Cotunnite

Cotunnite
Classificazione Strunz03.DC.85[1][2]
Formula chimicaPbCl2[1][2][3]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallino 
Sistema cristallinorombico[3], ortorombico[1][2]
Classe di simmetriadipiramidale[1][2]
Parametri di cellaa=7,6222, b=9,0448, c=4,5348, Z=4, V=312,63[1]
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m[1][2]
Gruppo spazialePnam[1]
Proprietà fisiche
Densità5,80 g/cm³[3], 5,4-5,8[1][2] g/cm³
Densità calcolata5,91[1] g/cm³
Durezza (Mohs)secondo alcuni 2,5[3]; secondo altri 1,5-2[1][2]
Sfaldaturaperfetta[1][2][3] secondo {001}[1] e secondo {010}[2]
Fratturaconcoide[1], subconcoide[2]
Coloreincolore[1][2], bianco[1][2], verde[1], giallo[1], giallo chiaro[2], verde chiaro[2]
Lucentezzaadamantina[1][2], sericea[2], perlacea[2]
Opacitàda trasparente a traslucido[1][2]
Strisciobianco[1]
Diffusionemolto raro[3]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La cotunnite è un minerale (cloruro di piombo).

Il minerale prende il nome da Domenico Cotugno[1][3]

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Cristalli di cotunnite con penfieldite e boleite

Aciculare, massivo, granulare.[1]

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Nelle fumarole dei vulcani e al cappello di qualche giacimento di piombo[3] come prodotto di ossidazione.[1]

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

In gruppi cristallini molto lucenti.[3]

Proprietà fisico-chimiche[modifica | modifica wikitesto]

Il minerale è solubile in acqua calda.[3]

Il minerale di origine vulcanica è fortemente radioattivo.[3]

Composizione chimica[1]:

Peso molecolare 278,11 grammomolecole[1]

Indice bosoni: 0,84[1]

Indice fermioni: 0,16[1]

Indici di fotoelettricità[1]:

  • PE: 1738,93 barn/elettroni
  • ρ densità elettroni: 6718,86 barn/cc

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

Nelle fumarole del Vesuvio in notevoli cristalli, anche se ora non si rinvengono i bei cristalli di un tempo.[3]

Il minerale si trova anche nella miniera Pampa nella provincia di Pallasca (Perù), nelle miniere di Sierra Gorda presso Caracoles e Cerro Challocolla nel Tarapacà (Cile), e nelle miniere di Bentley e di Mohave Co. nell'Arizona (Usa).[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab (EN) Dati Webmin
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (EN) Dati mindat
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m Carlo Maria Gramaccioli, Cotunnite in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol I, pag 218, Peruzzo editore (1988), Milano

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cotunnite in: Anthony e al.: Handbook of Mineralogy, 1990, 1, 101 (pdf).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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