Alexander Mach

Alexander Mach

Comandante della Guardia di Hlinka
Durata mandato1939-1944

Ministro della Propaganda della Slovacchia
Durata mandato1939-1940

Ministro degli Interni della Slovacchia
Durata mandato1940-1944

Dati generali
Partito politicoPartito Popolare Slovacco di Hlinka

Alexander Mach (Slovenský Meder, 11 ottobre 1902Bratislava, 15 ottobre 1980) è stato un politico slovacco.

Biografia e carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Il ministro degli Interni slovacco Alexander Mach (terzo da sinistra) e il suo omologo tedesco Wilhelm Frick (secondo da destra) nel 1942

Unitosi in giovane età al nazionalista e cattolico Partito Popolare Slovacco (HSLS), fu collaboratore di Vojtech Tuka e, nel 1924, entrò a far parte del comitato direttivo del partito. Già membro di spicco dell'organizzazione squadristica Rodobrana (Difesa patriottica), fu tra i promotori, nel 1938, della Guardia di Hlinka, l'organizzazione paramilitare dell'HSLS di cui assunse in seguito il comando. In seguito allo smembramento della Cecoslovacchia e alla creazione (marzo 1939) della Repubblica Slovacca indipendente (sebbene alleata del Terzo Reich hitleriano) presieduta dal clerico-fascista Jozef Tiso, fu ministro della Propaganda e quindi ministro dell'Interno nel governo di Tuka (incarico che mantenne dal luglio 1940 fino al crollo dello Stato slovacco nel 1944). Insieme a Tuka, Mach rappresentò l'ala più oltranzista, filo-nazista e accesamente antisemita del regime, tanto da scontrarsi sovente con la componente più moderata di Tiso e da collaborare attivamente con i tedeschi nel rastrellamento e nella deportazione degli ebrei slovacchi[1].

Il processo e la condanna[modifica | modifica wikitesto]

Fuggito dopo il crollo del regime alla fine della seconda guerra mondiale, fu arrestato e processato per collaborazionismo da un tribunale della ricostituita Cecoslovacchia. Condannato a trenta anni di reclusione, fu rilasciato dal carcere nel 1968 e si stabilì a Bratislava, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Fu sepolto al cimitero di Slávičie údolie a Bratislava.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Michele Rallo, L'epoca delle rivoluzioni nazionali in Europa (1919-1945), vol. I, Austria-Cecoslovacchia-Ungheria, Roma, Settimo Sigillo, 1987.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fraquelli Marco, Altri duci. I fascismi europei tra le due guerre, Mursia, Milano, 2014
  • Klabjan Borut, Conciliare la concezione totalitaria con le tradizioni cattoliche della Nazione. II partito popolare e il movimento fascista in Slovacchia. In: Catholicism and Fascism in Europe 1918 - 1945, a cura di Jan Nelis, Anne Morelli, Danny Praet, Georg Olms Verlag, 2015
  • Rallo Michele, L'epoca delle rivoluzioni nazionali in Europa (1919-1945), vol. I, Austria-Cecoslovacchia-Ungheria, Settimo Sigillo, Roma, 1987

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