Contessa (Paolo Pietrangeli)

Contessa
ArtistaPaolo Pietrangeli
GenereCanzone popolare
Data1966

Contessa è una canzone a sfondo politico composta da Paolo Pietrangeli, diventata poi una vera e propria colonna sonora del '68 italiano. Pietrangeli l'ha scritta ispirandosi a una conversazione "intercettata", in modo del tutto involontario, in un elegante caffè di Roma, nel quartiere Trieste, vicino a casa sua.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Contessa divenne negli anni seguenti una canzone popolare nella vera accezione del termine, cantata nei cortei e suonata nelle radio libere che sostenevano i movimenti che ruotavano attorno la sinistra extraparlamentare. Dalla canzone popolare riprende stile e andamento, nonché l'argomentare che propaganda il parallelismo tra lotte operaie e studentesche (una delle parole d'ordine dell'attività del movimento studentesco che nel 1969 va a saldarsi con il montante autunno caldo delle proteste operaie).

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Il pezzo è tornato in gran voga nelle manifestazioni di piazza degli anni novanta dopo che il gruppo dei Modena City Ramblers ne ha registrato una cover per l'album del 1994 Riportando tutto a casa. Mentre il ritornello è fedele alla versione originale di Pietrangeli, la melodia delle strofe di questa versione si ispira alle note di The Old Main Drag[2] noto pezzo del gruppo folk irlandese The Pogues[3] e l'intro strumentale è invece ripresa dal celebre brano della tradizione irlandese The Spanish Cloak[4] (conosciuto anche come The Munster Cloak o An Fhalaigín Mhuimhneach[5]).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Pietrangeli racconta la nascita di “Contessa”, inno del '68 italiano. Scritto da Giulia Callino. Rockit, 23 settembre 2015.
  2. ^ The Pogues - The Old Main Drag, su youtube.com.
  3. ^ Nanni Balestrini e Primo Moroni, L'orda d'oro (1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale) - p. 96, Feltrinelli, 2008
  4. ^ Finbar & Eddie Furey - The Spanish Cloak, su youtube.com.
  5. ^ Seventeen recordings of a tune named The Munster Cloak, su thesession.org.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]