Città metropolitana di Bologna

Città metropolitana di Bologna
città metropolitana
Città metropolitana di Bologna – Stemma
Città metropolitana di Bologna – Bandiera
Città metropolitana di Bologna – Veduta
Città metropolitana di Bologna – Veduta
Palazzo Malvezzi De' Medici in Via Zamboni, sede istituzionale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Amministrazione
Capoluogo Bologna
Sindaco metropolitanoMatteo Lepore (PD) dall'11-10-2021
Data di istituzione8 aprile 2014[1]
Territorio
Coordinate
del capoluogo
44°29′38″N 11°20′34″E / 44.493889°N 11.342778°E44.493889; 11.342778 (Città metropolitana di Bologna)
Superficie3 703 km²
Abitanti1 018 346[4] (31-12-2023)
Densità275,01 ab./km²
Comuni55 comuni
Province confinantiModena, Ferrara, Ravenna, Firenze, Prato, Pistoia
Altre informazioni
Lingueitaliano (ufficiale), emiliano, romagnolo
Cod. postale40010-40069, 40121-40141 per il capoluogo
Prefisso051, 0534, 0542
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-BO
Codice ISTAT237[2]
TargaBO
PIL procapite(nominale) 34200 €[3]
Cartografia
Città metropolitana di Bologna – Localizzazione
Città metropolitana di Bologna – Localizzazione
Città metropolitana di Bologna – Mappa
Città metropolitana di Bologna – Mappa
Posizione della città metropolitana di Bologna all'interno dell'Emilia-Romagna.
Sito istituzionale

La città metropolitana di Bologna è un ente territoriale di area vasta di 1 018 346 abitanti. Nata il 1º gennaio 2015, il suo territorio corrisponde a quello della precedente provincia di Bologna[5], ed è stata individuata dallo statuto regionale capoluogo dell'Emilia-Romagna, diventando l'unico caso in Italia di ente amministrativo di area vasta capoluogo di regione[6]. Confina a nord-est con la provincia di Ferrara, a est con la provincia di Ravenna, a sud con la Toscana (città metropolitana di Firenze, province di Prato e Pistoia) e a ovest con la provincia di Modena.

La città metropolitana di Bologna conta 55 comuni ed è la prima per numero di comuni davanti alle province dell'Emilia-Romagna. Contrariamente alle altre 13 città metropolitane d'Italia, lo statuto della Città metropolitana di Bologna non ne individua espressamente il capoluogo,[7] tuttavia il sindaco metropolitano è per legge il sindaco del comune capoluogo; la sede politica e amministrativa è posta in Palazzo Malvezzi a Bologna.[8]

Dall'11 ottobre 2021 il Sindaco metropolitano è Matteo Lepore, mentre il Vicesindaco metropolitano è Marco Panieri.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Ripartizione del territorio
- ha %
Pianura 158 258 42,75
Collina 132 955 35,91
Montagna 79 006 21,34
Totale 370 219 100

La città metropolitana di Bologna comprende l'Emilia sud-orientale e sette comuni il cui territorio è interamente compreso nella regione storico-geografica della Romagna: Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Dozza, Fontanelice, Imola e Mordano.

Il territorio provinciale si estende principalmente in pianura e in collina. La montagna occupa il 21,3% della provincia, contro una media regionale del 25%, ed è suddivisa tra Appennino bolognese e Appennino imolese.

Il comune con l'altitudine media più bassa è Molinella con 8 metri s.l.m. Il comune con l'altitudine media più alta è Monghidoro con 841 metri s.l.m. (questo calcolo è effettuato sul punto di costruzione del Municipio). Il punto più alto della città metropolitana di Bologna è invece la sommità del Corno alle Scale nel territorio di Lizzano in Belvedere, che tocca i 1 945 metri s.l.m.

I principali fiumi che attraversano il territorio sono il Reno (211 km), che raccoglie quasi tutte le acque del Bolognese, il Santerno (85 km), l'Idice (77 km), il Sillaro (66 km), il Savena (54 km), il Samoggia (53 km) e il Setta (40 km).

Degno di nota per la sua particolarità, è il torrente Dardagna, unico fiume del territorio della città metropolitana che confluendo nel Panaro è parte del bacino idrico del Po.

Nell'esteso sistema collinare spiccano due dorsali che si pongono trasversalmente alle valli principali: il Contrafforte pliocenico e la Vena del gesso. Caratteristici sono i calanchi, formazioni collinari scavate dallo scorrere delle piogge sui versanti argillosi di diverse densità, presenti lungo la Vena del gesso sulle colline da Reggio nell'Emilia fino alla provincia di Rimini.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Il patrimonio florofaunistico del territorio metropolitano è gestito attraverso un sistema rappresentato da ben 21 aree protette e 31 siti di importanza comunitaria. La superficie complessiva nell'ottobre 2004 ammontava a 71684 ha (pari al 19,36% della superficie provinciale). In particolare ritroviamo 5 Parchi Regionali (Corno alle Scale, Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa, Monte Sole, Abbazia di Monteveglio, Laghi di Suviana e Brasimone), 2 Parchi Provinciali (Montovolo, La Martina), 1 Riserva Naturale (Contrafforte Pliocenico), 13 Aree di Riequilibrio Ecologico (ARE). La presenza di habitat di interesse comunitario (SIC e ZPS previsti dalla Dir. 92/43/CEE) è discreta: 34, pari al 25,4% di quelli elencati dalla Commissione Europea per la regione continentale. Sono inoltre state censite sul territorio 70 diverse specie tra quelle elencate nell'allegato I della Direttiva Uccelli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Precedente stemma provinciale bolognese

La Città metropolitana di Bologna venne individuata, assieme ad altre nove grandi città italiane, dalla legge 142 del 1990 sulla riforma delle autonomie locali; tuttavia, l'iter di istituzione si rivelò lungo e complesso. Il comune e la provincia di Bologna decisero così di sottoscrivere un "Accordo per la Città Metropolitana", stipulato il 14 febbraio del 1994 a cui aderirono anche altri 31 comuni, diventati col tempo 50.[9]

L'accordo istituì la Conferenza Metropolitana, costituita da tutti i sindaci dei comuni aderenti, quale organo di indirizzo politico per l'area metropolitana, presideduta dal presidente della provincia.[9] I programmi d'intervento delineati all'interno dell'accordo erano:

  • Pianificazione territoriale e ambientale
  • Sviluppo economico e politiche del lavoro
  • Servizi alle persone
  • Semplificazione attività amministrativa e finanziaria

Il 27 ottobre del 1994 venne stilato un documento per l'elaborazione del "Piano Strategico della Città Metropolitana di Bologna"; di lì a poco prese avvio l'iter legislativo per l'istituzione della città metropolitana da parte della regione Emilia-Romagna, tramite la legge regionale 229 del 1995.[10]

Nonostante questi primi progressi, fu necessario attendere la legge "Delrio" del 2014.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Leone rampante simboleggiante il popolo che eleva un vessillo tricolore con il motto Libertà»

Il nuovo stemma istituzionale viene approvato il 18 giugno 2015. Si tratta di un logo con un leone che sorregge una bandiera tricolore con la scritta LIBERTÀ, già simbolo del vecchio stemma della Provincia, approvato col Regio decreto del 6 luglio 1933. Lo stemma fu proposto da Paolo Silvani che riprese il leone da un sigillo del 1831 del Governo Provvisorio di Bologna (poi divenuto Province Unite del Centro Italia). Sia il leone che la scritta Libertas infatti provengono dallo stemma cittadino.[11][12]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2017 la città metropolitana di Bologna risultava la prima in Italia per numero di immigrati interni (ovvero nuovi residenti trasferiti da altre zone d'Italia, principalmente dal Sud).[13]

Abitanti censiti (migliaia)[14]

Qualità della vita[modifica | modifica wikitesto]

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore) Qualità della Vita (Italia Oggi)
2008 14º (-2) 21º (-17)
2009 13º (+1) 15º (+6)
2010 (+5) 21º (-6)
2011 (+7) 40º (-19)
2012 10º (-9) 35º (+5)
2013 (+7) 44º (-9)
2014 (-4) 53º (-9)
2015 12º (-5) 61º (-8)
2016 (+4) 47° (+14)
2017 14° (-6) 43° (+4)
2018 (+7) 43° (=)
2019 14° (-7) 13° (+30)
2020 (+13) 27° (-13)
2021 (-5) (+23)
2022 (+5) (+1)

Economia[modifica | modifica wikitesto]

I settori trainanti dell'economia regionale sono: l'agricoltura (ortaggi, cereali - famosa la patata DOP di Budrio), l'allevamento (suini e bovini) e la piccola e media industria nei settori alimentare, meccanico, della ceramica e dell'elettronica.

Nell'ambito dei motori vi hanno sede aziende quali la Ducati, la Lamborghini, la Malaguti, la Volvo, la Saab Italia, la Moto Morini (dal 1937 al 2014), e la BredaMenarinibus. In ambito metalmeccanico vi si trova la Malossi, la Marzocchi, la Paioli, la Minarelli, la Viro, mentre nel settore dei macchinari elettronici e delle macchine automatiche, la Saeco, la Datalogic, la Beghelli, la FAAC, l'IMA, la SACMI, la Marchesini.

Fra le industrie agroalimentari di grande rilevanza, a Bologna troviamo: nel settore alimentare la Granarolo, la Fabbri, la Segafredo Zanetti, la Montenegro, la Valsoia, il consorzio Conserve Italia (al quale appartengono i marchi Cirio, Yoga, Valfrutta, Derby Blue e Jolly Colombani), l'Eridania, l'Alcisa, la Majani, la Carpigiani, la Cerelia Acqua Minerale, oltre alle sedi nazionali delle cooperative alimentari Coop, Conad e Sigma, SISA e Despar.

Negli ultimi anni nel capoluogo emiliano sono nate numerose start-up nell'ambito delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

Di rilievo l'attività della Fiera di Bologna, dove vengono organizzate manifestazioni internazionali, l'infrastruttura dell'Interporto di Bologna per il carico e lo scarico delle merci provenienti in container dal porto di Ravenna e il Centergross di Funo, fondato nel 1977 e una delle maggiori cittadelle commerciali d'Europa.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione più importante della città metropolitana è quella di Bologna Centrale in cui si diramano le principali linee regionali e nazionali. Nella provincia ci sono due linee ad alta velocità: la ferrovia ad alta velocità Milano-Bologna e la ferrovia ad alta velocità Bologna – Firenze. Le altre linee sono la Porrettana, la Bologna-Vignola, la Milano-Bologna, la Bologna-Verona, la Padova-Bologna, la Bologna-Ancona, la Bologna-Firenze e la Bologna-Portomaggiore.

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]

La città metropolitana è servita da 4 autostrade:

Strade statali e provinciali[modifica | modifica wikitesto]

Le principali strade statali della città metropolitana sono:

Quest'ultima è stata declassata nel 2001. Il tratto di competenza della regione Emilia-Romagna è stato assegnato alla città metropolitana e ora è classificata come SP 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio.

La città metropolitana di Bologna gestisce in totale 98 strade provinciali per una estensione di circa 1400 km.[15]

Piste ciclabili[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bicipolitana di Bologna.

La rete di percorsi ciclabili della città metropolitana di Bologna, la Bicipolitana, consiste di 32 percorsi ciclabili; di questi, 18 sono classificati come itinerari per gli spostamenti di tutti i giorni, mentre 14 sono identificati come itinerari a vocazione turistica, dedicati al tempo libero.[16]

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

È presente un unico aeroporto nella città metropolitana: l'Aeroporto di Bologna-Borgo Panigale, che nel 2014 risulta essere il settimo aeroporto più frequentato d'Italia.

Comuni metropolitani[modifica | modifica wikitesto]

Comuni più popolosi[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportata la lista dei comuni della città metropolitana di Bologna con più di 15.000 abitanti ordinati per popolazione[17]:

Pos. Comune Abitanti Stemma
1 Bologna 390 294
2 Imola 69 962
3 Casalecchio di Reno 36 497
4 San Lazzaro di Savena 32 512
5 Valsamoggia 31 142
6 San Giovanni in Persiceto 28 214
7 Castel San Pietro Terme 20 862
8 Zola Predosa 19 007
9 Budrio 18 466
10 Castel Maggiore 18 414
11 Pianoro 17 560
12 Medicina 16 768
13 Castenaso 16 252
14 Molinella 15 598

Comuni più grandi per superficie[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportata la lista dei comuni più grandi per estensione della città metropolitana di Bologna[18]:

Pos. Comune Superficie Stemma
1 Imola 205,02 km²
2 Valsamoggia 178,13 km²
3 Medicina 159,11 km²
4 Castel San Pietro Terme 148,42 km²
5 Bologna 140,86 km²
6 Molinella 127,84 km²
7 Budrio 120,19 km²
8 San Giovanni in Persiceto 114,41 km²
9 Pianoro 107,13 km²
10 Monterenzio 105,26 km²
11 Crevalcore 102,75 km²
12 Camugnano 96,60 km²
13 Sasso Marconi 96,45 km²

Unioni di comuni[modifica | modifica wikitesto]

Unioni di comuni al 1º gennaio 2021

I vari comuni della città metropolitana sono riuniti in sette unioni di comuni[19]:

Non fanno parte di alcuna Unione i comuni di Alto Reno Terme, Bologna, Budrio, Castenaso, Molinella e San Lazzaro di Savena.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Elenco dei sindaci metropolitani[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Operativa dal 1º gennaio 2015.
  2. ^ Codici delle città metropolitane al 1º gennaio 2015 - istat.it
  3. ^ [1]
  4. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  5. ^ La città metropolitana rappresenta uno dei 10 enti amministrativi del territorio italiano (città metropolitane) identificati dalla legge del 7 aprile 2014 n. 56 recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni". Gli enti città metropolitane vennero previsti per la prima volta dalla legge n. 142 sul nuovo ordinamento degli Enti locali dell'8 giugno 1990, artt. 17-21. Vennero in seguito inseriti anche nell'art. 114 della Costituzione della Repubblica Italiana, a seguito della modifica del titolo V della Carta, avvenuta nel 2001. Nonostante vari tentativi legislativi, le città metropolitane non hanno mai trovato realizzazione pratica, rimanendo solo sulla carta, fino alla promulgazione della legge del 7 aprile 2014 n. 56 di cui sopra.
  6. ^ Art. 1, c. 3, dello statuto regionale emiliano-romagnolo, su demetra.regione.emilia-romagna.it, Regione Emilia-Romagna. URL consultato il 4 giugno 2015 (archiviato il 30 giugno 2015).
  7. ^ Statuto della Città metropolitana di Bologna (PDF). URL consultato il 17 ottobre 2022.
  8. ^ Che cos'è la Città metropolitana, su cittametropolitana.bo.it. URL consultato il 17 ottobre 2022.
  9. ^ a b Bologna cambia, p.110.
  10. ^ Bologna cambia, p.111.
  11. ^ Scelto lo Stemma istituzionale e il Gonfalone della Città metropolitana, su cittametropolitana.bo.it. URL consultato il 17 giugno 2020.
  12. ^ presentazione stemma e gonfalone della Città metropolitana di Bologna (PDF), su cittametropolitana.bo.it. URL consultato il 17 giugno 2020.
  13. ^ Gianni Balduzzi, Immigrazione interna, dove gli italiani si trasferiscono di più nel nostro Paese, in Termometro Politico, 10 luglio 2019. URL consultato il 1º marzo 2020.
  14. ^ Popolazione residente per comune al 31 dicembre - serie storica, su inumeridibolognametropolitana.it. URL consultato il 30 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2021).
  15. ^ https://www.cittametropolitana.bo.it/viabilita/Home_Page
  16. ^ https://www.bicipolitanabolognese.it/bicipolitana
  17. ^ Statistiche demografiche ISTAT Archiviato il 24 marzo 2019 in Internet Archive. Dati ISTAT aggiornati al 31 agosto 2018
  18. ^ Statistiche demografiche ISTAT Archiviato il 26 marzo 2016 in Internet Archive. Dati ISTAT aggiornati al 31 luglio 2014.
  19. ^ Associazioni di Comuni, su Portale Città Metropolitana di Bologna. URL consultato il 17 aprile 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]