Enrico Piccinelli

Enrico Piccinelli

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato28 maggio 2013 –
22 marzo 2018
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
- Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura (fino al 21/12/2015; dal 28/06/2017)
- Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (dal 22/12/2015 al 28/01/2017)
CoalizioneCentro-destra 2013
CircoscrizioneLombardia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoFI (fino al 2009)
PdL (2009-2013)
FI (2013-2015)
ALA (2015-2017)
FI (2017-2018)
ProfessioneIngegnere

Enrico Piccinelli (Seriate, 11 ottobre 1964) è un politico italiano, senatore della Repubblica nella XVII legislatura della Repubblica Italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vive ad Albano Sant'Alessandro, in provincia di Bergamo, comune del quale è stato assessore dal 1994 al 1995 e consigliere dal 1994 al 1998 nelle liste di Forza Italia, cui aderisce sin dalla fondazione.

Alle elezioni comunali del 1999 viene eletto consigliere comunale di Bergamo, divenendo poi assessore alla Mobilità nella giunta comunale di centro-destra presieduta da Cesare Veneziani.

Dal 2009 al 2014 è stato assessore all'urbanistica della provincia di Bergamo nella giunta di centro-destra presieduta dal leghista Ettore Pirovano.[1]

Elezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2013 viene candidato al Senato della Repubblica, tra le liste del Popolo della Libertà nella circoscrizione Lombardia in diciottesima posizione[2], risultando il primo dei non eletti. Poco dopo, il 28 maggio 2013, diventa senatore, subentrando ad Antonio Verro dimessosi per incompatibilità.[3]

Nella XVII legislatura della Repubblica è stato componente della 5ª Commissione Bilancio, della 8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni, della 9ª Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare, della 11ª Commissione Lavoro, previdenza sociale, della 14ª Commissione Politiche dell'Unione europea e della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro.[1]

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà[4], aderisce alla rinascita di Forza Italia.[5]

Il 21 dicembre 2015 abbandona Forza Italia ed aderisce al gruppo parlamentare Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (ALA) di Denis Verdini.[6]

Il 28 giugno 2016 lascia ALA e rientra in Forza Italia[7]; non è tuttavia ricandidato al Parlamento alle elezioni politiche del 2018.[4]

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 luglio 2022 è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Bergamo a 5 anni di reclusione, con l'accusa di corruzione per aver incassato tra il 2013 e il 2014, quando all'epoca era assessore provinciale all'urbanistica, una tangente da 275.000 euro in tre parti (25.000, 150.000 e 100.000) per l'approvazione del Piano di governo del territorio nel comune di Foppolo (bocciato nel 2014 dalla Provincia di Bergamo), da parte di un gruppo di imprenditori dell’alta Val Brembana (prosciolti dal GUP).[2][5][6]

Il 12 giugno 2023 viene assolto, dai giudici della Corte d’Appello di Brescia, dall’accusa di corruzione.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gli incarichi e le dichiarazioni di Enrico Piccinelli | openpolis, su politici.openpolis.it. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  2. ^ a b Lombardia, i nomi di tutti i candidati nelle liste Pdl, in ilGiornale.it. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  3. ^ Piccinelli diventa senatore, Pagnoncelli lo seguirà presto a Roma - Bergamo News, in BergamoNews, 27 maggio 2013. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  4. ^ a b PressReader.com - Connecting People Through News, su pressreader.com. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  5. ^ a b L'ex senatore Fi Piccinelli condannato a 5 anni per corruzione, su ansa.it.
  6. ^ a b Piccinelli lascia la leadership locale azzurra e guarda a Verdini - Bergamo News, in BergamoNews, 18 dicembre 2015. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  7. ^ Da Matteo a Matteo: Piccinelli torna in Forza Italia, con gli azzurri pro Lega - Bergamo News, in BergamoNews, 29 giugno 2017. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  8. ^ Ex Senatore di Forza Italia assolto in Appello: "Fatto non sussiste, su Il Giorno. URL consultato il 13 giugno 2023.

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