Evagrio Pontico

Evagrio Pontico

Evagrio Pontico (in greco antico: Εὐάγριος ὁ Ποντικός?, in greco Bizantino Evágrios o Pondikós; in latino Evagrius Ponticus; Ibora, 345Egitto, 399) è stato un monaco cristiano, scrittore e asceta greco antico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Evagrio nacque a Ibora, nella regione dell'Elenoponto (Asia minore), nel 345.[1] Amico di Basilio il Grande e di Gregorio Nazianzeno, visse dapprima a Cesarea in Cappadocia, come membro del clero di Basilio,[2] e poi a Costantinopoli, dove si recò in seguito alla morte di Basilio nel 379 e dove fu ordinato diacono da Gregorio.[1] Intorno al 382 si invaghì di una donna aristocratica sposata ma, avvertito da una visione di lasciare la città, abbandonò Costantinopoli per Gerusalemme, dove fu accolto da Melania l'anziana, probabilmente nel monastero di Rufino, eretto dalla stessa Melania sul Monte degli Ulivi.[1] Qui fu colpito da una febbre di origine divina dalla quale fu liberato quando, dopo sei mesi, Melania gli fece promettere che avrebbe abbandonato le vecchie abitudini mondane per dedicarsi alla vita monastica.[1] Intorno al 383 si recò in Egitto tra i padri del deserto, prima a Nitria e, due anni dopo, a Cellia, dove visse fino alla sua morte;[3] fu discepolo di Macario l'Egiziano, che per lui fu il principale maestro dopo Gregorio di Nazianzo, e di Macario di Alessandria,[3] dal quale apprese le pratiche dell'ascetismo.[4] Si mantenne in relazione con vari monaci egiziani, tra cui alcuni che in seguito furono coinvolti nella controversia origeniana, e con Melania e Rufino in Palestina; tra i suoi discepoli ebbe Palladio e Giovanni Cassiano.[5]

Nei suoi scritti, in particolare nel Trattato sulla preghiera e nel Praktikos, racchiuse il suo insegnamento sulla vita monastica. A lui si deve una classificazione degli otto (in seguito diventati sette) peccati o vizi capitali, che chiamò pensieri, e dei mezzi per combatterli, discussi in varie opere tra cui il Praktikos, l'Antirrhetikos e gli Otto pensieri (CPG 2451).[6] In particolare, nell'elencazione originaria mancava il vizio dell'invidia, mentre la tristezza era individuata come vizio a sé, e poi venne accorpata nell'accidia; stessa cosa accadde per la vanagloria, accorpata alla superbia. Gli altri vizi sono gli stessi giunti a noi (ira, lussuria, avarizia, gola).

Evagrio fu condannato al concilio di Costantinopoli II nel 553 come origenista assieme a Origene e Didimo il Cieco. I motivi della scomunica sono formati da estratti delle sue opere.[7]

Nonostante la condanna, Evagrio è venerato ancora oggi in tutto l'Oriente cristiano come un padre della vita monastica e un teologo di primo piano, ispiratore dell'esicasmo. La Filocalia gli dedica ampio spazio.

Le sue opere più importanti, oltre a quelle già citate, sono il De Oratione (Trattato sulla Pura preghiera), i Capitoli della conoscenza (Kephalaia gnostika) e il Libro delle confutazioni (Antirrhetikos), composte di aforismi e di brevi annotazioni; in tutto a Evagrio sono attribuite circa 60 opere (CPG 2430-2483), alcune sopravvissute solo sotto forma di frammenti. Morì nel 399.

I Capitoli della conoscenza sono pervenuti in due versioni siriache e contengono la dottrina origenista della preesistenza delle anime in forma di intelletti puri, la loro caduta nei corpi che dà vita a angeli/demoni/umani e l'apocatastasi universale.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Sinkewicz, p. XVII.
  2. ^ Dysinger, p. 9.
  3. ^ a b Sinkewicz, p. XVIII.
  4. ^ Sinkewicz, p. XIX.
  5. ^ Sinkewicz, pp. XX-XXI.
  6. ^ Sinkewicz, p. XXV-XXVI.
  7. ^ Evagrio Pontico - Le opere, su ora-et-labora.net. URL consultato il 1º marzo 2024.
  8. ^ Evagrio Pontico e Beppe Amico, GLI OTTO SPIRITI MALVAGI - Meditazioni teorico-pratiche sui Vizi Capitali: Note di Beppe Amico, Giuseppe Amico, 25 maggio 2017, p. 11, ISBN 978-88-264-4136-8. URL consultato il 1º marzo 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Robert E. Sinkewicz, Evagrius of Pontus: The Greek Ascetic Corpus, Oxford, Oxford University Press, 2003, ISBN 978-0-19-925993-9.
  • (EN) Luke Dysinger, OSB, Psalmody and Prayer in the Writings of Evagrius Ponticus, Oxford, Oxford University Press, 2005, ISBN 978-0-19-927320-1.
  • Evagrio Pontico, Sentenze; Gli otto spiriti della malvagità, introduzione, traduzione e note a cura di Lucio Coco, Roma, Città Nuova, 2010
  • Evagrio Pontico, Sui pensieri; Riflessioni; Definizioni, introduzione, traduzione e note a cura di Lucio Coco, Roma, Città Nuova, 2014
  • Evagrio Pontico, Per conoscere lui: Esortazione a una vergine; Ai monaci; Ragioni delle osservanze monastiche; Lettera ad Anatolio; Pratico; Gnostico, introduzione, traduzione e note a cura di Paolo Bettiolo. Magnano Biella: Qiqajon Comunità di Bose, 1996

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN58103843 · ISNI (EN0000 0001 2101 6173 · SBN CFIV080821 · BAV 495/4428 · CERL cnp01004269 · LCCN (ENn86119200 · GND (DE118682504 · BNE (ESXX841834 (data) · BNF (FRcb12042128d (data) · J9U (ENHE987007260949105171 · NSK (HR000750312 · NDL (ENJA01185967 · CONOR.SI (SL44790627 · WorldCat Identities (ENlccn-n86119200