Werner Mummert

Werner Mummert
Werner Mummert nel 1942
NascitaLüttewitz, 31 marzo 1897
MorteŠuja, 28 gennaio 1950
Dati militari
Paese servito Impero tedesco
Repubblica di Weimar
Germania nazista
Forza armata Königlich Sächsische Armee
Reichswehr
Wehrmacht
ArmaHeer
Anni di servizio1914 - 1945
GradoGeneralmajor
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Polonia
Campagna di Francia
Fronte orientale (1941-1945)
BattaglieBattaglia di Berlino
Comandante diLVI. Panzerkorps
Panzer-Division Müncheberg
DecorazioniCroce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di quercia e spade
voci di militari presenti su Wikipedia

Werner Mummert (Lüttewitz, 31 marzo 1897Šuja, 28 gennaio 1950) è stato un generale tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mummert durante la prima guerra mondiale si arruolò come volontario nellꞌEsercito sassone e nel 1916 fu promosso tenente. Con il 2º squadrone del Reale Reggimento di Carabinieri prese parte nella Divisione Mar Baltico alle battaglie in Finlandia, riuscendo come comandante di plotone il 26 aprile 1918 a occupare un importante, strategico crocevia presso Janakkala.

Per questa impresa il 16 giugno 1918 fu decorato dal re di Sassonia Federico Augusto III con la Croce di Cavaliere dellꞌOrdine militare di Sant'Enrico.[1] Inoltre Mummert durante la guerra fu insignito di entrambe le classi della Croce di Ferro.

Dopo la fine della guerra, Mummert lasciò il servizio militare.

Nel 1936 egli fu nuovamente arruolato come Oberleutnant della Wehrmacht. Mummert fu inoltre membro delle SS e appartenne come SS-Obersturmbannführer al 16º SS-Reiterstandarte. Come comandante della divisione di ricognizione n. 256 ricevette con il grado di Maggiore il 17 agosto 1942 la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro e fu promosso Oberstleutnant della Riserva. Mummert era schierato in posizione di attacco sul fronte orientale. Nel gennaio 1945 divenne Comandante della Divisione corazzata Müncheberg e fu promosso Maggior Generale della Riserva.

Battaglia di Berlino[modifica | modifica wikitesto]

(de )

«Je näher die Sowjets zum Stadtrand vorrückten, desto mehr bekamen die Verteidiger Zuzug von Truppen, die von draußen hereinströmten. Darunter befanden sich aber nur zwei größere Verbände mit Artillerie und Panzern, denen ein gewisser militärischer Wert beizumessen war: das LVI. Panzerkorps des Generals Weidling und die Division ‚Müncheberg‘ unter General Mummert»

(IT)

«Più vicino alla città avanzavano i Sovietici maggiore era lꞌaffluenza di difensori, che accorrevano da fuori. Ma allꞌinterno si trovavano solo due grosse formazioni con artiglieria e carri armati, cui attribuire un certo valore dal punto di vista militare: il LVI. Corpo corazzato del Generale Weidling e la Divisione "Müncheberg", al comando del Generale Mummert.»

Sotto il comandante di nuova nomina dellꞌartiglieria generale della città Helmuth Weidling, il 25 aprile 1945 Mummert assunse il comando dei settori di difesa della città A e B (nella parte orientale di Berlino).[2]

Da Weidling, Mummert ricevette poco dopo anche il LVI Corpo corazzato.[3]

Egli combatté con le sue unità a Rudow, Tempelhof, presso la stazione di Berlino Anhalt, sulla Potsdamer Platz e a Schöneberg. Il Generale acquisì quindi un trattamento di rispetto:

(DE)

«Fliegende Feldgerichte tauchen heute bei uns häufig auf. Meistens ganz junge SS-Führer. Kaum eine Auszeichnung. Blind und fanatisch. Die Hoffnung auf Entsatz und gleichzeitig die Furcht vor den Gerichten rappelt die Männer immer auf. General Mummert verbittet sich jedes weitere Auftauchen eines Feldgerichts in seinem Verteidigungsabschnitt. Eine Division, die die meisten Ritterkreuz- und Eichenlaubträger besitzt, verdient es nicht, von so jungen Kerlen verfolgt zu werden. Mummert ist entschlossen, ein Feldgericht, das bei ihm eingreift, persönlich niederzuschießen.»

(IT)

«Voci dal campo di battaglia emergono oggi con una certa frequenza. La maggior parte [da] giovanissimi comandanti delle SS. Appena un elogio. Cieco e fanatico. Gli uomini riprendono sempre la speranza di una liberazione e contemporaneamente il timore di fronte ai rapporti. Il generale Mummert non tollera qualsiasi altra comparsa di storie sul campo di battaglia nel suo settore difensivo. Una divisione, che annovera la maggior parte di portatori di Croce di Cavaliere e di Foglie di Quercia, non lo merita, da così giovani individui. Mummert è deciso, un rapporto dal campo [di battaglia] che lui riceve, personalmente non deve abbatterlo.»

Mummert riuscì, con le ultime azioni combattute con ciò che rimaneva delle sue unità, a lasciare Berlino, ma fuori della città fu preso prigioniero dai Russi.

Morì nel 1950 nel campo di prigionia di Šuja, in Unione Sovietica.

Riconoscimenti e decorazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Croce dellꞌOrdine militare della Croce Tedesca in oro lꞌ11 gennaio 1942[4]
  • Citazione nel Giornale degli eroi il 4 maggio 1942[4]
  • Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di quercia e spade [4]
    • Croce di Cavaliere il 17 agosto 1942
    • Fronde di quercia il 20 marzo 1944 (429ª assegnazione)
    • Spade il 23 ottobre 1944 (107ª assegnazione)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Der Königlich Sächsische Militär-St. Heinrichs-Orden 1736-1918. Ein Ehrenblatt der Sächsischen Armee., Wilhelm und Bertha von Baensch-Stiftung, Dresda, 1937, p. 482.
  2. ^ (DE) Peter Gosztony (curatore), Der Kampf um Berlin in Augenzeugenberichten (it.: La battaglia intorno a Berlino vista da un testimone oculare.), Karl Rauch Verlag, Düsseldorf 1970. Citato nellꞌedizione Deutschen Taschenbuch Verlag, München 1985, S. 260. ISBN 3-423-02718-5. Neuausgabe 2012.
  3. ^ (DE) Tagebuch Müncheberg, 26 aprile 1945, citato in: Gosztony: Der Kampf um Berlin in Augenzeugenberichten (La battaglia di Berlino vista da un testimone oculare), p. 269.
  4. ^ a b c (DE) Veit Scherzer, Ritterkreuzträger 1939–1945. Die Inhaber des Eisernen Kreuzes von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündete Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchivs. 2. Auflage. Scherzers Militaer-Verlag, Ranis/Jena 2007, ISBN 978-3-938845-17-2, S. 560.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

(in lingua tedesca salvo diverso avviso)

  • Jürgen Thorwald: Das Ende an der Elbe., Tagebuchaufzeichnungen Kroemer-Pecceroni.
  • Tony LeTessier, Der Kampf um Berlin 1945.
  • Tony LeTessier, Durchbruch an der Oder.
  • Hein Johannsen, Werner Mummert. Das Leben eines sächsischen Offiziers. ISBN 978-3-95429-001-7.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN277043535 · ISNI (EN0000 0003 8462 7689 · LCCN (ENno2014057769 · GND (DE1027230598 · WorldCat Identities (ENlccn-no2014057769