Papa emerito

Benedetto XVI nel 2019, papa emerito dal 28 febbraio 2013 fino alla sua morte avvenuta il 31 dicembre 2022.

Papa emerito o pontefice emerito è stato il titolo assunto da Benedetto XVI, papa della Chiesa cattolica, in seguito alla sua rinuncia all'ufficio di romano pontefice, il 28 febbraio 2013[1][2].

Il titolo non è esplicitamente previsto da alcuna normativa della Chiesa cattolica e papa Benedetto XVI, primo papa dimissionario in epoca moderna, è stato l'unico pontefice che lo ha utilizzato dopo la rinuncia all'ufficio.[3]

Riferimenti normativi[modifica | modifica wikitesto]

Il canone 332 §2 del Codice di diritto canonico prevede che il romano pontefice possa rinunciare al suo ufficio. Si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata; non si richiede invece che qualcuno la ratifichi.[4][5]

Pur non essendo il primo papa ad aver rinunciato al ministero petrino, Benedetto XVI è stato nel 2013 l'unico papa ad aver esercitato la facoltà della rinuncia come disciplinata dal predetto can. 332, in vigore dal 1983.[4][6]

Titolo[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo di «papa emerito», non previsto dal diritto canonico, fu preferito a quello di vescovo emerito di Roma e adottato per analogia, con decorrenza a partire dall'inizio della sede vacante.[1]

A rafforzare questa decisione può essere stato il Codice di diritto canonico, il quale riporta che:[7]

«A colui, che perde l'ufficio per raggiunti limiti d'età o per rinuncia accettata, può essere conferito il titolo di emerito.»

Insegne e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Confronto tra l'abito papale (a sinistra) e l'abito del papa emerito (a destra)

Dopo la rinuncia al ministero petrino, le insegne e il trattamento del papa emerito subiscono delle modifiche:

Restano invece invariati lo stemma, il nome pontificale e il trattamento, che, come quello del papa, può essere Santo Padre, Sua Santità o, semplicemente, Santità.

Controversie sulla scelta del titolo[modifica | modifica wikitesto]

La scelta del titolo è stata oggetto di discussione fra teologi e canonisti in ambito cattolico. Già alcuni giorni dopo l'annuncio della rinuncia da parte di Benedetto XVI, Manuel Jesús Arroba, professore di diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense, affermò che «giuridicamente di papa ce n'è soltanto uno; un "papa emerito" non può esistere».[9]

Agli inizi di marzo 2013, il gesuita Gianfranco Ghirlanda, ex rettore della Pontificia Università Gregoriana e docente di diritto canonico nella stessa università, in un lungo articolo apparso nelle pagine de "La Civiltà Cattolica", espresse gli stessi contenuti, arrivando alla conclusione che «colui che cessa dal ministero pontificio non a causa di morte, pur evidentemente rimanendo vescovo, non è più papa, in quanto perde tutta la potestà primaziale, perché essa non gli era venuta dalla consacrazione episcopale, ma direttamente da Cristo tramite l'accettazione della legittima elezione».[10]

Di parere opposto è Stefano Violi, professore di diritto canonico nella Facoltà teologica dell'Emilia-Romagna e nella Facoltà di Teologia di Lugano, secondo il quale, con la rinuncia, Benedetto XVI ha dichiarato non già di rinunciare al munus petrinum ("incarico petrino"),[11] ma solo al suo esercizio: «Con atto libero, Benedetto XVI ha esercitato la pienezza del potere, privandosi di tutte le potestà inerenti al suo ufficio, per il bene della Chiesa, senza però abbandonare il servizio alla Chiesa; questo continua mediante l'esercizio della dimensione più eminentemente spirituale inerente al munus affidatogli, al quale non ha inteso rinunciare».[12] Benedetto XVI, cioè, avrebbe rinunciato all'esercizio diretto e attivo del "ministero petrino", ma non al "ministero petrino" in sé, che sarebbe irrevocabile: questo spiegherebbe, secondo le parole di Vittorio Messori, la ragione della scelta del titolo di "papa emerito".[13]

Nella conferenza stampa sull'aereo che lo riportava a Roma dal suo viaggio in Corea del Sud nel 2014, papa Francesco così si è espresso a proposito del "papa emerito": «Penso che il papa emerito non sia un'eccezione, ma dopo tanti secoli questo è il primo emerito... Io penso che “papa emerito” sia già un'istituzione... e io credo che papa Benedetto XVI abbia fatto questo gesto che, di fatto, istituisce i papi emeriti. Ripeto: forse qualche teologo mi dirà che questo non è giusto, ma io la penso così. I secoli diranno se è così o no, vedremo... [Benedetto XVI] ha aperto una porta che è istituzionale, non eccezionale».[14]

Nel 2018, Benedetto XVI ha dichiarato al suo biografo Peter Seewald che il papato emerito è una «forma giuridico-spirituale che evita qualsiasi pensiero di coesistenza di due Papi: un vescovato può avere un solo proprietario. Allo stesso tempo, viene espresso un legame spirituale, che non può venire in alcun modo rimosso».[15][16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Briefing, padre Lombardi: Benedetto XVI sarà Papa emerito, su archivioradiovaticana.va, 26 febbraio 2013. URL consultato il 31 marzo 2022.
  2. ^ Andrea Tornielli, «Papa emerito» o secondo Papa?, su lastampa.it, 2 marzo 2013. URL consultato il 31 marzo 2022.
  3. ^ BENEDETTO XVI, in Enciclopedia dei Papi, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000.
  4. ^ a b Can. 332 §2 CIC
  5. ^ Declaratio (11 febbraio 2013) | Benedetto XVI, su vatican.va. URL consultato il 31 marzo 2022.
  6. ^ Le dimissioni del Papa: 'Sento il peso', su ansa.it. URL consultato il 31 marzo 2022.
  7. ^ Can. 185 CIC
  8. ^ L'annullamento dell'anello papale, in Il Post, 5 marzo 2013. URL consultato il 31 marzo 2022.
  9. ^ Sandro Magister, Regnante ed "emerito". L'enigma dei due papi, su chiesa.espresso.repubblica.it, 15 settembre 2014. URL consultato il 31 marzo 2022.
  10. ^ Gianfranco Ghirlanda, Cessazione dall'ufficio di Romano Pontefice, in La Civiltà Cattolica, quaderno 3905, 2 marzo 2013, pp. 445-462. URL consultato il 31 marzo 2022.
  11. ^ Cioè all'ufficio di "capo della Chiesa", ricevuto da San Pietro e trasmesso ai suoi successori.
  12. ^ Stefano Violi, La rinuncia di Benedetto XVI. Tra storia, diritto e coscienza, in Rivista Teologica di Lugano, XVIII, 2 / 2013. URL consultato il 31 marzo 2022.
  13. ^ Vittorio Messori, Ecco perché abbiamo davvero due papi, in Corriere della Sera, 28 maggio 2014.
  14. ^ Conferenza stampa del Santo Padre Francesco durante il volo di ritorno dalla Corea, su vatican.va, 18 agosto 2014. URL consultato il 31 marzo 2022.
  15. ^ Anticristo. Piomba delusione sui Ratzinger-boys: "Cresce amicizia con Francesco, no interferenze", su radiospada.org, 5 maggio 2020. URL consultato il 31 marzo 2022.
  16. ^ Gian Guido Vecchi, Ratzinger: «Non voglio interferire nel pontificato di Francesco», su Il Corriere della Sera, 5 maggio 2020. URL consultato il 31 marzo 2022 (archiviato il 6 agosto 2020).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]