Città Bianca (Tel Aviv)

 Bene protetto dall'UNESCO
La Città Bianca di Tel Aviv - il movimento moderno
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2003
Scheda UNESCO(EN) White City of Tel Aviv – the Modern Movement
(FR) Ville blanche de Tel-Aviv – le mouvement moderne

La Città Bianca (in ebraico: העיר הלבנה, Ha-Ir HaLevana) fa riferimento alla presenza a Tel-Aviv di più di 4.000 edifici, costruiti in stile Bauhaus o Movimento Moderno, negli anni trenta da architetti tedeschi ebrei immigrati nel Territorio britannico di Palestina a seguito della salita al potere del Nazionalsocialismo.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Pianta della città bianca
Museo Bauhaus di Tel Aviv

La città è la maggiore al mondo per la presenza di edifici realizzati secondo i principi del Movimento Moderno.

Nel 2003 l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha proclamato la Città Bianca di Tel-Aviv Patrimonio Culturale dell'Umanità, come «un sorprendente esempio dell'urbanistica e architettura di una nuova città del primo XX secolo»[1].

La citazione riconosce l'eccezionale adattamento di una tendenza architettonica moderna internazionale alle condizioni culturali e climatiche della città.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto di una nuova città giardino, da chiamare Tel-Aviv, fu sviluppato tra le dune di sabbia fuori Giaffa nel 1909[2].

L'urbanista inglese Patrick Geddes, che aveva già lavorato al progetto urbanistico di New Delhi, fu incaricato dal sindaco della città, Meir Dizengoff, di realizzare il masterplan per la nuova città. Geddes iniziò a lavorare al progetto nel 1925 e fu accettato solo nel 1929.[3] La posizione dell'autorità britannica si dimostrava favorevole.

L'ingegnere Ya'acov Ben-Sira contribuì significativamente allo sviluppo del progetto a cui partecipò tra il 1929 e il 1951.[4]

Oggi la "Città Bianca" è significativamente un luogo di attrazione turistica ed un quartiere molto frequentato.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ UNESCO, Decesion Text, World Heritage Centre, retrieved 14 September 2009
  2. ^ Barbara E. Mann, A place in history: modernism, Tel Aviv, and the creation of Jewish urban space, Stanford University Press, 2006, p. XI. ISBN 0-8047-5019-X
  3. ^ Yael Zisling, A Patchwork of Neighborhoods Archiviato il 30 aprile 2009 in Internet Archive., Gems in Israel, April 2001
  4. ^ Selwyn Ilan Troen, Imagining Zion: dreams, designs, and realities in a century of Jewish settlement, Yale University Press, 2003, p. 146. ISBN 0-300-09483-3

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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