Dwain Chambers

Dwain Chambers
Dwain Chambers nel 2008
Nazionalità Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Altezza 180 cm
Peso 83 kg
Atletica leggera
Specialità Velocità
Società Belgrave Harriers
Record
60 m 6"42 Record nazionale (indoor - 2009)
100 m 9"97 (1999)
200 m 20"31 (2001)
200 m 21"10 (indoor - 2000)
Carriera
Nazionale
1998-2014Bandiera della Gran Bretagna Gran Bretagna
Palmarès
Bandiera della Gran Bretagna Gran Bretagna
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali 0 1 1
Mondiali indoor 1 1 1
World Relays 0 0 1
Europei 1 1 0
Europei indoor 1 1 0
Europei juniores 4 0 0


Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi del Commonwealth 1 0 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Football americano
Ruolo Wide receiver
Carriera
Squadre di club
2006Farnham Knights
2007Hamburg Sea Devils
Palmarès
Trofeo Vittorie
World Bowl 1

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Dwain Anthony Chambers (Londra, 5 aprile 1978) è un ex velocista ed ex giocatore di football americano britannico.

In carriera è stato campione mondiale ed europeo dei 60 metri piani indoor, titoli conquistati rispettivamente a Doha 2010[1] e Torino 2009.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Dwain Chambers inizia a mettersi in luce da giovane, vincendo nel 1995 e nel 1997 l'oro nei 100 metri agli Europei juniores e stabilendo il record mondiale juniores nel 1997.

Ai Campionati del mondo di atletica leggera 1999 disputatisi a Siviglia Chambers arriva terzo (tempo di 9"97) nella finale dei 100 m, preceduto da Maurice Greene e Bruny Surin. Nel 2002, ai Giochi del Commonwealth di Manchester, si ritira in finale nei 100 m.

I problemi col doping[modifica | modifica wikitesto]

Chambers (sulla sinistra) con Christophe Lemaitre e Francis Obikwelu agli Europei indoor del 2011

Agli Europei di Monaco di Baviera, sempre nel 2002, vince l'oro sia nei 100 che nella staffetta 4×100 metri, mentre ai Mondiali del 2003 a Saint-Denis vince l'argento nella staffetta, correndo l'ultima frazione e venendo preceduto solo dalla squadra statunitense dopo aver ricevuto il testimone al comando.

Ad ottobre 2003 viene trovato positivo al THG ed il 22 febbraio 2004 la federazione britannica lo squalifica per due anni. Vengono anche annullati tutti i risultati ottenuti da Chambers (anche in staffetta) dal 2002 in poi, poiché ammise di aver fatto uso di doping da quella data.[2][3] In conseguenza, la Gran Bretagna perse diverse medaglie e gli furono azzerati i punti della Coppa del mondo del 2002.

Dopo la squalifica Chambers valuta la possibilità di andare a giocare a football americano nei San Francisco 49ers, ma poi l'idea non si concretizza. Il 26 maggio 2006 la IAAF gli toglie gli ori europei del 2002 e l'argento mondiale, oltre ai premi in denaro del 2003 come precondizione per tornare a gareggiare. Gli venne tolto anche il record britannico dei 100 metri (9"87), che tornò così di proprietà esclusiva di Linford Christie.

Dopo la squalifica[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 2006 Chambers torna a gareggiare a Gateshead, concludendo terzo, in una gara in cui Asafa Powell eguaglia il record mondiale di 9"77. Prese parte poi ai Campionati europei di Göteborg, in cui fallisce la medaglia nei 100 m. Si rifà prendendo parte alla staffetta 4×100 metri con la squadra britannica che vince davanti alla Polonia ed ai campioni mondiali in carica della Francia.

Pochi mesi dopo l'atleta britannico ricomincia ad interessarsi al football americano e nel 2007 non prende parte ad alcuna competizione di atletica leggera; nel mese di marzo va ad allenarsi a Tampa (Florida) in un NFL Training Camp.[4][5]

Ai Campionati europei indoor di Torino del 2009 vince l'oro nei 60 metri con il tempo di 6 secondi e 46 centesimi precedendo di dieci centesimi i due italiani Fabio Cerutti ed Emanuele Di Gregorio. Precedentemente in semifinale aveva stabilito il nuovo primato britannico con 6"42, cancellando dopo dieci anni il primato di Jason Gardener.

Nel 2014 si ritira dalle competizioni agonistiche.[6] Cinque anni più tardi, all'età di 40 anni, decide di partecipare ai campionati britannici indoor.[6]

Record nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Seniores
  • 60 metri piani indoor: 6"42 (Bandiera dell'Italia Torino, 7 marzo 2009)

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Atletica leggera[modifica | modifica wikitesto]

Chambers con la medaglia vinta ai Mondiali indoor del 2010
Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
In rappresentanza della Bandiera della Gran Bretagna Gran Bretagna
1995 Europei juniores Bandiera dell'Ungheria Nyíregyháza 100 m piani   Oro 10"41
4×100 m   Oro 39"43
1996 Mondiali juniores Bandiera dell'Australia Sydney 100 m piani 10"47
1997 Europei juniores Bandiera della Slovenia Lubiana 100 m piani   Oro 10"06
4×100 m   Oro 39"62
1998 Europei indoor Bandiera della Spagna Valencia 60 m piani Semifinale 6"66
Europei Bandiera dell'Ungheria Budapest 100 m piani   Argento 10"10
1999 Mondiali Bandiera della Spagna Siviglia 100 m piani   Bronzo 9"97 Miglior prestazione personale
4×100 m   Argento 37"73 Record europeo
2000 Giochi olimpici Bandiera dell'Australia Sydney 100 m piani 10"08 Miglior prestazione personale stagionale
4×100 m Batteria dq
2001 Mondiali Bandiera del Canada Edmonton 100 m piani 9"99 Miglior prestazione personale stagionale
200 m piani Quarti di finale 20"60
4×100 m Batteria dnf
2006 Europei Bandiera della Svezia Göteborg 100 m piani 10"24
4×100 m   Oro 38"91
2008 Mondiali indoor Bandiera della Spagna Valencia 60 m piani   Argento 6"54 Miglior prestazione personale
2009 Europei indoor Bandiera dell'Italia Torino 60 m piani   Oro 6"46
Mondiali Bandiera della Germania Berlino 100 m piani 10"00 Miglior prestazione personale stagionale
200 m piani Batteria dns
2010 Mondiali indoor Bandiera del Qatar Doha 60 m piani   Oro 6"48 Miglior prestazione mondiale stagionale
Europei Bandiera della Spagna Barcellona 100 m piani 10"18
2011 Europei indoor Bandiera della Francia Parigi 60 m piani   Argento 6"54 Miglior prestazione personale stagionale
Mondiali Bandiera della Corea del Sud Taegu 100 m piani Semifinale dq
2012 Mondiali indoor Bandiera della Turchia Istanbul 60 m piani   Bronzo 6"60
Europei Bandiera della Finlandia Helsinki 4×100 m Finale dnf
Giochi olimpici Bandiera del Regno Unito Londra 100 m piani Semifinale 10"05
4×100 m Batteria dq
2013 Europei indoor Bandiera della Svezia Göteborg 60 m piani Batteria 6"78
Mondiali Bandiera della Russia Mosca 100 m piani Semifinale 10"15
4×100 m Finale dq
2014 Mondiali indoor Bandiera della Polonia Sopot 60 m piani 6"53
World Relays Bandiera delle Bahamas Nassau 4×100 m   Bronzo 38"19
Europei Bandiera della Svizzera Zurigo 100 m piani 10"24
In rappresentanza dell'Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
1998 Giochi del
Commonwealth
Bandiera della Malaysia Kuala Lumpur 100 m piani Semifinale 10"18
4×100 m   Oro 38"20 Record dei campionati

Football americano[modifica | modifica wikitesto]

  • 1 World Bowl (2007)

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Chambers agli Europei indoor del 2009
1998
2009
  •   Oro agli Europei a squadre (Bandiera del Portogallo Leiria), 100 m piani - 10"07
  •   Oro agli Europei a squadre (Bandiera del Portogallo Leiria), 200 m piani - 20"55
2010
2011

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dwain Chambers, su worldathletics.org. URL consultato il 21 giugno 2011.
  2. ^ (EN) Chambers gets two-year ban, su bbc.co.uk, 24 febbraio 2004. URL consultato il 21 giugno 2011.
  3. ^ (EN) Sarah Holt, Stars dimmed by Balco's shadow, su bbc.co.uk, 6 dicembre 2004. URL consultato il 21 giugno 2011.
  4. ^ (EN) Chambers joins NFL training camp, su bbc.co.uk, 7 novembre 2006. URL consultato il 21 giugno 2011.
  5. ^ (EN) Simon Austin, Chambers given another NFL chance, su bbc.co.uk, 4 gennaio 2007. URL consultato il 21 giugno 2011.
  6. ^ a b (EN) Sean Ingle, Dwain Chambers' return to sprinting welcomed by Nethaneel Mitchell-Blake, su theguardian.com, 8 febbraio 2019. URL consultato il 14 febbraio 2019.
  7. ^ (EN) European Team Championships 2011 - 100m Men Final, su sportresult.com, 18 giugno 2011. URL consultato il 21 giugno 2011.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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