Murasaki Baby

Murasaki Baby
videogioco
Schermata di gioco
PiattaformaPlayStation Vita
Data di pubblicazioneGiappone 25 settembre 2014
16 settembre 2014
Zona PAL 17 settembre 2014
GenereRompicapo, avventura
TemaPsicologico
OrigineItalia
SviluppoOvosonico
PubblicazioneSony Computer Entertainment Europe
DirezioneMassimo Guarini
ProduzioneFabio Paglianti
DesignMassimo Guarini
ProgrammazioneMassimiliano Pagani
MusicheGianni Ricciardi, Akira Yamaoka (titoli di coda)
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputGamepad, touch screen
SupportoPlayStation Vita card o Memory card
Distribuzione digitalePlayStation Network
Fascia di etàESRBE · OFLC (AU): PG · PEGI: 7 · USK: 6

Murasaki Baby è un videogioco rompicapo e d'avventura sviluppato da Ovosonico, pubblicato da Sony Computer Entertainment Europe, e distribuito da PlayStation Network nel 2014.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco si ambienta in una notte buia nella mente di Baby: una bambina con la faccia sottosopra rimasta intrappolata nei meandri più oscuri della sua mente, dove sono racchiusi le angosce, gli incubi e le fobie infantili, con l'obiettivo finale di ritrovare la propria mamma.

Durante il viaggio Baby incontra diversi ragazzini, tra cui Bunny Boy (un bambino che è stato mangiato da un coniglio appassionato di televisione), Tentacle Boy (un bambino sociopatico rinchiuso nel suo mondo immaginario che indossa una maschera con dei tentacoli) e Perm Girl (una ragazzina con dai capelli ricci rimasta intrappolata nei suoi capelli stessi) e li aiuta a liberarsi dai loro incubi in modo che essi possano aiutare Baby stessa a terminare il suo viaggio.

Dopo aver compiuto un lungo viaggio nella sua psiche e aver attraversato l'ultima porta Baby si ritrova a vagare per l'ultima dimensione onirica, nella quale cerca di trovare la porta per rientrare nella sua stanza, ma viene sempre sorpresa da bizzarre creature simili a lei; alla fine si apre una porta nell'oscurità, ma Baby non la oltrepassa e rimane a fissare il giocatore sorridendo.

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco è un'avventura in 2D nella quale è necessario risolvere enigmi e superare ostacoli per avanzare.

Il gioco è diviso in 4 capitoli - a loro volta divisi in diversi livelli - in cui il giocatore deve guidare Baby (tenendole la mano e trasportandola sullo schermo col touch screen) per progredire nelle diverse aree di gioco. Ciascuna area presenta uno sfondo diverso e dei personaggi che andranno a influire sulla partita; in alcune aree è richiesto che Baby giochi col proprio palloncino e lo utilizzi per salire sul soffitto e iniziare a camminare su di esso al fine di superare ostacoli o risolvere enigmi e rompicapi.

Il gioco è completabile nel giro di 3-4 ore[1][2][3] e non esistono livelli di difficoltà con cui completare il gioco.

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2014 sul PlayStation Blog europeo è stato pubblicato un filmato - commentato dal direttore e progettista principale del gioco Massimo Guarini[4][5] - da parte dei membri di Ovosonico in cui gli sviluppatori spiegano gli aspetti dello sviluppo del gioco, come è nata Baby (la protagonista), e quindi il legame emotivo che hanno voluto creare tra quest'ultima e il giocatore[6].

Durante lo sviluppo di Murasaki Baby gli sviluppatori hanno dichiarato di aver fatto pochissimo affidamento sulla tecnologia e sui computer grafica, siccome i movimenti e i disegni dei personaggi, degli sfondi e degli oggetti sono realizzati a mano[6][5].

Direzione artistica[modifica | modifica wikitesto]

Le illustrazioni dei vari sfondi del gioco seguono lo stile di Edward Gorey[1][7], mentre lo stile grottesco riprende le atmosfere cinematografiche di Tim Burton[1][7] e il cupo dei dipinti di Salvador Dalí[2].

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Le tracce della colonna sonora del gioco sono state composte dal compositore italiano Gianni Ricciardi, mentre la musica per i titoli di coda è stata composta dal giapponese Akira Yamaoka[8][6] - già noto per aver composto diverse tracce musicali per Silent Hill[3].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco è stato annunciato alla conferenza di Sony durante la Gamescom 2013[9] per PlayStation Vita, presentato all'E3 2014 di Los Angeles[10] e infine uscito nel settembre 2014[11].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Valutazioni professionali
Testata Giudizio
Metacritic (media al 23-08-2020) 69/100[12]
Everyeye.it 7.5/10[1]
Multiplayer.it 6.8/10[7]
Eurogamer 8/10[13]
IGN 7.5/10[14]
GameSpot 7/10[15]
Game Informer 6/10[16]
Polygon 6.5/10[17]

Il gioco ha ricevuto delle valutazioni medio-alte dalla critica specializzata e dai revisori[12].

Evan Narcisse di Kotaku ha detto che giocare Murasaki Baby gli "faceva venire la nausea" perché "gli enigmi non erano mai così difficili che volevo alzare le mani e smettere", aggiungendo però che "la relativa facilità del gioco si accoppiava bene con la curiosità morbosa che avevo per il prossimo pezzo di horror corporeo in cui Baby avrebbe vagato"[18]; Everyeye.it trova che Ovosonico abbia "confezionato un gioco dal sapore internazionale, caratterizzato da uno stile delizioso e da un gusto visivo carico di citazioni e rimandi" e che Murasaki Baby "è un gioco bello da vedere", ma che a volte l'uso del touch screen risulta "macchinoso"[1]; secondo Eurogamer Murasaki Baby "cammina sulla linea sottile tra lo strano e il meraviglioso"[13]; secondo IGN il gioco è "pieno di idee interessanti" e le animazioni e l'approccio unico al platform sono "allettanti", ma anche che "spostare Baby con i controlli tattili può risultare frustrante" nonostante il gioco sia "abbastanza dolce finché dura"[14]; GameSpot ha evidenziato di come gli sfondi e i panorami di gioco possano apparire "abbaglianti e ombrosi" e di come "forniscono una personalità così distintiva", e che Murasaki Baby è "spesso toccante" e "un piacere audiovisivo troppo grande per essere scontato"[15]; Game Informer ha infine affermato che Murasaki Baby "è uno strano giochino su una strana ragazzina persa in un mondo dall'aspetto strano" e che "una volta superata la sua estetica Hot Topic è un divertente puzzle-game impegnativo in tutti i modi sbagliati"[16].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Andrea Dresseno, Recensione Murasaki Baby, su Everyeye.it, 16 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  2. ^ a b Federico Ercole, Murasaki Baby, macabre meraviglie, in il manifesto, 26 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  3. ^ a b Nuovo trailer di Murasaki Baby e dettagli sulla collaborazione con Akira Yamaoka, su Il Blog Italiano di PlayStation, 12 agosto 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  4. ^ Cristina Improva, Murasaki Baby: diario degli sviluppatori, su Everyeye.it, 10 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  5. ^ a b Filmato audio (EN) PlayStation, Murasaki Baby™: Meet the Studio | PS Vita, PlayStation, 10 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  6. ^ a b c Cristina Improda, Murasaki Baby: secondo diario di sviluppo, su Everyeye.it, 17 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  7. ^ a b c Vincenzo Lettera, Murasaki Baby - Recensione - Nightmare before Vita, su Multiplayer.it, 17 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  8. ^ Filmato audio (EN) PlayStation, Murasaki Baby: The Music | PS Vita, PlayStation, 25 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  9. ^ (EN) Gamescom 2013: Murasaki Baby Revealed for PS Vita - IGN. URL consultato il 25 agosto 2020.
  10. ^ Andrea Maderna, IGN Italia Best of E3 2014 - La Top 30!, su IGN, 22 giugno 2014. URL consultato il 25 agosto 2020.
  11. ^ (EN) PS Vita Exclusive Murasaki Baby Release Date Announced - IGN. URL consultato il 25 agosto 2020.
  12. ^ a b (EN) Murasaki Baby for PlayStation Vita Reviews, su Metacritic, CBS Interactive. URL consultato il 23 agosto 2020.
  13. ^ a b (EN) Stace Harman, Murasaki Baby review, su Eurogamer, 16 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  14. ^ a b (EN) Mikel Reparaz, Murasaki Baby Review, su IGN, 17 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  15. ^ a b (EN) Josiah Renaudin, Murasaki Baby Review, su GameSpot, 16 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  16. ^ a b (EN) Jeff Cork, Murasaki Baby, in Game Informer, 30 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  17. ^ (EN) Megan Farokhmanesh, Murasaki Baby Review: Wild World, su Polygon, 8 ottobre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.
  18. ^ (EN) Evan Narcisse, Murasaki Baby: The Kotaku Review, su Kotaku, 16 settembre 2014. URL consultato il 23 agosto 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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