Moschea Blu (Tabriz)

Moschea Blu di Tabriz
Esterno della moschea Blu
StatoBandiera dell'Iran Iran
ProvinciaAzerbaigian Orientale
LocalitàTabriz
Coordinate38°04′24.91″N 46°18′03.88″E / 38.073586°N 46.301078°E38.073586; 46.301078
ReligioneIslam sciita
Completamento1465
Iwan dell'ingresso principale alla moschea Blu, Tabriz, Iran

La moschea Blu (in persiano مسجد کبود‎, Masjed-e Kabūd) è una famosa storica moschea di Tabriz in Iran. La moschea e alcuni altri edifici pubblici furono costruiti nel 1465 per ordine di Jahan Shah, il sovrano di Kara Koyunlu.[1]

Volta dei corridoi della moschea Blu, Tabriz

La moschea fu seriamente danneggiata da un terremoto nel 1780,[2] che lasciò intatto il solo iwan dell'ingresso principale.[3] La ricostruzione ebbe inizio nel 1973 ad opera di Reza Memaran Benam sotto la supervisione del ministero della Cultura ed è ancora incompleta.

Interno della sala principale, moschea Blu, Tabriz, Iran

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La moschea Blu di Tabriz venne fatta costruire da Jahan Shah, il regnate di Kara Koyunlu[1] I cui domini comprendevano la maggior parte del moderno Iran, Azerbaigian e Turchia. La moglie di Jahan Shah, Khatun Jan Begum (morta nel 1469), creò una fondazione pia islamica per la costruzione della moschea.[4] Tuttavia, solo pochi anni dopo, Jahan Shah e il suo Kara Koyunlu furono rovesciati da Uzun Hasan dell'Ak Koyunlu e Tabriz fu conquistata.[4] Alla figlia di Jahan Shah, Saleha Khatun, fu consentito di sorvegliare il resto dei lavori di costruzione da parte dei nuovi sovrani.[4] Durante il regno di Yaqub bin Uzun Hasan, "venne completata la cupola del mausoleo-moschea e diverse altre parti principali".[4] Sandra Aube aggiunge: "Alcuni dettagli dell'interno, come pezzi di alabastro dei pannelli e della nicchia (miḥrāb), rivelano che il mausoleo non fu mai completato[5][6].

Sebbene il mausoleo non sia mai stato completato, quando la dinastia safavide assunse il controllo su Tabriz e ne fece la sua capitale, la stessa Moschea Blu venne utilizzata dai nuovi governanti come una moschea durante la prima metà del XVI secolo.[4] Nel 1514, dopo che i safavidi vennero sconfitti alla Battaglia di Cialdiran, gli ottomani occuparono e saccheggiarono Tabriz, compresa la moschea Blu.[4] Aube nota che almeno otto tappeti vennero portati a Costantinopoli,[4] e che, anche se non è noto se i turchi abbiano attaccato la struttura stessa durante la cattura e l'occupazione della Moschea Blu, diversi terremoti hanno danneggiato l'edificio tra il XVI e il XVIII secolo.[4] La moschea fu seriamente danneggiata dal terremoto del 1780.[4][2] Peraltro, nel XVII secolo, era già "completamente distrutta e abbandonata".[4] Nel XIX secolo, gli abitanti di Tabriz saccheggiarono le ultime rovine dell'edificio.[4] Nel XX secolo, durante la dinastia dei Pahlavi, la moschea venne ricostruita.[4] La ricostruzione venne eseguita su progetto e supervisione di Mohammad Reza Memaran Benam, un architetto tradizionalista di Tabriz, sotto il controllo dell'autorità dell'Organizzazione iraniana dei beni culturali.

Calligrafia[modifica | modifica wikitesto]

Le diverse scritte in caratteri cufici e thuluth, i motivi arabescati e le composizioni coramatiche di queste facciate, furono create da Nematollah-ben-Mohammad-ol-Bavab, il famoso calligrafo. Le pareti interne ed esterne erano state rivestite con tessere di mosaico.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Newman, 2006, p. 158.
  2. ^ a b Melville, 1981, p. 170.
  3. ^ Berberian, 2014, p. 224.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l Aube, 2011.
  5. ^ Golombek e Wilber,  p. 407.
  6. ^ Aube, p. 248.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sandra Aube, TABRIZ x. MONUMENTS x(1). The Blue Mosque, in Encyclopaedia Iranica, 2011.
  • Charles Melville, Historical Monuments and Earthquakes in Tabriz, in Iran, vol. 19, 1981, pp. 159-77.
  • Andrew J Newman, Safavid Iran: Rebirth of a Persian Empire, I.B. Tauris, 2006.
  • Manuel Berberian, Earthquakes and Coseismic Surface Faulting on the Iranian Plateau, a cura di J.F. Shroder Jr., vol. 17, Elsevier, 2014.
  • Persian Bulletin of Blue Mosque, Iranian Cultural Heritages Organization.
  • http://www.eachto.ir

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