Impero bizantino durante la dinastia trace

Impero romano
Imperium Romanum
Impero romano Imperium Romanum - Localizzazione
Impero romano
Imperium Romanum - Localizzazione
La parte in rosa corrisponde all'Impero Romano d'Occidente che collassò nel 476 quando Odoacre divenne re d'Italia, rimanendo de jure vassallo dell'imperatore d'oriente. La parte in viola corrisponde al territorio governato da Leone e dai suoi discendenti.
Dati amministrativi
Nome completoImperium Romanum pars Orientis
Lingue ufficialiLatino, greco
CapitaleCostantinopoli
Politica
NascitaNomina di Leone I il Trace come imperatore
FineMorte di Anastasio I Dicoro
Territorio e popolazione
Bacino geograficoMediterraneo orientale, Balcani, Anatolia
Religione e società
Religione di StatoCristianesimo
Evoluzione storica
Preceduto daImpero bizantino durante la dinastia teodosiana
Succeduto daImpero bizantino durante la dinastia giustinianea
Dinastia trace
Imperatori
Leone I 457–474
Leone II 474
Zenone 474–475
Basilisco 475–476
Zenone 476–491
Anastasio I 491–518
Successione
Preceduta dalla
Dinastia teodosiana
Succeduta dalla
Dinastia di Giustiniano
Questa voce è parte della serie
Storia dell'Impero bizantino
Stato precedente
Impero romano
330–717
Dinastie costantiniana e valentiniana · Dinastia teodosiana · Dinastia leoniana · Dinastia giustinianea · Dinastia eracliana · Anarchia dei vent'anni
717–1204
Dinastia isauriana · Dinastia niceforiana · Dinastia amoriana · Dinastia macedone · Dinastia dei Ducas · Dinastia comnena · Dinastia angeliana
1204–1453
Quarta crociata e dominio latino (Impero latino · Principato d'Acaia)
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L'Impero romano d'Oriente fu governato dalla dinastia leoniana dal 457, anno in cui Leone I detto il Trace divenne imperatore, fino al 518, anno della morte di Anastasio I. La dinastia di Leone regnò durante il declino, il crollo e la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Dopo la caduta dell'Impero occidentale, l'imperatore Zenone non scelse un nuovo collega, ma si dichiarò unico Imperatore romano.

La dinastia di Leone governò l'Impero romano d'Occidente dal 457 alla sua estinzione nel 518.

Leone I e Leone II, 457–474[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Leone I il Trace e Leone II (imperatore).

Dopo la morte di Marciano e con la conseguente fine della casata di Teodosio, Leone I fu posto sul trono dal generale Ardaburio Aspare, comandate dell'esercito romano orientale che godeva di un ruolo simile a quello di Ricimero nell'Impero romano occidentale, a cui era permesso nominare imperatori fantocci. Aspare vedeva in Leone un imperatore facilmente manipolabile, ma questi divenne sempre più indipendente dal generale e dopo che Aspare e il figlio Ardaburio furono assassinati in una rivolta nel 471, l'Impero Orientale fu riportato ad un controllo puramente romano, senza interferenze barbare[1].

Al momento dell'incoronazione di Leone, l'Impero Romano d'Occidente si trovava in una situazione critica e sebbene godette di un ripristino del dominio romano nei territori persi da parte dell'imperatore Maggioriano, il dominio occidentale si era ridotto alla Gallia settentrionale, all'Italia e a parti dell'Illiria già nel 460. Leone tentò di riconquistare il nord Africa dai Vandali, ma la campagna militare non ebbe successo e il territorio rimase indipendente dall'impero fino al regno di Giustiniano I agli inizi del 500.

Leone I fu il primo imperatore ad essere incoronato dal Patriarca di Costantinopoli, che rappresentava la gerarchia ecclesiastica, e non da un militare. Questa forma sarebbe diventata la prassi e la versione religiosa dell'incoronazione avrebbe completamente sostituito quella militare durante tutto il Medioevo.

Come condizione per un'alleanza con gli isaurici, Leone diede in sposa la figlia Arianna ad Tarasikodissa, che prese poi il nome di Zenone, nel 466. Il figlio di Arianna e Zenone, Leone II, succedette alla morte di Leone I nel 474, ma morì dopo soli 11 mesi. A Leone II succedette il padre Zenone.

Zenone e Basilisco, 474–491[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Zenone (imperatore) e Basilisco (imperatore).

Il regno di Zenone vide la fine dell'Impero Romano d'Occidente. La datazione della fine è alquanto controversa. A volte è datato al 476 quando il generale romano germanico Odoacre depose l'imperatore fantoccio Romolo Augusto, rifiutando però di sostituirlo con un suo sottoposto. Odoacre accettò però Giulio Nepote, già imperatore d'occidente, come suo sovrano, governando così l'Italia in qualità di viceré. Nepote non tornò in Italia ma continuò a regnare come imperatore d'occidente dalla Dalmazia fino alla sua morte nel 480.

Dopo la morte di Giulio Nepote, Odoacre accettò come sovrano Zenone e questi non nominò un altro imperatore occidentale, ma abolì il titolo nominando sé stesso come unico imperatore romano, riunendo giuridicamente l'Occidente e l'Oriente per la prima volta in 85 anni. Il titolo imperiale e l'impero non sarebbero mai più stati divisi.

Con Odoacre sempre più indipendente, Zenone negoziò un'alleanza con gli ostrogoti di Teoderico il Grande, che si erano stabiliti in Mesia. Il re gotico Teodorico fu mandato in Italia con il titolo di magister militum per Italiam ("comandante in capo per l'Italia") per risolvere i problemi generatisi con Odoacre, che venne sconfitto nel 493. Teodorico poté perciò governare l'Italia come unico re e Zenone mantenne una supremazia nominale sui territori occidentali, ora governati da un sovrano amico e non insubordinato[2].

Zenone fu deposto brevemente da Basilisco nel 475 per venti mesi, ma riuscì a riottenere il trono esiliando Basilisco e la sua famiglia in Cappadocia[3].

Anastasio I, 491–518[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Anastasio I Dicoro.

Anastasio I, un anziano ufficiale civile di origine romana, divenne imperatore romano per matrimonio con la vedova di Zenone, Arianna, nel 491.

Anastasio fu un riformatore e un amministratore competente perfezionando il sistema di conio introdotto da Costantino fissando il peso dei follis, la moneta più comunemente usata in tutto l'Impero[4]. Anastasio abolì anche la tassa sul chrysargyron (Collatio lustralis), odiata a causa della sua raccolta in somme forfettarie ogni quattro anni. Alla morte di Anastasio nel 518, le casse dell'Impero contenevano 145,15 chili d'oro.

Il successore di Anastasio fu Giustino I, l'imperatore che diede inizio alla dinastia giustiniana.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

(moglie)
Marciano
Imperatore d'Oriente
450-457
Pulcheria
DINASTIA TEODOSIANA
Basilisco
Imperatore d'Oriente
475-476
Verina
Leone I
Imperatore d'Oriente
457-474
Marcia Eufemia
Antemio
Imperatore d'Occidente
467-472
Vigilanzia
Giustino I
Imperatore dei Romani
518-527
(fratello/sorella)
(fratello/sorella)
Anastasio I Dicoro
Imperatore dei Romani
491-518
Ariadne
Zenone
Imperatore d'Oriente
474-475;
Imperatore dei Romani
476-491
Leonzia
Marciano
Usurpatore
Giustiniano I
Imperatore dei Romani
527-565
DINASTIA GIUSTINIANEA
Teodora
(figlia)
Irene
Leone II
Imperatore d'Oriente
474
(illeg.)
Teodora
Anastasio
console 517

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Treadgold, 152–155.
  2. ^ Byzantine Empire, in Encyclopædia Britannica.
  3. ^ (EN) Flavius Basiliscus (AD 475-476), su De Imperatoribus Romanis. URL consultato il 31 luglio 2020.
  4. ^ Grierson, p. 17.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Philip Grierson, Byzantine Coinage (PDF), su doaks.org, Washington, DC, Dumbarton Oaks, 1999, ISBN 0-88402-274-9. URL consultato il 31 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  • (EN) Warren Treadgold, A History of the Byzantine State and Societ, Stanford, California, Stanford University Press, 1997, ISBN 0-8047-2630-2.

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