Madeleine Carroll

Madeleine Carroll

Madeleine Carroll, nata Edith Madeleine Carroll (West Bromwich, 26 febbraio 1906Marbella, 2 ottobre 1987), è stata un'attrice britannica naturalizzata statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di un professore irlandese che insegnava in Inghilterra e di madre francese, nacque nello Staffordshire. Dopo essersi laureata in Belle Arti all'Università di Birmingham, nel 1927 abbandonò la carriera di insegnante per iniziare a recitare in teatro[1]. Nel 1928 debuttò nel cinema con The Guns of Loos, conquistando popolarità, grazie alla sua bellezza ed eleganza, in diverse pellicole britanniche nella prima metà degli anni trenta.

Nel 1935 Alfred Hitchcock la volle come protagonista del film Il club dei 39, nel ruolo di Pamela, che si ritrova ammanettata al fuggiasco Richard Hannay (Robert Donat). Hitchcock valorizzò il glamour aristocratico della Carroll, rimasta come uno degli esempi di bionda-platino preferiti dal regista[1], da sempre attratto da personaggi femminili solo in apparenza algidi e distaccati. La Carroll recitò anche nel successivo film di Hitchcock, Amore e mistero (1936), tratto da una novella di spionaggio di William Somerset Maugham, accanto a John Gielgud.

Nel 1936 firmò un contratto con la Paramount, trasferendosi in California per interpretare alcuni film a fianco di celebri divi dell'epoca, quali L'oro della Cina (1936) accanto a Gary Cooper, I Lloyds di Londra (1936) con Tyrone Power, Il prigioniero di Zenda (1937) con Ronald Colman, Marco il ribelle (1938) a fianco di Henry Fonda, e Giubbe rosse (1940), ancora accanto a Cooper.

Fu forse la prima grande bellezza inglese richiesta con forza dalle major di Hollywood, e nel 1938 risultò l'attrice più pagata al mondo guadagnando 250.000 dollari. All'inizio degli anni quaranta iniziò a rallentare gli impegni cinematografici, passando a commedie come Una notte a Lisbona (1941) con Fred MacMurray, e Lo scorpione d'oro (1942) accanto a Bob Hope.

Colpita dalla morte della sorella Margaret, perita sotto i bombardamenti dell'aviazione tedesca sulla Gran Bretagna tra il 1940 e il 1941, la Carroll si dedicò a tempo pieno al lavoro in diversi ospedali della Croce Rossa[1], tra cui il 61st Station Hospital allestito a Foggia nel 1944, per ospitare i soldati americani feriti. Il suo impegno si concretizzò inoltre nel sostegno agli orfani di guerra, per i quali l'attrice mise a disposizione una sua residenza nei pressi di Parigi, per ospitare 150 bambini rimasti senza famiglia. Il comandante Dwight Eisenhower, sia pure non pubblicamente, disse che tra le star di Hollywood incontrate in Europa durante la guerra era stato notevolmente colpito dall'attrice e da Herbert Marshall, che dimostravano un impegno ed una dedizione senza pari. Divenuta cittadina statunitense nel 1943, fu decorata con la Legion d'onore per il suo impegno umanitario durante il periodo bellico.

L'attrice ritornò sul grande schermo dopo la fine della seconda guerra mondiale, concludendo la sua carriera cinematografica con il ruolo di Mrs. Erlynne nel film Il ventaglio (1949) di Otto Preminger, tratto da Il ventaglio di Lady Windermere di Oscar Wilde. Apparve in seguito solo occasionalmente in teatro o in televisione fino alla prima metà degli anni sessanta.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il primo matrimonio (1931-1940) con il capitano Phillip Astley, nel 1942 la Carroll sposò l'attore Sterling Hayden, con cui girò i film Passaggio a Bahama (1941) e Virginia (1941) e da cui divorziò nel 1946. Si risposò con il regista e produttore francese Henri Lavorel (1946-1949) e nel 1950 con Andrew Heiskell, da cui divorziò nel 1965. Morì nel 1987 a Marbella, dove si era stabilita da alcuni anni, a causa di un cancro al pancreas.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Madeleine Carroll con Victor Milner sul set del film L'oro della Cina (1936)
Con Ronald Colman ne Il prigioniero di Zenda (1937)

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Il chi è del cinema, De Agostini, 1984, pag. 88

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