Sigismondo Arquer

La famosa mappa di Cagliari disegnata da Arquer per la Cosmographia universalis del Münster

Sigismondo Arquer (Cagliari, 1530Toledo, 4 giugno 1571) è stato un giurista e letterato sardo, giustiziato sul rogo per eresia nel 1571.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Cagliari nel 1530, laureato a 17 anni a Pisa in utroque iure e poi a Siena in teologia, nel 1553 era già procuratore generale del Regno di Sardegna, a quei tempi parte della corona degli Asburgo di Spagna. Rigoroso e intransigente, si inimicò le consorterie nobiliari sarde del suo tempo, specie la potente famiglia feudataria degli Aymerich, che lo accusarono invano di malversazioni. I suoi nemici puntarono più tardi sull'eresia, non solo sulla base della giovanile pubblicazione dell'Arquer, Sardiniae brevis historia et descriptio come voce della famosa Cosmographia universalis del luterano ex francescano Sebastian Münster, dove criticava il clero sardo, ma anche per le sue effettive tendenze riformistiche, per le quali l'Arquer non accettò mai la squalifica di eretiche o luterane.

Arrestato in Spagna e processato lungo oltre otto anni di carcerazione, fu giustiziato a Toledo, in Plaza de Zocodover, la sera del 4 giugno 1571, poche settimane prima della battaglia di Lepanto.

Alla sua vicenda, a lungo taciuta, dopo l'interesse della storiografia anche europea dall'Ottocento fino a oggi, si sono ispirati scrittori sardi (anche di teatro) contemporanei, da Francesco Masala a Sergio Atzeni e a Giulio Angioni autore del romanzo storico-biografico Le fiamme di Toledo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Sigismondo Arquer, Sardiniae brevis historia et descriptio, a cura di Maria Teresa Laneri, con un saggio introduttivo di Raimondo Turtas, Cagliari, CUEC, 2007, (voce della Cosmographia universalis, di Sebastian Münster, 1550).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Salvatore Loi, Sigismondo Arquer: un innocente sul rogo dell'inquisizione: cattolicesimo e protestantesimo in Sardegna e Spagna nel '500, collana Collana Agorà, 1. ed, AM&D, 2003, ISBN 978-88-86799-83-6. URL consultato il 9 agosto 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Angioni, Le fiamme di Toledo, Palermo, Sellerio, 2006.
  • Frantziscu Casula-Marco Sitzia, Sigismondo Arquer, Alfa Editrice, Quartu Sant'Elena, 2008
  • Francesco Casula, Uomini e donne di Sardegna, pagg.59-95, Alfa Editrice, Quartu Sant'Elena, 2010.
  • Francesco Casula, Letteratura e civiltà della Sardegna, vol.I, Grafica del Parteolla Editore, Dolianova, 2011, pagg. 42-51
  • Marcello M. Cocco, Sigismondo Arquer dagli studi giovanili all'autodafé, Cagliari, Deputazione di Storia patria per la Sardegna, 1987.
  • Massimo Firpo, Alcune considerazioni sull'esperienza religiosa di Sigismondo Arquer, in "Rivista storica italiana", CV, II, 1993, 411-475.
  • Salvatore Loi, Sigismondo Arquer. Un innocente sul rogo dell'inquisizione. Cattolicesimo e protestantesimo in Sardegna e Spagna nel '500, Cagliari, 2003.
  • Omar Onnis e Manuelle Mureddu, Illustres. Vita, morte e miracoli di quaranta personalità sarde, Sestu, Domus de Janas, 2019, ISBN 978-88-97084-90-7, OCLC 1124656644. URL consultato il 6 dicembre 2019.
  • Dionigi Scano, Memorie e documenti. Sigismondo Arquer, "Archivio storico sardo", XIX, I-II, 1935.
  • Aldo Stella, ARQUER, Sigismondo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 4, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962. URL consultato il 17-01-2013.
  • Pasquale Tola, Dizionario biografico degli uomini illustri della Sardegna, vol I, 91-92, Torino, 1938.
  • Raimondo Turtas, Antonio Parragues de Castillejo arcivescovo di Cagliari e Sigismondo Arquer a confronto, in ‘‘Archivio storico sardo, XXXIX, 1998.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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