Santuario della Madonna delle Grazie (Colle di Val d'Elsa)

Santuario della Madonna delle Grazie
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàColle di Val d'Elsa
Coordinate43°25′10.13″N 11°05′54.6″E / 43.41948°N 11.0985°E43.41948; 11.0985
Religionecattolica di rito romano
TitolareMadonna delle Grazie
Arcidiocesi Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino
ConsacrazioneXV secolo
Stile architettonicorinascimentale
Inizio costruzioneXV secolo o XIV secolo

Il Santuario della Madonna delle Grazie è un luogo di culto cattolico che si trova lungo la via Volterrana nella frazione Le Grazie, nel comune di Colle di Val d'Elsa, in provincia di Siena, all'interno del territorio dell'arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In origine il santuario fu un oratorio fatto costruire dai fratelli Iacopo (o Jacopo Luci) e Luparello Luci[1] nel XV secolo[2], forse su una preesistente struttura del XIV secolo. Nel XV secolo, Alberto di Gregorio Luci fece costruire l'Altare maggiore intagliato di legno[3]. L'oratorio fu ampliato e trasformato in un convento nel 1501 dal nipote di Luparello, Giovanni Luci di Antonio[4].

Fino al 1570 il convento ospitò l'ordine mendicante dei padri Amedeisti (Minori Osservanti di San Francesco), e quando quell'ordine fu soppresso per volontà di papa Pio V, passò per decisione del comune di Colle ai padri leccetani (Padri Agostiniani della congregazione di Lecceto, vicino a Siena). I leccetani mantennero il controllo del convento fino al 1783, anno delle soppressioni leopoldine.[5]

In occasione delle soppressioni leopoldine, il convento di Santa Maria delle Grazie fu degradato a parrocchia, aggregando al titolo di Santa Maria delle Grazie quello di Sant'Andrea a Strada, antica chiesa sotto il patronato della famiglia Luci nella vicina frazione di Sant'Andrea, menzionata in alcune bolle pontificie indirizzate agli ecclesiastici di Colle, tra i quali nel 1112 Teuzzone, arciprete di Colle e pievano d'Elsa. San'Andrea a Strada venne soppressa e parzialmente demolita,[6] e ricostruita in seguito.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Maria Tolosani, Madonna col Bambino e santa Caterina

La facciata della chiesa è a capanna, con paramento murario in laterizio. Al centro, si trova il portale con cornice in pietra e lunetta semicircolare, sormontato da un piccolo rosone circolare cinto da una ghirlanda in ceramica di scuola robbiana, risale al periodo rinascimentale.

All'interno vi è un ciclo di affreschi di scuola fiorentina del XVI secolo; una Madonna con Bambino e santa Caterina d'Alessandria, san Giorgio e santa Caterina d'Alessandria, i santi Sebastiano e Rocco, ed una Madonna con Bambino con sant' Antonio Abate. Tra le pitture degli altari, una Madonna con Bambino ed i santi Agostino e Monica del XVII - XVIII secolo. All'interno della chiesa vi sono inoltre affreschi del colligiano Giovanni Maria Tolosani (XVI secolo). Sopra l'altare maggiore si trova l'affresco con la Madonna delle Grazie del XVII secolo.

Tra la chiesa e la canonica si trova il semplice ma elegante chiostro rinascimentale in cotto, in seguito rimaneggiato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La famiglia Luci, attestata in documenti sin dal XIII secolo, era originaria di San Severo dove possedeva un castello, pochi chilometri a nord-ovest di Colle di Val d'Elsa non distante da Le Grazie. (Cfr. Biadi, 1859, p. 360.) I Luci si inurbarono a Colle intorno al XIV secolo, diventando presto, insieme agli Usimbardi, ai Bardi, ai Bertini, ai Ricci, protagonisti della vita cittadina. (Cfr. Pietro Nencini, Colle di Val d'Elsa: diocesi e città tra '500 e '600, Volume 13, Società storica della Valdelsa, 1994, p. 395).
  2. ^ AA.VV., Miscellanea Storica della Valdelsa, 1899, Volumi 17-20, p. 41.
  3. ^ Biadi, 1859, p. 360.
  4. ^ Cioni, 1911, p. 46.
  5. ^ Cioni, 1911, ivi.
  6. ^ Biadi, 1859, p. 361.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., Toscana paese per paese, Firenze, Bonechi, 1980.
  • AA. VV., Miscellanea Storica della Valdelsa, Castelfiorentino, Società storica della Valdelsa, Giovannelli e Carpitelli, 1899.
  • Luigi Biadi, Storia della città di Colle in Val d'Elsa, Firenze, G. B. Campolmi, 1859.
  • Paolo Cammarosano, Vincenzo Passeri, I castelli del Senese, Siena, Nuova Immagine, 2006.
  • Michele Cioni, La Valdelsa: guida storico-artistica, Firenze, Lumachi, 1911.

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