Corleto Monforte

Corleto Monforte
comune
Corleto Monforte – Stemma
Corleto Monforte – Bandiera
Corleto Monforte – Veduta
Corleto Monforte – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoFilippo Ferraro (lista civica Corleto nel cuore) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate40°26′N 15°23′E / 40.433333°N 15.383333°E40.433333; 15.383333 (Corleto Monforte)
Altitudine672 m s.l.m.
Superficie58,97 km²
Abitanti517[1] (31-3-2022)
Densità8,77 ab./km²
FrazioniCarnale
Comuni confinantiAuletta, Bellosguardo, Petina, Polla, Roscigno, Sacco, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant'Angelo a Fasanella, Sant'Arsenio, Teggiano
Altre informazioni
Cod. postale84020
Prefisso0828
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065048
Cod. catastaleD011
TargaSA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 921 GG[3]
Nome abitanticorletani
Patronosanta Barbara
Giorno festivo10 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Corleto Monforte
Corleto Monforte
Corleto Monforte – Mappa
Corleto Monforte – Mappa
Posizione del comune di Corleto Monforte all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

Corleto Monforte (Curléte in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 517 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Corleto si trova nella parte nord-orientale del Cilento, inserita nel contesto naturalistico dell'omonimo parco nazionale, ai piedi dei Monti Alburni ed a ridosso del Bosco di Corleto.
Sorge sulla strada provinciale che lo collega a Postiglione e passa per le Grotte di Castelcivita, mentre a sud è attraversato dalla SS 166. Il centro storico, che costituisce la quasi totalità dell'abitato, sorge a ridosso di una gravina che si affaccia sulla valle del fiume Fasanella.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del nome risale al termine latino coryletum[5], traducibile come bosco di noccioli (Corylus avellana). Il termine Monforte deriva invece dai locali feudatari.

Francesco Torre, nel libro "Cenni storici di Corleto Monforte" edito nel 1893, a proposito della denominazione, scrive: "La prima denominazione data a Corleto fu, come rilevasi da documenti antichi, Cornito, che in prosieguo diventò Corneto, per uno di que' semplici mutamenti, che si verificano in altri nomi di città e paesi". Varii sono i pareri intorno all'origine di questa denominazione. Taluni vogliono che Cornito, o Corneto, derivasse da cor nitidum,[dal latino nitidus, florido, fiorente, rigoglioso, n.d.r.] altri dal fatto che il suo tenimento era ricco di animali cornuti; e altri, infine, sostengono che il paese fu detto Cornito, da cornus arbor, imperocché vi erano delle selve di alberi corniole. Di queste tre versioni la terza a noi sembra più plausibile, perché i primitivi Lucani, giusta il dire di Varrone, dell'Antonini, e di altri storici antichi, erano usi dare ai paesi il nome dalla natura del luogo ove li edificavano; e Corleto in quei tempi abbondava, come tuttora abbonda, di alberi corniole. La ragione per la quale Corneto fu col volgersi dei secoli cambiato in Corleto, da noi non si sa. Solo mercé l'aiuto della filologia e della tradizione, siamo in grado di affermare che i Corletani perché di cuore allegro, chiamarono Corleto il loro paese da cor laetum, e di ciò sia pruova anco il fatto che Corleto ha per emblema il cuore.

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Sant'Angelo a Fasanella, appartenente al distretto di Campagna del regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Sant'Angelo a Fasanella, appartenente al circondario di Campagna.

A far sì che Corleto venisse distinto dagli altri paesi omonimi, dai Corletani si stimò utile aggiungere la frase a Fasanella, che vale inverso l'antica Fasanella, posta sur un promontorio in mezzo al fiume di S. Angelo. In seguito a disposizione ministeriale delli 30 giugno 1862 il consiglio comunale di Corleto con deliberazione del 18 novembre, detto anno, sostituiva alla frase a Fasanella dopo il nome Corleto, la parola Monforte; e così, d'allora in poi non più questo paese si chiamò Corleto a Fasanella, ma Corleto Monforte."

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Il centro storico del paese è stato restaurato e dotato di percorsi turistici e cartelli. La parte terminale è sulla punta della gravina ed è costituita da una piazza a balconata che affaccia sulla valle del Fasanella. Detta estremità, rivolta verso ponente, è denominata Capodarmi, poiché costituiva il primo baluardo da cui si potevano respingere gli assalitori. Su Capodarmi si trovava la chiesa di San Teodoro, edificata nel 1500, come si legge sull'architrave del portone. La tradizione non tenendo conto di ciò che si legge sull'architrave della porta di S. Teodoro, afferma che in questo tempio vi si adoravano gl'idoli: cosa che fa credere che quel tempio esistesse prima della venuta di Cristo. Suggestiva è la piazza Diana, cosiddetta perché si trovava nei pressi del tempio dedicato a Diana "Dea della caccia". Con la venuta di Cristo, secondo la tradizione, fu trasformato in cristiano, con la denominazione di S. Maria dell'Elice. Questo nuovo titolo si dette al tempio Diana nell'atto della sua trasformazione, poiché davanti ad esso vi era una pianta d'elice. La chiesa di S. Barbara, edificata nel 1762 in sostituzione di quella di S. Maria dell'elice, come si rileva dalle iscrizioni nel frontespizio della stessa, è la più grande del paese. Nella medesima si osservano delle antiche pitture, opere di scultura, fra cui la statua di S. Barbara, protettrice del paese, quadri, altari, fra i quali tre di marmo, compreso il maggiore, acquistato dal Canonico Severo Torre in Auletta. Sul lato destro della piazza Diana si erge sulla roccia sporgente il campanile di questa chiesa, che anticamente era la torre edificata poi nell'attuale piazza Umberto I (già piazza Sciuvolo, così chiamata dal fatto che vi si recavano i ragazzi a scherzare scivolando).
  • Il bosco di Corleto è una grande area forestale situata sulla parte sudoccidentale dei Monti Alburni che tocca il Passo della Sentinella, al confine con San Rufo. È costituito principalmente da alberi di faggio ed è forestalmente contiguo con l'area, più meridionale, di Pruno.
  • Il museo naturalistico degli Alburni, nato nel 1997 e situato nel centro del paese, è un'ampia struttura di monitoraggio faunistico e di ricerca scientifica nel campo biologico.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Sul territorio comunale risiedono, al 31 dicembre 2009, 24 cittadini stranieri (16 provenienti dalla Romania e 8 dalla Moldavia[7].

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

L'unica frazione comunale è Carnale, costituita da un gruppo di case sparse e cascinali, ed è situata sulla strada statale.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Domenico Capozzolo lista civica Sindaco
27 aprile 1997 13 giugno 2001 Domenico Capozzolo centro Sindaco
13 giugno 2001 28 maggio 2006 Nicola Auricchio lista civica Sindaco
29 maggio 2006 15 maggio 2011 Antonio Sicilia lista civica Sindaco
16 maggio 2011 3 ottobre 2021 Antonio Sicilia lista civica Per Corleto Sindaco
4 ottobre 2021 in carica Filippo Ferraro lista civica Corleto Nel Cuore Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune fa parte della Comunità montana Alburni.

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 229, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Dati sul sito dei comuni italiani
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 20 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2011).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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