Mario Prato di Pamparato

Mario Prato
NascitaPerugia, 16 giugno 1932
Morte16 gennaio 2021
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Ordine di Malta Ordine di Malta
Forza armataEsercito Italiano
CorpoCorpo militare dell'ACISMOM
GradoGenerale di Corpo d'Armata
Comandante diCorpo militare dell'ACISMOM (1995-2010)
Studi militariScienze Strategiche
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Mario Prato (Perugia, 16 giugno 193216 gennaio 2021) è stato un generale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discendente da antica famiglia liguro-piemontese, figlio del generale Arnaldo, è nato a Perugia, una delle sedi di servizio del genitore.

Dopo aver frequentato i corsi regolari presso l'Accademia militare di Modena e la Scuola di Applicazione di Torino è stato assegnato all'Arma di Artiglieria, completando la cultura militare con la frequenza di numerosi corsi in Italia, negli Stati Uniti e nella Repubblica Federale di Germania. Tra questi, ha preso parte al 1º Corso di Politica Militare presso il NATO Defence College.

Laureato in Scienze Strategiche presso l'Università degli Studi di Torino, dopo aver trascorso i primi anni in batterie di artiglieria controaerei, di ultima generazione statunitense, ha prestato servizio come Comandante di Gruppo in unità missili controaerei, per essere poi trasferito presso lo Stato Maggiore dell'Artiglieria Controaerei dell'Esercito, in Brescia.

Nel grado di Colonnello ha comandato il 5º Reggimento Missili "HAWK" di Mestre (Venezia) e la Scuola Tecnici Elettronici dell'Esercito di Roma. Promosso Generate di Brigata, è stato Vice Comandante dell'Artiglieria Controaerei dell'Esercito in Padova. Da Generale di Brigata e di Divisione, ha comandato poi la Scuola di Artiglieria Terrestre di Bracciano. Nel grado di Generale di Divisione e di Corpo d'Armata, è stato Comandante dell'Artiglieria Controaerei dell'Esercito, una delle specialità dell'Esercito Italiano all'avanguardia nei campo professionale e tecnologico.[1] È deceduto il 16 gennaio 2021 all'età di 88 anni.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Generale di Corpo d'Armata, durante la sua lunga carriera ha ricoperto il ruolo di:

  • comandante del I/5 gruppo missili c/a di San Donà di Piave (1970-1972);
  • comandante del 5º Reggimento di Artiglieria Missili Contraerei (1978-1980);
  • comandante della Scuola tecnici elettronici dell'Esercito (STELE) nel biennio 1980-1982;
  • vice-comandante dell'Artiglieria Contraerea dell'Esercito (1983-1985);
  • comandante della Scuola di Artiglieria di Bracciano (1985-1989);
  • comandante dell'Artiglieria Contraerea dell'Esercito (1989-1992);
  • Ispettore dell'Arma di Artiglieria.

Dal 1995 al 2010 ha ricoperto l'incarico di Comandante del Corpo Militare del Sovrano Militare Ordine di Malta, di cui è Gran Croce di Grazia e Devozione in Obbedienza con fascia di baliaggio.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Ha elaborato vari studi di carattere militare ed e anche autore di:

  • I cento anni di Storia della Scuola di Artiglieria (1888-1988), 1988.
  • Gli ottanta anni dell'Artiglieria Controaerei Italiana, 1991.
  • Fulco Ruffo di Calabria Valoroso Pilota della 1ª Guerra Mondiale. Omaggio a S.A.R. la Principessa Paola di Liegi, 1992.
  • All'ombra di due bandiere: centoventotto anni di vocazione umanitaria del Corpo speciale dell'esercito italiano Sovrano militare Ordine di Malta, Benucci, 2004.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante del Corpo Militare Ausiliario dell’Esercito Italiano – Sovrano Militare Ordine di Malta – operava con spiccata professionalità, elevatissima capacità organizzativa, straordinaria perizia e consapevole coraggio per assicurare la piena riuscita ed il successo delle missioni affidategli nei Balcani. In particolare, all’inizio delle ostilità in terra bosniaca, esponendosi in prima persona alla testa dei suoi uomini, consapevole dei rischi, anche letali che potevano manifestarsi, dirigeva ogni attività con tenace determinazione e rara competenza, conseguendo risultati di eccezionale valenza pienamente apprezzati e riconosciuti in ambito nazionale ed internazionale. Con altrettanto encomiabile senso di responsabilità ha continuato a sviluppare una preziosissima azione di sostegno dei propri uomini, con una puntuale presenza nei teatri della Bosnia, del Kosovo e della Macedonia, ove il Corpo Militare Ausiliario dell’Esercito Italiano – SMOM – tuttora opera. Ufficiale di spicco, carismatico e generoso, con la sua limpida ed esemplare azione di comando ha contribuito ad accrescere ulteriormente il prestigio ed il lustro della Forza armata e dell’Italia. Balcani, marzo 1996 - luglio 2005.»
— 29 ottobre 2005[2]
Croce d'oro al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Splendida figura di ufficiale generale in possesso di eccezionali qualità intellettuali e di non comuni doti umane e morali, ha dimostrato nel corso della sua lunga e brillante carriera somma perizia, altissima competenza e grandissimo intuito nell’assolvimento dei molteplici incarichi ricoperti. Il contributo concettuale e l’abilità realizzativa dimostrati nell’ambito della ristrutturazione funzionale della Scuola di artiglieria, nonché nel rinnovo dell’impostazione ordinativa e operativa del Corpo militare dell’Associazione dei cavalieri italiani del sovrano militare Ordine di Malta in chiave di recuperata prontezza, ne fanno una figura di sicuro e costante riferimento. Magnifico professionista, animato da profondo spirito di servizio che, grazie alle altissime virtù militari, ha contribuito a rafforzare e ad accrescere il prestigio dell’Esercito italiano in Patria e all’estero. Roma, 1954 – 2010.»
Croce d'argento al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«"Ufficiale Generale comandante del corpo militare ausiliario speciale dell'Esercito Italiano, ha operato in seno all'Esercito e per l'esercito per oltre dieci lustri contribuendo, attraverso un forte senso di appartenenza all'istituzione, una eccezionale dedizione al servizio ed una carica di assoluto spessore, ad accrescere ed a rafforzare il lustro ed il prestigio dell'Esercito nel contesto nazionale ed internazionale". Roma, 18 febbraio 2003.»
— 18 aprile 2003[3]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 19 febbraio 1990[5]
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 6 novembre 1986[6]
Medaglia commemorativa per il terremoto in Italia meridionale 1980 del SMOM - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa per il terremoto in Italia meridionale 1980 del SMOM
Medaglia commemorativa operazioni in ex-Jugoslavia EI-SMOM - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa operazioni in ex-Jugoslavia EI-SMOM

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Prato, All'ombra di due bandiere: centoventotto anni di vocazione umanitaria del Corpo speciale dell'esercito italiano Sovrano militare Ordine di Malta, Benucci, 2004. 291 p.
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