Diversioni per pianoforte per mano sinistra e orchestra

Diversioni per pianoforte per mano sinistra e orchestra
CompositoreBenjamin Britten
Tipo di composizionesinfonia concertante
Numero d'opera21
Epoca di composizione1940
Prima esecuzione16 gennaio 1942
DedicaPaul Wittgenstein
Durata media23 minuti
Organicopianoforte e orchestra
Movimenti
tema e 11 variazioni
  1. Tema
  2. Variazione I, Recitativo
  3. Variazione II, Romance
  4. Variazione III, Marcia
  5. Variante IV, Rubato
  6. Variazione V, Corale
  7. Variazione VI, Notturno
  8. Variazione VII, Badinerie
  9. Variazione VIII, Ritmico
  10. Variazione IXa, Toccata I
  11. Variazione IXb, Toccata II
  12. Variazione X, Adagio
  13. Variazione XI, Tarantella

Le Diversioni per pianoforte per mano sinistra e orchestra, Op. 21, è una sinfonia concertante scritta nel 1940 dal compositore inglese Benjamin Britten.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Britten scrisse il lavoro per il pianista viennese Paul Wittgenstein, che aveva perso il braccio destro nella prima guerra mondiale. Britten aveva incontrato Wittgenstein a New York nel luglio 1940 ed abbozzò il pezzo in agosto a Owl's Head, nel Maine. Sebbene Wittgenstein si fosse lamentato dell'orchestrazione, Britten inizialmente rifiutò di apportare modifiche,[1] ma in seguito acconsentì ad alcune piccole alterazioni. Da allora si sentì amareggiato per esse e dopo il 1950 revisionò la partitura "per creare una versione ufficiale che avrebbe impedito a Paul di suonarla rendendo la sua versione obsoleta".[2] Wittgenstein mantenne i diritti di esecuzione per un buon numero di anni, il che impedì ad altri pianisti di eseguire il lavoro.[3]

Wittgenstein suonò l'anteprima di Diversioni con la Philadelphia Orchestra sotto la direzione di Eugene Ormandy il 16 gennaio 1942. I critici del Philadelphia commentarono più Wittgenstein e la sua interpretazione come pianista con un braccio solo che la composizione stessa. The Philadelphia Record descrisse la partitura come "scritta in modo ingegnoso", mentre Musical America criticò la presenza di "momenti piacevoli e noiosi" nel lavoro.[4]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il pezzo ha la struttura di un tema e 11 variazioni:

  1. Tema
  2. Variazione I, Recitativo
  3. Variazione II, Romance
  4. Variazione III, Marcia
  5. Variante IV, Rubato
  6. Variazione V, Corale
  7. Variazione VI, Notturno
  8. Variazione VII, Badinerie
  9. Variazione VIII, Ritmico
  10. Variazione IXa, Toccata I
  11. Variazione IXb, Toccata II
  12. Variazione X, Adagio
  13. Variazione XI, Tarantella

Britten utilizzò la musica che aveva scritto per una produzione di Johnson over Jordan di J. B. Priestley come materiale di partenza per il lavoro.[5] Lyn Henderson ha notato l'influenza di ritmi simili a Prokof'ev nella Variazione IXa.[6] Christopher Mark ha discusso l'uso da parte di Britten del circolo delle quinte in varie opere, tra cui le Diversioni.[7]

Incisioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Donald Mitchell e Philip Reed (a cura di), Letters from a Life: Selected Letters and Diaries of Benjamin Britten, Vol 2, 1939–45, Londra, Faber and Faber, 1991, pp. 956-57, ISBN 0-571-16058-1.
  2. ^ Waugh, Alexander. 'The House of Wittgenstein' p279, p292
  3. ^ Ruth Thackeray, Music in London: Orchestral, in The Musical Times, vol. 119, n. 1629, The Musical Times, Vol. 119, No. 1629, 1978, pp. 975-977, DOI:10.2307/960161, JSTOR 960161.
  4. ^ Suzanne Robinson, "An English Composer Sees America": Benjamin Britten and the North American Press, 1939–42, in American Music, vol. 15, n. 3, American Music, Vol. 15, No. 3, 1997, pp. 321-351, DOI:10.2307/3052328, JSTOR 3052328.
  5. ^ Lionel Salter, Book Reviews, in The Musical Times, vol. 119, n. 2, 1994, pp. 268-297, JSTOR 964627.
  6. ^ Lyn Henderson, His Influence on Britten: The Vital Prokofiev, in The Musical Times, vol. 128, n. 1727, gennaio 1987, pp. 24-25, JSTOR 1004703.
  7. ^ Christopher Mark, Britten and the Circle of Fifths, in Journal of the Royal Musical Association, vol. 119, n. 2, 1994, pp. 268-297, DOI:10.1093/jrma/119.2.268, JSTOR 766522.
  8. ^ Eric Thomson, Record Guide, in Tempo, New Series, vol. 36, n. 36, 1955, p. 35, ISSN 0040-2982 (WC · ACNP), JSTOR 944035.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Donald Mitchell e Philip Reed (a cura di), Letters from a Life: Selected Letters and Diaries of Benjamin Britten, Vol 2, 1939–45, Londra, Faber and Faber, 1991, ISBN 0-571-16058-1.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN175145243 · GND (DE300202709 · BNF (FRcb139439423 (data)
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica