Stazione di Orzinuovi

Orzinuovi
stazione ferroviaria
Il fabbricato viaggiatori nel 2008
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàOrzinuovi
Coordinate45°24′20.16″N 9°55′07.72″E / 45.4056°N 9.91881°E45.4056; 9.91881
Lineeferrovia Cremona-Iseo
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1932
Soppressione1956
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
OperatoriSocietà Nazionale Ferrovie e Tramvie

La stazione di Orzinuovi era posta lungo la linea Cremona–Iseo della Società Nazionale Ferrovie e Tramvie, attivata per tratte a partire dal 1911 e soppressa nel 1956, a servizio dell'omonima città.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione nel luglio 1950, all'inaugurazione del nuovo ponte

La stazione fu aperta nel 1932, all'attivazione della tratta Soncino-Rovato, che completava la ferrovia Cremona-Iseo[1][2]. L'impianto era gestito dalla Società Nazionale Ferrovie e Tramvie (SNFT), concessionaria della linea.

Al termine della seconda guerra mondiale la direzione della SNFT si sforzò di ripristinare l'intera infrastruttura: fino al 1950, anno in cui fu riaperto il ponte sull'Oglio, le corse della relazione Cremona-Iseo-Edolo terminarono presso le stazioni di Soncino e di Orzinuovi, mentre un autoservizio tra i due scali garantiva le coincidenze all'utenza. Nel luglio 1950 il ponte fu riaperto e in occasione della sua inaugurazione fu introdotta la trazione Diesel sulla linea sociale.

In conseguenza del mutato clima politico del secondo dopoguerra, non favorevole agli investimenti nel trasporto su rotaia, per poter accedere ai finanziamenti statali[3] la società esercente si vide costretta a sopprimere la linea[4] nel 1956.

L'ex fabbricato viaggiatori, utilizzato per molti anni come sede del locale consorzio agrario, venne demolito nel 2009.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bicchierai (1992), p. 12.
  2. ^ Albertini & Cerioli (1994), p. 149.
  3. ^ Legge n. 1221 del 2 agosto 1952.
  4. ^ M. Pennacchio, La meccanica viabilità, op. cit., pp. 266-268.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Albertini, Claudio Cerioli, Trasporti nella Provincia di Cremona - 100 anni di storia, 2ª ed., Cremona, Editrice Turris, 1994, ISBN 88-85635-89-X.
  • Mario Bicchierai, Quel treno in Valcamonica - La Brescia-Iseo-Edolo e le sue diramazioni, in Mondo ferroviario, vol. 67, gennaio 1992, pp. 6-73.
  • Mario Bicchierai, Da Brescia a Edolo da SNFT a FNME, in I quaderni di Mondo Ferroviario Viaggi, vol. 1, ottobre 2004, pp. 3-49.
  • Mauro Pennacchio, La meccanica viabilità - La ferrovia nella storia del lago d'Iseo e della Vallecamonica, Marone, Fdp Editore, 2006.. ISBN 889027140X.
  • Ennio Morando et al, Ricordi di rotaie. Volume terzo: linee soppresse, inutilizzate e riattivate, Milano, ExCogita editore, 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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