Diocesi di Siedlce

Diocesi di Siedlce
Dioecesis Siedlecensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Lublino
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoKazimierz Gurda
AusiliariGrzegorz Suchodolski[1]
Presbiteri681, di cui 604 secolari e 77 regolari
1.021 battezzati per presbitero
Religiosi93 uomini, 284 donne
 
Abitanti705.250
Battezzati695.940 (98,7% del totale)
StatoPolonia
Superficie11.440 km²
Parrocchie249
 
Erezione30 giugno 1818
Ritoromano
Indirizzoul. Pilsudskiego 62, 08-110 Siedlce, Polska
Sito webwww.diecezja.siedlce.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia
Il santuario mariano di Kodeń

La diocesi di Siedlce (in latino Dioecesis Siedlecensis) è una sede della Chiesa cattolica in Polonia suffraganea dell'arcidiocesi di Lublino. Nel 2020 contava 695.940 battezzati su 705.250 abitanti. È retta dal vescovo Kazimierz Gurda.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende la parte orientale del Voivodato della Masovia e la parte settentrionale del voivodato di Lublino.

Sede vescovile è la città di Siedlce, dove si trova la cattedrale dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine. In diocesi sorgono anche la basilica[2] ex cattedrale della Santissima Trinità a Janów Podlaski, e altre 3 basiliche minori: la basilica di Sant'Anna a Kodeń, la basilica di San Giovanni Battista a Parczew e la basilica dei Santi Pietro e Paolo a Leśna Podlaska.

Il territorio è suddiviso in 25 decanati e in 249 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi di Janów o Podlachia fu eretta il 30 giugno 1818 da papa Pio VII con la bolla Ex imposita nobis, ricavandone il territorio dalla diocesi di Lublino (oggi arcidiocesi), che era stata eretta nel 1805. La nuova diocesi comprendeva il territorio del voivodato della Podlachia, uno degli 8 voivodati, in cui era suddiviso il Regno del Congresso. Fu scelta come sede della diocesi la città di Janów Podlaski, e non Siedlce, capitale del voivodato, perché Janów era stata nel Settecento la sede dei vescovi di Luc'k e nella città già funzionava un seminario.[3][4]

La diocesi comprendeva 117 parrocchie. Fino al 1805, di queste parrocchie 53 appartenevano alla diocesi di Luc'k, 22 alla diocesi di Poznań, 37 alla diocesi di Cracovia, 3 alla diocesi di Płock e 4 alla diocesi di Chełm.[3]

Il vescovo Jan Marceli Gutkowski fu considerato dalle autorità russe un nemico degli zar. Fu chiesto alla Santa Sede di rimuovere il vescovo dalla sua diocesi, ma la Santa Sede non volle acconsentire alla richiesta del governo russo e si limitò a consigliare al vescovo prudenza nella corrispondenza. Allora Nicola I ordinò l'arresto del vescovo, che avvenne la notte tra il 28 e il 29 aprile 1840 e fu deportato nel governatorato di Mogilëv. Fu informata la Santa Sede, che protestò due volte. Seguirono lunghe trattative tra la Curia romana e il governo russo, al termine delle quali papa Gregorio XVI indirizzò al vescovo un breve in cui consigliò al vescovo di dimettersi per il bene della diocesi, che non poteva più governare. Il vescovo volle accettare il consiglio del papa e il 19 novembre 1842 rinunciò alla diocesi. Fu rilasciato e dal 1843 visse in esilio a Leopoli, mentre la sede di Janów rimase vacante fino al 1856.[5]

Il 22 maggio 1867 la diocesi fu soppressa dallo zar Alessandro II e il suo territorio fu aggregato alla diocesi di Lublino. La soppressione non fu mai riconosciuta dalla Santa Sede: gli accordi del 24 dicembre 1882 stabilirono che la diocesi di Janów o Podlachia fosse data in amministrazione ai vescovi di Lublino.[6]

Appena terminata la prima guerra mondiale, Roma si affrettò a nominare un nuovo vescovo per la sede di Janów, il 24 settembre 1918. La sede è stata traslata da Janów a Siedlce da papa Pio XI con il breve Pro recto et utili del 25 gennaio 1924[7] e il 28 ottobre 1925 ha assunto il nome attuale in forza della bolla Vixdum Poloniae unitas del medesimo papa.[8]

Negli anni venti e trenta il vescovo Henryk Ignacy Przeździecki intraprese un'iniziativa per la conversione degli ortodossi al cattolicesimo, approfittando di favorevoli circostanze politiche e della crisi della Chiesa ortodossa in Polonia. Con l'appoggio iniziale del nunzio apostolico in Polonia Achille Ratti (il futuro papa Pio XI) e la collaborazione dei gesuiti di rito bizantino, seguendo l'istruzione Zelum amplitudinis riuscì ad avere già nel 1927 14 parrocchie di rito bizantino-slavo. Nel 1931 la Santa Sede nominò il vescovo ucraino Mykola Čarnec'kyj come ordinario per i fedeli di rito bizantino-slavo (detti neouniati), ma i contrasti sorti sulla base del concordato con la Polonia gli permisero di esercitare solo l'incarico di visitatore apostolico. Durante la Seconda guerra mondiale molte parrocchie neouniate furono soppresse o fecero ritorno alla Chiesa ortodossa. Nel 1947 rimanevano in tutto il territorio polacco quattro parrocchie, che scomparvero negli anni seguenti a causa del trasferimento forzato degli abitanti, ad eccezione della parrocchia di Kostomłoty.

Il 25 marzo 1992, nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus, ha ceduto una porzione di territorio a vantaggio della diocesi di Drohiczyn[9] e contestualmente è divenuta suffraganea dell'arcidiocesi di Lublino.

Nel 2007 al vescovo di Siedlce sono stati affidati anche i fedeli della Chiesa cattolica di rito bizantino-slavo in Polonia, con giurisdizione sulla parrocchia di Kostomłoty, unica parrocchia neouniate rimasta in Polonia.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Feliks Łukasz Lewiński † (29 marzo 1819 - 5 aprile 1825 deceduto)
  • Jan Marceli Gutkowski † (3 luglio 1826 - 19 maggio 1842 dimesso[10])
    • Sede vacante (1842-1856)
  • Piotr Paweł Beniamin Szymański † (18 settembre 1856 - 15 gennaio 1868 deceduto)
    • Sede vacante (1868-1918)
  • Henryk Ignacy Przeździecki † (24 settembre 1918 - 9 maggio 1939 deceduto)
    • Sede vacante (1939-1946)
  • Ignacy Swirski † (12 aprile 1946 - 25 marzo 1968 deceduto)
  • Jan Mazur † (24 ottobre 1968 - 25 marzo 1996 ritirato)
  • Jan Wiktor Nowak † (25 marzo 1996 - 25 marzo 2002 deceduto)
  • Zbigniew Kiernikowski (28 marzo 2002 - 16 aprile 2014 nominato vescovo di Legnica)
  • Kazimierz Gurda, dal 16 aprile 2014

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 705.250 persone contava 695.940 battezzati, corrispondenti al 98,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 738.268 784.300 94,1 355 328 27 2.079 49 306 246
1970 ? 771.940 ? 512 473 39 ? 77 495 242
1980 816.482 886.282 92,1 492 447 45 1.659 63 486 244
1990 857.194 881.237 97,3 550 503 47 1.558 65 440 265
1999 726.947 743.721 97,7 595 540 55 1.221 77 347 241
2000 736.904 757.152 97,3 607 555 52 1.214 74 374 242
2001 742.809 756.562 98,2 623 565 58 1.192 80 383 243
2002 737.367 751.555 98,1 632 576 56 1.166 79 377 243
2003 739.699 751.127 98,5 638 582 56 1.159 85 355 243
2004 741.185 752.692 98,5 611 550 61 1.213 75 337 242
2010 724.675 736.014 98,5 658 592 66 1.101 86 300 244
2014 714.630 726.100 98,4 660 593 67 1.082 87 299 245
2017 707.100 716.300 98,7 668 594 74 1.058 92 297 247
2020 695.940 705.250 98,7 681 604 77 1.021 93 284 249

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Mesarfelta.
  2. ^ Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, 6 dicembre 2017; Prot. 593/16
  3. ^ a b (PL) Rafał Dmowski, Szkice z dziejów diecezji podlaskiej, Szkice Podlaskie, 2008, Tom 16, pp. 93-107.
  4. ^ (PL) Rafał Dmowski, Biskup Feliks Łukasz Lewiński – pierwszy biskup Diecezji Janowskiej, czyli Podlaskiej, Mozaika Ziemi-Łosickiej Religia – kultura – polityka, red. A. Indraszczyk, Warszawa-Łosice 2005, pp. 91-92.
  5. ^ (PL) Storia della diocesi, dal sito ufficiale della diocesi
  6. ^ Angelo Mercati, (a cura di) Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili, Roma 1919, p. 1016.
  7. ^ Testo del breve in: Wiadomości Diecezjalne Podlaskie, 1924, nn. 6-7, pp. 92-93.
  8. ^ Minime furono le modifiche territoriali stabilite dalla bolla Vixdum Poloniae unitas per quanto riguarda la diocesi di Siedlce, che cedette 4 parrocchie alla diocesi di Lublino ed acquisì 6 parrocchie, 1 dalla stessa Lublino e 5 dall'arcidiocesi di Varsavia. (PL) Rafał Dmowski, Korekty granic diecezji podlaskiej w latach 1918–1939 z innymi diecezjami rzymskokatolickimi w Polsce, Szkice Podlaskie, 13, 2005, pp. 155-162.
  9. ^ La diocesi di Drohiczyn ha acquisito i decanati di Sokołów-Podlaski, Sterdyń, Węgrów, Liw (solo le parrocchie di Kąty, Korytnica Węgrowska, Liw), nonché le parrocchie di Chłopków, Łysów, Platerów, Rusków e Sarnaki, scorporate dal decanato di Łosice, e le parrocchie di Gnojno, Horoszki Duże, Serpelice, scorporate dal decanato di Janów Podlaski. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 153
  10. ^ Nominato arcivescovo titolare di Marcianopoli il 18 settembre 1856.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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