2022 AP7

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2022 AP7
Scoperta13 gennaio 2022
ScopritoreScott S. Sheppard[1][2]
ClassificazioneApollo, NEO,[3] PHO[4]
Designazioni
alternative
K22A07P[1]
Parametri orbitali
(all'epoca 9 agosto 2022
(JD 2459800,5)[4])
Semiasse maggiore2,9239926 au
Perielio0,8329789 au
Afelio5,015 au
Periodo orbitale5,0 anni
Inclinazione
sull'eclittica
13,83476°
Eccentricità0,7151228
Longitudine del
nodo ascendente
192,37686°
Argom. del perielio113,59038°
Anomalia media25,85717°
Par. Tisserand (TJ)2,8[4] (calcolato)
MOID da Terra0,04716 au[4]
Dati fisici
Dimensioni1,1-2,3 km[5]
1,2 km[6]
Dati osservativi
Magnitudine ass.17,1±0,2[3]
17,33[4]

2022 AP7 è un asteroide del Sistema solare. Scoperto nel 2022, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,94 au e da un'eccentricità di 0,7, inclinata di 13,8° rispetto all'eclittica. L'elevata eccentricità orbitale porta l'asteroide, di tipo Apollo, ad avere l'afelio prossimo all'orbita di Giove e il perielio prossimo a quella di Venere, ed a transitare quindi in prossimità delle orbite della Terra e di Marte.

Con un diametro superiore al chilometro, è il più grande asteroide potenzialmente pericoloso (PHA) scoperto negli otto anni precedenti alla sua identificazione.[2][7]

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene l'asteroide possa raggiungere la diciannovesima magnitudine, non è facile da osservare neppure con telescopi molto potenti. Infatti, l'oggetto ha stabilito quasi una risonanza orbitale 1:5 con la Terra e quando raggiunge la massima luminosità, in prossimità del perielio, si trova anche in congiunzione superiore, risultando invisibile dalla Terra se non al crepuscolo, per pochi minuti in prossimità del sorgere o del tramontare del Sole.[8]

Altrimenti, la sua magnitudine è superiore alla ventunesima e, per gran parte della sua orbita, prossima alla ventiquattresima.[3]

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

L'asteroide è stato scoperto il 13 gennaio 2022, come un oggetto con luminosità compresa tra la ventesima e ventunesima magnitudine, dall'osservatorio di Cerro Tololo,[1] mediante osservazioni condotte durante il crepuscolo attraverso la fotocamera DECam (Dark Energy Camera), montata sul telescopio riflettore Victor M. Blanco di 4 metri di diametro, nell'ambito di ricerche di oggetti in prossimità dell'orbita di Venere.[2][7] Scott S. Sheppard è accreditato dal Minor Planet Center come l'osservatore responsabile della scoperta.[1]

In seguito, sono state individuate immagini di prescoperta acquisite il 20 dicembre 2017 nell'ambito del Mount Lemmon Survey e il 25 dicembre 2017 da Pan-STARRS.[4]

Parametri orbitali[modifica | modifica wikitesto]

2022 AP7 presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,94 au, inclinata di 13,8° rispetto all'eclittica, che completa in cinque anni. Con un'eccentricità piuttosto elevata, pari a 0,7, l'asteroide raggiunge l'afelio in prossimità dell'orbita di Giove e il perielio in prossimità di quella di Venere. La minima distanza all'intersezione dell'orbita (MOID) con i due pianeti è pari rispettivamente a 1,18855 ua e 0,22036 ua. Valori ben inferiori, pari a 0,04716 ua e 0,07344 ua, vengono raggiunti rispettivamente con le orbite della Terra e di Marte.[4] Ciò porta a classificare 2022 AP7 come un asteroide Apollo e come un oggetto potenzialmente pericoloso (PHO).[4] Ad ogni modo, l'asteroide non esegue incontri ravvicinati col nostro pianeta in virtù della risonanza orbitale 1:5 che ha stabilito con esso: quando l'asteroide giunge al perielio, si trova anche in congiunzione superiore, ovvero si trova dalla parte opposta del Sole rispetto alla Terra e, quindi, a una distanza di circa 1,5 ua da quest'ultima.[8] Sebbene questo fatto assicuri una protezione al nostro pianeta per secoli e, forse, millenni, in ultimo, le perturbazioni dovute ai maggiori pianeti del sistema solare, porteranno 2022 AP7 ad allontanarsi da tale risonanza; allora, il rischio di un impatto con la Terra potrebbe non essere più trascurabile.[9]

2022 AP7 eseguirà invece nei prossimi secoli incontri ravvicinati con Marte e Giove. Dal primo transiterà a 0,16 ua il 9 maggio 2107,[10] avendo già raggiunto distanze inferiori dal pianeta, pari a 0,065 ua e 0,081 ua, rispettivamente il 15 febbraio 1907 e il 23 luglio 1967.[3] Nei prossimi cinque incontri ravvicinati che l'asteroide avrà con Giove tra il 2050 e il 2168, non si troverà mai a distanze inferiori a 1,1 ua dal pianeta.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) MPEC 2022-B21 : 2022 AP7, in Minor Planet Electronic Circular, IAU Minor Planet Center, 23 gennaio 2022. URL consultato il 12 novembre 2022.
  2. ^ a b c S. S. Sheppard et al., 2022.
  3. ^ a b c d e Jet Propulsion System, Small-Body Database.
  4. ^ a b c d e f g h IAU, Minor Planet Center.
  5. ^ Gli estremi dell'intervallo sono stati stimati da una magnitudine assoluta pari a 17,1 e assumendo un'albedo pari al 20% e al 5%, rispettivamente.
    S. S. Sheppard et al., p. 9, 2022.
  6. ^ Valore stimato da una magnitudine assoluta pari a 17,3 e assumendo un'albedo pari al 14%.
    (EN) ESA Summary: 2022AP7, su neo.ssa.esa.int, ESA NEO Coordination Centre (NEOCC), Agenzia spaziale europea. URL consultato il 12 novembre 2022.
  7. ^ a b V. Guglielmo, 2022.
  8. ^ a b S. S. Sheppard et al., p. 12, 2022.
  9. ^ (EN) Robin George Andrews, 'Planet Killer' Asteroid Spotted That Poses Distant Risk to Earth, in The New York Times, 31 ottobre 2022.
  10. ^ (EN) Horizons Batch for Mars 2107, su ssd.jpl.nasa.gov, JPL Horizons. URL consultato il 2 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2022).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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