primi missionari cattolici entrati in Vietnam provenivano dalla Spagna, Portogallo e Italia. Molti di essi erano della Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola nel 1534. Le zone in cui essi affluivano maggiormente per fare proselitismo erano la regione storica di Đông Kinh (Tonchino; si scrive 東京 e oggi si chiama Bắc Bộ 北部), che era molto fertile e ospita il delta del Fiume Rosso (Hồng Hà 紅河), e la regione storica del Nam Kỳ (si scrive 南圻 e corrisponde al Vietnam meridionale, i francesi la ribattezzarono "Cocincina" e oggi si chiama Nam Bộ 南部), che ospita il delta del Fiume Mekong 湄公. Ai missionari, si aggiunsero poi i mercanti europei. Nel 1615 i preti Francesco Buzomi e Diogo Carvalho stabilirono la prima comunità cristiana in Vietnam a Hội An (會安), il cui centro storico oggi è Patrimonio UNESCO. I missionari erano tollerati dalla dinastia Le.

Nel 1617, Francisco de Pina arrivò a Dang Trong, imparò per primo a parlare fluentemente il vietnamita medio e per primo trascrisse i suoni vietnamiti usando l'alfabeto latino su ispirazione dell'Arte da Lingoa de Iapam di João Rodrigues, la prima grammatica di giapponese scritta da un europeo, in tre volumi e pubblicata tra il 1604 e il 1608. De Pina aiutò poi un altro missionario, l francese Alexander de Rhodes, a parlare il vietnamita. Lo stesso de Rhodes racconta che, dopo che sbarcò a Dang Trong nel 1627, sentì i vietnamiti parlare e gli sembrarono degli uccelli che cinguettavano. Dopo un iniziale sconforto, spiegò che iniziò a studiare il vietnamita (già iniziato a studiare con de Pina) con lo stesso zelo con cui studiò teologia a Roma. Dopo soli 6 mesi, sapeva pregare in vietnamita.

De Rhodes raccolse l’eredità di de Pina e usò l’alfabeto latino per confezionare il primo dizionario di vietnamita pubblicato. Per la precisione, de Rhodes si basò su due dizionari manoscritti oggi perduti, un dizionario di portoghese-vietnamita di Barbosa (Diccionário português-anamita) e un dizionario di lingua vietnamita di Amaral (Diccionario da Lingua Annamitica). A queste due fonti, aggiunse il latino classico. Il dizionario venne pubblicato a Roma, previo permesso dei superiori, nel 1651. Il nome è “Dictionarivm annamiticvm, lvsitanvm, et latinvm” e il nome completo, reperibile dalla copertina (l’opera è sopravvissuta) è ”Dictionarivm annamiticvm, lvsitanvm, et latinvm ope sacrae congregationis de propaganda fide in lvcem editvm ab Alexandro de Rhodes E societate IESV, eiusdemque Sacra Congregationis Missionario Apostolico. ROMAE, typis, et sumptibus eiusdem Sacr. Congreg. 1651. SVPERIORVM PERMISSO”. Il lavoro, dopo due introduzioni dell’autore, si chiude con un breve excursus di grammatical e fonetica. Da quest’ultimo, insieme agli excursus negli altri dizionari (che distinguono pure tra varietà del nord e del sud), ai relitti grafici nell’alfabeto di ispirazione portoghese (e.g. il suono odierno /f/ scritto come “PH”) e alle lingue sino-xeniche, si possono ricavare informazioni molto preziose per ricostruire la pronuncia del vietnamita medio e osservare il substrato di cinese antico e cinese medio in vietnamita medio, ovvero il vientamita seicentesco.

Nonostante ci sia un grande intervallo temporale tra il cinese medio e la pubblicazione di questo dizionario e altre fonti successive, la pronuncia in vietnamita è conservativa rispetto al cinese medio. Il sistema di trascrizione dei missionari francesi, che scrissero le loro opere nel Settecento e Ottocento, è comunque diverso dal sistema di de Rhodes.

Substrato in coreano

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Alla pari del Vietnam, anche la penisola coreana possedeva già i sinogrammi (hanja) durante il periodo del primo cinese medio. Al tempo, era presente il Regno di Gojoseon, sulla cui effettiva esistenza però permangono dei dubbi, e lo Stato di Jin 진국, 辰國. Il controllo di gran parte della Corea iniziò sotto l'impero Han: il generale Wi Man provò a ribellarsi contro l'imperatore Wu degli Han ma, siccome perse la ribellione, scappò in Corea, in cui detronizzò il re di Gojoseon e iniziò a boicottare le attività cinesi in Corea. L'imperatore Wu allora dichiarò guerra a Gojoseon, la vinse nel 108 a.C. e divise gran parte del territorio della penisola di Corea in quattro aree dette "comanderie degli Han" (한사군, 漢四郡). La sconfitta portò al crollo di Gojoseon. In questo periodo di dominazione di gran parte della Corea da parte della Cina deriva anche il substrato di cinese antico nel coreano.

Il coreano ha anche un poderoso substrato risalente al primo cinese medio, che copre circa 2/3 del vocabolario coreano; tuttavia, questo lessico è perlopiù lessico aulico e letterario. Nel mentre, la Corea era uno Stato vassallo della Cina ma indipendente e le comanderie Han erano state riconquistate dai vari regni coreani esistiti nel periodo dei Tre Regni coreano (Baekje, Silla, Confederazione di Gaya). Silla era il regno più piccolo ma, anche con l'appoggio della dinastia Tang, riuscì a conquistare tutti gli altri regni e a unire la penisola coreana sotto un unico impero nel 668.

La pronuncia del coreano e dunque anche del substrato di primo cinese medio in coreano è registrata grazie all'alfabeto coreano, l'hangeul. L'hangeul venne inventato durante la dinastia Joseon (1392-1910). Il quarto re di questa dinastia, re Sejong il Grande (세종대왕 世宗大王, r. 1418-1450), tra il 1443 e il 1446 creò di nascosto l'hangeul insieme ad un gruppo di fidi studiosi, la Sala dei Meritevoli oppure Accademia dei Degni (집현전, 集賢殿), il cui intellettuale più di spicco era Jeong In-ji (鄭麟趾, 정인지). L'hangeul venne poi collaudato e promulgato il 9 ottobre 1446. L'opera che presenta l'hangeul, preceduta da una prefazione di re Sejong il Grande, è lo Hunminjeongeum (訓民正音) "Il modo corretto di istruire le persone (훈민정음). Lo Hunminjeongeum è affiancato allo Hunminjeongeum haerye (訓民正音解例, 훈민정음해례) "Spiegazione illustrata del Hunminjeongeum". Questo mini-trattato spiega come si formano e scrivono le sillabe in antico hangeul. L'hangeul era stato inventato per rendere la morfologia coreana, siccome i sinogrammi potevano solo approssimare la pronuncia tramite il sistema Idu (이두, 吏讀) e un suo sotto-gruppo, il sistema hyangchal (향찰, 鄕札).

Tuttavia, l'hangeul è stato usato in particolare per aggiungere la pronuncia dei sinogrammi in tardo coreano medio in una maniera analoga al furigana giapponese. Svariate glosse di pronuncia sono reperibili nei vari commentari di sutra buddisti e trattati medici e militari pubblicate a partire dal 1447 e anche in alcune opere coreane dedicate specificatamente a descrivere la pronuncia dei sinogrammi in mandarino medio. L'hangeul nel corso dei secoli ha perso alcuni suoni e dunque alcuni segnetti/jamo, tuttavia i testi in antico hangeul li preservano tutti.

Nonostante ci sia un grande intervallo temporale tra il cinese medio e la pubblicazione dell'hangeul e delle prime fonti che lo contengono, la pronuncia in coreano (ancora di più in tardo coreano medio) è conservativa rispetto al cinese medio.

Substrato in giapponese

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Alla pari del Vietnam e della Corea, anche il Giappone possedeva già i sinogrammi (kanji) durante il periodo del primo cinese medio. I sinogrammi erano stati importati dal regno di Baekje in Corea, dunque durante il periodo dei Tre Regni coreano, prima che il regno di Silla con l'aiuto della dinastia Tang unificasse tutta la penisola coreana sotto l'impero nel 668. La leggenda vuole che un monaco buddista di nome Wani Kishi esportò i sinogrammi in Giappone dopo una visita in Corea, dunque i sinogrammi entrarono in Giappone molto tempo dopo rispetto al Vietnam e Corea. Al tempo, in Giappone invece si parlava il giapponese antico (Joudai Nihon-go 上代日本語), finito con la fine del Periodo Nara (794).

Con l'inizio del periodo successivo, il periodo Heian (平安, dal nome della capitale del tempo, Heian, oggi Kyoto 京都), il primo giapponese medio (中古日本語 Chūko nihongo) si è arricchito di vocaboli cinesi del periodo del primo cinese medio. Il primo giapponese medio proprio a seguito del contatto con il primo cinese medio (e dunque con il substrato di cinese) ha sviluppato nuovi tratti come la tensificazione di alcune consonanti e l'aggiunta della coda nasale -n a fine sillaba.

I giapponesi, che non avevano nessun alfabeto, presero i sinogrammi (che chiamarono "kanji" 漢字) per scrivere, anche se erano parzialmente inadatti per la lingua giapponese siccome il giapponese ha la morfologia, alla pari del coreano. Pertanto, i giapponesi usarono alcuni kanji come dei fantocci grafici messi in fila per indicare la pronuncia di una frase in giapponese. Questo utilizzo, tale per cui non si tiene in considerazione il significato dei kanji ma solo la loro pronuncia, si chiama "man'yoogana" 万葉仮名, risale al Periodo Nara e prende il nome da una raccolta di poesie del Periodo Nara, detta Man'yooshuu 万葉集. I giapponesi dunque scrivevano con un sistema analogo all'Idu coreano.

Successivamente, dalla stilizzazione ad opera dei monaci buddisti di alcuni kanji usati nel sistema man'yoogana, sono nati i due kana 仮名: hiragana 平仮名 e katakana 片仮名. Un terzo kana composto da variazioni dell'hiragana, detto hentaigana 変体仮名, è stato abbandonato a inizio '900 con l'ufficializzazione dell'hiragana. L'invenzione dei kana viene attribuita a Kūkai 空海 (774-835), un monaco buddista che fondò la setta esoterica Shingon (真言宗, Shingon-shū). I due sillabari principali, oltre a permettere la scrittura della morfologia giapponese, permettono anche la registrazione della pronuncia dei kanji e del lessico sino-giapponese in primo giapponese medio attraverso una glossa linguistica detta furigana 振り仮名, tuttora usata in vari testi scolastici per apprendere il giapponese.

Ai kanji furono affiancate due tipologie basilari di pronunce: quella cinese e quella nativa giapponese. Quando un kanji si usa in isolamento, indica un concetto che tuttavia si legge con la pronuncia nativa giapponese, detta "kun'yomi" 訓読み (e.g., 心 indica il "cuore" o la "mente" e si pronuncia "kokoro"). Quando invece un kanji si usa in combinazione con altri e indica un prestito cinese, si legge con la pronuncia cinese, detta "on'yomi" 音読み e rilevante per ricostruire il cinese medio. La pronuncia cinese/on'yomi è però suddivisa in più tipologie in base al periodo storico. Quella più arcaica è la go-on 呉音, che era parlata a Jiankang (oggi Nanchino); la parlata dell'epoca era una varietà di lingua Wu detta "antico Jiangdong" e il kanji 呉 indica sia lo Stato di Wu che la lingua Wu. Essa è poi seguita dalla kan-on 漢音, derivante dalla parlata della capitale Chang'an durante la dinastia Tang, e infine è seguita dalla tousou-on 唐宋音, risalente alla Dinastia Song e Ming, che era usata durante il periodo Kamakura (鎌倉時代, 1185-1333) e dunque durante il tardo giapponese medio; il nome è fuorviante siccome la sillaba 唐 indica la dinastia Tang, ma invece si riferisce alla dinastia Song e a un'altra parlata Wu proveniente dallo Zhejiang. Poi, è seguita da una pronuncia entrata nell'uso comune anche se derivante da una confusione di pronunce, detta kan-yoo'on 慣用音. In una quarta categoria a sé, ci sono le letture totalmente irregolari dei caratteri, usata in parole giapponesi, dette jukujikun 熟字訓 e usate per esempio nel vocabolo "Yamato" 大和 o 倭, un'antica etnia giapponese che dà il nome a una prefettura omonima e che è anche un arcaismo per indicare il Giappone, che oggi invece si chiama "Nippon" o "Nihon" 日本. La quinta categoria è pure una pronuncia irregolare usata perlopiù in nomi propri e si chiama nanori 名乗り.

Substrato in tibetano

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Il tibetano, una lingua derivata dalla frammentazione del proto-tibeto-birmano (PTB), è imparentato con il cinese siccome il proto-tibeto-birmano e il proto-cinese derivano da una scissione del proto-sino-tibetano. Tuttavia, a seguito della nascita e dello sviluppo indipendente del proto-tibetico, la lingua tibetana ha ricevuto un substrato lessicale dal cinese medio.[1]

Il proto-tibetico viene fatto finire simbolicamente con l'invenzione dell'alfabeto tibetano. Secondo la tradizione e le fonti storiche, l'invenzione dell'alfabeto tibetano è Thonmi Sambhota, un giovane alle dipendenze del fondatore dell'Impero del Tibet, Songtsen Gampo; il Tibet in tibetano si chiama "Bod", per cui le lingue tibetiche sono anche dette "bodiche". L'imperatore Songtsen Gampo mandò Thonmi Sambhota nel 632 in India (forse nel Kashmir) a studiare l'alfabeto indiano (varietà Kashmir o Khotan) per riadattarlo alla lingua tibetana. Quando tornò in Tibet, si stabilì probabilmente nell'eremo di Panboka, a pochi chilometri da Lhasa e fondato da Songtsen Gampo, e lì creò l'alfabeto tibetano. Il nuovo alfabeto venne poi presentato al re e accettato. Lo stesso sovrano imparò in quattro anni la scrittura e la sua applicazione pratica e tradusse più di venti testi. L'alfabeto tibetano è dunque antico quasi quanto i kana giapponesi ma è molto più antico dell'hangeul (1446) e dell'alfabeto vietnamita (1651 circa). L'invenzione dell'alfabeto tibetano inaugurò simbolicamente l'inizio del tibetano antico (Old Tibetan), parlato dunque parallelamente al primo cinese medio.

La consorte di Songtsen Gampo era la principessa Bhrikuti del clan Licchavi, nepalese e figlia del re dell'omonimo regno nepalese (il nepali ha l'alfabeto indiano come scrittura). forse Bhrikuti era buddista, il che può spiegare come mai Songtsen Gampo conoscesse il buddismo e lo introdusse per la prima volta in Tibet. L'imperatore promosse anche la costruzione dei primi templi buddisti e fece tradurre le scritture buddiste dal sanscrito classico al tibetano attraverso l'alfabeto tibetano. Il buddismo era presente già da alcuni secoli in Cina, siccome risale al periodo degli Han orientali.

Songtsen Gampo come seconda moglie sposò nel 641 una cinese, la principessa Wencheng, imparentata con l'Imperatore Taizong della dinastia Tang, che acconsentì alle nozze (Taizong era il secondo imperatore della dinastia). Da questo matrimonio sarebbe nato un avvicinamento del re alla cultura cinese. Nel 648, secondo gli Annali di Tibetano Antico (Old Tibetan Annals), i tibetani fecero una spedizione nella Cina dei Tang per chiedere l'inchiostro e la cessione della tecnologia per la manifattura della carta. Sempre in questo periodo, un notevole substrato di prestiti risalenti al cinese medio è entrato nel tibetano antico.

Il tibetano antico va dall'invenzione dell'alfabeto (ma la data è solo simbolica) e passa attraverso una riforma per la standardizzazione della lingua tibetana dell'816 e una guerra civile che ha frammentato l'impero tibetano nell'842, alcuni decenni prima della caduta della dinastia Tang. La fine dell'impero tibetano segna simbolicamente l'inizio del tibetano medio, che è un'altra fase linguistica parallela al tardo cinese medio. Il Tibet ha subito un periodo di guerre tra signori locali e sarà riunito solo nel 1253, quando la futura dinastia Yuan con delle guerre fino in Tibet riunisce dei territori, affidati poi a Drogön Chögyal Phagpa, uno dei leader della scuola Sakya del buddismo tibetano, primo precettore imperiale e inventore dell'alfabeto 'Phagspa (1269).

Il substrato di cinese medio in tibetano è però identificato da Ferlus da un paragone tra l'esito di parole dal cinese antico: se l'esito mostra mutazioni regolari, allora la parola non è un prestito dal cinese medio ma è una parola già presente in tibetano e ereditata dal proto-tibetico in quanto lingua sino-tibetana; se l'esito è irregolare, allora è un prestito.

Influsso sui dialetti cinesi

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Nel 420 inizia l'epoca del primo cinese medio (420-907); il pMin potrebbe essersi già separato in dialetti intorno a questo periodo, ma secondo Baxter e Sagart, il pMin durante il periodo del primo cinese medio poteva ancora essere una lingua unitaria e parlata.

Fonti per la ricostruzione

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Le prime fonti per ricostruire il cinese medio sono i rimari, detti anche libri di rima o dizionari di rima, prodotti almeno fin dalla dinastia Sui. I rimari erano dizionari di sinogrammi ordinati per consonante iniziale e nucleo di sillaba (vocale +eventuale coda di sillaba); al loro interno, la pronuncia dei caratteri era indicata secondo un sistema detto fanqie, già usato nello Shuowen Jiezi di Xu Shen, per cui la pronuncia di un carattere era scomposta in consonante iniziale +nucleo di sillaba. Questi due membri venivano indicati a loro volta da due sinogrammi diffusi affiancati e seguiti dal carattere "qiè" (), che letteralmente significa "tagliare" (Xu Shen invece usava il carattere "fan3").

I primissimi rimari, scritti prima dell'avvento della dinastia Sui, sono tutti andati perduti. Il primo rimario sopravvissuto è il Qieyun 切韵, compilato da Lu Fayan (fl. 581-601) e da un gruppo di studiosi nell'arco di vent'anni e pubblicato nel 601 d.C. Il Qieyun è stato scritto a seguito di una discussione tra letterati sulla corretta declamazione delle poesie cinesi classiche, sicuramente antecedenti alla dinastia Sui: siccome Lu Fayan notò delle discordanze sulla pronuncia dei suoni, decise di istituire uno standard di pronuncia delle sillabe in ambito letterario per declamare in modo standard e corretto i sinogrammi nelle poesie. Pertanto, il Qieyun mostra una varietà di pronuncia di cinese letteraria e artificiale, frutto di un compromesso tra le varietà del nord e del sud. Lu Fayan spiegò questo fatto nella prefazione del Qieyun, in cui cita anche la lingua Wu. Nonostante ciò il linguista e sinologo svedese Bernhard Karlgren aveva ipotizzato che il Qieyun indicasse la varietà prestigiosa di Chang'an. Il Qieyun attesta i sinogrammi coniati nel cinese letterario fino al 601. Siccome è un rimario, non ordina i caratteri in base a un sistema di radicali, come il radicali Shuowen o i radicali Kangxi (inventati solo nel 1615). Nel lavoro di compilazione, Lu Fayan fece uso di rimari precedenti al 581 che però non sono sopravvissuti. Il Qieyun dopo la pubblicazione ebbe un enorme successo. La prima grande revisione del Qieyun è stata effettuata e pubblicata nel 706, dunque nel periodo Tang, da Wang Renxu (王仁煦, fl. 706) e si chiama Kanmiu Buque Qieyun (刊謬補缺切韻). Della riedizione, sono note tre versioni, chiamate Wang Yi, Wang Er e Wang San ().

Il Qieyun, fino agli Anni '80, è stato usato come grande punto di riferimento nella ricostruzione delle proto-lingue sinitiche da cui derivano i dialetti moderni (e.g., nella tesi di dottorato di Tsuji Nobuhisa focalizzata sulla ricostruzione del proto-Yue). Tuttavia, il Qieyun non andrebbe preso come un punto cardine nella ricostruzione siccome non rispecchia una varietà di cinese usata dal popolo cinese, dunque vernacolare e naturale: piuttosto, può permettere gli ampliare gli orizzonti nella ricostruzione, ma il suo ruolo non va oltre siccome tali ricostruzioni devono basarsi sulle letture vernacolari/non letterarie dei sinogrammi nei dialetti e sulle attestazioni più antiche dei dialetti.

Il Qieyun è pervenuto in un primo momento in forma frammentaria o attraverso esemplari incompleti, per cui non forniva la base per la ricostruzione del primo cinese medio; inoltre, la prima edizione pubblicata durante la dinastia Sui non è pervenuta. Tuttavia, una spedizione di Aurel Stein nelle grotte di Mogao a Dunhuang (敦煌) nel 1906-1908 portò alla scoperta del primo esemplare quasi integrale del Qieyun secondo l'edizione di Wang Renxu, la Wang Yi. Una seconda grande spedizione nel 1910 portò alla scoperta di molti testi sacri buddisti e una grande scoperta archeologica che eguaglia queste due spedizioni è il corpus di ritrovamenti nelle grotte di Guodian dell'ottobre 1993, in cui vennero trovati dei testi risalenti al periodo del cinese antico che hanno permesso di raffinare la ricostruzione di tale lingua.

Un'altra copia quasi completa è stata poi scoperta da due studiosi nel mercato dell'antico distretto di Liulichang 琉璃厂 (Pechino) nel 1947. La copia faceva parte della Biblioteca Imperiale e, dopo la fine dello stato fantoccio di Manciukuò e la cattura di Puyi, era stata venduta. Di quest'ultima copia sono stati pubblicati pochi anni dopo due studi di Dong Tonghe 董同龢 (1948, 1952) e uno studio di Li Rong 李荣 (1956).

Una copia completa del Qieyun nell'edizione Wang San (periodo Tang) è stata scovata nel Museo del Palazzo Imperiale a Pechino nel 1947, per cui è anche detta Gùgōngběn 故宫本. È stata dunque ristampata da Long Yuchun 龍宇純 (1968) e Zhou Zumou 周祖謨 (1983). Quest'ultima edizione include il facsimile dell'opera, che appare rovinato. L'edizione Wang San è detta anche Quánwáng 全王 perché è completa. L'opera ha una postfazione di Sòng Lián 宋濂, per cui è anche detta Sòngbáběn 宋跋本.

In generale, la seconda versione (王二) si chiama anche Xiàngbáběn 项跋本, perché comprende una postfazione di Xiàng Yuánbiàn 项元汴, oppure viene anche chiamata Péiwùqí Zhèngzìběn 裴务齐正字本.

La seconda revisione del Qieyun, il Tangyun, fu effettuata da Sun Mian (孫愐, fl. 751) e pubblicata nel 751. Era composta da 5 libri detti "rotoli" (卷 juan3). L'opera è andata perduta.

Il secondo rimario noto risalente al primo cinese medio è lo Yunhai Jingyuan 韻海鏡源 di Yan Zhenqing 颜真卿 (709–785), composto da 360 volumi e dalle dimensioni enormi. Questo rimario, pubblicato nel 780, è andato perduto.

Nel 1008, durante il tardo cinese medio, è stato pubblicato il Guangyun, una revisione e espansione del Qieyun che viene considerata un rimario a sé (il terzo rimario noto) siccome riflette una diversa varietà di cinese. I due principali redattori sono Chen Pengnian (陳彭年, 961–1017) e Qiu Yong (邱雍, fl. 1007-1008), mentre il patrocinatore è stato l'Imperatore Zhenzong della Dinastia Song (r. 997-1022); l'opera è stata redatta tra il 1007 e il 1008. In totale è composto da 5 libri ( juan3) e la pronuncia dei caratteri è indicata in fanqie. Siccome il libro rispecchia le antiche abitudini tipografiche cinesi, è scritto in verticale e si legge da destra a sinistra (e dunque al contrario, come se fosse arabo o ebraico).

Il quarto rimario noto è il Jiyun del 1037.

Molte altre riedizioni del Qieyun, sia famose che meno note, sono andate perdute insieme ad altri eventuali rimari.

Fonti che non sono rimari

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La prima fonte che non consiste in rimari ma che di fatto contiene molte informazioni proprio sulle rime è tutto il corpus delle poesie Tang e Song. Già nell'antichità cinese vennero prodotte delle vaste antologie che raccoglievano le poesie più famose degli autori più celebri, come il Sanbai Tangshi (300 poesie Tang).

Dopodiché, un'altra fonte è tutto l'insieme di informazioni che sono recuperabili dai dialetti cinesi conservativi. I più conservativi sono quelli del sud e sono i dialetti Min, Yue, Hakka e Wu. Tre esempi specifici di dialetti sono rispettivamente l'Hokkien (dialetto Min), il cantonese (dialetto Yue) e lo shanghainese (dialetto Wu); riguardo al cantonese, la varietà più prestigiosa è quella di Hong Kong, ma anche quella di Taishan è conservativa nel preservare la coda di sillaba *-m. Ognuno di questi 4 gruppi di dialetti deriva da una proto-lingua che si è sviluppata precedentemente al primo cinese medio, ovvero il proto-Min, il proto-Yue, il proto-Hakka e il proto-Wu, ma le ricostruzioni tendono a isolare i substrati di pronuncia letteraria in quanto rispecchiano un sistema fonetico non originale, non vernacolare e successivo, cioè quello del cinese medio, del primo mandarino e dei dialetti mandarini limitrofi (e.g., i dialetti Gan confinano geograficamente con i dialetti Hakka). Ogni dialetto è dotato di un suo set di sinogrammi e di un proprio sistema di romanizzazione/latinizzazione più diffuso, come il peh-oe-ji (POJ) in Hokkien e lo Jyutping in cantonese. I dati più antichi sui dialetti si trovano talvolta in opere antiche sia compilate dai cinesi, sia compilate soprattutto a partire dall'Ottocento dai missionari protestanti che cercavano di imparare la lingua vernacolare locale per evangelizzare la popolazione; il cinese ufficiale, ovvero il mandarino, non era compreso dalla popolazione incolta. Un esempio celebre è il dizionario di cantonese del reverendo Robert Morrison, finito di scrivere nel 1811 e pubblicato nel 1815 insieme alla prima grammatica di cantonese. I dati contemporanei invece si trovano in dizionari e ricerche scientifiche sul campo. La dialettologia cinese in particolare ha accumulato vasti corpora di dati sul campo durante il Novecento, mentre nei secoli precedenti esistono solo delle opere pionieristiche o opere incentrate solo sui dialetti più prestigiosi.

Dopodiché, un'altra fonte è tutto l'insieme di prestiti di cinese medio presenti nelle lingue che hanno accolto questi prestiti, perlopiù lingue limitrofe rispetto all'impero cinese. Queste lingue vengono dette "lingue sino-xeniche" per rimarcare come un substrato cinese sia entrato massicciamente in alcune lingue straniere. Le lingue in questione sono il vietnamita, il coreano, il giapponese e il tibetano in particolare. Le attestazioni più antiche della pronuncia permettono di ricollegarsi a una fase più antica e dunque ancora più conservativa della lingua, per cui le opere più antiche con glosse in furigana o hangeul o scritte in alfabeto tibetano o risalenti al vietnamita seicentesco sono delle fonti autorevoli.

Infine, altri dati linguistici vengono dalle traslitterazioni di vocaboli dalle lingue indiche (tipicamente il sanscrito classico) in cinese medio. Queste trascrizioni sono calchi fonetici di un substrato indico entrato in cinese attraverso i testi buddisti tradotti in cinese. Le prime traslitterazioni di questo tipo risalgono al cinese degli Han orientali, in cui il buddismo entrò grazie alle prime traduzioni in cinese, tuttavia molte altre traduzioni vennero svolte durante il periodo del cinese medio, per cui le traslitterazioni seguono un sistema fonetico diverso a quello del cinese degli Han orientali. Per fare un esempio, il vocabolo del sanscrito classico facente parte del lessico buddista "Dravida" fu ricalcato foneticamente dagli scribi religiosi nella serie di caratteri 達羅毗荼, che ora in putonghua (普通话) si leggono come /ta35 luo35 phi35 thu35/ (pinyin: Dáluópítú). Ciò suggerisce che il mandarino /uo/ (pinyin -uo) sia il riflesso moderno di un antico suono simile ad /a/. Questa ipotesi può essere confermata attraverso un eventuale confronto con i dialetti cinesi. Queste trascrizioni sono reperibili sia nelle opere e traduzioni cinesi di testi buddisti effettuate durante il cinese medio, sia in dizionari appositi di lessico buddista; di ogni traslitterazione, va individuata la parola originale e la lingua indica, di cui si conosce l'alfabeto e pronuncia antica.

Ricostruzioni

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I primi studi sulla fonologia del cinese medio e anche del cinese antico sono stati svolti durante il periodo Qing da alcuni letterati e intellettuali. Per esempio, già gli studiosi del periodo Qing intuirono che il suono moderno /f/ labiodentale deriva da un antico suono bilabiale.

La ricostruzione specificatamente del primo cinese medio da parte dei linguisti moderni varia leggermente, ma le differenze sono di poco conto e riguardano perlopiù il sistema vocalico. Pertanto, le differenze non danno adito a grandi controversie, indicando che la fonologia di questa lingua è ormai alquanto ben compresa e accettata.

Alcuni dei linguisti moderni che hanno ricostruito il primo cinese medio sono Zhengzhang Shangfang, Pan Wuyun, Shao Rongfen, Edwin Pulleyblank, Li Rong, Wang Li e Bernard Karlgren.

La ricostruzione del primo cinese medio più importante e recente è quella di William Baxter (1992) in "A Handbook of Old Chinese Phonology"; nonostante il titolo, nell'opera viene ricostruito anche il primo cinese medio, che è una fonte di ricostruzione fondamentale per ricostruire il cinese antico. Dopodiché, nel 2011, Baxter ha pubblicato online la ricostruzione di 9000 caratteri del Guangyun in primo cinese medio. Questa ricostruzione è stata riutilizzata nella ricostruzione di 5000 caratteri in cinese antico, pubblicata online nel 2014 e già pubblicata in una prima versione cartacea in "Old Chinese: a New Reconstruction" (2014). La sua seconda ricostruzione del cinese antico è avvenuta in collaborazione con Laurent Sagart.

Ricostruzione del primo cinese medio (Baxter, 2011)

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Consonanti iniziali

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  • C'era distinzione tra una consonante occlusa o affricata sonora, sorda e sorda aspirata, per cui si distinguono tre gruppi di consonanti: *b, *d, *g, *dz (sonore); *p, *t, *k, *ts (sorde); *ph, *th, *kh, *tsh (sorde aspirate). Distinzioni di questo tipo (sonora-sorda-sorda aspirata), nelle lingue sinitiche, restano in dialetti come lo shanghainese (famiglia Wu), da cui dunque si ricostruisce questo assetto nel Qieyun e Guangyun. Questa distinzione è stata ereditata dal cinese antico e dal cinese degli Han orientali.
  • Erano presenti i suoni retroflessi/cacuminali. Tali suoni vengono trascritti con una -r- che non ha valore fonetico e, qualora ci sia aspirazione, viene indicata come -rh-. I suoni retroflessi sono *dr, *tr, *trh, *dzr, *tsr, *tsrh. Si distingue nuovamente tra consonante sonora, sorda e sorda aspirata. A questo inventario di consonanti iniziali retroflesse, si aggiunge anche la nasale *nr e le fricative *sr, *zr. I suoni retroflessi in primo cinese medio sono stati ereditati dal cinese degli Han orientali, in cui stando alla ricostruzione di Weldon South Coblin (1983) la retroflessione era allofona di un cluster a inizio sillaba avente una *-r- al secondo membro. Tali cluster erano stati ereditati dal cinese antico.
  • Sono presenti alcune consonanti palatali, rese riconoscibili nella trascrizione tramite l'uso di una -y- senza valore fonetico e che si comporta come la “r”. Le tre palatali sono *dzy, *tsy, *tsyh e seguono dunque la distinzione tra sonora, sorda e sorda aspirata. Esiste anche una palatale nasale, *ny e le fricative *sy, *zy contrapposte alla loro versione retroflessa e non retroflessa *s, *z. La *ny si ricostruisce dall'attestazione in alcuni dialetti cinesi e nelle lingue sino-xeniche. Le palatali sono un'innovazione del primo cinese medio siccome non erano presenti in cinese antico e derivano dalla palatalizzazione delle sillabe di tipo B in cinese antico; le sillabe di tipo A, cioè le sillabe enfatiche, non hanno subito questa palatalizzazione perché, secondo Jerry Norman e Baxter-Sagart, erano colpite da faringalizzazione. La faringalizzazione è andata perduta in primo cinese medio e probabilmente anche nel cinese degli Han orientali.
  • Le due consonanti fricative aspirate sono *x (/x/, /h/) e *h (*/ɣ/, / ɦ/). La prima è sorda, mentre la seconda è sonora.
  • Non esisteva il suono /f/ e una sua controparte sonora /v/, comparsi entrambi nel tardo cinese medio laddove in primo cinese medio era presente un suono bilabiale.
  • Il primo cinese medio ha perso la consonante vibrante sonora */r/ presente in cinese antico e cinese degli Han orientali.
  • Il primo cinese medio preserva lo stacco glottale o "colpo di glottide" a inizio sillaba, ereditato dal cinese antico e cinese degli Han orientali. Lo stacco glottale è trascritto come un apostrofo a inizio sillaba. Nel tardo cinese medio era ancora presente, mentre nel cinese arcaico poteva trovarsi anche a fine sillaba. Una volta sparito, nel cinese medio (non quello contemporaneo) aveva creato il tono crescente in gran parte dei casi.
  • Il primo cinese medio ha perso i suoni uvulari presenti in cinese antico, secondo la teoria delle uvulari di Pan Wuyun. Questi suoni presumibilmente erano già andati perduti durante il cinese degli Han orientali.
  • Il primo cinese medio non ha strutture sesquisillabiche (cioè "una sillaba e mezzo"), per cui ha dei prefissi di origine morfologica blandamente attaccati.
  • Il primo cinese medio ha numerosi cluster a inizio sillaba preservati in parte dal cinese degli Han orientali e persi in primo cinese medio.
  • La consonante laterale *l deriva da una *r faringalizzata in cinese antico, dunque da un suono nelle sillabe di tipo A.
  • Le consonanti *m, *n e *ng sono ereditate direttamente dal cinese antico e dal cinese degli Han orientali.
  • Siccome il primo cinese medio ha perso tutta la morfologia sottoforma di cluster iniziali, strutture sesquisillabiche e alcuni suoni finali, il primo cinese medio è diventato una lingua isolante, senza morfologia, con un ordine base dei costituenti SVO e una grammatica letteraria basata sul wenyan, nato durante il periodo Han da un'evoluzione del cinese pre-classico.

Consonanti finali

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In coda di sillaba, potevano essere presenti tre suoni nasali: *-n, *-m, *-ng. Questi tre suoni sono stati ereditati dal cinese antico e la *-m in particolare è ben preservata dal giapponese arcaico, coreano, vietnamita e dal cantonese sia di Hong Kong che di Taishan.

Gli altri tre suoni sono le tre consonanti senza rilascio udibile di suono: *-p, *-t, *-k. Questi tre stop sono ben preservati dal coreano, vietnamita, cantonese e svariati altri dialetti meridionali; molte tracce sono presenti in giapponese.

La *-r a fine sillaba ricostruita in cinese antico si era già modificata in *-n in cinese degli Han orientali (nello Shandong, si è vocalizzata in *-j).

Lo stacco glottale a fine sillaba del cinese antico, preservato nel cinese degli Han orientali in quanto atonale secondo la ricostruzione di Weldon Coblin, è caduto in primo cinese medio. Anche la *-s a fine sillaba del cinese antico, poi lenitasi tramite debuccalizzazione in *-h, è sparita in primo cinese medio. Con la caduta di queste due code di sillaba, tutti i cluster a fine sillaba presenti in cinese antico sono caduti.

Sistema vocalico

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Il cinese antico si basava su un sistema snello di 6 vocali: *a, *e, *i, *o, *u, *ə; a esse, si aggiungono due semivocali, *w e *j, scritte sempre con queste due lettere sia in dittonghi e trittonghi aperti che chiusi. In generale, il cinese antico non aveva un sistema complesso di vocali, dittonghi e trittonghi.

Di contro, il primo cinese medio mostra un inventario maggiore di vocali, dittonghi e trittonghi: *a, *e, *ea /ɛ/, *ae */æ/, *i, *o /ʌ/, *u, *+ /ɨ/. Restano conservate le semivocali *w e *j.

I dittonghi e trittonghi possibili sono:

  • Oj, ow.
  • Aej, aew.
  • Aw, aj.
  • Ij.
  • Ja, je, jej, jew, jo, joj, jow, ju, juw, jae, j+C (sempre seguito da consonante -C), j+j, jie, jiej, jij, jiw, jiew, jwe, jwej, jw+j, jwi, jwie, jwo, jwoj, jwa.
  • Wo, woj, wi, we, wi, wij, wa, waj, wae, wea, waej, weaj, wej.
  • Uw.
  • Ej, ew.

Il primo cinese medio era già una lingua tonale, mentre il cinese antico e il cinese degli Han orientali secondo Weldon Coblin erano lingue atonali. In base ai rimari, sono ricostruite 4 toni: un tono piatto/livellato e acuto, un tono crescente, un tono decrescente e il "tono entrante", cioè un'intonazione sfuggita e breve delle vocali quando erano seguite da uno stop senza rilascio udibile di suono. I nomi in cinese medio dei 4 toni è píng, shǎng, qù, , rù. Le sillabe aventi il tono entrante, siccome avevano vocali brevi, erano preferite per trascrivere le sillabe con vocali brevi nei prestiti dalle lingue indiche come il sanscrito classico. Infatti, il sanscrito classico contrasta tra vocali brevi/monomoraiche e vocali lunghe/bimoraiche. Il tono crescente è indicato con il sinogramma 上 avente però una modulazione tonale irregolare, "shang3".

La tonogenesi in primo cinese medio (a meno che il cinese della dinastia Jin fosse già tonale) è stata innescata dalla caduta di un paio di suoni in coda di sillaba presenti in cinese antico e cinese degli Han orientali: il tono crescente del cinese medio si è formato dalla caduta dello stacco glottale a fine sillaba, mentre il tono decrescente nel cinese medio deriverebbe in gran parte dei casi dalla caduta della *-s (mutata per lenizione in *-h). Tutte le sillabe che non avevano né il tono crescente, né il tono discendente (e quindi non avevano stacchi glottali o *-s > *-h in fondo), né uno stop senza rilascio di suono avevano assunto il tono acuto. Non esisteva il terzo tono del cinese contemporaneo, siccome è un'innovazione posteriore, né i rimari indicano la presenza di una separazione/split tonale in più registri in primo cinese medio.

Nonostante i 4 toni siano attestati, non si conosce la modulazione nei minimi dettagli.

La tonogenesi rispetto al cinese antico per la caduta di uno stacco glottale o di un'antica *-s è identica alla tonogenesi in vietnamita per come ricostruita da André-Georges Haudricourt. Il nesso tra vietnamita arcaico e cinese antico è stato dimostrato siccome, tra le parole prese in considerazione, erano presenti dei prestiti cinesi risalenti al substrato di cinese antico.

Sistema di trascrizione e IPA

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Suono

(Baxter, 2011)

IPA

(Baxter, 2011)

b-, p-, ph- /b/, /p/, /pʰ/
d-, t-, th- /d/, /t/, /tʰ/
dzy-, tsy-, tsyh- /d͡ʑ/, /t͡ɕ/, /t͡ɕʰ/ (palatali)
dz-, ts-, tsh- /d͡z/, /t͡s/, /t͡sʰ/ (alveolari)
dr-, tr-, trh- /ɖ/, /ʈ/, /ʈʰ/ (retroflesse/cacuminali)
dzr-, tsr-, tsrh- /ɖʐ/, /ʈʂ/, /ʈʂʰ/ (retroflesse/cacuminali)
g-, k-, kh- /g/, /k/, /kʰ/
s-, sy-, sr- /s/, /ɕ/, /ʂ/
z-, zy-, zr- /z/, /ʑ/, /ʐ/
l- /l/
m- /m/
n-, ny-, nr- /n/, /ɲ/, /ɳ/ (l'ultimo suono è retroflesso)
ng- /ŋ/
-p, -t, -k /p̚/, /t̚/, /k̚/ (stop consonantici senza rilascio di suono)
'-, h-, x- /ʔ/-, /ɣ~ɦ/, /x~h/ (il primo è uno stacco glottale)
a, i, +, u, o /a/, /i/, /ɨ/, /u/, /ʌ/
e, ea, ae /e/, /ɛ/, /æ/ (l'apertura della bocca è progressiva)
j, w /j~i̯/, /w~u̯/ (semivocali)
  • X indica il tono ascendente (shang3 del Cinese Medio, che nel cinese contemporaneo standard è analogo al cosiddetto secondo tono) e H indica il tono discendente (qu4 , che oggi è analogo al quarto tono), che parte da un'intonazione acuta ("HIGH").
  • Le sillabe senza stop hanno il tono entrante (ru4 ); in altre parole, è il modo di dire che vocale è sfuggita per lo stop consonantico senza rilascio di suono.
  • Tutte le altre hanno il tono piatto (ping2 ), che nel Putonghua è equivalente al primo tono. Questi toni sono poi ulteriormente evoluti dal primo cinese medio.

Ricostruzione delle consonanti

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Ricostruzione delle consonanti iniziali

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In generale, la suddivisione in base alla diversa consonante iniziale è già segnalata nel Qieyun; a questa suddivisione, si aggiunge la suddivsione in rime. Dopodiché:

  • La *b, *d, *g, *z, *zy vengono ricostruite a partire dall'alta corrispondenza con alcuni dialetti Wu conservativi come lo shanghainese. Quest'alta corrispondenza manca nella pronuncia go-on giapponese, nonostante fosse la pronuncia di Jiankang (Nanchino) e fosse dunque una pronuncia risalente all'antico Jiangdong, dunque una macro-varietà del gruppo Wu. La corrispondenza manca anche in coreano e cantonese.
  • Le sillabe che in primo cinese medio in base alle catalogazioni del Qieyun iniziano con *gi, *gj-, *ki, *kj-, *khi-, *khj- (e dunque con un suono velare o palato-velare) si sono palatalizzate nei dialetti cinesi del nord, per cui risultano palatalizzate anche in cinese moderno standard; tuttavia, tali suoni in origine non erano palatalizzati e questa caratteristica è mostrata dal coreano, vietnamita, giapponese, cantonese, dialetti Min (e.g., Hokkien), dialetti Hakka e parzialmente in shanghainese (a meno che tali palatalizzazioni sono ricondotte a un substrato mandarino). Pertanto, da queste lingue è anche possibile ricostruire l'iniziale corretta.
  • Laddove il cinese moderno e i dialetti cinesi fin dallo stato di proto-lingue mostrano una /f/, si ricostruisce un suono occlusivo bilabiale in primo cinese medio (*bj, *pj, *phj) a partire dal coreano e dalle pronunce nelle varietà conservative rurali del vietnamita (lo stesso digrafo "ph" suggerisce un suono bilabiale). Lo shanghainese si limita a distinguere tra due riflessi /f/ e /v/, mentre l'Hokkien mostra una conservazione della bilabiale /pʰ/. Le pronunce letterarie in Hokkien sono meno conservative e mostrano una lenizione e debuccalizzazione in /h/.
  • I suoni retroflessi (incluso *nr) vengono individuati grazie alla categoria apposita nel Qieyun, mentre il riflesso in shanghainese (nonostante non abbia consonanti retroflesse) disambigua se sono sonore, sorde o sorde aspirate. I suoni retroflessi sono attestati nei dialetti cinesi mandarini ma sono assenti nei dialetti meridionali fin da quando erano allo stadio di proto-lingue eccetto nel primo proto-Yue; il tardo proto-Yue comunque, secondo la ricostruzione di Anne Yue (2006), mostra come le consonanti retroflesse siano diventate delle palatali sorde. Se in questi dialetti sono presenti suoni retroflessi, essi fanno parte di un substrato lessicale proveniente dai dialetti mandarini per vicinanza geografica (e.g., i prestiti Gan nei dialetti Hakka) o per questione di prestigio delle varietà mandarine. L'antico hangeul, con dei jamo molto particolari e rari, indica solo nei rimari corredati da hangeul i suoni retroflessi. I suoni retroflessi in giapponese sono riadattati come suoni non retroflessi: *dr > /d/, *tr > /t/, *thr > /t/ (in giapponese non esiste l'aspirazione).
  • Lo stacco glottale a inizio sillaba viene ricostruito attraverso il tardo coreano medio, siccome l'antico hangeul aveva un tratto/jamo che indicava lo stacco glottale. In teoria, è preservato anche dal cantonese e nei dialetti Hakka siccome alcune trascrizioni IPA segnalano uno stacco glottale a inizio sillaba invece di un'iniziale zero (zero-onset), ma lo stacco glottale non è ricostruito da Weldon South Coblin già in proto-Hakka (2019);
  • La *ng- a inizio sillaba viene ricostruita con i rimari corredati dall'antico hangeul in coreano e con il vietnamita e cantonese; inoltre, altri dialetti cinesi meridionali conservativi ritengono la *ng-, per esempio lo shanghainese (ma di fronte alla semivocale /j/ e alla vocale anteriore /i/, il suono si palatalizza), il Fuzhouhua (famiglia Min). Nel dialetto Xiamen (Minnan), la pronuncia conservativa talvolta muta in /g/ probabilmente per rinforzo articolatorio. Nel sistema fonetico giapponese, la *ng- a inizio sillaba non esisteva, pertanto è stata approssimata in /g/.
  • Le consonanti aspirate vengono segnalate nel Qieyun e vengono ricostruite anche attraverso il coreano, vietnamita e i dialetti cinesi conservativi come il cantonese, i Min e gli Wu. Il giapponese non possedeva nel proprio inventario consonantico le consonanti aspirate, né le ha introdotte come innovazione nel momento in cui ha ricevuto il substrato di primo cinese medio. Pertanto, in giapponese perdono l'aspirazione. Il coreano ha dei punti problematici siccome la *k e la *kh aspirata a volte convergono in un riflesso /h/ che deriva dalla pronuncia vernacolare del prestito. La pronuncia in /k/ viene comunque attestata, ma è la lettura letteraria. Un esempio è 解 (hae 해 /hai̯/ > /hɛ/; letteraria gae 개 /kai̯/ > /kɛ/; primo cinese medio *keaX).
  • La *s viene ricostruita a partire dal coreano, vietnamita, cantonese e altri dialetti meridionali; la differenza con *z sonora è segnalata dallo shanghainese. Il giapponese palatalizza la sillaba */si/ in /ɕi/ a partire dal periodo Kamakura (tardo giapponese medio, durante lo shogunato), ma si ricostruisce *s dal primo giapponese medio (periodo Heian). Questa palatalizzazione è attestata nell'Arte de la Lingoa do Iapam di João Rodriguez del 1604-1608.
  • Lo stesso vale per la *d e la *t; per la precisione, la distinzione tra sorda e sonora resta conservata in shanghainese. Ma anche la sillaba */di, ti/ si è palatalizzata in tardo giapponese medio in /d͡ʑi/, /tɕi/, ma alcuni dialetti giapponesi non sono stati colpiti da palatalizzazione, per cui questa caratteristica dimostra come tali sillabe in origine avevano una diversa pronuncia.
  • La *l, m, n vengono ricostruite attraverso il coreano, vietnamita, cantonese e altri dialetti meridionali conservativi; in alcuni dialetti meridionali come lo Xiamen (Minnan), /n/ e /l/ si confondono, ma nello stadio di proto-lingua erano ben distinte; restano inoltre distinte nel Fuzhouhua (famiglia Min). In giapponese, la *l è stata approssimata con il suono /ɺ/ retroflesso, che in giapponese antico (periodo Nara) era */r/ polivibrante.
  • La *ny- viene ricostruita attraverso il vietnamita e i dialetti meridionali conservativi come lo shanghainese e l'Hakka (e.g., le scritture dei missioni e il Meixian) nelle pronunce vernacolari/colloquiali, ma non il cantonese siccome il suono si vocalizza in una semivocale /j/. Il giapponese lo approssima con /n/, ma segnala comunque la presenza di una consonante nasale. Nel dialetto di Fuzhou (famiglia Min), si ritrova come /n/, mentre nel dialetto di Xiamen/Amoy (Hokkien, famiglia Minnan) si ritrova perlopiù come "dz" (/d͡ʑ/ palatale), che nell'Hokkien di Gaoxiong/Kaohsiung ha pure perso il contatto tra punta della lingua e palato. Il tardo coreano medio segnala questa consonante siccome tale suono era indicato con il tratto/jamo */z/; la pronuncia non corrisponde, ma la distribuzione del suono corrisponde. In coreano moderno, questo suono è caduto e il jamo è caduto in disuso, ma alcuni dialetti preservano questo suono mutato in /s/. Nelle pronunce in shanghainese colte/letterarie o provenienti dai dialetti mandarini prestigiosi, il suono viene approssimato in /z/ siccome lo shanghainese non ha consonanti retroflesse; ma questa pronuncia fa parte di un substrato.
  • La *p viene ricostruita a partire dal coreano, vietnamita, cantonese e altri dialetti meridionali conservativi; la differenza con *b sonora è segnalata dallo shanghainese. Il giapponese invece l'ha lenita in /ɸ/ attestata; il suono è comunque bilabiale. Questo suono si è poi debuccalizzato in /h/.
  • La *mj-, che in tardo cinese medio diventa */v/ a seguito di una lenizione in un suono nasale labiodentale tra il primo e il tardo cinese medio, ha la consonante bilabiale /m/ ricostruibile dal coreano, dal cantonese e dalla pronuncia arcaica e vernacolare nelle seguenti lingue: vietnamita, shanghainese, Hakka e Hokkien (Minnan). La pronuncia più tarda in shanghainese, vietnamita e Hakka, probabilmente letteraria o derivata da un substrato più tardo (tardo cinese medio o primo mandarino) e/o più prestigioso, contiene una /v/; in vietnamita medio, il suono era *w, dopodiché è mutato per rinforzo articolatorio. La pronuncia più tarda o letteraria in Hokkien contiene una /b/. Il giapponese adatta *mj- come /b/ sia perché ricalca la pronuncia del tardo cinese medio */v/, sia perché nel proprio inventario di consonanti non aveva la /v/ e non ha voluto aggiungere questo suono; tuttavia, in delle pronunce più arcaiche, preserva una /m/. La pronuncia letteraria in Hokkien è /b/.
  • I suoni palatali sono segnalati già nel Qieyun. Essi sono ben attestati in cantonese nel dizionario del reverendo Robert Morrison, finito di scrivere nel 1811 e pubblicato nel 1815. La seconda edizione del 1865 inoltre corregge alcuni errori e, con l'ausilio di un apostrofo, segnalata le consonanti aspirate, che Morrison non aveva segnalato. Stando alle parole dello stesso Morrison, già a inizio Ottocento il cantonese stava perdendo la differenza tra i suoni alveolari e palatali. Oggi i due tipi di suono hanno subito una convergenza nei suoni alveolari, per cui la differenza viene attestata bene nel dizionario di Morrison.
  • Le due consonanti *x e *h, distinte in consonante sorda e sonora, in vietnamita e coreano convergono in una /h/ muta, mentre in cinese moderno standard convergono in un'aspirazione che si è poi palatalizzata se seguita dalla semivocale *j. In giapponese, vengono approssimate con /k/ e /g/ e un esempio è proprio la parola "kanji". In proto-Yue sono ben distinte: *x è mutata in tardo proto-Yue in *ʍ e in cantonese moderno in /f/, mentre *ɣ si è vocalizzata nella semivocale /j/.

Ricostruzione delle consonanti finali

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  • La *-n viene ricostruita a partire dal coreano, vietnamita, cantonese, nei dialetti Hakka conservativi (e.g., le scritture dei missionari e il Meixian) e alcuni dialetti Wu (nei dialetti meno conservativi, le code nasali si confondono tra loro o cadono lasciando come sola traccia una nasalizzazione della vocale). Il giapponese ha una -n come coda di sillaba comparsa durante il periodo Heian proprio a causa dell'influsso del substrato di primo cinese medio sulla lingua; nel periodo Heian si parlava il primo giapponese medio, per cui il giapponese antico (periodo Nara) non aveva alcuna finale di sillaba.
  • La *-m viene ricostruita a partire dal coreano, vietnamita, cantonese (nelle sillabe che iniziavano per *bj-, *pj- e *phj-, solo il cantonese di Taishan conserva la *-m) e nei dialetti Hakka conservativi (e.g., le scritture dei missionari e il Meixian); il giapponese contemporaneo non distingue una -m a fine sillaba nel lessico sino-giapponese, tuttavia le primissime trascrizioni di tali prestiti nelle varietà più antiche di giapponese accomodavano la *-m con la sillaba -mu */mu/. Nei dialetti Wu, la *-m ha subito una convergenza in *-n fin dal proto-Wu secondo la ricostruzione di Ballard (1969).
  • La *-ng viene ricostruita a partire dal coreano, cantonese e nei dialetti Hakka conservativi (e.g., le scritture dei missionari e il Meixian); il vietnamita la segnala ma ha subito una palatalizzazione in -nh laddove preceduta da una vocale anteriore, mentre nel dialetto shanghainese a volte cade nasalizzando la vocale precedente e a volte vi converge la *-m del primo cinese medio già dal proto-Wu: lo shanghainese dunque non è interamente affidabile. In giapponese, la *-ng veniva vocalizzata in -u */ũ/ o, di fronte a vocali anteriori, in -i /ĩ/. Pertanto, si formava un dittongo chiuso nasalizzato che oggi culmina in un allungamento vocalico. L'allungamento vocalico è sorto durante il periodo del tardo giapponese medio, ovvero durante il periodo Kamakura come attesta l'Arte da Lingoa de Iapam di João Rodriguez del 1604-1608.
  • La *-p viene ricostruita a partire dal coreano, vietnamita, cantonese, nei dialetti Hakka conservativi (e.g., le scritture dei missionari e il Meixian) e in numerose sillabe nei dialetti Min specificatamente del gruppo Minnan (e.g., Hokkien), in Fuzhouhua (Minbei) e nel Fu'an (Mindong); in giapponese, è segnalata da un allungamento vocalico siccome veniva accomodata con l'uso della sillaba */ɸu/ da cui è caduto il suono fricativo. In generale, in giapponese gli stop senza rilascio di suono udibile non esistevano, per cui tali consonanti vengono articolate con il rilascio di suono udibile e vengono mutate in sillabe siccome gli si aggiunge una vocale. La *-p non è preservata in tutti i dialetti Wu, siccome già in proto-Wu ha subito una convergenza in *-k o *-t secondo la ricostruzione di Ballard (1969). Nei dialetti Wu, Min e Hakka non conservativi, la *-p come anche gli altri stop in coda di sillaba si leniscono e debuccalizzano in uno stacco glottale.
  • La *-t viene ricostruita a partire dal coreano, vietnamita, cantonese, nei dialetti Hakka conservativi (e.g., le scritture dei missionari e il Meixian) e nel dialetto di Fu'an (Mindong) e in svariate sillabe del dialetto Xiamen/Amoy (Minnan). In coreano la *-t è accomodata in modo sistematico come /l/~/ɾ/ monovibrante siccome la pronuncia degli hanja deriva da quella di una varietà di cinese in cui la *-t si era lenita in una *-ɾ per poi cadere. Si può ricostruire anche da alcuni dialetti Wu conservativi. In giapponese, la *-t veniva accomodata con la sillaba */tu/ e */ti/, oggi pronunciate /t͡sɯ/ e /t͡ɕi/ (la seconda si palatalizza in tardo giapponese medio). Altri dialetti cinesi meridionali conservativi ritengono la *-t.
  • La *-k viene ricostruita a partire dal coreano, vietnamita, cantonese, nei dialetti Hakka conservativi (e.g., le scritture dei missionari e il Meixian) e nei dialetti Min specificatamente Minnan (e.g., Hokkien) e Mindong (e.g., Fu'an); in giapponese, veniva accomodata con la sillaba */ku/, oggi pronunciata /kɯ/ siccome la vocale ha perso l'arrotondamento delle labbra. Si può ricostruire anche da alcuni dialetti Wu conservativi.
  • Le due consonanti aspirate vengono distinte in sorde e sonore già nel Qieyun e vengono ricostruite come glottidali o velari (i due suoni potevano anche essere allofoni). Gli indizi sulla loro presenza sono in coreano, vietnamita, cantonese e altri dialetti meridionali conservativi. In giapponese, l'aspirazione sorda e sonora veniva accomodata con un suono occlusivo velare /k/ oppure /g/.

Altre considerazioni

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  • Alcuni dittonghi in primo cinese medio sono confermati dal coreano, vietnamita, cantonese e altri dialetti meridionali conservativi, mentre in giapponese sono confermati solo se si osserva l'attestazione antica della pronuncia: prima del periodo Kamakura esistevano le sillabe */kwe, kwi, gwe, gwi/, poi mutate in /ke, ki, ge, gi/ per monottongamento, per cui un dittongo diventa un monottongo; tale monottongamento si può interpretare come un caso di sincope, ovvero di caduta di suono all'interno di una sillaba. Sempre nel periodo del tardo giapponese medio, sono spariti anche i dittonghi */we, wi/ in isolamento siccome si sono monottongati in /i/. Un esempio di questo fenomeno si può notare nel kanji 鬼 ("fantasma, demone, spirito"): cinese standard guǐ /kwei/, coreano moderno 귀 (gwi /kwi/), vietnamita moderno quỷ /kwi˧˩/, cantonese moderno "gwai2" /gwɐi̯/ (intonazione crescente), primo cinese medio */kjwɨj/. In giapponese moderno, con la lettura on'yomi, si pronuncia キ /ki/, ma in primo giapponese medio era くゐ */kwi/.
  • Un altro dittongo confermato dal coreano, vietnamita, cantonese e altri dialetti meridionali conservativi e confermabile solo dal giapponese antico è il dittongo in cinese moderno /wa/, ereditato da un dittongo simile in primo cinese medio. Infatti, all'inizio del Periodo Edo e dunque dello shogunato Tokugawa (1644), anche le sillabe /kwa, gwa/ ben attestate sono sparite in primo giapponese moderno: il dittongo /wa/, quando era nucleo di sillaba, si è monottongato in /a/, ma le attestazioni in giapponese medio consentono di ritrovare e confermare il dittongo. Il primo giapponese moderno è anche il periodo in cui */u/ ha perso l'arrotondamento delle labbra. Un esempio è il kanji 瓜 ("anguria"): cinese standard guā /kwa/, coreano moderno 과 (goa /kwa/), vietnamita moderno "qua" /kwa/, cantonese moderno "gwaa1" /gwa:/ (intonazione piatta acuta), primo cinese medio *kwae. In giapponese moderno secondo la Kan-on è カ /ka/, ma in giapponese medio era くわ */kwa/; inoltre la pronuncia Go-on, più antica, è け /ke/ e in giapponese medio eraくゑ */kwe/.
  • Quanto detto sopra resta valido pure se la sillaba era chiusa dalla coda nasale -n in giapponese. Un esempio è 館/馆: cinese moderno guan3, primo cinese medio *kwanH. In giapponese moderno Go-on è /kan/, ma in giapponese medio è くわん */kwan/. Questo fenomeno di caduta della semiconsonante */w/ in realtà è presente in altre sillabe ancora come 團 *dwan, in giapponese fin da sempre /dan/ oppure 端 *dwan, fin da sempre /tan/. Coinvolgerebbe quindi anche i suoni dentali e l'aspirazione in cinese medio, perché si può fare un ultimo esempio 換/换 *hwanH, oggi /kan/.
  • Il dittongo */wo/ del cinese medio tende a ridursi in /o/ in giapponese, se e preceduto da consonante. In isolamento, non trascrive nessun kanji. Due esempi sono 婚 e 昏, entrambi *xwon /xwon/ in cinese, che sono sempre stati /kon/ in giapponese. Un terzo esempio è 国 *kwok, in giapponese /kokɯ/ fin da sempre.
  • Per fare un paio di rapidi esempi contenenti "kan", si possono prendere 館/馆 *kwanH, oggi /kan/, e 款 *khwanX, oggi /kan/. Questo fenomeno di caduta della semiconsonante /w/- in realtà è presente in altre sillabe ancora come 團 *dwan, in giapponese moderno /dan/ oppure 端 *dwan, oggi /tan/. Coinvolgerebbe quindi anche i suoni dentali e l'aspirazione in cinese medio, perché si può fare un ultimo esempio 換/换 *hwanH, oggi /kan/.
  • Il dittongo /wa/ resta inalterato e conservato lungo tutta la storia del giapponese.
  • La *i in primo cinese medio in quelle che sono le sillabe contemporanee "zi, ci, si, zhi, chi, shi, ri" è ricostruita dal coreano, vietnamita, cantonese e giapponese.
  • Alcuni dittonghi in *j nel loro adattamento in coreano contemporaneo perdono la semivocale, ma il tardo coreano medio conserva svariate semivocali /j/ nelle sue trascrizioni. Inoltre, alcuni dittonghi come *aw sono oggi monottongati in /o/ breve, ma nei rimari di cinese corredati da hangeul viene attestato un dittongo anche se è un'attestazione posteriore in quanto l'antico hangeul è stato promulgato il 9 ottobre 1446, dunque durante il periodo del mandarino medio (dinastia Ming). Ma i dati linguistici permettono di proiettare il dittongo indietro nel tempo, fino al sistema fonetico del Qieyun e dunque del primo cinese medio.

Accomodamento delle pronunce nelle lingue sino-xeniche antiche

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Si indicano qui altre considerazioni e delle tabelle riassuntive di tutte le mutazioni dal primo cinese medio nelle lingue sino-xeniche (che consentono anche di vedere come le lingue sino-xeniche hanno adattato i prestiti del primo cinese medio).

Mutazioni dal primo cinese medio al giapponese

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  • Nel giapponese arcaico non esisteva né il suono /d͡z/ occlusivo (esisteva una */ⁿz/ fricativa) né il suono /d͡ʑ/, che per esempio si ritrova oggi nella parola "kanji" (sarebbe una palatalizzazione di /d͡z/, aggiunto più avanti e in cui convergono */d͡z/ affricata, */z/ fricativa insieme anche a */ʑ/ e */d͡ʑ/ palatali del cinese medio).
  • Per rimanere in tema di gruppi vocalici, siccome in giapponese moderno /je/ fa parte del katakana per traslitterare prestiti moderni, nella pronuncia attuale dei kanji il suono appare sostituito: ad esempio, la sillaba in cinese medio è *sjew, mentre in giapponese è /ɕjo:/, che si scrive (e ricostruisce) "shou": o è stato trasformato o muta per l'effetto della -/u/. Se non si trasforma, è riconoscibile in versione semplificata, senza la semivocale /j/-, come in *gjenX, in giapponese /ken/.
  • Vocali anteriori aperte in cinese medio come ad esempio */æ/ presente in cinese medio, siccome nel giapponese arcaico non sono probabilmente mai esistite, sono state quindi approssimate in /a/ oppure /e/. In giapponese poi c’è spesso molta confusione nel distinguere le occlusive sorde da quelle sonore /b; p/ (oggi /b/ oppure /h/), /d; t/, /g; k/: anche in cinese oggi non c’è una distinzione netta, appartenente invece al cinese medio e a dialetti come lo shangainese.
  • In giapponese non sono mai esistite le consonanti retroflesse, presenti in cinese medio. Rispettivamente, *tr e *trh sono diventate /t/, *dr è diventata /d/ e *sr è diventata /s/, *zr è diventata /d͡z/: perdono tutte la retroflessione. Tutte quelle rimaste, che sono le affricate retroflesse *tsr e *tsrh, diventano /s/: si perde il contatto tra organi.
  • In giapponese, le palatali occlusive del cinese medio */t͡ɕ/ e */t͡ɕʰ/ vengono approssimati in /s/ perché questi suoni, eccetto per /t͡ɕi/ (ma che anticamente era /ti/), non sono mai esistiti in giapponese. Si può quindi concludere che nell'odierna /s/ convergono *s, *sr, *ts, *tsh, *tsr, *tsrh e *sy palatale. Un discorso analogo si può fare anche sul suono */t͡s/ del cinese medio, mai esistito in giapponese a parte nel caso /t͡sɯ/, che però anticamente era /tu/.
Mutazioni Spiegazione e aggiunte
1 *-n, *-m > -n, -mu */mu/ > -n Oggi non c'è differenziazione tra -n e *-m a fine sillaba: entrambi convergono in /n/, come in cinese moderno.

Questo suono nasale è poi assimilabile in base a consonante successiva.

2 *Cʰ > [ø] Non esiste nessuna consonante (C) aspirata in giapponese, quindi l'aspirazione cade.
3 */d͡z/, */z/ > /d͡z/ (+/d͡ʑi/) /z/ non esiste in giapponese moderno, quindi il suono si approssima, convergendo con /d͡z/.

/d͡zi/ oggi si palatalizza in /d͡ʑi/.

4 -/wa/, -/wan/, -/wi/, -/we/, -/wo/ > caduta di -/w/- "Wa" in isolamento può esserci; "wo" non si usa nei kanji ma come particella per indicare di solito il complemento oggetto diretto. Oggi si riduce in /o/.

[Consonante+W+vocale] non esiste in giapponese perché questa combinazione si monottonga.

5 *ae > /a/, /e/ Approssimazione di vocale: /æ/ e /ɛ/ non esistono in giapponese.
6 *k-, *kh-, *g- > /k/-, /g/- Inoltre, niente palatalizzazione rispetto al cinese moderno, in cui invece avviene.
7 *d-, *t-, *th- > /d/-, /t/- Caduta di aspirazione: le aspirate non esistono in giapponese.
8 */x/- e */ɣ/- > /k/- e /g/- L'aspirazione sonora non esiste in giapponese, quindi si approssima in /g/-.

In più l'aspirazione /x/ è un suono che non ha sillabe ad hoc in giapponese, quindi si approssima in /k/-.

9 */ɨ/ > /i/ Approssimazione di vocale: /ɨ/ non esiste in giapponese.

Anche nelle sillabe di cinese moderno che oggi hanno /ɨ/ si ritiene la */i/ e */j/ dell'Early Middle Chinese.

10 *-/ŋ/ > -/u/, che culmina in /o:/; -/i/ La scelta della vocale dipende dall'armonia vocalica.
11 *b-, *p- > /h/-, /b/- Alcune sillabe perdono il suono bilabiale, mutato in un'aspirazione sorda.
12 */je/ > [ø] /je/ non si forma mai, non esiste nemmeno nel sillabario katakana (ma si può formare in quello hiragana), quindi si evita con semplificazioni e mutamenti.
13 */aw/ > /o:/ Allungamento vocalico.
14 */ŋ/- > /g/- Approssimazione di consonante: /ŋ/- non esiste in giapponese.
15 */ɲ/-, */n/- > n Approssimazione di consonante: /ɲ/- non esiste in giapponese, quindi si depalatalizza in /n/-.
16 */l/- > /ɹ/- Approssimazione di consonante: /l/ non esiste in giapponese, si sostituisce allora con */r-/, oggi non più vibrante.
17 *-k > > *-/ku/, oggi pronunciato -/kɯ/; -/ki/ Ritenzione dello stop senza rilascio di suono, mutato in stop con rilascio di suono attraverso l'aggiunta della vocale, sempre in base all'armonia vocalica.
18 *-t > */tu/, oggi -/t͡sɯ/; */ti/, oggi /t͡ɕi/ Ritenzione dello stop senza rilascio di suono, mutato in stop con rilascio di suono attraverso l'aggiunta della vocale, sempre in base all'armonia vocalica.
19 *-p > -/u/ *-p oggi non viene ritenuto e culmina in un allungamento vocalico.
20 */ʔ/- > [ø] In giapponese non esiste lo stacco glottale/colpo di glottide a inizio sillaba.
21 *tr-, *trh- > /t/- Le retroflesse non esistono in giapponese, quindi il suono si approssima.
22 *dr- > /d/- Le retroflesse non esistono in giapponese, quindi il suono si approssima.
23 *s-, *sy-, *sr-, *tsr-, *tsrh-, *tsy-, *tsyh- > /s/- Le retroflesse non esistono in giapponese, quindi il suono si approssima.
24 Nuclei di sillaba complessi > si semplificano I nuclei di sillaba complessi, con almeno tre membri, non esistono in giapponese, quindi si semplificano a prescindere con riduzioni.
25 -*/jwe/, -*/jwij/, -*/jwɨj/ > -/i/ "we" e "wi" non si usano più nemmeno in isolamento; "wo" non si usa; "wa" sì.

Da ricordare anche la regola della caduta di -/w/- dentro una sillaba giapponese.

26 *mj- > /m/- o /b/- o entrambi In cinese moderno, alcune sillabe che iniziavano in *mj- hanno perso questo attacco di sillaba,

riducendosi in /w/-.

In giapponese tendono a preservare /m/- o la mutano in /b/- o hanno una doppia versione.

27 (*m- e *n- > restano invariati) Questi suoni sono presenti sia nel Middle Chinese sia nel giapponese.

Mutazioni dal primo cinese medio al coreano

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  • I suoni */t͡s/ e */t͡sh/ non avevano la palatalizzazione in origine. In Nordcorea, siccome si pronunciano ancora così, la pronuncia è conservativa. Ad esempio, il sinogramma , in cinese moderno zì /t͡sɨ˥˩ / (quarto tono) e in cantonese "zi6" /t͡si:/ (tono piatto grave), in coreano si pronuncia /t͡ɕa/ in Sudcorea, /t͡sa/ in Nordcorea. Pertanto, in Sudcorea questi suoni hanno subito una palatalizzazione. Nel corso dell'evoluzione linguistica o dell'influsso dei dialetti, è normale che le vocali mutino.
  • Il suono /l/, che oggi si pronuncia /ɾ/ se intervocalico, trascrive la */l/ in cinese (in cinese moderno e cinese medio non esistono consonanti vibranti, al contrario del cinese antico). Tutte le sillabe in cui si trova /l/ all’inizio (che in coreano moderno non si modifica se la sillaba non è a inizio parola) avevano sempre */l/ in cinese medio e tuttora in cinese mandarino /l/, come : si pronuncia /lo/ (cinese medio */lu/ con tono già discendente), ma se a inizio parola si muta in grafia e pronuncia in 노 /no/, regola che vale con tutti gli altri casi in Sudcorea. Un esempio è 道路 도로 /doɾo/, "strada", che in cinese mandarino è dàolù e in cantonese dou6 lou6 .
  • In coreano non c'è mai stata la distinzione netta tra consonante sorda e sonora senza aspirazione, come in cinese medio e shanghaiano. Quindi, i suoni */p/ e */b/ del cinese medio non hanno particolare distinzione in coreano. Lo stesso discorso si può fare pure sulla coppia */s/ - */z/, */t͡s/ - */d͡z/, */t͡ɕ/ - */d͡ʑ/ (in coreano queste due coppie sono allofoniche: semplicemente, nel nord non avviene la palatalizzazione) e */k/ - */g/ in cinese medio. Quindi, in coreano c'è un unico esito e grafia, che di solito tende a realizzarsi sonora eccetto se a inizio frase. Un esempio chiarificatore di convergenza è *s, *z > /s/, in cui convergono pure *sy, *zy e *sr. Un altro più semplice è *x sorda e *h sonora che convergono in un'odierna /h/.
Mutazioni Spiegazione e aggiunte
1 *-t > -l Deriva da una varietà settentrionale del tardo cinese medio. Si pronuncia /l/ e, se intervocalica, /ɾ/ monovibrante sonora.
2 *ea, *ae > sostituite con approssimazione vocalica Nel coreano moderno non esiste una vocale che trascrive /æ/ e /ɛ/, mentre in passato ㅐ si pronunciava */ai̯/,

così come scritto.

3 *-w > l'intero cluster vocalico si semplifica o sostituisce -/w/ non esiste nell'inventario dei nuclei di sillaba in coreano.
4 *tsr, *tsrh, *tr, *dr > /tɕ/, /tɕʰ/ Le retroflesse non esistono in coreano moderno, quindi il suono si approssima. L'aspirazione si ritiene.
5 *sr > /s/ Le retroflesse non esistono in coreano moderno, quindi il suono si approssima.
6 */ŋ/- > [ø] /ŋ/- a inizio sillaba non esiste in coreano, quindi cade.
7 */ɲ/- > [ø] /ɲ/ non esiste in coreano. Si potrebbe approssimare in /n/-, ma a inizio sillaba tende a cadere.
8 */n/- > [ø] /n/- tende a cadere per regola, anche se talvolta si ritiene se il carattere appare dentro la parola e non all'inizio.
9 */ɨ/ > /i/ /ɨ/ non esiste in coreano e la vocale che vi assomiglia, /ɯ/ e la versione semivocalica /ɰ/, non sono usate.

Quindi si approssima con /i/.

10 */x/-, */ɣ/- > /h/- Non esiste l'aspirazione sonora in coreano, quindi si desonorizza.
11 *k-, *kh- > /k/-, /h/- (inoltre, *g- > k-, g-) Non esiste nessuna differenziazione in coreano. Inoltre, in dei casi legati alla pronuncia vernacolare il coreano rende la consonante occlusiva come fricativa /h/.
12 *d-, t- > niente più differenziazione Non esiste nessuna differenziazione netta in coreano.
13 *b-, *t- > niente più differenziazione Non esiste nessuna differenziazione netta in coreano.
14 *s-, *z-, *sy-, *zy-, * sr-, *tsy-, *dzy-

> /s/-

Le retroflesse non esistono in coreano moderno, quindi il suono si approssima.

Se /s/- è seguita da -/i/ e -/j/-, in Corea del Sud si palatalizza, idem /d͡z/; in Corea del Nord no.

/z/ non esiste in coreano moderno, quindi si desonorizza in /s/.

15 -s coreano > -/t̚/ In delle sillabe sporadiche, è un utile relitto grafico del cinese arcaico, che si pronuncia come -t.

In quasi tutti i casi, la *-s del cinese arcaico è caduta, originando il quarto tono in cinese medio e snellendo l'inventario di finali di sillaba.

16 */ʔ/- > [ø] Nel coreano moderno non esiste lo stacco glottale a inizio sillaba, che cade.

Nell'Old Chinese era presente anche a fine sillaba, poi è caduto e ha originato il secondo tono in cinese medio, in più l'inventario di finali di sillaba si è snellito.

17 Nuclei di sillaba molto complessi

> si semplificano

Il coreano contiene dei nuclei di sillaba anche complessi, ma non hanno lo stesso grado di complessità di quelli del primo cinese medio, quindi si semplificano.
18 *mj- > m- Mentre dal cinese medio al cinese moderno *mj- si perde in alcune sillabe che oggi iniziano con /w/-, in coreano resta la /m/-.
19 (*s-, m-, l-, tsy-, tsyh-, -m, -n, -ng, -p

> non mutano in coreano)

Questi suoni a inizio sillaba esistevano già in coreano, insieme agli stop -p e -k.

Mutazioni in vietnamita medio e moderno

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  • Alcune lettere hanno una diversa pronuncia da quella standard (lo standard sarebbe Hanoi (河内 in caratteri chu nom), ma nel sud, a Saigon (se il nome ha un'origine sino-vietnamita, un modo di scrivere è 柴棍), o Ho Chi Minh City (Thành phố Hồ Chí Minh, "城鋪胡志明"), ce n’è un altro: S era */ʂ/ (resta così nella pronuncia meridionale; i suoni retroflessi furono introdotti per l’influsso del cinese);
  • X, oggi /s/, era */ɕ/, come se fosse pinyin;
  • KH, oggi /x/, era */kʰ/;
  • TR era */ʈ/ (resta simile nel sud, perché è /ʈ͡ʂ/), che rende anche il medesimo suono nel cinese medio in versione sorda e sonora */ɖ/ e anche */ʈ͡ʂ/: si assimilavano tutti in */ʈ/ vietnamita, oggi ʈ͡ʂ/ nel sud;
  • D era */ð/ fricativa interdentale sonora, oggi approssimata a /z/ nel nord. Le sillabe che in vietnamita hanno questo suono in cinese mandarino iniziano con Y-.
  • G era un suono fricativo */ɣ/, che si palatalizzava nel caso "GI" */ʝ/ e simili (oggi si palatalizza ulteriormente in /z/); si trova in sillabe che in cinese mandarino iniznao con J- derivato da palatalizzazione dal Primo Cinese Medio;
  • PH era /pʰ/ così come scritta e oggi è /f/ (una simile mutazione in /f/ è avvenuta anche in bengali). Tutti i prestiti cinesi che in cinese medio avevano *pʰ- quindi nel vietnamita non odierno conservavano questa pronuncia. Il suono bilabiale aspirato è ancora pronunciato da alcuni parlanti nel nord del paese, altrimenti si può sentire come un suono fricativo, cioè una sorta di "f" soffiata, /ɸ/.
  • Il suono P- /p/ è presente solo in prestiti. Comunque, la *p- del cinese medio diventa un'odierna /b/, che conserva anche la *b-. Non c'è anche distinzione tra *k- e *g- del cinese medio perché /g/ in vietnamita non esiste: diventano entrambi /k/ sorda. Non c'è mai stata distinzione tra aspirazione sorda *x /h~x/ e sonora *h /ɦ~ɣ/ del cinese medio: in vietnamita sono tutte e due sorde /h/. Al contrario, c'è distinzione tra */t/- e */d/-. A parte l'ultimo caso si può concludere che, nel distinguere tra occlusiva sorda e sonora, il giapponese fa confusione, il coreano non fa distinzione perché esiste un'unica versione di consonante occlusiva non aspirata e il vietnamita le rende tutte con un'unica versione.
  • R non in cluster era /ɹ/ (nel sud è /ʐ/, abbastanza simile; questo suono è identico alla R- in pinyin).
  • Esisteva poi una "b" in stampatello con uno svolazzo in basso, pronunciata */β/ e che oggi converge con la lettera V /v/, che però in passato era /w/: il suono /v/ in vietnamita medio non esisteva. Quindi, c’erano due lettere e due suoni distinti, oggi diventati un solo suono rappresentato da un'unica lettera (quindi da V si può ricostruire un’antica /w/ oppure /β/, che in vietnamita arcaico, lingua non attestata perché senza alfabeto e dizionari in cui si spiega la pronuncia, era non fricativa ma occlusiva */p/ o */b/). Il suono */β/ comunque non appartiere al lessico sino-vietnamita.
  • In vietnamita non esistono i suoni */t͡s/ - */d͡z/ e */t͡sʰ/ del cinese medio: si approssimano in /t/ e /tʰ/, da fricativi a occlusivi dentali.
  • In vietnamita, molti suoni palatali del cinese medio (*/ɕ/, */ʑ/ e */d͡ʑ/) sono diventati /tʰ/. Gli ultimi tre, sono rispettivamente */t͡ɕ/ > /c/, */t͡ɕʰ/ > /ɕ/, e */ɲ/ > /ɲ/, invariato. Il suono /c/, che in vietnamita si scrive "ch" ed è anche a fine parola, si pronuncia come una /k/ che sporge in avanti, individuabile se si pronuncia alla massima velocità "ke-ki-ke-ki-ke-ki-ke-ki". "Ch" /c/ non va confuso con /k/, scritto "c"-, "k", "q"(u).
  • Nelle finali, c’erano anche il colpo di glottide finale, la –s e la -h, poi spariti. La loro sparizione ha condizionato il sistema tonale.
  • I sinogrammi sono stati adottati molto tempo prima del vietnamita medio (vietnamita antico/Ancient Vietnamese), in cui sono nati tutti e sei i toni e, ancora prima, vietnamita arcaico/Archaic Vietnamese, iniziato nel X secolo e finito nel XV). Queste varietà tuttavia non si riescono a ricostruire, mentre invece si riesce a ricostruire il vietnamita medio, il proto-vietnamita (dal VII al IX secolo, senza i sinogrammi) e il pre-vietnamita, una lingua detta "Viet-Muong" che ha originato sia il proto-vietnamita sia la lingua Muong.
  • Il vietnamita medio poteva anche avere tre cluster a inizio sillaba, mentre oggi non ne ha più perché si sono semplificati in un unico suono, convergendo con quelli già esistenti. Per la precisione, */tl/ converge oggi in TR */ʈ/ (in cui converge anche il medesimo suono nel cinese medio */ʈ/ e */ɖ/), */ɓl/ converge in pronuncia meridionale in TR e */ml/, poi /mɲ/, si è oggi semplificata in /ɲ/.
  • Esisteva già in vietnamita medio /ɲ/-, invariato rispetto al cinese medio, e anche il suono /ŋ/ sia inizio parola (oggi scritto "ng"- o "ngh"-), sia come coda e inoltre -/ɲ/ poteva essere anche a fine parola (oggi, converge in /ŋ/ oppure, al sud, in /nʲ/).
  • Le sillabe che sono colpite dalla caduta di *mj- dal cinese medio al cinese moderno sono spesso colpite dallo stesso fenomeno anche in vietnamita. Mentre in cinese oggi iniziano con /w/-, in vietnamita iniziano con /v/-. Raramente hanno una doppia versione in cui si preserva la /m/-.
  • Le finali del cinese medio *-n e *-m sono rimaste invariate, mentre *-ng può conservarsi o mutarsi nell'odierno -nh */ɲ/, che oggi si pronuncia */ʲn/ nel meridione. Gli stop del cinese medio *-p e *-t tendono a conservarsi, mentre *-k si trascrive oggi -c, oppure è diventato -ch (-/ʲk/ nel nord; -/t/ nel sud, molto diverso). Di contro, il colpo di glottide a inizio sillaba si è perso o, se presente, non si trascrive.
Mutazioni (in vietnamita medio e moderno)

(la pronuncia meridionale moderna è più conservativa)

Grafia, pronuncia moderna, spiegazioni e aggiunte
1 *th, *sy, *zy, *dzy, *tsh > */tʰ/- > /tʰ/- TH-
2 *tr, *trh, *dr, *tsr > */ʈ/- > /ʈ/- TR-. Vi converge pure il cluster del vietnamita medio */tl/ e */ɓl/ > /ʈ/-.
3 *p-, *b- > */b/- > /ɓ/- B-
4 *k-, *g- > */k/- oppure */c/ > /k/- e /c/-;

se non è occlusivo, il suono è fricativo */ʝ/ > /z/

K-, C-, Q- (se seguita da "u", come ad esempio nella sillaba "quy") /k/ oppure CH- (/c/). Per i casi in cui si accomoda come */ʝ/ > /z/, vedi sotto.
5 *x-, *h- > */h/- > /h/- H-
6 *s-, *z-, *t-, *ts-, *dz- > */t/- > /t/- T-
7 *tsy- > */c/- > /c/- CH-
8 *tsyh- > */ɕ/- > /s/- X-
9 *-s > [ø] (presente in Old Chinese, inesistente oggi in vietnamita) La *-s a fine sillaba dell'Old Chinese oggi è completamente persa in tutte le lingue sino-xeniche.
10 -*ʔ > [ø] Lo stacco glottale a fine sillaba dell'Old Chinese oggi è completamente perso in tutte le lingue sino-xeniche.
11 *-ng > -*/ŋ/ oppure -*/ɲ/ > /ŋ/ oppure /ɲ/ -NG (/ŋ/ -), -NH (-/ɲ/)
12 *-k > -*/k̚/ -C, -CH (specialmente se preceduto da i, ê: "-ich", "-êch"); -*/k̚/ > /k̚/.
13 *ʔ- > [ø] Anche se in alcune analisi si prende in considerazione come consonante presente, oggi non si trascrive.
14 *sr-, *tsrh-, *dzr- > */ʂ/- > /ʂ/ S-
15 Nuclei di sillaba estremamente complessi > si semplificano. Anche se in vietnamita esistono svariati trittonghi, l'inventario non è tale da riprodurre tutto quello del Primo Cinese Medio.
16 *mj- colpito da caduta > */w/- e/oppure */m/- > /v/ e /m/ V-, M-. Si può trovare anche una doppia versione.
17 (*t, *d, *ph, *m, *n, *l, *ng-, *kh, *th, *ny, *sr, w- > non cambiano in vietnamita medio; T-, Đ (minuscolo đ), PH, M, N, L, NG(H)-, KH, TH, NH, V.

NG- aggiunge una "H" per meri motivi di spelling se succeduta da i, e, ê: nghi-, nghe-, nghê-;

PH (*/pʰ/ > /f/ oppure /ɸ/; resta */pʰ/ in delle varietà del nord);

KH (*/kʰ/ > /x/);

V (*/w/ > /v/). La stessa convergenza si ricava a partire dal Primo Cinese Medio *mj;

in *ny converge pure il cluster vietnamita *ml;

!!! D (*/ð/ a Hanoi, secondo de Rhodes; */j/ nel sud > /z/; resta /j/ al sud).

Trascrive una */j/- in Primo Cinese Medio

(18) R, G(H), V come suoni del vietnamita moderno R- (/ɾ/ monovibrante oppure /ɹ/ senza contatto tra organi);

G- (*/ɣ/ > /ɣ/). Se succeduta da i, e, ê si aggiunge una "H": ghi-, ghe-, ghê-, in più il suono si palatalizza ulteriormente: */ʝ/ > /z/. Le pronunce sono ricostruite dalle informazioni di de Rhodes, ma a sua volta deriva da

un suono più antico che non era fricativo ma occlusivo (*/ʝ/ < */ɟ/).

Questo suono veniva pure usato in sillabe che in cinese mandarino oggi appaiono come J-, frutto di palatalizzazione nel dialetto di Pechino (in Primo Cinese Medio avevano un suono velare come */k/ seguito dalla semiconsonante *-/j/-);

V- (in questo terzo caso, oltre a */w/ e alla caduta di *mj, vi converge pure la fricativa bilabiale sonora */β/ del vietnamita). Questo suono in vietnamita medio si scriveva con la lettera "b" con svolazzo inventata da de Rhodes, lettera oggi sparita

(vocali

viet.)

a: /a:/ (ma nei dittonghi/nuclei di sillaba "ua, ưa, ia" si defonologizza in una vocale neutra/schwa trascritta con /ə̯/. È lunga e in alcune varietà si può aprire parecchio).

Dittonghi: ai, ao /a:u̯/, au, ay (/ai̯/, l'unico caso in cui è breve). Il tono si modula sempre sulla vocale che ha il diacritico.

(vocali

viet.)

ă: /ă/ ("a" breve e abbastanza sfuggita; è sempre in sillaba chiusa da consonante: ăc, ăm, ăn, ăng, ăp, ăt)
(vocali

viet.)

ê: /e/ (in "iê/yê" si defonologizza in una schwa breve e abbastanza sfuggita /ə̆/).

Dittongo: êu.

(vocali

viet.)

e: /ɛ/ ("e" aperta).

Dittongo: eo /eu/

(vocali

viet.)

i, y: /i/ (la grafia "y" può essere ingannevole. Tolti dittonghi come "ay" e "uy" e il fatto che in isolamento e a inizio sillaba la vocale si scrive "y", lo spelling in tutti gli altri casi è perlopiù libero. Può formare dittonghi /j/-).

Dittonghi: ia, ya, iê (schwa), yê (schwa), iêu (schwa), yêu (schwa), iu.

(vocali viet.) ô: /o/.

Dittongo: ôi.

(vocali viet.) oo (oppure ôô): /o:/.
(vocali

viet.)

o: /ɔ/ ("o" arrotondata e aperta. In "ao, eo" muta in /u̯/, come nel cinese mandarino "ao" pronunciato con le varietà fonetiche del nord).

Dittonghi: oi, oă /wa/, oa /wa:/, oe /we/.

(vocali

viet.)

u: /u/ (può formare dittonghi /w/-).

Dittonghi e trittonghi: uy, ui, ua, uô, uôi, uơ, uê, uya, uyê, uyu.

(vocali

viet.)

ư: /ɨ/ ("i" pronunciata tenendo una penna tra i denti, come se fosse l'osso di un cane) oppure /ɯ/ ("u" con le labbra non arrotondate).

Dittonghi: ưa, ươ, ưu, ưi, ươi, ươu.

(vocali

viet.)

ơ: /ə/ (schwa/vocale neutra).

Dittonghi: ơi, ơu (arcaico).

(vocali viet.) â: /ə̆/ (schwa/vocale neutra breve e abbastanza sfuggita; è sempre in sillaba chiusa da consonante: âc, âm, ân, âng, âp, ât).

Dittonghi: âu, ây

Evoluzioni successive al primo cinese medio

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Nel tardo cinese medio, si erano formate altre consonanti iniziali, come ad esempio le sonore aspirate (e.g., bh */bʱ/), per cui la distinzione tra consonanti sonore, sorde e sorde aspirate si è spezzata. Inoltre, le tre bilabiali seguite da semivocale *bj-, *pj-, *phj- si erano lenite ed erano mutate in un suono affricato */pf/ e */pfʰ/. L'iniziale *mj-, bilabiale, sempre per lenizione è diventata /ɱ/ labiodentale e dunque /v/ in tardo cinese medio.

Successivamente al tardo cinese medio, è venuto il primo mandarino o "mandarino antico" (早期官话 Zǎoqí Guānhuà o 古官话 Gǔ Guānhuà), che corrisponde al periodo di ascesa e successivo dominio sulla Cina della dinastia Yuan (元朝), che corrisponde al khanato mongolo (1279-1368) durato fino all'avvento dalla dinastia Ming (明朝, 1368-1644). Durante il primo mandarino, tutti gli stop consonantici senza rilascio di suono si sono leniti e debuccalizzati in uno stacco glottale a fine sillaba fino a cadere. La loro caduta ha portato alla riorganizzazione del sistema tonale, siccome il tono entrante è scomparso; per esempio, nel cinese moderno standard, basato perlopiù sul dialetto mandarino di Pechino, il terzo tono (discendente-crescente) è nato proprio a seguito della perdita degli stop a fine sillaba e svariati secondi toni in cinese medio hanno subito una convergenza nel terzo tono. Il primo tono e il terzo tono (discentente) del primo cinese medio restano perlopiù invariati sia in primo mandarino che in cinese moderno standard. Dopodiché, nel primo mandarino sono quasi sicuramente scomparsi i suoni fricativi sonori *z- e *zy-. Era anche nato il suono /f/ tuttora presente in cinese e assente in proto-Min: */pf/ e */pfʰ/ si sono leniti rispettivamente in */f/ e */fʰ/. Successivamente, i due suoni hanno subito una convergenza in */f/. *ny- si è trasformato in un suono retroflesso quasi identico alla coda retroflessa nell'erizzazione (erhua) -R e alla R- in inglese, senza contatto tra organi fonatori e retroflessa, */ɻ/; in più, questo suono era nasalizzato. Le retroflesse *dr, *tr, *trh e *zr sono sparite; il quarto suono è in realtà presente nel cinese moderno standard, ma deriva da un'ulteriore evoluzione di R- probabilmente per rinforzo articolatorio. Infine, la differenza tra consonante sonora-sorda-sorda aspirata è sparita, riducendosi a non aspirata-sorda aspirata, come nel cinese contemporaneo; lo stesso fenomeno ha interessato pure l'aspirazione *h e *x, che hanno subito una convergenza in */h/. Le differenziazioni restano solo in shangainese, mentre gli stop consonantici senza rilascio di suono sono presenti solo in cantonese e in alcune sillabe di dialetto taiwanese, come xue2, che si pronuncia in modo simile a "hok". Nel primo mandarino, era ancora presente *ng- a inizio sillaba. Riguardo alle vocali, la distinzione tra *ju e *jo si è persa, convergendo in *ju, che a sua volta da dittongo si è monottongato in */y/. La stessa mutazione si nota nei trittonghi che iniziavano in *jw-: questo gruppo si riduce in /y/ con valore semivocalico in sillabe aperte, trascritto in IPA come /ɥ/. Era ancora presente la *-m a fine sillaba, ma nelle sillabe che iniziavano in */f/ si erano dissimilate in *-n; il dialetto cantonese di Taishan in tali sillabe preserva ancora l'antica *-m. Nei dizionari di rime di questo periodo, i caratteri avevano la pronuncia indicata con l'alfabeto 'Phags-pa, inventato dal monaco tibetano Drogön Chögyal Phagpa per Kublai Khan. Kublai Khan fu l'imperatore che Marco Polo incontrò durante il suo viaggio in Cina.

Nel mentre, i dialetti cinesi meridionali erano organizzati in un gruppo di proto-lingue (proto-Min, proto-Wu, proto-Hakka, il più tardo è il proto-Yue) che erano andate differenziandosi. Tali lingue ritengono tratti conservativi ma mostrano delle innovazioni rispetto al cinese antico, al cinese degli Han orientali e anche al primo cinese medio. In genere, tutti i dialetti hanno subito la tonogenesi e la caduta dunque dello stacco glottale e della *-s a fine sillaba, hanno perso i cluster iniziali e hanno subito la nascita delle sonanti, cioè di consonanti aventi valore vocalico. Le sonanti nascono dalla caduta del nucleo di sillaba (cioè vocale +eventuale coda di sillaba), per cui resta solo un suono iniziale nasale che si può modulare come intonazione: "m", "ng". Tutti i dialetti cinesi meridionali avevano un sistema tonale a 4 toni secondo le stesse categorie del primo cinese medio, tuttavia già allo stadio di proto-lingue mostrano un fenomeno detto "separazione tonale" (tonal split), per cui tutte le classi tonali si dividono in 2 intonazioni: registro yin (acuto) e registro yang (grave, caldo e maschile) per un totale di 8 toni. Il Qieyun non mostra divisioni di questo tipo. Per esempio, per questo motivo la resa del primo tono varia in altezza da dialetto a dialetto: nello standard attuale di Pechino, su cui tutti i toni si modellano, ha un'altezza acuta, mentre per esempio nel dialetto Wu di Shanghai (shanghainese) e Wenzhou (wenzhounese) è meno acuto, mentre nel dialetto Xiang di Changsha l'intonazione è nel registro medio.

Il cinese parlato tra il periodo Ming (fine del khanato mongolo) e il primo periodo Qing (che deposero i Ming nel 1644) è detto "mandarino Medio" (Middle Mandarin). Durante il Mandarino Medio, in Corea il re Sejong il Grande ha inventato l'alfabeto hangeul (1443). Le rimanenti si sono tutte assimilate in *-n tra il tardo periodo Ming e il primo periodo Qing (清朝), l'ultima dinastia imperiale cinese.

La fase finale non ha un nome preciso, ma si può chiamare "mandarino tardoimperiale" ("lingua franca tardo imperiale") e dura fino a tutta la dinastia Qing (l'ultimo imperatore, Puyi, abdica nel 1912, dopo la Rivolta di Wuhan dell'anno precedente). Nell'Ottocento, il dialetto più prestigioso era diventato quello di Pechino, che aveva sorpassato quello di Nanchino (periodo Ming). Dopo l'inizio Ottocento, è caduta la differenziazione tra /t͡s/ e la palatale /d͡ʑ/, siccome è avvenuta una convergenza verso la seconda. Questa differenza è rimasta però cristallizzata nel toponimo "Tientsin" (Tianjin 天津) e nel nome dell'università di "Tsinghua" (清华大学).

Quanto al cinese moderno standard, la sillaba "er" deriva da una sillaba in primo cinese medio con iniziale *ny. Le retroflesse si sono preservate come suono, ma alcuni suoni non retroflessi nel Qieyun sono diventati retroflessi. La erhua (erizzazione) si è sviluppata per abbreviare la pronuncia di un vocabolo e dare una sfumatura di "piccolo; carino" ed è presente anche negli altri dialetti mandarini, dunque del nord, ma è assente nei dialetti meridionali. Il suono con cui si articola l'erizzazione è nato durante il primo mandarino dall'evoluzione di *ny. La vocale centrale /ɨ/ nelle sillabe "zi, ci, si, zhi, chi, shi, ri" deriva da una *i e sporadicamente *je, *e in primo cinese medio. Infine, la vocale chiusa non arrotondata -e /ɤ/ deriva da una vocale non arrotondata in primo cinese medio seguita da uno stop. In svariati casi era /ap̚; at̚; ak̚; ok̚/, "e" in isolamento deriva da */ʔɛk̚; ŋak̚/ e "re" era sempre */ɲet̚/. La sillaba "yan" /jɛn/, trascritta con un pinyin fuorviante, aveva già una pronuncia simile (perlopiù */jen; jem/ anche con la vocale più aperta). La *ng- a inizio sillaba è caduta, mentre tutte le *-m si sono dissimilate in -n. Il cinese moderno standard non preserva la distinzione tra consonante iniziale sonora-sorda-sorda aspirata del primo cinese medio e shanghainese. In linea con il primo mandarino, i dittonghi *ju, *jo e il gruppo di semivocali *jw- si semplificano in /y/ e /ɥ/. Le tre retroflesse *dr, *tr, *trh convergono in /ɖʐ~ʈʂ, ʈʂʰ/. Il dittongo *oj con vocale aperta muta in /ai̯/, mentre in cantonese si arrotonda in /oy̯/.

Tavola ordinabile dei sinogrammi più diffusi in primo medio cinese (Baxter, 2011)

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Riordinando la tabella in base al Primo Cinese Medio, si possono individuare *ng- e *'- (colpo di glottide/stacco glottale) insieme alle retroflesse *nr-, *dr-, *tr- e *trh e l'aspirazione sonora *h-.

In base alla quarta colonna, riordinabile in base a un pulsante apposito, si possono isolare le sillabe che in primo medio cinese hanno *mj- > *v-, quelle che nel passaggio dal cinese mandarino basato sulla varietà fonetica di Nanchino a quello basato sulla varietà di Pechino hanno subito una palatalizzazione della consonante velare (e che, in un secondo momento, hanno subito la palatalizzazione di alcuni suoni alveolari).

Sono poi isolabili le sillabe che terminavano in *-m, *-p, *-t e *-k. Dopodiché, sono evidenziate quelle che anche oggi in Putonghua terminano con la coda nasale velare, la vocale non arrotondata /ɤ/, il dittongo "ai" che deriva da *oj e le sillabe che hanno oggi la vocale alta centrale, di cui si può vedere l'origine.

Infine, sono evidenziate quelle che avevano le vocali *ae e *ea, adattate nelle altre lingue. Sempre in base alla pulsantiera, si possono individuare i radicali Kangxi (R.K.) in base alla lista tradizionale di 214 caratteri, resa famosa dal dizionario Kangxi.

Per gli hanzi, sono stati usati i caratteri semplificati per renderli riconoscibili in putonghua, con alcune varianti arcaicheggianti.

Gli hanzi sono ordinati in base al pinyin, eccetto per un'espansione in fondo alla tabella. Tutti i caratteri sono tuttavia (ri)ordinabili con il pulsante nella casella "hanzi"

In cantonese moderno sono messe solo le pronunce di caratteri che finiscono con uno stop senza rilascio udibile di suono, in *-m e che iniziavano in *ng- o *mj- oggi caduti, in *ny- e per consonante non palatalizzata in primo cinese medio o che oggi hanno la vocale che in pinyin si trascrive -e (e.g. ge, ke, de...). A questi sono aggiunti quelli che in primo medio cinese avevano il dittongo *oj per mostrare come spesso le sillabe in parte *oj in cantonese. In alcuni casi di pronunce irregolari in cantonese, si affianca o sostituisce con il cantonese non nella versione standard (Canton/Guangzhou), ma in quella di Taishan. Se il suono è irrecuperabile in cantonese, si usano altri dialetti conservativi come l'hokkien (che fa parte dei dialetti Minnan), l'hakka, il min dong e min bei (altre due categorie della famiglia min) e pochi casi in Shanghainese (il più prestigioso dei dialetti wu dopo che sostituì quello di Suzhou) e dialetto gan. In particolare, le sillabe che iniziavano in *ny- non hanno questo suono in cantonese, in più la finale *-m dopo le sillabe che iniziano oggi con /f/ (e dunque in passato con le consonanti bilabiali con semivocale *bj-, pj-, phj-) si è assimilata in /n/ (l'unico dialetto che la preserva in questo contesto è il dialetto hakka). Ogni dialetto ha un suo sistema (o più sistemi) di romanizzazione, ma negli esempi si è optato per tenerne solo una (e.g. Il Pėh-ōe-jī /peʔ˩ ue˩ dzi˨/ per l'hokkien). Il cantonese è trascritto con il sistema Jyutping e la ricostruzione del primo cinese medio è quella del Guangyun effettuata da Baxter (2011).

I dati comunque più conservativi sono reperibili nelle attestazioni antiche di tali dialetti, come ad esempio il dizionario e la grammatica di cantonese del reverendo Robert Morrison, finite di scrivere nel 1811 e pubblicate nel 1815.

Hanzi Pinyin Primo medio cinese Cantonese >Palatalizz.?

*Bilabiale>/f/?

*ny>/ʐ/?

*mj- caduto?

-ng?

*-m?

*-p/t/k?

>/ɨ/?

>/ɤ/?

>/y/, /ɥ/?

*oj>ai?

*-ea?

*-ae?

*-+?

R.K.?

康熙

部首

ai1 'oj oi1 *oj>ai
ai1 'oj aai1, oi1 *oj>ai
ai4 ngajH ngaai6
ai4 'ojH oi3 *oj>ai
an1 'an
an4 'anH
an4 nganH ngon6
an4 'anH
an4 'omH am3 *-m
ao2 ngaw ngou4
ao2 'awH
ao4 'awH
ao4 ngaw(H) ngou6
ba1 pae *-ae
ba1 peat baat3 *-t *-ea V
ba2 bat, beat bat6 *-t *-ea
ba3 paeX
bai2 baek baak6 *-k *-ae V
bai3 paek baak3 *-k *-ae
bai3; bo2 paek paak3 *-k *-ae
bai4 baejH, paejH *-ae
bai4 peajH *-ea
ban1 paen baan1 *-ae
ban1 pan
ban1 pan
ban3 baenX,

pjonX

*-ae
ban3 paenX *-ae
ban4 banX
ban4 beanH *-ea
ban4 bjun(X)
ban4 panH
bang4 bangH -ng
bang4 paengH -ng *-ae
bang1 paewng -ng *-ae
bao1 paew *-ae
bao1 paew, phaew *-ae
bao2 baewk *-ae
bao3 paewX *-ae
bao3 pawX
bao4 paewH *-ae
bao4 pawH
bei1 pij
bei1 pje
bei1 pjie
bei1 pwoj
bei3 pok bak1
bei4 bijH
bei4 bjeH
bei4 bwojH
bei4 bwojX
bei4 pajH V
ben1 pwon
ben3 pwonX
beng1 pong -ng
bi1 pik bik1 *-k
bi2 bjijH V
bi3 pit bat1 *-t
bi3 pjeX
bi3 pjijH, pjijX V
bi3 pjijX
bi4 pejH
bi4 pek bik1 *-k
bi4 pjieH
bi4 pjij(H)
bi4 pjit bit1 *-t
bian1, bian5 pen
bian1 pen
bian3 pjaemX bin2 (irreg.)

(Hakka: pién)

*-m *-ae
bian4 benX
bian4 bjenX
bian4 bjenX
便 bian4 bjienX
bian1 pen
bian4 penH
bian4 pjenH
biao1 pjiew
biao3 pjewX
bie2 bjet, pjet bit6 *-t
bin1 pin
bing1 ping -ng V
bing1 pjaeng -ng *-ae
bing1, bing4 pjieng -ng
bing3 pjaengX -ng *-ae
bing3 pjaengX -ng *-ae
bing3 pjiengX -ng
bing4 pjiengH -ng
bo1 pa
bo1 pat but6 *-t
bo2 bak bok6 *-k
bo2 paek baak3 *-k *-ae
bo2 pak bok3 *-k
bo1 paH
bu3 puwk baak6 *-k V
bu4 buH
bu4 buwX
bu4 phuH
bu4

(+sandhi)

pjuw
bu4 puH
cai1 tshoj caai1 (irreg.) *oj>ai
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
cai3 tshojX coi2 *oj>ai
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
cai3 tshojX coi2 *oj>ai
cai4 tshojH coi3 *oj>ai
can1 tshan
can1 tshom caam1 *-m
can2 dzan
can3 tshomX caam2 *-m
cang1 tshang -ng
cao1 tshawH,

tshawX

cao2 dzaw
草 (艸) cao3 tshawX V
册 (冊) ce4 tsrheak caak3 *-k >/ɤ/ *-ea
ce4 tsrheak caak3 *-k >/ɤ/ *-ea
ce4 tsrhiH ci3 >/ɤ/
ce4 tsrik zak1 *-k >/ɤ/
ce4 tsrhik caak1 *-k >/ɤ/
曾 (曽) ceng2 dzong -ng
ceng2 dzong -ng
cha2 drae *-ae
cha2 dzrea *-ea
cha2 tsrheat caat3 *-t *-ea
chai1 tsrhae,

tsha

*-ae
chai2 dzrea *-ea
chai2 dzreaj *-ea
chan3 sreanX *-ea
chan3 tsyhenX
chang1 tsyhang -ng
chang2 drjang -ng
chang2 dzyang -ng
chang4 trhjangH -ng V
chang4 tsyhangH -ng
chang4 tsyhangH -ng
chao1 trhjew
chao2 drjew
chao2 drjew
cao2 dzraew
chao3 tsrhaewX *-ae
che1 tsyhae ce1 >/ɤ/ *-ae V
che1 drjet, trhjet cit3 *-t >/ɤ/
che4 drjet, trhjet cit3 *-t >/ɤ/
chen2 drin
chen2 dzyin V
chen2 dzyin
chen2 zyin V
cheng2 drjeng -ng
cheng2 dzyeng -ng
cheng2 dzyeng -ng
cheng2 dzyeng -ng
cheng2 dzying -ng
cheng2 zying -ng
chi1 kj+t *-t >/ɨ/ *-+
chi2 dri >/ɨ/
chi2 drje >/ɨ/
chi3 tsyhek cek3 *-k >/ɨ/
chi3 tsyheX >/ɨ/
齿 chi3 tsyhiX >/ɨ/
chi4 syeH >/ɨ/
chi4 tshjek, tsyhek cek3 *-k >/ɨ/ V
chong1 tsyhuwng -ng
chong2 drjowng -ng
chong2 drjuwng -ng V
chou1 trhjuw
chou2 drjuw
chou5 dzyuw
chou3 trhjuwX
chou4 tsyhuwH
chu1 tsrhjo
chu1 tsyhwit ceot1 *-t
chu2 drjo
chu2 drju
chu2 dzrjo
chu3 tsrhjoX
穿 chuan1 tsyhwen
川 (巛) chuan1 tsyhwen V
chuan2 zywen
chuan3 tsyhwenX
窗 (囪) chuang1 tsrhaewng -ng *-ae
chuang2 dzrjang -ng
吹 (龡) chui1 tsyhwe
chun1 tsyhwin
chun3 tsyhwinX
chuo4 trhjaek coek3 *-k *-ae V
chuo4 trjwet zyut3 *-t
ci2 dzi >/ɨ/
ci2 tshje >/ɨ/
ci2 ziH >/ɨ/
ci2 zi >/ɨ/
ci3 tshjeX >/ɨ/
ci4 tshijH >/ɨ/
ci4 tshjeH,

tshjek

ci3, cik3, cek3 *-k >/ɨ/
聪 (聰) cong1 tshuwng -ng
cong1 tshuwng -ng
cong2 dzjowng -ng
cu1 dzuX,

tshu

cu4 dzak (= 酢 zuo4)

(Li Rong: /t͡sʰoH/)

(Wang Li: /t͡sʰuH/)

cou3

(zok6 se è
= 酢 zuo4)

(*-k)
cu4 tshjowk cuk1 *-k
cui1 tshwoj
cun2 dzwon
cun4 tshwonH V
cuo4 tshak co3, cok3 *-k
da2 top daap3 *-p
da2 dat daat6 *-t
dai4, da4 dajH,

daH

daai6 (unica) V
dai4 dojH doi6 *oj>ai
Dai4 dojH doi6 *oj>ai
dai4 dojH doi2 *oj>ai
dai4 dojX doi6 *oj>ai
dai4 dojH doi6 *oj>ai
dai4 tajH
dai4 thojH taai3 (irreg.)

(Hakka: toi4)

*oj>ai
dai4 tojH daai3 (irreg.) *oj>ai
dan1 tan
dan1 tan
dan1 tom(X) daam1 *-m
dan4 damH taam5 *-m
dan4 danX
dan4 tanH
dang1 tang -ng
dang4 tangH -ng
dao1 taw V
dao2 dawH
dao3 tawX
dao3 tawX
dao4 tawH
dao4 dawX
de2 tok dak1 *-k >/ɤ/
de2 tok dak1 *-k >/ɤ/
deng1 tong -ng
deng1 tong -ng
deng3 tongX -ng
di1 tej
di3 tejX
di4 dejH,

dejX

di4 dijH
di4 tejH
di4 tek dik1 *-k
dian3 temX dim2 *-m
dian3 tenX
dian4 denH
dian4 denH V
殿 dian4 denH
dian4 temH dim3 *-m
diao1 tew
diao1 tew
diao4 dewH,

dewX

diao4 tewH
die1 det dit3 *-t
die2 dep dip6 *-p
ding1 teng -ng
ding3 tengX -ng
ding3 tengX -ng V
ding4 dengH,

tengH

-ng
dong1 towng -ng
dong1 tuwng -ng
dong4 duwngH -ng
dong4 duwngX -ng
dong4 tuwngH -ng
dong4 tuwngH -ng
dou3 tuwX, tuwH V
dou4 duwH V
du1 tu
du2 dowk duk6 *-k
du2 duwk duk6 *-k
du2 duwk duk6 *-k
du3 tuX
du4 duH
du4 duX
du4 tuH
duan1 twan
duan3 twanX
duan4 dwanH, twanH
duan4 twanH, twanX
dui1 twoj
兑 (兌) dui4 dwajH, thwajH
dui4 twojH
dun1 dzwon
dun4 dwonX
dun4 twonH
duo1 ta
duo3 twaX
e4 nga ngo4 >/ɤ/
e4 nga ngo4 >/ɤ/
e4 nga ngo4 >/ɤ/
e4 ngaek ngaak6 *-k >/ɤ/ *-ae
e4 'ak ok3 *-k >/ɤ/
e4 'eak ak1, aak1 *-k >/ɤ/ *-ea
饿 e4 ngaH ngo6 >/ɤ/
e4 ngak ngok6 *-k >/ɤ/
en1 'on
er2, -r nye (Min Dong: niè)

(Wu: nyi (T3))

*ny→ER V
er2 nyi (Taishan: ngei4

/ᵑɡei²¹/)

*ny→ER V
er3 nyeX, nejX (Hakka: ngì

/ɲi¹¹/)

(Hokkien: ní)

*ny→ER
er3 nyiX (Wu: nyi)

(Hakka: ngí)

*ny→ER V
er4 nyijH (Hakka: ngi)

(Wu: nyi (T3))

*ny→ER V
fa1 pjot faat3 bilabiale>/f/ *-t
fa2 bjop fat6 bilabiale>/f/ *-p
fa2 bjot fat6 bilabiale>/f/ *-t
fa3 bjot fat6 bilabiale>/f/ *-t
fa3 pjop faat3 bilabiale>/f/ *-p
发 (髮) fa4 pjot faat3 bilabiale>/f/ *-t
fan1 bjom faan4 (irreg.)

(Hakka: fàm)

bilabiale>/f/ *-m
fan1 phjon bilabiale>/f/
fan1 phjon bilabiale>/f/
fan2 bjom faan4 (irreg.)

(Hakka: fàm)

bilabiale>/f/ *-m
fan2 bjon bilabiale>/f/
fan3 bjon bilabiale>/f/
fan3 pjonX bilabiale>/f/
fan3 pjonX bilabiale>/f/
fan4 bjomH faan3 (irreg.)

(Hakka: fam)

bilabiale>/f/ *-m
fan4 bjomX faan6 (irreg.)

(Hakka: fam)

bilabiale>/f/ *-m
fan4 bjonH, bjonX bilabiale>/f/
fan4 phjomH faan3 (irreg.)

(Hakka: fam)

bilabiale>/f/ *-m
fan4 pjonH bilabiale>/f/
fang1 pjang bilabiale>/f/ -ng V
fang1 bjang bilabiale>/f/ -ng
fang1 phjang bilabiale>/f/ -ng
fang1 pjang bilabiale>/f/ -ng V
fang2 bjang bilabiale>/f/ -ng
fang2 bjang bilabiale>/f/ -ng
fang4 pjangX bilabiale>/f/ -ng
fei1 phj+j bilabiale>/f/ *-+
fei1 pj+j bilabiale>/f/ *-+ V
fei1 pj+j bilabiale>/f/ *-+ V
fei2 bj+j bilabiale>/f/ *-+
fei4 bajH bilabiale>/f/
fei4 bjojH bilabiale>/f/
fei4 pj+jH bilabiale>/f/ *-+
fei4 pjojH fai3 bilabiale>/f/
fen1 bjun bilabiale>/f/
fen2 phjun bilabiale>/f/
fen1 pjun bilabiale>/f/
fen3 pjunX bilabiale>/f/
feng1 phjowng bilabiale>/f/ -ng
feng1 phjowng bilabiale>/f/ -ng
feng1 pjowng bilabiale>/f/ -ng
feng1 pjuwng bilabiale>/f/ -ng V
feng5 bjowng,

bjowngH

bilabiale>/f/ -ng
feng4 bjuwngH bilabiale>/f/ -ng
fou3 pjuwX bilabiale>/f/
fou3 pjuwX bilabiale>/f/ V
fu1, fu5 pju bilabiale>/f/
fu5 bju bilabiale>/f/
fu2 bjut, pjut fat1 bilabiale>/f/ *-t
fu2 bjuwH bilabiale>/f/
fu2, fu5 bjuwk bilabiale>/f/ *-k
fu2 phju bilabiale>/f/
fu2 pik, pjuwk fuk1 bilabiale>/f/ *-k
fu2 pjuwk fuk1 bilabiale>/f/ *-k
fu3 bjuX bilabiale>/f/
fu3 bjuX bilabiale>/f/
fu3 pjuX bilabiale>/f/
fu3 pjuX bilabiale>/f/
fu3 pjuX bilabiale>/f/
fu4, fu5 bjuH bilabiale>/f/
fu4 bjuH bilabiale>/f/
fu4 bjuwk fuk1 bilabiale>/f/ *-k
fu4 bjuwX bilabiale>/f/
fu4 bjuwX bilabiale>/f/ V
fu4 bjuX bilabiale>/f/ V
fu4 phjuH bilabiale>/f/
fu4 phjuwH bilabiale>/f/
fu4 pjuH bilabiale>/f/
fu4 pjuH bilabiale>/f/
fu4 pjuwH bilabiale>/f/
ga1 'eajH

(Wang Li: /kæt̚/)

gaa1;

gat1, gaat3

*-ea
gai1 koj goi1 *oj>ai
gai3 kojX goi2 *oj>ai
gai4 kajH
gai4 kojH koi3 *oj>ai
gai4 kojH koi3 *oj>ai
gan1 kam gam1 *-m V
gan1 kan V
竿 gan1 kan
gan3 kamX gam2 *-m
gan3 komX gam2 *-m
Gan4 komH gam3 *-m
gang1 haewng gong1 -ng *-ae
gang1 kang -ng
高 (髙) gao1 kaw V
gao1 kaw
gao1 kaw
gao1 kawH
ge1 ka go1 >/ɤ/
ge1 ka go1 >/ɤ/
ge1 kak gaak3 *-k >/ɤ/
ge1 kwa gwo1 >/ɤ/ V
ge1 kat got3 *-t >/ɤ/
ge1 kop gap3 *-p >/ɤ/
ge2 kaek gaak3 *-k >/ɤ/ *-ae
ge2 (dividere),

li4 (calderone)

keak gaak3, lik6 *-k >/ɤ/ *-ea V
ge2 keak gaak3 *-k >/ɤ/ *-ea
ge4, ge5 kaH go3 >/ɤ/
ge4 kak gok3 *-k >/ɤ/
gen1 kon
geng1 kaeng -ng *-ae
geng4 kaengH -ng *-ae
gong4 kjowngH -ng
gong1 kjowng,

kuwng

-ng
gong1 kjuwng -ng V
gong1 kjuwng -ng
gong1 kuwng -ng V
gong1 kuwng -ng
gong1 kuwng -ng
gong1 kuwng -ng
gong3 kjowngX -ng V
gong4 gjowngH -ng
gong4 kuwngH -ng
gou1 kuw
gou3 kuwX
gu1 ku
gu1 ku
gu3 kuwk guk1 *-k V
gu3 kuX
gu3 kuX
gu3 kwot gwat1 *-t V
gu4 kuH
gu4 kuH
gu4 kuH
gua1 kwae *-ae V
gua1 kwaet gwaat3 *-t *-ae
gua4 kweaH *-ea
gua1 kweaH *-ea
guai1 kweajH *-ea
guai4 kweajH *-ea
guan1 kwaen *-ae
guan1 kwan
guan1 kwan
guan1 kwan
guan3 kwanH
guan3 kwanX
guan4 kwaenH *-ae
guan4 kwanH
guang1 kwang -ng
广 guang3 kwangH,

kwangX

-ng V
gui1 kjwie
gui1 kwej
龟 (龜) gui1 kwij V
gui1 kwoj
gui3 kjw+jX *-+ V
gui4 gwijH
gui1 gjweX,

khjweX

gui4 kjw+jH *-+
gun3 kwonX
guo1 kwak gwok3 *-k
guo2 kwok gwok3 *-k
guo3 khwaX
guo3 kwaX
guo4 kwaH
hai2 hoj haai4, hoi4 *oj>ai
hai3 xojX hoi2 *oj>ai
hai4, hai5 hajH
hai4 hojX hoi6 *oj>ai
han2 han
han2 han
han2 hom haam4 *-m
han2 hom ham4 *-m
han3 xanX
han4 hanH
han4 homH ham6 *-m
Han4 xanH
han4 xanH V
hang2 hang, hangH hang4 -ng V
hao2 haw
hao2 haw
hao3 xawX
hao4 hawH
hao4 xawH
hao4 xawH
he2 ha ho4 >/ɤ/
he2 ha, haX ho4 >/ɤ/
he2 hop hap6 *-p >/ɤ/
he2 hwa wo4 >/ɤ/ V
he2 hwa wo4 >/ɤ/
he4 haH ho6 >/ɤ/
黑 (黒) hei1 xok hak1 *-k V
hen2 hon
hen3 honX
hen4 honH
heng1 xaeng -ng *-ae
heng2 haeng -ng *-ae
heng2 hwaeng -ng *-ae
hong2 huwng -ng
hong2 huwng -ng
hong2 huwng -ng
hong2 hweang -ng *-ea
hou2 huw
hou2 huw
hou4 huwX,

huwH

hou5 huwH
hou4 huwX
hu1 hu
hu1 xwot fat1 *-t
hu2 hu
hu2 hu
hu2 hu
hu2 hu
hu3 xuX V
hu4 huH
户 (戶) hu4 huX V
hua1 xwae *-ae
hua2 hweat waat6 *-t *-ea
hua2 hweat waat6 *-t *-ea
hua4 hwaejH *-ae
hua4 (<hua2) hwae *-ae
hua4 xwaeH *-ae
huan1, huan5 xwan
huan4, hai2 hwaen *-ae
huan4 hwaen *-ae
huan4 hwanH
huang2 hwang -ng
huang2 hwang -ng
hui1 xwoj
hui1 khwoj
hui2 hwoj
hui3 xjweX
hui3 xwojH,

xwojX

hui4, kuai4 hwajH
hui4 hwejH
hun1 xwon
hun1 xwon
hun4 hwonX
huo2, huo5 hwat wut6 *-t
huo3 xwaX V
huo4 hwok waak6 *-k
huo4 xwaH
ji1 kek gik1 velare>palatale *-k
ji1 ki gei1 velare>palatale
ji1 ki gei1 velare>palatale
ji1 kij gei1 velare>palatale
ji1 kij gei1 velare>palatale
ji1 kijX gei1 velare>palatale
ji2 dzip zaap6 alveolare>palatale *-p
ji2 dzjek zik6 alveolare>palatale *-k
ji2 dzijH alveolare>palatale
ji2 gik (> 極),

gjep (> 极)

gik6 (unica) velare>palatale *-p, *-k
ji2 gip kap6 velare>palatale *-p
ji2 kip gap1 velare>palatale *-p
ji2 kip kap1 velare>palatale *-p
ji2 kjit gat1 velare>palatale *-t
ji2 tsik zik1 alveolare>palatale *-k
ji3, gei3 kip kap1 velare>palatale *-p
ji3 kiX gei2 velare>palatale V
几 + 幾 ji3 kj+jX, kijX gei2 (幾),

gei1 (几)

velare>palatale *-+ V
ji4 giH, kiH gei6 velare>palatale
ji4 gjeX gei6 velare>palatale
ji4 kejH gai3 velare>palatale
ji4 kiH gei3 velare>palatale
ji4 kj+jH gei3 velare>palatale *-+
ji4 kjeH gei3 velare>palatale
ji4 kjwijH gwai3 velare>palatale
ji4 tsejH alveolare>palatale
ji4 tsjejH alveolare>palatale
ji4 tsjejH alveolare>palatale
ji4 tsjek zik1 alveolare>palatale *-k
jia1 kae gaa1 velare>palatale *-ae
jia1 kae gaa1 velare>palatale *-ae
jia1 kae gaa1 velare>palatale *-ae
jia1 keap gaap3 velare>palatale *-p *-ea
jia1 kea gaai1 velare>palatale *-ea
jia3 kaep gaap3 velare>palatale *-p *-ae
jia3 kaeX gaa2 velare>palatale *-ae
jia3 kaeH gaa3 velare>palatale *-ae
jia4 kaeH gaa3 velare>palatale *-ae
jia4 kaeH gaa3 velare>palatale *-ae
jian1 ken, hon gin1 velare>palatale
jian1 kaen gaan1 velare>palatale *-ae
jian1 kean gaan1 velare>palatale *-ea
jian1 kean gaan1 velare>palatale *-ea
jian1 kem(H) gim1 velare>palatale *-m
jian1 ken gin1 velare>palatale
jian3 gjemX gim6 velare>palatale *-m
jian3 keamX, heamX gaam2 velare>palatale *-m *-ea
jian3 tsjenX alveolare>palatale
jian4 dzjemX zim6 alveolare>palatale *-m
jian4 gjenX gin6 velare>palatale
jian4 gjonH gin6 velare>palatale
jian4 kaemH gaam1 velare>palatale *-m *-ae
jian4 keanH, kenH gin3 velare>palatale *-ea V
jian3 kjaemH, kjomH gim3 velare>palatale *-m *-ae
jian4 kjon gin3 velare>palatale
jian4 kjonH gin3 velare>palatale
jian4 tsjenH alveolare>palatale
jiang1 kaewng gong1 velare>palatale -ng *-ae
jiang1 kjang goeng1 velare>palatale -ng
jiang1 kjang goeng1 velare>palatale -ng
jiang1 tsjang alveolare>palatale -ng
jiang1 dzjangH alveolare>palatale -ng
jiang3 tsjangX alveolare>palatale -ng
jiang4 kaewngH gong3 velare>palatale -ng *-ae
jiang4 tsjangH alveolare>palatale -ng
jiao1 kaew gaau1 velare>palatale *-ae
jiao1 kaew gaau1 velare>palatale *-ae
jiao1 tsjew alveolare>palatale
jiao1 tsjew alveolare>palatale
jiao3, jue2 kaewk gok3 velare>palatale *-k *-ae
jiao3 kaewX gaau2 velare>palatale *-ae
jiao3 kjak goek3 velare>palatale
jiao4, jue2 kaewH gok3, gaau3 velare>palatale *-ae
jiao4 kewH giu3 velare>palatale
jie1 kea gaai1 velare>palatale *-ea
jie1 tsjep zip3 alveolare>palatale *-p
Jie2 gjet, kjet git6 velare>palatale *-t
jie2 tsjep zit3 alveolare>palatale *-p
jie3 keaX velare>palatale *-ea
jie4 keajH, keat gaai3 velare>palatale *-t *-ea
jie4 keajH gaai3 velare>palatale *-ea
届 (< 屆) jie4 keajH gaai3 velare>palatale *-ea
jie4 tsjaeH, tsjek ze3 alveolare>palatale *-ae
jin1 kim gam1 velare>palatale *-m
jin1 kim gam1 velare>palatale *-m V
jin1 kin gan1 velare>palatale V
jin1 kj+n, kj+nH gan1 velare>palatale *-+ V
jin1 tsin alveolare>palatale
jin3 kimX gam2 velare>palatale *-m
jin3 kjinX gan2 velare>palatale
jin4 gj+nH, gj+nX gan6 velare>palatale *-+
jin4 kimH gam3 velare>palatale *-m
jing1 gjaeng king4 velare>palatale -ng *-ae
jing1 keng ging1 velare>palatale -ng
jing1 kjaeng ging1 velare>palatale -ng *-ae
jing1 tsjeng alveolare>palatale -ng
jing3 kjaengX ging2 velare>palatale -ng *-ae
jing3 kjaengX, kjiengX ging2 velare>palatale -ng *-ae
jing3 tsjengX alveolare>palatale -ng
jing4 dzjengX alveolare>palatale -ng
jing4 kjaengH ging2 velare>palatale -ng *-ae
jing4 kjaengH geng3 velare>palatale -ng *-ae
jiong3 kjwaengX gwing2 velare>palatale -ng *-ae
jiu1 kjuwH gau3 velare>palatale
jiu3 kjuwH, kjuwX gau3 velare>palatale
jiu3 kjuwX gau2 velare>palatale
jiu3 kjuwX gau2 velare>palatale
jiu3 kjuwX gau2 velare>palatale V
jiu3 tsjuwX alveolare>palatale
jiu4 dzjuwH alveolare>palatale
jiu4 gjuwX kau5 velare>palatale V
jiu4 kjuwH gau3 velare>palatale
ju1 kjo(H) geoi1 velare>palatale >/y/
ju2 gjowk guk6 velare>palatale *-k >/y/
ju2 kjuwk guk1 velare>palatale *-k >/y/
ju2 kjwit gat1 velare>palatale *-t >/y/
ju3 kjoX geoi2 velare>palatale >/y/
ju4 dzjuH, dzjuX alveolare>palatale >/y/
ju4 gjoX geoi6 velare>palatale >/y/
ju4 gjoX keoi5 velare>palatale >/y/
ju4 gjuH geoi6 velare>palatale >/y/
ju4 kjoH geoi3 velare>palatale >/y/
ju4 kju keoi1 velare>palatale >/y/
ju4 kjuH geoi3 velare>palatale >/y/
juan3 khjwonX, kjwonX hyun1 velare>palatale >/ɥ/-
juan3 kjwenX gyun2 velare>palatale >/ɥ/-
jue2 dzjwet zyut6 alveolare>palatale *-t >/ɥ/-
jue2 gjut gwat6 velare>palatale >/ɥ/-
jue2, jiao4 kaewk gaau3, gok3 velare>palatale *-k >/ɥ/- *-ae
jue2 tsjak zoek3 alveolare>palatale *-k >/ɥ/-
jun1 kjun gwan1 velare>palatale >/y/
jun1 kjun gwan1 velare>palatale >/y/
jun1 kjwin gwan1 velare>palatale >/y/
jun1 gwinX kwan2 velare>palatale >/y/
jun4 swinH alveolare>palatale >/y/
kai1 khoj, khojX hoi1 *oj>ai
kai3 khojX hoi2 *oj>ai
kan4 khan
kan4 khom ham1 *-m
kan3 khomX ham1 *-m
kan4 khanH
kang1 khang -ng
kang3 khangX -ng
kang4 khangH -ng
kao3 khawX
kao3 khawX
ke3 khat hot3 *-t >/ɤ/
ke3 khaX ho2 >/ɤ/
ke4 khaek haak3 *-k >/ɤ/
ke4 khok hak1 *-k >/ɤ/
ke4 khok hak1 *-k >/ɤ/
ke4 khwaH fo3 >/ɤ/
ken3 khongX -ng
kong1 khuwng -ng
kong3 khjowngX -ng
kong3 khuwngX -ng
kong4 khaewngH,

khuwngH

-ng *-ae
kou3 khuwX V
kou4 khuwH
ku1 khuwk huk1 *-k
ku3 khuX
ku4 khowk huk6 *-k
kua1 khwae *-ae
kua4 khwaeH *-ae
kuai4 khwojH,

khwaejH

*-ae
kuai4 kwajH
kuan1 khwan
kuan3 khwanX
kuang1 khjwang -ng
kuang2 gjwang -ng
kuang4 xjwangH,

xjwangX

-ng
kui2 gjwij
kui4 hwojH
kun1 kwon
kuo4 kwat kut3 *-t
la1 lop laai1, laap6 *-p
la4 lat laat6 *-t
lai2 loj loi4 *oj>ai
lai2 loj loi4 *oj>ai
lan2 lam laam4 *-m
lan2 lam laam4 *-m
lang4 langH -ng
lang2 lang -ng
lang3 lang -ng
lang2 lang -ng
lao2 law
lao3 lawX V
lao4 (>lao2) lawH
le4 lak lok6 *-k >/ɤ/
lei4 ljweH
lei2 lwoj
lei4 lwijX,

lwojH

leng3 lengX -ng
li2 lej
li2 lje
li3 lejX
li3, li5 liX V
li3 liX
li3 liX
li4 lejH
li4 lejH, ljeH
li4 lijH
li4 lik lik6 *-k V
li4 lip laap6 *-p V
li4 lip lap1 *-p
li4 lip lap1 *-p
li4 lit leot6 *-t
li4 ljejH
lian2 ljem lim4 *-m
lian2 ljen
lian2 ljen
liang2 ljang -ng
liang2 ljang -ng
liang22 ljang -ng
liang5 ljang -ng
liang2 ljang -ng
liang3 ljangX -ng
liang4 ljangH -ng
liang5 ljangH -ng
liao2 lew
liao4 lewH
lie4 ljet lit6 *-t
lie4 ljet lit6 *-t
lin2 lim lam4 *-m
lin2 lim lam4 *-m
lin2 lim lam4 *-m
lin2 lin
lin2 lin
ling2 leng -ng
ling2 leng -ng
ling2 leng -ng
ling2 ling -ng
ling4 ljengH -ng
liu2 ljuw
liu2 ljuw
liu2 ljuw,
liu2 ljuw
liu3 ljuwX
liu4 ljuwk luk6 *-k
long2 ljowng -ng V
long2 ljowng -ng
long2 ljuwng -ng
long2 luwng -ng
lou2 luw
lou4 luwH
lu2 ljo
Lu3 luX
lu3 luX >/y/ V
吕 (呂) lv3 ljoX >/y/
lv3 ljoX >/y/
lu4 luH
鹿 lu4 luwk luk6 *-k V
绿 lv4 ljowk luk6 *-k >/y/
lv4 lwit leot6 *-t >/y/
lv4 lwit leot6 *-t >/y/
luan3 lwanX
luan4 lwanH
lve4 ljak loek6 *-k >/y/
lun2 lwin
lun2 lwon
luo2 la
luo2 la
Luo4 lak lok3 *-k
luo4 lak lok6 *-k
luo4 lak lok3 *-k
ma2 mae *-ae V
ma3 maeX *-ae V
ma4 maeH, maeX *-ae
mai2 meaj *-ea
mai3 meaX *-ea
mai4 meaH *-ea
mai4 maejH *-ae
mai4 meak mak6 *-k *-ea
mai4 meak mak6 *-k *-ea V
man4 maenH *-ae
man4 maenH, manH *-ae
man4 manH, mjonH
mang2 maeng -ng *-ae
mang2 mang,

mjang

-ng
mang4 mang -ng
mao1 maew, mjew *-ae
mao2 maew *-ae
mao2 maw V
mao2 mjuw, muw
mao3 maewX *-ae
mao4 maewH *-ae
mao4 mawH, mok mou6, mak6 *-k
mao4 mjuwH
mei2 mij, mj+jX *-+
mei2 mwoj
mei2 mwoj
mei2 mwoj
mei2 mwoj
mei3 mijX
每 (毎) mei3 mwoj(H), mwojX
mei4 mwojH
men1 mwon
men2 mwon V
meng2 meang -ng *-ea
meng3 muwng -ng
Meng4 maengH -ng *-ae
meng4 mjuwngH -ng
mi2 mej
mi3 mejX V
mi4 mit mat6 *-t
mi4 mjit mat6 *-t
mian2 men
mian3 mjenX, mjunH
mian4 mjienH V
miao2 mjew
miao4 mjewH
miao4 mjiewH
mie4 mjiet mit6 *-t
min2 mjin
min3 minX
min3, ming3 mjaengX ming5 *-ae V
Min3 mjun
ming2 mjaeng -ng *-ae
ming2 mjaeng -ng *-ae
ming2 mjieng -ng
ming4 mjaengH -ng *-ae
mo2 ma
mo2 ma
mo2 mu
mo4 maek, mak mak6 *-k *-ae
mo4 maek mok6 *-k *-ae
mo4 majH, mat mut6 *-t
mo4 mak mok6 *-k
mo4 mat mut6 *-t
mo4 mok mak6 *-k
mo4, mei2 mwot mut6 *-t
mo4 mok mak6 *-k
mou2 mjuw
牟 (> 哞) mou2

(> mou1)

mjuw
mou3 muwX
mu3 muwX V
mu3 muwX
mu4 mjuwk muk6 *-k V
mu3 muwX
mu4 mak mou6 *-k
mu4 muH
mu4 muwk muk6 *-k V
nai3 nojX naai5 (irreg.) *oj>ai
nai4 najH
nai4 nojH noi6 *oj>ai
nan2 nom naam4 *-m
nan2 nom naam4 *-m
nan2 nan
nang2 nang -ng
nao3 nawX
nei4 nwojH
neng2 nong, noj -ng
ni2 nej
ni2 nejH, nrij
nian2 nen
nian4 nemH nim6 *-m
niao3 tewX V
ning2 neng -ng
niu2 ngjuw V
nong2 nowng -ng
nong2 nrjowng, nuwng -ng
nong4 luwngH -ng
nu4 nu
nv3 nrjoX >/y/ V
nve4 ngjak joek6 *-k >/ɥ/-
nuo4 nak nok6 *-k
ou1 'uw
ou3 nguwH, nguwX
pa2 bae
pa4 phaeH, phaek paa3 (unica) *-k *-ae
pai1 phaek paak3 *-k *-ae
pai2 beaj *-ea
pan4 phanH
pan4 pheanH *-ea
pang2 bang -ng
pao2 baew
pao2 baw
pei2 bwoj
pei2 bwoj
pei4 bwojH
pei4 phwojH
pen2 bwon
peng2 bong -ng
pi1 bet, phej pai1 (unica) *-t
pi1 bje
pi1 phjit pat1 *-t
pian1 phjien
pian1 phjien
pian4 phenH V
piao1 phjiew
piao4 phjiew
pin2 bin
pin2 bjin
pin3 phimX ban2 (irreg.) *-m
pin4, ping4 pjiengH ping3 -ng
ping2 bjaeng, ben -ng *-ae
ping2 beng -ng
ping2 beng -ng
ping2 beng -ng
ping2 bing -ng
po4 paek bik1 *-k *-ae
po1 ba
po4 phaH
pou1 phuwX
pu1 phuwH,

phjuH, phjuwH,

bok

puk1, buk6 *-k
pu3 phuX
qi1 gi kei4 velare>palatale
qi1 tshej alveolare>palatale
qi5 tshek cik1 alveolare>palatale *-k
qi1 tshit cat1 alveolare>palatale *-t V??
qi2 gi kei4 velare>palatale
qi2 gi kei4 velare>palatale
qi2 gi kei4 velare>palatale
qi2 gi kei4 velare>palatale
qi2 gje kei4 velare>palatale
qi2 gje ke4 velare>palatale
qi2 gje kei4 velare>palatale
qi3 khejX kai2 velare>palatale
qi3 khiX hei2 velare>palatale
qi3 khj+t hat1 velare>palatale *-t *-+
qi3 khjieH, khjieX kei5, kei2 velare>palatale
qi4 khijH hei3 velare>palatale
qi4 khj+jH hei3 velare>palatale *-+ V
qi4 xj+t ngat6, hat1 velare>palatale *-t *-+
qi4 khip jap1 (irreg.)

(Hokkien: khip)

velare>palatale *-p
qian1 tshen alveolare>palatale
qian1 ywen jyun4
qian2 dzen alveolare>palatale
qian4 kheamH,

kheamX,

khem(X)

hip3, him3 velare>palatale *-m *-ea
qian4 khjaemH,

khjomH

him3 velare>palatale *-m *-ae V
qiang2 dzjang alveolare>palatale -ng
qiang2 gjang koeng4 velare>palatale -ng
qiang1 tshjang alveolare>palatale -ng
qiao2 kjewH, kjewX kiu4 velare>palatale
qiao3 khaewH,

khaewX

haau2 velare>palatale *-ae
qiao1 khaew(H) haau1 velare>palatale *-ae
qie2 gja ke2 velare>palatale
qie3 tshjaeX alveolare>palatale *-ae
qie4 tshet cit3 alveolare>palatale *-t
qin2 gim kam4 velare>palatale *-m
qin1 tshin alveolare>palatale
Qin2 dzin alveolare>palatale
qin2 gj+n kan4 velare>palatale *-+
qin2 gj+n kan4 velare>palatale *-+
qin3 tshimX cam2 alveolare>palatale *-m
qing1 khjieng(H) hing1 velare>palatale -ng
qing1 tsheng alveolare>palatale -ng
qing1 tshjeng alveolare>palatale -ng
qing2 dzjeng alveolare>palatale -ng
qing2 dzjeng alveolare>palatale -ng
qing3 tshjengX alveolare>palatale -ng
qiong2 gjuwng kung4 velare>palatale -ng
qiu1 khjuw jau1 (irreg.)

(Hokkien: khiu)

velare>palatale
qiu1 tshjuw alveolare>palatale
qiu2 dzjuw alveolare>palatale
qiu2 gjuw kau4 velare>palatale
qiu2 gjuw kau4 velare>palatale
qiu2 zjuw alveolare>palatale
qu1 khjowk kuk1 velare>palatale *-k >/y/
qu1 khju keoi1 velare>palatale >/y/
qu1 khjut wat1 (irreg.)

(Hokkien: khut)

velare>palatale *-t >/y/
qu2 gjo keoi4 velare>palatale >/y/
qu3 khjowk kuk1 velare>palatale *-k >/y/
qu3 tshjuX alveolare>palatale >/y/
qu4 khjoH, khjoX heoi3 velare>palatale >/y/
qu4 tshjuH alveolare>palatale >/y/
quan2 dzjwen alveolare>palatale >/ɥ/-
quan2 gjwen kyun4 velare>palatale >/ɥ/-
quan3 khwenX hyun2 velare>palatale >/ɥ/- V
quan4 khjwonH gyun3 velare>palatale >/ɥ/-
quan2 gjwen kyun4 velare>palatale >/ɥ/-
que1 khjwiet, khwet kyut3 velare>palatale *-t >/ɥ/-
que4 khaewk kok3 velare>palatale *-k >/ɥ/- *-ae
que4 khjak koek3 velare>palatale *-k >/ɥ/-
qun1 khwin kwan1 velare>palatale >/y/
qun2 gjun kwan4 velare>palatale >/y/
ran2 nyen *ny>/ʐ/
ran2 nyen *ny>/ʐ/
ran3 nyemH, nyemX jim5

(Hokkien: ní)

*ny>/ʐ/ *-m
冄 (in 那),

poi confuso

con 冉

ran3 nyemX jim5 ()

(Hakka: ngiâm

/ɲi̯am²⁴/)

*ny>/ʐ/ *-m
rang3 nyang(H) *ny>/ʐ/ -ng
rang4 nyangH (Hakka: ngiong

/ɲi̯oŋ⁵⁵/)

*ny>/ʐ/ -ng
rao2 nyewX (Min Bei: niǎu) *ny>/ʐ/
re4 nyet jit6

(Hakka: ngie̍t)

*ny>/ʐ/ *-t >/ɤ/
ren2 nyin (Hakka: ngìn) *ny>/ʐ/ V
ren2 nyin *ny>/ʐ/
ren3 nyinX (Hakka: ngiûn) *ny>/ʐ/
ren4 nyimH jam6

(Hakka: ngim)

*ny>/ʐ/ *-m
reng1 nying *ny>/ʐ/ -ng
reng2 nying (Wu: nyin (T3))

(/n̠ʲɪɲ²³/)

*ny>/ʐ/ -ng
ri4 nyit jat6

(Hakka: ngit)

*ny>/ʐ/ *-t >/ɨ/ V
rong2 hjwaeng -ng *-ae
rong2 yowng -ng
rong2 yuwng -ng
{{{2}}} rou4 nyuwk, nyuwH juk6

(Hakka: ngiuk)

*ny>/ʐ/ *-k V
ru2 nyo (Taishan: ngui3) *ny>/ʐ/
ru2 nyu *ny>/ʐ/
ru2 nyoX (Min Dong: nṳ̄) *ny>/ʐ/
ru3 nyuX (Min Dong: nĕng) *ny>/ʐ/
ru4 nyip jap6

(Hakka: ngi̍p)

*ny>/ʐ/ *-p V
ruan3 nywenX (Min Bei: nṳ̌ing)

(Hakka: ngiôn)

*ny>/ʐ/
rui4 dzyweH
run4 nywinH (Min Bei: nē̤ng) *ny>/ʐ/
ruo4 nyak joek6

(Hakka: ngiâ)

*ny>/ʐ/ *-k
ruo4 nyak joek6

(Hakka: ngio̍k)

*ny>/ʐ/ *-k
sa3 sreajX *-ea
san1 sam(H) saam1 *-m
san4 san(H)
sang1 sang -ng
sang1 sang -ng
sang1 sangH -ng
sao1 saw
sao3 sawX
sao3 sawH, sawX
se4 sok coi3, sak1 *-k >/ɤ/
se4 srik sik1 *-k >/ɤ/ V
sen1 srim sam1 *-m
sha1 srae *-ae
sha1 srae *-ae
sha1 sreat saat3 *-t *-ea
shan1 sraen *-ae
shan1 srean *-ea V
shan4 dzyenX
shan1 syenH
shang1 syang -ng
shang4 dzyangH -ng
shang4 dzyangH,

dzyangX

-ng
shao1 sew
shao2 dzyak soek3 *-k
shao3 syewX
shao4 dzyewX
she1 syae ce1, se1 >/ɤ/ *-ae
she2 zyae se4 >/ɤ/ *-ae
she2 zyet sit3 *-t >/ɤ/ V
she3 syaeX se2 >/ɤ/ *-ae
she4 dzyaeX se5 >/ɤ/
she4 dzyek, zyaeH se6 *-k >/ɤ/
she4 dzyep sip3 *-p >/ɤ/
she4 syaeH se3 >/ɤ/ *-ae
she4 syet cit3 (irreg.)

(Hokkien: siat)

*-t >/ɤ/
shen1 syim(H) sam1 *-m
shen1 syin
shen1 syin V
shen2 zyin
shen3 syimX sam2 *-m
shen4 dzyimH, dzyimX sam6 *-m
shen4 dzyinX
sheng1 sraeng -ng *-ae V
sheng1 sraeng -ng *-ae
sheng1 sraeng -ng *-ae
sheng1 syeng -ng V
sheng1 sying -ng
sheng4 dzyengH -ng
shi1 srij >/ɨ/
shi1 sye >/ɨ/
shi1 syj >/ɨ/
shi1 srij >/ɨ/
shi1 syij >/ɨ/ V
shi1 syit sat1 *-t >/ɨ/
shi2 dzyek >/ɨ/ V
shi2 dzyi >/ɨ/
shi2 dzyip sap6 *-p >/ɨ/ V
shi5 dzyip sap6 *-p >/ɨ/
shi2 zyik sik6 *-k >/ɨ/ V
使 shi3 sriH, sriX >/ɨ/
shi3 sriX >/ɨ/
shi3 syeX >/ɨ/ V
shi3 syijX >/ɨ/
shi3 syij(X) >/ɨ/ V
shi3 syiX >/ɨ/
shi4 dzriH >/ɨ/
shi4 dzrijX >/ɨ/
shi4 dzriX >/ɨ/ V
shi4 dzyejH >/ɨ/
shi4 dzyeX >/ɨ/
shi4 dzyeX >/ɨ/ V
shi4 dzyiH >/ɨ/
shi4 dzyijH, dzyijX >/ɨ/
shi4 dzyiX >/ɨ/
shi4 syejH >/ɨ/
shi4 syejH >/ɨ/
shi4 syek sik1 *-k >/ɨ/
shi4 syiH >/ɨ/
shi4 syik sik1 *-k >/ɨ/
shi4 syik sik1 *-k >/ɨ/
shi4 syit sat1 *-t >/ɨ/
shi4 zyijH >/ɨ/ V
shou1 syuw
shou3 syuwH V
shou3 syuwX
shou4 dzyuwH
shou4 dzyuwH
shou4 dzyuwX
shou4 srjuwH
shu1 dzyu V
shu3, pi3 (=匹) srjo so1, pat1 V
shu1 srjo
shu1 srjo
shu1 syo
shu1 syo
shu1 syu
shu1 syuwk suk1 *-k
shu2 dzyuwk suk6 *-k
shu3 syoX
shu3 syoX V
shu4 dzyuH
shu4 syowk cuk1 (irreg.)

(Hakka: suk/sok)

*-k
shu4 zywit seot6 *-t
shu4 zywit seot6 *-t
shua1 srjwet, srwaet caat3 *-t *-ae
shua1 srwij
shuai4 srwijH
shuang1 sraewng -ng *-ae
shuang1 srjang -ng
shei2, shui2 dzywij
shui3 sywijX V
shui4 dzyweH
shui4 sywejH
Shun4 sywinH
shun4 sywinH
shun4 zywinH
shuo1 sywet seoi3 *-t
shuo4 dzyek sek6 *-k
si1 si >/ɨ/
si1, si5 si >/ɨ/
si1 si >/ɨ/
si1 sij >/ɨ/
si1 sje(H) >/ɨ/
si3 sijX >/ɨ/
si4 sijH >/ɨ/
si4 ziH >/ɨ/
si4 ziX >/ɨ/
song1 zjowng -ng
song4 sowngH -ng
song4 suwngH -ng
sou1 srjuw
su2 zjowk zuk6 *-k
su4 sjuwk suk1 *-k
宿 su4 sjuwk suk1, sau3 *-k
su4 suH
su4 suwk cuk1 (irreg.)

(Hakka: suk)

*-k
suan1 swan
suan4 swanH, swanX
suan4 swanH
sui1 swij
sui1 swij
Sui2 sjweH, zjwe,

xjwieH

sui4 sjwejH
sui2 zwijH
sun1 swon
suo1 srjuwk suk1 *-k
suo3 sak, sraek saak3, sok3 *-k *-ae
suo3 srjoX, xjoX
ta1 tha
ta1 tha
tai1 thoj toi1 *oj>ai
tai2 doj, thoj toi4 *oj>ai
Tai4 thajH
tan2 dam taam4 *-m
tan2 dan
tan2 dam taam4 *-m
tan3 thanX
tang1 thang -ng
tang2 dang -ng
tang2 dang -ng
tao2 daw
tao4 daw
tao4 daw
tao3 thawX
te4 dok dak6 *-k >/ɤ/
teng2 dong -ng
ti1 thej
ti2 dej
ti2 dej
ti2 dej
ti4 thejH, thejX
ti2 thejH
tian1 then
tian2 dem tim4 *-m
tian2 den(H) V
tian2 den(X)
tiao2 dew
tie1 thep tip3 *-p
tie1 thet tit3 *-t
ting1 theng -ng
ting2 deng -ng
ting2 deng -ng
ting2 deng(H) -ng
ting2 deng -ng
ting3 dengX, thengX -ng
ting3 dengX -ng
tong1 thuwng -ng
tong1 thuwng -ng
tong2 duwng -ng
tong2 duwng -ng
tong2 duwng -ng
tong3 thowngH -ng
tong3 thuwngX -ng
tong4 thuwngH -ng
tou1 thuw
tou2 duw
tu1 dwot dat6 *-t
tu2 du
tu2 du
tu3 thuX, duX V
tu3 thuX
tu4 thuH
tu4 thuH
tuan2 dwan
tui1 thwoj, tsyhwij
tui3 thwojX
退 tui4 thwojH
tun1 then, thon
wa1 hwae, hwea,

'wae, 'wea,

*-ea

*-ae

wa3 ngwaeX ngaa5 *-ae V
wai4 ngwajH ngoi6 (irreg.)

(Min Bei: nguōi)

wan hwan
wan2 hwan
wan3 mjonX maan5 *mj- caduto
wan4 mjonH maan6 *mj- caduto
wang1 'wang -ng
wang2 hjwang -ng
wang2 mjang mong4 *mj- caduto -ng
wang4 mjangH mong4 *mj- caduto -ng
wang3 hjwangX -ng
wang3 mjangX mong5 *mj- caduto -ng V
wang4 mjangH mong6 *mj- caduto -ng
wei1 'jw+j *-+
wei1 mj+j mei4 *mj- caduto *-+
wei1 ngjwe ngai4
wei2 hjw+j *-+ V
wei2 hjw+j *-+
wei2 hjw+j *-+
wei2 hjwe
Wei4 ngjw+jH ngai6 *-+
wei2 ywij
wei3 'jweX
wei3 mj+jX mei5 *mj- caduto *-+
wei4 hjw+jH *-+
wei4 hjw+jH *-+
wei4 hjweH
wei4 hwijH
wei4 'jw+jH *-+
wei4 mj+jH mei6 *mj- caduto *-+
wei4 mj+jH mei6 *mj- caduto *-+
wen1 'won
wen2 mjun man4 *mj- caduto
wen2 mjun man4 *mj- caduto V
wen2 mjun man1 *mj- caduto
wen3 mjunX man5 *mj- caduto
wen4 mjunH man6 *mj- caduto
wo3 ngaX ngo5
wo4 'owk juk1 *-k
wo1 'aewk aak1 *-k *-ae
wu1 mju mou4 *mj- caduto
wu1 'u
wu1 'u
wu1 'u
wu2 mju mou4 *mj- caduto
wu2 mju mou4 *mj- caduto V
wu2 ngu ng4
wu2 ngu ng4
wu3 mjuX mou5 *mj- caduto
wu3 mjuX mou5 *mj- caduto
wu3 nguX ng5
wu5 nguX ng5
wu3 nguX ng5
wu4 mjuH mou6 *mj- caduto
wu4 mjut mat6 *mj- caduto *-t
wu4 mjut mat6 *mj- caduto *-t
wu4 nguH ng6
xi1 hej hai4 velare>palatale
西 xi1 sej alveolare>palatale
xi5 sek sik1 alveolare>palatale *-k
xi1, xi5 sik sik1 alveolare>palatale *-k
xi1 sjek sik1 alveolare>palatale *-k
xi1 sjek sik1 alveolare>palatale *-k
xi1 xi hei1 velare>palatale
xi1 xip kap1 (irreg.)

(Hokkien: hip)

velare>palatale *-p
xi1 xj+j hei1 velare>palatale *-+
xi zjek zik6 alveolare>palatale *-k V
xi2 zip zaap6 alveolare>palatale *-p
xi2 zjek zik6 alveolare>palatale *-k
xi3 sejX alveolare>palatale
xi3 xiX hei2 velare>palatale
xi5 kejH hai6 velare>palatale
xia hae haa4 velare>palatale *-ae
xia5 haeH, haeX haa6 velare>palatale *-ae
xia4 haeH haa6 velare>palatale *-ae
xia4 haeX haa6 velare>palatale *-ae
xian1 sen(H) alveolare>palatale
xian1 sjen alveolare>palatale
xian1 sjen alveolare>palatale
xian2 heam haam4 velare>palatale *-m *-ea
xian2 hen jin4 (irreg.)

(Hakka: hièn)

velare>palatale
xian3 xjaemX, xjemX him2 velare>palatale *-m *-ae
xian4 dzjenH, zjenH alveolare>palatale
xian4 heamH haam6 velare>palatale *-m *-ea
xian4 heanX haan6 velare>palatale *-ea
xian4 henH jin6 (irreg.)

(Hakka: hien)

velare>palatale
xiang1 sjang alveolare>palatale -ng
xiang1 sjang alveolare>palatale -ng
xiang1 xjang hoeng1 velare>palatale -ng
xiang1 xjang hoeng1 velare>palatale -ng V
xiang2 zjang alveolare>palatale -ng
xiang2 zjang alveolare>palatale -ng
xiang3 sjangX alveolare>palatale -ng
xiang3 xjangX, xaeng hoeng2 velare>palatale -ng
xiang3 haewngH hong6 velare>palatale -ng *-ae
xiang4 haewngX hong6 velare>palatale -ng *-ae
xiang4 xjangH hoeng2 velare>palatale -ng
xiang4 zjangX alveolare>palatale -ng
xiang4 zjangX alveolare>palatale -ng
xiang4 zjangX alveolare>palatale -ng
xiao1 sjew alveolare>palatale
xiao1 sjew alveolare>palatale
xiao3 sjewX alveolare>palatale V
xiao3 xewX hiu2 velare>palatale
xiao4 haewH gaau3 velare>palatale *-ae
xiao4 haewH haau6 velare>palatale *-ae
xiao sjewH alveolare>palatale
xiao4 sjewH alveolare>palatale
xiao4 xaewH haau3 velare>palatale *-ae
xie2 hea haai4 velare>palatale *-ea
xie2 xjaep hip3 velare>palatale *-p *-ae
xie3 sjaeX alveolare>palatale *-ae
xie4 heaX haai5 velare>palatale *-ea
xie4 sjet sit3 alveolare>palatale *-t
xie4 zjaeH alveolare>palatale *-ae
xin1 sim sam1 alveolare>palatale *-m V
xin1 sin alveolare>palatale
xin1 sin alveolare>palatale
xin1 sin alveolare>palatale
xin4 sinH alveolare>palatale
xing1 seng sing1 alveolare>palatale -ng
xing1 xing hing1 velare>palatale -ng
xing2 haeng(H) hang4 velare>palatale -ng *-ae
xing2 heng jing4 (irreg.)

(Minnan: hêng)

velare>palatale -ng
xing2 heng jing4 (irreg.)

(Minnan: hêng)

velare>palatale -ng
xing3 seng, sengH,

sengX

alveolare>palatale -ng
xing4 heangX hang6 velare>palatale -ng *-ea
xing4 sjengH alveolare>palatale -ng
xing4 sjengH alveolare>palatale -ng
xing4 xingH hing1 velare>palatale -ng
xiong1 xjowng hung1 velare>palatale -ng
xiong2 xjowng hung1 velare>palatale -ng
xiong1 xjwaeng hing1 velare>palatale -ng *-ae
xiong2 hjuwng hung4 velare>palatale -ng
xiong2 hjuwng hung4 velare>palatale -ng
xiu1 sjuw alveolare>palatale
xiu1 sjuw alveolare>palatale
xiu1 xjuw jau1 (irreg.)

(Minnan: hiu)

velare>palatale
xiu4 zjuwH alveolare>palatale
xu1 xjo, khjo heoi1 velare>palatale >/y/
xu1 sju alveolare>palatale >/y/
xu1 sju alveolare>palatale >/y/
xu3 xjoX heoi2 velare>palatale >/y/
xu4 xjuwk, trhjuwk cuk1 velare>palatale >/y/
xu4 zjoX alveolare>palatale >/y/
xuan1 sjwen alveolare>palatale >/ɥ/-
xuan2 hwen jyun4 (irreg.)

(Hakka: hièn)

velare>palatale >/ɥ/- V
xue2 haewk hok6 velare>palatale *-k >/ɥ/- *-ae
xue2 hwet jyut6 (irreg.)

(Hakka: hie̍t)

velare>palatale *-t >/ɥ/- V
xue3 sjwet syut3 alveolare>palatale *-t >/ɥ/-
xue, xie xwet hyut3 velare>palatale *-t >/ɥ/- V
xun1 xjun fan1 (irreg.)

(Minnan: hun)

velare>palatale >/y/
xun1 zwin alveolare>palatale >/y/
xun1 zwin alveolare>palatale >/y/
xun2 zwin alveolare>palatale >/y/
xun2 swin alveolare>palatale >/y/
xun4 swinH alveolare>palatale >/y/
xun4 xjunH fan3 (irreg.)

(Hakka: hiun)

velare>palatale >/y/
ya1 'ae *-ae
ya2 ngae ngaa4 *-ae V
ya2 ngae ngaa4 *-ae
ya2 ngea ngaai4 *-ea
ya2 yae *-ae
ya4 'aeH *-ae
ya4 ngaeH ngaa6 *-ae
Yan1 'en
yan1 hjen
yan1 'en
yan2 hjem jim4 *-m
yan2 ngaen ngaan4 *-ae
yan2 ngen jin4 (irreg.)

(Hakka: ngiên)

yan2 ngjon jin4 (irreg.)

(Min Dong: ngiòng)

V
yan2 yem jim4 *-m
yan3 ngeanX ngaan5 *-ea
yan4 'aenH, 'enH *-ae
yan4 'jiemH jim3 *-m
yang1 'jaeng, 'jang -ng *-ae
yang2 yang -ng
yang2 yang -ng V
yang2 yang -ng
yang3 yangX, zjang -ng
yang3 yangX -ng
yao1 'jiew
yao1 'jiew
Yao2 ngew jiu4 (irreg.)

(Min Dong: ngièu)

yao2 yew
yao3 ngaewX, kaew ngaau5 *-ae
yao1 'aewk joek6 *-k *-ae
yao4 'jiewH
ye3 yaeX *-ae
ye3 yaeX *-ae
ye4 ngjaep jip6 (irreg.)

(Hakka: ngia̍p)

*-p *-ae
ye4 yaeH *-ae
yi1 'j+j *-+ V
yi1 'j+j *-+
yi1 'jij
yi1, yao1

(+sandhi)

'jit jat1 *-t
yi2 ngi ji4 (irreg.)

(Hakka: ngì)

yi4 ngje ji4 (irreg.)

(Teochew: ngi5)

yi2 ye
yi yij
yi hiX
yi3 'it jyut3 *-t V
yi3 yiX
yi3 yiX
yi1 'ejH
yi4 'iH
亿 yi4 'ik jik1 *-k
yi4 'ik jik1 *-k
yi4 'ip jap1 *-p V
yi4 'jiek jik1 *-k
yi4 ngjeH ji6 (irreg.)

(Taishan: ngei5)

yi4 ngjeH ji5 (irreg.)

(Hakka: ngi)

yi4 ngjeH ji4 (irreg.)

(Teochew: ngi3)

yi4 ngjejH ngai6
yi4 yeH, yek ji6, jik6 *-k
yi4 yejH
yi4 yek jik6 *-k
yi4 yek jik6 *-k
yi4 yiH
yi4 yik jik6 *-k V
yin1 'im jam1 *-m
yin1 'im jam1 *-m
yin1 'jin
yin2 ngin ngan4
yin3 'imX jam2 *-m
yin1 'in
yin3 yinX
yin3 ywinX
yin4 'jinH
ying1 'jaeng -ng *-ae
ying1 'jieng -ng
ying2 ngjaeng jing4 -ng *-ae
ying2 yeng -ng
ying2 yeng -ng
ying2 yweng -ng
ying3 'jaengX -ng *-ae
yong1 yowng -ng
yong3 hjwaengH -ng *-ae
yong3 hjwaengX -ng *-ae
yong3 hjwaengH -ng *-ae
yong3 yowngX -ng
yong4 yowngH -ng
you1 'jiw
you2 hjuw
you2 yuw
you2 yuw
you2 yuw
you3 hjuwX
you3 hjuwX
you3 yuwX
you4 hjuwH
you4 hjuwH
yu2 yu >/y/
yu2 'jo, hju >/y/
yu2 hju >/y/
yu2 ngjo jyu4 (irreg.)

(Taishan: ngui3)

>/y/ V
yu2 ngjo jyu4 (irreg.)

(Min Dong: ngṳ̀)

>/y/
yu2 yo >/y/
yu3 yo >/y/
yu2 yu >/y/
yu2 yu >/y/
yu3 hjuX >/y/
yu3 hjuX >/y/
Yu3 hjuX >/y/
yu3 hjuX >/y/ V
yu3 ngjoX jyu5 (irreg.)

(Taishan: ngui4)

>/y/
yu3 yoX >/y/
yu4 hwik wik6 *-k >/y/
yu4 ngjowk juk6 (irreg.)

(Hakka: ngiu̍k)

*-k >/y/
yu4 ngjoH jyu6, ngaa6 >/y/
yu4 yo(H) >/y/
yu4 ngjuH jyu6 (irreg.)

(Min Dong: ngê̤ṳ)

>/y/
yu4 yoH >/y/
yu4 yowk juk6 *-k >/y/
yu4 yuwk juk6 *-k >/y/
yu4 yuX >/y/
yuan2 hjwen >/ɥ/-
yuan2 hjwen >/ɥ/-
yuan2 hjwen >/ɥ/-
yuan2 ngjwon jyun4 (irreg.)

(Min Dong: nguòng)

>/ɥ/-
Yuan2 hjwon >/ɥ/-
yuan2 ngjwon jyun4 (irreg.)

(Min Dong: nguòng)

>/ɥ/-
yuan2 ngjwon jyun4

(Min Dong: nguòng)

>/ɥ/-
yuan3 hjwonX >/ɥ/-
yuan4 hjwenH >/ɥ/-
yue1 hjwot joek6 *-t >/ɥ/- V
yue1 'jak joek3 *-k >/ɥ/-
yue4 hjwot jyut6 *-t >/ɥ/-
yue4 hjwot jyut6 *-t >/ɥ/-
yue4, le4 ngaewk ngok6, lok6 *-k >/ɥ/- *-ae
yue4 ngjwot jyut6

(Taishan: ngut5)

*-t >/ɥ/- V
yue4 yak joek6 *-k >/ɥ/-
yue4 yak joek6 *-k >/ɥ/- V
yun2 hjun >/y/ V
yun2 ywinX >/y/
yun3 hjunH >/y/
yun4 hjunH >/y/
yun2 yingH >/y/
zai1 tsoj zoi1 *oj>ai
zai1 tsoj zoi1 *oj>ai
zai4 tsojH zoi3 *oj>ai
zai4 dzojX zoi6 *oj>ai
zai4 tsojH zoi3 *oj>ai
zan4 dzamH zaam6 *-m
zan4 tsanH
zang4 dzangH -ng
zang4 tsangH -ng
zao1 tsaw
zao3 tsawX
zao3 tsawX
zao4 dzawX, tshawH
zao4 dzawX
ze2 draek zaak6 *-k >/ɤ/ *-ae
ze2 tsok zak1 *-k >/ɤ/
ze2 tsreak zaak3 *-k >/ɤ/ *-ea
zeng1 tsong -ng
zhai1 treak, thek zaak6 *-k *-ea
zhan1, zhan4 tsyem zim1 *-m
zhan3 trjenH,
zhan4 tsyenH
zhang1 trjang -ng
zhang1 tsyang -ng
zhang3 tsyangX -ng
zhang4 drjangX -ng
zhang4 tsyangH -ng
zhao1 dzyew, tsyew
zhao1 tsyew
zhao4 drjewH
zhao4 drjewX
zhao4 drjewX
zhao4 tsyewH
zhe2 trjet zit3 *-t >/ɤ/
zhe2 tsyet zit3 *-t >/ɤ/
zhe3 tsyaeX >/ɤ/ *-ae
zhen1 trjeng
zhen1 tsyin
zhen3 drinH
zhen4 trinH, trinX
zhen4 tsyinH
zheng1 tsreang -ng *-ea
zheng4 tsyeng(H) -ng
zheng4 tsyeng -ng
zheng4 tsyengH -ng
zheng4 tsyengH -ng
zhi1 tsye >/ɨ/
zhi1 tsye >/ɨ/
zhi1 tsye >/ɨ/
zhi1 (class.);

zhi3

tsyek (class.) zek3; zi3 *-k >/ɨ/
zhi1 tsyi >/ɨ/
zhi1 tsyi >/ɨ/
zhi1 tsyip zap1 *-p >/ɨ/
zhi2 driH >/ɨ/
zhi2 driH, dzyik zik6 *-k >/ɨ/
zhi3 tsyijX >/ɨ/
zhi3 tsyiX >/ɨ/ V
zhi3 tsyiX >/ɨ/
zhi4 drjeX >/ɨ/ V
zhi4 trijH >/ɨ/
zhi4 trjeH >/ɨ/
zhi4 tsyejH >/ɨ/
zhi4 tsyiH >/ɨ/
zhi4 tsyijH >/ɨ/
zhong1 trjuwng -ng
zhong1 trjuwng -ng
zhong1 tsyuwng -ng
zhong4 drjowngX -ng
zhong4 trjuwngH -ng
zhou1 tsyuw(X)
zhou1 tsyuw
zhou1 tsyuw
zhou1 tsyuw
zhou1 tsyuwk zuk1 *-k
zhou4 drjuwH
zhou4 dzrjuwH
zhu1 trjo
zhu1 tsyu
zhu1 tsyu
zhu2 drjuwk zuk6 *-k
zhu2 trjuwk zuk1 *-k V
zhu3, zhu4 trjuH
zhu3 tsyoX
zhu3 tsyuX
zhu4 drjuH
zhu4 drjuX
zhu4 dzrjoH
zhu4 trjuH
zhu4 tsyuwk zuk1 *-k
zhua1 tsraew,

tsraewH,

tsraewX

*-ae
zhuan1 tsywen
zhuan3 trjwenX
zhuan4 drjwenH,

trjwenH

zhuang1 tsrjang -ng
zhuang4 draewngH -ng *-ae
zhuang4 dzrjangH -ng
zhui1 trwij
zhui1 tsywij V
zhuo1 traewk coek3 *-k *-ae
zi tsi >/ɨ/
zi1 tsi >/ɨ/
zi1 tsij >/ɨ/
zi1 tsij >/ɨ/
zi3 tsiX >/ɨ/ V
zi4 dziH >/ɨ/
zi4 dzijH >/ɨ/ V
zong4 tsowng -ng
zong3 tsuwngX -ng
zou3 tsuwX V
zou4 tsuwH
zu1 tsu
zu2 dzuwk zuk6 *-k
zu2 tsjowk zuk1 *-k V
zu3 tsrjoX
zu3 tsuX
zu3 tsuX
zui4 dzwojX
zui4 tswajH
zui4 tswijH
zun1 tswin
zun1 tswon
zuo2 dzak zok6 *-k
zuo3 tsaH, tsaX
zuo4 dzwaH, dzwaX
zuo4 tsak zok3 *-k
shi4 dzriX
mian3 mjenX
姉 < 姊 zi3 tsijX >/ɨ/
wu1 'uwk uk1 *-k
gui1 kjw+j *-+
di4 dejH
qiang gjang koeng4 velare>palatale -ng
shou3 syuwX V
zhou4 trjuwH
yao4 yewH
fu2 bjuwk fuk6 *Bilabiale>/f/ *-k
hua4 hweaH, hweak *-ea
着 (< 著) zhe5;

zhao2, zhuo2

trjoH zyu3, zoek6 >/ɤ/
zhi3 tsyeX >/ɨ/
luo4 lak lok3 *-k
zhi4 trijH >/ɨ/
驿 yi4 yek jik6 *-k
yu3 yo >/y/
shi4, si1 ziX
zhi2, zhi4 driH
wei3 hjw+jX *-+
you1 'juw
chu3, chu5 tsyhoX
hu1 xu
kun4 khwonH
fu4 bjuwX *Bilabiale>/f/
shi2 zyit sat6 *-t >/ɨ/
zuo4 dzwaH, dzwaX
yi4 ywek jik6 *-k
tu2 du
nu4 nuH, nuX
chi3 trhiX >/ɨ/
li4 lejH
bao4 bawX
ya1 'aep aat3 *-p *-ae
bu3 buH
tan4 thomH taam3 *-m
shu4 srjuH
mu4 muH
gou4 kuwH
sui4 sjwejH
jue2 kwet kyut3 velare>palatale *-t
zhi4, chi2 drje >/ɨ/
fu2 bjuw *Bilabiale>/f/
du4 duH
yan3 yenX
pi2 bje
jie1 keaj velare>palatale *-ea
dao4 dawH
zhi2 driH, drik zik6 *-k >/ɨ/
ke1 khwa >/ɤ/
zhong3 tsyowngX -ng
ji1 tsjeH alveolare>palatale
jing1 tsjeng alveolare>palatale -ng
xu4 zjowk alveolare>palatale *-k >/y/
xu4 zjoX alveolare>palatale >/y/
zhi4 triH >/ɨ/
zhi2 tsyik zik1 *-k >/ɨ/
fu4 pjuwk fuk1 *Bilabiale>/f/ *-k
ye4 yep jip6 *-p
jiao3, jue2 kaewk (>jue2) gok3 velare>palatale *-k >/ɥ/ *-ae
访 fang3 phjangH *Bilabiale>/f/
ren4 nyinH (Hakka: ngin)

(Gan: nyin5)

(Wu: nyin (T3))

*ny>/ʐ/
wu5, wu4 nguH
diao4, tiao4 dew
fei4 phj+jH *Bilabiale>/f/ *-+
jin4 tsinH alveolare>palatale
shi4 tsyek sik1 *-k
xuan3 sjwenX alveolare>palatale >/ɥ/
bi4 pejH
za2 dzop zaap6 *-p
ding3 tengX -ng
tou2 duw
lai4 lajH
yan2 ngaen ngaan4 *-ae
yuan4 ngjwonH jyun6

(Min Dong: nguông)

>/ɥ/
lei4 lwojH *oj>ai
xia2 haeH haa6 velare>palatale *-ae
jian1 kaen gaan1 velare>palatale *-ae
jian4 haemH gaam3 velare>palatale *-m *-ae
jie2 gjet git6 velare>palatale *-t
qian1 khen hin1 velare>palatale
juan4 kjwienH gyun3 velare>palatale >/ɥ/
jie2 ket git3 velare>palatale *-t
gui3 kjwijX
jie4 keajH gaai3 velare>palatale *-ea
gui4 kwejH
xie4 heajH haai6 velare>palatale *-ea
qu1 khju keoi1 velare>palatale
jue2 kjwot kyut3 velare>palatale *-t >/ɥ/
jin3, jin4 ginH gan2 velare>palatale
jin3 kj+nX gan2 velare>palatale *-+
qi3 khj+jX hei2 velare>palatale *-+
tan2 dan
dan1, dan4 tamH daam1 *-m
畓 (<沓)

(gukja)

quan2

(<ta4, )

dop () daap6 ()
tun2 dwon
teng2 dong -ng
lve4 ljak loek6 *-k >/ɥ/
lian4 lenH
lie4 ljep lip6 *-p
ling2 leng -ng
lu2 lu
lv3 ljuH >/y/
lei4 lwijH
lun2 lwin
lin2 lim lam4 *-m
qian2 gjen
liao3, le5 lewX (da 瞭) liu5 (瞭 liu4) >/ɤ/
zhong4 tsyowngH -ng
shen1 syin
di1 tej
qing1 khjwieng king1 velare>palatale -ng
xiang4 zjangX -ng
dang3 tangX -ng
ju4 kjoH kek6 velare>palatale >/y/
mu4 muH
cu4 tshwot cyut3 *-t
ya1 'jiep aat3 *-p
坂 (阪) ban3 baenX *-ae
yu4 hwik wik6 *-k
tu2 du
yan2 yem jim4 *-m
yang1 'jaeng, 'jang -ng *-ae
bao4 pawX
si4 ziH >/ɨ/
jie4 keajH gaai3 velare>palatale *-ea
yan2 ngaem ngaam4 *-m *-ae
juan3 kjwenX gyun2 velare>palatale >/ɥ/
bu4 puH
fu4 pjuwk fuk1 *Bilabiale>/f/ *-k
you4 'jiwH
ku4 khuH
kuai4 khwaejH *-ae
lian4 ljwenH
huan4 hwaenH *-ae
zeng1 tsong -ng
ji4 gjeX gei6 velare>palatale
bai4 peajH *-ea
huan4 hwanH
sun3 swonX
jing4 kjaengH ging3 velare>palatale -ng *-ae
jiu4 gjuwH gau6 velare>palatale
bao4, pu4 bawH
ti4 thejH
zha2 tsreat zaat3 *-t *-ea
ju2 khu fu1 (irreg.)

(Hakka: ku1)

velare>palatale >/y/
rou2 nyuw *ny>/ʐ/
cha2 dzrea *-ea
wu3 mjuX mou5 *mj- caduto
li4 lek lik6 *-k
bi3 pjijX
mao2 maw V
bing1 ping -ng V
shen3 syimX sam2 *-m
fei4 pj+jH *Bilabiale>/f/ *-+
kuang4 xjwangH, xjwangX -ng
quan2 dzjwen alveolare>palatale
bo1 pa
ni2, ni4 nej
qian3 tshjenX alveolare>palatale
yu4 yowk juk6 *-k >/y/
ye4 yek jik6 *-k
hun2, hun4 hwonX
wen1 'won
hu2 hu
湿 shi1 syip, khip sap1 *-p >/ɨ/
zhun3 tsywinX
rong2 yowng -ng
zhao4 draewH *-ae
shao1 syew
tan4 thanH
zhao4 tsyewH
zao4 sawX
ban3 paenX
zhen1 trin
chu4 trhjuwH, trhjuwk cuk1 *-k
die2 dep dip6 *-p
liao2 ljewH
sheng3 srjengX -ng
xian4 hwenH jyun6 (irreg.)

(Hokkien: hiān)

velare>palatale
qi2 gj+j kei4 velare>palatale *-+
tong2 duwng -ng
jing4 gjaengH ging6 velare>palatale -ng *-ae
bi3 pit bat1 *-t
tong3, tong2 duwng -ng
zhu4 trjuwk zuk1 *-k
jian3 keanX gaan2 velare>palatale *-ea
qian2, jian3 tsjenX alveolare>palatale
chun2 dwonX
xi4 sejH
mian2 mjien
线 xian4 sjenH alveolare>palatale
lian4 lenH
qun2 gjun kwan4 velare>palatale
yi4 yik jik6 *-k
geng1 keang -ng *-ea
ji1 kij gei1 velare>palatale
jian1 hon gin1 velare>palatale
zhi1 tsyij >/ɨ/
wan4 'wanH
zang1, zang4 tsang -ng
huang1 xwang -ng
he2 ha >/ɤ/
zheng1 tsying -ng
bo2 bak bok6 *-k
bei4 bjeH
bu3 puX
chu4 tsyhowk zuk1 *-k
jie2 khjit kit3 velare>palatale *-t
zhu3 tsyo
jiang3 kaewngX gong2 velare>palatale -ng *-ae
gu3 kuwk guk1 *-k V
zhu4, zhu3 trjoX
shang3 syang -ng
xian2 hen, henH jin4 (irreg.)

(Hokkien: hiân)

velare>palatale
zeng4 dzongH -ng
chao1 trhjew
yong3 yowngX -ng
xuan1 xjon hin1 velare>palatale >/ɥ/
ni4 ngjaek jik6, ngaak6 *-k *-ae
you2 hjuw
dun4 dwonH
rui4 ywejH
lu4 ljowk luk6 *-k
men2 mwon V
lu4 ljuwk luk6 *-k
jie1 keaj gaai1 velare>palatale *-ea
ling3 ljengX
gu3 kwot gwat1 *-t V
gou4 kuwH
wang4 mjangH mong5 *mj- caduto
mang2 mang -ng
mai4 meak mak6 *-k *-ea
ming2 meng -ng
ming2 meng -ng
mou2 mjuw
wu4 muwH mou6 *m- caduto
min3 minX
fan4 bjomX faan6 (irreg.)

(Hakka: fam4)

*Bilabiale>/f/ *-m
bi4 pjaek bik1 *-k *-ae
feng4 phjowngX *Bilabiale>/f/ -ng
feng2 bjowng *Bilabiale>/f/ -ng
fen2 bjun *Bilabiale>/f/
fen4 pjunH *Bilabiale>/f/
fen4 bjunX *Bilabiale>/f/
fen1 phjun *Bilabiale>/f/
fei1 phj+j *Bilabiale>/f/ *-+
mi4, bi4 pijH
si4 ziX >/ɨ/
ci4 sjeH >/ɨ/
shuo4 sraewk sok3 *-k *-ae
chang2 dzyang, dzyangH -ng
shu4 syoH
xian1 sjen alveolare>palatale
xuan2 zjwen alveolare>palatale >/ɥ/
su1 su
song4 zjowng, zjowngH -ng
song4 zjowngH -ng
song4 zjowngH -ng
cui1 tshwoj
寿 shou4 dzyuwH
chou2 dzrjuw
xiu4 sjuwH alveolare>palatale
chui2 dzywe
su4 sjuwk suk1 *-k
shun4 sywinH
sheng4 syingH -ng
yan4 ngaenH ngaan6 *-ae
yang3 ngjangX joeng5 (irreg.)

(Teochew: ngiang2)

-ng *-ae
yang1 'jang -ng
yi4 yek jik6 *-k
yong1 'jowngX -ng
wei3 hjw+jH *-+
you2 yuw
you4 yuwX
run4 nywinH (Min Dong: nông) *ny>/ʐ/
ying1 'ing -ng
ning2 nging jing4 (irreg.)

(Teochew: ngêng5)

-ng
yi2 yiH
yi4 yik jik6 *-k
yin2 yij
lin4 nrimH jam6 (irreg.) *-m
zi4 tsijH >/ɨ/
zai3 tsojX zoi2 *oj>ai
ji4 dzek zik6 alveolare>palatale *-k
zei2 dzok caak6 *-k
zong4 tsjowngH -ng
zhu4 zhu4
jun4 tswinH alveolare>palatale >/y/
zheng4 tsyingH, tsyengH -ng
can2 dzam caam4 *-m
jian4 dzenH, dzwonH alveolare>palatale
qian1 tshjen alveolare>palatale
cheng1 tsyhing -ng
duo4 dwaX
tuo3 thwaX
zhuo2 traewk zuk6 *-k *-ae
duo2 dwajH, dwat dyut6 *-t
po1 pha
bi4 bjiejH
bi4 pjiejH
he4 haewk hok6 *-k *-ae
xi1 hej hai4 velare>palatale
xian2 hem jim4 (irreg.)

(Hokkien: hiâm)

velare>palatale *-m
xie2 xjaep hip3 velare>palatale *-p *-ae
ying2 hweng -ng
鸿 hong2 huwng -ng
huo4 hwaX
hou2 huw
hui1 xjw+j *-+
xi4 xjeH hei3 velare>palatale
jing1 kjaeng ging1 velare>palatale -ng *-ae
shi5, shi2 syik sik1 *-k >/ɨ/
chang3, chang2 drjang -ng
zhai2 draek zaak6 *-k *-ae
yu3 yoX >/y/
di3 tejX
fu3 pjuX *Bilabiale>/f/
yan2 yen -n
cai2 dzoj coi4 *oj>ai
fu2 bju *Bilabiale>/f/
shu3 dzyoH
luo4 lak lok3 *-k
luo4 lak lok3 *-k

Radicali Kangxi nelle lingue sino-xeniche

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Nella seguente tabella, i radicali Kangxi sono ordinabili in base al pinyin o alla pronuncia nel dialetto cantonese in base a un pulsante apposito. In più, si possono fare paragoni tra la pronuncia cinese attuale e quella in primo cinese medio in base alla ricostruzione del Guangyun di Baxter (2011). Laddove il carattere è assente, non è stata indicata la pronuncia ma è stato riportato il fanqie, da cui la pronuncia è ricostruibile. Oltre al primo cinese medio, sono presenti la lettura cinese in lingua coreana moderna, vietnamita e giapponese (con derivazione storica) Go-on e Kan-on (laddove esistono più pronunce, si è optato per scegliere quella più vicina al cinese medio; per esempio, la pronuncia tarda del periodo Song 唐宋音 e le pronunce slang sono state escluse). La pronuncia giapponese è affiancata dalla trascrizione in caratteri romani (roomaji) con il sistema Hepburn. Le vocali lunghe sono state trascritte seguendo l'ortografia invece della pronuncia, siccome la -u finale è ben distinta (e da essa si risale a un dittongo o a una coda nasale velare in cinese).

La pulsantiera si può usare anche per aiutarsi a fare comparazioni con il primo cinese medio con delle caratteristiche a inizio sillaba e fine sillaba (per le seconde, è stata impostata una colonna ad hoc). La romanizzazione in cantonese è stata effettuata con il sistema Jyutping. I radicali Kangxi sono affiancati da tutte le loro variazioni, versioni semplificate e dalle variazioni rintracciabili nei kanji giapponesi e negli Han tu vietnamiti.




Radicale

(Kangxi

Bushou)

Pinyin Primo

Cinese

Medio

(Baxter, 2011)

*-p/t/k?

*-m?

-n?

-ng?

Cantonese

(Jyutping)

Giapponese

(Kouki

Bushu)

On'yomi

Roomaji Coreano

(Kangheui

Busu)

Hangeul

Vietnamita

(Bộ thủ

Khang Hi)

Altri

nomi

名字

'jit *-t jat1 イチ ichi nhất -
Gǔn (古本切) -n gwan2 コン kon cổn -
丶> 主, 。 Zhǔ (Diǎn) (知庾切 >

冢庾切)

jyu2 チュ chu chủ -
丿, (乀, 乁) Piě (房密切 >

普蔑切 >

匹蔑切)

*-t pit3 ヘツ hetsu phiệt -
乙, (⺄, 乚) (於筆切 >

億姞切 >

益悉切)

*-t jyut3 オツ otsu ất -
Jué (衢月切 >

其月切)

*-t kyut3 ケツ ketsu quyết -
Èr nyijH ji6 ni nhị -
Tóu (徒鉤切)

(dallo【字彙】)

tau4 トウ tou đầu 文字头
人, 亻 Rén nyin -n jan4 ニン nin nhân 人字头

单人旁

单立人

Ér, Rén nye ji4 ニン nin 아, 인 nhi -
nyip *-p jap6 ニュウ < ニフ nyuu < nifu nhập -
八 > 丷 peat *-t baat3 ハチ hachi bát 八字旁
冂 > 冋 > 坰 Jiōng (古熒切 >

涓熒切)

-ng gwing1 ケイ kei quynh 同字框
冖 > 冪 (莫狄切) *-k mik6

(da 幂 mi4)

ミャク myaku mịch 秃宝盖
仌 > 冫(冰) Bīng ping -ng bing1 ベキ beki băng 两点水
kj+jX, kijX gei2 (Jǐ)

gei1 (Jī)

ki kỷ -
凵 > 坎 Kǎn, Qiǎn khomX

(da 坎 kan3,

"buca")

*-m ham1

(da 坎 kan3,

"buca")

カン < カム

コン < コム

kan < kamu

kon < komu

khảm -
刀,刂, ⺈ Dāo taw dou1 トウ

タウ

tou

tau

đao 力字旁

立刀旁

lik *-k lik6 リキ

リョク

riki

ryoku

력, 역 lực -
勹 > 包, 胞 Bāo paew

(da 包 bao1)

baau1

(da 包 bao1)

ホウ < ハウ hou < hau bao 包字头
pjijH, pjijX bei6 hi chủy
𠥓 > 匚 Fāng pjang -ng fong1 ホウ < ハウ hou < hau phương 三框儿
(胡礼切 >

戸禮切)

hai2, hai5,

wai5

ケイ kei hệ -
Shí dzyip *-p sap6 ジュウ < ジフ

シュウ < シフ

juu < jifu

shuu < shifu

thập 十字儿
⺊ >卜 puwk *-k baak6 ボク

ホク

boku

hoku

bốc 卜字头
卩 > 㔾, 卪, (巴) Jié (子結切) *-t zit3

(da 节 jie2)

セツ setsu tiết 单耳刀
厂, (⺁) Hàn xanH -n cong2 カン kan hán 厂字旁
厶 > 私 sij

(da 私 si1)

si1

(da 私 si1)

shi khư 私字儿
又 > (彐) Yòu hjuwH jau6 ユウ uu hựu 又字旁
Kǒu khuwX hau2 コウ

kou

ku

khẩu 口字旁
Wéi hjw+j

(da 围 wei2)

wai4

(da 围 wei2)

< i < wi vi 方框儿
thuX, duX tou2

to

do

thổ 提土旁
Shì dzriX si6 shi -
Zhì (陟侈切 >

陟移切)

zi2 chi truy 反文旁
Suī swij seoi1 スイ sui tuy/suy -
夕 (~月) zjek *-k zik6 セキ

ジャク

seki

jaku

tịch 夕字旁
大 (太; ~亣, ~立) Dài, Dà dajH, daH daai6 ダイ

タイ

dai

tai

đại 大字头
nrjoX neoi5 ニョ nyo 녀, 여 nữ 女字旁
𡿹 > 子, (㜽) tsiX zi2 shi tử 子字旁
~向 > 宀 Miàn (武延切 >

彌延切)

-n min4 メン men miên 宝盖头
Cùn tshwonH -n cyun3 スン

ソン

sun

son

thốn 寸字旁
小, ⺌ Xiǎo sjewX siu2 ショウ < セウ shou < seu tiểu 小字头
𡯁 > 尢, 尣 Wāng [羽求切 > ] -ng wong1 オウ < ワウ ou < wau uông 尤字旁
𡰣 > 尸 Shī syij si1 shi thi 尸字头
Chè (丑列切 >

敕列切)

*-t cit3 テツ tetsu 철, 초 triệt -
Shān srean -n saan1 サン

セン

san

sen

sơn 山字旁
巛 > 川 Chuān tsyhwen -n cyun1 セン sen xuyên 三拐儿
工 (𢒄) Gōng kuwng -ng gung1 コウ kou công -
kiX gei2

ki

ko

kỷ -
Jīn kin -n gan1 キン kin cân 巾字旁
Gān kan -n gon1 カン kan can -
幺, 么 Yāo (於堯切 >

伊堯切)

jiu1 ヨウ < エウ you < eu yêu 幺字旁
广 > 廣, 広 Guǎng,

Yǎn, Ān

kwangH,

kwangX

*-m

-ng

gwong2 ゲン < ゲム gen < gemu nghiễm 广字旁
Yín (余忍切 >

以忍切)

-n jan2 イン in dẫn 建字旁
𠬞, 𢪒, 𢪙 > 廾 (八) Gǒng kjowngX -ng gung2

(da 拱 gong3)

キョウ kyou củng 弄字底
yik *-k jik6 ヨク yoku dặc -
Gōng kjuwng -ng gung1 キュウ

グウ

kyuu

guu

cung 弓字旁
彑 > 彐 (居例切) gai3 ケイ kei ký, kệ, kẹ, kí -
Shān (所銜切 >

師銜切)

*-m saam1 サン < サム san < samu sam 三撇儿
Chì (丑亦切) *-k cik1 テキ teki sách,

xích

双人旁

双立人

心, 忄, 㣺, ⺗ Xīn sim *-m sam1 シン < シム shin < shimu tâm 竖心旁
kwa gwo1 ka qua -
戶 > 戸, 户 huX wu6 ko hộ 户字旁
手, 扌, 龵 Shǒu (書九切 >

始九切)

sau2 シュウ shuu thủ 提手旁
Zhī tsye zi1 shi chi 支字旁
(普木切) *-k bok1, pok3 ホク

ボク

hoku

boku

phộc -
Wén mjun -n man4 モン

ブン

mon

bun

văn -
Dǒu tuwX, tuwH dau2 トウ tou đẩu -
Jīn kj+n, kj+nH -n gan1 キン kin cân 斤字头
Fāng pjang -ng fong1 ホウ < ハウ hou < hau phương 方字旁
𣞤 > 𣞤 > 無 (舞) > 无 mju mou4

mu

bu

-
☉ > 日 nyit *-t jat6 ニチ nichi nhật 日字旁
Yuē hjwot *-t joek6 エツ < ヱツ

ワチ

etsu < wetsu

wachi

viết 冒字头
月 (~夕) Yuè ngjwot *-t jyut6 ゲツ < グヱツ

ガツ

getsu < gwetsu

gatsu

nguyệt 月字旁
muwk *-k muk6 モク moku mộc 木字旁
欠 (~㒫 > 无) Qiàn khjaemH,

khjomH

*-m him3 ケン < ケム

カン < カム

ken < kemu

kan < kamu

khiếm 欠字旁
Zhǐ tsyiX zi2 shi chỉ 止字旁
~𣦻 > 歺 > 歹 Dǎi

- - -

È

(五割切) *-t daai2

- - -

ngaat6, aat3

タイ

- - -

ガツ

ガチ

tai

- - -

gatsu

gachi

- - -

đãi

- - -

ngạt, ngặt

歹字旁
Shū dzyu syu4 シュ shu thù -
(母>) 毋 mju mou4

mu

bu

-
pjijX bei2 hi bỉ -
Máo maw mou4 モウ mou mao -
Shì dzyeX si6

shi

ji

thị -
气 > 氣, 気 khj+jH hei3 ki khí -
水 > 氺, 氵 Shuǐ sywijX seoi2 スイ sui thủy 三点水
火; ~灸 > 灬 Huǒ xwaX fo2 ka hỏa 四点底
爪, 爫, ⺥ Zhuā (側狡切) zaau2 ソウ < サウ sou < sau trảo 爪字头
~攴 > 父 bjuX fu6

bu

fu

phụ 父字头
Yáo (胡茅切 >

何交切)

ngaau4 コウ < カウ kou < kau